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Scontri in piazza al primo maggio per far dimenticare i morti sul lavoro ed i diritti sociali

L’OPINIONE di Augusto Grandi

 

Come da copione il corteo del primo maggio a Torino è stato caratterizzato dai soliti scontri tra autonomi e polizia. Eppure quest’anno la festa dei lavoratori aveva molti motivi per essere celebrata con balli e canti, proprio a Torino. Perché il Piemonte, nella classifica dei morti sui luoghi di lavoro stilata da Carlo Soricelli e dal suo Osservatorio, ha conquistato la seconda posizione in Italia, subito alle spalle della Lombardia. Ma considerando che il Piemonte ha meno della metà degli abitanti, i 22 morti subalpini rappresentano un primato. Perché nella vicina Lombardia le vittime sono 28…

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Tensione al corteo del Primo Maggio. Cariche di polizia contro gli antagonisti

Tensioni al corteo del primo maggio, questa mattina  a Torino.

Le forze dell’ordine hanno fermato un gruppo di lavoratori del food delivery che voleva sfilare “per portare la loro voce di sfruttati”.

I rider hanno tentato  di entrare nel corteo da Galleria San Federico, ma sono stati fermati dagli agenti in assetto anti sommossa.

C’è stata una doppia carica della polizia   quando  un gruppo pacifista – antagonista è arrivato in via Roma a due isolati da piazza San Carlo. Le forze dell’ordine hanno preso a manganellate i manifestanti per farli indietreggiare. Dal corteo antagonista hanno gridato: “Vergogna!” .

Sul palco della manifestazione, in piazza san Carlo (foto) anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.

Si arricchisce sempre di più il palco dell’Eurovision Village. Ecco gli artisti

7-14 MAGGIO 2022 – PARCO DEL VALENTINO

MICHELLE DAVID & THE TRUE TONES, DUTCH NAZARI FEAT CIMINI E ALESSANDRO BURBANK, FEDERICO SACCHI, QUEEN OF SABA, BLUEBEATERS FEAT STATO SOCIALE, SLAVA, FELLOW, JOHNSON RIGHEIRA, BIANCO, KAKAWA, ALESSIO BONDÌ E MOLTI ALTRI

 

Si arricchisce sempre di più il palco dell’Eurovision Village, in una programmazione ancora più ampia e articolata. Diversi nuovi nomi (ma molti altri sono ancora da svelare) vanno così a comporre una lineup che spazia dalle giovani promesse agli artisti che hanno calcato i palchi di tutta Europa.

Il 7 maggio, giorno dell’inaugurazione, si aprirà con l’importante presenza di Lidia Maksymowicz, attivista e scrittrice sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. In quella che sarà anche una giornata di passaggio tra l’Eurovision 2021 e l’edizione 2022, si saluterà Rotterdam e l’Olanda con un simbolico scambio di consegne: verranno quindi invitati a suonare Michelle David & the True Tones, la band olandese fondata da Onno Smit e Paul Willemsen che assieme a Michelle David, cantante afroamericana nata in North Carolina ma trapiantata a Rotterdam che riscopre la musica Gospel partendo dalle origini e dall’essenza del Rhythm & Blues e del R&R Soul.

Sempre il 7 maggio calcherà il palco del Village Dutch Nazari, pseudonimo di Edoardo “Duccio” Nazari, cresciuto nella scena rap e hip hop della provincia di Padova, ma oggi autore di un genere libero da categorizzazioni tra l’elettro pop e l’indie, con testi intimisti e fortemente poetici. Per l’occasione si esibisce con Federico Cimini, cantautore-rivelazione calabrese trapiantato a Bologna e il “Walking Poet” Alessandro Burbank.

Domenica 8 maggio, giornata dedicata al mondo LGBTQ+ si esibiranno anche i giovanissimi Queen of Saba. In un mondo che spinge al binarismo, a scelte univoche tra bianco o nero, vero o falso, lui o lei, i Queen of Saba si propongono di smantellare con irruenza ogni dogma esplorando le infinite sfaccettature dell’arte, della musica e dell’essere. Saba come Sara, voce e loop station, e Lorenzo, tastiere, pad e percussioni sono un elettro-duo con appendici cyborg per un voluminoso bagaglio emotivo con base creativa a Venezia. Seguiranno i BlueBeaters. Gruppo nato nell’estate del 1993 dall’incontro tra Casino Royale, Africa Unite e i Fratelli di Soledad, con l’idea di formare una one night band. Nacquero così i The Bluebeaters, strepitosa band di pezzi ska, rocksteady giamaicani e soul americani che da allora ha calcato innumerevoli palchi e che per l’Eurovillage ospiterà Lo Stato Sociale con alcuni dei loro grandi classici in versione rocksteady.

