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Cercansi medici di famiglia nei piccoli comuni

Nell’autunno scorso, grazie all’accordo raggiunto fra le Regioni e il Governo, è stata data la possibilità di utilizzare risorse del Fondo sanitario nazionale per finanziare 860 borse di studio supplementari per i medici di famiglia

La Regione sta cercando una soluzione per risolvere il problema della carenza dei medici di famiglia nei piccoli Comuni piemontesi. Nei giorni scorsi a Torino il presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta ha incontrato l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, il quale ha sottolineato che si tratta di “una vera emergenza nazionale, della quale le Regioni si stanno occupando da tempo. Nell’immediato servirebbero provvedimenti più urgenti: siamo al lavoro per inserire all’interno del nuovo contratto dei medici di famiglia, in discussione in queste settimane, una forma di premialità per chi svolge la propria attività nei piccoli centri con poca popolazione”. Saitta ha anche ricordato che si è riusciti a ottenere “un importante risultato come l’aumento delle borse di studio in Medicina generale” e che “si tratta di una difficoltà generata dal numero insufficiente di borse erogate dal Ministero della Salute, inferiore ai fabbisogni delle Regioni, e di conseguenza dal basso numero di medici di famiglia presenti”. Nell’autunno scorso, grazie all’accordo raggiunto fra le Regioni e il Governo, è stata data la possibilità di utilizzare risorse del Fondo sanitario nazionale per finanziare 860 borse di studio supplementari per i medici di famiglia: per il Piemonte significa 68 posti in più a partire dai prossimi corsi. Le borse diventeranno così 187 e verrà così consolidato l’incremento già deciso in questi anni dalla Giunta Chiamparino: nel triennio 2014-2017 le borse erano 80, per i trienni 2015-2018 e 2016-2019 sono passate a 110. Avetta ha dichiarato che “’Anci Piemonte organizzerà a breve un incontro con l’assessore Saitta e con i sindaci dei territori che maggiormente registrano questa carenza, in modo da poter affrontare in maniera puntuale le criticità che si sono presentate”. Nel frattempo la Regione conferma anche per il 2019 l’erogazione degli assegni di cura per le prestazioni domiciliari in lungoassistenza a favore delle persone non autosufficienti. Gli assessori alla Sanità, Antonio Saitta, e alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, hanno autorizzato i direttori delle Asl Città di Torino, Valerio Alberti, e TO3, Flavio Boraso, a proseguire nell’erogazione di assegni e prestazioni, in modo da scongiurare ogni possibile interruzione del servizio, ed evitare disagi ai cittadini pregiudicando ulteriormente la situazione di persone in condizione di non autosufficienza. Analoga indicazione è stata data a tutte le Aziende sanitarie locali per garantire la prosecuzione dei progetti di continuità assistenziale, a favore dei malati di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e delle loro famiglie, in attesa del riparto del Fondo per le non autosufficienze per il 2019.

 

www.regione.piemonte.it

Multimilionario svizzero a processo per le morti da amianto

Stephan Schmidheiny sarò processato, a partire dal 12 aprile per omicidio volontario. Il multimilionario svizzero dovrà comparire davanti alla Seconda sezione della Corte d’Assise di Napoli, in quanto il Giudice dell’udienza preliminare di Napoli, Alessandra Ferrigno, ha disposto la conferma dell’accusa di omicidio volontario per la morte in seguito a mesotelioma, cancro del polmone ed altre patologie asbesto correlate di sei operai e due loro familiari dello stabilimento Eternit di Bagnoli, quartiere della periferia occidentale di Napoli, accogliendo le richieste dei pubblici ministeri Frasca e Giuliano. Il manager svizzero, era già imputato a Torino per disastro ambientale doloso permanente e omissione delle norme di sicurezza, e condannato in Tribunale ed in Corte d’Appello, ma le condanne erano state annullate dalla Corte di Cassazione, per via della prescrizione. La sentenza di assoluzione del magnate svizzero che sulla produzione di cemento amianto ha costruito il suo impero, era stata contestata dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente di Ona-Osservatorio nazionale amianto il quale fu difensore di parte civile nel processo Eternit I, presso il Tribunale di Torino, la Corte di Appello di Torino, e la Corte di Cassazione. Esulta Ona che in una nota evidenzia come “continua la sua battaglia per assicurare giustizia ai lavoratori dell’Eternit, che ha provocato centinaia di morti e alle loro famiglie. Ci auguriamo che questa volta lo svizzero non riesca ad uscire dalle maglie della giustizia italiana”. Il manager dell’Eternit è imputato nel capoluogo campano nell’ambito di un processo nato dal troncone di Torino, dopo la suddivisione dell’inchiesta in quattro tribunali territorialmente competenti: Torino per Cavagnolo, Vercelli per Casale Monferrato, Reggio Emilia per Rubiera, Napoli per Bagnoli.. L’accusa originaria riguardava 258 operai morti di mesotelioma causato dalla fibra killer (asbesto – amianto). Nel processo napoletano sono state accolte oltre che le tesi dei pubblici ministeri, Frasca e Giuliano, anche quelle dell’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto-Ona che si è costituito parte civile, con l’avvocato Flora Rose Abate del foro di Napoli. L’avvocato Astolfo Di Amato, uno dei legali dell’ex ad di Eternit, parla di accusa grottesca che viola i diritti fondamentali dell’uomo contestando l’accusa, contro il suo assistito, secondo cui il manager avrebbe agito per mero profitto causando volontariamente la morte dei dipendenti dello stabilimento Eternit di Bagnoli. “Il senso di responsabilità che ha caratterizzato l’operato di Stephan Schmidheiny – replica all’avvocato Bonanni, il difensore dell’imputato – ha piuttosto evitato a molte persone di ammalarsi di patologie correlate all’asbesto. L’accusa di reato di omicidio della Procura di Napoli prende chiaramente le mosse da quella della Procura di Torino del primo processo Eternit”.
Massimo Iaretti

