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I pro Pal cantano “Bella Ciao” e bloccano il raccordo di Caselle

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Erano in 200 circa i manifestanti Pro Pal che per ricordare i 77 anni dalla Nakba, nel pomeriggio hanno occupato il raccordo autostradale Torino-Caselle. Cantando “Bella ciao” hanno bloccato il traffico all’ingresso di Torino facendo infuriare gli automobilisti. I manifestanti si erano già esibiti negli scontri con la polizia al Salone del libro due giorni fa e all’Università di Torino dove hanno impedito di parlare ai rappresentanti della comunità ebraica.

Il coraggio di scrivere: intellettuali a confronto al Salone 2025

Uno degli appuntamenti più significativi del Salone del Libro 2025 si è svolto stamattina nella cornice della Sala Oval, dove si sono alternati alcuni tra gli intellettuali più autorevoli del panorama culturale contemporaneo: Paolo Flores d’Arcais, Francesca Mannocchi, Melania G. Mazzucco, Roberto Saviano, Yaroslav Trofimov, Chiara Valerio e Sandro Veronesi.
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Il filo conduttore dell’incontro è l’analisi dell’ arrestodello scrittore algerino Boualem Sansal, molto conosciuto per le sue posizioni critiche nei confronti del governo algerino. L’incontro, dal titolo Il prezzo della parole,  ha fatto riflettere il pubblico su come lo scrivere sia considerato un atto di coraggio, e chi sceglie di farlo criticando il potere non è mai del tutto al sicuro.
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Roberto Saviano ha preso posizione con forza, sottolineando come sia essenziale sostenere chi ha pagato con la prigione la propria libertà di parola. “Bisogna difendere chi si è esposto e denunciare l’ipocrisia dei governi europei che, mentre si dichiarano paladini dei diritti umani, stringono accordi con regimi autoritari che incarcerano attivisti e scrittori. Anche nelle democrazie si può colpire uno scrittore, perché non lo si può fermare con i voti”.
Melania G. Mazzucco ha letto alcuni passaggi da Madeline Miller, tratti da un saggio sulla libertà di espressione. Le parole citate – “difendere la libertà di stampa contro un governo corrotto” e “la verità, quando è tale, prima o poi riemerge, ed è capace di resistere a ogni tentativo di soppressione” – hanno rappresentato un potente inno al dissenso.
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Sandro Veronesi ha portato la voce della poesia, leggendo un testo del 1934 che ha evocato le ferite della storia e il potere eterno della parola scritta.
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Chiara Valerio ha voluto rendere omaggio alla figura degli obiettori di coscienza, dichiarando la propria ammirazione per Buon Sandal, da lei citato come esempio di coerenza e resistenza. Ha poi letto un passaggio da una prefazione incentrata sull’odio tratta dal Messaggero, ponendo una domanda che ha risuonato forte: “cosa possiamo fare noi semplici mortali in questo mondo?” .
Per ultima è intervenuta Francesca Mannocchi presentando un pezzo di Anna Politkovskaja, una delle poche giornaliste a raccontare gli orrori della guerra in Cecenia. Dopo essere stata catturata dai soldati russi, le fu lasciata solo la tessera da giornalista, simbolo della sua identità e missione. Il documentario Lettere ad Anna mostra come il dolore vissuto accanto alle vittime abbia segnato profondamente Anna, rendendola triste e sola. Mentre Putin e il suo governo riscrivevano la verità, lei si sentiva responsabile di testimoniare ciò che accadeva davvero. Diceva: “Forse ho sbagliato a scrivere tutto e a tenervi in mezzo all’orrore”, ma aggiungeva anche: “Racconto perché non dobbiamo far sì che sia troppo tardi”.
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VALERIA ROMBOLA’

Un viaggio tra innovazione e tradizione: torna il Festival L’Italia delle Regioni, il Piemonte a Venezia

Dal 18 al 20 maggio Venezia ospita la quarta edizione del Festival L’Italia delle Regioni, evento promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in collaborazione con la Regione del Veneto. Il tema centrale di quest’anno, “Alla scoperta delle eccellenze regionali: un viaggio tra innovazione e tradizione”, guida un percorso di valorizzazione dei territori italiani attraverso il dialogo istituzionale e la promozione delle autonomie locali.

Un appuntamento che unisce visione locale e progettualità nazionale, con la partecipazione di esponenti del Governo, accademici e rappresentanti delle istituzioni da tutta Italia.

Tutti gli appuntamenti saranno trasmessi in diretta streaming sul sito www.regioni.it e sui canali social ufficiali della Conferenza delle Regioni.

Incontri istituzionali e grandi temi

La parte istituzionale si svolgerà in alcune delle sedi più prestigiose della città lagunare: Palazzo Ducale, la Scuola Grande di San Rocco, la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista e il Teatro La Fenice. In programma conferenze e dibattiti su tematiche di rilievo nazionale, come l’autonomia differenziata, la sostenibilità, la competitività dei territori, il Made in Italy, i siti Unesco, l’alimentazione, la qualità della vita urbana, cultura, turismo e sport in vista dei grandi eventi.

Alla manifestazione è prevista la partecipazione del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio e di diversi ministri, in un contesto di piena collaborazione istituzionale.

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha definito il Festival «un’importante occasione per valorizzare l’identità dei territori e raccontare un’Italia fatta di eccellenze, competenze e visione». Il Piemonte sarà presente con il meglio della sua tradizione e capacità innovativa, consapevole che «lo sviluppo sostenibile nasce dall’equilibrio tra radici profonde e sguardo verso il futuro».

Focus tematici e partecipazione del Piemonte

Nel pomeriggio di lunedì 19 maggio si terranno tavoli di confronto su temi strategici:

  • Made in Italy, con la vicepresidente Elena Chiorino;

  • Cibo, alimentazione, salute e benessere, con l’assessore alla Sanità Federico Riboldi;

  • Territori e città sostenibili, con l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi.

