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Gli istituti paritari diventati “esamifici”. Ma certa scuola era già malata nella Torino anni ‘70

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Un’ ispezione del ministro Valditara su 47 istituti paritari svela gravissime irregolarità che rivelano del marcio.  Gli istituti paritari nacquero per iniziativa del ministro Luigi Berlinguer e non, come qualcuno potrebbe pensare, da qualche ministro Dc favorevole alla scuola privata, anche detta non statale e in parte cattolica. Fu un lunghissimo dibattito che divise il Paese: scuola pubblica e scuola non statale sovvenzionata, malgrado il divieto dell’ articolo 33 della Costituzione. Andò avanti decine di anni una polemica astiosa e in fondo inutile. Esistevano le scuole legalmente riconosciute e pareggiate, ma con meno obblighi e diritti in materia di conferimento a titoli di studio di valore legale perché gli scrutini avvenivano in presenza di commissari governativi. Berlinguer abolì questi controlli e creò le scuole paritarie in tutto e per tutto rispondenti ad una scuola pubblica.  Ho una lunga esperienza in materia e mi resi conto con facilità che le scuole private erano molto distanti dalle scuole statali per docenti, attrezzature ed altro. Era anche in gioco la laicità dello Stato ma Berlinguer ci passò sopra, pur di giungere al suo compromesso storico “scolastico” che, tra il resto, non diede i risultati sperati perché le scuole paritarie, se si escludono quelle religiose, sono finite in pessime acque. La scuola statale, assopitasi la contestazione sessantottina, finì di prevalere e la scuola privata “laica” chiuse quasi i battenti. In effetti soprattutto al Sud la scuola paritaria ha continuato a vivere e prosperare, come si può vedere dalle ispezioni di Valditara diventando un esamificio che sforna titoli di studio in base a pagamenti a volte illeciti e senza i requisiti di legge da parte della scuola medesima e degli alunni.  Siamo tornati indietro a quando dei miei compagni di scuola, bocciati alla scuola di Stato si rivolgevano a scuole del Sud per ottenere più facilmente il diploma.  Diventa assai importante che il ministro Valditara abbia mandato degli ispettori in ben 47 strutture che si sono rivelate paritarie solo nel nome: docenti senza titoli di legge, aule  insufficienti, strutture inesistenti, documenti in disordine. La scuola era in piena funzione quasi solo per gli esami con iscrizioni tardive di alunni provenienti da altre località. Il garantismo voluto da Berlinguer senza più controlli ha creato il mostro dell’affarismo scolastico (già ben individuabile a Torino negli anni 70 e 80) anche se le gerarchie regionali e provinciali del ministero avrebbero dovuto vigilare.  Il rilassamento era già presente molti anni fa quando – faccio un esempio personale –  venne fatta un’arrogante resistenza ad un commissario governativo in una importante scuola torinese cattolica alla richiesta della lettura dei fascicoli dei professori e in altra scuola, in presenza di un titolo non idoneo, non si provvide ad alcuna sostituzione. Ci furono anche funzionari infedeli dello Stato postisi in modo indecente al servizio della scuola non statale persino nella sostituzione in corsa di commissari di esami di maturità: una bolgia infernale superata dalla più grave delle riforme, la maturità con commissioni interne che ha perso ogni valore selettivo di Esame di Stato e di Maturità. Ma che si scoprano ancora oggi casi di scuole in cui vendano i titoli di studio è davvero disperante.  Si tratta di un vaso di Pandora da squarciare totalmente. Torino non era indenne da certe anomalie vergognose, mai toccate dai sindacati confederali che si occupavano d’altro. C’è da sperare che il Ministro vada fino in fondo. Quella di oggi è una scuola malata, poco utile, arroccata nelle enclavi ideologiche, ma essa va difesa nella speranza che arrivi una nuova riforma Gentile.

Esame di maturità per quasi 20 mila studenti torinesi

In Piemonte sono 33mila gli studenti degli istituti superiori alle prese stamane con la prima prova degli esami di maturità,  18mila solo a Torino.
Il sindaco Stefano Lo Russo, sui social ha rivolto loro un augurio: ” l’esame di maturità, un momento importante nel percorso scolastico e di crescita. A tutte le studentesse e tutti gli studenti che si trovano di fronte all’impegno della prima prova va il mio personale in bocca al lupo, e l’augurio di affrontare al meglio il loro esame”. Al liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Stefano Suraniti ha portato il proprio saluto ai maturandi.

