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Una città più sportiva. Il Comune di Torino raddoppia le risorse per incentivare lo sport

Il potenziamento delle misure per incentivare la pratica sportiva, come mezzo per favorire l’inclusione sociale soprattutto di giovani e giovanissimi e delle persone con disabilità, è tra i principali obiettivi dell’Assessorato allo Sport della Città di Torino che, a partire dall’anno scolastico 2022-2023 appena iniziato, raddoppia rispetto agli anni passati le risorse economiche destinate allo sport.

Tante le iniziative in campo che saranno rilanciate e ampliate come ‘PasSporTo’, il progetto originariamente rivolto ai giovani dai 14 ai 15 anni, che dal 2023 coinvolgerà anche i ragazzi fino ai 19 anni, offrendo loro l’opportunità di accedere gratuitamente agli impianti comunali e di sperimentare numerose discipline. Tutte le informazioni per sfruttare questa opportunità sono contenute in una Web App www.passporto.rentyourapp.it appositamente realizzata dall’Assessorato allo sport.

Per quanto riguarda invece le alunne e gli alunni delle scuole primarie e delle secondarie di primo grado cittadine, sono previsti corsi di avviamento in più di 20 discipline sportive grazie al progetto ‘Sport per le Scuole’. Le attività saranno organizzate dalle Federazioni Sportive Nazionali e si svolgeranno nelle palestre degli istituti scolastici.

Indirizzata a bambine e bambini delle scuole elementari è invece l’iniziativa ‘Corsi di nuoto gratuiti’ che possono così prendere confidenza con l’acqua e  imparare a nuotare aumentando anche la propria sicurezza personale. Anche in questo caso saranno duplicate le ore di lezione previste, interamente a carico della Città di Torino per non gravare sul budget familiare e allo stesso tempo sostenere Federazioni e Associazioni sportive in questo particolare momento di difficoltà economica.

Sarà infine raddoppiato il budget per sostenere progetti sportivi che coinvolgono prevalentemente persone con disabilità e over 60, al fine di incrementare le possibilità di socializzazione, integrazione, crescita e recupero psico-fisico attraverso la pratica sportiva. Tutte le informazioni su www.comune.torino.it/sportetempolibero/bandi-avvisi/avviso-per-la-presentazione-di-domande-di-contribu-2.shtml

Verso l’autonomia energetica: quali sfide? La Regione fa il punto

“Verso l’autonomia energetica: quali sfide per le Regioni”, questo il titolo del convegno, moderato da Sandro Baraggioli, presidente di Confservizi Piemonte e Valle d’Aosta, organizzato da Regione Piemonte, che si è svolto  a Torino, presso Combo, e che ha visto la partecipazione dell’assessore all’energia di Regione Piemonte, Matteo Marnati, gli interventi dell’assessore all’Ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro e di Vesa Terävä, Capo Unità European Green Deal, Segretariato Generale della Commissione Europea, del  Direttore Ambiente Energia e Territorio di Regione Piemonte, Stefania Crotta e a seguire l’intervento del professor Fabrizio Pirri, del Politecnico di Torino e del Direttore Ambiente Energia e Territorio di Regione Piemonte, Stefania Crotta.

Obiettivo del convegno analizzare le politiche di investimento e declinare gli interventi possibili, con uno sguardo alle politiche europee.

«Oggi per noi è un momento molto importante – ha esordito l’assessore all’Energia e Innovazione della Regione Piemonte, Matteo Marnati – per delineare gli scenari, che ci mettono di fronte a sfide complesse, con gli obiettivi al 2030 e al 2050. Quando si parla di ambiente non ci si riferisce ad un unico ambito ma a qualcosa di complesso e complessivo. Dobbiamo trovare soluzioni che coniughino ambiente, economia e aspetto sociale, e per fare questo dobbiamo lavorare insieme. La tecnologia ha fatto passi da gigante, ma la transizione ecologica richiede tempo e lavoro di squadra. Dobbiamo dunque puntare sulla ricerca e sul trasferimento tecnologico. Abbiamo una realtà industriale importante, siamo pronti con progetti e stiamo aspettando la pubblicazione dei decreti da parte del Governo. Fondamentale resta il confronto costruttivo con le altre regioni perché dalla collaborazione e dal confronto possono nascere nuove idee».

«La rivoluzione culturale avviata qualche anno fa è giunta all’apice del proprio moto e la sostenibilità ambientale è ormai alla base di qualsiasi decisone politica e amministrativa – ha dichiarato Fabio Scoccimarro, Assessore Protezione Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Il compito delle regioni deve essere proprio il coordinamento tra gli attori in campo e le categorie sociali. In questo senso il Friuli-Venezia Giulia ha messo in atto un programma di attività e iniziative con l’ambizioso obiettivo del raggiungimento della neutralità del Green Deal europeo con almeno 5 anni di anticipo rispetto al 2050. Ma questi obiettivi hanno bisogno della condivisione dei territori adiacenti, perché l’ambiente non conosce confini ed è per questo che prossimamente organizzeremo gli Stati Generali dello Sviluppo sostenibile dell’Alto Adriatico ed Europa Centrale al fine di avviare una sempre più forte collaborazione con gli stati e regioni vicine».

