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La polizia fa 45 arresti nei giorni “caldi”

Continua il costante impegno operativo della Polizia di Stato nell’ambito dell’attività di prevenzione e contrasto del degrado sociale e della criminalità diffusa con particolare attenzione ai furti in appartamento soprattutto nella settimana di ferragosto.

Solo in 5 giorni – 11/16 agosto – sono state arrestate 45 persone e denunciate all’Autorità Giudiziaria oltre 100. Per ciò che concerne i titoli di reato, maggior incidenza l’hanno avuta gli arresti per furto(in appartamento, in esercizi commerciali, su auto, a danno di viaggiatori), sia tentati che consumati, e per detenzione di sostanza stupefacente. Subito a seguire troviamo i reati di resistenza, violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale, sequestro di persona a scopo estorsivo, maltrattamento in famiglia, ricettazione, ed infine quelli connessi all’immigrazione clandestina, al possesso e alla fabbricazione di documenti falsioltre che all’esecuzione di Ordini di Carcerazione.

Tra gli ultimi arresti per tentato furto in appartamento rientra uno degli interventi delle volanti del Commissariato “Centro”. Nel tardo pomeriggio di mercoledì sono intervenuti in viaSant’Ottavio angolo corso Regina Margherita dove un passante ha segnalato la presenza di due ragazzi di etnia Rom che stavano provando ad aprire alcuni portoni a spallate. Difatti anche i poliziotti hanno potuto immediatamente constatare l’azione delittuosa dei due ragazzi, che una volta all’interno dell’androne sono stati fermati dagli agenti. Uno dei due era riuscito a nascondere un cacciavite di grosse dimensioni all’interno di una plafoniera e uno dei due aveva anche finto di essere lì per visionare un appartamento da prendere in affitto. Si tratta di due cittadini rumeni di 20 e 23 anni, con precedenti di Polizia, arrestati per tentato furto aggravato in concorso.

Il giorno prima, sempre gli agenti del “Centro”, avevano arrestato un ventunenne del Gambia, irregolare sul Territorio Nazionale e con precedenti di Polizia, per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Nello specifico i poliziotti erano intervenuti in supporto al personale sanitario giunto in Lungo Dora Napoli per un’aggressione in strada. Il 21enne aveva perso il controllo aggredendo un cittadino marocchino con una bottiglia di vetro. Gli operatori hanno tentato più volte di tranquillizzare l’uomo, quest’ultimo palesemente sotto l’effetto di abuso di alcool, inveiva contro i poliziotti ed improvvisamente si scagliava contro di loro, colpendoli con calci e pugni. Mediante l’uso dello spray al peperoncino lo straniero si riportava alla calma.

Sempre nella giornata di mercoledì, gli agenti del Commissariato “Barriera Nizza” durante un controllo straordinario del territorio hanno sequestrato, a carico di ignoti, quasi 50 grammi di marijuana. Lo stupefacente è stato rinvenuto dai cani poliziotto all’interno del Parco del Valentino. Nel medesimo contesto, grazie anche al supporto del Reparto Prevenzione Crimine, sono state identificate 23 persone e sono stati controllati 2 esercizi commerciali. Il titolare di una sala scommesse di corso Vittorio Emanuele II è stato sanzionato amministrativamente per inidoneità dei locali fumatori.

Nella stessa giornata e in materia di stupefacenti indichiamo anche l’arresto degli agenti del Commissariato “Barriera Milano”. In via Brandizzo, all’interno di un appartamento, due ragazzi senegalesi, di 19 e 20 anni, detenevano circa 50 grammi di cocaina, in 28 dosi pronte alla vendita. L’attenta attività di osservazione consentiva ai poliziotti di fermare l’attività di spaccio dei due giovani, già con precedenti di Polizia. Inoltre all’interno dell’abitazione è stato rinvenuto materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente, un bilancino di precisione ed oltre 700 euro in contanti.

Giovedì pomeriggio, i motociclisti dell’Ufficio Prevenzione Generale, hanno arrestato un 24enne del Gambia per spaccio. Quest’ultimo nell’area pedonale di corso Massimo d’Azegliodirezione corso Marconi, giunto all’altezza dell’area cani, si fermava guardandosi intorno con circospezione. Dopo poco prelevava un sacchetto dalle tasche per posizionarlo sul punto più alto di un albero, poi stazionava in zona in attesa di clienti. Dopo circa un’ora di osservazione, i poliziotti hanno notato il primo scambio e sono intervenuti fermando il pusher dopo un breve inseguimento. Si trattava di infiorescenze di marijuana. Il giovane aveva precedenti di Polizia ed a carico l’Ordine del Questore di lasciare il Territorio Nazionale per il quale è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria.

