Colpo di scena:”sono io ‘autore materiale del delitto, Obert non c’entra”: questa la dichiarazione spontanea di Gabriele De Filippi, che si assume così tutte le colpe dell’omicidio di Gloria Rosboch, l’inesgnante di Castellamonte. Il ragazzo 22enne per il quale il procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando ha chiesto l’ergastolo, ritenuto l’autore dell’assassinio della professoressa, scagiona ora il complice Roberto Obert, per il quale l’ accusa ha richiesto vent’anni di reclusione. Fino ad oggi De Filippi aveva sostenuto di avere ucciso Gloria con l’aiuto complice. La donna intendeva denunciarlo perché le aveva sottratto 187 mila euro. Il giovane sosteneva che l’amico-amante lo aveva aiutato a strangolare la vittima con un filo per la biancheria utilizzato per strozzarla. Secondo la nuova versione l’omicidio sarebbe avvenuto sull’auto del complice, senza però la partecipazione materiale da parte di Obert.
Il Piemonte invecchia sempre di più e negli ultimi dieci anni, nascono pochi bambini. E’ vero che i giovani sono più istruiti ma – soddisfazione personale a parte – a cosa serve se il 30% di loro fatica a trovare lavoro? E’ il quadro socio-economico della nostra regione tracciato dall’Ires che evidenzia come qui al Nord Ovest si cresce meno rispetto al resto del Nord Italia. L’anno preso in esame, il 2016, registra una crescita del PIL dello 0,8% ( +0,9% quello nazionale), ma le esportazioni non vanno benissimo. Nel 2016 sono comunque 12mila gli occupati in più. Bene i servizi, mentre le costruzioni sono sempre in crisi. Circa il 25% dei residenti ha oltre 65 anni e la natalità negli ultimi dieci anni è calata. Vecchi anche gli ospedali. L’Ires ritiene che l’innovazione tecnologica potrà dare risposte positive.
(foto: il Torinese)
AGGIORNAMENTO: Attraverso un comunicato la Procura informa di non aver “disposto di propria iniziativa alcuna iscrizione nel registro degli indagati di persone aventi responsabilità istituzionali. Nella ipotesi in cui pervengano all’Ufficio querele-denunce da parte di privati, l’iscrizione dei querelati nel predetto registro costituisce atto dovuto, sia nel loro interesse che dei querelanti, anche perché determina l’inizio del decorso dei termini delle indagini preliminari”. Lo spiega il procuratore di Torino, Armando Spataro, che aggiunge: “Allo stato non sono previsti interrogatori di persone che rivestono pubblici uffici (con connesse responsabilità istituzionali) o altri atti che richiedano la presenza di loro eventuali avvocati”
La sindaca, secondo quanto riportano autorevoli testate giornalistiche nazionali, sarebbe indagata per i fatti di piazza San Carlo dello scorso 3 giugno, e presto dovrebbe essere ascoltata dai magistrati. Chiara Appendino dichiara però, attraverso il proprio portavoce, che al momento non ha ricevuto avvisi di garanzia. Ad essere indagati sono ad oggi Maurizio Montagnese, presidente della partecipata comunale Turismo Torino, che ha organizzato la serata per la proiezione della finale di Champions sul maxischermo e un dirigente dello stesso organismo, Danilo Bessone. Appendino sarebbe indagata come atto dovuto, e non per iniziativa degli inquirenti rispetto a sue eventuali responsabilità, poiché in almeno una delle querele da parte di diversi tra gli oltre 1500 feriti in quella drammatica serata, era chiamata in causa l’amministrazione comunale come responsabile della sicurezza dell’evento.
(foto: il Torinese)
La sindaca: “Si tratta di interventi che miglioreranno la vita di molte cittadine e cittadini, e questo, a prescindere, è un bene per tutta la Città”
Nell’ambito del programma straordinario per le periferie AXTO la Giunta municipale ha approvato il progetto esecutivo di manutenzione diffusa del suolo pubblico, di strade e marciapiedi, per un importo di due milioni di euro e la messa in sicurezza dell’accesso di cinque edifici scolastici.
