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Folla ai funerali di Angela ed Elisa, la mamma e la piccola morte all'ospedale torinese

angela funeraliNella chiesa di S. Monica, alla cerimonia funebre hanno partecipato circa  500 persone. “Quando accadono queste tragedie è difficile parlare di fede”

 

Una gran folla ai funerali di Angela Nesta, la donna di 39 anni, morta durante il parto della figlia Elisa, la settimana scorsa all’ospedale Sant’Anna di Torino. La bara conteneva le salme di mamma e figlia, ed era ricoperta di fiori bianchi. Nella chiesa di S. Monica, alla cerimonia funebre hanno partecipato circa  500 persone. “Quando accadono queste tragedie è difficile parlare di fede. Portate un macigno davvero difficile da sopportare”. Sono le parole del parroco, don Daniele D’Aria, rivolte ai genitori della donna e al suo compagno Francesco Scarlata.

 

Intanto, secondo il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: “Non risultano responsabilità dirette dell’Ospedale Sant’Anna” in relazione alla recente morte della mamma e della bimba durante il parto, presso il nosocomio torinese. Così ha detto, dopo l’indagine degli ispettori ministeriali, il ministro Lorenzin sul caso della partoriente morta a Torino. Ha aggiunto :”stiamo anche investigando sulla fase precedente all’arrivo in ospedale, di questa come delle altre puerpere. Probabilmente c’è necessità di un rafforzamento del monitoraggio e la sorveglianza di gravidanze che possono essere a rischio sul territorio”.

 

L'inchiesta del "Torinese" sul turismo in città: ecco i commenti dei nostri lettori sul web

GRAN MADRENegli ultimi anni, i numeri del turismo torinese e piemontese sono sempre stati superiori a quelli medi del Paese. Merito delle politiche di rilancio che hanno saputo trasformare il volto della città e della regione, producendo effetti anche sulla percezione del pubblico italiano e internazionale. La Torino “grigia città dell’auto” ormai non esiste più. Ecco i commenti di alcuni dei nostri lettori all’inchiesta di Luca Briatore pubblicata sul “Torinese”, apparsi sulla nostra pagina facebook

 

http://www.iltorinese.it/boom-turistico-torino-sesta-citta-darte-in-concorrenza-milano-lombardia/

 

Francesca Fasano
Francesca Fasano Sono strafelice di ciò, era ora, ieri per la prima volta dei turisti mi han fermata per delle indicazioni di autobus, non capitava dal 2006,viva torino e continuamo a ringraziare le olimpiadi chehan dato inizio a tutto

Franca Gianni Ferrero
Franca Gianni Ferrero Cari turisti, non fermatevi alle apparenze e date poco ascolto ai servizi televisivi, Torino è una bellissima città reale, di grande interesse storico e culturale. I detrattori ci sono e ci saranno sempre. Ma voi, cari turisti saprete apprezzare ciò che la mia bellissima città offre.

Ivan Massaron
Ivan Massaron Da Torinese, sono conscio che ogni città ha le sue luci e ombre. Torino in particolare non è mai stata spinta come città turistica, avendo sino a poco tempo fà un’altra fonte di reddito, l’auto. Mentalità piemontese, prettamente chiusa, o di comodo

Laura Fezia
Laura Fezia A Torino ci sarebbe un enorme patrimonio artistico e archeologico da valorizzare, oltre a quello già “in chiaro”, ma vanno cambiate mentalità e amministrazione per rendere la città una meta turistica sempre più appetibile.

Licia Messina
Licia Messina Torino è una città fantastica e sono felice che in molti la stiano scoprendo.
Mi dispiace invece che venga costantemente ignorata dai media.
Pare che in Italia esistano solo Roma, Venezia, Firenze e Napoli. Con tutto il rispetto per le città menzionate, non è proprio così!!!

Mariana Asaftei
Mariana Asaftei Amo Torino ed e una bellissima citta pero….cammino sulla strada.e pieno di cacca di cane e questa e colpa di tanti menefreghisti.che nn se ne frega un.c…….. si deve imparare il rispetto di se stesso e poi avrano rispetto anche per gli altri e per la citta dove vive

Cristina Vecchio
Cristina Vecchio la città è bella, ma c’è ancora tanto da fare. DOvete ancora pulirla e non dare la colpa ai cani per la cacca ma ai padroni che non puliscono, le carte nei cestini e non per terra e idem per i mozziconi. alcuni parti della città puzzano davvero e non solo per lo smog… benvenuti i turisti Emoticon grin ma abbassiamo anche un po i prezzi della cultura… così che la maggioranza possano accedervi ( turisti e non ) Emoticon grin

Ivana Siniscalchi
Ivana Siniscalchi Finalmente Torino ha capito dove puntare l’obbiettivo!!!! l’arte e le bellezze di una città, vanno valorizzate!!!!!!……amo la mia città!!!!

