POLITICA- Pagina 9

Askatasuna, Zangrillo: “Fucina di illegalità”

«Ha fatto bene la Procura di Torino a ricorrere in appello contro la decisione di assolvere sedici militanti di Askatasuna dall’accusa di associazione a delinquere», dichiara il ministro per la Pubblica amministrazione e segretario di Forza Italia in Piemonte Paolo Zangrillo che prosegue:

«Parliamo di soggetti che da anni si rendono protagonisti di aggressioni, intimidazioni e atti violenti contro le Forze dell’ordine, ferendo poliziotti e carabinieri e alimentando odio e tensione nelle nostre città. Askatasuna non è un centro sociale: è una vera fucina di illegalità ed eversione, un luogo in cui si organizzano azioni contro lo Stato, come dimostrano gli assalti ripetuti ai cantieri dell’alta capacità Torino–Lione. E oggi le stesse persone vicine a questo centro sociale hanno preso come bersaglio, con cori e insulti, il ministro Giuseppe Valditara, a cui esprimo la mia piena solidarietà e vicinanza: episodi che confermano, ancora una volta, la natura violenta e intollerante di questi ambienti.

È ora di mettere fine a questa deriva estremista: i violenti vanno privati di ogni spazio concesso e riportati davanti alle proprie responsabilità. I cittadini hanno diritto alla sicurezza e alla legalità, non a convivere con chi si fa beffa delle istituzioni», conclude Zangrillo.

cs

Pentenero (Pd): “Buono Vesta, click day inaccettabile”

“È già stato presentato un numero di domande pari a quelle finanziabili con il budget disponibile di 10 milioni di euro”.
Dopo mesi di campagne promozionali discutibili, nei quali Fratelli d’Italia ha spesso associato, illegittimamente, il proprio simbolo di partito a quello di un’iniziativa istituzionale della Regione, questa è la dicitura che le famiglie piemontesi possono leggere sulla pagina del Buono Vesta.
Il click day è durato mezz’ora e migliaia di famiglie che avrebbero avuto diritto a ricevere il contributo economico hanno così visto la loro domanda respinta.
Già pochi minuti dopo la mezzanotte le code virtuali erano lunghissime, ed è stato evidente a tutti quanto avevamo già ribadito: la dotazione finanziaria di Vesta era chiaramente insufficiente!
Per capirlo bastava un semplice calcolo matematico. Con 10 milioni di euro e un importo medio di 1000 € per buono, solo 10.000 delle quasi 150000 famiglie aventi diritto avrebbero potuto beneficiare del contributo economico.
La scelta di un click day per distribuire i fondi, poi, è inaccettabile, perché non risponde ai bisogni delle famiglie: il buono andrà a chi è stato più fortunato.
Le politiche sociali sono una cosa seria, non una lotteria! Episodi come quello di Vesta non fanno altro che far crescere la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni, perché i cittadini e le cittadine questa mattina si sentono presi in giro, soprattutto dopo mesi di annunci.
Avevamo espresso tutti questi dubbi alla Giunta e all’Assessore Marrone negli scorsi mesi, e ancora una volta lo scorso martedì durante la seduta del Consiglio Regionale
Eravamo stati, purtroppo, facili profeti; abbiamo già chiesto risposte a Marrone, che ci ha ignorato. Ma non ci fermiamo qui: la Giunta Regionale non può continuare a prendere in giro le famiglie piemontesi
Gianna Pentenero
Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale

Merlo: Centro, c’è chi lo rilancia e chi lo affossa. Adesso si deve scegliere

“Quando si parla di un’area o di un progetto politico di Centro, riformista e di governo, non
possiamo non dire che oggi c’è chi cerca di rilanciarlo ed attualizzarlo e chi, al contrario, punta ad
annacquarlo prima e a liquidarlo poi. Nel primo campo ci sono indubbiamente Azione di Calenda
e Forza Italia di Tajani attraverso la declinazione concreta di una vera e credibile ‘politica di
centro’. Nel secondo, invece, troneggia Renzi con il suo partito Italia Viva. L’alleanza con i
populisti e gli estremisti da un lato e la costruzione a tavolino con il Pd della Schlein dall’altro di
un fantomatico soggetto centrista – l’ormai famosa ‘tenda’ di Bettini – segnala e conferma la
definitiva irrilevanza del Centro nell’alleanza di sinistra e progressista. Cioè la futura ‘gioiosa
macchina da guerra’.
Per queste ragioni chi crede nel futuro di un Centro riformista e di governo sa oggi dove guardare
e dove, invece, non approdare”.

