Torna a scaldarsi il dibattito sulla Tav. Il vicepremier Salvini, senza se e senza ma, si dichiara a favore dell’opera: “sarò a Chiomonte dove le forze dell’ordine si trovano da mesi per difendere un cantiere spesso oggetto di violenze. La Tav va assolutamente fatta anche perchè costa più non farla che farla”. E’ una rottura definitiva con M5S i cui esponenti politici continuano a sostenere che se i costi saranno superiori ai benefici la Torino – Lione non si deve realizzare.
Se il progetto diventa uno sgombero la Regione non ci sta
L’assessora regionale all’Immigrazione, Monica Cerutti, interviene sul caso dell’ex Moi dopo l’incontro tra la sindaca Chiara Appendino e il ministro Matteo Salvini. “Apprendiamo che il progetto è cambiato e vorremmo che la sindaca ce lo spiegasse al tavolo interistituzionale prima del rinnovo del protocollo. Avevamo ascoltato con soddisfazione le dichiarazioni del questore che aveva rassicurato sul fatto che l’omicidio avvenuto in quel contesto non metteva a rischio la progettualità in essere. Adesso invece ci sembra di capire che la contrazione dei tempi di liberazione delle palazzine determinerà una trasformazione del progetto. Questo diventerà uno sgombero per questioni di ordine pubblico e la Regione non ha competenze su questo fronte. Ad aggravare la situazione c’è il fatto che anche il decreto sicurezza sta avendo pesanti ripercussioni sul progetto Moi, tanto che sta mettendo a rischio i percorsi di inclusione ipotizzati in precedenza per molti degli abitanti di quel complesso. Non solo, siamo convinti che il nuovo decreto legge sicurezza porterà a un aumento dell’emarginazione e dei casi come l’Ex-Moi e anche per questo stiamo presentando ricorso alla Corte Costituzionale”.
Se il progetto diventa uno sgombero la Regione non ci sta
L’assessora regionale all’Immigrazione, Monica Cerutti, interviene sul caso dell’ex Moi dopo l’incontro tra la sindaca Chiara Appendino e il ministro Matteo Salvini. “Apprendiamo che il progetto è cambiato e vorremmo che la sindaca ce lo spiegasse al tavolo interistituzionale prima del rinnovo del protocollo. Avevamo ascoltato con soddisfazione le dichiarazioni del questore che aveva rassicurato sul fatto che l’omicidio avvenuto in quel contesto non metteva a rischio la progettualità in essere. Adesso invece ci sembra di capire che la contrazione dei tempi di liberazione delle palazzine determinerà una trasformazione del progetto. Questo diventerà uno sgombero per questioni di ordine pubblico e la Regione non ha competenze su questo fronte. Ad aggravare la situazione c’è il fatto che anche il decreto sicurezza sta avendo pesanti ripercussioni sul progetto Moi, tanto che sta mettendo a rischio i percorsi di inclusione ipotizzati in precedenza per molti degli abitanti di quel complesso. Non solo, siamo convinti che il nuovo decreto legge sicurezza porterà a un aumento dell’emarginazione e dei casi come l’Ex-Moi e anche per questo stiamo presentando ricorso alla Corte Costituzionale”.
Sembra di essere tornati al 1938 e a quelle leggi razziali di cui abbiamo appena ricordato l’orrore. Bambine e bambini prelevati dalla scuola, pazienti sottratti alle cure ospedaliere, donne e uomini divisi in gruppo e caricati su un pullman. Quanto avvenuto al Cara di Castelnuovo di Porto è un fatto assolutamente inammissibile in un Paese democratico.
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Nino BOETI
Presidente Consiglio Regionale del Piemonte
Presidente Comitato Diritti Umani Regione Piemonte
Non solo NoTav. Sabato 24 gennaio ad Avigliana, ritrovo ore 14 piazza De Andrè, la Valsusa scende in campo contro il decreto (in)sicurezza approvato di recente dal governo Lega-M5S. “Un decreto eversivo – stando alle parole di Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino – trasformato in legge che introduce un sistema di cittadinanza duale inammissibile, che oltre a riservare un trattamento disumano e degradante nei confronti di determinate persone – i migranti, le persone più povere – criminalizza il conflitto sociale. In ciò inasprendo politiche di esclusione e di repressione intraprese colpevolmente dai governi precedenti (vedi i provvedimenti dell’ex Ministro Minniti). I provvedimenti varati dall’attuale maggioranza Lega-M5S non possono lasciare indifferente una Valle che ha vissuto in tutti questi anni forme inusitate di repressione e militarizzazione del territorio rivolte contro la lotta No Tav. Di una Valle che vive il dramma dei migranti abbandonati a se stessi in fuga verso la Francia. Da qui l’importanza della manifestazione di sabato a cui Rifondazione Comunista parteciperà contro il perseguimento di politiche fascistoidi che fanno solo l’interesse dei poteri dominanti ”.