Roberto Castelli
Roberto Castelli Io ho scoperto che Torino è una città splendida, un MUST per qualsiasi turista italiano o straniero. Ricca di arte e storia nonché di verde. di ville meravigliose subito fuori porta. Peccato che gli amministratori siano stati incapaci di valorizzarla…

Giorgio Ricciardelli
Giorgio Ricciardelli Se la competizione sarebbe milano vince Torino senza problema che preferisco pure a roma

Adriano Sarto
Adriano Sarto Torino come bellezza,luogo di storia e di arte non è seconda a nessuna città,se mai è tra le ultime in fatto di amministratori,vedi sindaco e presidente di Regione

Anna Capello
Anna Capello Torino e bellissima, in confronto a Milano se la vince alla grande , era ora che i turisti venivano a vedere la bellezza di Torino

Mariana Asaftei
Mariana Asaftei Secondo me vincera Milano.perche sono piu uniti invece a Torino ho visto tanto egoismo……tutti bravi a comentare pero nessuno pronto a unirsi con gli altri per il bene di Torino

Melina Dimasi
Melina Dimasi Sono felicissima per Torino…era ora che il turismo importante si accorgesse di questa straordinaria città.

Viola Delbosco
Viola Delbosco Dopo aver visto il servizio di Striscia la Notizia su via Germagnano (discarica a cielo aperto e topi da fogna), fuochi tossici senza posa, luridume da cloaca, me ne starei ben lontana da una città che ha pretese di eleganza con punte di snobismo

Anna Capello
Anna Capello Un cantante torinese Francesco trimani canta una canzone a torino c’è, un valore aggiunto alla nostra meravigliosa città

Laura Alpignano
Laura Alpignano Torino città d’arte …bellissima !
Milano forse capitale della moda …e poi?….bohhh non saprei

Pietro Lazzaro
Pietro Lazzaro E che arte ci sarebbe in una delle città più squallide che esistano?……..dopo il duomo cosa c’è in quell’agglomerato urbano con viabilità da medioevo….

Giuseppe Audino
Giuseppe Audino Ormai c’è rimasto solo il turismo tutto il resto è praticamente sparito l’offerta non manca ma bisogna lavorare ancora.

Giuliano Maghini
Giuliano Maghini L’ ostensione della sindone ha tappato l’ incapacità a cambiare in meglio questa città, solo il “salotto” beneficia di attenzioni, il resto è degrado e bronx !!!! e i dati sono del 2014….

Enrico Acquafresca
Enrico Acquafresca Io voglio la Torino industriale. Un giorno ci pentiremo di avere snobbato l’industria.

Tamara Mazzabò
Tamara Mazzabò Torino è una città fantastica venite s visitarla…raccontarla è impossibile!!!

Pietro Lazzaro
Pietro Lazzaro Guardi che parlavo di milano….io sono di Torino…….è andata a vedere la sacra di s.Michele?….

Carlo Quaranta
Carlo Quaranta Carissimi Turisti,non limitatevi a transitare solo sulla nostra tangenziale,ma uscite dalle tante porte che portano in Citta’ e, li’ scoprirete quanto grande sia la nostra storia, la nostra cultura.Grazie.

Bere bene come una volta: "il vino di Egidio"

vino egidio 2Daniela e il fratello Andrea hanno dato vita al sogno che loro padre (Egidio) non è mai riuscito a realizzare: vendere vino sfuso di qualità 

 

Una “bottega” come quelle di una volta. E’ “il vino di Egidio”, in Corso Rosselli, 82  a Torino.  Daniela e il fratello Andrea hanno dato vita al sogno che loro padre (Egidio) non è mai riuscito a realizzare: vendere vino sfuso di qualità come si faceva una volta: Barbera, Dolcetto, Grignolino, Nebbiolo, Arneis e Favorita, tutti vini provenienti da piccole aziende a conduzione vino egidiofamigliare. “Abbiamo anche vino in bottiglia,  – dice Daniela – pochi marchi perché vogliamo sapere cosa berrà il nostro cliente al quale consiglieremo vini da noi assaggiati e dei quali conosciamo la vita. Per il Natale confezioniamo cesti e cassette con dolci tipici piemontesi e panettoni artigianali.” Tradizioni che si accompagnano anche all’innovazione: la bottega ha infatti anche una pagina facebook. 