Il 9 Maggio, Giornata dell’Europa per la pace il Village avrà numerosi ospiti d’eccezione. Oltre a importanti presenze dalle istituzioni europee, è prevista la presenza di Yaryna Grusha Possamai, scrittrice, traduttrice e pubblicista, professoressa di cultura e letteratura ucraina all’Università statale di Milano e giornalista de Linkiesta e il rapper Slava. Nato nel 1994 a Kharkov in Ucraina, nel 2021 diventa ufficialmente cittadino italiano e da qui nasce un disco interamente dedicato al suo Paese d’origine, un omaggio e allo stesso tempo un addio alla madrepatria. Il titolo è “Dasvidania/До Свидания”, che vuol dire “arrivederci”.

Con l’esplodere del conflitto, quello che doveva diventare un viaggio per svilupparne i videoclip è diventato l’ultima occasione per visitare i quartieri natali ancora integri, visto che Kharkov inizia a essere bombardata senza tregua. Da qui in poi Slava comincia a documentare gli accadimenti attraverso il proprio profilo Instagram diventando, insieme all’amico Vlad Kirilov (influencer di origine russa), uno dei principali punti di riferimento sui social network italiani per gli aggiornamenti sul conflitto in Ucraina. L’intera giornata è organizzata in collaborazione con la Rappresentanza a Milano della Commissione europea, l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e la Croce Rossa.

 

Il 10 e il 12 Maggio, giorni delle due semifinali,  prima delle proiezioni, si esibiranno oltre a diversi artisti italiani e stranieri numerosi partecipanti all’Eurovision Song Contest. Il format dell’Eurovision Village prevede anche che sia un open stage per gli artisti in concorso, che possono quindi prenotare la loro presenza al fine di esibirsi dal vivo di fronte al pubblico e ai propri fan. Una partecipazione quest’anno particolarmente numerosa, che sta superando ogni record dei Village passati.

 

Mercoledì 11 Maggio sarà la giornata Torino Calling con la presenza di grandi artisti torinesi ibridata con featuring e numerosissimi ospiti. Insieme ai Bandakadabra e ai Motel Connection si affiancheranno numerosissimi artisti tra cui il cantautore torinese Bianco e Johnson Righeira (aka Stefano Rota), storico componente del duo dei Righeira che ha letteralmente spopolato negli anni ’80 con hit come ‘Vamos a la playa’ e ‘L’estate sta finendo’.

Federico Sacchi nei giorni della manifestazione sarà il “Musicteller” dell’Eurovillage: una guida d’eccezione, volta ad approfondire le tematiche delle varie giornate. Autore, regista e interprete di performance originali, veri e propri documentari dal vivo che fondono storytelling, musica, teatro, video e nuove tecnologie. Nei suoi spettacoli racconta intrecci tra musica, vita di artisti e dischi che hanno generato o ispirato rivoluzioni e movimenti culturali.

 

Il 13 Maggio sarà una giornata dedicata alla world music. Oltre agli artisti già previsti si sono aggiunti i Kakawa. Un progetto musicale esplosivo, ibrido che nasce dall’incontro fra tre musicisti, Frei Rossi (producer), Dario Giovannini (polistrumentista) e Devon Miles (cantante). Kakawa è il nome con cui viene identificata la pianta da cui hanno origine i frutti del cacao, che cresce in Africa e Sud America, da cui arrivano le influenze culturali e geografiche dei suoi componenti. Oltre a loro si potrà ascoltare Alessio Bondì, cantautore siciliano e vero autore di razza, dalla scrittura meticcia che nasce da radici folk e si mescola con i ritmi contemporanei e il suono esotico della lingua natìa, il dialetto palermitano.

