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Ecco come saranno i “nuovi” Giardini Reali

Il Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale ha ospitato la presentazione al pubblico del protocollo d’intesa, stipulato dai Musei Reali di Torino e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, per la valorizzazione dei Giardini Reali.

A illustrare il progetto sono intervenuti Mario Turetta, Capo Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura e Direttore delegato dei Musei Reali di Torino, Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo e Filippo Masino, Direttore della Direzione regionale Musei del Piemonte.

“La valorizzazione dello straordinario sistema architettonico degli edifici che si affacciano sui Giardini Reali è un atto di conservazione, ma anche una visione progettuale complessiva che guarda al futuro, in un dialogo continuo tra il passato, il presente e le nuove generazioni. Inoltre, il progetto di recupero si inserisce in una strategia più ampia di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio torinese, che comprende non solo le Serre, ma anche gli spazi circostanti, come la Cavallerizza Reale, creando un sistema integrato di aree verdi, giardini e percorsi di visita. Il nostro obiettivo è quello di far emergere il potenziale di Torino come capitale della cultura e della bellezza, rispettando al contempo le necessità di innovazione e di sviluppo” – Mario Turetta, Ministero della Cultura, Capo Dipartimento per le Attività Culturali e Direttore delegato dei Musei Reali.

“L’accordo siglato tra i Musei Reali di Torino, una delle più rilevanti realtà museali d’Europa, e la Compagnia di San Paolo, Fondazione di origine bancaria da sempre impegnata in grandi progetti di valorizzazione del patrimonio culturale a fianco del Ministero della Cultura, ha l’obiettivo di condividere una visione di futuro dei Giardini Reali, l’area verde di straordinario valore monumentale e ambientale nel cuore della città, quale luogo dove l’esperienza di visita sarà  arricchita da un’offerta culturale sempre più ampia e da nuovi servizi per il pubblico”– Filippo Masino, Ministero della Cultura, Direttore delle Residenze Reali Sabaude e responsabile del Progetto.

In quest’ottica verrà completato il restauro della Serre Reali, migliorata l’accessibilità fisica alle aree archeologiche, integrandole nel percorso museale; aperti al pubblico i Giardini Reali bassi dei Musei Reali e coordinati cantieri e investimenti nel Bastione della Cavallerizza (Bastione di San Maurizio).

La Fondazione Compagnia di San Paolo s’impegna a investire, nell’arco del mandato 2025/2028, oltre 1.000.000 di euro per consentire di concludere gli interventi più importanti di riqualificazione e accessibilità e insieme ai Musei Reali ad affrontare la valorizzazione integrata del patrimonio dei Giardini Reali, con un masterplan capace di superare le distinzioni di proprietà e integrarsi proficuamente con gli investimenti in corso da parte degli attori urbani che vi si affacciano.

La Fondazione Compagnia di San Paolo collabora con le istituzioni in modo proattivo e innovativo promuovendo una visione strategica e azioni concertate per l’attuazione di progetti d’impatto. Nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale, questo protocollo rappresenta un modello di prassi operativa oltre ad offrire una cornice ideale per la creazione di un tavolo tecnico congiunto tra i Musei Reali e la Fondazione Compagnia di San Paolo, con il coinvolgimento della Città di Torino, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, della Città Metropolitana di Torino e di tutti i soggetti pubblici e privati interessati nella valorizzazione dell’area. Lavorando insieme, puntiamo a sviluppare un piano strategico per valorizzare l’intera area dei Giardini Reali, coordinando interventi e risorse per garantirne il futuro di questo straordinario luogo della cultura e la sua fruizione da parte della collettività.” – Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Siamo convinti che la riqualificazione dei Giardini Reali, e in particolare modo la riapertura e la valorizzazione di tutte le loro porzioni, sia fondamentale per restituire alla città un patrimonio culturale di enorme importanza per la sua storia e per la sua eccezionale posizione nel cuore del centro storico. La vicinanza tra i Giardini Reali e la Cavallerizza Reale offre inoltre l’opportunità di sviluppare percorsi progettuali comuni, valorizzando entrambe le aree in modo integrato e sostenibile. Il nostro impegno nella riqualificazione della Cavallerizza Reale, si inserisce perfettamente in questa visione, con l’obiettivo di rendere questi luoghi accessibili, vivi e dinamici, e pertanto utili alla comunità”

Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo.

