POLITICA- Pagina 594

“NUOVE RISORSE PER IL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEGLI EDIFICI PRIVATI”

BATZELLA (MOVIMENTO LIBERO INDIPENDENTE) “FINALMENTE QUALCOSA SI MUOVE: IN ARRIVO DOPO 13 ANNI RISORSE NAZIONALI, OLTRE A QUELLE REGIONALI”

Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 luglio 2017, relativo al riparto del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale dell’Italia, sono stati assegnati a livello nazionale 180 milioni di euro per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, per gli anni dal 2017 al 2021. Di questi 180 milioni, per l’anno 2017 sono stati assegnati alla Regione Piemonte 3 milioni di euro, che saranno erogati nel 2018. Queste risorse, aggiunte a quelle regionali, che ammontano a un milione e mezzo di euro per il 2017 e a 2 milioni e 230 mila euro per il 2018, consentiranno di dare risposte concrete ai tanti disabili piemontesi che da anni sono in attesa dei contributi alle spese sostenute per eliminare le barriere architettoniche da edifici e appartamenti privati. E’ da anni che ho intrapreso, in Consiglio regionale, la lotta per ottenere il rispetto, da parte delle istituzioni, della legge che detta le regole per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati (legge n. 13 del 1989). Lo dimostrano le interrogazioni che ho presentato in Aula, a più riprese, e il mio continuo pungolare l’assessore. Oggi, finalmente, una buona notizia: il fondo speciale del ministero delle infrastrutture e dei trasporti viene rifinanziato dopo ben 13 anni: era dal 2004 che non veniva più versato un centesimo. Le risorse regionali, pur nella ristrettezza dei fondi, unite a quelle nazionali, consentiranno di azzerare la graduatoria del 2011 degli aventi diritto al contributo, di andare incontro alle necessità di domande ancora precedenti, ma ad oggi inevase, oltre che soddisfare domande presentate negli anni successivi. Ci vorrà ancora del tempo prima di riuscire a smaltire tutte le domande che gli aventi diritto hanno presentato ai Comuni di residenza, e da questi alla Regione. Continuerò a lottare affinché ci siano sempre meno casi di persone “prigioniere” di ostacoli e barriere all’interno della propria abitazione e del palazzo in cui vivono.

 

Stefania Batzella

Consigliera regionale Movimento Libero Indipendente

Gariglio (PD) “Il Testo unico sui rifiuti sarà sarà frutto della maggiore condivisione possibile con tutti i soggetti coinvolti”

Si è tenuta nella pausa del Consiglio regionale, un’audizione dei Sindaci del Canavese, del Ciriacese e del Pinerolese che hanno avanzato proposte di emendamenti al Testo unico sui rifiuti, attualmente all’esame dell’Aula, chiedendo maggiori spazi decisionali all’interno delle siongole aree territoriali allo scopo di tutelare al meglio i bisogni della comunità.

A margine dell’audizione, l’Assessore Valmaggia e i rappresentanti della maggioranza consiliare hanno incontrato i Sindaci rappresentanti dei Consorzi e hanno recepito molte delle loro osservazioni che si tradurranno  in emendamenti al testo del disegno di legge.

“Sono soddisfatto dell’esito di questo confronto che porterà all’approvazione di un testo normativo molto atteso che sarà frutto della maggiore condivisione possibile con tutti i soggetti coinvolti“ ha commentato il Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale Davide Gariglio

Un futuro da MiTo

Sabato scorso al circolo della Stampa di Torino si è svolto un interessante convegno dal   titolo  MITO   (Milano-Torino)   la  metropoli   del   Nord.   Milano   e  Torino   sono   già   oggi un’unica grande area urbana che ricomprende anche le città di Novara e Vercelli. Con l’alta velocità i tempi di percorrenza per andare dal centro di Milano a quello di Torino e viceversa sono, infatti, inferiori a quelli normalmente necessari per attraversare una metropoli   di   medie   dimensioni.   Di   questo   argomento,   però,   nessuno   parla   ,almeno nella  politica   piemontese.   Si   affronta   la  polemica   del   giorno,   ma   di   strategie   per   il futuro nemmeno l’ombra. Ecco, allora, qualche spunto di riflessione: A)Torino non deve pensare di fare la guerra a Milano e di dover avere sistematicamente la sindrome da prestazione. Questa strategia è perdente. Occorre lavorare insieme e pensare ad una integrazione tra le due realtà. B)il referendum che si è svolto in Lombardia ha portato ad aprire una trattativa tra Milano e Roma per portare sul territorio nuove competenze. Torino   non   può   rimanere   indietro. C)   Occorre   pensare   da   subito   ad   un   sistema   di trasporti   integrato   perché   l’alta   velocità   ed   i   treni   regionali   già   oggi   sono   una metropolitana che collega le  due città. Questi, a mio avviso, sono spunti che devono trovare posto nella prossima agenda politica.

