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Via Anglesio, Gallo (Pd): “Regione conferma chiusura presidio importante per i cittadini”

POLIAMBULATORIO CIRCOSCRIZIONE 6

il consigliere:  “Vigilerò sul trasferimento dei servizi”

“Nella seduta del Consiglio regionale di oggi ho interrogato l’Assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi sull’ipotesi di chiusura del poliambulatorio di via Anglesio a Torino” ha spiegato il Consigliere regionale Raffaele Gallo.

“Risulterebbe, infatti – ha proseguito Gallo – che, nelle prossime settimane, il poliambulatorio che da anni rappresenta un presidio importante per la Circoscrizione 6 verrà chiuso, privando i cittadini della zona di un servizio fondamentale. Infatti per molte persone, soprattutto anziane, comporterà grande difficoltà raggiungere il poliambulatorio di via Montanaro, scarsamente servito da mezzi pubblici ”.

“L’Assessore alla sanità, nella sua risposta, ha confermato l’intenzione da parte dell’Asl di chiudere il poliambulatorio per motivi legati alla sicurezza dell’edificio e per l’attività limitata. Mi farò carico di seguire le fasi di chiusura di tutte le attività e di controllarne il trasferimento in via Montanaro dove, necessariamente, si dovrà provvedere ad un potenziamento di tutti i servizi” ha concluso Gallo.

Fiamme al Cpr, FdI: “Situazione insostenibile”

 MONTARULI-MARRONE: “SITUAZIONE INSOSTENIBILE. SPOSTARE LA TRUTTURA FUORI DA TORINO PER INTERROMPERE LEGAME TRA CLANDESTINI E ANARCO-INSURREZIONALISTI”

“Il Cpr va spostato fuori città. La situazione è insostenibile. Le nostre forze dell’ordine non possono essere abbandonate così”. Vanno all’attacco la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e il capogruppo di FdI in Regione Piemonte Maurizio Marrone dopo l’incendio che ieri sera ha distrutto otto moduli abitativi del CPR di corso Brunelleschi. “In una notte già caratterizzata da mille emergenze a causa del maltempo, i clandestini del Centro di permanenza e rimpatrio, supportati come di consueto dal movimento anarchico, hanno pensato bene di dar vita ad una rivolta e appiccare un incendio – spiegano Montaruli e Marrone – . Quella del CPR è una situazione che obbliga le forze dell’ordine ad uno sforzo inaudito e inaccettabile. È evidente che essere l’unico CPR del Nord Italia voglia dire, per i nostri agenti, svolgere un lavoro che per carenza di organico e leggi buoniste non è più dignitoso. Chiediamo quindi che i nuovi immigrati clandestini vengano dislocati altrove per interrompere questo legame tra clandestini e anarcoinsurrezionalisti. Non un immigrato in più se non ci sono i requisiti minimi di sicurezza per agenti ed operatori. La nostra città non merita tutto questo”.

Maltempo. Cavaletto, segretario +Europa Torino: “Basta con gli slogan”

 “Frane ed esondazioni sono fenomeni naturali, ma i danni aumentano con l’incuria e con l’assenza di pianificazione, si avvii una pianificazione territoriale e si sblocchino investimenti”.

Dall’alluvione del 1994 ad oggi troppo spesso siamo andati sott’acqua. La colpa non è soltanto del riscaldamento globale, ma dell’abbandono del territorio da parte dell’uomo e delle istituzioni, che oggi riprenderanno a parlare dell’incuria di versanti e fiumi per poi dimenticarsene tra pochi giorni.

La normativa post alluvione del 1994 prevedeva, tra i vari aspetti, la realizzazione delle vasche di laminazione sul corso del Tanaro: un provvedimento utile per gestire le fasi di piena sui corsi d’acqua, diminuendone gli impatti. Sono state realizzate? Sono previste anche per altri corsi d’acqua? Perché se, come pare, la risposta è quella di dragare i fiumi o cementificarli come e più di quanto è stato fatto per decenni, allora ci troveremo presto in situazioni ancora peggiori.

