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Agli arresti tre funzionari delle Entrate

Tra il 2015 e il 2017, tre funzionari dell’Agenzia delle entrate di Torino,  ora agli arresti domiciliari, non avrebbero eseguito le missioni esterne delle quali erano incaricati con disposizione dirigenziale. Avrebbero così percepito quota parte dello  stipendio, le indennità di missione e anche i buoni pasto per attività mai svolte. Secondo l’accusa, i tre dipendenti timbravano il badge prima e dopo le missioni e ogni quadrimestre consegnavano i report delle attività, indicando missioni mai eseguite. L’inchiesta deriva dalle indagini che nel giugno dello scorso anno condussero all’arresto di due dipendenti in seguito licenziati.

 

Tensioni (rientrate) tra manifestanti e Gendarmeria

Momenti di tensione ieri tra i manifestanti  (che si dichiarano antifascisti) italo-francesi dei movimenti No Tav e Briser les frontieres e la polizia francese al confine di Monginevro. Da Claviere, ultimo comune  italiano, era partito un corteo formato da circa 400 attivisti, che  si è trovato la strada sbarrata dalla  Gendarmeria. La manifestazione, poi conclusasi senza incidenti rilevanti,  era organizzata in segno di protesta contro la presenza dei militanti di estrema destra del movimento Generation Identitaire a Nevache, radunatisi nei pressi del Colle della Scala per contestare il fenomeno dei migranti. Il presidio di destra si è poi sciolto. I manifestanti  “antifascisti” hanno continuato a marciare verso  Briancon.

Estate in anticipo: 10 gradi sopra la media

In tutta la regione sono dieci i gradi sopra la media stagionale  di fine aprile. Dopo il freddo di pochi giorni fa, coda invernale,  con nevicate tardive, ora le temperature massime sfiorano i 30 gradi in pianura e bassa collina. In montagna oltre i 1.100 metri di Beaulard di Bardonecchia, in Valle di Susa, la temperatura è salita fino a 22 gradi. Lunedì torna qualche nube e da martedì a Torino e in tutto il Piemonte farà ancora caldo con cielo sereno.

In cassa integrazione 5.800 addetti di Mirafiori

Fca collocherà in cassa integrazione ordinaria 5.799 addetti su di un totale di 6.400 degli Enti Centrali di Mirafiori, nelle giornate del 18, 25, e 28 maggio. La Fiom  spiega che tali fermate fanno seguono quelle di dicembre 2017, marzo 2018 e aprile 2018, per complessivi 11 giorni di cassa integrazione e a quelli di inizio gennaio, con i permessi individuali. Il sindacato evidenzia inoltre la scarsità di nuovi progetti. Incertezza dunque per gli stabilimenti italiani e del polo del lusso torinese in particolare, con il dubbio che eventuali nuovi modelli non siano imminenti.

 

(foto: il Torinese)

Piazza San Carlo, depositate le 16mila pagine degli atti

AGGIORNAMENTO  “Se qualche singolo ha tenuto comportamenti anomali rispetto al suo ruolo, questo io non lo posso sapere e mai ne sono stata informata”. Così dichiarò a verbale la sindaca a proposito dell’organizzazione della serata in Piazza San Carlo del 3 giugno 2017 ai pm che la interrogarono il 20 novembre come indagata.

Depositati in Procura  gli atti su piazza San Carlo, più di 16 mila pagine relative al filone principale dell’inchiesta, per il quale alcuni giorni fa è stato notificato l’avviso conclusioni indagini, spesso “propedeutico” al  rinvio a giudizio, a 15 persone che organizzarono la sfortunata manifestazione. Tra loro la sindaca  Appendino,  il suo ex capo di gabinetto Paolo Giordana, il direttore Paolo Lubbia e la collaboratrice Chiara Bobbio, l’ex questore Angelo Sanna con due dirigenti, i responsabili e collaboratori di Turismo Torino, azienda municipale che curò la proiezione sul maxi-schermo della finale di Champions durante la quale il panico causò oltre 1.500 feriti e la morte della 38enne di Domodossola  Erika Pioletti. Il secondo filone d’ indagine è sfociato nell’arresto di giovani nordafricani, sospetti rapinatori  con bombolette di  spray urticante, possibile causa del panico.