Riguardo la viabilità, si tratta di lavori di manutenzione straordinaria delle pavimentazioni stradali e pedonali con il rifacimento del manto d’usura e delle superfici delle carreggiate previa la fresatura e, per i marciapiedi in cattivo stato la colatura dell’asfalto. Sono inoltre previsti interventi di ricostruzione delle sedi pedonali con il livellamento di cordoli di delimitazione e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Scrive la sindaca Chiara Appendino su Facebook: “Sì, so già che molti di voi mi diranno che non è abbastanza (non lo è mai), e lo sappiamo bene, motivo per cui continuiamo a lavorare a testa bassa. Tuttavia si tratta di interventi che miglioreranno la vita di molte cittadine e cittadini, e questo, a prescindere, è un bene per tutta la Città”.
Quelli approvati dall’esecutivo di Palazzo Civico sono azioni capillari che riguardano il miglioramento generale della viabilità finalizzato a una maggiore sicurezza stradale: “L’intervento deliberato – spiega l’assessora Maria Lapietra – raccoglie l’attuale fabbisogno di manutenzione relativo ai sedimi stradali e pedonali della città, in particolare in tutti quartieri e rappresenta l’insieme delle necessità scaturite dall’incontro dei responsabili del Servizio Suolo e Parcheggi con gli altri servizi comunali e le Circoscrizioni”. Le località scelte per gli interventi sono state infatti concordate con gli enti territoriali decentrati. Il secondo provvedimento del Comune prevede un investimento di 600mila euro per l’abbattimento di barriere architettoniche e la messa in sicurezza degli accessi pedonali di cinque plessi scolastici: la scuola Elementare Beata Vergine sita in via Cardinal Massaia 113, l’Istituto comprensivo Saba in Via Lorenzini 4, la Scuola Primaria Rodari in Corso Benedetto Croce 1, la scuola Elementare De Filippo in via Fossano 16 e la scuola Elementare Muratori in via Ricasoli 30.Questi interventi si inseriscono in un quadro di attenzione a tutte le zone della città, in una ottica di policentrismo concreto.
(foto: il Torinese)
Ecco il piano di manutenzione:
CIRCOSCRIZONE 1
Via Assietta, da Corso Umberto a Via Sacchi • Via Magenta, da Corso Umberto a Via Sacchi
CIRCOSCRIZIONE2
Via Pertinace / Via Dandolo • Corso Tazzoli, marciapiede lato Nord a tratti • Corso Tazzoli, carreggiata lato Nord a tratti • Via d’Arborea •
Via Roveda 29 • Via Roveda 37 • Via Plava 73/a • Via Vallarsa tratto Monte Sei Busi – Monteponi • Via Monte Sei Busi tratto Vallarsa – Pola •
Via Artom rotonda int. Candiolo Lato Ovest • Via Artom rotonda int. Candiolo Lato Ovest • Via Plava tra Via Anselminetti e Negarville • Via
Plava SUD 107 – Facioli • Via Plava NORD 107 – Facioli
CIRCOSCRIZIONE 3
Strada Antica di Grugliasco (tutta) • Strada Antica di Grugliasco, da Via Mazzarello a Via Sapeto
CIRCOSCRIZIONE 4
Quadrilatero Lessona – Lecce – Fabrizi – Monte Grappa • Quadrilatero Lessona – Lecce – Fabrizi – Monte Grappa
CIRCOSCRIZIONE 5
Via delle Primule – tratti • Via dei Gladioli • Via delle Primule – tratti • Via dei Gladioli
CIRCOSCRIZIONE 6
via Bologna tra corso Novara e Croce Rossa • via Tronzano • via Vistrorio • Strada di Settimo tra Chiesa e via Puglia • Strada di
Settimo tra Chiesa e Cascinotto
CIRCOSCRIZIONE 7
corso Novara carreggiata centrale tra via Bologna e corso Palermo • Ponte Regina Margherita – carreggiata sud • lungo Dora Firenze tra
Giulio Cesare e corso Palermo • via Cafasso
CIRCOSCRIZIONE 8
Via Berthollet, da Via Nizza a via Madama Cristina • Via Berthollet, da via Madama Cristina a corso Massimo d’Azeglio • Via Madama Cristina,
corso Vittorio e corso Raffaello, ambo i lati, a tratti • Via Madama Cristina, da Via Berthollet a via S. Pellico • Via Nizza, tra via
Biglieri e Via Millefonti • Via Spotorno, tra via Biglieri e Via Millefonti • Via Spotorno, tra via Biglieri e Via Millefonti • Corso
Caduti sul Lavoro
di Pier Franco Quaglieni
