La giunta regionale si sarebbe dovuta spostare per un giorno, oggi, venerdì, a Chiomonte, Comune sede del cantiere della Torino-Lione per fare il punto sullo stato dei lavori e per discutere delle compensazioni che porteranno benefici alla zona. Alla riunione allargata erano stati invitati i sindaci dei 17 Comuni coinvolti nel progetto della Torino-Lione che hanno siglato il “Patto per il territorio” e le “madamine” Si Tav. Visto il clima politico delicato e le possibili contestazioni annunciate dai No Tav, l’appuntamento è saltato e la riunione della Giunta si terrà a Torino. Anche se il governatore Cirio andrà in visita al cantiere di Chiomonte
“L’impegno ventennale dei radicali per la Tav”
TAV/Radicali/+Europa: approvazione mozione di Emma Bonino è ultimo atto di un impegno ventennale dei radicali piemontesi a favore del TAV. Boni: “Appendino è finita in un vicolo cieco”
Dichiarazione di Igor Boni (Direzione nazionale Radicali Italiani, Coordinatore Gruppo +Europa Torino):
“Con l’approvazione, fra le altre, della mozione SI TAV presentata da Emma Bonino si chiude il cerchio rappresentato dall’impegno ventennale dei radicali piemontesi a favore dell’opera, iniziato quando Emma Bonino era ancora commissaria europea, proseguito con le inequivoche prese di posizione dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta e che ha avuto come sbocco naturale la presentazione alle recenti elezioni regionali della lista “+Europa SI’ TAV”.
Un anno fa, la Lega ha firmato con il M5S un contratto di governo che prevedeva “di ridiscutere integralmente il progetto”. Siamo felici che Salvini abbia cambiato idea nel frattempo; è innegabile che non abbia rispettato i patti su un punto non marginale. Il M5S esce a pezzi da questa vicenda, sia a Roma con un Ministro, Toninelli che dovrebbe trovare la dignità di dimettersi, ma anche, e soprattutto, a Torino.
Ricordiamolo: è stata l’intera maggioranza grillina in Consiglio Comunale (Appendino consenziente) a cercare lo scontro sulla TAV, approvando la mozione consiliare NO TAV il 29 ottobre 2018, e ottenendo come risultato immediato la discesa in piazza (come sollecitato già l’estate scorsa da noi radicali) della “maggioranza silenziosa SI TAV” con le “madamine”; è stata l’intera maggioranza grillina in Consiglio Comunale (Appendino consenziente) a respingere la proposta di referendum consultivo sul TAV promossa da Radicali Italiani e da +Europa sia in Consiglio Comunale sia in Città Metropolitana; è stata la stessa maggioranza (con Appendino silente) a non muovere un dito, a non fare una dichiarazione a favore del referendum consultivo regionale proposto prima da noi e poi da Sergio Chiamparino (e alla fine negato da Matteo Salvini). Altro che partecipazione e democrazia diretta!
Chiara Appendino e tutta la sua maggioranza hanno perso uno scontro politico epocale, su una questione fondamentale per i 5Stelle finendo in un vicolo cieco dal quale è impossibile uscire”.
Se evapora anche l’ologramma Pd
Saliamo fino a Villadossola per andare a trovare ciò
che rimane del PD regionale.
Convocazione per la relazione di Furia all’ Assemblea
Regionale. Tanta strada per trovare poco. Sia ben
chiaro, nessun giudizio di valore sui presenti. Anzi
grande rispetto per l’ abnegazione dei partecipanti.
Ma mi sa che, almeno questa volta, fanno la
differenza gli assenti. Renziani ed affini hanno deciso
di fare altro. Su una ventina tra parlamentari e senatori
4 o 5 presenti. L’ infaticabile Anna Rossomando, Vice
Presidente del Senato. Sicuramente encomiabile.
Come il Professore Andrea Giorgis. Arriva addirittura
Gianni Cuperlo. A quel punto capisco. La serata è stata voluta e gestita
dalla sinistra del partito. Un pullman organizzato da Torino
e la ( quasi ) totale assenza dei dirigenti torinesi.
Una volta si diceva che il Partito Pd era un ologramma.
Ora abbiamo le prove: l’ ologramma è evaporato. Come
gli elefanti o le balene sta cercando qualche posto
appartato per finire la propria esistenza. Esistenza
politica, s’ intende.