Calci, pugni e percosso con il deambulatore: naso spaccato per rubargli pochi spiccioli

Non ha dato il denaro all’uomo di origini marocchine che glielo aveva chiesto, così un anziano è stato  massacrato di botte in pieno giorno in piazza Bottesini a Torino, nel quartiere di Barriera di Milano. L’anziano era seduto su una panchina dei giardini. Al rifiuto è stato preso a calci e pugni e picchiato con il deambulatore, solo  per impossessarsi di 5 euro. L’anziano, che ha riportato probabilmente la frattura del setto nasale, è stato ricoverato in ospedale. La polizia chiamata dai passanti è riuscita a rintracciare l’aggressore e ad arrestarlo.

Al via il processo per le morti da smog, amministratori a giudizio

Per la prima volta sul fronte dell’inquinamento da smog sono stati indagati amministratori pubblici. E’ l’inchiesta di Torino riguardante la qualità dell’aria negli anni dal 2015 al 2020. I sindaci di allora, Piero Fassino e Chiara Appendino, Sergio Chiamparino presidente della Regione, gli assessori Alberto Unia, Stefania Giannuzzi, Enzo Lavolta e Alberto Valmaggia vanno a processo. L’attuale governatore del Piemonte Alberto Cirio e il suo assessore regionale Matteo Marnati sono stati invece stralciati e inseriti in un secondo filone ancora in corso di indagine relativo a un successivo arco temporale. Oggi si tiene l’udienza pre-dibattimentale. I magistrati Vincenzo Pacileo e Gianfranco Colace contestano agli amministratori di non avere adottato misure adeguate per contrastare il costante sforamento dei limiti di concentrazione degli inquinanti nell’aria previsti dalla legge. L’inquinamento avrebbe provocato, in base alle valutazioni dei consulenti tecnici della Procura della Repubblica, più di mille morti premature e numerosi ricoveri ospedalieri. Si tratta del primo processo penale del genere in Italia. L’esposto che ha fatto partire le indagini fu presentato dal comitato “Torino Respira”.

Ex sindaca Appendino, nuovo processo d’appello e pena ricalcolata per la tragedia di piazza San Carlo

I giudici di Cassazione hanno stabilito un processo di appello per l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino per la tragedia di piazza San Carlo del 3 giugno 2017. È stato disposto  che la responsabilità penale dell’ex prima cittadina è irrevocabile ma verrà ricalcolata l’entità della pena riducendola. L’allora sindaca era stata condannata a 18 mesi di reclusione nel procedimento in cui si ipotizzano, a seconda delle posizioni, i reati di disastro, omicidio e lesioni in forma colposa. In quella tragica serata l’ondata di panico durante la partita di Champions tra Juventus e Real Madrid provoco’ 1500 feriti e due vittime.

Pubblichiamo, di seguito il commento postato da Chiara Appendino sui social

Poco fa i giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il mio ricorso contro la sentenza di condanna per la tragedia di Piazza San Carlo, seppur stabilendo che la pena inflitta dalla Corte d’Appello dovrà essere diminuita.

Ancora oggi, a oltre 7 anni di distanza, porto con me il dolore e l’angoscia per quella maledetta notte in cui quattro rapinatori armati di spray urticante scatenarono il panico in piazza. Un gesto scellerato per il quale stanno scontando una pena di 10 anni per omicidio preterintenzionale.

Da allora non ho mai smesso di rivolgere i miei pensieri alle persone coinvolte e alle loro famiglie e credo che il dolore che provo non potrà mai scomparire.

Per rispetto di chi quella sera ha perso la vita o è rimasto ferito, oltre che delle istituzioni che ho rappresentato e rappresento, mi sono sempre difesa nel processo e mai dal processo. E oggi accetto la decisione della Cassazione ma, nel contempo, non posso nascondervi un senso di amarezza.

A iter giudiziario sostanzialmente concluso, penso di poter dire quello che penso, soprattutto per quanto riguarda la ripartizione delle responsabilità tra le istituzioni.