A inizio settimana invece, gli agenti del Commissariato “Madonna di Campagna” hanno denunciato in stato di libertà per furto un ragazzo del Mali. Un suo connazionale, addetto alla sicurezza, ha notato il giovane aggirarsi, con fare sospetto, tra le corsie di un noto negozio di scarpe di via Orvieto. Il venticinquenne si è poi diretto verso le uscite con in mano una borsa con lo stesso marchio, senza però essere mai passato dalle casse. Il giovane aveva asportato un paio di scarpe del valore di circa 50 euro. La merce, non essendo danneggiata, veniva restituita al proprietario e rimessa in vendita.

Gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato un cittadino romeno di 30 anni per il reato di furto aggravato di beni esposti alla pubblica fede. Nello specifico l’uomo era stato notato lunedì sera in via Arbe, presso un centro di raccolta rifiuti, da una donna di passaggio. In compagnia di un altro uomo stava scavalcando il cancello per introdursi all’interno dell’ecocentro. In un’enorme vasca di contenimento di materiali elettrici e ferrosi, nonché di rame, il 30enne stava armeggiando creando un forte rumore, i poliziotti hanno così approfittato di quel momento per fermarlo. Il complice, probabilmente in un altro punto dell’area, riusciva a far perdere le sue tracce.                

Piazza San Carlo, i quattro dello spray “volevano creare scompiglio tra la folla”

Il gup Maria Abenavoli nella sua motivazione della condanna per omicidio preterintenzionale dei quattro rapinatori della banda dello spray ala peperoncino che la sera del 3 giugno 2017, in piazza San Carlo provocò il panico tra la folla in occasione della proiezione proiezione su maxi schermo della finale di Champions League Juve-Real, scrive: “Miravano a creare scompiglio tra la gente”. La calca provocò numerosi feriti (il capo d’accusa ne elenca 1.673) e, nei giorni successivi la morte di due donne, Erika Pioletti e Marisa Amato. Secondo la giudice afferma i quattro giovani di origini marocchine – “sapevano perfettamente che la diffusione dello spray avrebbe creato scompiglio e movimenti incontrollabili”. Dunque, sulla base degli ultimi orientamenti della giurisprudenza, questo è sufficiente per la condanna per omicidio preterintenzionale. A tre imputati sono stati inflitti 10 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione, al quarto 10 anni, 3 mesi e 24 giorni.

 

(foto A. Maffeis)

Agosto sicuro con i Carabinieri

In occasione della settimana di ferragosto i Carabinieri del Comando provinciale di Torino hanno intensificato i servizi di controllo del territorio in città e nelle zona della provincia più interessate da imponenti flussi turistici e vacanzieri. I servizi, con scopo preventivo dei reati predatori specie nei centri urbani principali fra cui il capoluogo e i comuni dell’hinterland, e di sicurezza stradale e prevenzione generale nelle aree a vocazione turistica hanno consentito di arrestare in flagranza:
3 persone per spaccio di stupefacenti (Torino, Robassomero e Bardonecchia). Si tratta un nigeriano del 21 anni, un italiano di 19 anni e un italiano di 56 anni (non collegati fra loro) trovati in possesso di svariati grammi di eroina e cocaina nonché di alcune centinaia di euro. In particolare a Bardonecchia e Robassomero, i carabinieri hanno sequestrato materiale per il confezionamento delle dosi nonché un registro dove erano annotate in maniera minuziosa tutte le transazioni per le vendite con le situazioni debitorie residue delle partite vendute e non saldate.
1 peruviano, classe 89, a Torino, trovato in possesso di un’arma clandestina calibro 7,65 (cioè con matricola abrasa) e svariate munizioni;
2 italiani rispettivamente classe 79 e 77 sorpresi a rubare alcolici da un supermercato carrefour della città in Corso Belgio
In Val di Susa inoltre, nelle principali locali di villeggiatura, i controlli su strade statali e provinciali (fra cui la provinciale 173 dell’Assietta , la strada più alta d’Europa da tempo sorvegliata speciale per i flussi veicolari molto elevati , hanno consentito di denunciare in stato di libertà per guida sotto abuso di sostanze alcoliche 3 persone mentre altre 2 per guida senza patente e guida con patente ritirata.
Il servizio, condotto anche con l’ausilio di 1 elicottero e unità del soccorso alpino nonché mezzi per le operazioni in alta quota, ha consentito il controllo di 251 persone, 134 veicoli, 52 motocicli ed elevare 21 contravvenzioni al codice della strada.

