POLITICA- Pagina 505

“Non facciamo morire due volte il carabiniere”

Riceviamo e pubblichiamo

È uno spettacolo raccapricciante quello messo in scena dalla politica e dai social network.

È anche, purtroppo, lo spaccato più autentico dei veleni che scorrono nella nostra società. Il vice brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega è stato ucciso da due balordi di nazionalità americana. Alla sua famiglia e alla Benemerita ogni italiano perbene deve il proprio cordoglio e il ringraziamento affettuoso. Alla vedova di Mario lo Stato deve fornire la tutela legale, concedere un riconoscimento stabile e a vita per il sacrificio cui è stato costretto il suo giovane consorte. Questo dovrebbe accadere in un Paese civile, mettendo da parte polemiche e strumentalizzazioni che immiseriscono una tragedia umana. Siamo diventati un Paese “eccessivo”. Penso alle reazioni di violenza, di cinismo e insieme di imbecillità, come quella dell’insegnante che esulta per “uno in meno”. Penso alle scritte alla manifestazione No-Tav di ieri. Penso anche alla foto del giovane arrestato e con gli occhi bendati. Come pure alle fake news sull’identità dei due aggressori come nigeriani. Un Paese eccessivo e squilibrato: i codici disciplinano ogni fattispecie di “eccesso di difesa” ma poco o nulla dicono sull’ “eccesso di offesa”. Un milite delle Forze dell’Ordine può difendersi solo in condizioni estreme quando, come nel caso del povero vice brigadiere, difendersi è diventato impossibile. Assistiamo a un imbarbarimento della vita sociale e la politica, anziché farsi argine al degrado, pensa di sfruttarlo per lucrare altri voti. Non è questo il modo migliore per onorare la memoria di Mario Cerciello Rega. È il modo per farlo morire due volte.

 Osvaldo Napoli, direttivo di Forza Italia alla Camera

Tariffa rifiuti, interviene “Piemonte nel cuore”

Prorogare l’entrata in vigore della legge regionale 1 del 2019 per poi poterla superare dicendo così addio ai consorzi unici provinciali nell’ambito della raccolta rifiuti. Questo è, in sintesi, il significato di un’articolata mozione elaborata dall’associazione ‘Piemonte nel cuore’, alla quale fanno capo decine di liste civiche sul territorio regionale, inoltrata in molti comuni subalpini. “Con questa norma, una volta entrata in vigore – si legge nel documento – ci sarà un’unica tariffa provinciale, verranno messi insieme debiti e crediti di ogni ente, gestioni efficienti e gestioni deficitarie, con il risultato che i consorzi dove si è lavorato pagheranno per quelli dove si è lavorato meno bene”. Una volta approvato il documento dovrà venire inviato al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, all’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati, al presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ed al presidente della Commissione ambiente di Palazzo Lascaris.

Per questo motivo l’Associazione Piemonte nel Cuore, in collaborazione con MPP-Movimento Progetto Piemonte ha presentato l’ordine del giorno in decine di comuni piemontesi quali Chieri, Cambiano, Burolo, Costavescovado, Quagliuzzo, Cicogno, Rifreddo, Settimo Rottaro, Camino (dove il sindaco Giorgio Rondano è presidente dell’associazione Piemonte nel Cuore), Villamiroglio (depositato da Massimo Iaretti, presidente di MPP) e poi ancora a San Giorgio Monferrato, Villanova Monferrato, Giarole, Morsasco, Parella

 