Metro e bicicletta: la loro interconnessione sarà la formula vincente per il futuro di Torino

Torino_Linea2 metroLORUSSO“La conversione delle strutture industriali dismesse  rappresenta l’elemento nevralgico degli sforzi che vedranno impegnata Torino nei prossimi vent’anni. Il futuro della nuova Torino è da ricercare nello sviluppo immobiliare e, in particolare, nella trasformazione dell’area Nord. Si stanno progettando la trasformazione della Continassa e della Spina 4, in corrispondenza di via Cigna”

 

La strategia di trasformazione urbanistica e la sua interconnessione con il trasporto pubblico: questa la formula vincente nei prossimi 20 anni a Torino. Questa è la convinzione dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino, Stefano Lo Russo, che ritiene che l’infrastruttura pubblica e il trasporto pubblico debbano essere gli assi privilegiati del modello di trasformazione urbanistica di una città.

 

“La conversione delle strutture industriali dismesse – precisa l’assessore Lo Russo – rappresenta l’elemento nevralgico degli sforzi che vedranno impegnata Torino nei prossimi vent’anni. Il futuro della nuova Torino è da ricercare nello sviluppo immobiliare e, in particolare, nella trasformazione dell’area Nord. Si stanno progettando la trasformazione della Continassa e della Spina 4, in corrispondenza di via Cigna”.

 

“Ma il reale futuro urbanistico di Torino – spiega Stefano Lo Russo – passerà attraverso la progettazione della linea 2 della metropolitana, che servirà da collegamento con i quartieri Rebaudengo e Mirafiori, e attraverserà tutta la città. Si tratterà di una metropolitana di ultima generazione che intercambiera’ con la linea 1 a Porta Nuova. Il 21 ottobre scorso la giunta comunale ha approvato la delibera per redigere il bando di gara per la progettazione della linea, utilizzando le risorse del Decreto Ministeriale Sblocca Italia. Alla Città di Torino è stato assegnato un finanziamento di 10 milioni di euro per il progetto della linea 2. Verrà indetta una gara internazionale d’appalto,  in cui si chiederà ai progettisti di fornire anche uno scenario economico per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione del progetto”.

 

“Anche se il costo definitivo dell’opera verrà definito sulla base del progetto – prosegue Lo Russo – sulla scorta di uno studio risalente al 2008, era stato ipotizzato uno costo di circa 1 miliardo e 185 milioni di euro.  Sull’attuale linea 1 della metro è stato registrato un afflusso molto alto di passeggeri, pari a 40 milioni l’anno,  e, per questa ragione, cioè per facilitare l’intermodalita’ dei servizi metro, è stato previsto il loro interscambio lungo il tracciato.

 

La linea 2 della metro è stata suddivisa in 4 lotti: il primo Rebaudengo- Scalo Vanchiglia,  il secondo Cimitero- Parco Zappata,  il terzo Zappata- Porta Nuova e il quarto Porta nuova – Scalo Vanchiglia. Si affiancheranno anche tre varianti che daranno la possibilità di usufruire del servizio metropolitano anche vicino al Polo universitario Einaudi, allo scalo Pescarito a San Mauro Torinese, e, a Sud, verso piazza Caio Mario e Bengasi. La tratta dovrà essere completamente accessibile alla modalità ciclabile”.

 

“Il futuro delle nuove aree metropolitane – precisa l’assessore Lo Russo – passa proprio attraverso l’interconnessione tra metropolitana e bicicletta, per un trasporto sostenibile e ecologico. La linea 2, di 4 km circa di estensione, avrà una durata di percorrenza di 8 minuti e 7 fermate che riguardano il lotto 1. Il capolinea a Rebaudengo, fermate intermedie, tra cui Regina Margherita, Castello,  Solferino, Vittorio Emanuele, Stato Uniti e Politecnico,  per poi approdare al Cimitero Parco e in piazza Bengasi”.