Le politiche energetiche dell’Unione Europea sono state delineate da Vesa Terävä, Capo Unità European Green Deal, Segretariato Generale della Commissione Europea, che ha illustrato le azioni messe in campo, dall’adozione della commissione europea del pacchetto “Fit for 55” al REPower Eu, ovvero il piano della Commissione Europea per risparmiare energia, produrre energia pulita, diversificare il nostro approvvigionamento energetico.

Una panoramica sul sistema energetico regionale e sulle principali politiche e azioni regionali è stata fatta dal Direttore Ambiente Energia e Territorio di Regione Piemonte, Stefania Crotta. I finanziamenti del Programma Regionale Fesr 21-27 ha come priorità la transizione ecologica e la resilienza, cui sono dedicati 435 milioni di euro di cui 263 milioni riguardano interventi di efficienza energetica e promozione dell’utilizzo di fonti rinnovabili a beneficio di soggetti pubblici e imprese. La sfida alla transizione ecologica richiede il raggiungimento di target connessi a obiettivi: promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas effetto serra; parimenti promuovere le energie rinnovabili, sviluppare sistemi, reti e impianti di stoccaggio energetici intelligenti al di fuori della rete transeuropea dell’energia, promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza. E ancora promuovere la transizione verso un’economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse e rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi anche nelle aree urbane e ridurre tutte le forme di inquinamento.

Il professor Fabrizio Pirri docente presso il Politecnico di Torino e Direttore del Centro per le Tecnologie Sostenibili per il Futuro dell’Istituto Italiano di Tecnologia ha sottolineato che «la crescita della popolazione mondiale a oltre sette miliardi di persone ha aumentato il consumo di energia e ci ha portato ad un quasi esaurimento delle risorse naturali. Le tecnologie per la produzione di energia rinnovabile da sole, acqua e vento, per la produzione di idrogeno e di biocombustibili sono diventate strategiche per il futuro, soprattutto in un continente come l’Europa povero di materie prime. Queste tecnologie sono già ad un buon stadio di sviluppo nei laboratori di ricerca e in alcune aziende. Ci aspettiamo adesso uno sforzo congiunto di pubblico e privato per portare le soluzioni ad un livello sostenibile dal punto di vista economico per un ingresso massiccio sul mercato».

La giornata di lavori è proseguita con tre sessioni tematiche sui temi – “L’autonomia energetica nelle comunità sostenibili”, “L’idrogeno verde come driver della transizione energetica” e “La transizione energetica per la competitività del sistema produttivo”, sui quali si sono confrontati i vari portatori di interesse sia del mondo privato che delle istituzioni e della ricerca.

Crisi energetica: i piani del Comune illustrati dal sindaco Lo Russo

In questo momento di crisi energetica e di aumento dei costi, la priorità, per il Comune è garantire l’operatività dei servizi pubblici della Città ma è necessario un rapporto costruttivo col governo per sostenere le difficoltà di settori fragili, di associazioni del Terzo settore, di associazioni sportive dilettantistiche, di impianti sportivi.

Queste le parole del sindaco Stefano Lo Russo che questo pomeriggio ha risposto, in Sala Rossa, ad una richiesta di comunicazioni della capogruppo del Pd, Nadia Conticelli in merito alla crisi energetica.

Lo Russo ha illustrato quanto la Città abbia messo in campo per far fronte alla situazione.

Il Comune ha sviluppato un’attività ricognitiva già nei mesi di febbraio/marzo. Lo ha fatto per quanto riguarda la propria bolletta energetica e per le bollette energetiche delle società partecipate che operano nella sfera dei servizi pubblici locali e per mitigare gli effetti delle bollette sui cittadini”.

Il Sindaco ha presentato alcuni dati: la bolletta elettrica degli uffici comunali ammontava nel 2021 a 9 milioni di euro. Al 31 luglio 2022, i pagamenti sono di 7,9 milioni.

Il costo dell’energia elettrica per illuminazione pubblica, che dal 2012 ha avuto un trend decrescente fino al 2021 quando ha registrato un costo di 12,4 milioni, al 31 luglio di quest’anno era di 10,2 milioni.

L’intero costo del metano per lo scorso anno per il Comune di Torino è stato di 8 milioni, cifra già raggiunta al 31 luglio 2022.

Il teleriscaldamento ha visto una bolletta di 14,5 milioni e, al 31 luglio di quest’anno, si è registrata una cifra di 15,3 milioni.

Il totale della bolletta energetica della Città che pareggiava a 44,3 milioni, al 31 luglio era già a 41,6 milioni.

Il sindaco ha ricordato come a marzo 2022 si sia ridotta la temperatura degli edifici comunali di due gradi e di un grado per edifici scolastici o di ricettività di persone anziane e disabili ed è stato chiuso il riscaldamento nei giorni non lavorativi.

Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, oggi ci sono 57600 lampade efficentate a led pari al 60% delle lampade delle città. Il risparmio è stato del 65%.

Ai primi di luglio, ha ricordato, è stato sottoscritto un contratto di servizio con Iren che vede una serie di operazioni sviluppate su 800 edifici comunali (323 edifici scolastici, 159 scuole materne e asili nido, 164 elementari medie e superiori, 75 locali adibiti ad uffici, 75 locali di servizi socio ricreativi, 25 impianti sportivi, 13 edifici culturali) che prevedono realizzazioni di cappotti termici, riqualificazioni delle centrali termiche, realizzazione di impianti solari e fotovoltaici, la sostituzione dei serramenti e l’introduzione di sistemi di telecontrollo dei regimi climatici all’interno degli edifici.

Da contratto, si avrà un risparmio garantito del 33% (8300 tonnellate equivalenti di petrolio l’anno, che equivalgono a 20 mila tonnellate di anidride carbonica ogni anno, equivalente a 16 mila automobili, equivalente alla Co2 assorbita da 2 milioni di alberi).

Lo Russo ha fornito alcuni numeri anche legati alle partecipate.

La bolletta energetica di GTT, per tram e metro, era di 8 milioni 664 mila euro, nel 2021, nel 2022 sarà di 11 milioni 913 mila, con una stima, per il 2023, di 29 milioni 784 mila.

Due milioni 847 mila è stato il costo nel 2021 del metano per autotrazione,, nel 2022 sarà di 4 milioni e 300 mila, nel 2023 di 11 milioni 42 mila, il gasolio per autotrazione nel 2021 è costato 14 milioni e 800 mila, 18 milioni e 900 mila nel 2022, sarà di 20,7 milioni nel 2023.

L’incremento del solo costo dell’energia per far circolare l’intero parco Gtt, tra il 2021 e il 2023 è del 134%.

Amiat ha incremento meno intenso con alcune operatività ammortizzate dalla vendita di biogas. Tuttavia la bolletta ammonta a 1,3 milioni di euro per i mezzi a gasolio e di 1,3 milioni per quelli a metano ai quali vanno aggiunti 2 milioni di incremento dell’energia degli appaltatori di Amiat.

Incremento elettrico sarà di 2,5 milioni e il consumo di gas per le sedi di 1,2 milioni.

In assenza di interventi regionali o nazionali, ha evidenziato Lo Russo, difficilmente saremo nelle condizioni di garantire il servizio pubblico di trasporto a queste condizioni”.

Il Sindaco ha quindi ricordato la cabina di regia sui consumi energetici con l’Assessora all’Ambiente, l’Assessora al Bilancio, la Direttrice generale del Comune, i membri del Co.Dir., il Direttore finanziario e l’Energy manager con il compito non solo di monitorare la situazione ma soprattutto di individuare azioni da mettere in campo: raccordo con società partecipate e fornitori, valutazione di rimodulazione illuminazione pubblica, riduzione consumi energetici di edifici comunali, orari di apertura uffici, dinamiche di smart working.

Questa è solo una delle componenti della crisi che investe la Città che riguarda anche famiglie, imprese, impianti sportivi, terzo settore, associazioni sportive, ha ribadito il Sindaco, sottolineando la necessità di una forte coesione territoriale e un rapporto costruttivo col Governo senza il quale difficilmente sarà possibile far fronte da soli a questa realtà.

Infine Lo Russo si è soffermato su Iren per la quale, ha sottolineato, non esistono extraprofitti “Assimiliare Iren a soggetti come Eni è un errore, ha sostenuto. Eni ha avuto extraprofitti in quanto il gas, oltre a commerciarlo lo estrae ed essendo produttore agisce nel mercato anche per quanto riguarda la vendita. In bolletta non compare un extraprofitto di Iren che cerca” di compensare crediti e perdite legate al fatto che le somme che Iren stessa deve sborsare per acquisire il gas per erogare il servizio sono 6/ volte superiori. Iren non sta speculando”.

Al termine dell’intervento del Sindaco si è sviluppato il dibattito.

Giuseppe Catizone (Lega) si è interrogato su come la Città pensi di aiutare i cittadini a fronte del caro energia, oltre a far quadrare i propri conti. Iren dovrà tenere conto delle difficoltà delle famiglie, ha aggiunto, sottolineando poi come si sarebbe dovuto lavorare da anni sulle energie alternative, perché né il nucleare né le fonti rinnovabili forniscono risposte immediate. Infine, ha chiesto se il Sindaco approverebbe a livello nazionale uno scostamento di bilancio.

Andrea Russi (M5S) ha affermato che non è chiaro come si intenda aiutare le famiglie da parte della Città. Si è poi chiesto, a proposito dello smart working per i dipendenti comunali, se questo non finisca per scaricare su di essi i costi energetici. Inoltre, Russi ha ricordato di essere stato critico sulle modalità del Patto per Torino, che comporta anche spese non prudenziali, con aumento del disavanzo perché i fondi statali diminuiranno e la situazione diverrà drammatica.