Come +Europa Torino chiediamo di smetterla con gli slogan e con le risposte semplici: servono una pianificazione territoriale e degli investimenti sulla prevenzione degni di questo nome. Le responsabilità della politica e, in ultima analisi, dell’uomo sono enormi.

Marco Cavaletto

Rosso: “Contro la violenza lavorare con i giovani”

“È determinante lavorare con le scuole e le giovani generazioni per contrastare la violenza sulle donne”. Così l’assessore ai Diritti civili, Roberto Rosso, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, intervenendo all’Ecomuseo di Torino per la presentazione della mostra “Politica e carità. Donne dell’Ottocento, la doppia anima delle donne nel secolo del cambiamento” e dell’esposizione dei lavori delle studentesse del Primo liceo.

“La Regione Piemonte in collaborazione con le scuole – aggiunge – ha attuato dei piani formativi mirati rivolti, sia agli insegnanti in ottica di prevenzione per il riconoscimento dei segnali e delle richieste di aiuto, sia verso gli studenti per la diffusione della cultura di parità e del rispetto di genere”.

Il 31,5% delle donne tra 16 e i 70 anni, quasi 7 milioni di italiane, è stata vittima di violenza. Ogni giorno in Italia 88 donne subiscono un atto di violenza, una ogni quarto d’ora. Nell’82% dei casi chi compie l’aggressione conosce la sua vittima, ha le chiavi di casa o gli si apre la porta.

I dati dell’ultimo rapporto della Polizia di Stato sulla violenza di genere mostrano “uno scenario agghiacciante in cui l’unico dato consolante è la maggior consapevolezza del delitto subito: sale infatti la propensione e la fiducia nel denunciare, forse anche per effetto del Codice Rosso, entrato in vigore ad agosto, che inasprisce le sanzioni per chi commette questo reato e si accelerano le indagini obbligando i Pm ad ascoltare le vittime entro tre giorni”.

Un capitolo significativo nell’opera di contrasto a un fenomeno ancora così diffuso si realizza “promuovendo tra i giovani una cultura basata sulla parità di genere e mettendo in luce i fattori socioculturali, tra cui i modelli di genere maschili e femminili, ancora molto stereotipati, e rendendo nota la presenta di reti di supporto”.

Grimaldi: “vera emergenza dissesto idrogeologico, non autonomia o legge elettorale”

Clima,: «Frane, crolli e intere comunità isolate. La Lega si dia una mossa, oltre a negare l’emergenza climatica in sei mesi non ha prodotto nulla».

“Mentre commemoravamo le tragedie dello scorso secolo negli ultimi giorni abbiamo assistito a una nuova ondata di nubifragi che, oltre ai danni ingenti, è costata la vita a due persone” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi. – “Non ci arrendiamo a chi dice che il perdurante stato di emergenza che interessa il Piemonte sia dovuto a una fatalità, che non vi siano responsabilità umane nei disastri che, dopo periodi di pioggia più o meno intensa, colpiscono con durezza tutto il Piemonte. Solo i primi 5 mesi del 2019 avevano fatto registrare 175 eventi straordinari tra grandine, tornado, piogge intense e valanghe. La Lega ha fatto finta di non vederli, con una duplice responsabilità:” – commenta Grimaldi – “da un lato ci hanno dato dei catastrofisti, negando lo stato di Emergenza Climatica e Ambientale e rinviando misure eccezionali che potrebbero garantire una presa di coscienza maggiore da parte dell’opinione pubblica del problema, consentendo di modificare i comportamenti; dall’altro si continua a rincorrere l’emergenza contingente, parlando di ‘bombe d’acqua’ e ‘maltempo’ e tentando di tappare i buchi di un sistema territoriale che fa acqua da tutte le parti: non c’è all’orizzonte un piano organico di tutela dell’ambiente e del territorio”.

“A sei mesi dall’insediamento la Giunta Cirio” – prosegue Grimaldi – “non un solo atto è stato licenziato, mentre la maggioranza ci obbliga a discutere di richieste di autonomia regionali (che nessun impatto avranno sul tema dissesto idrogeologico), di leggi elettorali nazionali e di crocefissi. Mentre il Piemonte affoga, la Regione sta facendo altro”.

