Nel giorno in cui il Consiglio comunale, privato della sindaca Appendino volata a Dubai per promuovere la Città, si accinge a votare l’ordine del giorno No-Tav, si alza la protesta di chi vuole crescita e sviluppo (anche) attraverso le grandi opere. “La Torino-Lione non è capriccio di pochi, ma un investimento per il futuro di tutti”, sostengono industriali, artigiani, commercianti, aziende edili e tutte le associazioni di impresa schierate per la Tav. Le associazioni di categoria vogliono che la Tav venga realizzata perché “bloccare i lavori della Tav non è accettabile”, e annunciano che i loro presidenti saranno presenti a Palazzo Civico per dire no all’ approvazione del documento grillino. “Gli imprenditori che creano occupazione, vogliono certezza sulle infrastrutture e non possono più sopportare una politica che va contro lo sviluppo e la crescita” sostengono.
Parla Di Maio: “Da sempre siamo contrari alla Tav, e soprattutto questo è nel contratto di governo. Io credo che in questo momento nessuno del governo a Roma abbia intenzione di foraggiare quell’opera”. Se il ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio sostiene la linea no-Tav, come la sindaca Chiara Appendino (la quale ha suscitato le ire del presidente del Piemonte Chiamparino), sembra non essere dello stesso parere il collega vicepremier Matteo Salvini che si dichiara favore di tutte le grandi opere che sono nell’interesse dei cittadini, Torino-Lione compresa. Mettersi d’accordo all’interno della compagine di governo forse non sarebbe male, sempre nell’interesse dei cittadini e dell’economia del paese che non sta attraversando momenti felici.
La sindaca Chiara Appendino ha ribadito, a margine di un impegno istituzionale, di essere sempre stata contro la Tav. E il dibatto sulla Torino-Lione si infiamma, in vista del Consiglio comunale di lunedì, quando un ordine del giorno dei pentastellati nettamente contrario all’opera verrà messo in votazione (e loro sono la maggioranza assoluta). Duro il presidente della Regione Sergio Chiamparino: “Che la Città di Torino, uno dei due poli della connessione con Lione, dica no al collegamento mi sembra una bestemmia. Mi auguro che l’ordine del giorno contro la Tav non passi”, dice all’Ansa il governatore. La sindaca Appendino però non sarà presente, poiché impegnata in missione a Dubai.
(foto: il Torinese)
Coda estiva addio, arriva il maltempo
E’ allerta gialla in Piemonte temporali e tempeste di vento in vista. L’Arpa – Agenzia regionale per la protezione ambientale prevede da sabato venti molto forti da sud soprattutto nel basso Piemonte al confine con la Liguria, con caduta di alberi, danni alle coperture e disagi alla circolazione. Nella zona del Verbano e del lago Maggiore sono probabili forti, mentre la quota neve sarà al di sopra dei 2000 metri a nord e a 2.200-2.300 metri altrove. Un miglioramento domenica anche se le previsioni segnalano un nuovo e più incisivo peggioramento per lunedì.
(foto: il Torinese)
Un fantasma al volante? No, è la guida remota
L’auto si muove ma al volante non c’è nessuno. Potrebbe partire proprio da Torino il futuro della mobilità urbana e non solo. E’ la prima volta in Italia che avviene la sperimentazione della guida in collaborazione tra Tim, Ericsson e Comune. Prova generale in piazza Castello dove, davanti a Palazzo Madama è stata installata sul tetto di un palazzo l’antenna 5G per sperimentare i nuovi servizi offerti dalla tecnologia. Le vetture a guida remota sono controllate dall’esterno e rispetto a quelle a guida assistita non prevedono che intervenga il passeggero in determinate manovre. Sul veicolo una piattaforma di controllo raccoglie in tempo reale i dati multimediali inviati da sensori, telecamere e radar, trasmettendoli alla postazione remota da cui viene guidata.
