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Figli coppie omogenitoriali, Fratoianni (Liberi e Uguali): “Scelta giusta sindaca Torino”

“Imperdonabile ritardo. Parlamento frenato da cinici e  ipocriti, lontani da vita reale. Ora il Palazzo si muova, noi pronti ma Pd e M5 lo sono?”

“Quella compiuta  dalla sindaca di Torino è una scelta giusta. Non ci possono essere lacciuoli oscurantisti all’affetto di coppie omogenitoriali verso i propri figli.” Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, di Liberi e Uguali. “ Di fronte ad un imperdonabile ritardo della politica e del Parlamento frenato da settori retrivi, cinici, ipocriti e lontani dalla vita reale delle persone – prosegue l’esponente della sinistra eletto a Torino –  ben venga la scelta del capoluogo piemontese.” “Ora la battaglia di civiltà deve continuare nel Paese e nel Palazzo, a partire dal Parlamento che deve affrontare il vuoto normativo su questo punto. Noi siamo pronti – conclude Fratoianni –  il Pd e M5S lo sono?”

Riccardo Molinari nominato vicecapogruppo della Lega alla Camera

“Un riconoscimento non solo personale, ma per tutta la squadra della Lega piemontese, la componente parlamentare più numerosa della nostra Regione”

 

Una grande soddisfazione, un punto di partenza per fare ancora meglio, sempre meglio, insieme. Con queste parole il deputato Riccardo Molinari, Segretario Nazionale Lega Nord Piemont, ha accolto la notizia della sua nomina a vicecapogruppo per il gruppo Lega alla Camera.

 

“Ringrazio il Capogruppo Giancarlo Giorgetti e il Segretario Federale Matteo Salvini per la fiducia – commenta Molinari – oltre ovviamente ai colleghi deputati. È un ruolo di grande responsabilità e molto impegnativo, considerando che il gruppo della Lega alla Camera oggi è composto di 125 membri. Ci tengo a sottolineare che questo è stato un riconoscimento non solo personale, ma dato alla squadra della Lega piemontese, che si è particolarmente distinta per il lavoro e gli ottimi risultati negli ultimi anni che ci hanno portato ad essere la componente parlamentare più numerosa della nostra Regione.”

 

La Dc, le alleanze e i 5 stelle

di Giorgio Merlo

Dunque, la tesi dei 5 stelle sul capitolo delle alleanze politiche – seppur dopo una sciagurata legge elettorale voluta e perseguita dal Pd renziano e da Forza Italia – e’ molto semplice. E potrebbe essere riassunta così: noi ci alleiamo prima con la Lega. Se non ci sta scegliamo il Pd. Perché pari sono e l’uno vale l’altro. Ecco, questo metodo e’ il nuovo modo di far politica nella stagione post ideologica e potremmo anche dire post democratica. Uno vale l’altro perché, appunto, essendo i 5 stelle un partito né di centro, né di destra e né di sinistra non c’e’ più alcuna gerarchia valoriale, politica, culturale e programmatica da rispettare. Tutti sono uguali agli altri purché siano alle dipendenze del movimento di Grillo e Casaleggio. Ora, senza entrare nel merito di questa strana e singolare – almeno a mio parere – concezione della politica e della democrazia, mi permetto di sottolineare sommessamente che la credibilità e la trasparenza della politica rispondono ad altri criteri. E, nello specifico, alla miglior cultura cattolico democratica e cattolico popolare che si sintetizza in alcuni punti qualificanti e decisivi. A conferma, per chi non l’avesse ancora capito, che i 5 stelle non hanno nulla a che vedere, ma proprio nulla, con la storia, l’esperienza, la funzione e e il ruolo che in altra epoca storica ha svolto la Democrazia cristiana. E lo dico perché a volte qualche buontempone, simpatico ma sballato, continua a tracciare strani confronti e similitudini tra il comportamento politico dei 5 stelle e il ruolo storico assolto dalla Dc. Ora, sono almeno 3 i capisaldi essenziali della nostra concezione delle alleanze. Innanzitutto in Italia la politica “e’ sempre stata politica delle alleanze”, per dirla con Mino Martinazzoli. E quindi un no secco alla logica dell’autosufficienza e della autoreferenzialita’. Di marca grillina o di marca renziana fa poca differenza. In secondo luogo la cultura del doppio o triplo forno non rientra in una concezione politica ispirata alla chiarezza e alla coerenza programmatica. Quale credibilità può avere un progetto politico di un partito che sceglie, casualmente, il programma di forze politiche alternative l’un l’altra? Questo, in gergo, si chiama trasformismo politico e parlamentare. Punto. In ultimo, ma non per ordine di importanza, dal sistema delle alleanze emerge anche il progetto di società che le forze politiche perseguono. Certo, in una stagione dominata dalla superficialità e dalla radicale assenza di cultura politica, parlare di progetto di società e’ quanto mai arduo, se non addirittura fuori luogo.