Chiave bulgara, la nuova versione non perdona. Ma la polizia arresta i ladri

FERMATI 3 GEORGIANI PER IL REATO DI RICETTAZIONE

Continua l’attività di prevenzione della Polizia di Stato riguardo ai furti in appartamento. Altri 3 cittadini georgiani, rispettivamente di 30, 32 e 38 anni, sono stati fermati ieri dalla Squadra Volante per ricettazione.
A seguito di una segnalazione pervenuta al 112 NUE ieri pomeriggio personale dell’Ufficio Prevenzione Generale è intervenuto nel quartiere Crocetta ove erano stato notati strani movimenti da parte di due persone non residenti nel quartiere. In corso Re Umberto angolo via Cristoforo Colombo, due dei tre, a bordo di un’auto presa a noleggio, si sono fermati più volte citofonando a vari campanelli della zona, nel palese tentativo di verificare gli appartamenti vuoti. Quella prima fase consentiva di annotare le posizioni fotografandole con i propri telefoni cellulari.

Gli agenti della Squadra Volante hanno fermato i primi due a bordo della vettura segnalata, dove al suo interno hanno rinvenuto diversi attrezzi atti allo scasso, una chiave a doppia mappa, una chiave di un alloggio e 4 telefoni cellulari. Il conducente, il trentaduenne, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli. Invece, all’interno delle tasche del complice, il trentenne, sono state trovate diverse calamite circolari di piccole dimensioni, sovente utilizzate sul telaio delle porte d’ingresso di abitazioni, affinché restino aperte e non vengano danneggiate, per poter avere un facile accesso, oltre a della colla e un cacciavite. Quest’ultimo è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Attraverso gli accertamenti effettuati sui telefoni cellulari, i poliziotti sono risaliti ad una prenotazione di un alloggio in affitto in corso Belgio. La camera era stata prenotata per circa un mese. All’interno dell’alloggio è stato fermato un altro connazionale, il trentottenne, che ha tentato di evitare l’accesso dei poliziotti.
All’interno della camera sono stati trovati quasi 6 mila euro in contati, oltre a diverse banconote di valuta estera come dollari, dollari canadesi, sterline e franchi svizzeri; orologi di ingente valore, diversi monili in oro come fedi nuziali, braccialetti, anelli, collane, orecchini, ciondoli, spille, gemelli, placche in oro e argento, monete da collezione, penne stilografiche, un set di argenteria e tantissimi altri oggetti di provenienza furtiva, oltre a diversi attrezzi atti allo scasso e da lavoro, grimaldelli, chiavi alterate, bilancini di precisione. 227 sono complessivamente i pezzi sottoposti a sequestro, rinvenuti all’interno dell’alloggio.

Operazione “Re Mida”, sanzioni e sequestri di valuta all’aeroporto

Oltre 11 milioni di euro monitorati, più di 100.000 euro di sanzioni irrogate e direttamente incassate dall’Erario, 200.000 euro di sequestri preventivi effettuati, 150.000 euro di sanzioni in materia di antiriciclaggio, nonché 5 denunciati alla Procura della Repubblica di Torino.

Questi sono i numeri dell’Operazione “RE MIDA”, condotta dalla Guardia di Finanza di Torino, che ha visto i Finanzieri della Compagnia aeroportuale di Caselle Torinese impegnati, solo nell’ultimo anno, in centinaia di controlli in materia di circolazione transfrontaliera di valuta e che vanno a delineare un contesto estremamente variegato di soggetti che, ogni giorno, transitano dallo scalo internazionale “Sandro Pertini”.