 

Nell’indirizzo dello sviluppo urbanistico di Torino figura anche uno strumento prezioso di lavoro,  l’ Urban Center, nato nel 2005 per “presidiare e supportare i progetti di trasformazione di Torino e dell’area metropolitana”. A vent’anni dall’approvazione del piano regolatore studiato dagli architetti Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi, l’Urban Center ha messo a punto dei progetti per far conoscere i cambiamenti urbanistici avvenuti a Torino, raccontando politiche e strumenti nelle pianificazioni di cambiamento della città. Nel 2014 il direttore dell’Urban Center, Carlo Olmo, e il suo vice Antonio De Rossi sono stati sollevati dall’incarico e la reggenza è stata affidata a interim al direttore del Settore Urbanistica del Comune di Torino, Paola Virano,  tecnico di fiducia dell’assessore Lo Russo. Si è pensato che questa scelta da parte dell’Assessorato rispondesse alla volontà di rendere più stringente il suo rapporto con un’associazione come Urban Center, nata come autonoma e ora rispondente direttamente all’amministrazione cittadina. Tuttavia il lavoro che in questi anni Urban Center ha compiuto è stato assolutamente positivo. La percezione del cambiamento urbanistico di Torino presso i cittadini è stata monitorata e studiata esaminando campioni online e anche direttamente,  con interviste avvenute su campioni scelti presso alcuni tra i luoghi più significativi del cambiamento. Ne è emersa una valutazione positiva riguardante tre parametri: la rinascita dell’offerta culturale, l’attrattivita’ turistica e la vivibilità complessiva in città.

 

Mara Martellotta

Botti selvaggi, nonostante il divieto sotto la Mole la notte di San Silvestro è stata "esplosiva"

BOTTI ALESSI1BOTTI ALESSI 3BOTTI ALESSI 2BOTTI ALESSI 6BOTTI ALESSI 8La questione viene sollevata da Patrizia Alessi e Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia, che annunciano interpellanze in Comune

 

Anche quest’anno era in vigore il divieto di esplodere petardi e botti vari, come cita il  Regolamento per la tutela ed il benessere degli animali in città, all’articolo 9 comma 23: “E’ vietato su tutto il territorio del Comune di Torino, fare esplodere petardi, botti, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici in genere. L’attivazione di petardi, botti, fuochi d’artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali come previsto dallo stesso articolo 9 comma 1, e comporta quindi responsabilità dei trasgressori. Eventuali autorizzazioni in deroga saranno valutate dalla Città. Le sanzioni prevedono multe da 25 a 500 euro e il rischio di una denuncia penale per il reato di maltrattamenti agli animali”.

 

Oltre che il divieto del Regolamento N.221 di Polizia Municipale il Regolamento di Polizia Municipale all’art.48 ter Utilizzo e vendita di prodotti pirotecnici  cita: 1. E’ tassativamente vietato far esplodere botti o petardi di qualsiasi tipo:

 

a)      in tutti i luoghi, coperti o scoperti, pubblici o privati, in cui si svolgono manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, di qualsiasi tipo; gli organizzatori responsabili delle iniziative dovranno affiggere appositi cartelli pubblicizzanti il divieto ed assicurare, con proprio personale, un’assidua sorveglianza, per il rispetto di quanto sopra, avvertendo tempestivamente, se del caso, le forze dell’ordine;

 

c)       in tutte le vie, piazze ed aree pubbliche, ove transitano o siano presenti delle persone.

 

2.       La vendita negli esercizi commerciali abilitati è consentita esclusivamente nel rigoroso rispetto dei limiti e delle modalità stabilite dalla legge, con particolare riguardo al quantitativo massimo che può essere detenuto presso ciascun punto vendita, all’etichettatura e alle norme poste a tutela dei minori; in caso di accertata inosservanza, il Comune, valutata la gravità dell’infrazione, potrà disporre, in aggiunta alle altre sanzioni e all’eventuale sequestro della merce irregolarmente venduta, il divieto di prosecuzione della vendita.

 

3.         In considerazione del particolare rischio che si potrebbe configurare è tassativamente vietato il commercio in forma itinerante di artifici pirotecnici.

 

Nonostante il divieto, però,  i botti si sono visti e sentiti in tutta Torino, oltre che essere venduti in banchetti posti ad esempio in Via Roma e a Porta Palazzo. La questione è sollevata da Patrizia Alessi, Capogruppo Fratelli d’Italia  in Circoscrizione 7, che denuncia: << In  Piazza Castello , in via Roma, Piazza San Carlo, e in altre vie nella notte di Capodanno c’era una distesa di rimasugli di petardi, anche a poche decine di metri dal palco di Piazza San Carlo e addirittura fuochi d’artificio in Piazza San Carlo, oltre che un quantitativo enorme di bottiglie tra cui tante rotte e quindi pericolose, bottiglie anche vendute da abusivi che indisturbati vendevano in mezzo alla gente. Anche in  Borgata Aurora (compresi i Giardini Alimonda e Madre Teresa ) e Porta Palazzo  non è andata meglio e per diverse ore i botti sono stati forti e continuativi. I cittadini incontrati stamane per le vie limitrofe a corso G. Cesare erano indignati dalla situazione, e anche dalle pagine di Facebook si possono leggere vari commenti sui botti sentiti per ore. L’anno scorso nel territorio della Circoscrizione 7 e in tutta la Città non ci sono state multe nonostante gli innumerevoli botti esplosi, chiederò anche quest’anno con un’Interrogazione nel Consiglio della 7 se vi sono state delle sanzioni…..ma da quello che si vede stamane sembra che il territorio sia stato abbandonato. A cosa serve scrivere Regolamenti se poi non si attuano? >>

