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Caos in piazza San Carlo, fu colpa delle transenne? Gli inquirenti cercano la verità

L’attenzione degli inquirenti è puntata sulle  transenne che avrebbero aggravato il disastro di piazza San Carlo la sera del 3 giugno, durante la proiezione della partita di Champions, quando l’ondata di panico provocò oltre 1.500 feriti, fra cui una donna,  poi deceduta.  Questa è l’ipotesi che si  sta facendo strada tra gli investigatori, anche in base a tante testimonianze e accertamenti tecnici eseguiti nel corso dell’inchiesta. Le transenne impiegate, in ferro e non in plastica, sarebbero state eccessivamente ingombranti e pesanti e potrebbero essere state posizionate in modo inopportuno , intralciando il deflusso della folla. Il procedimento giudiziario è aperto per i reati di omicidio e lesioni colpose anche in relazione all’articolo 40 del codice penale, che punisce le omissioni di chi era preposto ad evitare gli eventi dannosi.

 

(foto: il Torinese)

Il Comune taglia le società partecipate per contenere la spesa. Il voto in Sala Rossa

Si chiama revisione straordinaria delle partecipate della Città , in base alla legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione, l’operazione della Giunta comunale che ha approvato una delibera da sottoporre al voto del Consiglio comunale entro il 30 settembre: si tratta di dismettere gli “asset non strategici per la Città”, così da guadagnare qualche milione per rinforzare il bilancio municipale. E’ prevista la dismissione delle partecipazioni civiche in: 2I3T scarl, Ceipiemonte scpa, Csp Scarl, Finpiemonte spa, I3P scpa, Ipla spa, oltre all’alienazione di almeno il 5% della quote in Caat e Environment Park. In relazione alle quote di società detenute dalla Città tramite Fct Holding spa, la delibera propone l’alienazione di Agenzia di Pollenzo spa, Banca Popolare Etica scpa, Finanziaria Centrale del Latte spa, Finpiemonte Partecipazioni spa e di parte di Fsu (holding che con Genova detiene il 36% del capitale di Iren) e Sagat. La sindaca Chiara Appendino e l’assessore al Bilancio Sergio Rolando comunicano che si individueranno “ulteriori eventuali operazioni inerenti società ed enti partecipati dalla Città, compresi quelli no profit, fuori dal campo di applicazione della Legge Madia, in un’ottica di corretto utilizzo delle risorse pubbliche, del contenimento della spesa e del miglioramento delle performance aziendali dei servizi offerti a cittadini e imprese”.

La città si trasforma: tra cultura e innovazione le Ogr tornano finalmente a rivivere nel cuore di Torino

Da ex Officine per la riparazione dei treni a nuove Officine dello spettacolo e dell’accelerazione d’impresa, con una forte vocazione internazionale

Iniziati il 30 luglio 2014, dopo mille giorni di cantiere e più di cento milioni di euro investiti dalla Fondazione CRT, i lavori per la rinascita delle Ogr – Officine Grandi Riparazioni Torino – sono finalmente giunti a termine. Da ieri l’edificio che un tempo fungeva come grande officina per la riparazione dei treni, si è trasformata nel nuovo cuore pulsante della creatività e della cultura di questa città. Estesa su un’area complessiva di circa 35mila metri quadrati, con 16 metri d’altezza e 1200 finestre, la “cattedrale” della storia industriale di Torino, che per molti anni è rimasta abbandonata a se stessa, rappresentando una ferita aperta per la città, torna a riprendere vita con una forma totalmente nuova. “Sarà un polo di innovazione culturale, un luogo della generazione e rigenerazione delle idee” – ha sottolineato il segretario generale della Fondazione, Massimo Lapucci, in occasione della visita al cantiere. E ha aggiunto: ” Le nuove Ogr sono il risultato di una visione coraggiosa. Una ristrutturazione limitata avrebbe consentito un utilizzo parziale delle ex Officine, ma sia io che l’Architetto Marco Colasanti, abbiamo pensato che bisognasse guardare oltre per rendere questo magnifico edificio uno dei motori dello sviluppo del territorio”. Sabato 30 settembre ci sarà la grande festa di inaugurazione aperta anche al pubblico dove la splendida struttura riprenderà ufficialmente a vivere nel cuore della città, rappresentando, per tutti i torinesi e non solo, un collegamento innovativo e culturale tra passato e futuro.