Da questo processo emerge infatti che l’unico ente ritenuto responsabile per quegli incidenti è il Comune (e io in quanto Sindaca), mentre tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nell’organizzazione e nella gestione della pubblica sicurezza, ovvero Questura e Prefettura, sono stati archiviati o assolti nei vari gradi di giudizio.

È uno squilibrio che faccio fatica a comprendere ed accettare: il Comune e i Sindaci non possono continuare a essere il capro espiatorio di tutto, dalla pubblica sicurezza fino allo smog (per il quale, fra poche ore, dovrò affrontare un nuovo processo).

La domanda che mi pongo è: chi, a fronte di questo precedente, sarà ancora disposto a mettersi a disposizione della sua comunità come primo cittadino?
Ciò che auspico è che su questo punto si possa avviare una sana riflessione fra tutte le forze politiche e il governo. Ad oggi, gli innumerevoli moniti di Anci e l’appello sottoscritto da migliaia di sindaci di ogni colore politico sono rimasti inascoltati.

Concludo ringraziando di cuore la mia famiglia, i miei legali e tutte le persone che mi sono state vicine in questo difficile percorso e ribadendo la mia sincera vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime che resteranno per sempre nel mio cuore.

Nuova vita per l’ex colonia della città di Torino a Loano: al via le proposte

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Ex colonia di Loano, pubblicato l’avviso per la gestione del complesso immobiliare

La Città di Torino ha pubblicato un avviso di consultazione del mercato per poter individuare gli interventi necessari e le modalità di realizzazione più adeguate per riattivare il complesso immobiliare dell’ “ex colonia marittima” di Loano e valutare attività, funzioni e strategie economiche capaci di sostenere la rifunzionalizzazione dell’immobile e delle sue pertinenze nel tempo.

L’avviso è finalizzato esclusivamente ad acquisire delle informazioni utili alla pianificazione e alla preparazione della futura azione amministrativa per il riutilizzo della struttura di Loano.

Le ipotesi di gestione ricevute, serviranno ad orientare l’attività dell’Ente riguardo la fattibilità, nonché la convenienza e opportunità, di procedere alla valorizzazione dell’immobile di cui è proprietario, dando ad esso “nuova vita”, e indicare le possibili modalità di realizzazione a fronte del contesto attuale e dei possibili sviluppi nei confronti di diverse tipologie di destinatari, tra cui sono da ricomprendere bambine, bambini, ragazze, ragazzi e giovani che sono residenti o che fruiscono di servizi sociali e/o educativi nella Città di Torino.

Le soluzioni tecniche e gestionali dovranno, inoltre, guidare la Civica Amministrazione verso una scelta futura che abbia il carattere della sostenibilità sociale ed economica nel tempo e, quindi, garantire un costante equilibrio tra il soddisfacimento dell’interesse pubblico e il rispetto dei vincoli finanziari.

L’edificio della ex colonia marittima di Loano è uno dei gioielli del nostro patrimonio immobiliare oltre a rappresentare un importante pezzo di storia dei servizi educativi della nostra Città- sottolinea la Vicesindaca Michela Favaro. Decine di migliaia di torinesi sono passati da questa struttura in quasi 100 anni di soggiorni marittimi. I tempi attuali impongono nuovi modelli di gestione di questi spazi che soddisfino sostenibilità economica, utilità sociale, servizi educativi e ricreativi di qualità. Vogliamo tornare ad offrire ai nostri cittadini opportunità di soggiorno, formazione e crescita anche al mare”.

“La scelta di consultare il mercato sulla struttura di Loano – afferma l’assessora alle Politiche Educative Carlotta Salerno – mantenendo come caposaldo le attività per ragazze e ragazzi, conferma ancora una volta la volontà dell’Amministrazione di ampliare quanto più possibile il ventaglio di offerte educative e ludiche a giovani cittadine e cittadini e, di conseguenza, essere di supporto anche per le famiglie. Ci aspettiamo suggerimenti e proposte concrete con le quali rendere nuovamente l’ex colonia un autentico punto di riferimento per la nostra Città.”