Secondo Giovanni Crosetto (FdI) oggi non è opportuno un dibattito in Aula nella modalità delle comunicazioni in quanto si tratta di fatti noti da tempo; è un tema da ordine del giorno per un argomento che va oltre le competenze del Comune. E si chiede quali sono le posizioni della maggioranza di Palazzo civico in tema di politiche energetiche, dall’estrazione del gas e del petrolio al possibile ricorso all’energia nucleare.

Il Consigliere di FdI, Enzo Liardo propone il mantenimento dell’ora legale che consentirebbe grandi risparmi nelle bollette delle famiglie e delle imprese e chiede al sindaco di presentare la proposta in sede Anci o presso il Governo.

La consigliera Nadia Conticelli (PD) ha ringraziato il sindaco per la discussione in Sala Rossa, ritenuta opportuna: devono essere chiare posizioni, responsabilità e competenze – ha affermato, dicendo di aspettarsi risposte dal nuovo Governo per fronteggiare l’aumento delle bollette. Il sindaco – ha detto – farà la sua parte per tenere in ordine i conti, ma c’è bisogno dell’Europa.

Anche per Silvio Viale (Lista Civica per Torino) è necessario l’intervento dell’Europa. Ha quindi spiegato che non è il Consiglio Comunale la sede per discutere delle scelte del Governo, mentre è opportuno affrontare l’emergenza dei prossimi mesi preparando cittadine e cittadini torinesi ai tagli e alle chiusure che ci saranno.

Anna Maria Borasi (PD) ricorda che IREN ha avviato politiche energetiche da fonti rinnovabili da alcuni anni, muovendosi per tempo. Si dice poi d’accordo con il sindaco sulla necessità di collaborare con il futuro Governo, trovandosi a fronteggiare una situazione simile a quella già affrontata durante la pandemia quando è stata attivata la sussidiarietà verticale da parte del Governo.

Per Tiziana Ciampolini (ToDo) è la fine del tempo dell’abbondanza. Si dovranno fare dei sacrifici ma ci sono ancora comportamenti virtuosi di cui scoprire il potenziale a rendere. Ma non ci sono formule magiche, come qualche giornale ipotizza, in economia non c’è nulla di gratuito, qualcuno alla fine deve sempre pagare. Il tema fondamentale sono i costi e i guai che le famiglie rischiano di pagare. Per questo si devono muovere nuove politiche realistiche. Non certo il nucleare, visto che per costruire una centrale servono almeno dieci anni e non l’estrazione di gas da nuovi giacimenti, per cui servono almeno cinque anni, quando il problema energetico è adesso. Si possono però incentivare pratiche virtuose come l’installazione di pannelli fotovoltaici che richiedono un paio di mesi di lavoro. Serve allora che il Governo stabilisca che da domani devono essere installati sugli edifici pubblici pannelli fotovoltaici e incentivi le aziende che vogliono autoprodurre energia.

Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) ha sostenuto che la Città non può risolvere da sola questa situazione, drammatica per famiglie e imprese, spetta in primo luogo al Governo, all’Unione Europea. Tassare integralmente gli extraprofitti delle compagnie energetiche è una delle soluzioni percorribili per dare un’immediata risposta. Ridurre la burocrazia sulle fonti rinnovabili, energia nucleare richiede tempi lunghi e non è proponibile in un Paese come il nostro, ha concluso Ravinale, auspicando un ripensamento su tutto il nostro stile di vita.

Paola Ambrogio (Fd’I) si è rammaricata del fatto che in aula non sia stato sviluppato un ragionamento approfondito su un problema concreto del Paese e dei cittadini. La consigliera ha ricordato come il centrosinistra abbia governato per anni col risultato che l’Italia si trova agli ultimi posti in Europa per autonomia energetica e ricordando l’articolato programma del suo partito su questi temi.

Tanti visitatori nel primo weekend di Expocasa con uno sguardo al tema del risparmio energetico

La tradizione incontra la creatività

Nella sua avveniristica casa in acciaio e vetro di 20.000 mq, l’Oval Lingotto Fiere di Torino, dall’1 al 9 ottobre prende vita l’immenso show room dell’arredamento, uno spazio in cui scoprire e acquistaresoluzioni di qualità̀, oltre a usufruire di supporto tecnico e consulenziale per ristrutturazioni. Numerosi i visitatori nel primo weekend della rassegna.

Da 59 edizioni Expocasa si rinnova costantemente: capace di esprimere contemporaneamente più stili, la fiera quest’anno dà voce al design, all’accessibilità, all’impatto energetico, al riciclo, fino a esplorare la realtà multiforme dell’abitare con percorsi dedicati albenessere e olfattivi fino a diventare la prima fiera in Italia in contraddistinta da un profumo.