Uomini, donne e caporali

Toto ‘ se non il più grande comico d’ Italia,  certamente lascerà la più grande eredità comica d Italia.  Conosciuto da tutti. Persino i nostri figli obnubilati dal Web lo conoscono,  il principe De Curtis.  Sintetizzati in lui gli opposti: Miseria e nobiltà.
La simpatica cialtroneria del suo essere napoletano e l’ intellettualismo del Pasolini in Uccellacci ed uccellini. Tutto e l’ incontrario di tutto. Memorabili le sue battute.  Come : siamo uomini o caporali? Stupendo, si intaglia soprattutto ad oggi. Ma anche lui non avrebbe capito. Ora Salvini litiga con Conte e Di Maio.  Poi Di Maio litiga con Conte e Salvini e dulcis in fundo Conte non sopporta più Salvini e Di Maio.  Dopo un 15 minuti tutte e tre sostengono che non stanno litigando e che la legislatura andrà avanti 4 anni.  Boh ! Totò non avrebbe capito anche noi Torinesi.
Lui che rivendicava l’ essere un uomo di mondo avendo fatto il militare a Cuneo. Ora che Chiaretta e pentastellati siano cotti è un dato di fatto. Magari con il voto amministrativo di Lombardia e Veneto ci saranno anche le politiche.  E la sindaca staccherà un biglietto per Roma. Ponti doro agli sconfitti. Molti i pretendenti alla carica di Sindaco. La nostra città non se la passa bene ma è pur sempre o dovrebbe essere la terza più importante d Italia. E Torino, ancora per adesso, Torino val bene una messa. Mi sono chiesto cosa ci faceva Stefano Ponchia all’ assemblea del Circolo del Risorgimento.  Il diavolo e l’ acqua Santa.  Poi è saltata fuori la proposta di Stefano De Giuli ed in lontananza sono riecheggiati i nomi dell’ eterno Salza come dell’ impavido Castellani. Eppure la Fiat non c è più.
Ha pure cambiato nome per non farsi riconoscere e la sede in Olanda soprattutto per non farsi raggiungere. Proprio così, ritornano. La parentesi di Appendino è  sicuramente servita per allontanare  da loro le responsabilità di un passato prossimo. Il declino della nostra città arriva da lontano. Qualcosa sembrava cambiato nel 2006 olimpico e qualcosa sembrava positivamente trasformato. Dunque Federico De Giuli in pole position? La sua grande forza: rampollo di una importantissima famiglia di imprenditori torinesi, che  potrebbe essere il suo limite. Per ora molto gettonato nel mondo che quasi trent’anni fa aveva promosso Alleanza Democratica con l’ intramontabile ed infaticabile Pino De Michele. A sinistra, pardon, centro sinistra la partita è appena iniziata.
Così scalpitano Lo Russo capogruppo pd, come La volta e il gentile e garbato Prof. onorevole Giorgis.  Non demorde Mauro Laus.  Indebolito dalla sua amicizia con Lotti ma ringalluzzito dal ritorno in pompa magna di Matteo Renzi di cui lui è un profondo estimatore. In Verità ha contro la fam. Gallo molto arrabbiata con lui per il superamento di Gallo Junior a candidato segretario del Pd.   Ma francamente ci aspettavamo di più.  Ad esempio una donna coniugata con la competenza.  Merce molto rara ultimamente. Sarebbe anche una risposta alla totale evanescenza della coppia Appendino e La Pietra.  Così, giusto per dire.  Meno complicato nel centro destra.  A tempo debito se ne occuperà Matteo Salvini. Indubbiamente sono difronte ad una occasione storica.  Sarebbe la prima volta a Torino.
Destra determinante a suo tempo per la vittoria al ballottaggio dell’ Appendino. Magari avevano già in testa ciò che sarebbe avvenuto.  Chiaretta si bruciava e dopo sarebbe toccato a loro. E adesso, nell’ ora del desio, i pentastellati mi producono un senso di umana pietà .Nessuno li vuole più.  Persino al corteo dei No Tav in Val Susa non sono desiderati. Ma anche loro, accidenti, un po’ se la sono cercata. Ed ora di fatto bevono tutto ciò che gli propina Matteo Salvini.  Quando cercano di difendersi ricadono nella macchietta. Anche qui Totò, il nostro caro Principe De Curtis non capirebbe.  Non è il solo. Siamo in molti nel non capire.  Ed io mi iscrivo di diritto all’elenco di chi non capisce.  O forse  non accetto e dunque non comprendo più questo incredibile e diffuso caos.
Patrizio Tosetto

Tav, la posizione dei Verdi

Di tutti i tradimenti grillini, quello sull’ ambiente è il più drammatico ! Lo dichiarano il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli e la commissaria dei Verdi del Piemonte Tiziana Mossa.

Di Maio aveva definito la realizzazione della Tav una ” super cazzola” oggi apprendiamo che Conte sposa in pieno un bel SI Tav leghista! Stanno giocando sulla pelle degli abitanti della Val di Susa che si oppongono da anni alla realizzazione dell’ alta velocità.  Noi Verdi ci chiediamo, ma come si può pensare, come paese, di essere governati da gente che rimette in discussione impegni già presi?

“Noi Verdi, diciamo NO alla TAV, perché vogliamo far capire alle persone l’inutilità di quest’opera e al contempo proporre soluzioni concrete per rafforzare la linea ferroviaria già esistente e migliorare la mobilità, la tutela dell’aria e la salvaguardia della salute dei cittadini nelle Alpi”.  Concludono Bonelli e Mossa.

