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Treni da Far West? Arriva “Vivalto”, il convoglio con telecamere, monitor e riprese live

Dopo l’episodio di vandalismo di Pasqua sulla tratta ferroviaria Torino-Ventimiglia arriva sui binari piemontesi il primo treno Vivalto, mezzo dotato di telecamere e monitor per la diffusione live delle immagini di bordo. Entro il mese di  giugno saranno in tutto  sei i convogli di questo tipo a cura della Direzione regionale Piemonte di Trenitalia, attrezzati con il nuovo sistema. Viaggeranno principalmente sulla linea SFM3 Torino-Bardonecchia/Susa. 29 monitor diffondono in diretta immagini a colori. Si tratta di una novità assoluta  che, secondo Trenitalia, sarà in grado di offrire un viaggio più tranquillo  e confortevole, e funziona anche come deterrente per malintenzionati e vandali. Oltre alla trasmissione in diretta, tutto il flusso video di ciascuna telecamera, durante il viaggio è registrato su un hard disk.  In caso di necessità può essere messo a disposizione della polizia. L’investimento complessivo è di circa 200mila euro. L’auspicio è che il sistema possa essere diffuso su tutto il territorio.
   

 

(foto: il Torinese)

Arrestato a Torino un marocchino che pianificava attentato. Sul web inneggiava all’Isis

A Torino i carabinieri del Ros hanno arrestato  un marocchino di 29 anni, si chiama Mouner El Aoual. Era irregolare in Italia dal 2008 e diffondeva  sul web l’ideologia del Califfato Islamico istigando  a compiere attentati contro i “miscredenti”. Giustificava i recenti attentati messi in atto  in Germania in  Svezia e Francia. Attraverso una chat l’uomo aveva manifestato la volontà di pianificare un attentato terroristico nel nostro Paese e cercava altri sodali per la sua realizzazione. “Soggetto estremamente pericoloso” scrive l’Ansa riportando le parole del giudice per le indagini preliminari, scritte nell’ordinanza di custodia cautelare. “Sta svolgendo un’opera di proselitismo e incitamento ad azioni violente e letali, e per intenti e personalità presenta un altissimo rischio di passare all’esecuzione di tali gravi atti di violenza”.

“Manovrina” a 5 stelle per ridurre i tagli alla cultura e al welfare

Si prevedono nuovi fondi per cultura e welfare nel bilancio di previsione del Comune, in base agli emendamenti dei consiglieri e della giunta Appendino. Verranno discussi nelle prossime sedute della Sala Rossa . la “manovrina” dovrebbe valere 4 milioni di euro, ottenuti da fondi di riserva. Nelle  intenzioni del Movimento 5 Stelle andranno a incrementare i capitoli di spesa in un primo tempo ridotti per raggiungere il pareggio di bilancio. Ingente la somma spostata dagli emendamenti dei consiglieri, 3,5 milioni: una volta  approvati dal Consiglio verrebbero prelevati dal Fondo crediti di dubbia esigibilità. Invece,  2,8 milioni dovrebbero  servire per le agevolazioni Tari, 250mila euro per il Teatro Stabile, mentre 300mila euro saranno impiegati per il Museo del Cinema e 290 mila euro per gli adulti in difficoltà. Gli emendamenti della Giunta contano infine di recuperare un milione  da un altro fondo di riserva per aumentare  le risorse a favore delle scuole paritarie, Fondazione Torino Musei e Museo del Risorgimento.

 

(foto: il Torinese)

Torino o Milano, quale delle due? Appendino: “Tutte le valutazioni dopo il Salone del Libro”

IL CASO La sfida meneghina alla capitale (del libro) sabauda è incominciata con la rassegna “Tempo di libri, fotocopia del Salone subalpino, ma la sindaca di Torino lancia segnali di pace: “Li aspetto a Torino e speriamo vengano a trovarci”. Così Chiara Appendino al termine dell’incontro, in compagnia del presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, Massimo Bray, con i presidenti dell’Aie Federico Motta, della Fabbrica del Libro Renata Gorgani e l’amministratore delegato Solly Cohen. “Quella di oggi è stata un’interlocuzione, nessun vertice, nulla di deciso. Tutte le valutazioni si faranno dopo il Salone di Torino”, ha spiegato la Appendino, che ha invitato i  vertici dell’evento milanese alla Librolandia “storica” di Torino.