On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’.

Contestazioni, Fi: “Dopo Zangrillo, Valditara: la solita sinistra”

ROSSO E FONTANA (FI): ANCHE OGGI IN AZIONE GLI AGIT-PROP DELLA SINISTRA

«La contestazione al ministro Valditara è l’ennesimo esempio della strategia che sta adottando la sinistra contro gli esponenti del Governo Meloni. Ormai ogni occasione è buona per utilizzare i propri agit-prop contro i ministri: sabato scorso è accaduto al ministro Zangrillo ospite alla Festa dell’Unità e oggi è accaduto al ministro Valditara in visita a Torino. L’utilizzo degli studenti o di finti studenti interpretati da esponenti dei centri sociali dimostra la debolezza del centrosinistra che, non riuscendo a vincere le elezioni alle urne o in Aula, torna all’utilizzo del modus operandi della tensione che ben conosciamo e che ha portato a scrivere alcune delle pagine più buie del nostro Paese. Esprimiamo la nostra solidarietà al ministro Valditara. La scuola per fortuna non è solo quella dei collettivi, una piccola minoranza di estremisti senza arte né parte, ma è rappresentata da tanti docenti e studenti che costruiscono ogni giorno con passione e dedizione la società italiana del domani. Come centrodestra stiamo mettendo i mattoni per una scuola fondata sui valori, sui buoni esempi, sull’educazione, sul rispetto: tutti concetti dei quali la sinistra non conosce il significato. D’altra parte, quando una Istituzione come il sindaco di Torino difende un centro sociale che obbliga dei consiglieri comunali andati in visita in un immobile di loro proprietà a calpestare le foto del presidente del Consiglio e dei ministri della Repubblica, che esempi si pensa che possano portare nella loro idea di ‘buona scuola’?», ad affermarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretari provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino, dopo gli attacchi subiti dal ministro dell’Istruzione davanti all’Istituto Zerboni.

Laura Pompeo (PD): “Sempre più profonda la crisi industriale in Piemonte”

“la Regione non può più limitarsi a osservare. Serve una regia politica per difendere impresa, lavoro e territorio”

Torino, 18 settembre 2025 – “La crisi dello stabilimento Dana di Rivoli è solo la punta dell’iceberg. In Piemonte, decine di imprese stanno attraversando fasi drammatiche, tra chiusure, licenziamenti e delocalizzazioni. La Regione non può continuare a limitarsi a monitorare: servono azioni concrete, tempestive e coordinate per difendere il lavoro e il tessuto produttivo” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo, che ha presentato una serie di interrogazioni in Consiglio regionale per chiedere interventi urgenti su più fronti: dalla componentistica automotive alla chimica, dalla grande distribuzione al commercio locale.

“La situazione alla Dana di Rivoli è sempre più preoccupante: oltre 200 lavoratori vivono da mesi nell’incertezza, tra cassa integrazione e prospettive di esuberi. Il tavolo ministeriale convocato a gennaio non ha prodotto risultati tangibili, e l’azienda non ha presentato un piano industriale credibile. È inaccettabile che si continui a tergiversare, mentre il futuro di intere famiglie è appeso a un filo. E Dana non rappresenta certo un caso isolato. Sempre a Rivoli, anche la Magna International ha annunciato 50 esuberi su 90 dipendenti, con il rischio di delocalizzazione delle attività all’estero. La perdita di know-how e competenze specializzate è un danno irreparabile per il territorio. La Regione deve attivare subito gli strumenti previsti dalla legge regionale 32/2023, a partire dalla convocazione di tavoli di crisi e dalla promozione di contratti di solidarietà” prosegue Pompeo.

