POLITICA- Pagina 66

Associazione Coscioni, “digiuno di dialogo” sul suicidio medicalmente assistito

Tre attivisti piemontesi dell’Associazione Luca Coscioni iniziano dalla mezzanotte di oggi un “digiuno di dialogo” per chiedere a ciascun Consigliere regionale di impegnarsi per ottenere la votazione sulla proposta di legge “Liberi Subito”, la legge regionale dell’Associazione Luca Coscioni sul “suicidio medicalmente assistito”.  Si tratta di: Marco Riva Cambrino, Paola Stringa, Andrea Turi. La richiesta, in vista del Consiglio Regionale di domani 19 marzo, è quella di votare la proposta di legge, prima che il Consiglio stesso sia sciolto per le elezioni.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – In una lettera inviata a tutti i Consiglieri gli attivisti scrivono: “È con profonda preoccupazione che constatiamo il protrarsi da ormai otto mesi dell’attesa di una decisione su questa delicata questione, che riguarda direttamente la libertà e la dignità alla fine della vita. Terminare la consiliatura regionale senza aver  votato la legge significherebbe anche umiliare un istituto di partecipazione popolare e danneggiare così la credibilità dell’istituzione Regione Piemonte, tradendo la fiducia nella democrazia dimostrata da 11.400 cittadine e cittadini di ogni credo politico e religioso che hanno depositato la proposta. Di fronte a questa situazione, come cittadini, e sostenitori dei diritti umani fondamentali e della partecipazione democratica, abbiamo deciso di intraprendere un digiuno di  dialogo con voi per chiedervi di non girare la testa dall’altra parte e di assumervi la responsabilità di una  decisione, qualunque essa sia. Chiediamo però che non siano lasciati senza risposta le cittadine  e cittadini piemontesi, chi ha firmato la proposta e, ancor di  più, chi  vive in condizioni di  sofferenza insopportabile e vuole garanzie sulle modalità di attuazione dei propri diritti. Siamo disponibili e interessati a ogni forma di dialogo e di confronto con voi e a fornire ulteriori informazioni e motivazioni riguardo alla decisione di intraprendere il digiuno”

In Piemonte, infatti, in ormai otto mesi di tempo, dopo il deposito avvenuto lo scorso 28 agosto delle 11.400 firme raccolte a favore di  “Liberi Subito”, il Consiglio regionale ancora non si è espresso. Per questo Marco Cappato e Filomena Gallo, tesoriere e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Davide Di Mauro, Coordinatore del Comitato promotore della legge di iniziativa popolare “Liberi subito” nei giorni scorsi avevano rivolto un appello al Presidente della Regione Alberto Cirio e convocato un presidio davanti alla sede del Consiglio Regionale. Oltre 500 firme sono state raccolte in pochi giorni a favore di questo appello: decine di sindaci, assessori, accademici hanno espresso il loro sostegno alla richiesta. Tra le personalità anche Giorgio Airaudo, segretario generale CGIL Piemonte e i sindaci di Biella, Pinerolo, Moncalieri, Settimo  e altri nell’area metropolitana torinese, l’attrice e scrittrice Luciana Littizzetto, il matematico Piergiorgio Odifreddi, il magistrato Vladimiro Zagrebelski, il gruppo musicale dei Subsonica, il filosofo Giovanni Fornero e il climatologo Luca Mercalli.

AVS: “Pentenero ottima, ma impegno per campo progressista”

Elezioni regionali in Piemonte

Alleanza Verdi Sinistra Piemonte, resa edotta dagli organi di stampa della indicazione di Gianna Pentenero quale candidata Presidente designata unitariamente dalla Direzione piemontese del Partito democratico, nel riconoscerne le qualità umane e politiche, ribadisce il proprio indefesso e coerente impegno per la costruzione dell’unità del campo democratico-progressista, l’unica condizione capace di offrire una reale alternativa alle destre di Cirio e restituire fiducia ed entusiasmo alle cittadine e cittadini piemontesi. Rivolgiamo pertanto un nuovo appello al M5S a lavorare insieme per fermare la distruzione del servizio sanitario pubblico, il crollo dei salari, per avviare davvero una riconversione ambientale sostenibile per tutte e tutti. Serve più unità e coraggio tutti insieme!