Il Villaggio delle Regioni: eccellenze in mostra a Campo San Polo

Cuore popolare del Festival, Campo San Polo ospita il Villaggio delle Regioni, dove le realtà territoriali si raccontano attraverso stand dedicati al turismo, alla cultura e all’enogastronomia.

Lo stand del Piemonte offrirà un viaggio immersivo tra tradizioni, innovazioni e paesaggi, grazie a materiali informativi, contenuti multimediali, gadget e approfondimenti sulla sostenibilità e la tecnologia.

Alle ore 11.30 di lunedì 19, presso lo spazio conferenze del Villaggio, è previsto l’incontro “Piemonte. Emozioni continue. Un viaggio tra le eccellenze di un territorio unico”. Un’occasione per raccontare la ricchezza del patrimonio piemontese: dai cinque siti Unesco ai paesaggi vitivinicoli, dalle città creative ai distretti produttivi.

Nel pomeriggio, alle ore 15, sempre al Villaggio delle Regioni, il Ministero della Cultura e le Regioni Piemonte, Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Lazio e Valle d’Aosta sottoscriveranno un protocollo d’intesa per sostenere la candidatura della Via Francigena nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

Crescono i reati contro le imprese: Piemonte sotto attacco tra cybercrime e contraffazione

Nel 2023 i reati che colpiscono l’attività d’impresa hanno registrato un incremento del 5,6% su scala nazionale, con una crescita ancora più marcata in Piemonte, dove l’aumento ha toccato l’11,8%. A evidenziarlo è un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, secondo cui nel corso dell’anno si sono registrati 24 delitti ogni 100 imprese.

In particolare, il Piemonte risulta sempre più esposto ai crimini informatici. I reati di natura digitale, infatti, sono cresciuti nella regione del 10,8% nell’ultimo anno, superando la media nazionale del 7,8%. Un trend preoccupante che emerge anche guardando agli ultimi cinque anni: tra il 2019 e il 2023, la crescita dei crimini informatici in Piemonte ha toccato il +47%, contro il +45,5% della media italiana.

Un altro fronte critico è quello della contraffazione, che colpisce duramente il comparto del Made in Italy. Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, almeno un’attività su quattro è esposta a questo fenomeno. In Piemonte si contano 7.219 imprese potenzialmente colpite, di cui il 70,1% è costituito da realtà artigiane. I settori maggiormente coinvolti sono tessile, abbigliamento e pelletteria, ma anche cosmetici, elettronica, ottica, giocattoli e gioielleria.

I dati provengono dal report “La sicurezza in asset per le imprese in una congiuntura dominata dall’incertezza”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese. Il documento include una vasta gamma di reati legati all’attività economica, come furti, estorsioni, truffe, frodi informatiche, contraffazione di marchi e prodotti industriali, violazioni della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti e contrabbando.

Secondo l’indagine, il 91% dei reati contro le imprese è rappresentato da truffe e frodi informatiche – come il phishing o la manipolazione dei sistemi informatici – mentre il restante 9% riguarda delitti informatici più specifici, come accessi abusivi, danneggiamenti tramite software o hardware e diffusione illecita di codici di accesso.

Le minacce digitali non risparmiano nessuno: anche le piccole realtà artigiane, comprese botteghe, officine e laboratori digitalizzati del Piemonte e in particolare del Torinese, sono sempre più spesso bersagliate. Il cybercrime agisce senza distinzione di dimensioni, colpendo anche le imprese più piccole attraverso phishing, truffe via PEC, ransomware e furti di dati.

Secondo i dati Istat, nel 2023 le forze di polizia hanno denunciato in Piemonte 89.414 reati alle autorità giudiziarie. Si tratta di crimini che comprendono una vasta gamma di illeciti, tra cui furti, rapine, estorsioni, contraffazione, violazione della proprietà intellettuale, ricettazione, riciclaggio, usura, danneggiamenti, contrabbando e reati informatici.

“Quando un’azienda artigiana subisce un attacco informatico il danno è doppio – chiarisce Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – per noi che siamo costretti a fermarci ma anche per le grandi aziende per le quali lavoriamo come terzisti, con il rischio di perdere definitivamente il cliente. Purtroppo, i crimini informatici stanno diventando il nuovo business, un mercato destinato, purtroppo, a crescere. Serve una cultura della sicurezza informatica, che parta dalla formazione degli imprenditori e dei lavoratori fino all’adozione di buone pratiche e tecnologie adeguate e accompagnare le imprese in percorsi di consapevolezza, protezione e risposta rapida agli attacchi: la cybersicurezza non è un costo, ma un investimento strategico per la sopravvivenza e la competitività delle imprese artigiane”.

“La contraffazione è un furto di reputazione che colpisce soprattutto le piccole imprese, quelle che con fatica e dedizione costruiscono ogni giorno valore autentico – conclude De Santis – servono controlli più efficaci, ma anche una cultura diffusa della legalità e del consumo consapevole. Difendere l’artigianato del nostro territorio significa proteggere il cuore del nostro sistema produttivo e il futuro di migliaia di imprese oneste.”

Mattarella a Torino: “Lavoro e giustizia sociale alla base della Repubblica”

Il presidente della repubblica Sergio Mattarella è oggi in visita a Torino e Venaria Reale.

“Formazione e sviluppo tecnologico sono sempre più temi fra di loro collegati, a cominciare delle sfide dell’intelligenza artificiale”, ha detto il Capo dello Stato alla Cerimonia di apertura dell’Anno Accademico al Centro internazionale di formazione delle Nazioni Unite (Itcilo) a Torino. “La formazione, l’aggiornamento continuo e la valorizzazione delle competenze rappresentano oggi strumenti imprescindibili per rendere effettivo e universale il diritto al lavoro”.  Il Presidente si è soffermato sui temi del lavoro “non vi può essere una pace duratura senza salari equi, senza protezione sociale e senza rispetto delle libertà sindacali” ricordando come la Costituzione italiana  evidenzia “un modello di società in cui il lavoro è fondamento della Repubblica, strumento di realizzazione personale e leva di giustizia sociale”.