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Torino, dopo l’ineffabile ed arrogante Giuliano Soria con il suo premio letterario di cui qualcuno ha addirittura comprato il brand(cose che possono capitare solo in Piemonte a dei dilettanti improvvisati ), è vaccinata di fronte ad ogni evenienza sia in campo culturale che no. La fine ingloriosa della Fondazione “Rosselli” è passata infatti dell’indifferenza ovattata e ipocrita della maggioranza,complici i giornali silenziosi. L’episodio di piazza San Carlo passerà invece alla storia di Torino come il Tornado del 1953 che troncò la punta della Mole ,la quale dovette aspettare molti anni per essere ricostruita com’era. Forse ,oggi ,quella Mole troncata potrebbe tornare ad essere il simbolo di una città che dovrebbe affrontare un G7 a settembre. Un evento importante che riporterebbe per qualche giorno Torino al centro dell’attenzione internazionale. Vorrebbero tenerlo anche in centro e non solo al Lingotto. Addirittura a Palazzo Madama e persino a Palazzo Reale,magari con qualche cena come nel 1997… Zona rossa sarà invece, abbastanza incredibilmente, la Reggia di Venaria, il gioiello piemontese per eccellenza, il luogo privilegiato di un evento internazionale. E’ strano che non sia previsto nulla nell’immancabile location del Museo Egizio, vero ombelico torinese della cultura internazionale. Sarebbe da proporre anche qualcosa al Circolo dei lettori e magari anche al Polo del ‘900,tappe immancabili della torinesità rampante di questi ultimi anni . Ma sicuramente lor signori sapranno discernere per il meglio ,come hanno dimostrato in occasione della partita del 3 giugno in piazza San Carlo. I giornali hanno riportato che il Museo del Cinema è “nel mirino della magistratura per 900 mila euro fuori controllo”. Il servizio che ho letto è stato affidato ad una giornalista piuttosto obiettiva e quindi credibile che intervista tutti e non solo i suoi amici. Ugo Nespolo che è stato presidente del Museo, carica dalla quale si dimise,ha dichiarato :”Era evidente che sarebbe andata così, l’avevamo detto mille volte “.
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In effetti, il costo del Museo che già si aggirava sui 13 milioni di euro appare sproporzionato al ruolo e alle attività che svolge. Paolo Damilano ,rampollo di una dinastia produttrice di Barolo, Barbaresco ed acque minerali (queste ultime sono dappertutto nei luoghi – simbolo che lui frequenta, a partire dal Circolo dei lettori) che è stato presidente dal febbraio 2015 ad oggi, si dichiara “ben felice di confrontarsi sul suo operato”. Una presidenza breve, la sua, se è vero che la Regione ha già pronto il nuovo presidente nella persona di Laura Milani che incrementerà ulteriormente le quote rose del mondo culturale subalpino. Appare incredibile la dichiarazione dell’assessora comunale alla cultura Francesca Paola Leon che si trincera dietro un “no comment” che rivela la non volontà di assumere una posizione su un tema sul quale il Comune non può sottrarsi. Addirittura dichiara :”Non ho intenzione di esprimermi”. L’ex direttore del Museo ,quell’Alberto Barbera che ha lavorato contemporaneamente al festival del Cinema di Venezia e al museo torinese, dando prova di essere onnipresente quasi come un dio in terra, dopo aver detto che non ha più contatti con il Museo, ha affermato che “l’interesse della Magistratura lo coglie di sorpresa”. Eppure è stato direttore per tanti anni quasi con pieni poteri, poteri quasi carismatici che gli consentirono di liquidare, in quattro e quattr’otto, Gianni Rondolino a cui , disse, era debitore di tutto. Una frase che non sentito pronunciare anche da certi sedicenti continuatori di Bobbio. Anche la magistratura contabile fa sentire gli effetti delle sue indagini torinesi e altri stanno tremando. L’unica, davvero competente e capace, che ha portato a Torino le più belle mostre dell’ultimo quindicennio, Patrizia Asproni, è stata costretta ad andarsene. In questi giorni è ad Hong Hong a fare lezione su come si gestisce e valorizza la cultura in Italia. Speriamo non parli dell’epilogo amaro e vergognoso (non per lei ) della sua esperienza torinese, quando la sindaca in carica si rifiutò ripetutamente di riceverla e persino l’assessora alla cultura fece saltare l’incontro fissato. Patrizia Asproni che faceva la presidente della Fondazione Torino Musei a titolo gratuito ( non dimentichiamolo!),decise di andarsene. Così saltò anche la mostra di Manet e, da quel momento, Torino non riuscì più a realizzare un evento culturale di richiamo.
