POLITICA- Pagina 541

Fdi: “Appendino perde pezzi”

“Il Movimento cinquestelle con l’ennesima fuga di un consigliere comunale prenda atto che il loro progetto per la città è fallito”

MONTARULI-MARRONE (FDI): “CONTA SOLO PIÙ SU SUO VOTO. M5S PRENDANO ATTO DEL FALLIMENTO”

“Appendino si dimetta per decenza. Il Movimento cinquestelle con l’ennesima fuga di un consigliere comunale prenda atto che il loro progetto per la città è fallito”, dichiarano Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia e Maurizio Marrone, capogruppo in Regione Piemonte. “Con che faccia Appendino apre a una sua ricandidatura a Sindaco quando non riesce nemmeno a tenersi uno straccio di maggioranza per completare il primo mandato? – attaccano Montaruli e Marrone -. Torino non merita di essere il terreno di scontro pentastellato. Ogni giorno assistiamo alle rocambolesche rese dei conti all’interno di una maggioranza dilaniata, ingessata, operosa solo nel litigio. Peggio ancora sono le dichiarazioni dei compagni pentastellati rimasti, tutti scontenti ma attaccatissimi alla poltrona. Ora Appendino può contare solo sul suo voto. Una maggioranza retta solo dal sindaco non è una maggioranza ma un disastro che tira a campare. Torino non può permettersi questo. Appendino rassegni le dimissioni”.

Il premio ai 100 torinesi “rottamatori”? “Una boutade”

Ci troviamo a commentare la più classica delle boutade Cinque Stelle, 0,34 milioni di euro concentrati su una porzione di popolazione troppo ristretta per avere un impatto apprezzabile sulla qualità dell’aria.

Una misura che sembra fatta apposta per non premiare famiglie e chiunque debba trasportare in auto figli o familiari (magari anziani o con disabilità). Perché non allocare fondi, piuttosto, per agevolare chi desidera sostituire la vecchia caldaia del proprio appartamento con tecnologie meno inquinanti?

 

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Regionale Torino

Modifiche alla legge sul turismo itinerante

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il Ddl 85 che modifica la legge regionale sui complessi ricettivi all’aperto e sul turismo itinerante, approvata nel 2019. Come ha spiegato l’assessore Vittoria Poggio, il provvedimento si è reso necessario dopo le osservazioni, i pareri e le impugnazioni da parte di alcuni Ministeri (Mibact e Interni) e dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato.

Nella relazione di Maggioranza Valter Marin (Lega) ha spiegato che sono stati apportati correttivi sulla compatibilità ambientale per quanto riguarda gli allestimenti ricettivi all’aperto, nonché sul rischio di generare confusione con le norme vigenti nel settore tecnico-edilizio.

Il primo relatore di Opposizione Raffaele Gallo, ha affermato che “alcune modifiche al testo del disegno di legge sul turismo itinerante sono effettivamente quelle richieste dal Governo, altre rispondono alla necessità di chiarimento o coordinamento del testo. Sul tema del garden sharing, invece, vogliamo portare avanti una riflessione ampia e articolata e per questo motivo abbiamo chiesto di stralciare tutte le parti che riguardano questo argomento”.

Temi su cui si è soffermata anche la seconda relatrice dei Gruppi di Minoranza Sarah Disabato (M5s), che ha ricordato come sia stata accolta all’unanimità la proposta di rinviare a un’ulteriore norma gli interventi non oggetto di rilievo governativo.

Il testo approvato contiene l’emendamento a firma dell’assessore Maurizio Marrone, con il quale vengono inasprite le sanzioni con il sequestro amministrativo del mezzo mobile di pernottamento insediato in aree non consentite

Rifondazione solidale con Nicoletta Dosio

Riceviamo e pubblichiamo
Iniziative e presidi di solidarietà si stanno svolgendo in queste ore in tutta Italia a seguito del vergognoso arresto di Nicoletta Dosio, storica attivista No Tav. La Procura Generale di Torino ancora una volta dà dimostrazione dell’ossessione repressiva contro il movimento. Rifondazione Comunista esprime tutta la sua vicinanza a Nicoletta e a tutti gli attivisti No Tav ingiustamente posti a misure di restrittive. Questa sera, 1 gennaio 2020, in occasione della fiaccolata di solidarietà che si terrà a partire dalle ore 18.00 a Bussoleno, saranno presenti Paolo Ferrero vice Presidente del Partito della Sinistra Europea ed Ezio Locatelli Segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Torino.
Basta con la criminalizzazione del movimento No Tav! La lotta non si arresta
Partito della Rifondazione Comunista Torino

Italexit su Embraco: “Inaccettabile stop UE”

Dopo vari tentativi falliti miseramente (tra cui la clamorosa truffa dei manager di Ventures, che hanno usato i soldi del rilancio per comprarsi auto di lusso), adesso anche l’Unione Europea decide di intromettersi nella vicenda Embraco imponendo lo stop alla fusione con la Acc di Belluno.