(foto: Antonello Preteroti)

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IL COMMENTO

di Pier Franco Quaglieni

Tra gli Stand di “Tempo di libri” di Rho dove sono andato per il mio ultimo libro, ho visto ,sia pure un po’ da lontano, la sindaca-o Chiara Appendino  con l’intera famiglia, compresa la bimba nel passeggino che non mi  sembrava particolarmente interessata. E’ un fatto positivo che la Sindaca di Torino  abbia fatto visita alla concorrente fiera del libro milanese, nata da una costola di quella torinese. Significa che l’idea che liquidava  il nuovo salone di Milano come “scissionista” non è condivisa da Appendino. Era una sciocchezza campanilista perché Milano ha messo in piedi un evento con i fiocchi. Quando leggo sul tablet le anticipazioni di Emanuela Minucci di ciò che ha dichiarato la sindaca, ho qualche perplessità. Forse parla di cose che non conosce. La cultura ,per le scelte finora fatte, è argomento a lei estraneo: dalla cacciata di Patrizia Asproni ai tagli, al mantenimento del “sistema Torino”  che avrebbe dovuto eliminare o almeno emendare ed invece è rimasto tal quale. Appendino può anche aver ragione, quando dice che un salone non si giudica dal numero dei visitatori perché ci sono altri indicatori (che lei non dice ) per valutare un salone, specie se parliamo di un salone del libro. Quando si parla di saloni che hanno pretese internazionali ,bisogna paragonarsi a Francoforte e a Parigi, non certo a Rho e, purtroppo, neppure a Torino.

E allora il discorso diventa difficile per chi non abbia grande familiarità con libri ed editoria. Un’altra osservazione di Appendino lascia molto perplessi: ”Una delle cifre che misurano il successo di una fiera sta anche nei bambini e nelle scuole …”Non poteva dire una cosa più errata.  Per tanti anni sono stati cammellati a Torino migliaia e migliaia di bambini che andavano a visitare un salone che, salvo l’editoria a loro dedicata, appariva estraneo ai loro interessi: li vedevi e ,forse , li rivedrai anche quest’anno girare distratti, magari con il gelato o la bibita in mano, disturbando la visita di chi ha pagato un biglietto per passare in rassegna con calma i vari stand. Non è così che si avvicina i bambini alla lettura, anzi. Ed anche i ragazzi delle scuole che, dopo certi giusti giri di vita alle visite esterne nel mese finale dell’anno scolastico, sono diminuiti, non sono certo i visitatori migliori: si tratta più di un modo per passare una mattina fuori dall’aula  scolastica che vivere un evento culturale. Forse ,anche per colpa dell’incapacità dei loro docenti a coinvolgerli o della loro inerzia, per non dire pigrizia. L’assessore alla cultura del Comune di Venaria Reale, l’abilissima e colta Antonella  Bentivoglio  d’Afflitto, avrebbe saputo  assai meglio della sindaca, rappresentare il Piemonte .

 

 

 

Ultrà Juventus, Andrea Agnelli testimone al processo di ‘ndrangheta “Alto Piemonte”

Andrea Agnelli, presidente della Juventus,  andrà a testimoniare al processo di ‘ndrangheta  denominato ‘Alto Piemonte’, a Torino. La decisione è del gup Giacomo Marson che ha accolto una richiesta della difesa di due degli imputati, Saverio e Rocco Dominello. La richiesta giunge  anche Loris Grancini, capo ultras dei Viking, ed era stata avanzata in aula dall’avvocato Domenico Putrino come condizione per usufruire del rito abbreviato. Il tema è quello del presunto tentativo di Dominello, secondo l’accusa  affiliato alla ‘ndrangheta, di partecipare al business del bagarinaggio dei biglietti della Juve. La difesa nega che Dominello appartenga a qualsiasi titolo al mondo della criminalità organizzata. Intanto  nella mail che nel 2012 un capo ultrà della Juventus, Raffaello Bucci, spedì ai suoi contatti nel gruppo dei Drughi, consegnata  al giudice Marson dall’avvocato Domenico Putrino, uno dei difensori, si legge: “Ciao. Entro domenica comunicare la quantità di biglietti che servono per Juventus-Parma. Entro martedì siete invitati a contattarmi per assegnazioni”. Il legale, che difende l’imputato  Dominello, intende spiegare il sistema di distribuzioni di quote di biglietti alla tifoseria organizzata e dimostrare, come dichiara all’Ansa,  che “la ‘ndrangheta non ha niente a che fare con questa vicenda”.