“A Orbassano, la chiusura dello stabilimento Algo Group ha lasciato 26 lavoratori senza prospettive, in un’area già colpita da altre vertenze come Afs e Av-El. A Andezeno, la storica Candis S.p.A. è stata dichiarata fallita e ha lasciato una ventina di dipendenti senza lavoro e senza il pagamento di spettanze arretrate. E a tutto questo si aggiungono due nuove crisi che non possiamo ignorare: quella di Cerence, azienda leader nel settore delle tecnologie vocali per l’automotive, che ha annunciato un piano di ridimensionamento con impatti pesanti sul sito torinese, e quella di Magneti Marelli, che sta attraversando una fase di ristrutturazione con tagli significativi e il rischio di ulteriori delocalizzazioni. Parliamo di settori strategici, ad alta innovazione, che rischiano di essere smantellati senza una visione industriale condivisa” sottolinea la Consigliera dem.

“Infine, non possiamo non citare anche la chiusura dello stabilimento Elantas di Trofarello, dove 68 lavoratori rischiano il licenziamento a causa della delocalizzazione della produzione, senza che sia stata proposta una reale alternativa occupazionale in quella zona” sottolinea Laura Pompeo.

“Questi casi rappresentano soltanto alcune delle chiusure aziendali che si sono verificate negli ultimi anni in Piemonte. Credo che si debba prevedere, finalmente, un piano di reindustrializzazione dei nostri territori provati dalla crisi, un piano serio che guardi al futuro e sia in grado di coinvolgere nuovi investitori e utilizzare al meglio le misure gestite da Finpiemonte per il recupero di siti produttivi in crisi. Serve una regia politica forte e lungimirante, capace di mettere in rete istituzioni, imprese e parti sociali” aggiunge Pompeo.

“Il Piemonte sta vivendo una crisi industriale diffusa, che richiede risposte concrete. Non possiamo continuare ad assistere a chiusure, delocalizzazioni, licenziamenti e tagli di personale che si ripercuotono irreversibilmente sulle nostre comunità” conclude la Consigliera regionale Laura Pompeo.

cs

Prenotazioni Cuneo, Marro e Ravinale (AVS): “Riboldi non accusi le opposizioni” 

In merito alle dichiarazioni dell’assessore alla Sanità Riboldi sulle prenotazioni fantasma a Cuneo: noi facciamo il nostro lavoro, rappresentiamo le istanze del territorio, portare le segnalazioni dei cittadini e cerchiamo di ricordare a questa Giunta le molte ingiustizie di questa Regione, a partire da una sanità che per troppi resta inaccessibile. Se questo viene interpretato come “ricerca di visibilità”, l’assessore può stare tranquillo: non smetteremo di svolgere il nostro ruolo di vigilanza e cura. E trovo assurdo che alle richieste puntuali che abbiamo fatto in Consiglio si risponda sui giornali e non in consiglio regionale.
Resta il fatto che, dopo quasi due settimane di attesa e un sistema andato in tilt, che dopo che abbiamo sollevato il caso ha chiuso le prenotazioni anche per i casi urgentissimi, ci si sarebbe aspettati non solo rassicurazioni generiche, ma dati puntuali. Quante prenotazioni con questo metodo sono state fatte? Sono state conteggiate come quelle nei tempi da normativa o, come da noi riscontrato, eseguite fuori tempo? Se era tutto così chiaro e limpido perché la Direzione Sanità ha immediatamente bloccato il sistema e si è assicurata che riguardasse solo ASL CN1 e l’ospedale Santa Croce e Carle? Se la procedura era corretta per valutare il rischio delle visite, perché l’ha usata solo Cuneo?
La cosa che colpisce di più è che i dati sulle liste di attesa e le prenotazioni le avevamo chieste mesi fa all’assessore, che rispose di non averle e di chiederle alle singole ASL. Ora finalmente pare che le abbia chieste, così come abbiamo fatto noi, e si sia reso conto che forse qualcosa non quadra, al punto che in questo momento risultano, da verifiche effettuate, che le prenotazioni siano chiuse, cosa tra l’altro vietata dalla legge.
Invece di accusare chi fa il proprio lavoro, assessore, faccia il suo e risolva il problema. Le cittadine e cittadini meritano delle scuse, e anche che le prenotazioni riaprano e siano svolte nei modi e tempi stabiliti dalla legge.
cs