 

ALLA REGGIA DI VENARIA

Si è svolta oggi pomeriggio, venerdì 16 maggio 2025, la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Reggia di Venaria, in occasione della cerimonia per i 240 anni dell’Accademia di Agricoltura di Torino tenutasi alla Reggia.

Il Presidente Mattarella è stato accolto dalle massime autorità del territorio, alla presenza anche del Ministro della Cultura Alessandro Giuli.

Michele Briamonte e Chiara Teolato, Presidente e Direttrice del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude che gestisce la Reggia, hanno accompagnato il Capo dello Stato illustrando il piano nobile della Reggia con le sue grandiose architetture sei e settecentesche.

Il Presidente Mattarella, in particolare, si è soffermato presso la Galleria Grande per ammirare l’opera di Filippo Juvarra, dove sono state scattate alcune foto emblematiche con i Corazzieri del Quirinale.

Dopo aver firmato il “libro d’onore” della Reggia, si è affacciato sui 60 ettari dei recuperati Giardini della Venaria Reale salutando i dipendenti della Reggia con una foto ricordo, per poi proseguire per la Cappella di Sant’Uberto dove si è tenuta la cerimonia finale per l’anniversario dell’Accademia.

«Siamo stati onorati e orgogliosi di aver potuto accogliere la visita del Capo dello Stato alla Reggia di Venaria – hanno dichiarato Michele Briamonte e Chiara Teolato, Presidente e Direttrice del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude – che ha rappresentato per noi e per tutte le persone della Reggia un significativo evento istituzionale e un momento di grande emozione e trasporto. Siamo grati e onorati per le parole che il Presidente Mattarella ha voluto riservare per l’opera di valorizzazione del nostro patrimonio culturale, parole che ci motivano a portare avanti il nostro progetto con ancora più entusiasmo e convinzione. La giornata è stata per noi ulteriormente impreziosita dalla presenza anche del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, con il quale condividiamo programmi e progetti e che ringraziamo per l’attenzione e il fondamentale supporto».

La Reggia di Venaria, grandioso complesso monumentale alle porte di Torino (80.000 mq di edificio storico, oltre 60 ettari di Giardini), capolavoro del barocco europeo, è stata aperta al pubblico per la prima volta nel 2007, dopo essere stata oggetto del più rilevante cantiere di restauro in Europa per i beni culturali con un investimento complessivo di circa 300 milioni di euro.

La Venaria Reale è gestita dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude (composto da: Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Città di Venaria Reale, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura) che ha anche il compito di coordinare la valorizzazione di tutte e 16 le Residenze Sabaude del Piemonte, Patrimonio dell’Umanità Unesco.

È tra i siti culturali più visitati d’Italia.

Nel 2027 ricorreranno l’anniversario dei 20 anni dell’apertura della Reggia

e quello dei 30 anni della Dichiarazione Unesco.

Ecco quali sono i Comuni sostenibili del Piemonte

Una grande partecipazione, all’altezza di un progetto che continua a crescere. Sala piena, ascolto attivo e tanti sindaci e amministratori locali da tutta Italia hanno coronato l’esordio nazionale della Guida dei Comuni Sostenibili italiani edizione 2025/2026, che va ad aggiornare il primo volume, sempre pubblicato da Edizioni ETS.

Al Caffè Letterario del Salone Internazionale del Libro di Torino, giovedì 15 maggio, si sono riuniti primi cittadini e amministratori pubblici da ogni parte del Paese per condividere buone pratiche di sostenibilità, idee e progetti per la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile dei territori, a partire da un turismo rispettoso di luoghi e comunità.

 

La Guida dei Comuni Sostenibili italiani racchiude tutto questo e intende portarlo all’attenzione del pubblico, per contribuire alla crescita della sensibilità verso argomenti e temi che da qualche anno trovano spazio nella nostra Costituzione: un turismo sostenibile vuol dire un turismo non estraneo ai territori e alle persone che li vivono, ma in armonia con l’ambiente e l’ecosistema. Insomma, l’Agenda 2030. E l’edizione 2025/2026 della Guida è qui per ispirare e guidare chi intende intraprendere questo percorso proposto dalle Nazioni Unite, arricchendo anche quello di chi lo sta già intraprendendo.

 

Sono ben 125 i comuni presenti nella nuova edizione del volume, rispetto ai 98 del 2024, mentre le pagine salgono a 450. Non solo, quest’anno, per la prima volta, sono state pubblicate schede relative anche a due province e a due città metropolitane. Quindi, ben 129 comunità locali, pari a quelle attualmente aderenti alla Rete dei Comuni Sostenibili, l’associazione più grande d’Europa di enti locali impegnati concretamente sugli obiettivi di sostenibilità ambientali, sociali, economici e istituzionali. Nel volume, da evidenziare i contributi esterni di Guido Lo Iacono (segretario generale di ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), Samir De Chadarevian (responsabile buone pratiche del gruppo di lavoro sul Goal 11 di ASviS) e di Raoul Tiraboschi (vicepresidente di Slow Food Italia).

 

L’evento è rientrato nel calendario del Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. L’iniziativa editoriale, tra l’altro, è considerata proprio dall’ASviS una buona pratica nazionale ed è stata valorizzata nel catalogo di presentazione del Festival tra le iniziative principali per la diffusione della sostenibilità e i nuovi percorsi della kermesse più importante in Europa sull’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

 

“Presentare la Guida dei Comuni Sostenibili ancora una volta al Salone del Libro di Torino è il segno dell’importanza che questo volume, rinnovato e ampliato nei propri contenuti, ormai riveste nel panorama nazionale – afferma Maurizio Gazzarri, direttore tecnico della Rete dei Comuni Sostenibili e curatore editoriale della Guida –. Ben 130 enti locali sono descritti sotto il profilo della sostenibilità, dei luoghi, dei percorsi e delle buone pratiche. È una guida a carattere turistico ma anche un manuale di buongoverno: infatti, sindache e sindaci di tutti i comuni italiani possono trovare buoni esempi da adottare nei rispettivi territori nell’ottica della sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

 

“Chi si impegna in sostenibilità in realtà si impegna anche in competitività e sviluppo economico – commenta Enrico Giovannini, cofondatore e direttore scientifico di ASviS –. Non c’è contrasto, come mostrano i dati disponibili. Per questo, i comuni che favoriscono lo sviluppo sostenibile lo favoriscono sotto tutti i punti di vista, non solo quello ambientale ma anche quello sociale ed economico. Bisogna andare in questa direzione nonostante i venti contrati, perché porterà, e porta già adesso, vantaggi per tutti”.