Le proposte dovranno pervenire entro le ore 12 dell’8 lugliovia PEC a centri.cultura@cert.comune.torino.it indicando in oggetto “Istanza di partecipazione all’avviso di consultazione preliminare di mercato ex art. 77, comma 1, d.lgs. 36/2023 relativo all’immobile ex Colonia marittima “Città di Torino” in Loano”.

Il complesso è situato nella parte occidentale dell’abitato di Loano, al civico 446 della via Aurelia, è costituito da una palazzina indipendente elevata a 3 piani fuori terra e porzione di seminterrato, della superficie catastale di circa 2.300 metri quadrati. Ne costituiscono pertinenze due bassi fabbricati, l’uno adibito a servizio igienico, l’altro a deposito ed un villino indipendente utilizzato quale “palazzina di custodia”. Tali immobili insistono su un’area della superficie catastale di 3.980 metri quadrati, adibita, per la parte libera da costruzioni, parte ad area verde, parte a cortile. La palazzina principale, per lunghissimo tempo adibita a colonia ha ospitato il Laboratorio Didattico sull’Ambiente Mediterraneo della Città di Torino. L’edificio maggiore, che presenta una forma a L riflessa ospita un refettorio e relativi servizi, gli uffici, una sala giochi, la sala medica, l’infermeria e la portineria. Ai piani primo e secondo sono collocate le camere della ex colonia, con i relativi servizi ed un paio di sale giochi per piano. E’ inoltre presente, nel parco circostante, un villino di custodia a due piani fuori terra.

TORINO CLICK

Mirafiori, la 500 ibrida non basta per il rilancio

Tempi duri per Mirafiori? Da tempo Stellantis usa un giorno il bastone e l’altro la carota. Agli annunci di cassa integrazione seguono promesse di nuovi investimenti. Ma cosa accadrà davvero? Dopo la manifestazione del 12 aprile i lavoratori di Mirafiori sono tornati in piazza pochi giorni fa. Con loro l’arcivescovo di Torino, il sindaco e idealmente tutta la città preoccupa il futuro dello storico stabilimento e di tutto il comparto automotive.  I metalmeccanici torinesi hanno evidenziato con forza che la novità della  500 ibrida non è sufficiente per rilanciare la fabbrica torinese. Sotto la mole ci vuole altro modello e  altre produzioni. Dopo 15 anni di cassa integrazione le 200 mila auto all’anno grazie alla 500 elettrica e ibrida, non bastano. Si attendono nuove proposte dall’azienda che al momento propone incentivi (relativi allo stabilimento di Cassino, per il momento) a chi si sposta a lavorare in Francia. La nuova Fiat Panda, progettata a Torino, verrà prodotta in Serbia, il nuovo modello di Doblò in Algeria mentre la 600 si fa in Polonia. Così i lavoratori  devono scegliere tra cassa integrazione o stipendio pieno, ma, appunto, in Francia alla Peugeot di Sochaux. Le preoccupazioni per lo stabilimento  di Torino non mancano. L’anno scorso ha raggiunto la produzione di 80mila unità, ma quest’anno con  il crollo dei numeri della Fiat 500 elettrica e la chiusura della produzione della Maserati Levante, i volumi potrebbero scendere tra le 30 e le 40mila unità: quasi il minimo storico registrato tra il 2013 e 2016 e nel 2019.

(ilTorinese.it)

Sul calar della sera… è già tempo di “Estate Reale”

Per celebrare i 300 anni del “Museo di Antichità”, ai “Musei Reali” di Torino un ricco programma di musica, teatro e svago

Da giugno a ottobre

Gli spazi sono quelli dei “Giardini Reali”(Piazzetta Reale, 1) e del “Teatro Romano”(nell’area del “Parco Archeologico” di via XX Settembre, 88). Sarà questo il grande palcoscenico di “Estate Reale”, la tradizionale rassegna multiculturale organizzata, come da tradizione, dai subalpini “Musei Reali” e quest’anno volta a celebrare il 300° anniversario del “Museo di Antichità”, fra le più longeve Istituzioni d’Europa. Con il sostegno del Ministero della Cultura e la collaborazione di Enti e Associazioni locali (nell’ottica di rendere i “Musei Reali” sempre più “un vivace polo culturale ed un sicuro luogo di aggregazione nel cuore della città”), la Rassegna ruoterà attorno a tre filoni d’iniziative che s’appaleseranno “sul calar della sera”“Torino Crocevia di Sonorità”,“Notti Sonore” ed “Echi di Antichità”. A queste si aggiunge una ricca serie di manifestazioni diurne incentrate sull’intreccio fra archeologia, musica, danza e teatro.