Sbaglierò, ma nel Pd c’ è aria di implosione. Grande
rispetto per chi ha affrontato un viaggio fin qui
per affermare le proprie idee Ma molte cose mi
sembrano affastellate. Tanto orgoglio ma poca
prospettiva. Iniziano con l’inno d Italia. Il contenuto
dei contenuti: come arginare l’avanzata delle destre in
Italia. Dotti ed articolati interventi. Fondamentalmente
spiazzati da Matteo Salvini, il primo segretario di
Partito e Ministro dell’Interno che dirige facendo il
Karaoke. Diciamocela tutta, ci spiazza davvero un po’ tutti. E
già molti parlano di democrazia troppo matura. Tra i
motivi per cui questo periodo passerà alla Storia, quello di
Salvini che con il 17% fa quello che vuole e Giggino con
il 33% non conta nulla.
L’ ospitante è Pippo Calandra. Sindacalista operaio e presidente della Fondazione del Verbano Cusio Ossola,
nonché presidente di Edificatrice, alloggi in affitto.
Anche queste zone sono emblema di tutto e dell’incontrario di tutto.
Fino a trent’ anni fa votavano compatti PCI, ora la
lega è al 40%. Insomma, normale amministrazione.
Siamo tutti di sinistra e vogliamo essere di sinistra.
Tranne Canalis che concentra il suo intervento sullo
smantellamento dello Stato sociale.
Lei l’unica catto dem presente. Chiude come il
Bolero di Ravel Gianni Cuperlo.
Come al solito affascinante. Uomo di grande cultura.
In attesa delle politiche anticipate per un suo ritorno
in Parlamento. Racconta, ragiona soprattutto
insiste: a problemi complessi si debbono dare
risposte complesse.
Ma tutto, mi pare, sta all interno dell’esperienza della
sinistra e in particolare dei comunisti italiani. Bene ma
è un pezzo del PD. L altro? Appunto: non c’ è, anche
perché ha in testa altro. Mi sembrano due separati
in casa. Viene in mente il film la Guerra dei Roses.
Dove un grande e povero ed idilliaco amore diventa
un drammatico e mortale tentativo di separazione.
Continuando nel bisticciare si porteranno dietro con
la loro morte la distruzione della loro casa. Vero,
verissimo, è pur sempre un film. Ma mi sa che può
essere un allegoria di ciò che sta capitando nel Pd.
Patrizio Tosetto
Dal Senato sì alla Tav, M5S evoca crisi di governo
AGGIORNAMENTO: e’ stata bocciata in Aula al Senato la mozione M5S No Tav, sono invece passate tutte le altre mozioni a favore dell’opera.
Polemici i 5 Stelle che ora parlano di crisi di governo. La capogruppo in Regione Piemonte , Francesca Frediani, ha lanciato l’hashtag #tuttiacasa
“La seduta del Senato ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il governo non ha più una maggioranza – scrive in una nota il segretario del Pd Nicola Zingaretti –. Il premier Conte si rechi immediatamente al Quirinale dal presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata”.
***
Questa mattina
Sei le mozioni sulla Tav presentate al Senato calendarizzate oggi in Aula.
Tutti i testi saranno messi in votazione. Sono solo due mozioni sono contrarie alla Torino-Lione: quella presentata dal M5S, che impegna il Parlamento a rivedere l’opera e quella a prima firma Loredana De Petris (LeU) e che impegna il governo a non procedere alla realizzazione della Tav. A favore della Torino – Lione invece le mozioni presentate da Pd, da Emma Bonino, da FdI e da FI.
La sala comunale di Burolo ospita mercoledì 7 agosto, alle ore 21, l’incontro sul tema ‘Con la fusione forzata dei consorzi rifiuti raddoppia la tassa dei cittadini’, organizzato dall’Associazione Piemonte nel cuore. Introduce il sindaco di Burolo Franco Cominetto, intervengono Giuliano Balzola ed Elisabetta Piccoli, rispettivamente, assessore alla sostenibilità ambientale e al bilancio del Comune di Ivrea, Massimo Ottogalli, sindaco di Settimo Rottaro, e Gian Luca Vignale, fondatore di Piemonte nel cuore. Le conclusioni verranno tratte da Angelo Dago, presidente della Commissione regionale Ambiente della Lega Salvini. Piemonte nel cuore ha già depositato in moltissimi comuni un ordine del giorno nel quale si chiede al presidente Cirio, all’assessore all’ambiente, al presidente del Consiglio regionale Allasia ed al presidente della commissione ambiente di Palazzo Lascaris di prorogare l’entrata in vigore della legge regionale 1 del 2019 per provvedere ad una sua successiva modifica radicale. Ultimo comune in ordine di tempo è stato Parella, nell’Eporediese, dove il documento è stato depositato dal capogruppo di Progetto Parella MPP (Movimento Progetto Piemonte) Bruno Tegano.