Embraco e Acc, oltre ad appartenere allo stesso settore (componentistica per frigoriferi), condividono la stessa storia di realtà produttive “sedotte e abbandonate” dai capitali stranieri. La loro chiusura non è stata causata dalla crisi del mercato di riferimento, anzi Whirlpool e Wanbao (gli ex proprietari) registrano profitti e ritmi di crescita record. Il motivo è esclusivamente legato alle recenti delocalizzazioni in paesi dove il costo del lavoro è più basso del 60-70% rispetto all’Italia.
La fusione tra queste due aziende creerebbe un polo internazionale d’avanguardia, garantendo un futuro a più di 700 lavoratori a rischio disoccupazione: tuttavia, essendo coinvolta nell’operazione anche Invitalia (ente pubblico controllato dal Ministero dell’Economia), la Commissione Europea ha bloccato la trattativa perché potrebbe violare le norme comunitarie su concorrenza e aiuti di Stato alle imprese. Tutto questo accade mentre la Acc ha già avviato la produzione per il 2021, ma soprattutto dopo che i governi di Germania e Francia hanno per anni investito decine di miliardi nelle proprie aziende (tramite la KfW tedesca e l’APE francese) senza mai incorrere in sanzioni o richiami dall’Europa.
Italexit con Paragone reputa inaccettabile questa interferenza da parte di Bruxelles, che ancora una volta dimostra di distinguere tra paesi di “serie A” e “serie B” in termini di libertà d’azione. Con queste premesse, inoltre, iniziative come Invitalia sono completamente inutili poiché, operando con una dotazione finanziaria irrisoria e comunque soggetta alla volontà di organismi sovranazionali, si riducono a palcoscenico per i soliti personaggi (tra cui l’immancabile Arcuri) per dire che il governo di turno è vicino alle sofferenze delle imprese. In questo momento storico lo Stato deve tornare ad essere imprenditore e dunque soggetto attivo nell’economia del paese: nei prossimi mesi ci saranno centinaia di vicende simili a quella di Embraco, se l’Italia non si libera immediatamente dal vincolo europeo è destinata a sparire
Italexit con Paragone

Gli auguri del presidente Allasia

“Desidero inviare a tutti i cittadini e le cittadine piemontesi i più sentiti auguri perché il 2020 sia un anno portatore di serenità, progetti costruttivi e segnali positivi di cambiamento”, dichiara Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale. È un auspicio che rivolgo anche per la nostra attività istituzionale, alla vigilia di un anno impegnativo e denso di appuntamenti”.

“Il 2019 si è concluso con un risultato storico: l’approvazione da parte del Consiglio regionale della delibera sull’autonomia differenziata”, continua Allasia. “Con il nuovo anno la nostra regione si appresta ad affrontare una sfida di maturità e serietà nella trattativa con il Governo per il riconoscimento di nuove competenze e – anche se il percorso non sarà semplice – sono certo che servirà a garantire migliori condizioni di efficienza e benessere per tutti i piemontesi. Accanto alle sfide ci sarà spazio anche per i festeggiamenti. Per il Piemonte il 2020 segna infatti un compleanno importante: 50 anni dall’istituzione dell’ente Regione, 50 di presenza a fianco dei cittadini, per il governo e la gestione del territorio. Questo traguardo verrà adeguatamente celebrato con una serie di iniziative volte a ripercorrere tradizioni, eventi, protagonisti e avvenimenti di cronaca che hanno contraddistinto la storia del nostro Piemonte”.

“Ma sarà anche l’occasione – conclude il presidente del Consiglio regionale – per ricordare e illustrare al meglio tutti i servizi e le azioni che la Regione mette quotidianamente in campo a favore dei suoi abitanti, in numerosi ambiti del vivere civile. Con la speranza che si possano presto aggiungere nuove competenze e nuovi servizi, allo scopo di migliorare sempre più la qualità di vita del Piemonte”.

Codice deontologico per gli amministratori regionali

Cirio: “Garantire la trasparenza dell’attività”

“E’ mia intenzione adottare un codice deontologico, sul tipo di quello in vigore per i commissari europei, per garantire la trasparenza dell’attività amministrativa degli assessori, dei consiglieri e dei direttori regionali, in modo che tutti gli incontri con i portatori di interessi vengano certificati”: è la novità annunciata dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno.

“Ci stiamo lavorando in questi giorni, anche alla luce degli episodi tristi che hanno caratterizzato la cronaca recente – ha proseguito – Non appena sarà pronto lo sottoporrò alla Commissione Legalità del Consiglio regionale, e spero che sarà il primo atto concreto di una buona prassi”.

Regione, Pd: “Bene rimpasto ma coinvolgendo competenze”

“Rimpasto? Purché non si faccia con il bilancino tra partner della maggioranza”

REGIONE. PD: “BENE CODICE DEONTOLOGICO MA PARTIAMO DA QUELLO CHE ESISTE GIÀ”.