Dal 28 giugno al 30 agosto, “Torino Crocevia di Sonorità” (alla sua quarta edizione) vedrà i musicisti del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, in collaborazione con quelli dei Conservatori di Cuneo e di Novara e con gli artisti dell’“Accademia Albertina di Belle Arti” – riuniti in un autentico network artistico – impegnati a condurre il pubblico in un viaggio che da Torino raggiungerà le capitali della “musica europea” e oltre, da Vienna a Zurigo, da Parigi a Londra, fino agli Stati Uniti e alla Corea. I concerti si terranno al “Teatro Romano”, tutti i venerdì alle ore 21 (in caso di maltempo, nel “Salone delle Guardie Svizzere” in “Palazzo Reale”). Nella stessa sera, ci sarà la possibilità di visitare alcuni percorsi dei “Musei Reali”, aperti straordinariamente dalle 19,30 alle 23,30(ultimo ingresso ore 22,45).

Ricchissimo il programma de “Le Notti Sonore”, con iniziative che accompagneranno l’estate torinese da venerdì 14 giugno – in occasione delle “Giornate Europee dell’Archeologia” – fino alla tradizionale “Festa celtico-pagana” di Samonios” (giovedì 31 ottobre), festa conosciuta anche come “Capodanno celtico” che segna il passaggio all’orario invernale dei “Giardini Reali”. La rassegna si comporrà di appuntamenti differenziati per offerta artistica e musicale, con particolare riguardo ad alcune Giornate Internazionali promosse dal “Ministero della Cultura e dall’Unione Europea”. Fra i momenti clou: sabato 15 giugno, le visite con laboratorio animato, a cura dei “Servizi Educativi” dei “Musei Reali”, rivolte a famiglie con bimbi fino ai sei anni per poi passare alla “Festa della Musica”, in programma venerdì 21 giugno (con apertura straordinaria dei Musei dalle 19 alle 24). Per l’occasione nel “Giardino Ducale”, a cura di “Club Silencio”, si terrà il “Ratfest” con il set di “Stump Valley” che unirà groove diversi per creare un vero e proprio viaggio tra i generi. Il Collettivo “Guerrilla Spam” proporrà invece una vera e propria caccia al tesoro per scoprire curiosità sulla Collezione del “Museo delle Antichità”, attraverso piccole installazioni di arte contemporanea diffuse nel percorso museale. La serata culminerà nel “Teatro Romano” con lo spettacolo “Avilliana” che verterà sulla fondazione di colonie divenute città come la “Colonia Julia Augusta Taurinorum”, l’antica Torino. Serata unica sarà quella di sabato 10 agosto, notte di San Lorenzo, allorché i“Giardini” dei “Musei Reali” si animeranno con una serata unica dedicata all’arte e alla cultura. Il pubblico potrà visitare la “Galleria Sabauda” con la sua collezione permanente e la mostra “La Scandalosa e la Magnifica – 300 anni di ricerche su industria e sul culto di Iside in Piemonte”, oltre al “Museo di Antichità” e al “Teatro Romano”, mentre i “Giardini” ospiteranno musica, performance di artisti del territorio e giochi culturali a tema. Altro appuntamento chiave, la “Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici”, manifestazione organizzata in collaborazione con l’“Ateneo” e il “Politecnico” di Torino, per venerdì 27 e sabato 28 settembre, volta a creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. Evento finale, come detto, giovedì 31 ottobre, dalle 19 alle 24, “Samonios: la vera storia di Halloween”,

rievocazione storica che permetterà di conoscere e raffrontare la Cultura dei Celticon le altre antiche civiltà.

Di grande interesse anche il terzo filone della Rassegna, “Echi di Antichità”: variegato palinsesto di rappresentazioni teatrali ospitato nel “Teatro Romano”, esplorerà connessioni tra storia antica e contemporanea, valorizzando il patrimonio dei “Musei Reali”. Il via sabato 31 agosto e domenica 1° settembre (con “Sguardi a Corte” a cura dell’ “Associazione Teatro Europeo”) e chiusura sabato 21 settembre, con uno spettacolo di “arti circensi” tenuto nei “Giardini” da “Cirko Vertigo”.

