

“Venerdì 29 è stato il giorno del cosiddetto ‘black friday’ (il venerdì nero) momento dell’anno in cui i consumatori possono trovare offerte e sconti su ogni tipo di prodotto nei locali commerciali e sui siti di e-commerce. E’ stato però anche il giorno in cui si è svolto il 4° sciopero per il clima. Moltissimi giovani a Torino, provenienti dai tantissimi centri del Piemonte, hanno nuovamente manifestato nelle piazze del capoluogo per ribadire al mondo della “politica” e della “finanza” che è necessario prendere provvedimenti contro il cambiamento climatico, gli attuali modelli di sviluppo basati sul consumismo sfrenato e sulle energie fossili. Tra gli studenti con gli striscioni c’erano anche tantissime persone con un’età elevata, a dimostrazione che la salute del pianeta riguarda tutti, non solo i più giovani. Noi di ‘Europa Verde – Verdi Piemonte’ eravamo presenti con un nostro striscione con la scritta <<Non c’è un pianeta B>> per far capire che per salvaguardare la nostra salute, le nostre economie, i nostri territori, dobbiamo salvaguardare la salute del pianeta. Siamo dunque convinti, come partito ecologista, che in futuro una politica di sviluppo basata sulla sostenibilità ambientale, su un uso più moderato e rispettoso delle risorse della terra ci può e ci deve essere in Italia come nel resto del mondo.”
Cosi in una nota i due portavoce dei Verdi del Piemonte, Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi.
Piemonte, Liguria e Italia vanno a pezzi e i politici scaricano sulla burocrazia. La burocrazia dice di
aver paura della magistratura e la magistratura dice d’intervenire dopo il reato e di non essere
responsabile della prevenzione ambientale.
Gli imprenditori dicono di applicare le leggi non chiare
e farraginose. Il cerino torna alla politica che ammette che lo Stato non ha soldi e l’ eventuale
indebitamento non è permesso dall’ Europa. Circolo vizioso da cui non se ne esce con Venezia
che va a fondo, con Alessandria e Genova irraggiungibili. Poi sia il centro che il sud non stanno
sicuramente meglio.
Italia che sprofonda nel senso letterale del termine. Ma anche pezzi di società civile hanno le loro
responsabilità . Dopo appelli a non uscire di casa si deve intervenire per salvare chi è
addirittura transitato in strade chiuse al traffico. Proprio così, nulla se non poco non funziona. Tra
le poche cose che funzionano l’abnegazione di protezione civile, Vigili Urbani o del fuoco che
fanno il possibile.
Ma si è difronte ad una valanga , ora inarerstabile. Saremmo ingenerosi se imputassimo tutte le
responsabilità alla attuale classe dirigente. Il tempo fa la sua tragica parte. La responsabilità di
chi non ha voluto prevenire i fenomeni.L’ esempio più eclatante sono i terremoti.
Non sono prevedibili ma quando avvengono ci sono comportamenti e comportamenti. Viceversa c’è
l’ italico metodo di trovarsi sempre stupiti. Dopo che ci si riprende, le successive ed inutili
polemiche sulle altrui responsabilità.
Per una volta non sono i pentastellati i principali responsabili. Manco due anni che governano.
Molti nel passato hanno sperato in una loro vittoria sapendo che li avrebbero presi in
mezzo. Cosi Lega e Forza Italia che hanno governato per almeno 15 anni.
Con il PD secondo in questa classifica, circa 10 anni. Sulle crisi aziendali si ripete il copione.
Sono solo tre le regioni non interessate: Lombardia, Trentino e Calabria. Prova palese che è il
sistema Italia che non funziona. Molti sostengono che siamo vittime della globalizzazione.
Probabile ma (appunto) non unica spiegazione. Molti nel dire che sono le multinazionali cattive.
Probabile ma (appunto) nemmeno qui l’ unica spiegazione. Da decenni non esistono politiche industriali,
sia per mancanza di soldi, sia per incapacità di gestire. Lontani, remoti i tempi di quando si
costituiva l’Iri , acronimo di Istituto Ricostruzione Industriale. O di quando il Governo Parri mandò
Enrico Mattei liquidatore dell Agip. Contravvenendo al mandato fece grande l’industria di Stato
pagando con la vita. Non possiamo vivere sugli allori.
Nessuna sospensione delle regole democratiche. Soluzioni a più livelli: aiuto dall’Europa, commissario europeo
con ruolo nazionale e singoli commissari regionali.