Massimo Iaretti
“Dopo la costituzione delle giunte comunali, all’indomani delle recenti amministrative dello scorso
26 maggio, e alla vigilia del Congresso Nazionale dell’Anci, nasce l’Associazione ‘Rete comune,
Sindaci al centro’.
Una associazione nazionale di amministratori locali, che affianca l’azione politica
e culturale di Rete Bianca, e che conta la presenza di Sindaci, assessori e consiglieri comunali di
area popolare e democratica ma aperta a tutte le istanze culturali ed ideali che hanno come
obiettivo prioritario quello di valorizzare il ruolo, la funzione e la stessa ‘mission’ delle autonomie
locali.
Un associazione che punta a far sì che il dibattito che precede il rinnovo dei vertici dell’Anci non si
riduca ad un fatto burocratico e protocollare sul tema del rilancio delle autonomie locali ma sappia,
al contrario, essere un momento che qualifica una concezione che individua nei comuni lo snodo
decisivo per dare credibilità alle istituzioni, qualità alla democrazia, senso alla partecipazione e
stimolo all’autogoverno locale e che è anche finalizzato a rivitalizzare l’Anci.
Una associazione che sarà guidata da Sindaci e amministratori locali, soprattutto espressione di
quelle comunità che rappresentano il nerbo centrale del nostro ordinamento democratico – cioè i
piccoli e medi comuni – e che avrà come principale obiettivo quello di evitare che l’ideologia
centralistica si consolidi nella politica italiana, malgrado i vari pronunciamenti propagandistici
contrari e alternativi a quella impostazione.
Una Associazione, comunque sia, che oggi conta già l’adesione di un centinaio di sindaci e di
moltissimi assessori e consiglieri comunali e che affonda le sue radici culturali ed ideali nel
popolarismo di ispirazione sturziana che individua proprio nei comuni la ‘palestra democratica’ per
eccellenza del nostro ordinamento statuale.
Ho avuto l’incarico, dal coordinamento nazionale di Rete Bianca, di gestire la fase politica ed
organizzativa di questa Associazione di amministratori locali. Una iniziativa che rientra a pieno
titolo nella tradizione e nella cultura del miglior cattolicesimo democratico e popolare del nostro
paese”.
Giorgio Merlo, coordinamento nazionale Rete Bianca.
Una nuova offerta politica, senza lamentele
Una regola fondamentale nella politica e’ sempre stata quella di non lamentarsi se i tuoi avversari vincono – o stravincono – e tu nel frattempo stai fermo. Fuor di metafora, e’ perfettamente inutile lanciare strali quotidiani contro la Lega e il suo capo Salvini se poi, nel frattempo, ci si limita solo ad insultarlo e ad attaccarlo tutti i giorni e tutto il giorno come ormai ci ha abituato il Pd. Con l’aggravante che, essendo quel partito un soggetto politico strutturato per bande organizzate in perenne conflitto l’una contro l’altra, anche sul tema della richiesta delle dimissioni di Salvini abbiamo assistito ad una sceneggiata squallida e persin imbarazzante. Ma, al di là del Pd e delle sue ormai quotidiane goffaggini, quello che adesso e’ necessario mettere in campo – senza più rinvii inconcludenti, misteriosi ed inspiegabili – e’ una forza politica e culturale che sia in grado anche e soprattutto di intercettare quel consenso che sta veleggiando in forme sempre più impetuose proprio verso la Lega di Salvini.
E questo per almeno 3 ragioni di fondo.
Innanzitutto la fine politica di Forza Italia. Al di là delle piroette del suo padre fondatore, e’ indubbio che la sostanziale archiviazione politica di una esperienza politica che nel bene o nel male ha comunque sempre giocato un ruolo importante e significativo nel campo moderato e liberale del nostro paese, scongela un consenso che non può essere frettolosamente liquidato. E a nulla valgono, come quasi tutti sanno, i mille equilibrismi a cui assistiamo in questi giorni. Quando si chiude una esperienza politica, soprattutto se frutto di un partito personale/padronale, e’ del tutto evidente che qualsiasi replica è destinata a cadere nel vuoto.