Roberto Cota

MUSEI. BOETI (PD): “SE TORINO CREDE ANCORA NELLA CULTURA, LA GIUNTA RITIRI I LICENZIAMENTI”

Il licenziamento di 28 dipendenti della Fondazione Torino Musei, tra cui tre del Museo Diffuso della Resistenza, è una notizia grave che ci riempie di amarezza e che risulta in netto contrasto con l’immagine di Torino nell’ultimo decennio, una città che ha saputo investire in cultura e turismo, reagendo alla crisi manifatturiera. Se l’attuale amministrazione comunale ritiene che la cultura rappresenti ancora un investimento, allora i 28 dipendenti non possono essere licenziati. Una soluzione può e deve trovarsi.

Nino BOETI

Vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Presidente Comitato Resistenza e Costituzione

Rifondazione organizza l’assemblea

Martedì 19 dicembre, ore 20,30 assemblea provinciale a Torino, auditorium Cecchi Point, Via Antonio Cecchi, 17

Abbiamo accettato la sfida! Costruiamo una lista popolare per le prossime elezioni politiche

Niente e nessuno potrà più fermarci. Siamo giovani e meno giovani, studenti, lavoratori e lavoratrici, disoccupati/e, precari, pensionati, cittadini italiani e immigrati che ogni giorno sono costretti a scontrarsi con politiche che hanno impoverito e reso più ingiusto il nostro paese e con esso la nostra esistenza. Ma oltre a ciò siamo anche quelli che oltre a non cedere alla rassegnazione vogliono dare una risposta di democrazia reale, di lotta, di cambiamento. Lavoriamo per unire tutti coloro che vogliono resistere a questa avanzante barbarie, invisibili per i media, ma presenti nella resistenza sui luoghi di lavoro, nelle lotte sociali, nei movimenti contro il razzismo, per la democrazia, i beni comuni, la giustizia sociale, la solidarietà, la pace. Che si batte, dopo averla difesa, per l’attuazione della Costituzione nata dalla Resistenza. Che si batte contro il pensiero unico neoliberista e le politiche di austerità che hanno devastato la condizione di esistenza di milioni e milioni di persone. In previsione delle prossime elezioni politiche abbiamo deciso di costruire una lista popolare che lavori, per l’oggi e per il domani, per un’alternativa di società in netta discontinuità con politiche sostanzialmente indistinguibili, siano esse di centrodestra, centrosinistra o M5S. Nostro obiettivo ridare “potere al popolo” contro i rituali di palazzo che vedono le stesse persone che hanno affossato le classi popolari di questo paese candidarsi – un vero e proprio paradosso – a rappresentarci. Domenica 17 dicembre a Roma ci sarà una grande assemblea per lanciare la lista. Lo stesso faremo a Torino, martedì 19 dicembre, ore 20,30, al Cecchi Point, 17 dando seguito alla prima affollata assemblea – ben oltre 200 persone – che abbiamo già tenuto. Adesso si parte per davvero! Partecipiamo numerosi alla seconda assemblea di Torino.

Potere al Popolo – Torino

Un tram chiamato desiderio

Il Sindaco Chiara Appendino ed il Presidente di GTT (Gruppo Trasporti Torinesi) non solo non reggono il confronto con i grandi Vivien Leigh e Marlon Brando, interpreti del famoso film, ma non so se riusciranno a reggere nemmeno quello ben più importante, per le sorti dell’azienda tramviaria, con i sindacati il prossimo 27 dicembre. L’incontro dovrebbe, forse, fare chiarezza sui conti e sul futuro di GTT. In questi ultimi anni il balletto di cifre sui conti e sul deficit di GTT è diventato sempre più pericoloso. Sono oltre 150 milioni i debiti complessivi, come si dice nei corridoi dei “palazzi” torinesi: ma quanti sono i crediti verso gli Enti locali? Il disallineamento (differenza tra i debiti ed i crediti ) verso e da Città , Regione e Città metropolitana, a quanto ammonta? Resterà pubblica, come sostengono il Sindaco e la sua maggioranza oppure entreranno i privati come propone la Regione? Queste sono le principali, ma non le sole domande che i quasi cinquemila dipendenti ed i torinesi si fanno. Personale che con scioperi e manifestazioni segnala la preoccupazione per il proprio futuro e per il ventilato, ma mai confermato, piano di “lacrime e sangue” che prevederebbe una riduzione dei livelli occupazionali di quasi cinquecento unità tra mancato turn over, licenziamenti ed esternalizzazioni per quasi il 20% dei chilometri serviti. Questo sarebbe il triste epilogo di un’azienda piegata ed occupata dai Partiti, spesso con consigli di amministrazione e manager inadeguati ed in qualche caso voraci. Con personale iperpoliticizzato e con alcuni aspetti deteriori della presenza sindacale. Per ora sono garantiti stipendi e tredicesime, mentre per il futuro si vedrà. Mercoledì ventisette dicembre, oltre che giorno di paga, vedremo se sarà anche il giorno della verità sui conti dell’azienda GTT, ma ancora di più sui suoi lavoratori e dei milioni di cittadini trasportati. E’ proprio il caso di dire “tessera alla mano e denaro contante”.