 Il più importante show room italiano dedicato all’evoluzione del gusto dell’abitare apre la stagione autunnale delle manifestazioni programmate a Torino da GL eventsItalia e per la terza volta l’ingresso è gratuito. Circa 100 gli espositori, in rappresentanza di 200 marchi, su 20.000 mq. Almeno 35.000 i visitatori attesi in 9 giorni. Più di 50 gli appuntamenti e workshop in programma. In fiera, dove il pubblico può anche acquistare, sono disponibili 2 sportelli gratuiti per parlare di fiscalità (con l’agenzia delle entrate) e di consigli strutturali (con l’ordine degli ingegneri). Decine le attività educative e ricreative perintrattenere i più piccoli. Due le parole chiave: design e accessibilità. Al centro anche all’impatto energetico. Tre le anime: alle due principali, l’arredo con i suoi complementi e la sezione tecnica e consulenziale per ristrutturazioni, materiali, progettazione, serramenti, climatizzazione, quest’anno si aggiungono 1.000 mq dedicati al benessere con l’area Green Life. Tutto prende forma in uno stile completamente rinnovato, che si esalta nell’infopoint realizzato con materiali riciclati e riciclabili. Tra le curiosità: nuovi percorsi olfattivi e, prima fiera in Italia a proporre il suo profumo per ambiente.Inoltre, per garantire momenti di relax, tutte le sere fino alle 21 ci sarà l’aperiexpo.

«Expocasa è un evento B2C consolidato negli anni, di cui siamo orgogliosi anche per la ricaduta economica positiva sul territoriodichiara Lamberto Mancini, amministratore delegato di GL events Italia . Da 59 edizioni non si è mai fermato, unico evento organizzato in presenza anche nel 2020, in piena pandemia. Rivolto al grande pubblico e ai professionisti, torna ogni anno sorprendendo i visitatori con la sua capacità di anticipare le tendenze, di interpretarle, di offrire spunti declinabili per le esigenze di tutti».

Design & Designer è il titolo della mostra di ADI Piemonte e Valle D’Aosta (Associazione per il Disegno Industriale) che quipropone prodotti realizzati da designer e aziende piemontesi candidati al “Compasso d’Oro”, «progetti che offrono uno spaccato della società attuale, forza generatrice, ma allo stesso tempo condizionata dalla progettazione» commenta Carlo Malerba, Presidente ADI Delegazione Piemonte e valle d’Aosta. Tutto in un allestimento realizzato da Materieunite con materiali sostenibili, secondo una logica di “arredi circolari”.

Il design si veste anche di accessibilità e diventa design for all con proposte di espositori in grado di rispondere a questo altro grande filo conduttore di Expocasa 2022, con soluzioni per case e ambienti per persone che necessitano di maggiore attenzione, ricorrendo alla domotica e a progettazioni capaci di coniugare estetica e funzionalità. Al tema sarà dedicato l’evento del 5 ottobre alle 15.30: Progettare secondo i principi del “Design for All”: abitare sociale e design, due leve per l’inclusione. In linea con questa sensibilità e attenzione,anche l’accessibilità e la fruizione del salone è stata migliorata, portando avanti un impegno che coronato con la nuova partnership con CPD, Consulta per le persone in difficoltà.

A Expocasa 2022 entra in scena anche il risparmio energetico: «di grande attualità per gli aumenti del gas e dell’elettricità uniti all’esigenza crescente di attuare interventi per il climate change e l’impatto ambientale, in questa edizione affrontiamo l’argomento conproposte concrete» racconta Fulvia Ramello, project manager della manifestazione. Il percorso espositivo conta infatti aziende, come Soluzioni Green e Collezione, che si occupano di climatizzazione e riscaldamento, con soluzioni di caldaie a basso impatto energetico e specializzate nella ventilazione meccanica controllata, che consente di efficientare il ricambio dell’aria in ambienti chiusi, e studi di ristrutturazione chiavi in mano, ad esempio Verde Mattone e Studio Fresia, orientati a realizzare ambienti con criteri che permettano di limitare fino a, se possibile, eliminare il fabbisogno energetico per ottenere il riscaldamento/raffrescamento. In programma anche due appuntamenti (il 2 alle 11 e il 9 alle 12) per scoprire come ristrutturare la propria casa in ottica di risparmio energetico, oltre a un focus sul risparmio energetico in cucina (il 9 alle 15). Cucina che viene declinata sviluppando il tema del food attraverso numerosi appuntamenti dedicati a ricette, tipologie di diete, benessere a tavola e organizzazione della tavola, oltre a una nuova offerta di ristorazione per il pubblico, dalla prima colazione all’aperiexpo.

Altri appuntamenti si addentrano nei segreti dell’home style, come i corsi sull’uso del colore, alcuni su come vivere la casa, sulla gestione e organizzazione consapevole della cabina armadio. Parallelamente, numerose attività educative e ricreative per i più piccoliconsentiranno ai genitori di dedicarsi a Expocasa.