“L’uso scorretto del cellulare provoca il cancro”. La prima volta di una sentenza

E’ la prima volta che una sentenza riconosce un nesso preciso  tra l’uso scorretto del cellulare e lo sviluppo di un tumore al cervello. E’ quanto comunicano gli avvocati Renato Ambrosio e Stefano Bertone, dello studio torinese Ambrosio e Commodo. Così il Tribunale di Ivrea ha  condannato l’Inail a versare una rendita vitalizia da malattia professionale al dipendente di una ditta, al quale  è stato diagnosticato il tumore. Per 15 anni l’uomo ha usato il cellulare per più di tre ore al giorno senza protezioni. La sentenza è stata emessa lo scorso 30 marzo, da parte del giudice del lavoro del Tribunale di Ivrea, Luca Fadda. I legali si augurano che  la sentenza favorisca una campagna di sensibilizzazione.

La Regione Piemonte chiede all’Anas di verificare la sicurezza di tutti i viadotti

Ancora lunghe code e rallentamenti su tutta la rete stradale di Fossano, dopo il crollo del viadotto della tangenziale e della chiusura dei 7 chilometri di tracciato. Tre le inchieste sulle cause del crollo ed eventuali responsabilità. La Procura di Cuneo ha aperto un’inchiesta contro ignoti, per crollo colposo, mentre  Anas ha istituito una commissione interna, e il Ministero delle Infrastrutture ha annunciato la nomina di una sua commissione. Dopo il crollo del viadotto della tangenziale di Fossano il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, e l’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco, hanno chiesto ad Anas di verificare la sicurezza di tutte le strutture del Piemonte costruite con caratteristiche simili. La motivazione deriva dal fatto che “non è assolutamente accettabile che costruzioni che hanno poco più di 25 anni possano esporre a questi rischi la popolazione. E’ solo per un puro caso che non ci siano state vittime e feriti, ma solo danni materiali”. All’Anas, precisano Chiamparino e Balocco, viene chiesto di “fornire una ragionevole certezza che tali episodi non possano verificarsi di nuovo, magari con esiti che potrebbero essere tragici”.

Dopo i fatti di Pasqua: treni da incubo? Ma i controlli di Polizia sono aumentati

Il recente episodio di vandalismo sul treno Ventimiglia-Torino, la domenica di Pasqua, quando i passeggeri sono stati in balia di una gang di teppisti,  ha riacceso il dibattito sulla sicurezza a bordo dei convogli ferroviari. Già da qualche anno, a dire il vero, sono state prese misure particolari,  come l’installazione di monitor, telecamere e software per trasmettere in diretta le immagini riprese a bordo treno, sui convogli di tipo “Jazz”. Ora i pendolari chiedono che le telecamere vengano installate anche su altri convogli.Si tratta di una tecnologia  messa a punto da Trenitalia in collaborazione con Almaviva. Alcuni treni sono inoltre dotati di  people counter, ovvero particolari sensori nelle porte di accesso, per calcolare il numero di passeggeri in salita e in discesa dal treno durante le fermate. Il Compartimento Polfer piemontese, anche nell’ottica antiterrorismo,  ha potenziato i servizi di controllo a viaggiatori e bagagli, in stazione e a bordo treno, con particolare riguardo alla salita e discesa dei passeggeri, ai treni internazionali TGV e Freccia Rossa nelle stazioni di Torino. Oltre a Porta Nuova e Porta Susa, dove  viene in taluni casi impiegato il personale del V Reparto Mobile e delle Unità Cinofile Antisabotaggio della Questura di Torino, controlli avvengono negli scali di Torino Lingotto, Torino Stura e, a cura del personale Polfer di Chivasso nella stazione di Settimo Torinese.