 

“Una seconda grande opportunità di presentazione della Guida dei Comuni Sostenibili al Salone Internazionale del Libro di Torino dopo quella dello scorso anno – fa sapere il presidente della Rete dei Comuni Sostenibili, Valerio Lucciarini De Vincenzi –. Un volume che racchiude le buone prassi, i progetti, le iniziative e le rigenerazioni dei territori proprio per avvantaggiare e dare uno strumento al turismo ma anche agli amministratori e ai cittadini per far conoscere dove, come  e quanto la sostenibilità prende corpo nel nostro territorio nazionale”.

 

“Siamo onorati di essere anche quest’anno al Salone del Libro di Torino con la nuova edizione della Guida – sottolinea Benedetta Squittieri, copresidente della Rete dei Comuni Sostenibili –. È uno strumento fondamentale per i comuni ma è soprattutto un’attività che i comuni, grazie alla Rete, fanno per promuovere buone pratiche, idee e progetti nelle varie città italiane: questo consentirà al lettore di visitare i luoghi tenendo presenti anche gli aspetti di sostenibilità ambientale, ma non solo, direi anche economica e sociale”.

 

“Sono tante le buone pratiche di sostenibilità che riguardano il cibo – aggiunge Raoul Tiraboschi, vicepresidente di Slow Food Italia –. Grazie alle scelte che vengono effettuate sul cibo è possibile comprendere la salute di una comunità, il termometro della situazione in un determinato comune. Se, quindi, vengono valorizzate le filiere corte, la produzione bio e così via. Ma politiche di qualità sul cibo consentono anche di favorire l’inclusione sociale e valorizzare le diversità culturali. Quella che manca è una co-costruzione politica condivisa e disinteressata, che invece la Rete dei Comuni Sostenibili, con la Guida, ad esempio, premia e incentiva”.

 

La Guida dei Comuni Sostenibili italiani 2025/2026. La scheda del libro

 

La Guida è disponibile sul sito della casa editrice Edizioni ETS all’indirizzo https://www.edizioniets.com/scheda.asp?n=9788846772046 ed è acquistabile su tutti gli store online e in distribuzione nelle librerie di tutta Italia.

 

La Guida 2025/2026 sarà in vendita per un anno intero, sempre al costo di 15 euro come nel 2024. La prossima edizione annuale è prevista nella primavera 2026 e sarà ancora più ampia, considerando le nuove adesioni alla Rete dei Comuni Sostenibili che sono già in gestazione. Sul sito della Rete www.comunisostenibili.eu ogni comune aderente ha, inoltre, una pagina dedicata agli aggiornamenti e alle notizie di attualità.

 

I 129 comuni, province e città metropolitane presenti nell’edizione 2025/2026 divisi per regione:

 

Abruzzo: Aielli, Chieti, Opi, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Tollo, Tornimparte

Calabria: Cirò Marina, Montegiordano, Parghelia

Campania: Anacapri, Bellizzi, Bisaccia, Capaccio Paestum, Zungoli

Emilia-Romagna: Piacenza

Friuli Venezia Giulia: Codroipo, San Vito al Tagliamento

Lazio: Bassiano, Colleferro, Grottaferrata, Poggio Mirteto, Riano, Rocca Sinibalda, Roma Città Metropolitana, Tolfa, Trevignano Romano, Villa Latina

Liguria: Quiliano, Riomaggiore, Sestri Levante, Testico

Lombardia: Bonate Sopra, Caronno Pertusella, Crema, Legnano, Mantova, Mariano Comense, Ponte in Valtellina, Zibido San Giacomo

Marche: Altidona, Ancona, Castignano, Castorano, Folignano, Force, Gabicce Mare, Grottammare, Isola del Piano, Lunano, Monte San Giusto, Montecalvo in Foglia, Montefano, Offida, Pesaro, Petriolo, Rotella, Sant’Angelo in Vado, Urbania, Urbisaglia, Vallefoglia

Molise: Agnone, Portocannone, Vinchiaturo

Piemonte: Bardonecchia, Bra, Chieri, Cuneo, Ottiglio, Sala Monferrato, Settimo Torinese, Torino Città Metropolitana

Puglia: Alezio, Andria, Anzano di Puglia, Brindisi Provincia, Carlantino, Carpino, Castellaneta, Ceglie Messapica, Cisternino, Crispiano, Deliceto, Erchie, Foggia, Foggia Provincia, Ginosa, Ischitella, Lecce, Lesina, Manduria, Martina Franca, Mesagne, Monte Sant’Angelo, Peschici, San Giovanni Rotondo, Troia

Sardegna: Alà dei Sardi, Arborea, Nuoro, Quartu Sant’Elena

Sicilia: Nizza di Sicilia, Petrosino, Salemi, Santo Stefano Quisquina

Toscana: Bagno a Ripoli, Borgo San Lorenzo, Camaiore, Capannoli, Capannori, Castelfranco Piandiscò, Filattiera, Follonica, Palaia, Prato, San Gimignano, San Giuliano Terme, San Vincenzo, Scandicci, Terricciola

Umbria: Deruta, Gualdo Tadino, Gubbio, Marsciano, Montecastrilli, Narni

Veneto: Cappella Maggiore, Rovigo, Stanghella, Vigasio

 