Alleanza Verdi Sinistra Piemonte

Fiammetta Rosso

Mauro Trombin

Marrone (Fdi): “Tolleranza zero contro lo spaccio di droga”

L’assessore regionale Maurizio Marrone ha commentato sui social il recente incremento della presenza dei militari  di “Strade sicure” in zone di Torino come  Barriera di Milano e san Salvario contro lo spaccio di droga. “Da quando al governo dell’Italia c’è Giorgia Meloni le richieste del territorio vengono ascoltate. Tolleranza zero per lo spaccio di droga!”. Marrone lancia anche una stoccata al Pd: ” Chissà come rilancerà il PD che da una parte chiede più presidi delle forze armate e dall’altra frigna contro la “militarizzazione”? Ma, soprattutto, che ci importa?”

Tutti in Europa (tranne uno)

EDITORIALE

di Adolfo Spezzaferro direttore de “L’identità”

Nell’anno elettorale mondiale per antonomasia – ora la Russia a novembre gli Usa -, le Europee assumono un ruolo più importante del solito, di sicuro più che in passato. Il vento di destra che soffia sul Vecchio Continente potrebbe rivelarsi non una folata isolata ma una tempesta che potrebbe sconquassare gli equilibri del Parlamento europeo. Ciò significherebbe, tanto per fare un esempio, che l’attuale governo di destra-centro guidato da Giorgia Meloni avrebbe un ruolo fondamentale anche a Strasburgo…

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Tutti in Europa (tranne uno)

Il fair play di Cirio: “Con Pentenero campagna basata sul rispetto”

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Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ieri ha commentato con fair play la notizia della candidatura di Gianna Pentenero  come sua avversaria del Centrosinistra alle elezioni regionali di giugno 2024. “E’ una persona che ha una grande conoscenza della macchina amministrativa regionale. È il miglior presupposto per una campagna elettorale fatta sul rispetto delle persone e degli avversari”. Intanto le prove di “campo largo” tra Pd e M5S in Piemonte stentano a decollare nonostante l’invito di Pentenero al dialogo tra le due forze politiche. Le distanze su temi come la Tav e le tensioni del passato tra Lo Russo e Appendino sembrano non lasciare speranze per un’alleanza.

Il monito di Cassino

EDITORIALE

Di Adolfo Spezzaferro direttore de “L’identità”

Non c’è luogo più simbolico e carico di significato dell’abbazia di Monte Cassino, rasa al suolo ottant’anni fa, per il monito lanciato dal presidente della Repubblica. Nel suo forte richiamo a fare di più per la pace, e a farlo come Europa, nel segno di San Benedetto, Sergio Mattarella, parlando alla cerimonia commemorativa dell’ottantesimo anniversario della distruzione della città…

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Il monito di Cassino

Elezioni regionali, +Europa: “Valutare le opzioni”

“Bene che il PD sia uscito dall’ impasse che lo teneva bloccato da mesi con la proposta di Gianna Pentenero come candidata alla guida del Piemonte rivolta agli altri soggetti della coalizione di cui, lealmente, facciamo parte. Auspichiamo che presto venga convocato il tavolo della coalizione per confrontare questa proposta con eventuali altre indicazioni”. Così il coordinatore regionale di+Europa Flavio Martino in una nota a commento della conclusione dell’ Assemblea regionale del PD di questa mattina. “Lavoriamo per allargare la coalizione il più possibile verso l’ area liberaldemocratica fino a rendere contendibile la guida della nostra regione a Cirio e Marrone”, ha concluso.

L’anti-Cirio del Pd è Gianna Pentenero. Sarà lei a sfidare il governatore uscente del Piemonte

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La decisione dell’assemblea regionale del Pd è arrivata in queste ore. Sarà l’assessora comunale di Torino al Lavoro e alla Polizia municipale  Gianna Pentenero (che in passato ha già ricoperto ruoli in Regione)  la candidata del centrosinistra alla presidenza del Piemonte. Toccherà a lei sfidare il presidente uscente e ricandidato Alberto Cirio.