Tav, Ferrero e Locatelli in Valsusa

Cinquecento agenti, in assetto antisommossa, pronti a reprimere ogni condotta illegale in Valsusa nella giornata di domani, dichiara il Ministro degli Interni. “Salvini la smetta di fare come suo solito il gradasso, di minacciare, di brandire l’uso della forza. Non c’è legalità nel sopruso, nello sperpero di denaro pubblico, nella devastazione di un territorio” così dichiarano Paolo Ferrero ed Ezio Locatelli, rispettivamente vicepresidente della Sinistra Europea e segretario provinciale Prc-Se di Torino. Ed ancora: “Sabato, in Valsusa, decine di migliaia di persone  – e noi con loro – manifesteranno pacificamente contro il patto scellerato intervenuto a livello di governo M5S-Lega di procedere alla realizzazione dell’AV Torino Lione. Un patto benvoluto dal partito trasversale degli affari che non fermerà la mobilitazione contro un’opera faraonica senza senso, emblema di una politica corrotta e asservita agli interessi di grandi gruppi privati. La lotta No Tav continua”.

Le minoranze in Regione intervengono sullo striscione “Verità per Bibbiano”

A Cirio chiediamo conto della trasformazione della facciata del Palazzo della Regione Piemonte in bacheca per striscioni

“Sul caso dell’esposizione sulla facciata del Palazzo della Giunta Regionale dello striscione “Verità per Bibbiano” sarà l’intera coalizione di centrosinistra a chiedere comunicazioni in Aula al Presidente Cirio. La Lega si rassereni, noi vogliamo la verità su tutti i casi sui quali indaga la Magistratura a cui va, ancora una volta tutto il nostro apprezzamento. Ma non cederemo mai sul rispetto delle regole e sulla difesa delle Istituzioni che non possono in alcun caso essere oggetto di strumentalizzazioni di natura politica.” dichiarano i capigruppo di minoranza di PD, Liberi Uguali Verdi, Lista Monviso e Moderati in Consiglio regionale.

Tav, +Europa: “Appendino dichiari contrarietà a violenza”

Riceviamo e pubblichiamo

+EUROPA: PERINO, LEADER NO-TAV, È AMBIGUO E NON È UN NONVIOLENTO 
Boni: “In vista della manifestazione di sabato Appendino dichiari la propria assoluta contrarietà a qualsiasi azione violenta”

“Ampie frange del movimento no-tav non hanno nulla a che vedere con la nonviolenza o la disobbedienza civile. Tanto meno il loro leader Alberto Perino. Tagliare recinzioni, lanciare pietre o molotov, minacciare chi lavora alla costruzione dell’opera non rappresenta certo un metodo di lotta accettabile. Eppure in questi anni si sono giustificati comportamenti violenti in nome delle ragioni contrarie all’opera. Sabato velatamente si prospettano azioni forti dopo la giravolta di Conte e Di Maio ai quali ingenuamente i No-tav si erano appoggiati. Dato che ritengo che il rischio sia elevato credo che dai rappresentanti delle istituzioni di ogni grado e genere, dai consiglieri comunali del più piccolo comune ai parlamentari che volessero partecipare alla manifestazione, debbano venire preventivamente appelli affinché sia rifiutata ogni azione violenta. Su questo aspetto a mio avviso le parole di Perino di questi giorni sono ambigue e pericolose.  In particolare chiedo al Sindaco Appendino, che si è opposta strenuamente al nostro referendum sul Tav dopo aver fatto approvare dalla sua maggioranza una mozione contraria all’opera (alla faccia della democrazia diretta!), di dichiarare da subito la propria assoluta contrarietà a qualsiasi azione violenta”

 

Igor Boni (Coordinatore Gruppo +Europa Torino)

Forza Italia: “Una commissione infanzia nel Chierese”

I Consiglieri Comunali di Chieri Rachele Sacco e Tommaso Varaldo hanno chiesto con una mozione, che sarà discussa nel Consiglio Comunale del 30 luglio, la costituzione della Commissione per l’Infanzia e l’Adolescenza del Chierese.  Per i Consiglieri “E’ necessario riaffermare la centralità della famiglia e la tutela dei minori” 
“Le inchieste sul sistema degli affidi e delle case famiglia stanno facendo emergere una situazione allarmante: un sistema che specula sulla pelle dei bambini tramite uno stretto legame politica-affari-servizi sociali. Non solo Bibbiano, Torino e altri casi ma qualche giorno fa anche a Pinerolo è stata revocata la concessione a una struttura per minori. La magistratura ha il compito di punire i colpevoli, i giornalisti di condurre le inchieste e la politica ha il compito di legiferare e deve pretendere trasparenza: questo settore muove quasi 4,5 miliardi di euro ogni anno, 12 milioni di euro al giorno, ma a livello nazionale non esiste nemmeno un registro dei bambini dati in affido. Si parla di 50mila bambini allontanati dalle famiglie e 100mila bambini destinati ai servizi sociali. Sono numeri che impongono trasparenza e vigilanza” affermano Rachele Saccco, Capogruppo di Progetto Per Chieri Salviamo l’Ospedale, e Tommaso Varaldo, Capogruppo di Forza Italia e Coordinatore Provinciale dei giovani azzurri
“Seppur riconoscendo il lavoro svolto da molti operatori del settore con professionalità riteniamo fondamentale e urgente una riforma del sistema nazionale e regionale – continuano i Consiglieri Comunali – Tutte le realtà che sui territori operano con i minori dovrebbero sedere a uno stesso tavolo per poter cooperare e condividere iniziative e segnalazioni perchè stiamo attraversando una fase di transizione in cui occorre tenere alta la guardia. Per questo chiediamo la costituzione di una Commissione consultiva e di rappresentanza del Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali del Chierese denominata “Commissione per la trasparenza, la vigilanza e la cooperazione per l’infanzia e l’Adolescenza” alla quale potranno partecipare i Comuni, l’Asl, la scuola, le forze sociali, associative, del volontariato che nel chierese operano con i minori. La principale finalità di questa Commissione – concludono i Consiglieri – è creare un organo territoriale di trasparenza, vigilanza e cooperazione per la tutela dei minori”