 

Interpellanze in Comune sullo stesso tema saranno presentate anche dal Capogruppo FDI  in Sala Rossa Maurizio Marrone, che aggiunge <<Sono anni che il Comune perde il controllo del proprio territorio a Capodanno: un fenomeno quello dei fuochi artificiali dei privati cittadini che cresce di pari passo con il disimpegno dell’Amministrazione Comunale verso i festeggiamenti natalizi organizzati. Di questo passo Torino gareggerà con Napoli nel triste primato dei botti abusivi e pericolosi>>.

Vanelli: "Turismo realtà dell'economia torinese, ma per battere Milano servono più governance e promozione"

Vanellivenaria fonatnaNEBBIA3Di Alberto Vanelli – La nostra è l’unica città, assieme a Firenze, a vantare tre musei nella graduatoria dei dieci più visitati in Italia (Egizio, Cinema e Auto). Venaria, al contempo, è il terzo tra i complessi monumentali più ammirati del Paese, dietro il Colosseo e Pompei, ma molto prima della Reggia di Caserta e di altri importantissimi siti storici

 

La ricerca di Luca Briatore, pubblicata recentemente sul Torinese (link a fine articolo), dimostra che accanto alla qualità urbana, alle strutture ricettive, all’offerta enogastronomica e allo shopping, il vero motore dell’economia turistica torinese sono gli eventi, le mostre e i musei. Secondo una recente indagine, Torino è l’unica città, assieme a Firenze, a vantare tre musei nella graduatoria dei dieci più visitati in Italia (Egizio, Cinema e Auto). Venaria, al contempo, è il terzo tra i complessi monumentali più ammirati del Paese, dietro il Colosseo e Pompei, ma molto prima della Reggia di Caserta e di altri importantissimi siti storici. Un risultato straordinario, se si pensa che, diversamente da Firenze, Roma e Venezia, il capoluogo piemontese non dispone di patrimoni culturali universalmente noti nel mondo. Salvo due, per la verità: la Sindone e l’autoritratto di Leonardo, che però, per esigenze di conservazione, non sono esponibili se non per periodi molto brevi. Sono le idee, evidentemente, a fare la differenza: un investimento continuo nella creatività e nell’innovazione, che ha fatto della città un luogo in cui, come ha affermato Vittorio Sgarbi su queste pagine, c’è sempre una buona ragione per andare, grazie a una serie di importanti appuntamenti che si rinnovano ogni anno.

 

Se tutto questo è vero, però, è lecito chiedersi se non ci si trovi di fronte a un rischio drammatico. Quali potrebbero essere le conseguenze di nuovi tagli ai finanziamenti del comparto culturale che negli ultimi anni hanno visto un calo già molto severo? Le diverse realtà della cultura piemontese – eventi, mostre, manifestazioni, ecc. – hanno  ormai tagliato tutto il tagliabile, razionalizzando spese,  liberandosi dei rami secchi, riducendo spesso l’attività e anche il personale. Certo: qualche possibilità di miglioramento si intravede ancora. Si può fare di più, per esempio, per ciò che riguarda l’incremento dei visitatori di alcuni musei e manifestazioni, coinvolgendo possibilmente energie nuove, magari private e disponibili a correre dei rischi imprenditoriali. Nello stesso tempo, si può continuare il già avviato rinnovamento delle strategie di conduzione di certi istituti ancora troppo legati a un vecchio modello di finanziamento pubblico, che non si poneva il problema del raggiungimento di obiettivi e risultati. È evidente, però, che siamo ormai molto vicini al limite oltre il quale si profila il rischio di un impoverimento strutturale della vita culturale torinese, con tutte le conseguenze che ciò potrebbe arrecare, non solo alla cultura, ma anche all’industria del turismo e all’economia della città.

 

D’altra parte, va anche riconosciuta la straordinaria positività dei risultati che il turismo torinese e piemontese ha raggiunto negli ultimi anni, attivando flussi di persone e di denaro che non molto tempo fa erano assolutamente impensabili. Tanto vale, a questo punto, cedere alla tentazione di puntare ancora più in alto, andando magari a intaccare il primato del turismo milanese, che in questi anni ha conosciuto percentuali di crescita a due cifre.

