La Buona Destra annuncia la creazione del Comitato locale per la Buona Destra di Torino e Provincia, ad un mese dalla presentazione del partito, avvenuta proprio nel capoluogo piemontese.
Riceviamo e pubblichiamo / Con la nascita di questo Comitato, la Buona Destra punta ad avere una presenza maggiore sul territorio, per entrare in contatto con i cittadini così da poter lavorare, tramite il proprio Centro Studi, a proposte concrete per migliorarne la condizione. La presenza territoriale è fondamentale per potersi proporre ai cittadini in cerca di una risposta ai problemi concreti del nostro tempo. Anche in una città storicamente più vicina all’elettorato di centrosinistra, lo spazio per le proposte della Buona Destra è ampio, soprattutto considerata l’amministrazione tutt’altro che eccezionale degli ultimi anni.
In una regione importante dal punto di vista economico, storico e culturale come il Piemonte, è imprescindibile la presenza delle idee e delle proposte di una Buona Destra per uno sviluppo complessivo che porti benefici a tutti i cittadini. Proprio per questo, la nascita del Comitato di Torino e Provincia faciliterà l’organizzazione di eventi ed incontri nei quali ci sarà la possibilità di incontrare i cittadini ascoltando e recependo le loro istanze.
La Buona Destra sarà fondamentale per la città di Torino e per l’Italia tutta: un partito che sia onesto e che, lavorando per il bene comune e non solo di alcune categorie, abbia più cura della spesa pubblica per mostrare ai cittadini che le loro tasse sono investite in servizi per la collettività.
Una Buona Destra liberale, laica ed europeista che non andrà alla ricerca del nemico di turno, ma di soluzioni tramite le quali immaginare e costruire il paese del futuro.
In un periodo di incertezza come quello che stiamo vivendo serve concretezza e serietà: proprio per questo nasce il Comitato per la Buona Destra di Torino e Provincia.
Comitato per la Buona Destra di Torino e Provincia
Claudio Desirò
Azzolina chiede a Fontana di sfoderare qualità che lei per prima si è rifiutata di mostrare nei confronti del Parlamento. Ci vuole una buona dose di sfrontatezza per chiedere a Fontana e a De Luca, ma presto anche ad altri governatori, di trovare soluzioni alternative alla didattica a distanza, soluzioni che il governo per primo avrebbe dovuto trovare negli otto mesi trascorsi dalla prima ondata pandemica.
La Ganga era un uomo colto e preparato, stimato da Bobbio e da Mussa Ivaldi che patrocinarono la sua prima candidatura alla Camera dei deputati. Era un politico nato. Fin dagli anni del liceo “d’ Azeglio” si mise in luce per il suo impegno. Io lo ricordo nel 1966 a coordinare un bel convegno al teatro “Carignano“ su Massimo d’Azeglio promosso dal liceo di via Parini.