L’assessore: “Il progetto complessivo del Parco rimane lo stesso così come non ci saranno costi aggiuntivi. Assegniamo cento posti in più al Sant’Anna, che potrà così mantenere e sviluppare gli attuali standard di elevata specializzazione e qualificazione dell’ospedale”
«Destiniamo i 90 posti letto di pediatria e i 10 posti di terapia intensiva pediatrica alla degenza di ostetricia e ginecologia, i cui spazi saranno progettati in modo tale da essere compatibili con un eventuale ampliamento strutturale nell’ambito pediatrico. In pratica, teniamo fuori dal nuovo Parco della Salute di Torino l’ospedale Regina Margherita, mentre potenziamo all’interno del Parco le strutture destinate ad ospitare l’ospedale Sant’Anna. Sarà la pietra miliare della struttura destinata alla cura delle mamme e dei bambini, in vista di un eventuale e successivo completamento, che in prospettiva comprenda anche il Regina Margherita».
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, a commento della delibera con cui, stamattina, la Giunta regionale ha precisato la destinazione degli spazi indicati nello Studio di fattibilità del nuovo Parco della Salute di Torino.
«Il progetto complessivo del Parco rimane lo stesso – osserva Icardi -, così come non ci saranno costi aggiuntivi. Assegniamo cento posti in più al Sant’Anna, che potrà così mantenere e sviluppare gli attuali standard di elevata specializzazione e qualificazione dell’ospedale, scongiurando il drastico ridimensionamento previsto dal progetto originario, che attribuiva all’ostetricia appena 50 posti letto. Complessivamente, il nuovo Sant’Anna all’interno del Parco disporrà di 224 posti letto, tra Ostetricia, Patologia neonatale e Ginecologia. Parallelamente, si lavorerà al reperimento delle risorse per potervi eventualmente trasferire anche il Regina Margherita, in un edificio aggiuntivo, compreso nella stessa area materno-infantile del Parco».


“Oggi (ieri, giovedì, ndr) siamo a Pescara per l’ennesimo convegno voluto dalla Fsp in tema di prevenzione del disagio tra i poliziotti, purtroppo proprio a poche ore dal suicidio di un collega che ieri sera si è tolto la vita a Torino. E’ l’ottava tragica morte del genere dall’inizio dell’anno, otto vite stroncate in un mese nella sola Polizia di Stato, a fronte di 69 suicidi registrati nel 2019 fra tutti gli operatori in divisa. Sono numeri agghiaccianti che devono tassativamente imporre di attivarsi in ogni maniera possibile per far fronte a un fenomeno che cresce esponenzialmente. E’ indispensabile fare prevenzione”.