(foto: il Torinese)

Chiamparino incontra Nosiglia: “Una legge sul salario minimo garantito”

Regione Piemonte e Conferenza Episcopale Piemontese daranno il via congiuntamente all’indagine “Chi offre e crea lavoro in Piemonte”, per delineare il quadro d’insieme del lavoro giovanile ed analizzare i profili professionali che le imprese offrono e valutare il rilievo assunto dal lavoro autonomo. Sergio Chiamparino e Cesare Nosiglia hanno siglato l’accordo che definisce i rapporti tra i due organismi. Presente  anche l’assessora regionale al Lavoro, Gianna Pentenero.

“In una società in cui il mondo del lavoro è frammentato e sempre meno stabile,  con salari più bassi, e questo non vale solo per gli outlet ma per tutto il settore dei servizi, servono regole e paletti per salvaguardare alcuni giorni di riposo. Ma soprattutto serve una legge sul salario minimo garantito. Non sono perché la domenica tutto si fermi, il lavoro che scorre su sette giorni è inevitabile. Ma servono paletti sulle condizioni minime salariali”, ha detto  il presidente della Regione Piemonte  a margine della firma dell’ accordo .

L’indagine si propone di raggiungere precisi obiettivi:
* raccogliere le informazioni offerte dalle fonti disponibili ed analizzarle per costruire una base dati attendibile utile per definire gli approfondimenti territoriali;
* realizzare per ciascun ambito territoriale ricerche puntuali per definire le tendenze legate all’evoluzione del contesto economico-sociale, considerando vari aspetti tra cui gli effetti della crisi, l’evoluzione tecnologica, la disponibilità di risorse/servizi, la strutturazione del sistema formativo, i fabbisogni delle imprese, con un’attenzione particolare agli sviluppi delle nuove professionalità ed all’evoluzione dell’Industria 4.0;
* valutare, nei vari ambiti, le ricadute occupazionali per i giovani anche attraverso l’esemplificazione di percorsi professionali, anche di lavoro autonomo o creazione d’impresa, e la definizione di profili inerenti ai fabbisogni rilevati.

I risultati saranno trasferiti all’Osservatorio sul mercato del lavoro della Regione Piemonte e dovranno evidenziare i comparti dell’economia piemontese nei quali sono maggiori le opportunità di impiego per i giovani, la profilazione delle figure professionali emergenti e innovative rilevate, l’individuazione delle figure tradizionali da valorizzare aggiornando il quadro delle competenze professionali richieste, le iniziative più diffuse e di maggior successo nel campo delle di start up e lavoro autonomo maggiormente avviate dai giovani.

“Con il coinvolgimento di competenze pubbliche e private – ha osservato  Nosiglia – vogliamo portare i giovani a specializzarsi nelle nuove professioni legate all’ambiente, alle green economy e alle tecnologie, oltre a riscoprire i mestieri artigiani. L’obiettivo di fondo è favorire l’inclusione sociale dei giovani, offrendo loro la possibilità di crearsi un percorso verso la vita adulta, potendo contare su un reddito frutto non di sussidi, ma di lavoro continuativo. Oggi si accentua il divario tra i giovani che hanno avuto risorse, capacità e meriti per qualificarsi ad alto livello e giovani che non hanno realizzato le loro capacità e rischiano l’esclusione. Ci proponiamo di colmare o quantomeno ridurre questo divario”.

Sul tema del avoro domenicale Nosiglia si è detto “pienamente solidale con i sindacati. Fatti salvi i servizi essenziali come gli ospedali e i treni, la domenica e nei giorni di festa importanti in cui si esprimono forti valori familiari non è necessario andare a fare la spesa. Così costruiamo una società che non regge, e che sta già crollando. Qui il problema è il primato dei soldi sui valori non economici, quelli umani, familiari e sociali. Non creano profitto e vengono sempre più considerati optional. Ma proprio questa cultura che mette al centro i soldi e l’individuo anziché il bene comune ci ha portati alla grande crisi che stiamo vivendo”.