Anche il 14 Maggio, giornata della Finale dell’Eurovision Song Contest promette sorprese. Si andrà alle radici della musica e della cultura europea con diverse proposte che spazieranno dalla danza alla musica classica, grazie alla partecipazione di numerose compagnie e artisti di grande livello tra cui l’esecuzione del Quartetto – Luca Madeddu e Gaia Sereno (violino), Rebecca Scuderi (viola), Mitja Liboni (violoncello) – del Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi di Torino che proporrà di l’op. 41 n.1 di Robert Schumann.

 

“Con oltre 40 progetti in collaborazione tra realtà del territorio, istituzioni, associazioni, delegazioni straniere e partner, l’Eurovision Village per essere compreso appieno non va visto con le lenti del direttore artistico o dell’esperto musicale – dichiara Francesco Astore, responsabile della programmazione artistica di Eurovillage –. Il palco della Città di Torino in occasione dell’Eurovision Song Contest è stato concepito come open stage, dove featuring e innesti, produzioni originali e partecipazione di giovani artisti saranno la norma invece che l’eccezione. Una proposta di respiro internazionale che coinvolgerà artisti da più di 25 nazioni diverse e vedrà oltre 70 appuntamenti con reunion, produzioni inedite e gruppi formarsi appositamente per questo appuntamento”. 

Ricerca e sviluppo, 12 milioni per sostenere le aziende che investono a Torino e in Piemonte

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Al via l’Accordo quadro fra la Regione Piemonte e il Ministero dello Sviluppo Economico per rilanciare un ciclo di finanziamenti a sostegno delle aziende che investono in ricerca e sviluppo nel territorio piemontese.

L’assessore regionale all’Innovazione ha sostenuto di continuare a credere nella preziosa sinergia fra il Piemonte e il MISE, che permette di massimizzare le ricadute degli investimenti per le imprese piemontesi che puntano all’innovazione. Secondo l’assessore, per questi motivi oggi la Regione mette a disposizione 4 milioni di euro, a cui si aggiungeranno 8 milioni del MISE per sostenere nuovi progetti che potranno originarsi nell’ambito del primo sportello.

Il Ministero dello sviluppo economico concorrerà agli adempimenti finanziari di propria competenza pari a 8 milioni di euro, adoperando le risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, destinate agli Accordi per l’innovazione. La Regione Piemonte, dal canto suo, provvederà con 4 milioni di euro di risorse del Fondo di sviluppo e coesione (FSC).

Grazie all’accordo, saranno finanziati progetti riconducibili alle tematiche inerenti le tecnologie di fabbricazione e le tecnologie digitali fondamentali, come quelle quantistiche e abilitanti emergenti. Altri progetti riguarderanno i materiali avanzati, l’intelligenza artificiale e robotica, ma anche tematiche legate alla sostenibilità, quali le industrie circolari e l’industria pulita a basse emissioni di carbonio. Troveranno spazio anche i progetti legati a come affrontare le malattie rare e non trasmissibili e infettive, comprese le malattie trascurate e legate alla povertà, oltre a strumenti, tecnologie e soluzioni digitali per la salute e l’assistenza, compresa la medicina personalizzata.

Altri filoni sono quelli legati al sostegno per gli impianti industriali nella transizione energetica, alla competitività industriale nel settore dei trasporti, alla mobilità e ai trasporti puliti, sicuri e accessibili, alla mobilità intelligente e allo stoccaggio dell’energia.

Vaccini, l’ospedale temporaneo del Valentino va in stand by

Le tende con tutti i relativi impianti tecnici connessi verranno smontate pronte per essere riallestite in meno di due settimane in caso di necessità

A 17 mesi dalla sua apertura nelle prime fasi della pandemia e dopo oltre 135 mila vaccini somministrati, l’Ospedale temporaneo del Valentino va in stand by, al fine di consentire al Comune e alla Prefettura di Torino, come richiesto, di avere a disposizione gli spazi del V Padiglione in vista delle operazioni connesse allo svolgimento dei referendum del 12 giugno.

Le tende e tutti i relativi impianti tecnici connessi saranno smontate e riaffidate alla Maxiemergenza 118 del Piemonte e alla Croce Rossa Italiana che le avevano messe a disposizione, pronte per essere riallestite in meno di due settimane nel caso fosse necessario.
Il materiale e i dispositivi medico-sanitari torneranno invece nella disponibilità dell’Asl Città di Torino che ha gestito lo spazio in collaborazione con la Città della Salute di Torino.
Tutte le operazioni avverranno sotto il coordinamento della Protezione civile regionale in collaborazione con l’Asl Città di Torino.