Tra le nuove aziende, che hanno riconosciuto il valore dell’evento come piattaforma irrinunciabile di promozione e posizionamento: Custom Regeneration progetto focalizzato sul tema dell’economia circolare. A Expocasa porterà proposte per l’arredamento e complementi interamente progettate e realizzate in upcyling e riuso creativo e modernariato. Dalla fusione di estetica e sostenibilità, ad esempio, ha dato forma a sedute con tappi di sughero recuperate. In arrivo anche uno stand, della torinese Evotech, dedicato alla domotica e all’intelligenza artificiale applicata alla casa, a dimostrazione che l’integrazione fra impianti, arredi e tecnologia migliora la vita quotidiana. Altra new entry di spicco è la pietra di Domiziani, azienda capace di dare forma a oggetti unici attraverso eclettiche e resistenti combinazioni in pietra lavica e vulcanica.

Nell’edizione 2022 Expocasa esplora la realtà multiforme dell’abitare e varca i confini più tradizionali proponendo per la prima volta percorsi olfattivi agli ingressi del salone, all’interno di Green Life e nel calendario eventi. Una scelta che trova espressione anche nel “profumo Expocasa”, ideato per migliorare l’esperienza di visita: richiamerà i toni del Piemonte, con note di cioccolato, nocciola e aromi boschivi. La profumazione è stata realizzata da Les Epicers, che sarà presente nella nuova area Green Life, 1.000 mq dedicati a un altro nuovo tema che entra a far parte di Expocasa: lo stile di vita sano, partendo dalla natura e dall’utilizzo naturale dei suoi prodotti.

Infine è «confermata anche quest’anno la business lounge, uno spazio a disposizione degli espositori, degli agenti e dei rappresentanti per incontrare clienti e fornitoriconclude Mancini -. Le fiere restano infatti il luogo ideale per creare e consolidare i rapporti commerciali, quindi a Expocasa mettiamo a disposizione quest’area esclusiva, accessibile su invito».

EXPOCASA  dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 21.00, il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 21.00 all’Oval Lingotto di Torino (via Giacomo Matté Trucco, 70)

In monopattino sullo svincolo dell’autostrada: bloccato dalla Polizia stradale

Si è appena conclusa la campagna congiunta di sicurezza stradale “SAFETY DAYS” promossa da ROADPOL – European Roads Policing Network.  

Tra le situazioni particolari accadute nel periodo interessato dalla campagna, intorno all’imbrunire, sull’autostrada Torino – Aosta, nel tratto compreso tra gli svincoli di Volpiano e Settimo Torinese, è stato sorpreso un giovane di 30 anni sorpreso alla guida del suo monopattino.


ROADPOL è una rete di cooperazione tra tutte le Polizie Stradali, ed opera sotto l’egida dell’Unione Europea. Tale Organizzazione intende sviluppare una cooperazione operativa tra le Polizie Stradali europee per ridurre il numero di vittime della strada e degli incidenti stradali, in adesione al Piano d’Azione Europeo 2011-2020, attraverso operazioni internazionali congiunte di contrasto delle violazioni e campagne “tematiche” in tutta Europa all’interno di specifiche aree strategiche.

L’obiettivo è quello di elevare gli standard di sicurezza stradale, armonizzando l’attività di prevenzione, informazione e controllo, anche attraverso campagne di comunicazione e operazioni congiunte i cui risultati vengono poi monitorati dal Gruppo Operativo ROADPOL.

In occasione di tale operazione la Polizia Stradale torinese ha svolto sul territorio della Provincia di Torino mirati servizi volti alla riduzione delle principali cause di incidentalità, individuabili nella elevata velocità, nel mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza, dei sistemi di ritenuta per bambini e del casco protettivo e nell’uso di telefoni cellulari alla guida (principale fonte di distrazione).

Durante i controlli di routine gli operatori di polizia hanno svolto opera di sensibilizzazione rivolte ai cittadini avvicinati durante il loro servizio, per stimolare in questi i comportamenti più virtuosi alla guida o come pedoni.

Nella settimana appena trascorsa sono stati organizzati 45 posti di controllo dedicati alla campagna ROADPOL che hanno permesso di controllare 460 veicoli di varia natura e i rispettivi occupanti; 158 sono state le infrazioni a carattere amministrativo accertate e 5 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria; 18 sono state le patenti ritirate a vario titolo e 382 sono stati i punti patente decurtati.

Da segnalare anche l’intervento tempestivo di un operatore della Polizia Stradale libero dal servizio, che dopo aver notato l’andamento anomalo di una autovettura, riusciva a fermare il veicolo guidato da una ragazza, anche lei trentenne, in palese in stato di alterazione da ebbrezza alcolica, prima che potesse causare un incidente stradale.

La ragazza sottoposta al controllo con l’etilometro risultava avere un tasso alcolemico pari a 3,30 g/l, più di 6 volte il limite consentito dalla legge per la guida.