 

Per fare questo, oltre a fermare il ridimensionamento degli investimenti in cultura, occorrerebbe un perfezionamento della capacità di fare governance, realizzando tavoli e cabine di regia che aiutino i protagonisti del comparto turistico e culturale, ma anche i soggetti che sovrintendono ai servizi di mobilità, a muoversi tutti nella stessa direzione, favorendo lo scambio di idee, la condivisione delle informazioni, la diffusione di messaggi coerenti, la realizzazione di iniziative complementari tra loro. Molto si è già fatto in questa direzione, ma molto si può ancora fare. In primo luogo, una programmazione pluriennale degli eventi e della loro comunicazione, consentirebbe agli istituti culturali di qualificare la loro azione, stipulando alleanze e scambi internazionali di alto profilo per progetti che richiedono una lunga preparazione (mostre, scavi, festival, rassegne, ecc.), evitando di affidarsi esclusivamente alle capacità di relazione di sindaci e assessori, o a soggetti privati e case editrici specializzati nel confezionamento di mostre ed eventi culturali che quasi mai vengono ideati, progettati e prodotti in Piemonte. Sicuramente, poi, la programmazione pluriennale permetterebbe agli operatori turistici di promuovere in tempi adeguati i loro servizi, a partire dalla prenotazione anticipata di voli, treni, camere d’albergo, ecc. Un aspetto non da poco, se si considera che in molti casi i turisti tendono a programmare le loro vacanze con grande anticipo.

 

L’altro versante su cui sarebbe utile investire è l’unificazione del marketing e della comunicazione.

 

Le agenzie che si occupano di promozione turistica territoriale, in particolare – le Agenzie turistiche locali (ATL), oggi piuttosto “separate” – dovrebbero trovare degli spazi di coordinamento che consentano di proporre offerte turistiche non semplicemente locali, ma integrate e a più ampio raggio, tali da permettere al turista che si reca a Torino a vedere il museo Egizio, di prendere in considerazione l’ipotesi di fermarsi un paio di giorni anche nelle Langhe o nel Roero, invece di spostarsi direttamente in Toscana o altrove.

 

Su un altro versante, occorrerebbe rafforzare la comunicazione via web, oggi ancora a bassissimo costo. Molto utile, in quest’ambito, potrebbe risultare un portale unificato del turismo e della cultura piemontese, il più ricco e aggiornato possibile, che consenta di informarsi sul calendario delle iniziative culturali e sui relativi prezzi, sugli hotel, sui musei, sulle partite di calcio, e che permetta di prenotare biglietti, camere d’albergo, abbonamenti e tutto quanto possa essere utile a invogliare il turista a scegliere il Piemonte. Confrontandosi, al tempo stesso, con i consigli e le recensioni degli utenti che sono già stati qui.

 

Un tema a parte, su cui si discute pochissimo, è infine quello della Piemonte Card, la carta che, una volta acquistata, consente ai turisti di visitare gratuitamente, per alcuni giorni, tutti i musei e le mostre in città e in regione. Si tratta, con ogni evidenza, di un eccellente strumento “turistico”, frutto di un’operazione di marketing al servizio del prodotto “Torino e Piemonte”: finalizzato, cioè, alla visita di musei e mostre, ma che punta, al tempo stesso, a incrementare l’attrattività del territorio nel suo complesso, favorendo ovviamente anche i negozi, i ristoranti e gli alberghi. Ciò che a mio avviso non va bene, è che i costi della card ricadano per la maggior parte sulle nostre istituzioni museali, che per ogni ingresso tramite carta si vedono rimborsato, spesso con enorme ritardo, solamente il 50% del prezzo del biglietto. La Piemonte card, insomma, fa sì che il pubblico turistico, che non ha giustificazioni sociali per vedersi riconosciuto uno sconto, riduca la capacità di musei ed eventi culturali di autofinanziarsi, disattendendo così una delle più pressanti sollecitazioni che la pubblica amministrazione rivolge loro. Su questo tema, forse, una volta esaurita la fase di avviamento promozionale, varrebbe la pena di aggiornare qualcosa.