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Questa può essere la cronaca commentata di circa un anno dell’Amministrazione in carica: tante belle parole, qualche atto sconsiderato come quello di chiedere le dimissioni del prof. Francesco Profumo dalla Fondazione San Paolo, qualche palese incapacità ad affrontare situazioni e problemi, molte accuse verso Fassino, senza chiamare mai in causa il predecessore Chiamparino che divenne un interlocutore privilegiato, malgrado i conti sfuggiti di mano risalgano al suo decennio.
Quanti torinesi che per disperazione e per rifiuto del cosiddetto “Sistema Torino” hanno votato la giovane candidata sindaca ,si sono accorti dell’errore commesso ? Credo tantissimi. Senza quei voti non sarebbe mai stata eletta. L’avrebbero votata sicuramente i centri sociali, ma quello che resta della borghesia torinese, un anno fa, al ballottaggio, avrebbe fatto molto meglio ad andare al mare o a votare Fassino. Ma la borghesia non esiste più, è fatta di arricchiti incolti che votano ,come si dice, con la pancia ,senza mai usare il cervello. Abbiamo visto all’opera alla guida del Paese il gran capo dei bocconiani, a Torino la sindaca bocconiana non sta dando buoni risultati. Si potrà ancora dire che è molto meglio della Raggi ? Me lo auguro per Torino, ma l’aggettivo bocconiano deve suscitare più che ammirazione qualche legittimo sospetto.
Le opposizioni di centrodestra a Palazzo Civico, dopo i fatti di piazza San Carlo e le minacce degli antagonisti che promettono di creare disordini in vista del prossimo summit internazionale sui temi dell’economia e del lavoro, in programma a Torino a settembre, chiedono che venga realizzato altrove. Ma il ministro Minniti e la sindaca Appendino confermano: si farà. Stessa posizione quella degli industriali: “Sarebbe un atteggiamento sbagliato spostare il G7. Torino deve essere città dell’accoglienza”, dice il presidente degli industriali di Torino Dario Gallina. “C’è tutto il tempo necessario per assicurare la riuscita dell’evento come già avvenuto in passato. La polemica politica non deve danneggiare collettività”, ha aggiunto durante l’assemblea annuale dell’Unione Industriale subalpina.
I commenti degli esponenti politici alla luce dei risultati elettorali che hanno premiato il centrodestra ad Asti e Alessandria e il centrosinistra nel Torinese
“Eravamo fiduciosi di fare un bel risultato ed i numeri ci stanno dando ragione “lo rende noto il Coordinatore Regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto.“I nostri candidati sindaci, forti del sostegno di tutto il centrodestra“ – aggiunge Pichetto – “hanno dimostrato di poter vincere anche ad Asti e soprattutto ad Alessandria, secondo capoluogo piemontese che il centrosinistra considerava come sua roccaforte ”“Anche laddove i nostri candidati non sono riusciti a spuntarla” – continua Pichetto – “sono stati dei testa a testa in comuni dove già arrivare al ballottaggio era considerata da molti una impresa impossibile; “Se i risultati dovessero essere definitivamente confermati” – conclude Pichetto – comincerà una nuova pagina del centrodestra che risponderà alle bugie di Renzi ed alle battute di Grillo con la serietà di chi sa governare per il bene dei suoi cittadini”
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“Nonostante un quadro nazionale indubbiamente complicato, su cui tutti dovremo riflettere, nelle realtà più significative del torinese il PD e il centro sinistra, al primo turno a Grugliasco, al ballottaggio sia a Chivasso che Rivalta, hanno ottenuto la maggioranza ed eletto i propri Sindaci. Un buon risultato, di cui non si può che essere soddisfatti. Ringraziamo gli elettori che hanno voluto dare fiducia ai candidati del centro sinistra , ai Circoli e ai militanti del PD che li hanno sostenuti”, dichiarano Fabrizio Morri, Segretario PD Torino e Mimmo Carretta, Responsabile Enti Locali.
