POLITICA- Pagina 8

Nuovi Gobetti un po’ attempati

IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni

Un manifesto di circa cento persone, in verità non tutti intellettuali (evito di citarne i nomi), merita sempre attenzione.  Se poi a ispirarlo e illustrarlo è un avvocato di lungo corso come Fulvio Gianaria, esso merita di essere letto e meditato. A due mesi dal voto, appare strumentalizzabile e anche un po’ fuori tempo perché il manifesto di Croce del 1926 ebbe ben altre firme e guardava al fascismo con una profondità di pensiero che qui non si coglie anche perché oggettivamente non ci sono le condizioni per scriverlo. Manca anche l’interlocutore Giovanni Gentile e il delitto Matteotti. Fa sorridere Elena Caffarena, figlia del più noto Mino, funzionario e dirigente del PLI , quando scrive: “ Ci unisce il desiderio di vedere un nuovo Risorgimento. Vogliamo ispirare chi la pensa come noi”. L’idea sarebbe buona,  ma mancano gli ispiratori. Neanche una parola diretta a sostegno di Israele, ma solo giri di frase. I liberali, i liberal-democratici sono stati sempre dichiaratamente filoisraeliani. Stupisce la conversione al liberalismo di Massimo Negarville, figura oggettivamente lontana da vecchi e nuovi risorgimenti, anche lui autorevole firmatario. Gobetti nel suo slancio non sempre rigoroso aveva un’attenuante: era giovane ed immaturo. Un‘attenuante che non si può concedere a molti dei firmatari. Sempre cento o quasi,  come quelli che ebbero bisogno dell’Ungheria invasa per dimettersi dal PCI togliattiano che difendeva i carri armati di Mosca.  I liberali non si agitano per l’eguaglianza sociale ma per libertà che consente ai più capaci e meritevoli di liberarsi dal soffocante egualitarismo livellatore. Farmacisti, politicanti vari della I repubblica e improvvisati saggisti provenienti dal pci, si sono dimenticati anche di denunciare la corruzione correntizia in particolare del  Pd odierno  che allontana dal voto i cittadini e dà il potere ai capi bastone, fomentando il populismo di ogni colore, anch’esso incompatibile con il liberalismo. Non sono dimenticanze da poco. Ma molti il liberalismo l’hanno conosciuto in un corso al Cepu, come dice Dino Cofrancesco.

Europa Verde – Verdi Torino inizia la campagna elettorale

“Abbiamo iniziato la campagna elettorale per le elezioni Regionali 2024 con l’inaugurazione della sede del nostro comitato elettorale in Piazza Arbarello a Torino. La sede elettorale sarà la casa di tutti i candidati, degli iscritti e dei simpatizzanti, per condividere attività e momenti di incontro e di confronto, nel corso di questi mesi di campagna elettorale”, così sui social gli esponenti di Europa Verde – Verdi Torino.

Sono intervenuti:

– Ignazio Marino, candidato al Parlamento Europeo per Alleanza Verdi Sinistra
– Roberto Tricarico, uno dei candidati alle elezioni Regionali
– Gianna Pentenero, candidata Presidente per la Coalizione di Centro sinistra, che ha portato i suoi saluti.

Italia Lib Pop: azione collettiva contro il degrado a Borgo San Paolo

“Nel corso degli ultimi anni, insieme ai residenti ed ai commercianti, abbiamo più volte segnalato il progressivo degrado del quartiere San Paolo, in particolare modo nella zona che insiste sul Parco Gian Maria Volontè e Via Paesana, ottenendo risposte vaghe e pochissime azioni concrete. Le raccolte firme, la petizioni, le richieste di interventi come l’installazione di dissuasori, sono rimasti lettera morta e, per questo motivo, come Coordinamento Cittadino di Italia Liberale e Popolare abbiamo deciso di sostenere l’azione collettiva dei residenti di zona che, stufi di dover sopportare il continuo trasgredire le norme di civile convivenza da parte di soggetti noti, che hanno fatto del parcheggio la propria residenza, si appellano al sindaco di Torino per richiedere interventi rapidi per il ripristino della Sicurezza e del decoro urbano della zona”, così il Coordinamento dell’Area Metropolitana, introduce il sostegno dell’Associazione all’azione collettiva.

Negli ultimi mesi è ulteriormente cresciuta la presenza di camper e furgoni che ormai hanno monopolizzato buona parte dell’intera area di parcheggio e nonostante i ripetuti contatti telefonici con la Polizia Urbana e le segnalazioni alla Circoscrizione, gli schiamazzi  diurni e notturni, l’utilizzo del Toret come bagno da parte dei camperisti nomadi, l’accumulo di immondizia e di rifiuti ingombranti non sono mai stati risolti.

I campeggiatori abusivi riversano detersivi e oli esausti nella fontana e nei tombini, lasciano coltelli da cucina tra le auto, maneggiano giornalmente bombole del gas che nascondono spesso sotto i camper, defecano tra le auto parcheggiate, circolano nudi nel parcheggio. Comportamenti, questi,  che offendono la pubblica decenza.

