Senza il via libera del Parlamento sullo scostamento del deficit il governo non può varare il decreto per accedere alle risorse aggiuntive necessarie per fronteggiare le conseguenze economiche del coronavirus, ma lo stesso governo, per bocca del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, fa sapere che forse slitta alla prossima settimana il voto del Parlamento
Se la situazione non fosse drammatica come è, si potrebbe dire che siamo di fronte a una commedia, una pochade anche se di infimo ordine. Un governo indeciso a tutto, dalla comunicazione alle misure sanitarie da adottare, sta portando gli italiani allo scoramento e conferisce tinte ancora più fosche all’emergenza coronavirus.
È un comportamento insultante nei confronti dei cittadini, degli operatori sanitari, delle imprese e dei lavoratori. Il presidente Conte trovi un po’ di coraggio, non si faccia tirare la giacca dalla maggioranza sulla destinazione delle risorse straordinarie e lasci che il decreto sulle misure straordinarie venga scritto dal Parlamento.
on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia
Lei è Livia Turco. È stata ministro della Repubblica. Prima alle Pari opportunità con D’Alema Presidente del Consiglio. Poi alla Sanità con Prodi. Deputata e senatrice. Consigliere regionale in Piemonte. Membro della segreteria nazionale del PCI. Ma per me soprattutto la mia amica Livia Turco da Morozzo in provincia di Cuneo. Per me quasi unicamente la mia amica, al di là dei suoi ruoli
Veniamo a oggi. Allora, Livietta, che fai ? “Pensionata e presidente della Fondazione Nilde Jotti e poi volontaria all’Istituto nazionale Povertà ed integrazione”. Insomma non stai mai con le mani in mano. Iscritta al Pd, sì. Ma chissà se ci si ritrova davvero. Sul resto è proprio così. Non riesce a stare con le mani in mano. Da presidente della Fondazione Nilde Jotti ora è alle prese con l’organizzazione di iniziative della prima Presidente della Camera. Il 10 Aprile 1920 nasceva a Reggio Emilia. 100 anni. Un secolo, e che secolo. Altro patrocinio del Presidente della Repubblica e iniziative di ricordo per far conosce ulteriormente il suo pensiero politico. Nilde Iotti con il suo alto senso della Stato. Rispettosa dei ruoli tra politica e politici e tra partiti e Stato. L’episodio che racconto è esemplificativo. I parlamentari comunisti delegavano il Pci ad incassare lo stipendio mensile. Il partito si teneva generalmente tra il 50 e il 70%. Fino alla Presidenza di Nilde Iotti. Si impose e ribalto’ tutto. Il motivo abbastanza ovvio. L’ accordo tra deputato e partito era successivo. Non solo una questione formale. Un conto è lo Stato un conto il partito. Cento anni che sembrano 10 secoli. La Presidenza di Livia Turco come ideale prosecuzione. Partendo da Morozzo e transitando per Torino, Livia Ministro non si è mai montata la testa. A Roma gira con mezzi pubblici. Forse non ha neppure la patente. Ed in treno è rigorosamente in seconda classe. Altra occasione per stare in mezzo alla gente ed essere contenta quando un giovane immigrato le racconta orgoglioso di essere diventato cittadino italiano. Appunto, un altro mondo, forse ultimamente minoritario ma non per questo un mondo sbagliato. Quando si sbaglia si sbaglia, ancorché a sbagliare è la maggioranza. A noi, forse minoranza, piace quel mondo. Livia lo rappresenta, non è da poco.
La pessima comunicazione del governo, corretta in modo repentino passando da un allarmismo esagerato a una rassicurazione fuorviante, ha provocato danni di immagine ancora non quantificabili