 

Boom turistico a Torino, sesta tra le città d’arte. La competizione è con Milano:

http://www.iltorinese.it/boom-turistico-torino-sesta-citta-darte-in-concorrenza-milano-lombardia/

 

 

Sotto la Mole si registra il tutto esaurito negli hotel per il weekend lungo di Capodanno

turistiI dati di queste festività superano quelli dello scorso anno

 

Anche quest’anno Torino risulta tra le mete più ambite dagli italiani e dai turisti stranieri per il weekend di Capodanno. Circa il 90% degli alberghi registra il tutto esaurito, informa Confesercenti e Giancarlo Banchieri, presidente di Assohotel, dichiara all’Ansa che la nostra città esercita sempre più attrazione nei confronti dei turisti. I lettori diano uno sguardo all’inchiesta del Torinese sul turismo sotto la Mole, pubblicata sul nostro giornale, sempre in Prima pagina. I dati di queste festività superano quelli dello scorso anno e l’invito di Confesercenti ai commercianti è di sfruttare l’occasione ed evitare che il primo gennaio la città sia caratterizzata da “serranda selvaggia”

 

(Foto: il Torinese)

Mini-guida per il Capodanno (e oltre) dal veglione in piazza San Carlo alla "via delle fiabe"

BANDA SAN CARLO MUSICAtopolino san carloLUCI PERNA SANCARLO2Qualche indicazione utile per il Capodanno torinese

 

MUSICA IN PIAZZA SAN CARLO

Qualche indicazione utile per il Capodanno torinese. Il momento clou delle iniziative torinesi è a San Silvestro: si attende l’anno nuovo in Piazza San Carlo con  “Quando la banda passò”,un vortice di musica, tra balli, ritmi sfrenati e bande musicali a partire dalle 21,30. Ospite centrale Vinicio Capossela. Il programma completo della serata è disponibile su sul sito Natale a Torino, nella pagina dedicata.

 

CAPO-DONNE CABARET DI CIRCO AL FEMMINILE

ll 31 dicembre sotto il tendone del MagdaClan montato al Bunker in via Nicolò Paganini 0/200  CapoDonne senza malizia delizierà il pubblico con differenti
numeri circensi come trapezio, verticali, tessuti, equilibrismo e acrobatica messi in pista dalle artiste internazionali Vera Mor, PinkMary, Miss Jenny Pavone, Margherita,
Ally Wolly, Calcuz, Rosa Lie e presentati da una splendida attrice del teatro di oggi, Giulia Pont. A seguire Sorprese, Panettone e Brindisi insieme agli artisti del
MagdaClan verso il 2016.

MUSEI E MOSTRE

In occasione delle prossime festività giovedì 31 dicembre, il Polo Reale chiuderà alle ore 18 (biglietteria alle 17) mentre venerdì 1 gennaio resterà chiuso al pubblico.Il Museo nazionale del Risorgimento nei prossimi giorni il Museo resterà sempre aperto secondo il consueto orario dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17). Sarà chiuso solo nel giorno di Capodanno, venerdì 1 gennaio 2016. Aperti Egizio, Mao, Gam e le mostre di Matisse a Palazzo Chiablese e di Monet alla Gam.

 

PATTINAGGIO SU GHIACCIO

Con l’arrivo della stagione fredda hanno riaperto, per la gioia degli appassionati di pattinaggio, le piste da ghiaccio a Torino e dintorni. Fino al 10 gennaio è in funzione anche la pista di pattinaggio in piazza Carlo Alberto. Ecco l’elenco dei posti dove andare a pattinare sul ghiaccio a Torino.

 

NO AI BOTTI

La Città di Torino sceglie anche quest’anno di affermare il valore e l’importanza della tutela degli animali in occasione del Capodanno attraverso la campagna di comunicazione “Gli animali valgono più di un botto”. Maggiori informazioni su TorinoClick.

 

NATALE DA FIABA

Sabato 2 e domenica 3 via Roma diventa la via delle fiabe, in piazza Castello riduzione teatrale de La gabbianella e il gatto (sabato) e Hansel e Gretel (domenica). Tutto il programma nella pagina dedicata a Natale da fiaba.

 

BIGLIETTO UNICO GTT

Un solo biglietto per tutta la rete urbana e suburbana del trasporto pubblico a 1 euro e 50, in funzione da sabato 26 a domenica 4 gennaio Sarà valido per tutto il giorno a Torino e in tutti i Comuni collegati al capoluogo da linee Gtt con tratta suburbana, tra cui Beinasco, Borgaro Torinese, Chieri, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese e Venaria Reale. Ulteriori informazioni sul sito di GTT.