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Ma se è vero, com’è vero, che le priorità programmatiche rispondono anche ad un quadro valoriale e ad un sistema ideale, l’indifferenza nel scegliere un partito o l’altro nella costruzione di un programma e’ un atto qualunquistico e demagogico senza alcun fondamento e privo di qualsiasi credibilità politica. Ecco perché, anche e soprattutto alla luce di ciò che concretamente sta capitando nella società italiana, e’ arrivato il momento per recuperare il patrimonio politico del passato e declinarlo nella dinamica politica contemporanea. A cominciare dalla riscoperta della cultura del cattolicesimo politico che, proprio sul tema delicato e decisivo delle alleanze, del progetto di società e della coerenza tra programmi e costruzione delle coalizioni, ha saputo offrire pagine straordinarie per una politica alta, nobile e soprattutto credibile agli occhi dei cittadini e della pubblica opinione. Quello che oggi manca drammaticamente e’ proprio questo tassello: la nobiltà della politica. Prima o poi il qualunquismo, la demagogia e la pura propaganda cedono il passo. E lì’ occorre essere pronti per non ricadere nel precipizio. Perché a pagarne il conto sarebbe solo la qualità della democrazia e la credibilità delle nostre istituzioni.

Rifondazione e il 25 aprile

Rifondazione Comunista partecipa e invita a partecipare alle prossime manifestazioni in programma a Torino il 24 aprile e il 1 maggio. L’una, la fiaccolata del 24 aprile, è indetta come ogni anno per celebrare la lotta partigiana e la Liberazione dalla dittatura nazifascista. Il corteo partirà alle ore 20 da piazza Arbarello per arrivare in piazza Castello dove il compagno partigiano Gastone Cottino terrà l’orazione ufficiale. La manifestazione del 1° maggio, dopo il ritrovo dei manifestanti previsto per le ore 9, partirà da Piazza Vittorio Veneto. “In piazza noi ci saremo – dice Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista –  non solo per un fatto di ricorrenze pure importanti per il movimento operaio, popolare e antifascistaCi saremo in ragione di una lotta che deve proseguire contro guerre, razzismi, disuguaglianze, fascismi vecchi e nuovi, forme di sfruttamento e di spoliazione del lavoro. Occorre riaffermare questa volontà di lotta per il cambiamento di contro alle politiche liberiste che i vari governi  hanno perseguito in questi anni. Queste politiche hanno causato veri e propri disastri sociali, nutrito interessi e privilegi delle classi abbienti, fomentato la guerra tra poveri. Saremo presenti in piazza per dire no ai nuovi scenari di guerra perseguiti dalle potenze occidentali. Saremo in piazza per dire che occorre costruire una alternativa che ridia sovranità e potere al popolo”. Oltre alla presenza alle due manifestazioni Rifondazione Comunista parteciperà alle varie  manifestazioni che si terranno il 25 aprile nei quartieri della città oltre che in diversi comuni dell’area metropolitana.

