Riceviamo e pubblichiamo / Il Partito Comunista Italiano promuove, per il prossimo 7 Marzo, una giornata di mobilitazione nazionale
L’epidemia da coronavirus, con la quale il nostro paese è chiamato a fare i conti, sottolinea vieppiù l’imprescindibilità di una sanità pubblica, gratuita, di qualità.
In relazione a ciò, il Partito Comunista Italiano promuove, per il prossimo 7 Marzo, una giornata di mobilitazione nazionale quale avvio di una campagna volta ad affrontarne alcune indubbie criticità, segnatamente quelle che attengono alle liste d’attesa, al servizio di pronto soccorso, ai ticket, che per tanta parte dell’utenza rappresentano una sorta di cartina di tornasole del funzionamento del sistema, quelle che attengono alla tutela ed alla valorizzazione del lavoro in sanità, pubblica e privata, che in questi anni registra un progressivo inaccettabile arretramento.
Una campagna per la difesa di un Servizio Sanitario Nazionale ancorato ai principi di universalità, equità e solidarietà, che stanno alla base della sua affermazione nel lontano 1978 e che ne fanno una tra le maggiori conquiste della storia repubblicana.
La campagna per una sanità pubblica, gratuita, di qualità, rappresenta anche la necessaria risposta a chi da tanto tempo persegue, in ossequio alla cultura liberista imperante, ad esempio attraverso il sotto finanziamento del sistema, una politica sempre più marcata di tagli a servizi e prestazioni, un sempre più rilevante processo di privatizzazione, il progetto di un progressivo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, della subordinazione del diritto alla cura alle condizioni reddituali dei singoli, a chi intende ricondurre anche la salute alla logica del profitto.
La difesa del nostro sistema sanitario, il suo sviluppo, la sua qualificazione è oggi più che mai una questione decisiva, una questione di civiltà, che ancora una volta i fatti, drammaticamente, si incaricano di sottolineare in tutta la sua portata.
Lei è Livia Turco. È stata ministro della Repubblica. Prima alle Pari opportunità con D’Alema Presidente del Consiglio. Poi alla Sanità con Prodi. Deputata e senatrice. Consigliere regionale in Piemonte. Membro della segreteria nazionale del PCI. Ma per me soprattutto la mia amica Livia Turco da Morozzo in provincia di Cuneo. Per me quasi unicamente la mia amica, al di là dei suoi ruoli
Veniamo a oggi. Allora, Livietta, che fai ? “Pensionata e presidente della Fondazione Nilde Jotti e poi volontaria all’Istituto nazionale Povertà ed integrazione”. Insomma non stai mai con le mani in mano. Iscritta al Pd, sì. Ma chissà se ci si ritrova davvero. Sul resto è proprio così. Non riesce a stare con le mani in mano. Da presidente della Fondazione Nilde Jotti ora è alle prese con l’organizzazione di iniziative della prima Presidente della Camera. Il 10 Aprile 1920 nasceva a Reggio Emilia. 100 anni. Un secolo, e che secolo. Altro patrocinio del Presidente della Repubblica e iniziative di ricordo per far conosce ulteriormente il suo pensiero politico. Nilde Iotti con il suo alto senso della Stato. Rispettosa dei ruoli tra politica e politici e tra partiti e Stato. L’episodio che racconto è esemplificativo. I parlamentari comunisti delegavano il Pci ad incassare lo stipendio mensile. Il partito si teneva generalmente tra il 50 e il 70%. Fino alla Presidenza di Nilde Iotti. Si impose e ribalto’ tutto. Il motivo abbastanza ovvio. L’ accordo tra deputato e partito era successivo. Non solo una questione formale. Un conto è lo Stato un conto il partito. Cento anni che sembrano 10 secoli. La Presidenza di Livia Turco come ideale prosecuzione. Partendo da Morozzo e transitando per Torino, Livia Ministro non si è mai montata la testa. A Roma gira con mezzi pubblici. Forse non ha neppure la patente. Ed in treno è rigorosamente in seconda classe. Altra occasione per stare in mezzo alla gente ed essere contenta quando un giovane immigrato le racconta orgoglioso di essere diventato cittadino italiano. Appunto, un altro mondo, forse ultimamente minoritario ma non per questo un mondo sbagliato. Quando si sbaglia si sbaglia, ancorché a sbagliare è la maggioranza. A noi, forse minoranza, piace quel mondo. Livia lo rappresenta, non è da poco.
La pessima comunicazione del governo, corretta in modo repentino passando da un allarmismo esagerato a una rassicurazione fuorviante, ha provocato danni di immagine ancora non quantificabili

“I provvedimenti, sacrosanti, adottati per il contenimento del coronavirus, stanno producendo effetti drammatici per il nostro sistema produttivo, commerciale, turistico e culturale.