Come non può essere un italiano commissario dell’ Europa non possono essere commissari
regionali coloro che operano in regione. A situazioni di emergenza risposte di emergenza. Di fatto l’Italia è
fallita e solo delle convenzioni ed interessi internazionali possono dare speranza. Non sto sta parlando o vaneggiando.
Sono consapevole che è difficilmente realizzabile, ma francamente non vedo altre vie d’uscita credibili.
Patrizio Tosetto
Riceviamo e pubblichiamo
MONTARULI-MARRONE : “APPELLO AL CENTRODESTRA, TROVIAMO UN CANDIDATO SINDACO ENTRO LA PRIMAVERA. MAI CON IL PD, MAI CON IL M5S”
Il patto anti-inciucio lanciato a Roma da Giorgia Meloni arriva anche a Torino: Mai con il PD, Mai con il Movimento 5 Stelle.
“Soprattutto nel capoluogo che ha provato sia il PD, sia i grillini, l’alternativa è solo il centrodestra”, a dichiararlo sono la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e il capogruppo di Fdi in Regione Piemonte Maurizio Marrone, dal gazebo di oggi nel quartiere Vallette. “Il nostro appello è pertanto innanzitutto a Lega e Forza Italia: troviamo un candidato sindaco. Non abbiamo preclusioni, purché sia una persona capace, stimata e radicata sul territorio. Occorre iniziare a lanciare idee sui nomi entro la prossima primavera – proseguono Montaruli e Marrone -, ricorrendo, qualora si rendesse necessario, anche allo strumento delle primarie. Una cosa è certa: questa volta il centrodestra non arriverà all’ultimo minuto. Lo dobbiamo ai torinesi, che non meritano la follia pentastellata, né chi fa finta opposizione a Torino ma a Roma cede alla loro incapacità come il PD, consentendo di fatto un’amministrazione disastrosa. Ultimo caso,in ordine cronologico, la gestione dello sgombero della Cavallerizza Reale”.
Buon lavoro dunque alla nuova Commissione, nell’interesse di tutti noi cittadini europei. Con l’auspicio che l’Italia sappia finalmente uscire dal circolo vizioso di dibattiti di corto respiro ed essere all’altezza della propria storia quale “motore dell’integrazione”. Serve più che mai un ruolo attivo e propositivo dell’Italia per un’Europa più forte e più unita, modello di sviluppo sostenibile e solidale, anche per contribuire a costruire un mondo più pacifico e meno inquinato.
Fulvio Brugnoli
Direttore del Centro Studi sul Federalismo
“SIAMO GLI AMBIENTALISTI IDENTITARI, VOGLIAMO ESSERE ASCOLTATI COME GRETA”
Un gruppo di militanti di Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, si è radunato questa mattina davanti al Campus ONU di Torino indossando delle mantelline gialle, simili a quella indossata dall’attivista svedese Greta Thunberg sulla copertina del suo libro, ed ha esposto uno striscione con la scritta “SGRETOLIAMOLI – Ambientalismo Identitario”.
«Questa mattina – spiega il responsabile di Gioventù Nazionale Torino, Salvatore Ardini – siamo davanti al Campus Onu di Torino perché tra qualche ora numerosi studenti si troveranno in piazza per manifestare riuniti sotto l’egida dell’ambientalismo di Greta Thunberg. Secondo noi quello proposto da Greta è un ambientalismo di facciata, che affronta il problema del cambiamento climatico solamente attraverso slogan e tramite la colpevolizzazione del singolo individuo europeo, a cui vengono ormai contati anche i secondi durante i quali tiene il rubinetto aperto quando si lava i denti. Il problema – continua Ardini – in realtà è altrove, in particolare in paesi come Cina ed India, le cui emissioni di CO2 superano di dieci volte quelle europee, ma che non vengono toccati dalla retorica di Greta. Inoltre, pensiamo che senza una visione identitaria dell’ambientalismo esso diventi solamente uno strumento nelle mani della sinistra mondiale, che non avendo più nulla da dire, in particolare ai giovani, ha deciso di appropriarsi di questo tema e di elevare Greta a nuova paladina mondiale. Per essere ascoltata ed osannata da tutto il mondo – conclude Ardini – a Greta è bastato mettersi una mantellina gialla e presentarsi all’Onu. Lo abbiamo fatto anche noi: vedremo se il risultato sarà lo stesso. Ambientalismo vuol dire amore per la propria terra e le proprie radici».