“Lo diciamo con chiarezza” – afferma Grimaldi: – “o si trovano in fretta le risorse per garantire al Piemonte un piano organico di gestione del dissesto idrogeologico, capace oltretutto non solo di mettere in sicurezza il territorio ma anche di dare lavoro alle piccole e medie imprese sparse in tutto il Piemonte o, insieme all’intera minoranza bloccheremo, il bilancio di assestamento che hanno così fretta di approvare. È ora che questa Giunta faccia qualcosa per i piemontesi”.

Presidente della Repubblica… per un giorno

PAROLE ROSSE   di Roberto Placido

La senatrice a vita Liliana Segre ha risolto in poche ore la questione dimostrando così misura, equilibrio ed intelligenza. Doti, in questo momento della vita pubblica del nostro Paese, straordinarie. La vicenda è legata alla votazione con la quale, lo scorso 30 ottobre, il Senato, a larga maggioranza e con l’astensione, che tante polemiche e discussioni ha creato, del centro destra, ha costituito la Commissione straordinaria, monocamerale, contro l’odio e per il contrasto al fenomeno dell’ intolleranza del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio ed alla violenza.

Nei giorni successivi al voto abbiamo assistito alla polemica tra gli schieramenti politici e ad un nascere di proposte di cittadinanza onoraria alla senatrice Segre. Tra queste quella della città di Biella e con la successiva decisione del suo Sindaco di non conferirla alla Segre ma al noto comico, giornalista e conduttore televisivo Ezio Greggio. Il quasi biellese, è nato a Cossato. Greggio ha declinato la proposta con uno stringato ma chiaro comunicato dimostrando così che anche un presentatore “leggero” può essere legato a valori e posizioni personali e familiari democratici e profondamente antifascisti. Ma in questo fiorire di polemiche e di proposte di cittadinanze onorarie, l’ultima quella della simpatica consigliera comunale torinese Chiara Foglietta, si è aggiunta, l’11 novembre, un’estemporanea – come buona parte di quelle di cittadinanza onoraria – ed incredibile proposta di candidatura della senatrice a vita Liliana Segre a Presidente della Repubblica. Per prima è partita la pur brava Lucia Annunziata che a nome suo e del giornale che dirige, Huffington Post, lanciava la proposta. Veniva subito ripresa dal suo collega e direttore de la Repubblica Luca Verdelli. A stretto giro di posta, il giorno dopo, gli rispondeva da New York, dopo l’incontro con il Sindaco Bill De Blasio, Nicola Zingaretti. Il segretario Dem invece di attaccare Trump sui dazi contro il Parmigiano Reggiano si occupava dell’estemporanea proposta dell’Annunziata e di mandare messaggi di pace e di “volemose bene” a Di Maio. Per fare queste dichiarazioni poteva aspettare di rientrare a Roma o meglio ancora di non andare negli USA. Meno male che due giorni dopo il 14 novembre la diretta interessata, Liliana Segre, con un comunicato ufficiale ristabiliva equilibrio e buon senso: “Ringrazio le persone che hanno proposto la mia candidatura al Quirinale ma, ovviamente, per motivi sia anagrafici che di competenza specifica, tale candidatura va considerata improponibile. C’è un presidente in carica che sta svolgendo il suo compito di garanzia costituzionale con rigore ed efficacia e che gode di grande popolarità e prestigio in Italia e all’estero”.

I Verdi e i cambiamenti del clima

VERDI- EUROPA VERDE PIEMONTE


PIEMONTE : NON CHIAMATELO MALTEMPO, SONO IL RISULTATO DEI “CAMBIAMENTI CLIMATICI “


Nelle ultime ore, una nuova ondata di maltempo sta interessando tutto il Piemonte. Sorvegliati speciali i grandi fiumi e piccoli corsi d’acqua piemontesi, come il Bormida, il Tanaro, il Po, il Chisola, per citarne alcuni.
Resta un dato di fatto: la Regione Piemonte è ad alto rischio dissesto idrogeologico. 