Bartoli: “Procedure imborso per danni da eventi climatici, bene sgravio per i Comuni”

“Auspichiamo che così erogazione sia più rapida”

Cambia tutto: la ricognizione dei danni e le domande di contributo per i privati colpiti dal maltempo, a partire dagli eventi del 15-17 aprile, si dovranno compilare solo online.

Non si useranno più moduli cartacei né si potrà inviare nulla via e-mail ai Comuni: la procedura passa completamente sulla piattaforma digitale MOON. L’accesso si effettua tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi.

In concreto, i cittadini potranno compilare la domanda in autonomia, allegare le foto o i documenti che attestano i danni e inviarla direttamente. I Comuni non dovranno più raccogliere le pratiche fisicamente né occuparsi della rendicontazione.

Questa novità sarà la prima applicazione pratica per la ricognizione dei danni del maltempo del 15-17 aprile 2025 nei Comuni indicati dall’Ordinanza commissariale n. 1/A1800A/1154 del 18 agosto scorso: per Torino si tratta di 121 comuni del Canavese, delle Valli di Lanzo, del Pinerolese, mentre nell’intera regione i comuni sono 389.

Per il Consigliere Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente PML), Presidente della V Commissione Ambiente, si tratta di “una novità importante che permette ai cittadini di chiedere autonomamente i contributi per i danni da maltempo e sgrava i Comuni di un’incombenza rilevante. Un passo importante sulla via dell’informatizzazione delle pratiche della PA e soprattutto un rilevante contributo all’operatività dei comuni, soprattutto di quelli più piccoli, per cui l’attività di raccolta e verifica della documentazione rischiava di rendere più complesso l’espletamento delle funzioni ordinarie. Auspichiamo che questo significativo snellimento della burocrazia significhi per i cittadini che già devono fronteggiare danni a volte ingenti un più agevole e tempestivo accesso e una più celere erogazione dei contributi”.

Bartoli pone l’accento sulla necessità di tutelare i cittadini anziani e fragili: “Non dimentichiamo le persone che non hanno l’identità digitale o che non sono in grado di servirsene al meglio: come Commissione Ambiente del Consiglio regionale lavoreremo affinché i contributi giungano a tutti coloro che ne hanno bisogno e diritto”.

In Regione passa il bilancio consolidato

La prima Commissione Bilancio, presieduta stamane da Debora Biglia, ha licenziato a maggioranza il “Bilancio consolidato della Regione Piemonte per l’esercizio finanziario 2024”.
L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano ha illustrato il provvedimento, che è redatto “con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate, secondo le modalità ed i criteri individuati nel principio applicato del bilancio consolidato”. Si tratta quindi di un documento contabile che presenta la situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’intera Regione, inclusi i suoi enti strumentali e le società partecipate e controllate, come se fossero un’unica entità.
È intervenuto per chiarimenti Fabio Isnardi (Pd), chiedendo se la Giunta abbia intenzione o meno di chiedere un’ulteriore consulenza a esperti, nella redazione del Consolidato; l’assessore ha risposto che la questione sarà valutata in futuro.
Il provvedimento andrà in Aula per la votazione.