 

Grazie al protocollo d’intesa, si completa il progetto delle Serre Reali

Il cantiere, avviato con lo stanziamento di un fondo di 12 milioni di euro messo a disposizione dal CIPE – Piano Cultura e Turismo, sarà completato tramite la trasformazione “verde” del Padiglione di Levante, resa possibile grazie al presente protocollo d’intesa.

I lavori, progettati da un gruppo di professionisti guidati dallo studio Isolarchitetti e dall’architetto Giovanni Durbiano, trasformeranno il complesso in un polo multifunzionale.

Il nuovo spazio offrirà aree espositive, depositi climatizzati, laboratori di restauro, spazi per eventi, attività educative e zone per il verde e il ricovero delle piante. Un nuovo ingresso su Corso Regina Margherita collegherà i Musei Reali al centro storico, al mercato di Porta Palazzo e ai quartieri di Aurora e Barriera di Milano, nodi vitali e multiculturali della città.

Grazie al contributo di 880.000 euro della Fondazione Compagnia di San Paolo, il Padiglione di Levante tornerà alla sua funzione originaria, reinterpretata per ospitare attività didattiche, eventi, e una serra vivaistica. Il completamento è previsto per dicembre 2025, con l’apertura al pubblico delle Serre e dei giardini inferiori.

 

Un nuovo percorso archeologico per il tricentenario del Museo di Antichità

Il 23 aprile 2024, in occasione del tricentenario del Museo di Antichità, Torino ha svelato un inedito gioiello della sua storia: l’apertura al pubblico del percorso archeologico della Basilica paleocristiana del Salvatore, centro cristiano della città per oltre mille anni.

Questo traguardo completa i restauri dell’area archeologica, iniziati con il Teatro romano (2021) e proseguiti con la Basilica del Salvatore (2024), grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e di fondi ministeriali.

L’ulteriore finanziamento di 200.000 euro della Fondazione costituisce un punto di partenza fondamentale per l’implementazione della sezione del Museo di Antichità relativa all’Archeologia di Torino e delle sue aree archeologiche, sulla base di un progetto architettonico preliminare elaborato internamente da Filippo Masino e Carlotta Matta, con la collaborazione scientifica di Elisa Panero. Il progetto prevede un nuovo percorso che integra gli scavi della Basilica con la sezione museale, arricchendo l’esperienza del pubblico. Previsto anche il recupero di spazi non accessibili del Teatro romano, tramite interventi di riqualificazione e musealizzazione nel piano interrato della Manica Nuova. La connessione diretta tra edificio e scavi, resa possibile dall’apertura di un varco, consentirà di valorizzare reperti unici della Torino romana e medievale, creando un ponte tra il Museo e la città storica.

Arrestato a Torino su mandato dell’Interpol il capo della polizia giudiziaria libica

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Questa sera il capo della polizia giudiziaria libica, Njeem Osama Elmasry, conosciuto come  Almasri, è stato arrestato a Torino.

Tra le accuse anche la tortura. Su di lui pendeva una segnalazione dell’Interpol.

L’arresto, commenta l’agenzia Mediterranea saving humans, avviene  “dopo anni di denunce e di testimonianze delle vittime, giunte alla Corte penale internazionale, che ha condotto una difficile indagine”.

E’ accusato di violenze nel famigerato carcere di Mitiga, in Libia.

Piazza San Carlo, processo di appello: un anno e 5 mesi per Appendino

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Un anno, cinque mesi e 23 giorni: questa la nuova condanna inflitta alla ex sindaca Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e oggi deputata del Movimento 5 stelle, per i fatti tragici del 2017 di piazza San Carlo.

Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, è al processo di appello per la tragedia di piazza San Carlo del 2017. Nel nuovo procedimento la richiesta della procura generale è di una pena ridotta a un anno, quattro mesi e dieci giorni. Il 3 giugno 2017, nel corso della proiezione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid un’ondata di panico causò il ferimento di centinaia di persone. Due donne morirono successivamente. La Cassazione aveva confermato la responsabilità penale di Appendino dichiarandola “irrevocabile” ma ha stabilito che la pena iniziale di 18 mesi al termine del primo grado di giudizio, venisse ricalcolata al ribasso. Nel pomeriggio la sentenza: un anno, cinque mesi e 23 giorni, questa è la nuova condanna di Chiara Appendino.

Milano Home: artigianato, innovazione e sostenibilità. Arrivano le aziende torinesi

Dal 23 al 26 gennaio 2025, torna l’appuntamento fieristico b2b di Fiera Milano rivolto al mondo della casa e dell’abitare. Un viaggio che celebra la qualità produttiva e l’artigianato d’eccellenza e che ospita anche numerose aziende da Torino.

Dal 23 al 26 gennaio in Fiera Milano, oltre 600 brand (il 30 % proveniente dall’estero) sono protagonisti a Milano Home, un appuntamento che celebra la casa e il design in tutte le sue forme. In questa nuova edizione della manifestazione di Fiera Milano dedicata al mondo dell’abitare, tantissimi prodotti, idee e novità ed un programma molto ricco: numerosi gli eventi e spazi dedicati all’artigianalità e alla sostenibilità, per valorizzare le eccellenze del “fatto a mano” e promuovere un futuro più consapevole per i retailer del settore.

Il racconto degli oggetti rimane al centro della manifestazione, attraverso le proposte e le storie di produttori, i maestri artigiani e i giovani talenti che arrivano numerose anche dalla provincia di Torino e provincia (sono 12 gli espositori presenti).

Un viaggio attraverso quattro padiglioni per raccontare la casa

Il tema ricorrente di quest’edizione sarà il Grand Tour, un richiamo all’antica tradizione del viaggio di scoperta che conduce i visitatori in un’esperienza unica di esplorazione, conoscenza e celebrazione delle eccellenze artigianali e produttive. Il viaggio di Milano Home si sviluppa attraverso quattro padiglioni, quattro visioni complementari per raccontare e interpretare la casa attraverso ispirazioni, materiali e stili diversi

L’offerta si sviluppa attraverso quattro padiglioni – Elements, Vibes, Mood e Taste – ognuno dedicato a un universo di idee e innovazioni. Ma non solo. Accanto a questo percorso espositivo, Milano Home ci sono aree speciali, pensate da Milano Home per presentare al meglio i prodotti e suggerirne storie e nuove possibili combinazioni e contaminazioni:

NOVEBOTTEGHE convergenze materiche. Il progetto espositivo ideato da gumdesign è un progetto indipendente che racconta del saper fare, del territorio e delle sensibilità artigianali in tutta Italia. Protagonisti 9 tra artigiani ed imprese che raccontano la loro produzione attraverso la materia e la sua lavorazione, la tecnica e la creatività, proponendo prodotti davvero unici.

Sono presenti: Cusenza Marmi – Greencorks – Intrecci Toscani – Pimar – Stefano Parrini – Marmoservice – Prefabios, – Leonardo Gianì- Art Frigò

MANIFATTURE IN SCENA. Ideato e curato dall’architetto Ulderico Lepreri, il progetto ‘Manifatture in Scena’ riproduce una piazza ideale, intorno a cui sono disposti i teatri-palcoscenico, vere e proprie microarchitetture con baldacchini espositivi che ruotano attorno a un polo centrale. Qui spiccano brand di tradizione secolare, ma anche realtà più recenti, tutte accomunate dalla realizzazione di manufatti apprezzati su scala globale. Si tengono anche dimostrazioni di mise en place, che potranno essere proposte come vetrine dei punti vendita.

THE GREEN CIRCLE – Una piazza dedicata alla sostenibilità dei prodotti per la casa e per la persona,. Ideato e curato da Raremood, il dipartimento di Bio Interiors di Goldmann & Partners srl SB, propone un percorso unico che unisce eccellenza estetica, funzionalità e un profondo rispetto per l’ambiente, attraverso 50 nuove proposte selezionate in tutto il mondo, per le loro caratteristiche sostenibili ed estetiche, con l’obiettivo di promuovere un nuovo paradigma per il mondo casa.