Osvaldo Napoli, Gtt: “Giunta di salvezza cittadina”

 La mancata firma del Bilancio consolidato da parte dei Revisori dei Conti fa accendere l’allarme rosso sulla salute delle finanze comunali. Non voglio credere che la città di Torino sia destinata al fallimento perché fra chi l’ha amministrata e chi ora la amministra è in atto una logorante campagna di accuse e di controaccuse. La vicenda GTT, con un buco di bilancio cresciuto nottetempo di 25 milioni, è in qualche modo emblematica. Il sindaco Appendino si dice contenta per non aver dato soddisfazione a chi la sollecitava a chiedere il pre-dissesto finanziario ma, a ben vedere, il pre-dissesto, senza interventi radicali e senza un cambio di passo dell’amministrazione, rimane un’opzione sempre in piedi. So di essere monotono, ma io continuo a non vedere alternative alla mia proposta di convocare un tavolo con tutte le forze politiche perché ciascuno si assuma precise e dirette responsabilità per arrivare a una giunta di “salvezza cittadina”. Ci sono le elezioni politiche alle porte, e i partiti sono tutti mobilitati per scambiarsi sguardi feroci nel mercato del consenso elettorale. Se così fosse, a pagarne il prezzo sarà Torino e i torinesi. Mai come in questa circostanza PD e M5s dovrebbero dare prova del loro attaccamento alla città mettendo da parte una rivalità che, al momento, ha portato solo danni a Torino. Forza Italia è un partito sempre più radicato nelle istituzioni perché è nelle istituzioni che si tutelano gli interessi generali.

 

 Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune

Studenti catalani sotto la Mole

Nei giorni scorsi il Movimento Universitario Piemontese ha incontrato gli studenti catalani presso il Campus Einaudi dell’Università degli studi di Torino, in seguito all’incontro promosso da un gruppo studentesco e ostacolato dall’Università stessa, perché ‘mancanti le informazioni sufficienti’. Il MUP è voluto intervenire per dare il proprio sostegno degli studenti catalani coinvolti, che pacificamente hanno esposto le loro ragioni davanti a un gruppo nutrito di universitari torinesi. Ha lasciato abbastanza perplessi che un tempio del sapere come può esserlo un’università, abbia negato un dibattito organizzato da studenti per studenti avvenuto tra l’altro, in modo del tutto pacifico e costruttivo. Il MUP ha ritenuto doveroso sottolineare come ora più che mai, le università debbano essere custodi e trasmettitrici di un sapere il più disinteressato possibile, oltre che svincolato da ideologie politiche: solo un sapere neutrale può portare a una conoscenza universale. “Abbiamo voluto essere presenti a questo incontro da una parte perché sosteniamo la causa catalana supportata dall’esito democratico del referendum e dal diritto internazionale, dall’altra perché difendiamo il diritto di espressione che dovrebbe essere alla base di ogni confronto sull’attualità. Per questo il nostro motto è ed è stato: ‘non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerle'”: Queste le parole del portavoce del gruppo Alessio Ercoli.

Movimento Universitario Piemontese

Lavoratori in lotta denunciati dall’Embraco. Locatelli (Prc): basta angherie. I posti di lavoro non si toccano

Guai a ribellarsi al rischio di perdere il posto di lavoro. Se lo fai, se protesti, se manifesti ai cancelli dalla fabbrica vieni denunciato. Così ha fatto Embraco di Chieri (To), azienda produttrice di compressori per frigoriferi,  nei confronti dei lavoratori in lotta per difendere il proprio posto di lavoro. “Un atteggiamento vergognoso, una vera e propria angheria che merita una risposta ferma da parte di tutto il territorio” sostiene Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino. L’azienda torinese, controllata da Whirlpool Corporation, una multinazionale statunitense particolarmente attiva in acquisizioni e dismissioni aziendali, ha da tempo dato segnali di disimpegno per quanto riguarda la tenuta produttiva e occupazionale in loco. Da qui la lotta a oltranza dei 537 lavoratrici e lavoratori che protestano, giustamente, contro il rifiuto aziendale di fornire risposte e garanzie riguardo le prospettive produttive e occupazionali. Oggi, a Roma, le lavoratrici e i lavoratori manifestano e chiedono che il governo si faccia carico di un intervento risolutivo. Dice Locatelli: “occorre segnare una svolta dopo troppe parole al vento. Fintanto che non ci sono impegni precisi sul piano occupazionale l’Embraco non può pensare di disporre liberamente del sito aziendale di Chieri. Non spetta solo ai lavoratori e alle lavoratrici, a cui va la solidarietà di Rifondazione Comunista, condurre la lotta in tal senso. Spetta a chi ha responsabilità politiche e istituzionali mandare un segnale chiaro e inequivocabile che l’Embraco non può pensare di fare e disfare a proprio piacimento un’azienda che peraltro non ha mancato in più occasioni di incassare una montagna di finanziamenti pubblici”.