Rinnovo contratto sanità in Conferenza Regioni

DAL CONSIGLIO REGIONALE
“Sarà cura dell’assessorato portare con urgenza all’attenzione della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome la questione dei costi per il rinnovo contrattuale per le lavoratrici e i lavoratori della Sanità privata in modo da concordare la segnalazione al Ministero della Salute”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, rispondendo in Aula all’interrogazione presentata dalla consigliera Alice Ravinale (Avs), che chiedeva come la Regione ritenga di intervenire “affinché il rinnovo dei contratti venga finalmente riconosciuto come elemento imprescindibile di qualità del servizio delle strutture sanitarie private e come intenda agire per vincolare a tale criterio il mantenimento degli accreditamenti esistenti”.

L’assessore ha ricordato che la Regione aveva provveduto ad erogare un acconto del 50% dei maggiori oneri derivanti dagli incrementi contrattuali, relativi al secondo semestre 2020, nel limite massimo di una cifra di poco inferiore a 4,4 milioni di euro. L’acconto è stato erogato in via straordinaria, in attesa dell’adozione del provvedimento nazionale di revisione delle tariffe delle prestazioni sanitarie. A livello nazionale non si sono più avute indicazioni al riguardo, né sono stati stanziati fondi statali dedicati. L’unica precisazione riguarda l’ulteriore aumento delle tariffe previste dalla legge di bilancio 2025: in questo caso le risorse potranno essere impiegate dalla Regione solo in seguito agli atti attuativi nazionali.

Ravinale, pur ringraziando l’assessore per l’impegno nel portare il tema a livello nazionale, ha precisato che il problema centrale riguarda il fatto che esistono dei soggetti che lavorano per il pubblico – nel caso dell’interrogazione strutture sanitarie private in accreditamento e Rsa, in altri casi mediante appalti – che applicano contratti collettivi scaduti da molto tempo, peggiorativi delle condizioni dei lavoratori. (L’interrogazione fa riferimento a contratti Aiop e Aris). “Ben venga il lavoro dell’assessore per aumentare le risorse a disposizione, ma mi auguro soprattutto che ci sia un impegno reale per evitare che chi lavora per la Regione Piemonte, in accreditamento o in appalto, debba lavorare in povertà”, ha replicato la consigliera.

Nel corso della sessione del sindacato ispettivo è stata data risposta anche alle seguenti interrogazioni: 468 “Cambio software e gravi disservizi ospedale Maggiore di Novara”, di Domenico Rossi (Pd), 494 “Si ritiene il progetto di costruzione di un allevamento intensivo avicolo per oltre 274.000 galline ovaiole sul territorio del Comune di Arborio (VC) compatibile con esigenze di tutela ambientale e di contrasto al consumo di suolo?” di Alice Ravinale (Avs), 447 “Sviluppo e mantenimento del sistema produttivo nelle aree interne per l’attuazione degli interventi di cui agli Accordi di Programma Quadro “Area interna-Valli Maria e Grana”, Area interna-Valle Bormida” e Area interna- Valli di Lanzo” di Alice Ravinale, n 522 “Attività estrattive di cobalto e terre rare nelle Valli di Lanzo, quale tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico”, di Alberto Unia (M5s), 486 “Cosa ha fatto la Regione Piemonte per potenziare le opere di contenimento necessarie alla sicurezza del Comune di Bardonecchia?” di Monica Canalis (Pd), 449 “Riattivazione del servizio e potenziamento Ferrovia Santhià-Arona” di Domenico Rossi (Pd), 393 Situazione ponti di Alberto Avetta (Pd), 464 “Disservizi della linea ferroviaria Acqui Terme – Torino Porta Nuova e tratte correlate” di Marco Protopapa (Lega), 501 “Disservizi e condizioni igienico-sanitarie inaccettabili sui treni della tratta Torino-Savona” di Mauro Calderoni (Pd), 554 “Iniziative della Regione Piemonte in relazione alla vicenda dell’autovelox di Ventimiglia – Porra e ai suoi effetti sui cittadini piemontesi, in particolare in relazione alla riapertura del Tunnel di Tenda” di Mauro Calderoni, 513 “Treni, motivi di disservizi e cancellazioni” di Davide Zappalà (Fdi).