Non solo NoTav. Sabato 24 gennaio ad Avigliana, ritrovo ore 14 piazza De Andrè, la Valsusa scende in campo contro il decreto (in)sicurezza approvato di recente dal governo Lega-M5S. “Un decreto eversivo – stando alle parole di Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino – trasformato in legge che introduce un sistema di cittadinanza duale inammissibile, che oltre a riservare un trattamento disumano e degradante nei confronti di determinate persone – i migranti, le persone più povere – criminalizza il conflitto sociale. In ciò inasprendo politiche di esclusione e di repressione intraprese colpevolmente dai governi precedenti (vedi i provvedimenti dell’ex Ministro Minniti). I provvedimenti varati dall’attuale maggioranza Lega-M5S non possono lasciare indifferente una Valle che ha vissuto in tutti questi anni forme inusitate di repressione e militarizzazione del territorio rivolte contro la lotta No Tav. Di una Valle che vive il dramma dei migranti abbandonati a se stessi in fuga verso la Francia. Da qui l’importanza della manifestazione di sabato a cui Rifondazione Comunista parteciperà contro il perseguimento di politiche fascistoidi che fanno solo l’interesse dei poteri dominanti ”.
“La situazione del bilancio è complicata ed è necessario un riesame dei conti mantenendo al tempo stesso, i servizi essenziali”. La sindaca Chiara Appendino risponde alle preoccupazioni espresse dalla Corte dei Conti sul bilancio comunale, a fronte di un debito che erode il 52% delle entrate correnti. A proposito delle dismissioni la prima cittadina ha detto che non stati raggiunti tutti gli obiettivi “ma mettere in moto la macchina è stato complicato. Sulle partecipate, – ha concluso – sono orgogliosa del lavoro di verifica che è stato realizzato”.
Clelia Ventimiglia
“La situazione del bilancio è complicata ed è necessario un riesame dei conti mantenendo al tempo stesso, i servizi essenziali”. La sindaca Chiara Appendino risponde alle preoccupazioni espresse dalla Corte dei Conti sul bilancio comunale, a fronte di un debito che erode il 52% delle entrate correnti. A proposito delle dismissioni la prima cittadina ha detto che non stati raggiunti tutti gli obiettivi “ma mettere in moto la macchina è stato complicato. Sulle partecipate, – ha concluso – sono orgogliosa del lavoro di verifica che è stato realizzato”.
Andrea Tronzano, capogruppo in Commissione Sanità della Regione Piemonte per Forza Italia afferma in una nota: “La petizione sul Regina Margherita che ho promosso ha raggiunto le 75mila firme. Non saranno strumentalizzate perchè per me l’obiettivo è solo uno: salvaguardare la specificità materno infantile ovvero che le bambine, i bambini, le mamme e i genitori continuino ad avere il loro ospedale dedicato. Ad oggi, nonostante le assurde accuse di Chiamparino e Saitta, non è così. Non ci interessiamo a gare o ai finanziatori, ma solo ed esclusivamente delle cure ai nostri bambini. Lo studio di fattibilità sul nuovo Parco della Salute inserisce la pediatria addirittura come sottoarea e nella chirurgia la pediatria passa sotto i chirurghi dedicati agli adulti. Tutto molto chiaro, nessuna bugia da parte nostra! Il Parco della
Salute non avrà, ad oggi, l’ospedale dei bambini. Noi siamo per il Parco della Salute che, tra l’altro, è un’idea del centro-destra e della giunta Ghigo; noi però diciamo no ad un progetto che depotenzia, anzi fa scomparire un’eccellenza che dura da 150 anni: il Regina Margherita! Una delibera della Giunta Chiamparino del settembre 2017 dice con chiarezza che il Regina e il Sant’Anna potranno diventare delle residenze, ma nel nuovo Parco della Salute un nuovo ospedale dedicato alla pediatria non c’è. Continueremo, quindi, la raccolta firme fino a quando i decisori politici, Chiamparino e Saitta, non daranno certezze alla comunità pediatrica e ai cittadini. La scelta è strategica ed è una questione culturale, di fondo: i bambini non sono adulti in miniatura ed hanno bisogno di una progettualità strutturale e funzionale specifica e mirata. Altre soluzioni non le accetteremo.”
Andrea Tronzano, capogruppo in Commissione Sanità della Regione Piemonte per Forza Italia afferma in una nota: “La petizione sul Regina Margherita che ho promosso ha raggiunto le 75mila firme. Non saranno strumentalizzate perchè per me l’obiettivo è solo uno: salvaguardare la specificità materno infantile ovvero che le bambine, i bambini, le mamme e i genitori continuino ad avere il loro ospedale dedicato. Ad oggi, nonostante le assurde accuse di Chiamparino e Saitta, non è così. Non ci interessiamo a gare o ai finanziatori, ma solo ed esclusivamente delle cure ai nostri bambini. Lo studio di fattibilità sul nuovo Parco della Salute inserisce la pediatria addirittura come sottoarea e nella chirurgia la pediatria passa sotto i chirurghi dedicati agli adulti. Tutto molto chiaro, nessuna bugia da parte nostra! Il Parco della
Salute non avrà, ad oggi, l’ospedale dei bambini. Noi siamo per il Parco della Salute che, tra l’altro, è un’idea del centro-destra e della giunta Ghigo; noi però diciamo no ad un progetto che depotenzia, anzi fa scomparire un’eccellenza che dura da 150 anni: il Regina Margherita! Una delibera della Giunta Chiamparino del settembre 2017 dice con chiarezza che il Regina e il Sant’Anna potranno diventare delle residenze, ma nel nuovo Parco della Salute un nuovo ospedale dedicato alla pediatria non c’è. Continueremo, quindi, la raccolta firme fino a quando i decisori politici, Chiamparino e Saitta, non daranno certezze alla comunità pediatrica e ai cittadini. La scelta è strategica ed è una questione culturale, di fondo: i bambini non sono adulti in miniatura ed hanno bisogno di una progettualità strutturale e funzionale specifica e mirata. Altre soluzioni non le accetteremo.”