SANITA’, TRONZANO (FI): “SOPRALLUOGHI A SORPRESA NEGLI OSPEDALI TORINESI PER DARE VOCE AI CITTADINI”

“L’attività d’Aula in Consiglio regionale serve se la stessa riesce a dare risposte concrete ai cittadini. Partendo da questa convinzione ho iniziato questa settimana una serie di sopralluoghi a sorpresa nei principali nosocomi presenti in provincia di Torino. L’obiettivo é dare voce ai problemi e alle segnalazioni dei cittadini”. Ad annunciarlo Andrea Tronzano, vice capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte

Spiega l’esponente regionale: “Ho iniziato dalla questione dell’Oftalmico. Volevo infatti comprendere se lo ‘spezzatino’ della nostra eccellenza monospecialistica, ordinato da Saitta e dal centrosinistra, stia funzionando. Per questa ragione ho visitato i reparti di Oculistica attivati sia al San Lazzaro sia al San Giovanni Bosco. In entrambi i casi ho registrato numerose perplessità da parte dei cittadini presenti, i quali denunciano le difficoltà logistiche conseguenti a una distribuzione non centralizzata per questa specialità. Non comprendono l’organizzazione del nuovo sistema sanitario e sinceramente trovano gli spazi sacrificati, seppure in buone condizioni”.

Conclude Tronzano: “E’ mia intenzione approfondire ancora il tema. L’ospedale monospecialistico é il futuro non il passato. In ogni parte del mondo esiste ed é considerato una eccellenza, solo qua in Piemonte riusciamo a disfare quanto di buono prodotto negli anni passati. Forza Italia supporterà sia a livello di gruppo consiliare sia a livello di partito i cittadini torinesi. Con il segretario di partito Davide Balena abbiamo in mente una serie di iniziative volte a raccogliere le istanze dei cittadini e tramutarle in proposte politiche da sottoporre al Consiglio Regionale”.

GARIGLIO (PD): “NELLE PROSSIME ANNUALITA’ VENGANO PREMIATI I COMUNI VIRTUOSI”

L’ultima legge di Bilancio ha previsto uno stanziamento di fondi per interventi di messa in sicurezza degli edifici  pubblici e del territorio a valere sul triennio 2018-2020. Quest’anno, in base ai criteri utilizzati per la ripartizione, sui circa 6.000 progetti ne sono stati finanziati 146, quasi tutti presentati da Comuni in grave stato di disavanzo finanziario. L’Anci Piemonte ha chiesto una verifica in sede utile al fine di riequilibrare la situazione.

“Concordo con le perplessità manifestate da Anci Piemonte sul fatto che i fondi per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici pubblici, per l’anno 2018, siano stati ripartiti con criteri che penalizzano molti Comuni piemontesi e, in generale, tutti i Comuni virtuosi” ha dichiarato l’onorevole Davide Gariglio del Partito Democratico.

“Mi impegnerò, insieme ai colleghi parlamentari – ha proseguito Gariglio – perché, per le prossime due annualità, vengano modificati i parametri affinché possa essere riequilibrata la situazione e possano essere privilegiati gli enti meritevoli”.

Rinnovo presidenze di commissione a Palazzo Lascaris

Nuovi presidenti e vicepresidenti nelle Giunte e Commissioni del Consiglio regionale. Il 19 aprile si è proceduto al rinnovo dei vertici di varie Giunte e Commissioni consiliari, in seguito all’elezione in Parlamento di alcuni consiglieri regionali e ad alcune dimissioni

L’esito delle votazioni ha portato alle seguenti elezioni.

Giunta per il Regolamento: vicepresidente Giuseppe Antonio Policaro (Fdi).

Giunta per le Elezioni: vicepresidenti Celestina Olivetti (Pd) e Luca Angelo Rossi (Fi).

Terza Commissione (Economia; industria; commercio; agricoltura; artigianato; montagna; foreste; fiere e mercati; turismo; acque minerali e termali; caccia e pesca; formazione professionale; energia; cave e torbiere; movimenti migratori): vicepresidente Andrea Tronzano (Fi).

Quarta Commissione (Sanità; assistenza; servizi sociali; politiche degli anziani): Presidente Domenico Rossi (Pd), vicepresidente Paolo Allemano (Pd).

Quinta Commissione (Tutela dell’ambiente e impatto ambientale; risorse idriche; inquinamento; scarichi industriali e smaltimento rifiuti; sistemazione idrogeologica; protezione civile; parchi ed aree protette): vicepresidente Luca Angelo Bona (Fi).

Sesta Commissione (Cultura e spettacolo; beni culturali; musei e biblioteche; istruzione ed edilizia scolastica; università, ricerca; politiche dei giovani; sport e tempo libero; cooperazione e solidarietà; minoranze linguistiche): vicepresidente Luca Cassiani (Pd).