Eurovision entra nel vivo: il sito web della Città è online

È online da oggi, nel portale internet della Città di Torino, il sito www.comune.torino.it/eurovision che raccoglie il calendario di Eurovision Off con oltre 250 iniziative culturali, di spettacolo e turistiche organizzate nel capoluogo piemontese nel periodo dell’Eurovision Song Contest.

Lo stesso spazio internet, da giovedì 5 maggio – con la presentazione alla stampa, alle ore 12, del nuovo Media Centre Casa Italia di Palazzo Madama gestito da Città di Torino e Regione Piemonte in collaborazione con Camera di commercio di Torino, Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte – conterrà anche il palinsesto completo degli eventi programmati all’Eurovillage allestito al Parco del Valentino.

Il sito, disponibile sia in lingua italiana sia inglese, è ottimizzato per la visualizzazione da smartphone ed è accessibile anche tramite QR CODE.

Tra i prossimi appuntamenti di avvicinamento a Eurovision Song Contest si segnala che venerdì 29 aprile sarà inaugurato il “Botanical Rhapsody – Urban art hall of fame for EuroVision”; sabato 30 aprile è previsto l’arrivo ufficiale delle delegazioni e l’avvio del social programme a cura di Turismo Torino e Provincia (a oggi risultano iscritte 867 persone di 28 delegazioni); venerdì 6 maggio, alle ore 12, per l’avvio della programmazione al Media Centre Casa Italia sarà organizzato uno speciale appuntamento, a cura di Iren, con il gruppo torinese Eugenio in Via Di Gioia testimonial artistico della città e autore della sigla virale ‘EUROVISION IN TURIN’; sabato 7 maggio alle ore 17 si inaugurerà l’Eurovision Village al Parco del Valentino. Lo stesso giorno è in calendario l’avvio del social programme per i giornalisti.

 

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, sottolinea che “programmando le iniziative che, dall’Eurovillage del Parco del Valentino agli altri eventi di Eurovision Off sparsi sul territorio, accompagneranno la festa e il grande spettacolo dell’Eurovision Song Contest, ci siamo posti l’obiettivo di far sì che tutta la città potesse essere coinvolta e vivere da protagonista la manifestazione canora e gli eventi organizzati intorno ad essa. Un grande numero di appuntamenti che, torinesi e turisti, troveranno tutti descritti nell’apposito spazio del portale web della Città di Torino, attivo da oggi”.

Il primo cittadino del capoluogo piemontese aggiunge che “i giorni dell’Eurovision Song Contest, per Torino e il Piemonte, costituiranno al contempo una grande vetrina nazionale e internazionale, offrendo l’opportunità di mostrare quanto sono in grado di offrire come città d’arte e come regione, mete turistiche d’eccellenza. E lo potranno fare anche attraverso il lavoro dei media che, tra l’altro, potranno contare sugli spazi attrezzati, i servizi, la collaborazione e le informazioni che troveranno al nuovo Media centre allestito nel cuore della città, all’interno dello storico Palazzo Madama”.

Falsi accessori Made in Italy per telefonia Sequestro da 5 milioni di euro

Torino, la Guardia di Finanza scopre una frode in commercio da 5 milioni di euro. Sequestrati oltre 500.000 articoli per la telefonia falsi “Made in Italy” in realtà prodotti e importati dalla Cina. Denunciato un imprenditore italiano.

 

La Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato oltre 500.000 articoli ed accessori di telefonia riportanti segni e simboli tipici del “Made in Italy”, ma in realtà interamente prodotti e successivamente importati dalla Cina. La merce cautelata, se immessa in commercio, avrebbe fruttato un illecito guadagno di circa 5 milioni di euro.

L’operazione, condotta dai “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego Torino e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, ha avuto inizio nei mesi scorsi quando i Finanzieri hanno notato, esposti sugli scaffali di alcuni negozi del torinese, accessori di telefonia reclamizzati come prodotti di origine italiana, attraverso l’inequivocabile simbologia della bandiera tricolore, nonostante fossero stati interamente realizzati in Asia.