L’ISOLA DI VETRO, realizzata con Consorzio Promovetro di Murano , con aziende ed opere create dai diverse aziende e relativi maestri vetrai muranesi: una panoramica dell’estrema varietà di tecniche e prodotti che l’isola di Murano può offrire al consumatore, un mix di “vetri” dal sapore tradizionale o contemporaneo, ottenuto in fornaci, laboratori e botteghe artigianali.

E ancora, Brand Power, iniziativa in Italia che mette in connessione i fornitori di premi e i brand con il marketing di industria, distribuzione e servizi e Piazza di carta, un’area interamente dedicata allo stationery e agli oggetti del mondo della carta e della scrittura.

Ma importantissimo però anche il programma formativo della manifestazione che offre un ampio palinsesto di incontri. Espositori e visitatori avranno l’opportunità di partecipare a oltre 100 ore di formazione in 4 giorni: dibattiti, workshop e talk su argomenti specifici, offriranno competenze pratiche e spunti di riflessione sulle evoluzioni del settore, sui temi più attuali del settore, in un contesto stimolante e dinamico.

Ed inoltre, novità di questa seconda edizione, i Safari Tours, dei veri e propri, percorsi tematici per scoprire le novità presenti, guidati da esperti del settore Ogni tour è pensato per valorizzare aspetti specifici della manifestazione, offrendo un’esperienza coinvolgente e istruttiva

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Polfer, operazione “Viaggiare sicuri”: un migliaio di controlli in 23 stazioni

929 persone controllate, 23 stazioni vigilate, 180 bagagli ispezionati, 2 indagati in stato di libertà e 8 sanzioni elevate; questo il bilancio dell’operazione “Viaggiare Sicuri” promossa dal Servizio Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che lo scorso mecoledì ha visto impegnati 91 operatori della Polizia Ferroviaria nelle stazioni ferroviarie del Piemonte e della Valle d’Aosta.

I poliziotti hanno effettuato mirati servizi di vigilanza al fine di incrementare i livelli di sicurezza nelle aree ferroviarie di competenza a tutela sia dei viaggiatori che di tutti gli utenti delle stazioni. I controlli, con l’uso di metal detector, sono stati estesi ai bagagli al seguito negli scali ferroviari e a bordo treno nonché ai depositi bagagli.

23 le stazioni interessate dai controlli straordinari nelle province di entrambe le regioni, con particolare attenzione ai convogli internazionali, che giungono nel territorio nazionale da Svizzera e Francia, e alle stazioni abitualmente non presidiate da personale Polfer.

Scoperto un nuovo gene che provoca la malattia di Alzheimer, studio coordinato dalle Molinette