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Cappella della Sindone, fine lavori. Un tesoro di arte e storia presto restituito alla città

Dopo un lungo e complesso cantiere di consolidamento, si apre ora l’ultima fase del restauro che giungerà al termine nei primi mesi del 2018 con la restituzione della cupola alla città

L’impegnativo lavoro di restauro volge, pur nella complessità e nella delicatezza dei numerosi interventi necessari, alla fase conclusiva dei lavori che riguarda il rifacimento dei tetti, degli infissi, degli impianti di illuminazione e infine lo smontaggio della struttura di sostegno e dei ponteggi.  

Proprio in questi giorni, il testimone passerà dall’impresa che sta terminando i lavori di ricostruzione delle superfici interne, alla nuova impresa che ricostruirà i serramenti, le coperture e le murature esterne.

A coordinare il passaggio è la Commissione per il completamento del restauro e del recupero funzionale della Cappella della Sacra Sindone, composta da rappresentanze degli istituti del MiBACT – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Segretariato regionale per il Piemonte, Musei Reali Torino, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino), insieme alla Curia e Diocesi di Torino.

L’obiettivo è smontare i ponteggi e le strutture di sostegno entro la fine dell’anno, così da restituire quanto prima la cupola al panorama della città, per arrivare a riaprire il monumento al pubblico tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018, proseguendo con alcuni ultimi interventi “a vista”, come il restauro dell’altare, che potrà essere affrontato dopo lo smontaggio della grande struttura metallica di sostegno. La Cappella della Sindone entrerà nel percorso di visita dei Musei Reali.

Gennaro Miccio, Segretario regionale del MiBACT per il Piemonte, ricorda: “Ho avuto modo di essere direttamente coinvolto nello straordinario intervento di recupero della Cappella della Sindone, circa tre anni fa, quando, in qualità di dirigente del MiBACT in altre regioni, fui incaricato di provvedere al collaudo statico delle strutture. Ebbi allora modo di rendermi conto della complessità del progetto che si stava realizzando per interpretare e ripristinare con i necessari adeguamenti l’originale quanto geniale schema statico ideato dal Guarini, fino ad allora non completamente compreso. Sono perciò contento di essermi trovato, alla mia nomina come Segretario regionale, sul treno in corsa di questo grande restauro e di aver potuto dare il mio contributo professionale a questa eccezionale impresa. Ringrazio in modo particolare la Compagnia di San Paolo, che ha finanziato l’intervento di restauro architettonico degli interni, e la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino che si è fatta carico del restauro pittorico degli affreschi della volta. È di prossimo avvio il lotto finale di lavori che utilizza i recenti finanziamenti ministeriali dei Musei Reali Torino; a questi si aggiungeranno ulteriori risorse, già proposte agli istituti torinesi, che riguarderanno i restauri delle numerose opere d’arte presenti, delle quali si è approfondita la conoscenza durante il lungo percorso dei lavori. Il processo di restauro è stata l’occasione, infatti, per comprendere e approfondire il prezioso patrimonio artistico rappresentato da arredi, affreschi e decorazioni custodito all’interno della Cappella, anch’esso oggetto di recenti studi ed acquisizioni. Le attività di restauro e di recupero funzionale hanno richiesto un notevole impegno tecnico e scientifico, ma ora il traguardo finale è quanto mai prossimo e per il suo raggiungimento occorrerà necessariamente la consueta dedizione personale e professionale di tutte le componenti dei vari istituti del Ministero operanti a Torino (Segretariato regionale, Soprintendenze, Musei Reali), della Curia Arcivescovile, delle istituzioni locali e del costante quanto sensibile apporto delle realtà economiche e sociali del territorio, peraltro mai sino ad ora assenti all’appello.”

L’Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia sottolinea: “Dopo 20 anni dalla tragica notte dell’11 aprile 1997, in cui la Cappella del Guarini contigua al Duomo di Torino venne  soggetta a un devastante incendio che rischiò di coinvolgere anche la Sindone, potremo ammirare in tutto il suo splendore architettonico questa struttura rinnovata e consolidata. Un lavoro che ci riporta direttamente alla realtà della Sindone, il tesoro più prezioso  che la nostra città custodisce e che è oggetto di una grande devozione popolare diffusa nel mondo intero. Questo grazie al contributo di tanti operatori, funzionari, tecnici, maestranze che hanno lavorato con professionalità e dedizione e che ringraziamo dunque sentitamente. Accogliamo questo lavoro come un segno di speranza, un omaggio al «candido lenzuolo» icona viva dell’amore più grande che Cristo ha donato all’umanità intera e che costituisce la fonte perenne di quell’impegno che siamo chiamati a compiere ogni giorno nel nostro tessuto familiare e sociale per costruire un mondo nuovo sempre più giusto, solidale e pacifico per tutti.”

Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali Torino conclude: “La riapertura della Cappella è una scommessa vinta grazie alla tenacia dei tanti – soprattutto i tecnici delle Soprintendenze – che non hanno mai ceduto di fronte alle enormi difficoltà che si sono presentate. Dopo la riapertura al pubblico, la Cappella della Sindone entrerà a far parte del percorso dei Musei Reali e tornerà ad essere, per la città intera, quel grande simbolo di arte e storia che dobbiamo alla mente di un architetto non convenzionale come Guarino Guarini, che ha esplorato il tema della luce e della cupola diafana come nessuno mai prima”.

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La storia del restauro

Tra l’11 e 12 aprile 2017 ricorrono i venti anni dall’incendio che sfregiò il capolavoro del Guarini, ma i restauri sono in dirittura d’arrivo. È in corso l’ultima fase del lungo e complesso recupero della Cappella della Sindone.

Sin da subito è emersa la necessità di eseguire indagini approfondite e sofisticate, a causa della mancanza di qualsiasi materiale documentario e grafico utile a comprendere la genesi e la reale statica della struttura della Cappella della Sindone. Ai lavori di indagine è seguita la fase operativa, dal riscontro più immediato e tangibile, con cui è stato messo a frutto il lavoro di tutti questi anni restituendo alla Cappella del Guarini la piena efficienza delle strutture portanti e l’immagine dell’architettura interna.

Il delicato e complesso lavoro preliminare ha portato all’intervento strutturale, lavoro poco visibile dall’esterno, eppure fondamentale per la riuscita del restauro e il recupero totale dell’opera.

I lavori di riabilitazione delle strutture in elevazione della Cappella della Sindone (collaudati due anni fa) hanno previsto la sostituzione completa, al primo livello, di 13 colonne su un totale di 30 dell’ordine minore, di tutte le 8 lesene dell’ordine maggiore, delle 2 colonne e dell’arco sghembo di affaccio verso il Duomo e della trabeazione del vestibolo Nord-Ovest. Tutto realizzato in marmo nero di Frabosa Soprana (Cuneo). La cava, quasi del tutto esaurita, è stata eccezionalmente riaperta per poter fornire il marmo sufficiente al restauro.

Ai livelli superiori, realizzati in marmo bigio di Frabosa, sono stati smontati e sostituiti numerosi altri elementi: dal secondo al quarto livello, parti degli archi e parti di pareti, pilastri e trabeazione della galleria che corre lungo il perimetro del tamburo; inoltre sono state inserite nuove catene in acciaio in corrispondenza dei sei ordini di archetti sovrapposti e sono stati sostituiti i tre ordini inferiori di archetti; infine, mentre sono stati consolidati i tre ordini superiori, è stata inserita la struttura di sostegno della stella e sono state rimosse le catene provvisionali esterne, strutture di sicurezza che furono messe in opera durante la fase di emergenza post incendio.

Ma non solo: a tutti i livelli sono stati eseguiti i lavori di consolidamento delle murature laterizie, compresi quelli degli archi dei finestroni e del cestello; i lavori di consolidamento delle volte degli scaloni verso il Duomo e dei due vestiboli; i lavori di consolidamento dei costoloni esterni e degli archi di scarico nel cunicolo superiore del tamburo.

Infine è stata eseguita la ricucitura della lesione situata alla base del tamburo e sono state inserite la nuova catena dei finestroni del tamburo e la cerchiatura esterna alla base dello stesso.

Tutti interventi tecnici complessi, lunghi e delicati, seguiti da molte decine di persone che finora hanno lavorato, a vari livelli, alla rinascita di questa perla dell’architettura barocca.

Al termine dell’intervento, il costo complessivo del restauro ammonterà a circa 30 milioni di euro, con il concorso di diversi soggetti:

–      Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo: € 28 milioni;

–      Compagnia di San Paolo: € 2,7 milioni;

–      Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino:  € 150.000.