Cronache dello sfascio

Attivato il Mose e sembra che funzioni. Domanda lecita: e farlo prima?
Per Ilva ed Alitalia il sindacato propone l’ intervento dello Stato salvaguardando l’occupazione.
Encomiabile. Domanda successiva: chi mette i soldi e dove li trovano? Piemonte senza sbocchi
al mare con Genova e Savona isolate. Sarà un caso, ma anche le esportazioni crollano in terra sabauda.

Embraco: salta l’ accordo  e Novi dolciaria è  in alto mare, mentre l’Ad di Unicredit comunica da Londra che ci sono 8000 esuberi di cui 6000 in Italia. Appunto, semplicemente comunica.

I ricercatori del Cnr sono disperati perché dal 2017 li avrebbero dovuti assumere e non ci
sono i soldi per la ricerca. In compenso sono stati spesi 9 miliardi per il  reddito di cittadinanza.
Complimenti Giggino, con la complicità di Salvini e Zingaretti. Purtroppo non finisce qui.
Si credeva che con Toninelli si fosse toccato il fondo. Errore. Parliamo di De Micheli, quota PD ed attuale
Ministro, partendo dalla non nomina del commissario italiano tav alle infrastrutture da
completare come Asti Cuneo. Il silenzio regna sovrano. Ed i No Tav rialzano la testa. Vero,
le opere vanno avanti, ma per forza d’ inerzia e perché l’Europa deve e vuole andare avanti.

Mamma mia. Non è finita. Taglio di treni dell’ alta velocità. Venezia e Roma rischiano di diventare
una lontana chimera. I parlamentari torinesi furibondi. Domanda: ammesso e non concesso che le Ferrovie
dello Stato siano private ( non è così  ma facciamo finta di crederci ) operano in concessione
statale. Il Ministro competente non ha nulla da dire? Niente di niente. Le ultime  discussioni
sul Salva Stati hanno riaperto (anche) la prospettiva di una bancarotta italiana.

Addirittura stanno rientrando imprenditori che avevano spostato le loro attività nei paesi dell’ Est. Si
sta aggravando e negativizzando tutto. Triste dirlo, triste ripeterlo, al problema Italia corrisponde
un problema più profondo in Piemonte, nella nostra regione, dove Torino oramai è sempre in fondo
alle classifiche. Illudersi è frustrante. Prepariamoci al peggio.

 

Patrizio Tosetto

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