Simona Pili Stella

Sul “Dora Express” fino a Porta Susa per avvicinare l’aeroporto di Caselle al centro città

Più veloci dallo scalo di Caselle a Torino, grazie al nuovo collegamento veloce per arrivare in centro città. Si inizia lunedì 11 settembre con la nuova linea Dora Express tra Porta Susa e la stazione Dora Gtt per consentire in due sole fermate  il collegamento con la ferrovia per l’aeroporto. Le fermate saranno  in piazza Statuto e piazza XVIII Dicembre. Lo ha annunciato Gtt durante la seduta della commissione trasporti di Palazzo Civico in cui è stata  anticipata la sostituzione, su due linee, delle attuali vetture con bus elettrici: sono la 19 e la 6 che subirà una lieve modifica del percorso collegando la stazione di Porta Nuova al Campus Einaudi. Dora Express funzionerà dal lunedì al sabato con orari coordinati all’arrivo e alla partenza dei treni e avrà un tempo di percorrenza di 15 minuti. Si potranno utilizzare i normali biglietti e abbonamenti dei mezzi pubblici e, per il collegamento con Caselle, anche il biglietto integrato da 3 euro per utilizzare mezzi urbani e ferrovia.

 

(foto: il Torinese)

Ma quando passa questa crisi? Intanto i torinesi ricorrono a mutui e prestiti

Quando passerà la crisi?  Alcuni segnali sono postivi anche per quanto riguarda la nostra regione, seppur rimanga  elevato il livello di cassa integrazione e la disoccupazione giovanile sia sempre un problema. Una recente indagine rileva  che in  Piemonte il 36.6% della popolazione maggiorenne ha almeno un rapporto di credito attivo: non soltanto  mutui, ma pure prestiti per acquistare un’auto nuova, una tv, mobili o per fare un viaggio. La provincia di Torino ha la quota più elevata in regione, con quasi 40.000 euro (40%), seguono Asti (39,8%) e Novara (39,6%), all’opposto Cuneo (28,3%). La rata media mensile da rimborsare mensilmente dai piemontesi è di 371 euro, dato che fa del Piemonte la sesta tra le regioni italiane. La Mappa del Credito, relativa al primo semestre 2017, è stata realizzata dal Crif. la nostra regione registra un’incidenza superiore alla media italiana per i mutui: con il 23,6% è all’ottavo posto. Sui prestiti personali,  il peso nel portafoglio dei crediti attivi è del 36,7%, mentre per quanto riguarda i prestiti per l’acquisto di beni e servizi, il peso sul totale si aggira intorno al 39,6%.

 

(foto: il Torinese)

Da tutti i partiti appello al ministero per salvare i fondi della linea 2 del Metro

L’obiettivo è far sì che i requisiti per confermare il finanziamento siano rappresentati dall’avvenuto affidamento dei servizi di ingegneria e non, come previsto, dalla consegna del progetto
Da Torino arriva al ministero delle Infrastrutture  la richiesta bipartisan affinché sia modificato il decreto di
concessione dei contributi per la progettazione preliminare della linea 2 della metropolitana. L’obiettivo è’ far sì che i requisiti per confermare il finanziamento siano rappresentati dall’avvenuto affidamento dei servizi di ingegneria e non, come invece previsto, dalla consegna del progetto. La richiesta e’ contenuta nella lettera della sindaca Chiara Appendino, siglata da tutti i partiti politici a conclusione  dell’incontro convocato in Comune (presenti il presidente della Regione Sergio Chiamparino, i parlamentari e i consiglieri regionali piemontesi) per fare pressione sul governo ed evitare di perdere tutti i fondi per la progettazione, ben 10 milioni di euro. “Siamo convinti che la collaborazione istituzionale, di cui il nostro territorio ha dato più volte ampia dimostrazione, anche in questa occasione consentirà di percorrere insieme una strada comune – e’ scritto nell’appello – con l’unico interesse di portare beneficio al nostro territorio”.