E’ stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Alzheimer’s Research & Therapy la scoperta di un nuovo gene, GRIN2C, coinvolto nella malattia di Alzheimer.  Questa scoperta è frutto della collaborazione di diversi gruppi di ricerca italiani, impegnati da anni nello studio delle cause genetiche della malattia, coordinato dall’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.
La malattia di Alzheimer è la principale causa di gravi deficit cognitivi ed è divenuta uno dei maggiori problemi sanitari a livello mondiale. La ricerca scientifica ha dimostrato che la malattia è il risultato di una complessa interazione tra fattori genetici e numerosi fattori ambientali, quali ipertensione, obesità, diabete, depressione ed isolamento sociale. Questi fattori favoriscono la deposizione nel cervello di due proteine tossiche, la beta amiloide e la proteina tau, responsabili della neurodegenerazione.
Lo studio è stato coordinato dalla dottoressa Elisa Rubino, ricercatrice presso il Centro per la Malattia di Alzheimer e le demenze correlate dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino e dell’Università di Torino (diretto dal professor Innocenzo Rainero). Il gruppo ha studiato per diversi anni una famiglia italiana con malattia di Alzheimer ad esordio senile, scoprendo che era causata da mutazioni nel gene GRIN2C, gene che codifica per una subunità del recettore NMDA del glutammato. Questo risultato è stato reso possibile grazie all’utilizzo di avanzate tecniche di genetica molecolare ed alla collaborazione con la professoressa Elisa Giorgio del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Pavia e con il professor Alfredo Brusco del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino.
Inoltre, grazie al professor Fabrizio Gardoni del Dipartimento di Farmacologia e Scienze Biomolecolari dell’Università di Milano, è stato possibile dimostrare gli effetti che questa mutazione provoca in modelli cellulari incrementando l’eccitabilità neuronale ed alterando il legame di questa proteina con altre proteine neuronali.
“Ad oggi erano note rare mutazioni nei geni PSEN1, PSEN2 e APP, quali causa di malattia di Alzheimer, principalmente in età presenile”, commenta il professor Rainero, che aveva contribuito già nel 1995 all’identificazione di PSEN1.  “Questa scoperta suggerisce il ruolo di rare mutazioni genetiche anche come causa della malattia in età senile.”
“Ci aspettiamo che GRIN2C sia una causa molto rara di malattia di Alzheimer” commenta la dottoressa Rubino, “tuttavia, l’aspetto più significativo della ricerca è la conferma del ruolo che i meccanismi di eccitotossicità correlata al glutammato possono avere nello sviluppo della malattia. Quando il glutammato interagisce con il recettore NMDA sui neuroni, si apre un canale che promuove l’ingresso di ioni calcio. Se questa stimolazione è eccessiva, si provoca un’intensa eccitazione del neurone che porta alla morte cellulare.”  Dal punto di vista clinico, è particolarmente interessante rilevare come, prima dello sviluppo del deficit cognitivo, i pazienti portatori della mutazione abbiano sviluppato per anni un disturbo dell’umore di tipo depressivo.
La gestione della malattia di Alzheimer richiede, oggi, un approccio multidisciplinare, basato sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e su trattamenti farmacologici mirati a modulare diversi target terapeutici. Il nuovo studio necessiterà lo sviluppo di nuovi farmaci in grado di ridurre l’eccitotossicità cerebrale da glutammato per rallentare la progressione di questa drammatica malattia.
“Una scoperta che dimostra ancora una volta quanto la Sanità piemontese riesca a conciliare al massimo sia la parte assistenziale sia quella della ricerca, ottenendo risultati come questo” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“Un grande complimento ai nostri ricercatori della Città della Salute, dove alle eccellenze sanitarie si aggiungono anche quelle della ricerca. Una scoperta importantissima che potrà dare una svolta nelle terapie della malattia di Alzheimer” dichiara la Direzione aziendale della Città della Salute di Torino.

Imprese in Piemonte: stabili occupazione e investimenti, rallenta la produzione

L’indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2025 evidenzia un quadro incerto con la manifattura più in difficoltà rispetto ai servizi. Timori per il costo dell’energia. Amalberto: “Investimenti privati, Pnrr e credito sono le premesse per tornare a crescere”

Dall’indagine congiunturale realizzata a dicembre dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino tra un campione di quasi 1.300 aziende manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese, emergono dati che riflettono la complessità dello scenario economico nazionale ed europeo, con un clima di fiducia che si conferma in fase di contrazione e in linea con l’andamento dei trimestri precedenti. Condizionate dal generale quadro di incertezza, le imprese della regione affrontano il l primo trimestre 2025 con estrema cautela, pur manifestando segnali di reazione e la volontà di guardare oltre le difficoltà. Lo dimostra la tenuta degli investimenti, che rientrano nei programmi di quasi i tre quarti degli intervistati, fra cui il 23,6% preannuncia l’acquisto di nuove attrezzature. Analogamente, l’indice di utilizzo di impianti e risorse si attesta al 77% del pieno regime, in linea con lo scorso trimestre.