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«Anche in Piemonte, la strada è segnata: solo unito il Centrodestra vince. Falliscono Pd, Movimento 5 Stelle e Chiappendino, preoccupa la crescita dell’astensionismo. Il buongoverno del Centrodestra liberale ha le carte in regola per tornare al più presto ad amministrare la Regione, sottraendola alla palude del renzismo e del grillismo nella quale sta palesemente affondando». Così Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, sull’esito dei ballottaggi.
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“Il MoVimento 5 Stelle continua con la sua inesorabile crescita. Vittoria in 8 comuni su 10 ballottaggi. Da soli vinciamo quasi ovunque. Quando i partiti non schierano ammucchiate di finte liste civiche, il voto è libero. Dopo 70 anni Carrara cambia colore, diventa 5 stelle mandando a casa il Pd.
Complimenti al nostro nuovo sindaco Francesco De Pasquale che compie la stessa impresa di tre anni fa riuscita a Livorno. Con 8 ballottaggi vinti su 10 siamo a 45 sindaci 5 Stelle: una crescita del 20%. Il Pd a Trapani non vince neanche quando corre da solo: non si è raggiunto il quorum.Renzi in queste amministrative non ci ha messo la faccia, ma è riuscito a perderla comunque. Noi da domani a lavoro più di prima su abolizione vitalizi, reddito di cittadinanza e blocco dei miliardi di euro degli italiani alle banche”, sostiene Luigi Di Maio, responsabile enti locali di M5S.
(foto: il Torinese)
AGGIORNAMENTO
Maurizio Rasero e Gianfranco Cuttica di Revigliasco, entrambi del centrodestra, vincono rispettivamente ad Asti e Alessandria. Al centrosinistra vanno Rivalta, Chivasso e Savigliano. Per 5 voti ad Acqui vince M5S.
Alle 23 si sono chiuse le urne per il ballottaggio delle amministrative in Piemonte, crolla l’affluenza e il centrodestra sembra essere in vantaggio secondo le proiezioni delle 24 nei due capoluoghi di Asti, in particolare, (con M5S primo partito) e Alessandria. Un elettore su due non ha votato. Ad Alessandria è andato al voto il 46,36 per cento. Buon afflusso invece ad Acqui Terme con il 56,08 e Savigliano, 49,8 mentre ad Asti ha votato il 41,7 per cento. Alle 19 l’affluenza in Piemonte era del 31,24% rispetto 40,89% del primo turno. A Chivasso la percentuale più bassa: 27.64 per cento.
La sindaca Chiara Appendino, per la fine del Ramadan al Parco Dora ha rivolto un appello ai presenti e a tutta la città: “Torino nelle ultime settimane ha vacillato, ma non è caduta. E non cadrà se tutti coloro che la vivono, e che sentono di appartenerle, la sosterranno. Torino – prosegue il messaggio – è la mia, la vostra, la nostra città, e tutte e tutti dobbiamo prendercene cura. Il nostro compito sarà essere protagonisti nella lotta alla paura”. Ha aggiunto la prima cittadina: “bisogna rendere gli spazi pubblici più aperti e accessibili a tutti, salvaguardando le differenze e la pluralità, oltre al rispetto che ognuno di noi deve ai propri vicini”. “Io sono convinto che anche la diversità delle nostre religioni possono e devono diventare occasione di arricchimento reciproco: se ci conosciamo meglio, se ci rispettiamo di più, se collaboriamo per un mondo più giusto e pacifico allora sì che si compie quanto Dio ci chiede”. Queste, invece, le parole dell’arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia rivolte alla comunità musulmana torinese.
Si stima che in piazza Vittorio per i tradizionali fuochi d’artificio, i torinesi e i turisti siano stati circa 26 mila, rispetto alla capienza massima consentita di 48mila. In piazza si poteva accedere da quattro varchi presidiati dalle forze dell’ordine, come allo stadio. Tassativamente vietate dopo la drammatica sera di piazza San Carlo e i disordini in piazza Santa Giulia le bottiglie di vetro e le lattine. La sindaca Chiara Appendino è andata in serata in Questura, dove ha fatto visita alla control room. A partire dalle 17 la zona era off limits, con controlli dei documenti ai residenti. Non sono mancate le polemiche per lo sgombero dei dehors che, dicono alcuni esercenti, è stato disposto all’ultimo minuto.
Non era mai capitato che per l’evento ci fosse una così bassa adesione. Evidentemente la paura dopo quanto accaduto in quella maledetta sera del 3 giugno ha avuto la meglio sulla voglia di festeggiare.
(foto: il Torinese)