Una puntuale, affinata e costante analisi delle liste dei passeggeri in transito ha evidenziato, in maniera precisa, le diverse tipologie di passeggeri che volano da e per il territorio piemontese. Tra queste, le lavoratrici domestiche provenienti, in maggioranza, dall’est Europa che, nella maggior parte dei casi sconosciute al Fisco italiano, portano nei loro paesi d’origine i profitti “in nero” delle prestazioni lavorative svolte sul territorio nazionale. Tale monitoraggio ha consentito di sottoporre a controllo oltre 2 milioni di euro ed elevare sanzioni, immediatamente riscosse, per più di 10.000 euro.

Di rilievo, anche i risultati dei controlli svolti nei confronti di cittadini provenienti dal nord-africa, impiegati, prevalentemente, come manovalanza nella piccola imprenditoria edile ovvero titolari di ristoranti etnici, che hanno portato al rinvenimento di quasi 4 milioni di euro di flussi valutari monitorati di cui oltre 1 milione di euro è risultato sopra la soglia consentita dalla normativa; in questo caso, sono state irrogate sanzioni per oltre 20.000 euro.

Significativa anche l’attività riguardante quei cittadini stranieri, la maggior parte di origine asiatica ed oramai integrati nel tessuto economico nazionale, nei confronti dei quali i Finanzieri hanno accertato, nel corso dei controlli, una posizione debitoria pendente verso lo Stato. In questo caso, gli inquirenti, oltre al sequestro delle somme eccedenti il limite penalmente rilevante, hanno denunciato i soggetti per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Infine, anche i cittadini Italiani non sono risultati estranei al fenomeno rendendosi, di fatto, responsabili di violazioni per oltre 100.000 euro, ciò a rimarcare l’annoso fenomeno della distrazione di capitali dal tessuto economico nazionale con destinazioni fiscalmente più “favorevoli”.

L’Operazione ha altresì permesso di arricchire l’importante patrimonio informativo che è sempre stato condiviso, in “tempo reale”, con tutti i Reparti del Corpo a livello nazionale, permettendo una più incisiva azione nei confronti di tutti quegli illeciti il cui contrasto rappresenta la “mission istituzionale” della Guardia di Finanza.

Fondamentale, per la riuscita dell’operazione, l’apporto fornito dal cash dog delle Fiamme Gialle Escos, il pastore tedesco addestrato a riconoscere l’odore delle banconote, anche a distanza.

La contestazione degli illeciti penali, amministrativi e valutari si colloca in un più ampio dispositivo che vede le Fiamme Gialle, unitamente alla locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, impegnate nella prevenzione e nella repressione delle violazioni in materia di movimentazione transfrontaliera di valuta e titoli di credito in relazione ai compiti istituzionali attribuiti alla Guardia di Finanza.

 

Dal Piemonte la Lega scrive a Mattarella: “Ora le elezioni”

La Lega piemontese si mobilita e scrive al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella evidenziando l’esigenza di avere, a livello nazionale, un nuovo governo stabile che duri almeno cinque anni.

Di qui la richiesta di ‘dare voce al popolo italiano affinché possa eleggere un nuovo Parlamento’.

“La Regione Piemonte, purtroppo, sta vivendo un momento difficile e gli indicatori certificano uno stallo e stagnazione economica che mette iin difficoltà la crescita delle nostre imprese, con grande preoccupazione sul lato occupazionale e il rischio di nuove crisi e chiusure di molte aziende piemontesi”, sottolineano gli assessori regionali Fabio Carosso, vice presiente, Matteo Marnati, Luigi Icardi, Fabrizio Ricca, Vittoria Poggio, Marco Protopapa, Chiara Caucino, il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia ed il capogruppo della Lega Alberto Preoni, a nome di tutto il gruppo.

 

Massimo Iaretti

La polizia sventa il sequestro di una donna in centro città

Un sequestro di persona è stato sventato in pieno centro città a Torino dalla polizia.

Gli uomini della della squadra volanti hanno bloccato dopo un lungo inseguimento un furgone nero in corso Vinzaglio. Sul veicolo, con  tre uomini di nazionalità straniera, c’era una donna legata con delle fascette di plastica. Alcuni passanti che avevano assistito alla scena in piazza San Carlo hanno dato l’allarme. Il dipendente di una gelateria – scrive l’agenzia Ansa – ha visto  un furgone in contromano e la donna, sulla cinquantina, che era a passeggio è stata  caricata sul mezzo. Si è messa a urlare e il suo accompagnatore è scappato. L’uomo che l’ha presa aveva il volto coperto da un passamontagna. I rapitori, che erano armati di pistola, sono stati arrestati. La squadra mobile sta indagando, pare che i malviventi avessero subito una truffa dalle vittime del rapimento e lo avrebbero inscenato per cercare di ottenere il denaro perso.