Da 150 anni il Collegio San Giuseppe a Torino

Tutta la comunità lasalliana, studenti, ex allievi, amici e sostenitori uniti in una grande festa ricca di contenuti e di ricordi per Torino e la sua storia

E’ tempo di festeggiamenti per i Fratelli delle Scuole Cristiane e per il Collegio San Giuseppe, la prestigiosa istituzione torinese che compie quest’anno centocinquant’anni dalla sua inaugurazione avvenuta il 22 Maggio del 1875, anno in cui diventò operativa nel cuore di Torino al numero 23 dello storico portone di Via San Francesco da Paola divenendo da allora una sicura ed importante pietra miliare nella crescita dell’istruzione e dell’educazione torinese nonché punto di riferimento certo per tante generazioni di giovani. Una storia intensa, importante, significativa quella dei Fratelli delle Scuole Cristiane, noti anche come Fratelli lasalliani in onore al loro fondatore, il teologo San Giovanni Battista de La Salle, storia che segnò profondamente l’evoluzione e lo sviluppo dell’istruzione nella città sabauda già allora impegnata nel suo inarrestabile percorso evolutivo sociale, culturale, economico. Sono stati presenti sul territorio già dal lontano 1829, anno di fondazione dell’Istituto La Salle, da quando re Carlo Felice di Savoia richiese la loro partecipazione in qualità di maestri nelle scuole del suo Regno.

 

Da allora hanno portato avanti la loro missione di educatori tenendo sempre presente la necessità di adattarsi alle tante esigenze di un contesto sociale soggetto a continui cambiamenti, con occhi e cuore sempre attenti a formare gli studenti con un’istruzione ricca di quei valori lasalliani capaci di promuovere la crescita dei giovani all’impegno, alla condivisione, alla lealtà, all’amicizia. Solide basi e affidabile fondamento per la vita di intere generazioni tra le storiche mura del Collegio che in molti chiamano affettuosamente San Gip e di cui è Direttore Fratel Alfredo Centra.

Un motto il loro, “ Fides et labor ” che ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale nel ministero di educatori cristiani, nella loro tradizione pedagogica, nel loro impegno di testimoni della storia. L’attuale complesso venne costruito a partire dal 1872 da Antonio Debernardi mentre l’intero isolato è sorto attraverso successivi ampliamenti e sopraelevazioni nel corso dei decenni. Al suo interno antiche pareti arricchite di opere d’arte, di riconoscimenti e ricordi, sale auliche che narrano ormai un secolo e mezzo di storia e sono testimoni di persone e fatti, aule che continuano a raccontare la cura e l’attenzione ai giovani, corridoi che si aprono in ambienti museali ricchi di reperti che parlano di luoghi nati da decenni di studio e continua ricerca e che trasudano storia vissuta fatta di percorsi condivisi, di vicende, di speranze, di propositi realizzati.

Tra queste mura sono custoditi considerevoli tesori tra cui, di notevole pregio, la Biblioteca storica che vanta circa 35.000 volumi , il Museo Franchetti di Storia Naturale dal nome del canonico, noto studioso di scienze naturali, affiancato dalla famosissima raccolta di colibrì oltre ad intere sale che racchiudono collezioni zoologiche e mineralogiche, visitabili su appuntamento. Tanti i progetti raggiunti nel corso di questo tempo proficuo sino ad essere insigniti della medaglia d’oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte dalla Presidenza della Repubblica nel 1960. E’ del 1984 l’apertura dei corsi alla frequenza femminile mentre nel 1995 trova spazio anche un liceo Europeo accanto ai due storici già da tempo esistenti oltre ad una Scuola dell’Infanzia molto apprezzata. Un occhio di riguardo è stato rivolto anche alle tecnologie informatiche di cui sono state dotate alcune aule negli anni Novanta e non meno importanti sono tutte le strutture sportive a disposizione degli studenti dalla piscina alle palestre, al campo di calcetto.

Fiore all’occhiello e testimone sicuro dell’importanza e della bellezza dell’opera lasalliana raggiunta nei loro primi centocinquant’anni di vita al Collegio è l’Associazione Ex Allievi, di cui è Presidente l’Architetto Dario Tarozzi. Nata nel 1921 ha da poco festeggiato i suoi primi cent’anni e venne costituita da un gruppo di amici che non volevano che andassero persi i valori forti acquisiti negli anni tra quelle storiche mura con lo scopo di farsi testimoni per le nuove generazioni e sostegno del loro Collegio. E’ ora giunto il tempo dei festeggiamenti in questo Maggio torinese ad iniziare dalla celebrazione in Duomo con una funzione presieduta dal Vescovo ausiliare Mons. Alessandro Giraudo in questo luogo molto caro ai torinesi per un avvenimento altrettanto caro ed altrettanto torinese. La Cattedrale tanto significativa per Torino e la sua storia è divenuta lo scrigno prezioso e perfetto che ha accolto mercoledì 14 Maggio l’inizio dei festeggiamenti per questi importanti primi centocinquant’anni di vita per proseguire sabato 17 al Collegio con una serata conviviale di intrattenimento tra quelle mura solide e forti come i valori che trasmettono.

Emozionante aver visto il Duomo gremito di giovani con le loro divise, simbolo di un rassicurante e solido senso di appartenenza, un luogo di sacralità arricchito della gioia naturale, dei sorrisi, della freschezza, della bellezza, della capacità di condivisione dei tanti giovani che l’hanno affollata, gli studenti del loro San Gip in festa con i loro educatori, gli ex allievi, le famiglie, gli amici. Vengono in mente le prime parole di Papa Leone XIV al mondo ed in particolare ai giovani quando , dal Loggione delle Benedizioni disse loro di non avere paura ma di andare avanti uniti mano nella mano tra di loro e con Dio certi del suo grande amore così come tornano alla mente le parole del predecessore Papa Francesco rivolto ai Fratelli delle Scuole Cristiane con il suo invito a proseguire uniti nel loro percorso con la gioia di evangelizzare educando e di educare evangelizzando.