Gli investimenti privati anche nel 2025 rappresentato la migliore politica industriale possibile. E ciò è tanto più vero per le pmi. Gli interventi inseriti nella manovra di bilancio sull’Ires premiale e i correttivi sul piano Industria 5.0, possono infatti tenere attiva questa fondamentale leva di sviluppo e crescita dimensionale delle imprese, integrandosi alle risorse che arrivano dal Pnrr dal fronte pubblico. Ciò sarà tanto più vero se il credito non sarà soffocato dal calo dei tassi, e se gli aumenti del costo dell’energia saranno gestiti senza allarmismi, intervenendo sul metodo di formazione del prezzo del gas. L’insieme di questi interventi, in un quadro oramai stabilmente complesso a livello geopolitico, è la premessa per tornare a crescere, mantenendo gli attuali livelli di occupazione e quindi di utilizzo degli impianti” commenda Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

Gli indicatori evidenziano un avvio d’anno in cui prevale la prospettiva di riduzioni nella produzione (saldo ottimisti/pessimisti al -4,6%), negli ordini (-6%) e nella redditività (-8,2%), così come appaiono ridimensionate le attese sulle esportazioni (-9%). Restano positive le aspettative sui livelli occupazionali, seppur ridimensionate rispetto al precedente trimestre, con il 12,8% del campione che ne pronostica un aumento e il 10,4% che prevede un calo dell’impiego, per un indice di fiducia del +2,4%.  Parallelamente, cresce il ricorso alla CIG, attivata dal 13,7% dei partecipanti all’indagine, e soprattutto in ambito manifatturiero, dove il 18,6% delle aziende intende farne uso. Su scala territoriale si osservano andamenti differenziati. Le attese sulla produzione si presentano negative in particolare nelle province di Vercelli, Biella, Alessandria e Novara, con saldi rispettivamente pari al -28,9%, -9,9%, -8,4% e -6,6%. Lieve prevalenza dei pessimisti anche a Cuneo e Verbania (entrambe al -2,3%), mentre il segno più nelle attese si registra a Torino, dove emerge una situazione di sostanziale equilibrio (+0,3%), ad Asti (+10,3%) e nel Canavese (+2,5%).

In termini dimensionali, si osserva di nuovo la forbice che vede le grandi imprese esprimere attese maggiormente positive rispetto alle altre: fra le realtà con meno di 50 dipendenti l’indice di fiducia sulla produzione è al -6,2%, mentre fra quelle con 50 o più addetti si attesta al -0,8%. A livello generale, aumentano le aziende che temono una crescita di costi energetici, materie prime e logistica, con tempi di pagamento che restano stabili e una diminuzione del numero di imprese con un carnet ordini di medio-lungo periodo, a favore di una visibilità inferiore ai tre mesi. Si conferma invece la tendenza che da oltre un anno vede una divergenza nell’andamento settoriale. Infatti, se da un lato nel comparto manifatturiero si rilevano sintomi di sofferenza (saldo fra ottimisti/pessimisti al – 12,7%), dall’altro il terziario prosegue la crescita avviata dalla pandemia in poi (saldo al + 13,7%), anche in virtù di una bassa incidenza dell’export che preserva maggiormente il mercato dei servizi dalle tensioni internazionali.

Guardando ai singoli settori, nell’industria si registrano previsioni sull’andamento della produzione diffusamente in calo, in particolare per le imprese metalmeccaniche: il saldo fra chi prevede una riduzione dei volumi nel trimestre e chi si attende un andamento stabile o in crescita, è al -21,8%, che diventa un -27,1% per le realtà dell’automotive e un -19,8% per quelle della meccatronica. Scenari simili nei comparti legno (-18,8%), tessile-abbigliamento (-11,6%), gomma-plastica (-4,7%), chimica (-4,0%), manifatture varie fra cui gioielli, giocattoli ecc. (-11,2% -), cartario – grafico (-3,7%). Indice di fiducia neutro per l’alimentare (tradizionalmente anticiclico e reduce dal picco di domanda di fine anno) e per l’area edilizia-impiantisti. Nel terziario, come già evidenziato, tutti i comparti esprimono attese favorevoli, ad eccezione di una prevalenza di pessimismo, verosimilmente legato alla stagionalità, per la categoria commercio e turismo (-7,9%). Per contro, buone le prospettive per tutte le altre attività dei servizi e in particolare per le imprese ICT (+25%).