In secondo luogo l’auspicata e desiderata deriva a sinistra del Pd di Zingaretti. Certo, come ricordavo poc’anzi, e’ persin imbarazzante commentare le performance quotidiane di un partito che riesce a dividersi e a lacerarsi anche su come chiedere le dimissioni, seppur grottesche e spuntate, da ministro del capo della Lega Salvini. Per non soffermarsi sulle gesta di Scalfarotto, di Orfini e dell’ineffabile Del Rio. Ma, al di là dei singoli, e’ del tutto evidente che un partito che ha come ragione sociale quella di rilanciare l’esperienza del Pds, e’ alquanto buffo che tutto ciò avvenga in un quadro di permanente e perenne conflittualità al suo interno dove persistono visioni e prospettive politiche diverse se non alternative. Comunque sia, l’avvento del Pd/Pds lascia nuovamente aperto un vuoto politico e un consenso crescente di un elettorato senza più rappresentanza alcuna.
In ultimo, senza una forza politica che sappia reinserire nella dialettica politica contemporanea una esigenza di vero confronto e di autentico riformismo senza scivolare nella sempre più insopportabile radicalizzazione della lotta politica, sarebbe la stessa democrazia italiana ad uscirne sempre più indebolita e vulnerabile. Uno scenario da “opposti estremismi” non può essere la cornice ideale per ridare slancio, credibilita’ ed autorevolezza alla politica, qualità alla nostra democrazia e forza al pensiero e all’approccio riformista.
Ecco perché si rende, adesso, necessaria la presenza di una forza politica riformista, democratica, plurale e che non assecondi il processo estremista e radicale dell’attuale lotta politica. Una forza politica che sappia, soprattutto, recuperare quei mondi vitali e quelle fette di elettorato che oggi sono sempre più sfiduciati e che non si riconoscono affatto nell’attuale geografia politica italiana. E che, quindi, o si rifugiano stancamente nell’astensionismo o votano altrettanto stancamente i partiti esistenti. Verrebbe da dire, recuperando un vecchio slogan del passato, “se non ora quando?”.
Giorgio Merlo
Sanità, PD: “E’ finito il tempo degli annunci”
“Un Consiglio regionale straordinario per fare chiarezza”
“Leggo sugli organi di informazione che l’Assessore Icardi avrebbe “strigliato” i direttori delle Aziende Sanitarie, chiedendo loro “una potente sterzata nei costi, con una riduzione delle spese, pena il rischio di precipitare in un nuovo “Piano di rientro”. E’ dall’insediamento della Giunta Cirio che sentiamo soltanto critiche, slogan e battute senza, in realtà, riuscire a sapere quali saranno le politiche del centrodestra in materia di sanità” ha spiegato il portavoce Pd in Commissione Sanità Raffaele Gallo.
“Sono d’accordo con l’Assessore Icardi – ha proseguito Gallo – sul fatto che si debba perseguire l’efficienza, tuttavia ritengo che i risultati si possano ottenere soltanto nel tempo, mettendo in atto riforme che spettano al Governo regionale di centrodestra dal quale attendiamo una programmazione”.
“Non riteniamo accettabile ogni giorno ascoltare numeri diversi – ha affermato il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti – Non solo il Consiglio, ma anche i cittadini piemontesi hanno diritto a conoscere in che modo la Giunta Cirio intende effettuare gli invocati tagli e/o risparmi. Anche sulla sanità, come su qualsiasi altra materia, finora non ci è dato sapere che cosa la Giunta Cirio intende concretamente fare. Per questo chiederemo la convocazione di un Consiglio straordinario sui conti della sanità, affinché vengano spiegate le scelte che si intendono adottare”.
“L’analisi dello stato di salute dei conti della sanità piemontese – ha concluso il vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi – non può esaurirsi ai bilanci di previsione. Per questo abbiamo chiesto anche in commissione il consuntivo trimestrale e lo storico degli anni passati, sia sui preventivi che sui consuntivi, per valutare le dinamiche e gli equilibri tra i due bilanci: l’Assessore ci ha assicurato che ci sarebbero stati consegnati, ma per adesso ancora nulla. Vorremmo tanto andare in vacanza con i documenti in mano, visto che sono già nelle disponibilità dell’Assessore, in modo tale da poterli studiare ed essere preparati per il Consiglio straordinario”.
L’Europa dovrà essere “piemonteisa”
Caro Direttore,