Patrizia Foresto

Nuove ‘piazze pedonali’ davanti alle scuole per una città più sostenibile

Presentati gli interventi per la trasformazione dello spazio pubblico 

 

Colorate e arredate con panchine e sedute, alberi e fioriere, dotate di archetti per le biciclette e anche un gazebo e un tavolo da ping pong: sono le nuove ‘piazze pedonali’ realizzate dal Comune di Torino davanti a 4 diversi istituti scolastici presentate  in via Romita dalle assessore alla Transizione ecologica Chiara Foglietta e alle Politiche educative Carlotta Salerno, presente anche il presidente della Circoscrizione 2, Luca Rolandi. Spazi riqualificati per il gioco e l’incontro, più vivibili, che renderanno più sicuri e piacevoli i momenti che accompagnano l’ingresso a scuola e le attese prima dell’uscita al termine delle lezioni.

Luca Rolandi, padre di tre figli che hanno frequentato tutti l’Alvaro – Gobetti, si è detto “felice di questo grande regalo che ci è stato fatto. Una grande opera che sapremo conservare, animandola e rendendola fruibile a tutti”.

Una soddisfazione condivisa dal dirigente scolastico dell’istituto Luca Albana che introducendo la presentazione dei lavori ha espresso la sua soddisfazione per l’intervento che “ha trasformato il tratto di via Romita all’ingresso della scuola in un luogo piacevole e sicuro con panchine e verde dove attendere l’entrata o l’uscita da scuola dei propri figli e nipoti o trascorrere del tempo libero”.

“La scuola non finisce al cancello, ma continua. Continua quando portiamo a casa i compiti, certo, ma soprattutto in quei momenti — all’entrata e all’uscita — in cui possiamo chiacchierare, giocare e rilassarci prima di andar via. Per questo siamo felici che quattro delle nostre scuole abbiano oggi spazi in grado di accogliere bambine, bambini e famiglie, valorizzando questi momenti in luoghi belli. Ci auguriamo di poter estendere questo modello anche ad altre scuole, perché il bello chiama bello”, ha poi sottolineato l’assessora alle Politiche educativa Carlotta Salerno rivolgendosi alle bambine e ai bambini presenti.

“Lavoriamo perché sempre più scuole abbiano aree dove i bambini possano giocare e divertirsi in sicurezza, mentre i loro genitori o nonni scambiano qualche parola – ha detto Chiara Foglietta -. Cambiare paradigma a volte crea polemiche, ma osserviamo come siano tanti i cittadini che ci manifestano il loro consenso per gli interventi che insieme alla qualità della vita di tutti migliorano anche la scurezza”.

Gli interventi, finanziati dalla Regione Piemonte nell’ambito del “Programma di interventi per l’adattamento degli ambiti urbani a nuove forme di mobilità sostenibile e attiva”, hanno riguardato oltre all’Istituto comprensivo Alvaro Gobetti, all’interno della circoscrizione 2, la Scuola dell’infanzia europea di via Lodovica, all’interno della circoscrizione 8, l’ Istituto comprensivo Anna Frank di via Cavagnolo, all’interno della circoscrizione 6, la Scuola Martin Luther King in corso Francia, all’interno della circoscrizione 3.

In via Romita, davanti all’ingresso della scuola, è stato realizzato un ampio marciapiede per creare una “piazzetta pedonale” e una strada a velocità moderata per migliorare la sicurezza e la salute delle persone che abitano e frequentano la scuola e il quartiere.
L’area, dotata di aiuole verdi, alberi, panchine e archetti bici è stata inoltre impreziosita da un’opera artistica di grandi dimensioni, realizzata da Matteo Capobianco, in arte Ufocinque, che sotto forma di linea continua avvolge tutto l’isolato per poi ingrandirsi e infittirsi in corrispondenza di questa nuova area pedonale. Nell’ideazione dell’opera sono state coinvolte anche alcune classi della scuola primaria in laboratori creativi, sullo spazio pubblico e sulla mobilità sostenibile. L’intervento artistico, oltre all’opera a terra, ha coinvolto anche il muro di ingresso della scuola.
Un intervento artistico che l’ha abbellita e colorata e aree verdi e panchine, hanno trasformato il tratto di strada di strada di via Lodovica davanti alla Scuola dell’infanzia europea in uno spazio adatto al gioco, più sicuro e accogliente per chi si muove a piedi e in bici, in particolare per bambini e bambine e le loro famiglie che frequentano la scuola, ma anche per chi abita e vive il quartiere.

La pedonalizzazione di via Lodovica arriva da lontano: è stata proposta nel 2022 da genitori e insegnanti della Scuola dell’infanzia Europea. Dopo una prima fase di sperimentazione, la strada è stata poi definitivamente pedonalizzata e, nel 2025, a seguito di incontri con genitori, insegnanti e cittadinanza, è stata completata con aiuole, aree verdi, panchine e un’opera dell’artista Alice Lotti, che riprende il tema dell’acqua, in riferimento alla aiuole di raccolta della pioggia, dell’ombra, accanto al nuovo albero, e del gioco. Il percorso che ha portato alla realizzazione del disegno ha coinvolto bambine e bambini in un laboratorio creativo e in uno sulla mobilità sostenibile.

In via Cavagnolo quello che una volta era un parcheggio è diventato un luogo bello e accogliente, uno spazio protetto, colorato e sicuro dove le persone possono incontrarsi, sviluppare momenti di aggregazione e socialità, e i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze possono correre e giocare.
La piazza è stata arredata con panchine, sedute colorate, un tavolo coperto, una scacchiera, un tavolo da ping pong, alcune fioriere, archetti per le bici e arricchita dall’intervento creativo dall’artista Pepe Gaka. L’intervento ha permesso anche la creazione del collegamento ciclabile da via Cavagnolo a corso Vercelli.
Rete Ong Ets – che sviluppa sul territorio torinese il programma di agricoltura urbana e sociale ‘Agrobarriera’, in particolare nel quartiere Barriera di Milano (dove Rete ha la sua sede presso l’Ecomuseo Urbano della Circoscrizione 6), e la scuola continueranno a prendersi cura dello spazio e delle fioriere grazie a laboratori di orticoltura con bambine e bambini e con gli abitanti.