Gli elementi acquisiti hanno indotto a ritenere che ci si trovasse di fronte ad una ingente frode commerciale e, pertanto, si è proceduto a ricostruirne l’intera filiera distributiva attraverso l’esame analitico dei flussi degli approvvigionamenti.

Le indagini hanno consentito di individuare il deposito da cui la merce proveniva, situato in provincia di Monza-Brianza, dove i Finanzieri hanno rinvenuto una considerevole quantità di articoli (carica batterie, vetri protettivi per cellulare, auricolari, custodie) pronti per essere posti in vendita con il sigillo nazionale.

L’illecito modus operandi prevedeva che la merce importata dall’estremo Oriente venisse presentata in dogana in imballi primari privi di indicazioni riconducibili ad una origine italiana mentre, al loro interno, sono risultati apposti i simboli tipici, quali il tricolore, idonei ad ingannare il cliente finale.

 

L’ingente quantitativo di accessori per la telefonia, che sarebbe stato commercializzato attraverso la grande distribuzione organizzata, è stato, quindi, sequestrato nel corso delle perquisizioni disposte dall’Autorità giudiziaria nei confronti di un imprenditore italiano, il quale, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, dovrà rispondere dei reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Nell’ambito della stessa operazione sono stati, inoltre, sequestrati i 6 macchinari industriali utilizzati per le etichettature illecite dei prodotti.

 

Dopo due anni di pandemia torna il corteo del Primo Maggio

Ritorna, dopo due anni di pandemia, il corteo del Primo Maggio. I dati sul lavoro presentati dai segretari generali della Cgil Torino, Enrica Valfrè, della Cisl Torino, Domenico Lo Bianco e della Uil Piemonte, Gianni Cortese  a Palazzo Civico, nel corso di una conferenza stampa, non sono confortanti. I lavoratori non ce la fanno ad arrivare a fine mese, il tasso di disoccupazione a Torino è del 9,3% sulla popolazione, il Pnrr rischia di non bastare più. L’impegno del sindacato mira a ottenere salari più alti e qualità del lavoro e, per quanto riguarda la “vertenza Torino, va tradotta in impegni e accordi concreti con l’Amministrazione comunale” ha sottolineato Valfrè.

Situazione epidemiologica: i valori del Piemonte si confermano tra i più bassi in Italia

I valori del Piemonte si confermano tra i più bassi in Italia: con un’incidenza di 543.2 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 18-24 aprile), a fronte del valore nazionale di 726.8.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 25 aprile si attesta al 12% (il valore nazionale si attesta al 15,5%) e quella delle terapie intensive al 3,5% (a fronte di un valore nazionale del 4,2%), mentre la positività dei tamponi è al 9,3%.

SEQUENZIAMENTO ACQUE REFLUE: DOMINANZA DELLA VARIANTE OMICRON BA.2

Dai dati diffusi da Arpa oggi, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue riferiti ai campioni dell’ultima settimana (prelevati il 18/19 aprile nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara) hanno evidenziato tutti la dominanza della variante Omicron BA.2.

Continuano a non essere rilevate mutazioni specifiche appartenenti alla sottovariante Omicron BA.3.

Per quanto riguarda le ricombinanti (ad esempio XA, XB, XC, XD, XE, XF) riscontrate in singoli tamponi nasofaringei, non se ne riscontra ancora una dominanza nei campioni di acque reflue dei depuratori piemontesi controllati.

VACCINAZIONI

L’84,4% dei cittadini piemontesi oltre i 5 anni di età ha concluso il ciclo primario con monodose o doppia dose (il 96,3% di coloro che hanno aderito, ovvero 3,7 milioni su 4,2 di platea complessiva).

La somministrazione di quasi 2,9 milioni di terze dosi pone il Piemonte in testa alla classifica delle Regioni italiane più grandi, come risulta dai dati della Fondazione Gimbe aggiornati al 26 aprile.

Sono invece oltre 42 mila ad oggi le quarte dosi somministrate alle platee autorizzate a livello nazionale: immunodepressi, over 80, Rsa, fragili over 60 con specifiche patologie.

Gli immunizzati naturalmente, cioè le persone che non hanno aderito ma hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi, sono 173.000, tra cui 47.000 tra i 5 e gli 11 anni e 40.000 over50.