Il Piemonte punta sul turismo industriale, avviato il tavolo di lavoro

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L’assessore Marina Chiarelli e la presidente di Confindustria Turismo Laura Zegna danno il via a un progetto per valorizzare il turismo industriale in Piemonte: «Creeremo percorsi per allargare l’offerta turistica facendo conoscere il meglio della nostra cultura tra ingegno, tradizione e tecnologia»


A margine della presentazione del report 2025 di Confindustria Piemonte in sala trasparenza al grattacielo Piemonte, l’assessore regionale al Turismo
Marina Chiarelli ha incontrato la presidente della Commissione Industria del Turismo di Confindustria Piemonte, Laura Zegna, dando vita al primo Tavolo sul Turismo Industriale in Piemonte che punta a valorizzare il patrimonio industriale e manifatturiero del territorio, coinvolgendo realtà eccellenti di tutte le province piemontesi.

All’incontro hanno preso parte il Segretario Generale di Confindustria Piemonte, Paolo Balistreri, e Gianni Filippa, presidente di Confindustria Novara, Vercelli e Valsesia e Alessandro Zanon, direttore di VisitPiemonte.

Nelle prossime settimane sarà avviata una mappatura delle aziende che potranno entrare a far parte di tour tematici dedicati al turismo industriale in realtà di rilievo come Martini, Lavazza, Borsalino e Gorgonzola, Gancia oltre alle filiere industriali che rendono il Piemonte un punto di riferimento a livello internazionale. Il progetto, che prende vita oggi, rappresenta l’evoluzione di «Fabbriche Aperte», un’iniziativa che ogni anno raccoglie l’apprezzamento del pubblico e che ora si trasforma in un’offerta turistica strutturata per attrarre nuove fasce di mercato con l’obiettivo di ampliare l’immagine del Piemonte come destinazione turistica. Tra le ipotesi considerate per il progetto, c’è anche quella di includere visite ad aziende collegate al settore dell’aerospazio che potrebbe arricchire ulteriormente l’offerta del turismo industriale piemontese.

«Con questo progetto vogliamo valorizzare il nostro territorio in modo nuovo – ha dichiarato l’assessore Marina Chiarelliportando alla luce le eccellenze industriali e manifatturiere che contribuiscono a definire l’identità del Piemonte. È un’opportunità per coniugare tradizione e innovazione, attirando visitatori da tutto il mondo e diversificando la nostra offerta turistica che contiamo di mettere in vetrina già durante i prossimi appuntamenti fieristici internazionali»

Anche Laura Zegna, presidente della Commissione Industria del Turismo di Confindustria Piemonte, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: «Il turismo industriale è una grande opportunità per raccontare le storie di successo e il valore dell’innovazione piemontese. Questo progetto permetterà di destagionalizzare il turismo posizionando il Piemonte come modello nazionale, valorizzando nello stesso tempo le nostre aziende e il loro impatto sul territorio».  

Il prossimo passo del Tavolo sul Turismo Industriale sarà quello di allineare il progetto coinvolgendo le Agenzie Turistiche Locali (ATL), i Consorzi e Visit Piemonte, che ha già ricevuto l’incarico di eseguire la mappatura delle eccellenze del territorio. L’obiettivo del Tavolo sul Turismo è costruire itinerari tematici che mettano in risalto le eccellenze del territorio: enogastronomia, manifattura, tecnologia, portando una nuova dimensione all’offerta turistica regionale per rafforzare la presenza del Piemonte sui mercati internazionali.

Torino, c’era una volta la Fiat

Se i Savoia hanno lasciato un patrimonio di eccezionale bellezza, il lascito degli Agnelli è ben diverso

Di Marina Cismondi

Nell’anno appena passato la città di Torino ha ospitato un continuo susseguirsi di eventi, dalla partenza del Giro d’Italia alle Atp Finals, dalla Final Eight Coppa Italia di basket al Torino Film Festival e di appuntamenti come il Salone del Libro, Terra Madre Salone del Gusto e la Settimana dell’Arte.
Volano per ottimi risultati per il settore del turismo che, secondo Federalberghi, ha confermato i numeri del 2023, con circa 3,6 milioni di presenze.

Leggi l’articolo su L’identità:

Torino, c’era una volta la Fiat. La storia di un declino

Per non dimenticare. A Torino 6 nuove Pietre d’inciampo in memoria delle vittime del nazifascismo

Salgono a 159 le pietre d’inciampo presenti a Torino dopo la posa che avverrà giovedì 23 gennaio prossimo, di sei nuove pietre dedicate ad altrettante vittime della persecuzione fascista e nazista.