Davanti all’ingresso della scuola Martin Luther King nel controviale di corso Francia, all’altezza del civico 377, è stato creato un nuovo spazio pedonale, arredato con panchine e archetti per le biciclette, che potrà essere usato come luogo per attività anche al di fuori degli orari scolastici da parte di associazioni. è stato pedonalizzato e arredato con panchine e archetti bici.
La riqualificazione ha previsto anche la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali sulle due vie laterali lungo i percorsi di avvicinamento alla scuola e l’adeguamento dell’impianto semaforico. È stata aumentata la superficie a verde della banchina alberata esistente che delimita il viale dal controviale e prolungata verso ovest, incrementando così anche le superfici permeabili dell’area di intervento.

Tutte le classi della scuola primaria sono state coinvolte in un questionario informativo e sulle abitudini di mobilità e in un laboratorio ludico sullo spazio pubblico e la mobilità sostenibile.

Le attività di formazione, sensibilizzazione e urbanistica tattica

Le attività di formazione, sensibilizzazione e urbanistica tattica sono state coordinate e realizzate da Elisa Gallo, Forestae e Decisio.
L’attività di formazione è stata realizzata con la collaborazione del Museo A come Ambiente, coinvolto in un percorso di formazione sul tema della mobilità.
Sono state coinvolte 300 famiglie e / o bambini in questionari sulle abitudini di mobilità e sul gradimento delle attività di riqualificazione dello spazio. È stata anche un’occasione per accogliere spunti ed esigenze da parte di bambine e delle bambini.
Sono stati organizzati incontri con le dirigenze scolastiche, con il personale scolastico e con abitanti e famiglie.
Sono stati diffusi volantini informativi in via Romita e in via Lodovica, sono stati affissi striscioni e pannelli informativi per accompagnare e spiegare il cantiere e l’intervento che sarebbe stato realizzato.
450 bambine e bambini delle scuole primarie e dell’infanzia Europea sono stati coinvolti in laboratori sullo spazio pubblico e sulla mobilità sostenibile. In via Romita e in via Lodovica, bambine e bambini sono stati coinvolti in un laboratorio creativo con gli artisti Matteo Capobianco e Alice Lotti.

Bio artisti

Matteo Capobianco (Ufocinque)
Matteo Capobianco, noto con lo pseudonimo di Ufocinque, è un artista visivo nato a Novara nel 1981 e attualmente residente a Torino. Attivo a livello internazionale, il suo lavoro si sviluppa al crocevia tra street art, design, arte contemporanea e scenografia.
La sua carriera artistica inizia nel 1994 nella scena italiana del graffiti-writing e della street art, per poi evolversi in una pratica più ampia e multidisciplinare. Dopo la laurea in design industriale al Politecnico di Milano, ha approfondito la sua ricerca sul linguaggio visivo, fondendo arte e design con un approccio narrativo e simbolico. La sua poetica è fortemente influenzata dall’arte antica, dai linguaggi arcaici del segno, dall’alchimia e dalle iconografie medievali, che rielabora in chiave contemporanea.
Oggi lavora anche come scenografo e costumista teatrale, con particolare attenzione all’opera lirica, dove trasforma la scena in uno spazio grafico e concettuale. Parallelamente continua la sua attività di street artist, realizzando grandi murales pubblici ispirati a mappe antiche reinterpretate per raccontare la memoria e l’identità dei luoghi. Tra le sue opere più emblematiche si segnala Cernunnos a Torino, un murale che fonde mitologia, sostenibilità e simbolismo per riflettere sulla relazione tra uomo e ambiente urbano.
Negli ultimi anni ha affiancato alla pratica urbana una produzione installativa più intima e immersiva, incentrata sull’uso della carta come materiale scultoreo. Le sue installazioni – sospese tra arte contemporanea e scenografia teatrale – indagano le relazioni tra materia e significato, tra forma e funzione, creando ambienti fragili e visionari. In queste “foreste di carta”, la luce, il vuoto e la stratificazione diventano strumenti narrativi per evocare mondi sospesi, onirici, carichi di significato.
La sua pratica è guidata da una costante sperimentazione tecnica e materica, con un’attenzione particolare al concetto di “layer”, inteso come dispositivo interpretativo, costruttivo e poetico. Con una carriera che abbraccia oltre due decenni, Capobianco si conferma una figura di riferimento nell’arte visiva contemporanea, portando avanti una ricerca che unisce estetica, memoria e trasformazione dello spazio.

Alice Lotti
Alice Lotti, graphic designer e illustratrice, lavora nel campo dell’editoria, dell’illustrazione e
del wall painting con forme sintetiche e composizioni semplici che vivono al confine tra la figurazione e l’astrazione. La sua ricerca si focalizza sul processo per arrivare a soluzioni semplici. Nata a Alba nel 1985, si laurea in Comunicazione e Design per l’editoria all’Isia di Urbino. Dal 2011 ha lavorato presso alcuni studi di comunicazione come Graphic Designer e Art Director. Ha pubblicato libri illustrati per l’infanzia editi in Italia, Francia, Stati Uniti, Spagna e Brasile. Realizza opere di wall painting visibili in numerose città italiane e all’estero. Attualmente lavora come designer freelance e dal 2016 è docente di
Basic Design e Illustrazione presso lo IED di Torino. Ha all’attivo attività di workshop di progettazione e wall painting presso numerose scuole e università italiane tra le quali Isia Urbino e Libera università di Bolzano.