Hanno invece ricevuto risposta scritta le seguenti interrogazioni: 443 “Ricorso crescente ai medici gettonisti nelle strutture sanitarie piemontesi, quali azioni da parte dell’Assessorato” di Vittoria Nallo (Sue), “Creazione Testo Unico della Sanità” di Davide Zappalà, 451 “L’ASL di Biella intende prendere provvedimenti nei confronti della referente della Sanità Penitenziaria a fronte delle gravi esternazioni della stessa suoi social in occasione dei referendum dell’8 e del 9 giugno?” di Alice Ravinale, 469  “Applicazione del nuovo Decreto Tariffe LEA e copertura dei costi di riparazione degli ausili per la mobilità personale” di Vittoria Nallo, 470 “Attivazione esami radiologici da remoto con TSRM” di Davide Zappalà e 499 “Utilizzo graduatoria Concorso Dirigente Psicologo-disciplina Psicologia e Psicoterapia- AOU Città della Salute e della Scienza di Torino” di Daniele Valle (Pd).

Ufficio stampa CRP

 

Infermieri, Canalis (pd): “Reclutamento al palo”

Ordine e sindacati propongono l’apertura di corsi universitari più capillari sul territorio e l’offerta di alloggi a prezzo agevolato per gli studenti, ma la Giunta regionale finora ignorato queste proposte.

 Dopo gli allarmi di Fnopi, la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche, sui test di ammissione 2025 ai corsi di laurea in Infermieristica, in cui le domande non hanno coperto il numero di posti messi a bando, ci aspettavamo un sussulto da parte della Giunta Cirio.

Anche in Piemonte, infatti, latitano i candidati. Già nel 2024, ci sono state 1.050 domande di iscrizione ai corsi di infermieristica per 1.154 posti e, nel 2025, 986 domande per 1.154 posti, mentre le uscite per pensionamenti, dimissioni o altre cause sono molto alte: nei 6 anni di amministrazione Cirio, tra il 2019 e il 2024, il saldo complessivo degli infermieri è meno 647 (saldo tra cessazioni e assunzioni a tempo indeterminato). Una vera emorragia che mette a repentaglio la tenuta dei servizi.

Le cause strutturali di questo calo di appeal sono la mancanza di prospettive concrete di carriera, le basse retribuzioni, i carichi di lavoro eccessivi, la difficoltà di conciliare vita lavorativa e familiare, lo scarso riconoscimento sociale e le limitazioni dell’esercizio libero professionale.

Il numero di 31 mila iscritti all’Ordine resta stabile solo grazie alla presenza di 4 mila professionisti stranieri, con un titolo riconosciuto dallo Stato italiano (romeni, seguiti da peruviani e albanesi).

Tra pensionamenti, dimissioni, blocco dei gettonisti, fine della deroga per chi era stato assunto senza titoli durante la pandemia e insufficienti iscrizioni ai corsi di laurea, rischiamo veramente di lasciare scoperti ospedali, ambulatori territoriali e RSA. La stima per il Piemonte è di una carenza di 6.000-7.000 infermieri.

I concorsi vanno deserti o reclutano chi già lavora nel sistema pubblico e si sposta da un’azienda all’altra.

Oltre alle missioni di reclutamento in Albania, per ora senza esito concreto, ci saremmo aspettati di veder aprire corsi di laurea in Infermieristica anche nelle aree più decentrate del Piemonte, per garantire capillarità formativa, soprattutto nei territori di confine con le altre Regioni, e avremmo apprezzato l’offerta di alloggi a prezzo agevolato per gli studenti di infermieristica, proprio per incentivarne l’iscrizione. Tutto tace anche sulla regolarizzazione dell’enorme numero di infermieri assunti durante la pandemia, che in Piemonte operano in deroga alle norme (circa 600-1.000), e sull’interlocuzione con il Governo per superare il numero chiuso a Infermieristica.

Anche la risposta fornita oggi dall’assessore, rispetto al mio Question time sul tema, è parsa non sufficientemente incisiva, a fronte dell’emergenza che attanaglia il Servizio Sanitario Regionale.

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

cs