Si tratta di un appuntamento importante che si inserisce nell’insieme di iniziative pensate per celebrare il Giorno della Memoria. A organizzarlo è il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, in collaborazione con la comunità ebraica di Torino e l’associazione nazionale ex deportati (ANED) sezione Torino, e con il contributo del Polo del 900 e della Città di Torino. Il Museo è affiancato da un comitato scientifico composto da rappresentanti dell’ANED, della comunità ebraica, dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della Società Contemporanea Giorgio Agosti e dell’Unione Culturale Franco Antonicelli.

Per l’undicesimo anno sono arrivati a Torino le Pietre d’inciampo (stolpersteine) di Gunther Demning, piccole targhe in ottone incastonate su cubetti di cemento ideate dall’artista tedesco con l’obiettivo di ricordare, una per una, le singole vittime della persecuzione. Ogni pietra riporta la scritta “Qui abitava”, seguita da nome e cognome, dalla data e dal luogo di nascita e di morte e scomparsa della vittima, e viene incastonata nel suolo di fronte alla sua ultima abitazione scelta liberamente.

La posa delle pietre prende il via giovedì 23 gennaio, alle ore 9, in corso Vercelli 191, con l’installazione della pietra dedicata a Mauro Finiguerra. Si continua alle 9.40 in corso Giulio Cesare 46 con quella che ricorda Cesarina Levi e, alle ore 10.10, in via Porta Palatina 17, con quella intitolata a Giovanni Abati. Alle 10.45 l’appuntamento è in via Bellezia 15 con quella di Cesare Levi, si continua in via Verdi 10, alle ore 11.30, con la posa della pietra di Luigi Ottino e si conclude con la cerimonia pubblica, alla presenza delle istituzioni e degli enti promotori, alle 12.20, in corso Galileo Ferraris 134, con la posa della pietra dedicata ad Arturo Levi. A fianco dell’iniziativa si muove anche quest’anno un percorso didattico che coinvolge dieci istituti torinesi di ogni ordine e grado, realizzato dal Museo in collaborazione con l’ISTORETO e l’ANCR, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. Gli studenti di ciascun istituto lavorano sui dedicatari delle Pietre d’inciampo 2025, in un percorso di ricerca storica che si concluderà con un progetto finale (video, spettacolo, testo) prevista nel mese di marzo 2025, con la realizzazione di eventi pubblici. Gli istituti scolastici torinesi coinvolti sono l’IC A. Cairoli primaria, la primaria A. Gambaro, la primaria DD C. Collodi, la IC Gabelli secondaria, la IC Padre Gemelli, la SM POLA, la SM Vivaldi, l’IC Ezio Bosso, l’ITCS Sommelier, la scuola Altiero Spinelli e il liceo classico Vittorio Alfieri. Anche per questa edizione il progetto didattico ha il sostegno del Polo del 900. Nel corso degli anni i cittadini hanno dato prova di crescente interesse per un’iniziativa di alto valore storico e morale, che si avvale di un processo partecipativo e costituisce una vera e propria lezione di public history: le attività educative di coinvolgimento della cittadinanza sono volte a favorire la conoscenza del territorio urbano, e accrescere la consapevolezza su eventi storici significativi tramite processi di produzione e di “saperi dal basso” in un quadro di provato rigore storico. Il Museo cura il dialogo con le persone che richiedono l’installazione di pietre o manifestano interesse per il progetto e le sue finalità. Negli anni si sono rivolte al Museo realtà di altre città, piemontesi e non solo, per ottenere indicazioni e suggerimenti su come far installare le Pietre d’inciampo nel loro territorio. Un’attenzione che conferma come il progetto sia considerato un modello di riferimento e sostegno per la diffusione delle Pietre d’inciampo in Italia.

Sono consultabili alla pagina www.museodiffusotorino.it/pietredinciampo la geolocalizzazione delle pietre e la biografia delle vittime a cui sono dedicate. Per richiedere una pietra o ricevere maggiori informazioni sul progetto il telefono è 011 01120783.

 

Mara Martellotta