Giuseppe Percivati (Pepe Gaka)
Giuseppe Percivati, in arte Pepe Gaka, è nato a Torino nel 1985. Ha iniziato a dipingere a tempo pieno, da “professionista”, come madonnaro, in Australia, dalla fine del 2011 al 2016.
In seguito ha iniziato a dedicarsi alla pittura murale, specializzandosi nella creazione di murales di grandi dimensioni, come quello a Karachi, in Pakistan, il murale più alto dell’Asia, che misura 87,5 metri di altezza. Nelle sue opere si indaga principalmente l’essere umano e il rapporto tra uomo e natura adattando i soggetti alle superfici, in modo che il disegno possa dialogare con l’ambiente circostante. Provenendo da un background più tradizionale, predilige la vernice acrilica agli spray e pone molta attenzione ai dettagli, sia nella progettazione che nell’esecuzione dell’opera d’arte.

TORINO CLICK

Il Salone e i suoi limiti

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
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Il Salone sta entrando nel pieno delle sue attività e la direzione di Annalena  Benini lo porterà al successo, anche se su alcuni aspetti bisogna meditare criticamente perché non basta sostituire Lagioia con Benini per fare del Salone l’optimum in assoluto. La pagina pubblicitaria del Salone 2025, ad esempio, indica tra gli ospiti italiani Alessandro Barbero, Donatella di Pietrantonio, Mariangela Gualtieri, Luciano Ligabue, Dacia Maraini, Roberto Saviano e Ornella Vanoni. Capisco che la  letteratura italiana d’oggi è in crisi e sia quindi  necessario ricorrere ai cantanti, ma non accetto che quelli ignorati  possano essere liquidati dalle parole “e tanti altri”. Non sto ad elencare chi avrebbe meritato di essere citato, ma credo invece  di poter dire che lo sbilanciamento politico dei nomi citati appaia del tutto evidente. Un altro fatto va messo in evidenza ed è in linea di continuità fin  con il remoto passato di Ferrero e Picchioni: la frequentazione di allievi di scuole primarie che alzano i numeri del Salone, ma non possono trarre nessun giovamento da una visita di gruppo. I gruppi di studenti contribuiscono a intasare il Salone, ma non producono alcunché in termini scolastici e culturali per gli alunni. Vedendo il diluvio di inviti sui social, si ha l’impressione che tutti, davvero tutti, salvo gli analfabeti, abbiano trovato al Salone la loro ora e mezz’ora di notorietà.   E’ giusto aprire a tutti il salone  meno opportuno fare  migliaia di eventi con protagonisti/e di carta pesta che declassano il livello della manifestazione. Chi scrive si è battuto in passato per la libera circolazione delle idee al Salone contro i divieti ideologici di Lagioia, Chiamparino e Appendino. Andai al Salone, esibendo il trattato sulla tolleranza di Voltaire. Ma qui, quest’anno, c’è troppa piccola gente che, forse pagando qualche soldo, ha l’occasione di sognare  per poco tempo la celebrità letteraria al Salone. E’ umano sognare,  ma un minimo di qualità va garantita a chi paga un biglietto  perché altrimenti più che un salone internazionale (parola troppo altisonante per Torino) c’è il rischio che diventi la fiera delle vanità frustrate. Mi piange il cuore scrivere queste parole, ma il Salone nei suoi eventi non può abbassarsi oltre un certo limite. L’oves et  boves non può valere per il Salone. La massima apertura alle idee, non può significare che i visitatori professionali a scrocco del passato che si esibivano con il cartellino, possano diventare neppure in parte minima coprotagonisti. Il dramma italiano è che ci sono pochi lettori, ma uno degli aspetti più folkloristici del Bel Paese è  rappresentato dal fatto che abbondano i poeti e gli scrittori. Sessant’anni fa  Mario Soldati  premiando con un certo imbarazzo dei poetastri ad un concorso al circolo della Stampa disse che, paragonati ai terroristi che allora  sparavano pallottole, i poeti erano di gran lunga migliori perché sparavano versi inoffensivi anche se  deludenti. E’ passato più di mezzo secolo e i poeti sono sempre più numerosi al Salone e fuori dal Salone. Per fortuna i terroristi che sparano non ci sono più o non sono ancora tornati.

Salone del Libro, Benini: “Al servizio di lettori ed editori”. E il ministro Giuli annuncia nuovi finanziamenti

Questa mattina inaugurazione al Lingotto della edizione 2025 del Salone Internazionale del Libro. Al taglio del nastro il Ministro Giuli, il sindaco Lo Russo la vicepresidente della Regione Chiorino con l’assessore Chiarelli e la “patron” della rassegna Annalena Benini. “Il Salone è al servizio dei lettori e degli editori”, ha detto Benini. Loquace il ministro Giuli:“Bisogna dialogare, servono ponti, serve confronto”. Così il ministro della Cultura con i giornalisti a margine dell’inaugurazione del Salone, a proposito dell’appello firmato da registi e attori per chiedere un incontro al Mic.

“Non ho mai negato né mai negherò il dialogo e il confronto civile, da parte del ministero della Cultura. Quindi non mi interessano le firme, che siano pro o contro, mi interessano i ponti”.

Poi Giuli ha lasciato intendere che il Salone potrebbe ottenere maggiori finanziamenti dal Ministero.  “Non è da escludere, per niente, che il ministero della Cultura assuma un impegno più robusto nei confronti del Salone del Libro di Torino”

Qualche informazione sulla nuova edizione che durerà fino a lunedì. Torna anche per questa edizione la Pista 500, progetto artistico di Pinacoteca Agnelli sull’iconica pista di collaudo delle automobili FIAT sul tetto del Lingotto. Torna uno degli spazi più giovani, animati e frequentati delle ultime edizioni, il Palco Live e il camper di Margherita Schirmacher, che si trasformerà in uno spazio eventi.

I Paesi Bassi sono il paese ospite del XXXVII Salone, mentre la regione ospite è  la Campania.

Tra le ricorrenze che verranno celebrate al Salone Internazionale del Libro: il centenario dalla raccolta poetica Ossi di seppia di Eugenio Montale, dalla nascita di Andrea Camilleri e di Flannery O’Connor. Inoltre verranno celebrati i 250 anni dalla nascita di Jane Austen.