Proiezione Italia, assemblea generale

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Proiezione Italia, partito che intende la politica come “servizio civile” per il Paese, è focalizzato sui bisogni e sulla crescita

l’Assemblea Generale sarà l’occasione per presentare il modello e alcuni esempi concreti che permetteranno di analizzare le problematiche e le soluzioni alle principali tematiche e sfide che il nostro Paese dovrà affrontare: occupazione, tutela ambientale, sicurezza.  Per reperire le risorse necessarie e garantire un’economia in espansione, il turismo costituisce la nostra prima scelta. Durante l’Assemblea saranno presentati alcuni progetti in cui il turismo rappresenta l’elemento trainante nella crescita del Paese, nel rispetto dell’ambiente a tutela dei nostri asset e della qualità della vita. Osserveremo la rinascita di un antico borgo italiano, parleremo di inquinamento e di possibili soluzioni, di turismo slow, di biomateriali, auto a guida autonoma, dei recenti fatti di cronaca legati agli incendi nei depositi trattamento rifiuti e di sicurezza.

Grimaldi (SI-LeU): “Per la fecondazione assistita il Piemonte comprerà ovociti dall’estero”

“La storia di una giovane coppia dà voce a chi attende da anni una risposta dalla Sanità”

 

L’Assessore Saitta ha risposto all’interrogazione urgente del consigliere di LeU Marco Grimaldi su un caso di negazione dell’accesso e della copertura, da parte della Sanità Piemontese, per un intervento di fecondazione eterologa.

 

Marta e Giulio sono i nomi fittizi di una giovane coppia accomunata da una disabilità che, nel caso della donna, si accompagna a una patologia, la sindrome di Turner (ovaie nastriformi senza follicoli antrali), la quale non le consente di affrontare una gravidanza. La coppia ha dunque deciso di ricorrere alla fecondazione eterologa.

 

In Piemonte, tuttavia, non ci sono al momento centri pubblici che pratichino questo tipo di trattamento, a causa della mancanza di donatrici e donatori (i centri sarebbero il Sant’Anna di Torino, il Maria Vittoria di Torino e l’ospedale di Fossano). Nell’Italia centro settentrionale vi sono 2 o 3 centri con liste d’attesa chiuse e l’esiguità dei centri in tutta Italia ha come conseguenza liste d’attesa molto lunghe.

 

La scelta quasi obbligata della coppia è stata dunque quella di recarsi all’estero, presso il Centro FIV di Marbella, dove la presenza di una donatrice dedicata ha consentito ai coniugi di perseguire il loro obiettivo. La fecondazione eterologa è costata loro complessivamente 13mila euro.

 

Tuttavia, l’AslTO 5 ha rifiutato di coprire anche solo parzialmente questa spesa. L’Azienda sanitaria ha allegato la relazione del Centro di Riferimento Regionale per l’autorizzazione per cure all’estero del Sant’Anna, nella quale si adducono le motivazioni del diniego: in Italia è possibile fruire dell’eterologa fino a 43 anni e dunque la paziente “ha un sufficiente numero di anni per poter accedere alle prestazioni offerte da Ospedali italiani” che pratichino la fecondazione eterologa con donazione di ovociti; pertanto la prestazione sarebbe fruibile “in tempi sostenibili” per la richiedente.

 

L’Assessore ha aperto alle richieste del Capogruppo Grimaldi, dichiarando che da subito il Comitato Tecnico Scientifico per la PMA lavorerà per studiare le soluzioni messe in pratica da altri centri italiani (Toscana e Friuli) per l’approvvigionamento di gameti all’estero.

 

“Trovo inaccettabile la risposta data alla coppia: potete tranquillamente aspettare fino ai 43 anni, come se non fosse ovvio che per una donna, a maggior ragione se affetta da una patologia, con lo scorrere degli anni una gravidanza diventa sempre più difficile” – ha ribadito in aula il Segretario di Sinistra Italiana Grimaldi. – “Questa storia ha però almeno dato voce a chi attende da anni una risposta dalla Sanità e ha provocato una reazione positiva: il Piemonte comprerà ovociti dall’estero.