Lutto per le vittime piemontesi del ponte Morandi

Bandiere del Piemonte, dell’Italia e dell’Ue a mezz’asta mercoledì 14 agosto, a Palazzo Lascaris sede del Consiglio regionale, e alla sede della Regione di piazza Castello, a un anno dalla tragedia del ponte Morandi in cui persero la vita 43 persone, di cui 10 piemontesi. Lo hanno deciso i presidenti del Consiglio e della Giunta regionale Stefano Allasia e Alberto Cirio.

“Nella mente di tutti noi resteranno impresse per sempre le immagini sconvolgenti di Genova. Il Piemonte si stringe al dolore di color che un anno fa con il ponte Morandi hanno visto crollare anche le proprie vite, private sotto quelle macerie degli affetti più cari” dichiarano i due presidenti ricordando il momento in cui “alle 11.36 di martedì 14 agosto 2018 la parte centrale del ponte sprofondò improvvisamente”.

In quell’occasione persero la vita 43 persone, 15 rimasero ferite e oltre 650 furono costrette, per motivi di sicurezza, ad abbandonare le proprie abitazioni. Tra le vittime, i piemontesi Andrea Vittone, Claudia Possetti e i figli di lei Manuele e Camilla Bellasio, di Pinerolo; Cristian Cecala, Dawna Munroe e la piccola Chrystal, di Oleggio; Alessandro Robotti e Giovanna Bottaro, di Arquata Scrivia; Marta Denisi, originaria di Sant’Agata di Militello, da alcuni anni infermiera ad Alessandria

Trapianti di rene, tagliato il traguardo di 5000 interventi

Raggiunto lo storico risultato in Piemonte  

È stato raggiunto un altro importante traguardo dalla rete di donazione e trapianto del Piemonte. Sono infatti 5000 i trapianti di rene eseguiti in questa regione: gli ultimi due sono stati effettuati domenica 11 agosto, uno presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e l’altro presso l’ospedale Maggiore della Carità di Novara. Gli organi provenivano da un donatore piemontese deceduto per emorragia cerebrale. A Torino il chirurgo vascolare dottor Aldo Verri e l’urologo Giovanni Pasquale con le loro équipe hanno eseguito il trapianto su un paziente in dialisi da più di 10 anni; mentre a Novara i chirurghi vascolari Carla Porta e Filippo Giacchi, assieme all’urologa Monica Zacchero lo hanno eseguito ad un ricevente che lo attendeva dal 2014.

Questo importante risultato è il frutto di un’intensa attività che ha preso avvio nella nostra regione nel 1981: il 7 novembre di quell’anno è infatti avvenuto il primo trapianto renale all’Ospedale Molinette di Torino. Dal 4 novembre 1998 i trapianti di rene sono effettuati anche presso l’ospedale di Novara. Il primo trapianto di rene su un paziente in età pediatrica è stato realizzato presso le Molinette di Torino il 21 maggio 1983. Anni dopo, nel 2000, il programma di trapianto di rene pediatrico è passato all’ospedale Infantile Regina Margherita, con il supporto chirurgico dell’équipe dell’ospedale Molinette: ad oggi su pazienti in età pediatrica sono stati effettuati 92 trapianti di rene, alcuni dei quali combinati con altri organi.

Tra i 5000 trapianti effettuati dai tre Centri di Trapianto di Rene attivi sul territorio regionale vi sono stati numerosi interventi complessi, come quando si trapiantano entrambi i reni ad uno stesso ricevente (190 i pazienti coinvolti), o quelli eseguiti su pazienti pediatrici molto piccoli, e ancora sono molti i trapianti di rene effettuati in combinazione con altro organo (pancreas, fegato o cuore, per un totale di 133 casi). Sono stati effettuati, inoltre, più di 300 trapianti da donatore vivente; tra questi, sono ormai pratica consolidata anche quelli in cui donatore e ricevente non sono compatibili per gruppo sanguigno AB0. Da alcuni anni i trapianti di rene vengono effettuati anche in pazienti che non hanno ancora iniziato la dialisi, sono chiamati “preemptive”: questi trapianti rappresentano una grande opportunità poiché hanno in genere una durata maggiore. Oggi i reni beneficiano anche della possibilità di essere perfusi prima del trapianto in apparecchiature apposite, che ne migliorano la funzione laddove necessario. Una ulteriore possibilità terapeutica per i pazienti è venuta dai donatori la cui morte è stata accertata con criteri cardiologici: i primi due trapianti di reni provenienti da tale tipologia di donatore sono stati effettuati in Piemonte il 15 giugno 2018.

