IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni La situazione determinata dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica richiede anche e soprattutto dalla classe politica un segnale forte di austerità in prima persona che finora non si è visto. Se il Paese ha tollerato in passato certi privilegi, oggi ciò non è più possibile, anche perché la classe politica e di governo ha dato gravi prove di inefficienza, di improvvisazione, di pressappochismo, sottovalutando un’epidemia considerata poco più che un’influenza stagionale.
Anche i politici colpiti dal Coronavirus hanno avuto presumibilmente trattamenti di maggiore attenzione, se non di privilegio, rispetto a tanti cittadini,a partire dagli anziani considerati già in partenza non degni di attenzione. Tutti i cittadini vengono chiamati ad immensi sacrifici e a rinunciare a diritti costituzionalmente garantiti.
Situazione peculiare del Volontariato: se, da un lato, è chiamato come tutti al rigoroso rispetto delle disposizioni, dall’altro svolge un’insostituibile funzione di supporto a favore delle persone più vulnerabili e, specialmente in questa fase, sta svolgendo un ruolo essenziale di supporto alle pubbliche amministrazioni e alle autorità coinvolte nella gestione dell’emergenza.
L’esiguità delle risorse messe in campo (fino a oggi parliamo di 25 miliardi, ad aprile forse altrettanti) ha trasmesso al mondo e in Europa un’immagine distorta dell’emergenza italiana. La Germania si prepara a rovesciare 800 miliardi nelle casse delle imprese e nelle tasche dei lavoratori, Trump promette di fare meglio liberando risorse per 2000 miliardi dollari.