 

(Foto: il Torinese)

Dal 2016 le auto ecologiche pagheranno il mini-bollo dopo 5 anni di immatricolazione

trafficoconsiglio X 2Si dovrà effettuare il pagamento di un bollo pari a un quarto di quello intero per quanto riguarda le auto bi fuel benzina gpl e invece pari a un quinto per quelle benzina metano

 

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con 29 voti favorevoli e 8 contrari, il disegno di legge “Misure di armonizzazione e razionalizzazione di norme in materia di tributi regionali”. Tradotto significa che viene abolita l’esenzione perenne dalla tassa di possesso automobilistica per i veicoli bifuel a gpl o metano e ai veicoli a trazione ibrida elettrica e termica: dopo i primi cinque anni di immatricolazione si dovrà effettuare il pagamento di un bollo pari a un quarto di quello intero per quanto riguarda le auto bi fuel benzina gpl e invece pari a un quinto per quelle benzina metano.

 

Spiega il  relatore di maggioranza, Domenico Ravetti (Pd): “negli anni la Regione Piemonte ha impostato sui veicoli green una politica da primi della classe senza aver studiato e oggi constatiamo come le entrate siano insufficienti. Questo per un provvedimento statale sulle flotte a noleggio per le quali il pagamento del bollo non è più relativo alla residenza di locazione finanziaria. Con questo provvedimento ci si prefigge di trovare una stabilità finanziaria e, per coprire parzialmente quanto viene perso, è previsto dopo 5 anni un bollo ridotto a un quinto, sulla tariffa normale, dopo i 5 anni di esenzione per le auto bifuel a metano, un quarto per quelle a gpl. Per le auto ibride si calcolerà il bollo solo sulla potenza sviluppata dal motore termico e ci sarà un bollo scontato del 10% sulle auto storiche mentre, le auto con impianto gpl aftermarket, pagheranno per intero. Tutto questo dal 1° aprile 2016”.

 

“La tassa sull’aria pulita se la voti il centrosinistra”: così i consiglieri regionali di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia che hanno abbandonato i lavori dell’Aula.”Già altre volte abbiamo protestato contro gli aumenti indiscriminati delle tasse regionali” affermano i consiglieri di minoranza – e oggi mentre stiamo vivendo una emergenza sull’inquinamento la nuova tassa sulle auto ecologiche voluta dalla Giunta Chiamparino, suona come una provocazione inaccettabile verso tutti i cittadini piemontesi. Peraltro siamo curiosi di capire come giustificheranno al loro leader Matteo Renzi un’azione politica che di fatto va in contrasto con il divieto di aumentare la tassazione locale annunciata dal premier”.

 

Il Movimento 5 Stelle, attivatosi non appena la notizia delle intenzioni della Regione si era diffusa,  aveva organizzato una raccolta firme contro il provvedimento (ne sono state raccolte 17 mila), spingendo la Giunta ad arrivare ad una riduzione dell’importo.

 

 

Né proroghe né ricorsi per Guariniello. In pensione un magistrato che "ha fatto storia"

Raffaele Guariniello

 Lo ha annunciato  il procuratore capo Armando Spataro, definendo il magistrato “un modello di magistratura che ha fatto storia, essendo stato perfino capace di influenzare il legislatore”

 

 E’ ufficiale, il sostituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello va in pensione. Lo ha annunciato  il procuratore capo Armando Spataro, definendo il magistrato “un modello di magistratura che ha fatto storia, essendo stato perfino capace di influenzare il legislatore”. Il pool sui reati nel mondo del lavoro e dell’ambiente guidato da Guariniello sarà rafforzato e per sostituire il giudice è stato avviato un bando interno.

 

Il dibattito recente sulla possibilità per i magistrati che hanno raggiunto il limite di età di proseguire nell’attività, dunque, non interessa a Raffaele Guariniello. Non ha chiesto un proroga, e non ha fatto ricorso il celebre  magistrato torinese, protagonista di processi e inchieste legate in particolare ai reati ambientali e nel mondo del lavoro. Al raggiungimento dei 70 anni, compreso quindi tra i giudici per i quali il Csm ha deciso il pensionamento dopo che il governo ha riportato al settantesimo compleanno  l’età massima di  servizio togato, il titolare dei processi Thyssen e Eternit, dei casi Fiat-Alfa e Mucca pazza, ha  infatti presentato  le dimissioni, con qualche giorno di anticipo rispetto alla data ufficiale della pensione e darà l’addio a Natale.

 

Si parla di un nuovo lavoro per lui, che al momento è avvolto dalla massima riservatezza. Di padre napoletano e madre piemontese, si è laureato in Giurisprudenza a 23 anni diventando poi magistrato di Cassazione. E’ Procuratore Aggiunto a Torino dal 1992.