Negli ultimi anni oltre 500 fenomeni climatici estremi negli ultimi 9 anni, a rendere più vulnerabile il territorio piemontese è altresì il “cambiamento climatico”, che dimostra i suoi effetti con rovesci intensi concentrati in un breve periodo alternato da lunghi periodi di siccità. Situazioni estreme che possono causare ingenti danni ai tanti settori che costituiscono il tessuto economico del Piemonte come, ad esempio, l’agricoltura.

E’ vero, le alluvioni ci sono sempre state e non sono un fenomeno solo degli ultimi anni, ma non è normale che, in appena due settimane, siano caduti più di 230 mm di pioggia. 

Dunque, occorrono seri interventi mirati contro il dissesto idrogeologico, un fermo stop all’urbanizzazione dei territori, soprattutto in corrispondenza dei corsi d’acqua, per evitare disastri e stravolgimenti degli ecosistemi naturali, troppo spesso alterati dalla mano dell’uomo. 

Cosi in una nota i due Co-portavoce dei Verdi – Europa Verde del Piemonte, Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi.

La Regione per il riconoscimento della lingua dei segni

VALLE (PD), MARRONE (FdI) “Accessibilità allo studio e alle Istituzioni: il nostro impegno al fianco di studenti e cittadini sordi”

Torino 21 novembre 2019 – “Alcune settimane fa ci siamo fatti portavoce dell’appello di una studentessa sorda dell’Università di Torino che ha chiesto il riconoscimento della lingua dei segni anche a livello parlamentare e ha spiegato che le otto ore di interprete a lei assegnate dall’Università, purtroppo, non sono sufficienti a coprire quelle delle lezioni che deve seguire per laurearsi” hanno dichiarato il vicepresidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale Daniele Valle (Pd) e il Capogruppo di FdI Maurizio Marrone, in occasione della Conferenza stampa sul tema dell’inclusione di studenti e cittadini sordi.

“Siamo molto soddisfatti di poter dare il nostro contributo condividendo con l’ENS una battaglia per l’accessibilità a tutti i servizi. Abbiamo sottoscritto un ordine del giorno collegato all’Assestamento di Bilancio, che grazie a questa intesa trasversale potrà essere approvato in tempi rapidi, che impegna la Giunta a prevedere uno stanziamento di risorse per acquistare nel 2020 il programma “Dragon NaturallySpeaking”, un software di sottotitolazione automatica per gli studenti sordi dell’Università di Torino e ad attivare un servizio di sottotitolazione delle sedute del Consiglio regionale. Si tratta di un passo in avanti nell’accessibilità delle Istituzioni” hanno proseguito Valle e Marrone.

“Riteniamo fondamentale che su un tema tanto importante siamo riusciti a costruire un’ampia convergenza politica. La Regione Piemonte è da sempre all’avanguardia nel costruire i servizi alla comunità delle persone sorde e dobbiamo continuare su questa strada” hanno concluso i due Consiglieri.

Nasce il comitato contro il taglio della democrazia

Riceviamo e pubblichiamo
A TORINO L’ASSOCIAZIONE MARCO PANNELLA E’ PUNTO DI RIFERIMENTO PER I CITTADINI.
Di fronte al tentativo silenzioso quanto assordante di riformare la Costituzione riducendo il numero di parlamentari e senza alcun dibattito in merito, è nato il Comitato del Partito Radicale contro il taglio della democrazia.
A Torino l’Associazione Marco Pannella intraprenderà una serie di iniziative volte ad informare i cittadini. Sollecitiamo gli stessi cittadini inoltre a contattarci per aiutarci con la Nonviolenza e con il Diritto a contrastare quella che crediamo sia una riforma non solo inutile ma anche dannosa.
Sergio Rovasio (Presidente)
Mario Barbaro (Coordinatore)
Ezio Dore (Tesoriere)
Associazione Marco Pannella di Torino
Via San Pio V 30f
Torino