“Torino è la provincia col maggiore rialzo percentuale di contagiati. Non vogliamo una seconda Valseriana”
“Le insistenze della Confindustria piemontese volte a permettere alle aziende di riprendere le loro attività sono semplicemente ributtanti. La gente si ammala e muore e loro pensano al’andamento delle proprie commesse e dei propri affari” sostiene Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino. Proprio in questi giorni sono state rese note le linee di tendenza del contagio e dei decessi in Piemonte. Se quindici giorni fa la regione cresceva in percentuale più delle altre regioni per infetti e decessi, adesso più di altre realtà fatica a contenere la diffusione del contagio. Mentre i casi di Covid-19 in Italia aumentano del 4% al giorno, in Piemonte allo stato attuale siamo oltre il 6%. In particolare Torino, con il suo 6,9%, è la provincia che sale più di tutte tra le dieci più contagiate. Tra le ragioni prime della propagazione del contagio, come attestano gli studi in materia, vi sono gli spostamenti e i contatti di lavoro. Per Ezio Locatelli “in questo contesto di perdurante emergenza sanitaria e di richiesta di sacrifici alla popolazione non è pensabile che gli industriali chiedano di poter agire indisturbati. Già ci sono 5.677 aziende che sono aperte in deroga. Un numero esorbitante che vanifica qualsiasi controllo e azione incisiva contro il coronavirus. E’ già successo in Valseriana che gli industriali abbiamo potuto fare ciò che volevano con l’avvallo o la copertura scandalosa di forze di maggioranza e di opposizione. Le ragioni dell’economia sono state anteposte alla tutela della salute il che ha provocato una vera e propria strage. Diffidiamo dal fare altrettanto a Torino e in Piemonte”.
Esitante e lento nell’assumere i provvedimenti restrittivi, ambiguo e opaco nel costruire una strategia di interazione con Regioni ed Enti locali, fumoso nella stesura dei provvedimenti economici, faraonici nelle intenzioni ma tutti di la da venire mentre le famiglie e le imprese sono alla canna del gas.
Il documento contiene quattro proposte di semplice e immediata attuazione che potranno consentire al Piemonte di affrontare subito la ripartenza e che riguardano: la garanzia di liquidità al sistema economico, il rilancio dei settori del turismo, della cultura e dell’enogastronomia, il tema del disagio sociale e un corretto utilizzo dei fondi europei” spiegano il Presidente e il Vicepresidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti e Raffaele Gallo.
“E’, poi, fondamentale – proseguono il Presidente Ravetti e il Vicepresidente Gallo – intervenire, in tempi rapidi, per contrastare il disagio sociale. Il Piemonte non ha ancora previsto misure di sostegno per le fasce più vulnerabili della popolazione. Stanziamo per le famiglie almeno 40 milioni di euro che rappresenteranno un primo importante aiuto e che dovranno essere trasferiti subito ai Comuni, in aggiunta ai fondi nazionali. Le risorse si trovano in parte nella rimodulazione dei fondi europei e in parte si devono individuare, con la responsabilità politica di agire subito, attraverso una legge di variazione del bilancio (da approvare entro il mese di aprile) che coinvolga prelievi da una molteplicità di capitoli dell’attuale legge di bilancio.”