I non aderenti sono al momento 358.000, tra i quali 113.000 nella fascia tra 5 e gli 11 anni e 105.000 over50.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 18 al 24 aprile i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 3.316.

Suddivisi per province: Alessandria 378, Asti 204, Biella 130, Cuneo 360, Novara 219, Vercelli 125, Vco 110, Torino città 608, Torino area metropolitana 1084.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 23.214 (+145). Questa la suddivisione per province: Alessandria 2.644 (-104 rispetto alla settimana precedente), Asti 1428 (-9), Biella 910 (+94), Cuneo 2520 (+123), Novara 1536 (+46), Vercelli 875 (+55), Vco 770 (-72), Torino città 4.254 (+149), Torino area metropolitana 7588 (-232).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 18 al 24 aprile l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è di 543.2, sostanzialmente stazionaria (+0,6%) rispetto ai 539.9 della scorsa settimana.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 397.2 (+1,89%).

Nella fascia 25-44 anni l’incidenza è 536.8 (-4%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 525.5 (+0.7%).

Nella fascia 60-69 anni l’incidenza è 493.2 ( -3,2%).

Tra i 70-79 anni l’incidenza è 520.9 ( +6,4%).

Nella fascia over80 l’incidenza è 638.7 (+10,5%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dal 18 al 24 aprile, l’incidenza, ovvero i nuovi casi settimanali su 100 mila per le specifiche fasce di età, si presenta in deciso calo nelle classi di età 3-5, 6-10 e 11-13 anni, sostanzialmente stazionaria nella fascia 0-2 anni ed in aumento nella fascia 14-18 anni, rispetto alla settimana precedente.

Nella fascia 0-2 anni, l’incidenza è di 375 (+ 4,7%).

La fascia di età 3-5 anni registra un’incidenza di 252.7 (-17,1%).

Nella fascia tra i 6 ed 10 anni, l’incidenza è 374 (-21%).

Nella fascia 11-13 anni, l’incidenza è 441 (-11,7%).

Nella fascia tra i 14 ed i 18 anni, l’incidenza è 455.2 (+17%).

Referendum Giustizia: il dibattito de “il Torinese”

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Con l’avvocato Roberto Guarino del direttivo + Europa Torino e della giunta della Associazione Adelaide Aglietta che risponde ad alcune domande sui referendum sulla Giustizia apriamo una serie di interventi relativi al dibattito referendario, che sinora è rimasto sin troppo sotto tono e al quale dedicheremo spazio nelle prossime settimane.

Presto si voterà per i Referendum sulla Giustizia, il prossimo 12 giugno, in concomitanza con le elezioni amministrative, ma se ne parla pochissimo e credo ci sia molta confusione sui quesiti, anche per il loro tecnicismo.

Si tratta, in effetti, di cinque quesiti molto tecnici che riguardano il sistema elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura, lavalutazione delle toghe, l’abrogazione della legge Severino, la modifica delle misure cautelari, separazione delle funzioni in magistratura. Sono temi su cui non sembra l’opinione pubblica si appassioni molto, anche perché il quesito forse più impattante e popolare, quello sulla responsabilità diretta dei magistrati, è stato dichiarato inammissibile dalla Corte Costituzionale.

Come si è arrivati ai Referendum e cosa si propongono i promotori?

I Referendum si inseriscono nel desiderio di parte della politica di recuperare quello squilibrio di forza con la magistratura che ha caratterizzato almeno gli ultimi 30 anni della nostra storia. Loscorso giugno, complice anche il recente caso Palamara e lo scandalo delle nomine al Csm, il Partito Radicale e la Lega di Matteo Salvini hanno depositato in Corte di Cassazione i sei quesiti referendari che riguardano la giustizia e hanno poi raccolto, secondo quanto affermato dalla Lega, oltre 700mila firme a quesito.  Tuttavia, i promotori hanno poi deciso di non utilizzare le firme raccolte, preferendo far approvare i quesiti dalle regioni amministrate da giunte di centro-destra, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto (l’art. 75 della Costituzione stabilisce che 500.000 cittadini o 5 Consigli regionali, possono proporre all’intero corpo elettorale “l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge”).

Lei cosa pensa della situazione della Giustizia in Italia?