Nuove famiglie, Appendino: “Forzare la mano per i diritti”

Sul tema delle nuove famiglie, la sindaca Chiara Appendino ha scritto un lungo post su Facebook: “L’amore di una famiglia è un diritto che va oltre a qualsiasi categoria o definizione socialmente imposta. Questo semplice principio, che da sempre guida la nostra azione politica, vogliamo ribadirlo in questi giorni con rinnovata forza. Per la prima volta la Città di Torino si trova dinnanzi a casi inediti di nuove forme di genitorialità che richiedono del tutto legittimamente il riconoscimento di quella che per loro è una famiglia, intesa come luogo fisico ed emotivo in cui due o più persone si amano e costruiscono insieme il futuro proprio e dei propri figli”. La prima cittadina interviene sulle nuove forme di genitorialità dopo il caso del bambino con due madri, concepito con la procreazione assistita, non registrato dall’anagrafe torinese. Prosegue Appendino: “Oggi l’Italia non è ancora pronta a riconoscere legalmente queste famiglie e ci si trova davanti a ostacoli burocratici tanto fastidiosi nella loro forma quanto difficili da superare. Tuttavia la nostra posizione politica è chiarissima. Lo è sin da quando all’inizio del nostro mandato, insieme all’Assessore ai Diritti, Marco Alessandro Giusta, abbiamo dato un segnale scegliendo di cambiare la forma stessa degli atti del Comune, modificando nei dispositivi il termine “famiglia” con il plurale “famiglie. Oggi ribadisco questa posizione, dichiarando la ferma volontà di dare pieno riconoscimento alle famiglie di mamme e di papà con le loro bambine e i loro bambini. Da mesi stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente. Dopodiché la nostra volontà è chiara e procederemo anche forzando la mano, con l’auspicio di aprire un dibattito nel Paese in tema di diritti quanto mai urgente”. La sindaca conclude ringraziando  il Coordinamento Torino Pride GLBT, “da sempre promotore di modernità su questi temi, insieme a tutte le cittadine e tutti i cittadini che li sostengono”.

 

(foto: il Torinese)

Halili si pente? “Voglio una vita onesta”

Halili Ehlmadi, il 23enne arrestato il 28 marzo scorso dalla polizia, accusato di terrorismo, durante l’udienza del  tribunale del riesame, dove si è  discusso il ricorso contro la carcerazione  presentato dal suo difensore, il legale Enrico Bucci, avrebbe dichiarato di voler solo vivere tranquillamente e onestamente, mantenendosi  con il suo lavoro. “Mi comporto così ogni giorno. Le mie letture su internet non c’entrano”, sembra aver dichiarato, secondo quanto riportato da alcune testate giornalistiche. Il presunto terrorista abita a Lanzo con la famiglia. E’ stato arrestato perché avrebbe fatto proselitismo via web a favore dell’Isis.

Librolandia edizione 31 si presenta

Il 31° Salone Internazionale del Libro di Torino è in programma da giovedì 10 a lunedì 14 maggio 2018 nei padiglioni 1, 2 e 3 di Lingotto Fiere e nel Padiglione 5. Come lo scorso anno la manifestazione è aperta dalle 10 alle 20. Il programma è stato presentato al Sermig – Arsenale della Pace dal Presidente della Cabina di Regia del Salone, Massimo Bray, dal Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, dalla Sindaca di Torino Chiara Appendino e dal Direttore editoriale Nicola Lagioia che ha osservato: “ il programma di questa 31a edizione sarà  il più ricco di sempre”.  L’occupazione  degli spazi,  rispetto allo scorso anno è aumentata del 28%. Librolandia  sarà inaugurata da una lectio magistralis sull’Europa tenuta dallo scrittore Javier Cercas.

Caldo estivo e rischio valanghe

Giovedì  a Torino sono previste massime di 27 gradi, 26 a Vercelli e Novara. E in alcune località piemontesi il termometro potrebbe quasi toccare i 30 gradi. Con il caldo aumenta il pericolo di valanghe: è a livello “marcato” dalle Alpi Cozie meridionali  fino alle Lepontine. A 2.000 metri di altitudine  lo spessore della neve supera i 2 metri sulle Alpi Liguri e sulle Marittime, ed era a inizio settimana 310 sulle Pennine.

Amianto all’Olivetti: tutti assolti

Tutti assolti dalla Corte d’Appello di Torino gli imputati nel processo per le morti da amianto alla Olivetti di Ivrea, riguardante i casi dei dipendenti dell’azienda che si erano ammalati o erano morti per le sostanze nocive sul luogo di lavoro.  Anche i fratelli Carlo e Franco De Benedetti erano stati condannati in primo grado a 5 anni e 2 mesi. Ma per i giudici “il fatto non sussiste”. Tredici gli  imputati, tra i quali anche l’ex ministro Corrado Passera, per lui in primo grado erano stati inflitti un anno e 11 mesi.