Il Centro o è inclusivo o non è

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Diciamoci la verità. Del Centro, nel nostro paese se ne parlerà ancora a lungo per la semplice
motivazione che in Italia storicamente si governa “dal centro” e “al centro”. E, di conseguenza,
anche chi teorizza o pratica la radicalizzazione del conflitto politico se approda al Governo è
costretto, piaccia o non piaccia, a coltivare – seppur maldestramente – una ‘politica di centro’.
Per questi motivi quando si parla del Centro, o di un partito di Centro, il dibattito non è destinato a
cadere. E adesso, seppur all’interno di una cornice ancora caratterizzata da un forte impianto
bipolare, la domanda di Centro è più forte del passato. Anche solo di un passato recente. Ma
questo luogo politico, pur senza rimpiangere nostalgicamente il passato, deve rispondere ad
alcuni ingredienti di fondo che, del resto, sono emersi in modo palese anche dal recente voto in
Sardegna e, in maggior misura, in Abruzzo. Ed è abbastanza evidente che questo trend è
destinato a rafforzarsi anche in vista delle prossime elezioni europee.
E gli ingredienti di fondo di quest’area politica sono sempre quelli che hanno caratterizzato per
svariati decenni la cosiddetta “politica di centro” all’interno un contenitore centrista. E cioè,
cultura di governo, capacità inclusiva, leadership diffusa, cifra riformista, disponibilità al confronto
e al dialogo, rifiuto della radicalizzazione, cultura della mediazione, senso dello Stato e cultura
delle alleanze. Ingredienti che, collegati insieme in modo virtuoso e dinamico, contribuiscono a
consolidare un vero e proprio progetto politico di Centro.
Ora, è altresì evidente che non possono essere singoli partiti personali e guidati da un capo
indiscusso ed indiscutibile gli strumenti più idonei per declinare concretamente, ed efficacemente,
un luogo politico centrista. Perchè, appunto, l’area centrista è credibile solo se è inclusiva e se, al
contempo, non radicalizza il confronto con gli altri attori politici. Al riguardo, è abbastanza facile
spiegare il trend positivo, seppur non inarrestabile, di Forza Italia alle ultime elezioni regionali e la
continua caduta – o meglio il non decollo – dei partiti di Renzi da un lato e di Calenda dall’altro. E
la ragione di fondo risiede anche e soprattutto nel nuovo corso di Forza Italia e di chi la guida in
questa fase politica, ovvero Antonio Tajani.
Insomma, senza scomodare pesanti analisi politologiche e senza avventurarsi in mille analisi del
voto, le ragioni di questo trend questa volta sono tutte politiche e quindi abbastanza facili da
decifrare. E cioè, per poter ricostruire – o costruire – una vera area centrista nel nostro paese,
anche in un sistema bipolare e maggioritario, sono necessari indubbiamente il progetto politico
ma anche, e soprattutto, uno “stile” politico e un “metodo” di comportamento che sono alternativi
al populismo anti politico e demagogico, al massimalismo radicale ed estremista e al sovranismo
oltranzista.
Ecco perchè, e mai come in questo momento, “cultura del progetto” e “cultura del
comportamento” saranno fortemente intrecciati se si vuol nuovamente dispiegare una credibile
‘politica di centro’ nel nostro paese.

Il campo lucano

EDITORIALE

Di Adolfo Spezzaferro  direttore de “L’identità”

All’indomani della scelta del candidato di Pd, M5S, Avs e +Europa per le regionali in Basilicata si è scatenata l’ira dell’ex o meglio del mai nato Terzo polo. Il medico Domenico Lacerenza, 66 anni, direttore della Sic di oculistica del San Carlo di Potenza, al suo esordio in politica, non piace al campo larghissimo. Ma solo al campo lucano. Perché ci pare di capire che le alleanze a sinistra hanno il respiro corto, giusto il tempo di una campagna elettorale, e sono ritagliate su misura di ogni singola competizione.

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Il campo lucano