Una giustizia giusta ed efficiente rappresenta la conditio sine quanon per una democrazia liberale ed efficiente. Io consiglio la lettura dell’ultimo libro di un giurista come Sabino Cassese Ilgoverno dei giudici che analizza da par suo la situazione della giustizia in Italia, evidenziando la dilatazione del ruolo dei giudicie la crescente inefficacia del sistema giudiziario, fenomeno che riconduce anche a una indebita invasione della magistratura nel campo della politica e dell’economia.

I Referendum possono aiutare a migliorare la situazione?

Intanto, la mera approvazione dei Referendum avrebbe un effetto deflagrante, perché renderebbe plateale la perdita di consenso e di autorevolezza della Magistratura, già testimoniata da anni dai sondaggi. Quando io mi sono iscritto all’Università, alla fine degli anni Ottanta, la credibilità ed il prestigio dei magistrati erano assoluti, mentre oggi la sfiducia è abbastanza generalizzata. Un successo dei Referendum renderebbe più agevole l’approvazione di riforme sulla giustizia oggi ostacolate anche da un efficace lavoro di lobbying di esponenti della Magistratura con entrature ad alti livelli nella politica, nell’informazione, nella cultura.

Questo in linea di principio, ma entrando nel merito delle questioni poste …..

Anche nel merito, l’approvazione dei tre Referendum sui magistrati sarebbe importante. Il primo quesito prevede di separare nettamente le funzioni di magistrato requirente (pubblico ministero) e giudicante (giudice): imponendo a inizio carriera al magistrato di scegliere la funzione giudicante o quella requirente, senza più la possibilità di passare dall’una all’altra per un massimo di quattro volte come avviene attualmente. In pratica, separando più nettamente le funzioni si andrebbe verso un superamento del corporativismo che lede il principio della terzietà del giudice e la parità tra accusa e difesa. Il secondo quesito prevede l’abrogazione del numero minimo di firme che deve raccogliere un magistrato per candidarsi al Consiglio superiore della magistratura (dalle 25 alle 50 firme). La raccolta di firme implica correnti, cordate, accordi tra magistrati, senza firme ogni magistrato potrà candidarsi senza necessità di accordi econdizionamenti. Il terzo quesito introduce nella valutazione della professionalità dei magistrati nel consiglio giudiziario il diritto di voto non soltanto ad altri magistrati (come avviene oggi), ma anche agli avvocati.

Gli altri due quesiti non riguardano direttamente i magistrati.

C’è il quesito sulla custodia cautelare a cui un imputato può essere sottoposto prima della sentenza. In base all’articolo 274 del codice di procedura penale, la custodia cautelare è prevista soltanto nei casi in cui c’è un concreto pericolo di fuga, di inquinamento delle prove o di compimento di nuovi e gravi reati. In realtà, in Italia c’è storicamente un abuso di questo istituto e la custodia viene applicata ben al di fuori dei presupposti di legge, con la conseguenza di soggetti poi assolti che hanno scontato in carcere lunghi periodi di custodia. Con la vittoria del referendum la custodia verrebbe limitata soltanto al pericolo di nuovi reati gravi.

L’ultimo quesito dà più potere ai magistrati.

La legge Severino prevede che in caso di condanna in primo grado per alcune ipotesi di reato (in particolare quelle contro la pubblica amministrazione) ci sia anche la sanzione accessoria dell’incandidabilità alla carica di parlamentare, consigliere e governatore regionale, sindaco e amministratore locale (o la decadenza in caso di soggetto in carica). Con il referendum sarebbe il giudice a decidere se comminare, oltre alla sanzione penale, la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, senza quindi l’automatismo attuale.

Che possibilità ci sono secondo lei di vittoria del voto referendario?

Intanto, perché il voto sia valido deve partecipare almeno la metà degli aventi diritto. Il fatto che il voto referendario coincida con le elezioni amministrative favorisce certo il raggiungimento del quorum, anche se si tratta di elezioni parziali che coinvolgono soltanto mille Comuni (di cui ventisei i capoluoghi) e che hanno tradizionalmente una bassa affluenza. Fra l’altro almeno due dei quesiti (la raccolta delle firme e il voto degli avvocati nei consigli giudiziari) fanno parte della riforma dell’ordinamento giudiziario che nelle intenzioni del ministro Cartabia, dovrebbe essere approvata entro fine maggio. In tal caso, ovviamente, quei Referendum non si terrebbero più.

Massimo Iaretti