Mentre la Presidente di Circoscrizione continua ad asserire che non esistono problemi di degrado in Borgo San Paolo, la polizia municipale dichiara di non poter intervenire con lo sgombero, e suggerisce la possibilità di appellarsi alla normativa in materia di degrado urbano, in modo esortare il  Sindaco, quale Ufficiale del Governo, ad adottare ordinanze finalizzate alla tutela dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana del quartiere.

“Una situazione che ha del surreale, sopratutto nella disattenzione mostrata dall’amministrazione della Circoscrizione, oltre che dal Comune. Per questo, come Italia Liberale e Popolare, abbiamo deciso di supportare chi nel quartiere vive e chiede il semplice rispetto delle leggi e delle norme di convivenza civile, non volendo essere considerato cittadino di serie B. Sosteniamo, quindi, convintamente questa iniziativa lanciata dai residenti che intendono subissare di mail il Comune di Torino per richiedere attenzione e soluzioni concrete per l’area”, aggiunge Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare.

L’Associazione ed il comitato cittadino, chiedono quindi di scrivere a segreteria.mobilita@comune.torino.it per richiedere, tutti insieme, l’installazione di dissuasori per furgoni e camper o per lo meno di un controllo costante per allontanare soggetti e mezzi che non rispettano le norme del vivere civile.

Un appello, l’ennesimo, che arriva da quei quartieri che si sentono sempre più marginalizzati dall’attenzione delle istituzioni e che non vogliono rassegnarsi ad assistere, impotenti, ad un degrado sempre più irrefrenabile.

Italia Liberale e Popolare

Coordinamento Regionale Piemonte

W la classe operaia in lotta mentre la politica annaspa

Il posto di lavoro non si tocca, W la classe operaia in lotta. Erano anni che non si vedevano tanti metalmeccanici scendere unitariame in piazza a Torino. Come non essere dalla parte loro. Ma solo un gesto morale di solidarietà a parole condito dalla sola e totale impotenza.

La Fiat ha ricevuto in questi decenni 220 miliardi di euro dallo Stato Italiano. Ripeto perché sia chiaro: 220 miliardi affinché la famiglia Agnelli si facesse sostanzialmente gli affari propri.

Conveniente fare l’imprenditore in questo modo. Poi passata la festa gabbato lu santo.
Penso che sia l’unico caso al mondo. E la politica?
Le opposizioni sia in Piemonte che a Roma mi sembrano i polli di Renzo di manzoniana memoria. Solo impegnati a come perdere le elezioni. Prima cacciano Mauro Salizzoni e poi lo implorano di essere testa di lista.

Sono proprio disperati. La  Sinistra sbrindellata che fa strani accordi con il centro del centro sinistra e i Calendiani continuano a bisticciare con i Renziani. I Cinquestelle solo impegnati nel confermare i consiglieri uscenti. Le piccole cose di pessimo gusto sempre guidate dalla indicibile voglia di perdere.
Sicuramente verranno accontentati.

Nel centrodestra un solo problema aperto: chi avrà più voti tra Lega e Forza Italia. Addirittura Mimmo Portas insieme con la lista civica di Cirio governatore difatto ritornato in Forza Italia. Portas, il re del trasformismo colpisce ancora. Francia e Spagna pur che se magna. A Roma con il Pd.

A Torino con Lo Russo ed in Regione con Cirio. Dal suo punto di vista un capolavoro. Conclusioni? Magari una  forte astensione. Sicuramente una classe politica totalmente inadeguata.

PATRIZIO TOSETTO

Testamento biologico, Mobilitazione dell’Associazione Coscioni

IN PARLAMENTO C’È CHI PROPONE DI ABOLIRLO, E IL 75% DEGLI ITALIANI DENUNCIA SCARSA INFORMAZIONE. (SWG). SOLO IL 13% RITIENE CHE LE ISTITUZIONI ABBIANO ADEGUATAMENTE INFORMATO

Fino al 21 aprile banchetti ed eventi in oltre 100 piazze italiane per fare informazione.

QUI TUTTE LE PIAZZE

Riceviamo e pubblichiamo

Il Senato ha avviato la discussione sul tema del fine vita, e c’è chi vuole approfittarne non per ampliare i diritti, ma persino per cancellare il testamento biologico (come nella proposta di Forza Italia).
Nel frattempo, la disinformazione regna sovrana: tre italiani su quattro ritengono che, dall’entrata in vigore della legge sul testamento biologico 6 anni fa, le istituzioni non abbiano informato correttamente i cittadini su questo diritto e quindi su come redigere le proprie DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento). È quanto emerge da una recente indagine effettuata da SWG per l’Associazione Luca Coscioni. Il testamento biologico risulta conosciuto in modo poco approfondito: il 40% non sa di cosa si tratta e l’85% non sa come procedere al suo deposito. Per questo l’Associazione ha indetto due settimane di mobilitazione straordinaria in difesa del testamento biologico e della sua conoscenza.