Come diciamo da tempo” – prosegue Grimaldi – “in assenza di un reale sostegno anche economico per le donatrici, non saremo mai nelle condizioni di garantire di fatto a una coppia di avere un figlio attraverso la fecondazione eterologa. Oggi si apre una nuova stagione, speriamo che presto si esca dall’ipocrisia e si arrivi anche a campagne di sensibilizzazione e supporto per le donatrici e i donatori in Italia”.

 

Cattolici tra pensiero, azione e classe dirigente

Di Giorgio Merlo

Pensiero, azione e classe dirigente. Sono questi i 3 grandi appuntamenti che attendono oggi un rinnovato protagonismo politico dei cattolici democratici e dei cattolici popolari. 3 ingredienti che sono legati in modo inscindibile perché una presenza politica più incisiva non può e non deve prescindere da una nuova e qualificata costruzione di un pensiero; dalla capacità di saperla declinare con una feconda iniziativa politica; e, soprattutto, attraverso una casse dirigente che non si riduca ad essere una stanca riedizione dei “nominati” ormai tristemente famosi con le candidature imposte dall’alto dai vari capi partito. Ecco, solo con questi 3 tasselli sarà possibile qualificare l’area cattolica italiana nel momento in cui si appresta a considerare la politica non più come una dimensione importante ma lontana dalle proprie ambizioni e dai propri interessi ma, al contrario, come un terreno che va arato, frequentato e possibilmente cambiato. Non è un caso, del resto, che proprio dopo il voto del 4 marzo sta crescendo nel mondo un po’ elitario, ma comunque autorevole, dei commentatori e dei grandi opinionisti la necessità di ridare voce, fiducia e credibilità alla cultura che comunemente viene definita come cattolicesimo politico. Certo, una cultura che è stata credibile nel passato e che sarà credibile nel futuro solo se sarà capace di unire quei 3 elementi in un comune progetto politico. Non è un caso che la migliore stagione dei cattolici democratici nel nostro paese e’ sempre coincisa con l’autorevolezza di una classe dirigente che dispiegava un progetto politico attraverso una proposta capace di guidare i processi della società in quel determinato momento storico. Così è stato durante la fase che ha preceduto la nascita e il decollo della Democrazia Cristiana con il codice di Camaldoli; così con il centrismo degasperiano e la guida del paese in una fase drammatica; così con l’apertura e la stagione del primo centro sinistra di marca morotea; così durante la fase della solidarietà nazionale e così anche per la stagione controversa del’Ulivo. Dopodiché quel filone culturale ha iniziato a convivere con una stagione di progressivo indebolimento con l’esperienza del Partito democratico per poi scomparire del tutto con l’arrivo della gestione renziana del partito. Sul fronte del centro destra e dei 5 stelle il problema non si è quasi mai posto perché non rientra nell’interesse politico di quei due schieramenti. Il cosiddetto “centro”, purtroppo, non è mai riuscito a decollare come luogo politico capace di saper incidere nei rispettivi schieramenti o come soggetto autonomo. Oggi, dopo un voto che ha confermato un confronto tra opposti populismi e con culture politiche che prescindono radicalmente da qualsiasi riferimento al passato politico ed ideale del nostro paese e con scarsa, se non nulla, capacità di governo e di costruire alleanze, forse è arrivato il momento di invertire la rotta e di recuperare elementi e e metodi che per troppo tempo sono stati archiviati. Le mode tramontano rapidamente quando la politica langue. Adesso crescono gli inviti, interessati e singolari nonché curiosi, di commentatori notoriamente poco generosi nei confronti del cattolicesimo politico e di quello che ha rappresentato nel nostro paese, di “ridiscendere” nuovamente in campo da protagonisti. Al di là di questi “inviti” troppo interessati e speculari, c’è comunque il dovere morale, politico e culturale dei cattolici democratici e dei cattolici popolari di raccogliere un invito che si fa sempre più pressante. Soprattutto quando parte dalle file di quel mondo. In modo disinteressato e convincente una risposta comunque la si deve dare. Gli esempi e i modelli non mancano. E’ appena sufficiente non archiviare la storia concreta e vissuta del nostro paese per non commettere ulteriori errori.