La politica spende soldi per alimentare il consenso. Ad esempio, il reddito di cittadinanza come va considerato? È il più grande voto di scambio mai visto nella storia repubblicana, tutto a carico dei contribuenti, oppure è soltanto una misura di equità sociale come è stato presentato? Altro esempio: per quale ragione dei parlamentari devono versare una quota mensile della loro indennità alla Casaleggio&Associati Srl, cioè versano soldi ricevuti dallo Stato a un’impresa privata che controlla e detta la strategia politica? L’inchiesta di Firenze a carico della società Open avrà i suoi sviluppi, ma dal 1992 la politica gira a vuoto attorno allo stesso quesito rimasto senza risposta: chi e con quali risorse può fare politica in un sistema parlamentare di democrazia rappresentativa? Se la politica continua a essere raffigurata come un luogo di corruzione e di perdizione, è ovvio che i cittadini non vogliono versare il becco di un quattrino. Allora, via il finanziamento pubblico. E neppure quello privato, perché meno trasparente e più corruttivo di quello pubblico. Se Beppe Grillo si reca due volte in 24 ore all’ambasciata cinese in Italia, e il M5s vede negli affari con la Cina il futuro dell’Italia, si deve sospettare che ci sia un interesse illecito oppure è solo una scelta frutto di cecità politica? Abbiamo alle spalle un quarto di secolo di predicazione populista contro la democrazia rappresentativa e il Parlamento, oggi ne stiamo misurando i danni enormi e terribili alle istituzioni. Il PD giustizialista si è alleato con un partito che lo supera in demagogia. Non possono che venirne frutti avvelenati per la democrazia.
Osvaldo Napoli, direttivo di Forza Italia alla Camera
“DOPO LA PROPOSTA DI LEGGE A PRIMA FIRMA GALLO OTTENIAMO NUOVE RISORSE PER LE ATC”
Da Palazzo Lascaris
“E’ stato approvato un emendamento importante all’Assestamento di Bilancio. Grazie al Pd 4 milioni di euro verranno destinati alle Agenzie Territoriali per la Casa per interventi di sostegno al programma casa di edilizia residenziale pubblica” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Raffaele Gallo.
“Questo risultato si inserisce all’interno di una più ampia politica del Partito Democratico a favore di un diritto primario come quello dell’abitare. Ho depositato, infatti, qualche settimana fa, una proposta di legge per sostenere, in modo più efficace, tutte quelle famiglie piemontesi in difficoltà con il pagamento delle rate dei mutui per l’acquisto della prima casa, introducendo nuovi strumenti di protezione sociale per garantire a tutti il diritto di costruirsi un futuro. Questo provvedimento ha lo scopo di tutelare persone e famiglie che si trovano in una condizione di temporaneo disagio economico, fatto non infrequente in questi anni di crisi economico-lavorativa, ampliando gli strumenti e la platea dei destinatari rispetto al quadro vigente” spiega Gallo.
“Il Fondo Immobiliare – conclude Gallo – dovrà essere dedicato all’attività di “friendly reposses”. Il friendly reposses consiste nella vendita dell’immobile da parte dei titolari dei mutui ad un apposito fondo immobiliare non oneroso con la contestuale sottoscrizione del contratto di locazione e dell’opzione di rientro in possesso dello stesso immobile. I destinatari dell’intervento sono i titolari, residenti in Piemonte, di mutui ipotecari sulla prima casa, contratti con istituti di credito operanti sul territorio regionale, che versino in condizioni di temporaneo disagio economico, Chiederemo, con forza, che la proposta di legge venga calendarizzata a gennaio perché è un dovere della politica dare risposte immediate ai cittadini in difficoltà e difendere i loro diritti”.
La vignetta di Mellana
“Sì alla Vita, fuori il dr. Morte”. È ciò che si legge sullo striscione esposto la scorsa notte davanti all’ospedale Sant’Anna di Torino. Autori del gesto sono i militanti di Gioventù Nazionale Torino, movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Il riferimento è chiaramente al ginecologo ed esponente dei Radicali Silvio Viale, che negli scorsi giorni si era reso protagonista di un acceso dibattito con il Capogruppo in Regione di FdI, Maurizio Marrone. «Viale – spiega il responsabile di Gn Torino Salvatore Ardini – si era già espresso a favore della morte quando, alcune settimane fa, si era augurato che Giovannino, il neonato abbandonato dai genitori ed affetto da una grave patologia, non sopravvivesse. Non contento, ora si dice anche disposto a praticare il suicidio assistito alla Città della Salute. Riteniamo inaccettabili certe parole – continua il responsabile dei giovani di FdI – soprattutto perché provenienti da un medico, la cui missione dovrebbe essere quella di proteggere la vita ad ogni costo. Ora vogliamo il dottor Viale fuori dal Sant’Anna e da tutti gli ospedali torinesi».