 

Inquinamento, Regioni a confronto: “Ma si tenga conto dei problemi economici legati alla crisi energetica”

Si è tenuto in videoconferenza l’incontro tra gli Assessori regionali all’Ambiente nell’ambito dei lavori dell’Accordo di Bacino padano, che ha visto la partecipazione degli assessori Gianpaolo Bottacin (Veneto), Raffaele Cattaneo (Lombardia), Matteo Marnati (Piemonte) e Irene Priolo (Emilia-Romagna), per fare il punto sulle misure per la qualità dell’Aria, già avviate in Piemonte dallo scorso 15 settembre, anche alla luce della grave crisi energetica e della conseguente crisi socioeconomica, che avrà riflessi duraturi nel tempo.

Gli assessori hanno ricordato gli sforzi compiuti, in un lavoro coordinato a partire dal 2005 e come da tempo ci sia un’azione comune delle quattro Regioni attraverso la sottoscrizione dell’Accordo e i provvedimenti conseguenti sul traffico, sugli impianti di riscaldamento e le emissioni in agricoltura. Un lavoro che ha portato ad un miglioramento progressivo della qualità dell’aria.

A riguardo, hanno manifestato la necessità di tenere in equilibrio le esigenze di natura ambientale e di miglioramento della qualità dell’aria con quella di natura economico-sociale, in un momento di difficoltà grave per famiglie, enti e imprese. Proprio in considerazione di tale preoccupazione, le Regioni del bacino padano hanno concordato di chiedere congiuntamente al Governo centrale di prevedere misure straordinarie che consentano nel contesto della crisi e della conseguenza della condanna europea di poter alleggerire la pressione sui cittadini.

Inoltre, hanno segnalato la propria preoccupazione in vista dell’emanazione della nuova Direttiva sulla qualità dell’aria e hanno chiesto al Governo un impegno, nei confronti della Commissione Europea per rappresentare la specificità della situazione italiana in particolare del Bacino Padano.

 

Crolla la fiducia dei piccoli imprenditori torinesi. Ma all’Unione industriale ci si limita a mugugnare contro il presidente

Il presidente dell’Api Torino, Fabrizio Cellino, avverte il nuovo governo che le scelte europee sul fronte dell’energia potrebbero danneggiare ulteriormente le imprese italiane che già pagano l’energia più dei concorrenti esteri…

 

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Sanità, unità spinali verso il rilancio

Incontro ieri tra la Regione Piemonte, l’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino e i rappresentanti delle associazioni dei disabili sulla situazione delle Unità spinali, in particolare di quella del CTO.

I rappresentanti delle associazioni delle persone con disabilità e mielolesione (Coordinamento Paratetraplegici del Piemonte, I-do onlus, A.N.C.O.R.A onlus, Idea onlus), con il sostegno di CPD (Consulta persone disabili), FISH onlus Piemonte (Federazione italiana superamento handicap) e FAIP (Federazione associazioni italiane paratetraplegici) sono state ricevuti dall’Assessore regionale al Welfare Maurizio Marrone, dal Direttore regionale Sanità e Welfare Mario Minola, con il vicario Franco Ripa, dal direttore generale della Città della Salute Giovanni Lavalle e dal Capo Gabinetto del Presidente della Giunta Gianluca Vignale.

Le richieste delle associazioni sono state ascoltate da parte della Regione. L’assessore al welfare Maurizio Marrone ha dichiarato: “Il confronto quotidiano per noi è fondamentale al fine di avere il polso della situazione. Per questo abbiamo proposto un’interlocuzione periodica costante con le associazioni al fine di affrontare insieme i problemi che la pandemia Covid ha purtroppo amplificato. Come già anticipato martedì in Consiglio regionale dall’assessore alla sanità, alcuni di questi problemi sono in via di soluzione: la piscina dell’Unità spinale è stata riaperta e lunedì 3 ottobre riapre il reparto del secondo piano. Massima disponibilità anche ad approfondire insieme i progetti per rafforzare la vita indipendente delle persone con disabilità.”

Rassicurazioni e impegno di collaborazione concreta anche da parte del direttore della Città della Salute, Giovanni La Valle: “Ieri abbiamo avuto un incontro proficuo con le associazioni, nel quale molte questioni sono state poste sul tavolo. Abbiamo in programma un nuovo incontro il 10 novembre, nel quale confido di dare risposte dettagliate. Ho dato disposizioni precise ai responsabili della struttura per risolvere le situazioni più critiche. Sono convinto che con il dialogo e lo scambio di informazioni in tempo reale possiamo affrontare i problemi in modo costruttivo.”

Concetti ribaditi dal direttore Mario Minola che ha assicurato l’impegno della Direzione Sanità soprattutto nell’estendere il concetto di rete coinvolgendo non solo l’unità spinale di Torino, ma anche le analoghe strutture di Alessandria e Novara che rappresentano da sempre una risposta efficace a livello regionale per quanto riguarda le cure di malattie complesse come quelle legate alle lesioni del midollo spinale.