Feste di fine estate, Pro Loco tra nuove norme di sicurezza e “buone pratiche”

L’obiettivo della Regione è aumentare il livello qualitativo dei pasti somministrati e favorire la conoscenza dei prodotti tipici del territorio, in modo particolare quelli garantiti dalle denominazioni di origine e dai marchi di qualità

Un po’ in tutta Italia le tradizionali rassegne estive hanno subìto un tracollo a causa delle misure di sicurezza imposte dalla prudenza dettata dalla drammatica esperienza di piazza San Carlo a Torino dello scorso 3 giugno. Per mettere tutto in regola dal punto di vista della sicurezza i costi sono elevati. Nel frattempo, in Piemonte, L’assessore all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ricorda il “vero e proprio decalogo di buone pratiche che la Giunta regionale propone a tutte le associazioni no profit, a partire dalle Pro Loco, che svolgono attività di ristorazione collettiva in occasione di fiere, sagre ed altre manifestazioni enogastronomiche. L’obiettivo è aumentare il livello qualitativo dei pasti somministrati e favorire la conoscenza dei prodotti tipici del territorio, in modo particolare quelli garantiti dalle denominazioni di origine e dai marchi di qualità”. “Alle associazioni che aderiscono all’accordo – prosegue Ferrero – viene chiesto di mantenere vive le tradizioni locali, promuovere prodotti, preparazioni e bevande della zona, cucinare pasti di buona qualità a prezzi accessibili al grande pubblico ed in conformità alle norme sulla sicurezza alimentare, realizzare sinergie con i produttori agricoli locali, impostare i menù su principi di sostenibilità ambientale ed eticità. Questo anche in considerazione che feste, sagre e manifestazioni gastronomiche da iniziative di animazione locale si sono molto spesso trasformate in eventi che attraggono il turismo e aiutano lo sviluppo economico. In questo contesto, garantire la qualità dei pasti e proporre le eccellenze alimentari è un elemento importante nella valorizzazione dei territori e delle rispettive specificità in chiave turistica ed economica. Il decalogo precisa gli elementi che compongono il “pasto di qualità”: dalle tecniche di cottura, che devono rispettare salubrità, principi nutritivi e gusto, alle materie prime, per la maggior parte fresche e di stagione, di produttori locali e il più possibile garantite da denominazioni di origine e marchi di qualità. Anche il servizio deve essere svolto favorendo l’impiego di stoviglie in materiali riciclabili e il più possibile compostabili. Necessario anche puntare a una riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti, da smaltire in modo corretto”. 

I DOCENTI DEL POLI SCIOPERANO. ANCHE PER I FONDI ALLA RICERCA E AL DIRITTO ALLO STUDIO

“Agli studenti assicuriamo il recupero degli esami e delle sessioni di laurea”
Lo sciopero dei docenti del Politecnico di Torino, con l’adesione di 255 professori, che hanno sottoscritto il documento di protesta, e’ incominciato oggi con un’assemblea. “Agli studenti assicuriamo il recupero degli esami e delle sessioni di laurea”, spiega all’Ansa Carlo Ferraro, professore di Motori Termici per trazione che ha raccolto 23mila firme dando inizio alla mobilitazione nazionale. I professori non chiedono soltanto lo sblocco degli scatti d’anzianità, ma un piano organico di assunzioni, finanziamenti alla ricerca e miglioramento del diritto allo studio. “Se
l’università italiana in questi anni è andata avanti tanto da piazzarsi all’ ottavo posto nelle classifiche mondiali – ha aggiunto Ferraro – è un miracolo italiano grazie al suo personale, docenti, tecnici-amministrativi. Questa è una ricchezza che il Paese non deve perdere, invece stanno facendo di tutto per perderla”.