Rider, Artesio: “Il Comune li dimentica”

Riceviamo e pubblichiamo

Recente la notizia di un accordo esemplare per 200 rider fiorentini precari che saranno assunti con contratto subordinato e su parametri dei contratti nazionali della categoria Merci e logistica.

L’interlocutore datoriale è Runner pizza, i sottoscrittori le OOSS, il luogo di relazione il Comune di Firenze che, attraverso il Sindaco Nardella e l’assessore Vannucci, hanno istituito un tavolo tra le parti. Lieti per i rider di Firenze e pena per noi. Su mia iniziativa, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato il 2 luglio 2018 una mozione “Carta dei diritti fondamentali nel lavoro digitale in contesto urbano”, col quale si chiedeva di istituire un tavolo di confronto tra le parti e di acquisire dalle altre Amministrazioni comunali, altrettanto coinvolte come Bologna e Milano, elementi comuni di percorso, lo afferma la consigliera di Torino in Comune Eleonora Artesio. Nel frattempo il Consiglio regionale del Piemonte, per iniziativa del consigliere Grimaldi, adottava una proposta di legge di iniziativa al Parlamento di divieto del cottimo per i servizi di consegna, con la motivazione della sicurezza stradale. Cosa è successo a Torino sul fronte politico istituzionale, a parte i procedimenti intentati dai rider al Tribunale del Lavoro? Niente, perlomeno niente di noto. Nonostante i miei solleciti al presidente di 3ª commissione, consigliere Russi, e all’assessore al lavoro Sacco, la mozione non è mai stata iscritta in verifica presso la commissione consiliare, quindi non è dato conoscere se il tavolo sia stato istituito e con quali esiti. La maggioranza 5stelle torinese è, almeno su questo tema, la più fedele al verbo di Di Maio: il decreto dignità risolverà ogni anomalia contrattuale, il reddito di cittadinanza sopperirà a ogni inadeguatezza salariale, ecc ecc ecc. Intanto “loro” non devono pedalare, se non sulle piste ciclabili, conclude Artesio.

Il Pd in Regione: “L’autonomia non si costruisce con gli slogan”

Da Palazzo Lascaris

Nel dare il benvenuto al professor Galli che, peraltro, apprezziamo ci preme fare alcune precisazioni su quanto è stato fatto dalla Giunta Chiamparino sul tema dell’autonomia.

Al di là della questione del mancato referendum per chiedere ai cittadini se volessero oppure no più autonomia, la cui indizione è stata una scelta politica, è importante precisare che il Piemonte ha presentato, nel dicembre 2018, la richiesta di applicazione del 116 alla ministra degli Affari regionali Erika Stefani.

Rileviamo, peraltro con soddisfazione, che il Prof Galli suggerirà alla Giunta Cirio di fare quello che già abbiamo fatto noi. Vale a dire distinguere tra funzioni e materie, ossia il principio che ha ispirato il documento che è sul tavolo della Ministra.

Per esempio, sui beni culturali avevamo chiesto addirittura di più della Lombardia, una strategia unitaria non soltanto sulla promozione, ma anche sulla tutela del patrimonio piemontese. Questo ci era consentito dal fatto che la nostra Regione era stata una delle prime a dotarsi di un Piano paesaggistico regionale, cosa non fatta da Veneto e Lombardia.

Ci pare evidente che le timidezze registrate in questi giorni sulle autonomie regionali siano imputabili esclusivamente alle contraddizioni del governo giallo-verde.

Per queste ragioni ci attendiamo che la discussione e gli approfondimenti sull’autonomia del Piemonte siano portati al più presto in aula anche attraverso l’istituzione della Commisione competente come richiesto dalla nostra mozione.

 

Il Gruppo regionale Pd