Erano circa cinquecento i manifestanti scesi in piazza a Torino, in occasione della giornata di sciopero nazionale di vari settori, tra i quali scuola e trasporti (ma non i servizi di Gtt). Nel corteo erano visibili, come scrive l’Ansa, gli striscioni “Prima gli sfruttati” e “Non abbiamo governi amici”, oltre alle bandiere dei sindacati di base, dei No Tav e di Rifondazione Comunista. Il serpentone di manifestanti è partito dalla stazione di Porta Nuova e percorrendo via Roma ha raggiunto piazza Castello. Non sono mancati slogan contro i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
(foto archivio)
Violenza, 280 uomini e tutti da rieducare
L’assessora regionale ai Diritti Civili, Monica Cerutti, durante il convegno ‘Interventi per gli autori di violenza’ tenutosi a Palazzo Lascaris, ha annunciato la firma di un protocollo che rafforzerà l’azione degli operatori e delle operatrici
Uomini che odiano le donne: la regione li vuole recuperare. Sono 280 in Piemonte quelli presi in carico dagli operatori che si occupano del fenomeno. Qualche mese fa, era stata creata una task force per rieducare gli autori di violenza,e ora c’è da correggere il tiro: ci sono metodi da condividere e risultati da misurare. Così l’assessora regionale ai Diritti Civili, Monica Cerutti, durante il convegno ‘Interventi per gli autori di violenza’ tenutosi a Palazzo Lascaris, ha annunciato la firma di un protocollo che rafforzerà l’azione degli operatori e delle operatrici, in collegamento con i Centri Antiviolenza e le istituzioni carcerarie, per consolidare il sistema e renderlo più efficace, così come previsto dalla legge regionale 4/2016 pensata proprio per prevenire e contrastare alla violenza di genere. Fino a oggi sul territorio sono stati coinvolti in programmi di rieducazione alcune centinaia di persone. Nel carcere di Torino sono 60 i detenuti con condanna definitiva a sfondo sessuale che beneficiano di un programma ad hoc. Nel carcere di Vercelli sono ben 45. A Biella sono 15. Fuori dal carcere, invece, le otto associazioni che compongono la task force (Cerchio degli uomini, Consorzio socio-assistenziale cuneese,Spam – Paviol, Consorzio socio-assistenziale Ossola, Medea,Gruppo Abele, Elios Coop e Punto a capo), hanno oggi in carico circa 162 persone. Di queste, sette su dieci sono italiane. E in 7 casi su dieci si tratta di mariti o conviventi delle vittime. “L’obiettivo è uno: cercare di rendere questi uomini non più un pericolo per le donne che hanno maltrattato. Quando escono dal carcere, spesso, vanno a cercare di nuovo le proprievittime. – racconta Cerutti – E quando sono a piede libero diventano stalker, minacciano, o in qualche modo si accaniscono, nei modi più violenti, contro le compagne che li hanno lasciati. Noi vogliamo cercare di impedire che continuino su questa strada. Vogliamo che le donne possano sentirsi più sicure”. Proseguono anche progetti innovativi come l’allontanamento degli uomini dalla casa che condividono con la compagna. A Verbania, il Consorzio socio-assistenziale Ossola ha una convenzione con la parrocchia e mette a disposizione, di un uomo allontanato dalla propria famiglia, un posto letto in emergenza temporanea. “Ci piacerebbe estendere questa esperienza a tutto il Piemonte – afferma l’assessora – Il problema principale sono le risorse. Servirebbe un sostegno dal dipartimento pari opportunità per predisporre risorse specifiche a favore di quegli operatori che affrontano questo tipo di rieducazione”.
Appendino fino alla fine
La sindaca ne è sicura: “Certo, porterò a termine il mio mandato. È un’esperienza straordinaria e se tornassi indietro la rifarei”. Così la prima cittadina di Torino, Chiara Appendino, ha risposto ai giornalisti che la assediavano (anche in relazione al processo sui fatti di piazza San Carlo) in occasione della presentazione della stagione sciistica della Via Lattea. “Ogni giorno si lavora mettendoci l’impegno massimo e ogni giorno pensi a come potresti fare meglio”, ha aggiunto la sindaca.
(foto: il Torinese)
Resta la disponibilità del Piemonte a mettere a disposizione gli impianti che “possano essere necessari a rendere più forte e competitiva la candidatura italiana”. Così l’Ansa riporta la proposta del presidente Sergio Chiamparino, che “anche se la questione candidatura è chiusa”, dichiara la disponibilità della Regione. “Ora guardiamo
avanti. Come Regione abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili e adesso possiamo contribuire a rendere più forte la candidatura italiana mettendo a disposizione le strutture che si rendessero necessarie”.
Tra mercoledì e giovedì, per il vento foehn che soffierà con nella pianura piemontese e le temperature massime potranno sfiorare i 30 gradi, in particolare al confine tra il Piemonte e la Lombardia. Ma sono previste perturbazioni già nel prossimo fine settimana. La Società Meteorologica Italiana segnala per mercoledì massime tra i 21 e i 25 gradi in pianura e bassa collina e 20-23 gradi in montagna nella quota tra i 1.000 e i 1.200 metri, con innalzamento dello zero termico a 4.200 metri. A Torino e in Piemonte permane la pressione atlantica insieme con l’anticiclone nord-africano e il vento foehn sarà attivato dalle correnti secche da nord.
(foto: il Torinese)