“Sono in corso due azioni per cancellare il diritto al testamento biologico. La prima è esplicita, ed è contenuta nella proposta di legge di Forza Italia, in discussione al Senato, che vuole esplicitamente impedire alle persone di poter rinunciare alla idratazione e alimentazione artificiale. La seconda azione è più indiretta e subdola, e consiste nel boicottaggio della legge attraverso la disinformazione. Tre quarti dei cittadini, il 75%, ritengono che le istituzioni non abbiano informato correttamente la popolazione su come redigere il testamento biologico” dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. “Così, in mancanza di una campagna informativa l’Associazione scende in piazza dopo l’azione quotidiana attraverso il Numero Bianco 0699313409 e il servizio sul sito Citbot.it basato sull’intelligenza artificiale. Siamo di fronte a un momento cruciale per la difesa e la promozione del diritto all’autodeterminazione. In Italia c’è una grave assenza di informazioni istituzionali sul tema, sempre più italiani contattano il Numero Bianco per conoscere i propri diritti sul fine vita. Solo a marzo abbiamo ricevuto 614 chiamate, oltre 100 in più rispetto allo stesso mese del 2023. Netto aumento soprattutto negli ultimi dodici mesi in cui abbiamo assistito 6798 persone, oltre 1500 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.

L’Associazione Luca Coscioni fino al 21 aprile sarà presente in oltre 100 piazze italiane per una mobilitazione mirata a colmare il vuoto di conoscenza lasciato dal Ministero della Salute sul tema del testamento biologico.

Intanto, a cinque anni dal lancio, CitBot, l’assistente virtuale dell’Associazione Luca Coscioni, proprio in questi giorni si rinnova grazie a SudSistemi, per fornire il proprio supporto ai cittadini a partire da ciò che è possibile fare in Italia in merito alle scelte riguardo alla fine della propria vita, avvalendosi di meccanismi di intelligenza artificiale basati sulla rielaborazione del linguaggio umano e di un sistema di domande e risposte per fornire informazioni chiare e affidabili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

 

Regionalismo differenziato, seminario alla Fondazione Amendola

Seminario sul regionalismo differenziato. I problemi e le incognite per le prospettive di sviluppo del Paese alla Fondazione Giorgio Amendola

 

Il 23 gennaio 2024 il Senato della Repubblica approvava il disegno di legge di iniziativa governativa sul ‘regionalismo differenziato’. Un tema complesso, cui è  dedicato il seminario online organizzato dalla Fondazione Giorgio Amendola, in programma lunedì 15 aprile 2024, alle ore 17, dal titolo “Regionalismo differenziato. I problemi e le incognite per le prospettive di sviluppo del Paese”.

Interverranno Maria Ludovica Agro, già direttore generale dell’agenzia per la Coesione Territoriale , Claudio De Vincenti, professore di Economia politica all’università di Roma La Sapienza e già ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Andrea Giorgis, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Torino e membro della commissione Affari Costituzionali del Senato, Amedeo Lepore, Professore ordinario di Storia Economica all’Università della Campania Luigi Vanvitelli, membro del Comitato Scientifico della Fondazione Giorgio Amendola.

Modera Gianni Cerchia, Direttore Scientifico della Fondazione Amendola, Professore Ordinario di Storia del Molise.

A introdurre i lavori Domenico Cerabona, direttore della Fondazione Amendola.

MARA MARTELLOTTA

Mirafiori, Giachino: “Bella iniziativa, ma mi aspettavo più gente”

Caro direttore, bella e importante la Manifestazione organizzata stamane a Torino a difesa di Mirafiori e del settore auto anche se mi aspettavo più gente, come hanno detto dal palco alcuni delegati. Sarà perché a Torino non si scioperava  più nel settore auto da quasi 15 anni. Sarà perché da troppo tempo coloro come il sottoscritto che ritengono il settore auto un settore ancora molto importante avevano meno spazio di coloro che invece sostenevano la importanza di puntare sul turismo, sulla cultura, sul loisir, sull’aerospazio. Sarà perché il sindacato ha scelto di essere duro con Stellantis ma anche distante dalla posizione del Governo Meloni che pure è stato il primo Governo che da vent’anni chiede di rialzare la produzione nel nostro Paese a 1 milione di auto. Per Torino e per il Paese l’obiettivo del Governo e’ straordinariamente importante perché vorrebbe dire raddoppiare produzione, fatturato e aumento del lavoro.
Certo se a Genova venisse toccato il porto scenderebbe in piazza tutta la Città come abbiamo fatto noi per la TAV, il 10 novembre 2018.
Ecco perché sostengo che Torino dovrebbe schierarsi a fianco della posizione del Ministro e non chiedere come qualcuno ha fatto dal palco al Governo e a Stellantis di non litigare.
In ogni caso dopo anni si è sentito di nuovo dire dal palco della grande capacità di figliare aziende del settore auto e dal forte contributo che dà alle esportazioni del nostro Paese il settore che ha costituito il perno della rinascita industriale del Paese nel secondo dopoguerra.
Ma Torino è il Paese hanno la grande chance delle elezioni europee per modificare votando Giorgia la politica suicida di puntare solo sull’elettrico . Mentre le elezioni regionali serviranno per votare in Regione chi ritiene che per  il futuro di Torino saranno essenziali sia la TAV che il settore automotive.
Mino Giachino