Piccole e medie imprese alla canna del gas

A cura di lineaitaliapiemonte.it

L’Ufficio Studi di API Torino mostra una situazione drammaticamente negativa: in tre mesi crollo della fiducia di 40 punti (minimo storico), il 52% delle imprese prevede un calo produttivo, il 47% rinuncia a nuovi investimenti, il 19% prevede riduzione dell’ occupazione. Cellino, presidente Api Torino: “Subito una nuova politica industriale. Responsabilità del futuro Governo e del nuovo Parlamento”

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Gli artigiani: “Costo energia, inflazione, pressione fiscale: un trittico devastante per le imprese del Piemonte”

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Elezioni. Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte):“Governo e nuovo Parlamento affrontino subito crisi energetica, pandemia, fisco” 

  La richiesta principale degli artigiani: affrontare subito la questione energetica. A rischio 62mila imprese artigiane del Piemonte.

 

 

 

“Auspichiamo che il nuovo Governo di centrodestra si insedi velocemente e che si possa riaprire, al più presto, il dialogo con i Deputati e i Senatori del Piemonte, nuovi e confermati, a molti dei quali abbiamo già illustrato, negli incontri territoriali pre-elezione, le esigenze delle imprese, dei lavoratori e del Piemonte. Auspichiamo, inoltre, che le nostre istanze siano state recepite e messe in agenda, affinché il  lavoro da svolgere nel prossimo quinquennio, possa ripartire da un tessuto imprenditoriale, quello delle piccole e medie realtà, che rappresenta il 99,2% del sistema economico. In tutto questo è imprescindibile affrontare immediatamente la crisi energetica che rischia di cancellare gran parte delle attività produttive, la riforma fiscale e, ultima ma non ultima, la pandemia che non è finita ma che, nell’eventuale recrudescenza autunnale-invernale, non deve nuovamente essere pagata dagli imprenditori con chiusure e limitazioni, e, infine i progetti del Pnrr, che rappresentano un’occasione che mai più si ripresenterà per il nostro Paese”.

E’ questo il primo commento di Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte), al risultato delle Elezioni Politiche appena concluse e che hanno visto vincitrice la coalizione di centrodestra.

“Proseguiranno, dunque i nostri incontri con i Parlamentari piemontesi – continua Felici – per non interrompere quel dialogo collaborativo e di costruzione di un percorso che veda le attività produttive sempre al centro di ogni ragionamento di sviluppo in Italia e in Piemonte. Le aziende che rappresentiamo hanno bisogno di un forte interesse da parte dei parlamentari”.

Confartigianato Imprese Piemonte ricorda come il prossimo Governo e il nuovo Parlamento avranno il compito di affrontare un delicatissimo incrocio di condizioni: l’uscita dalla pandemia e la crisi energetica con un potenziale negativo devastante che sta andando a incidere sulle imprese dell’Italia e del Piemonte.

L’artigianato in Piemonte, infatti, con le sue 117mila imprese, è un tessuto produttivo in difficoltà che sta lottando per sopravvivere. Una situazione ormai insostenibile per migliaia di aziende che rischiano il lockdown energetico e la chiusura.

“Servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare un’ecatombe di attività – rimarca Felici contro il caro energia sono impegnate oltre 62mila imprese artigiane, con i loro 262mila addetti, pari a oltre il 19% degli occupati delle realtà del settore, che rischiano una pesantissima frenata produttiva se non una fermata definitiva.”

Un impatto senza precedenti sulle piccole attività produttive piemontesi che rischia di ingigantirsi ulteriormente se nei prossimi mesi i prezzi dell’elettricità non diminuiranno.

Per Confartigianato Imprese Piemonte vanno subito confermate e potenziate le misure già attuate dall’Esecutivo uscente: azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre, va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve che lo Stato entri direttamente nella gestione delle risorse energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione.

Confartigianato Imprese Piemonte chiede che il tema energia diventi priorità per il nuovo Governo e si aspetta la riforma della tassazione dell’energia che oggi incide per il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio “chi inquina paga”.

E la paura di un taglio all’erogazione dell’energia verso le imprese è un’ipotesi che non lascia tranquilli i piccoli imprenditori.

“In questa delicata e complessa fase economica – continua Felici – gli artigiani e i piccoli imprenditori hanno sfoderato coraggio e passione, mostrando grandi capacità nell’affrontare la crisi pandemica e le conseguenze della guerra in Ucraina. Oggi vogliono contribuire al rilancio del Paese e a dare prospettive alle nuove generazioni, pronti come sempre a fare la loro parte con senso di responsabilità e coscienza civica”.

“A coloro che guideranno il Paese – conclude Felici – chiediamo di considerare l’artigianato e la piccola impresa centrali rispetto agli interventi per rilanciare lo sviluppo e di ri-orientare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale. Insomma, tutto ciò che necessità questo fragile ma fondamentale settore è una stabilità politica ovvero la certezza di poter programmare e di poter portare avanti progetti e sviluppo. L’Italia, così come il Piemonte, ha bisogno di certezze e di una visione prospettica di lungo respiro”.