I trapianti di rene coinvolgono numerose discipline: responsabili dei programmi di trapianto sono infatti i nefrologi (Prof. Luigi Biancone alle Molinette, Dott. Bruno Gianoglio al Regina Margherita ed il prof. Vincenzo Cantaluppi a Novara), ma la fase chirurgica è svolta dai Chirurghi vascolari – diretti a Torino dal Dott. Maurizio Merlo e a Novara dalla Dott.ssa Carla Porta – e dagli Urologi – diretti a Torino dal Prof. Paolo Gontero e coordinati dal Dott. Omidreza Sedig ed a Novara dal Prof. Alessandro Volpe, assieme agli anestesisti – diretti alle Molinette dal Dott. Roberto Balagna, al Regina Margerita dal Dott. Giorgio Ivani e a Novara dal Prof. Francesco Della Corte.  Ma dietro i trapianti c’è il lavoro di un intero ospedale e dei suoi servizi e professionisti. Coordinano queste attività il Centro Regionale Trapianti (diretto dal Prof. Antonio Amoroso) ed il Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi (diretto dalla Dott.ssa Anna Guermani).

Eppure, un’attività di trapianto numericamente così importante non è sufficiente a rispondere alle esigenze di coloro che aspettano un organo: oggi le persone iscritte in lista di attesa per trapianto di rene in Piemonte sono 813, di cui la metà in lista attiva, con un tempo di attesa mediano di circa un anno e mezzo. Il 29 % di questi pazienti risiedono in regioni diverse dal Piemonte.

Grazie ai grandi progressi chirurgici, immunologici e terapeutici realizzati nel tempo, i trapianti di rene prospettano ai pazienti ottimi risultati: nei trapianti fatti dal 2010 a oggi, l’84% dei reni continua a funzionare e 92% dei pazienti è ancora in vita a 5 anni dall’intervento. Questi risultati sono ancora migliori nel trapianto da vivente. E qualora il trapianto smetta di funzionare, è possibile eseguire un ulteriore trapianto: sono 657 i ritrapianti, che rappresentano più del 13% di tutti i trapianti eseguiti in Piemonte. Nel 2019 è stato eseguito anche un quinto trapianto su uno stesso ricevente. Questi dati sono da considerarsi ancor più validi, se si tiene conto dell’età sempre più anziana di donatori e riceventi.

L’attività di trapianto rene, così come descritta, colloca il Piemonte in posizioni di eccellenza a livello nazionale ed internazionale per standard di qualità e quantità: il centro delle Molinette è al vertice della classifica dei centri italiani per volumi di attività annuali.

Dietro a questi numeri, successi umani e della Medicina, c’è innanzitutto la generosità dei donatori e delle loro famiglie, a cui va il primo ringraziamento della collettività. Occorre infine ricordare e ringraziare i molti professionisti che, a vario titolo, sostengono tutto il processo di donazione e trapianto, accanto alle famiglie ed ai pazienti.

Il maltempo spezza afa e calore

E’  arrivato, almeno in parte, il maltempo su Torino e sul Piemonte, dopo il caldo afoso degli ultimi giorni.

La presenza di una saccatura atlantica nei pressi dell’arco alpino occidentale determina un aumento della nuvolosità a partire dai rilievi e  temporali sulle Alpi occidentali in spostamento verso l’Alto Piemonte. Sono possibili fenomeni anche violenti con grandine di medie-grosse dimensioni, piogge intense nell’arco di breve tempo e forti raffiche di vento. Previsti lunedì sul Piemonte temporali forti, in particolare su medio-alto Piemonte dove è alto il rischio di alluvioni lampo, nubifragi e grandinate. I temporali dovrebbero coinvolgere con più facilità anche la pianura, specie medio-alta.