Anno giudiziario: migranti e mafie i temi caldi

Il procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo, all’inaugurazione dell’anno giudiziario al palagiustizia di  Torino ha detto cheNon c’è un settore geografico del nostro distretto nel quale non si sia  registrata e accertata la presenza di insediamenti di ‘ndrangheta. Preoccupa la persistente sottovalutazione del fenomeno che si coglie nell’opinione pubblica, nel sentire delle comunità che pure vivono, fianco a fianco, con i mafiosi”. Il pg ha anche affrontato il tema immigrati affermando che la politica di contrasto all’immigrazione clandestina e di controllo del territorio è “dovuta e sacrosanta ma al tempo stesso totalmente disinteressata al profilo umanitario. La pietà, declinata nel suo senso laico, è morta”. La cerimonia è stata aperta dal coro degli allievi carabinieri della caserma Cernaia e dalla fanfara della brigata Taurinense che hanno intonato l’inno di Mameli.

 

(foto: il Torinese)

E’ morta Marisa, seconda vittima di piazza San Carlo

Questa mattina al  Cto è morta  Marisa Amato, la donna di 65 anni che venne calpestata dalla folla  il 3 giugno 2017 in piazza San Carlo, durante la proiezione sul maxi schermo della finale di Champions tra Juventus e Real Madrid. Era rimasta tetraplegica ed è stata ricoverata alcuni giorni fa in Rianimazione a causa di alcune complicazioni. Salgono dunque a due le vittime di quella tragica notte in piazza San Carlo, con Erika Pioletti, la 38 enne deceduta dopo alcuni giorni di agonia. I feriti furono più di 1500.

 

(foto:  il Torinese)

E' morta Marisa, seconda vittima di piazza San Carlo

Questa mattina al  Cto è morta  Marisa Amato, la donna di 65 anni che venne calpestata dalla folla  il 3 giugno 2017 in piazza San Carlo, durante la proiezione sul maxi schermo della finale di Champions tra Juventus e Real Madrid. Era rimasta tetraplegica ed è stata ricoverata alcuni giorni fa in Rianimazione a causa di alcune complicazioni. Salgono dunque a due le vittime di quella tragica notte in piazza San Carlo, con Erika Pioletti, la 38 enne deceduta dopo alcuni giorni di agonia. I feriti furono più di 1500.
 
(foto:  il Torinese)

Dopo la neve in Piemonte torna il sole

Dopo le nevicate di mercoledì (la nevicata più abbondante nel sud del Piemonte con 41  cm di neve fresca a Ponzone, nell’Alessandrino) è tornato il sole su Torino e in tutta la regione.  Trenta centimetri di coltre bianca a Cuneo, 18 ad Asti, 15 a Bra, 27 a Valdieri. Solo 4 centimetri a Bardonecchia, 5 a Sestriere, 14, a Cesana. Si sono registrati alcuni disagi  alla circolazione ferroviaria, sulla Torino-Milano, nessun problema di rilievo per la viabilità anche se  la polizia stradale raccomanda prudenza sulle strade per la possibile presenza di ghiaccio.

 

(foto: Lorenzo Carrus)

Scontri tra studenti e polizia al Burger King universitario

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Oggi si sono verificati scontri di fronte a Palazzo Nuovo per le proteste di alcune decine  di studenti che hanno occupato il Burger King della palazzina  Aldo Moro. I giovani protestano per l’apertura del fast food in un edificio  dell’ateneo. Gli studenti sono entrati per mangiare i pasti nei locali del  fast food che ha la gestione del piano terra della struttura per un periodo di trent’anni. E’ intervenuta la polizia in tenuta antisommossa.

 

(foto archivio)

Salvini e Appendino: “Moi libero in un anno”

Massimo un anno e tutte le palazzine dell’ex Villaggio Olimpico – Moi di Torino saranno  liberate. Parola del ministro degli interni Matteo Salvini e della sindaca Chiara Appendino alla fine dell’incontro tenutosi oggi al Viminale. Verranno inoltre stanziate risorse speciali destinate ai rimpatri volontari e per il rinnovo del protocollo del  Moi. Salvini e Appendino intendono “dare una rapida soluzione a un problema che va avanti dal 2013″. Alla riunione ha preso parte anche il prefetto di Torino Claudio Palomba.

E' arrivata la neve e si teme il ghiaccio sulle strade

Nevica da mezzogiorno a Torino e in larga parte del Piemonte. Secondo  la Polizia Municipale sulla base delle previsioni della Società Meterologica Italiana -sono previsti 2-3 cm in pianura, e 5 in collina sopra i 400 metri. La nevicata dovrebbe terminare verso le 24 ma c’è il rischio che le basse temperature cerino uno strato di ghiaccio sulle strade. Nelle province piemontesi anche in pianura e sulle colline, potrebbero accumularsi fino a 10 centimetri di neve.
 
(foto archivio)

E’ arrivata la neve e si teme il ghiaccio sulle strade

Nevica da mezzogiorno a Torino e in larga parte del Piemonte. Secondo  la Polizia Municipale sulla base delle previsioni della Società Meterologica Italiana -sono previsti 2-3 cm in pianura, e 5 in collina sopra i 400 metri. La nevicata dovrebbe terminare verso le 24 ma c’è il rischio che le basse temperature cerino uno strato di ghiaccio sulle strade. Nelle province piemontesi anche in pianura e sulle colline, potrebbero accumularsi fino a 10 centimetri di neve.

 

(foto archivio)