Per info, programma in dettaglio e costi relativi a tutte le iniziative consultare il sito ufficiale dei “Musei Reali”: https://museireali.beniculturali.it/

g.m.

 

Nelle foto: immagini di repertorio

Due ladri sorpresi nell’appartamento: poliziotti minacciati con machete

Due cittadini marocchini di 24 e 29 anni, gravemente indiziati di tentato furto in abitazione e di resistenza e minaccia a P.U., sono stati arrestati dalla Polizia di Stato nel quartiere Barriera Milano: hanno minacciato gli agenti brandendo un machete è uno scalpello acuminato.

L’intervento è nato dalla segnalazione al 112 NUE, alle prime luci dell’alba, di un uomo che riferiva di aver udito dei rumori sospetti provenire dalla strada e di aver visto due soggetti entrare all’interno del condominio di fronte.

Giunti celermente sul luogo indicato, gli agenti del Comm.to di P.S. Barriera Milano sorprendono due uomini all’interno dell’appartamento segnalato, la cui porta d’ingresso si presenta vistosamente forzata e danneggiata.

Uno di questi, il ventinovenne, esce precipitosamente dall’alloggio e per guadagnarsi dello spazio per fuggire minaccia uno dei poliziotti con uno scalpello di ferro appuntito della lunghezza di circa 30 cm.

Viene comunque raggiunto poco dopo dall’operatore di polizia che, nonostante subisca nuovamente un’aggressione, stavolta a mani nude, da parte del soggetto, riesce a neutralizzarlo e fermarlo.

Anche il secondo uomo, di 24 anni, è armato e minaccia con un machete l’altro poliziotto, che però lo disarma e riesce a bloccarne la fuga a dispetto di alcuni calci e pugni ricevuti dallo stesso. I due vengono arrestati.

“Una festa per i diritti”, a Torino sfila il Pride

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E’ partito  da corso Principe Eugenio il corteo del  Torino Pride, si contano migliaia di persone e una ventina di carri all’insegna dello slogan “d’amore e di lotta”.

Per il sindaco Stefano Lo Russo, presente alla sfilata è “una grande festa dei diritti nella nostra città che è all’avanguardia. Vogliamo riaffermare i diritti: non sono un privilegio ma una condizione che caratterizza l’essere cittadini europei”

 

“La manifestazione – aveva commentato alla presentazione dell’iniziativa il coordinatore del Torino Pride, Luca Minici – è il culmine di una serie di iniziative che si sono svolte nel corso dell’anno, tra le quali la partecipazione al Salone internazionale del Libro e la festa delle famiglie”.

 

Il Torino Pride si inserisce in una rete che coinvolge Piemonte e Valle d’Aosta, per dare più forza alle rivendicazioni e alla proposte, tra le quali la candidature all’Euro Pride del 2027, con il supporto del Comune di Torino.

“In tempi brevi – ha detto Alessandro Battaglia – sarà ultimato il dossier per la candidatura al Pride europeo per Torino, che dovrà vincere la “concorrenza” delle città di Torremolinos (Spagna), Gloucestershire (Inghilterra) e Vilnius (Lituania).

Intanto nel  giorno del Pride torinese e nell’ultimo giorno di G7 in Puglia, Extinction Rebellion dipinge con i colori della bandiera arcobaleno le strisce pedonali davanti al grattacielo della Regione Piemonte.

“Una protesta per difendere diritti e clima verso chi “calpesta diritti, mentre il mondo brucia” e per evidenziare il legame tra la protezione del clima e degli ecosistemi e il diritto di ciascuno a vivere una vita dignitosa”, commentano gli attivisti climatici.

Nella notte lungo il percorso  del corteo sono apparsi adesivi con la scritta: ”unico orgoglio è quello nazionale”, firmati dal gruppo identitario di estrema destra La Barriera. Sugli adesivi anche una bandiera italiana e quella arcobaleno coperta da una X.

FOTO LORI BAROZZINO