“Ottima iniziativa ma partiamo da quello che in Italia esiste già. Ad esempio, la Regione Piemonte aderisce ad ‘Avviso Pubblico’: quindi, partiamo dalla Carta di Avviso Pubblico avendo la capacità di adattarla per la realtà piemontese”: con queste parole il Capogruppo Domenico RAVETTI commenta l’annuncio del Presidente Cirio di voler adottare un codice deontologico per i consiglieri regionali.

“Prendiamo spunto anche dalla carta etica approvata all’unanimità dall’ultima Commissione parlamentare Antimafia, e allarghiamo la sottoscrizione a tutti gli assessori della Giunta regionale e ai Dirigenti regionali – aggiungono i Consiglieri del Gruppo Pd Domenico ROSSI e Diego SARNO – Non si può pensare di risolvere tutto delegando alla Commissione regionale Legalità, che è necessaria ma non sufficiente. Serve anche un forte investimento da parte della Giunta”. “Cirio ha parlato anche di rimpasto: bene, purché sia l’occasione di coinvolgere nel governo del Piemonte competenze specifiche per la lotta alle mafie e la promozione della legalità, e non un’occasione per l’ennesimo bilancino fra i partiti della maggioranza” concludono Rossi e Sarno

Napoli (Fi): “Appendino? La svolta la daranno gli elettori”

Riceviamo e pubblichiamo

Come nell’operetta morale leopardiana del Venditore di almanacchi, il sindaco Chiara Appendino rassicura i torinesi che il 2020 sarà l’anno della svolta, cioè migliore del 2019

È così tutte le volte che si arriva a ridosso della notte di San Silvestro: si accendono le speranze per l’anno nuovo. La sola, vera speranza dei torinesi è di scavalcare il 2020 senza danni maggiori e arrivare al sospirato anno elettorale per mandare a casa una giunta che ha provocato molti e gravi danni al tessuto economico e sociale della città.Non mi sorprende la ricandidatura di Appendino. È giusto per un sindaco uscente chiedere il giudizio degli elettori. Mi sorprende, invece, la giravolta funambolica del PD, sulle barricate fino a qualche mese fa e oggi improvvisamente disponibile a intavolare un confronto con il M5s torinese. Di fronte a tanta disinvolta ipocrisia, il centrodestra ha il dovere di reagire chiamando a raccolta le migliori energie sociali della città. Il centrodestra deve costruire, a cominciare dal territorio, un patrimonio di credibilità e di autorevolezza impegnandosi a valorizzare il civismo. E un candidato civico è la scelta lungimirante e di buon senso da cui partire per superare divisioni e incomprensioni. Se restiamo fermi a battere la moneta del sovranismo e del populismo non ci aspetta un grande futuro.

 

Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune

A Iaretti la delega all’Identità piemontese

Dal Piemonte / VILLAMIROGLIO

Il sindaco  Paolo Monchietto ha firmato da alcuni giorni il decreto di nomina con il quale conferisce al capogruppo della lista ‘Progetto Villamiroglio MPP’ Massimo Iaretti a delega alla ‘Identità Piemontese’

 

Si tratta di una delega pressoché unica in tutta la regione subalpina, finalizzata a valorizzare i valori, la storia, la cultura la tradizione, la lingua delle genti del Piemonte.

E non è un caso che venga attribuita in un comune di piccolissime dimensioni, al centro di una zona rurale e collinare, proprio in uno di quei luoghi dove i caratteri della ‘piemontesità’ si sono meglio conservati, pur tra mille difficoltà ed il mutare della società. “Ringrazio innanzitutto il sindaco Monchietto per questa opportunità – dice Massimo Iaretti – adesso si tratterà di lavorare per realizzare iniziative, che saranno concretizzate nelle prossime settimane, di carattere culturale, di recupero della memoria, di salvaguardia della lingua, che vadano a mantenere quel carattere identitario che deve essere proprio di ogni comunità, locale e regionale, e che in Piemonte sta rischiando di andare perento più che in altre realtà. Tutto questo dovrà avvenire senza dimenticare che il Piemonte è una regione d’Italia e l’Italia appartiene all’Europa e che viviamo in una società che è diventata multietnica, multiculturale e multireligiosa, tutti elementi di confronto che sono sicuramente un’opportunità, a patto di non dimenticare chi siamo e da dove veniamo, anziché negarli come si è fatto troppo spesso in passato. L’auspicio è che altri comuni provvedano ad istituire l’assessorato o la delega all’Identità Piemontese”. Massimo Iaretti è anche consigliere delegato alla cultura e turismo dell’Unione dei comuni della Valcerrina e fondatore e presidente del Movimento Progetto Piemonte, ed è profondamente innamorato dell’intero Piemonte, dalle fonti del Toce a Ceva, da Moncenisio al confine tra Monferrato e Lomellina.