I torinesi torneranno a rivedere Valentina II: il battello riemergerà dalle acque del Po

Il fiume Po restituirà la motonave. Per portarla in secca verrà utilizzata una auto-gru alta quasi come un palazzo.

Cominceranno nella giornata di lunedì 4 settembre 2017 le prime operazioni per cercare di recuperare il famoso battello Valentina II, portata via e in seguito affondata a causa dell’ultima gravosa piena del Po che nel novembre 2016 ha investito il centro di Torino. Durante la mattinata sono state aperte le paratie dell’impianto in modo da abbassare il livello dell’acqua e far riemergere così lo scafo che in questo momento giace sul fondo del fiume Po, nei pressi della diga del Pascolo. Le operazioni di recupero sono rese più difficili dal fatto che lo scafo della motonave è completamente capovolto ed ha la parte superiore immersa ed incastrata nel fango mentre la chiglia è rivolta verso l’alto. Le prossime ore saranno le più critiche e le più difficili per il recupero, poichè i tecnici tenteranno di agganciare il battello alla gru per portare in secca quello che rimane di Valentina. Per recuperare il battello verrà utilizzata una auto-gru della ditta Arduino in grado di sollevare 800 tonnellate.

Simona Pili Stella

Rivoluzione turismo: come Parigi, Lisbona e Amsterdam la Regione si allea con Airbnb

La Regione Piemonte segue le orme di capitali del turismo come Parigi, Lisbona e Amsterdam e oltre 300 amministrazioni nel mondo che hanno scelto di collaborare con Airbnb, la società di San Francisco con cui ha siglato un protocollo d’intesa per lo sviluppo di percorsi di collaborazione nell’ambito dell’home sharing. L’intesa prevede  un tavolo di lavoro permanente con numerosi obiettivi, che vanno dalla sensibilizzazione al rispetto delle regole per la locazione, all’analisi dei flussi e dell’impatto economico dell’home sharing, fino alla raccolta di informazioni utili ad eventuali semplificazioni delle procedure burocratiche per gli host piemontesi.

Il Piemonte si promuoverà a livello internazionale  impegnando la piattaforma leader nel mondo a chiudere una specifica collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo e la società Piemonte Marketing – DMO Piemonte, che si occupa, per la Regione, di progetti di marketing strategico, promozione tramite canali tradizionali e web, di indagini statistiche e di ricerche di mercato. Airbnb e la sua community di host potranno così diventare ‘ambasciatori’ dell’offerta turistica di eccellenza presso un pubblico internazionale che è alla ricerca di nuove esperienze di viaggio e di soggiorno più autentiche.

Sono in  forte crescita negli ultimi 12 mesi, ma gli affitti condivisi rappresentano ancora una novità per il territorio del Piemonte, che esprime 12.400 degli oltre 300.000 annunci presenti in Italia sulla piattaforma. Gli arrivi, pari a 223.000, registrano una forte crescita (+60%). A Torino, in particolare, gli arrivi negli ultimi 12 mesi sono stati 129.000, con un aumento che non si discosta in modo significativo dal dato regionale (+55%).

L’host tipico piemontese ha così guadagnato 1.300 euro affittando la propria stanza o casa per un numero mediano di 20 notti. Anche in questo caso i dati esprimono valori più contenuti rispetto alle statistiche nazionali: il tipico host in Italia affitta la propria stanza o casa per 23 giorni all’anno per un guadagno di 2.200 euro.

Antonella Parigi, assessora alla Cultura e Turismo: “il settore delle locazioni turistiche rappresenta un fenomeno in forte crescita nel nostro territorio, che influenza sempre di più i flussi turistici, soprattutto esteri. Questo accordo punta a sviluppare una proficua collaborazione con la maggiore azienda del settore, per valorizzare le destinazioni piemontesi, sviluppare studi sull’impatto economico dell’homesharing che ci consentano di avere un’immagine più completa del turismo in Piemonte, nonché per studiare interventi condivisi di revisione delle procedure burocratiche”.

 

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