POLITICA- Pagina 504

Elezioni regionali, ecco che cosa c'è da sapere

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Per l’election day di lunedì 27 maggio la sede dell’Assemblea regionale  sarà il centro operativo media

Qui tutte le informazioni sulle elezioni regionali.

Come si vota: qui il video e le istruzioni.

Qui tutte le informazioni sulle elezioni europee.

 

 
 
 
Ecco, in sintesi, alcuni dati statistici utili e le principali regole che porteranno all’elezione del nuovo Presidente piemontese e del Consiglio regionale
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ELEZIONI REGIONALI 26 MAGGIO 2019
MODALITÀ DI ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA E DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE
Il Consiglio regionale è composto dal Presidente della Giunta regionale e da 50 consiglieri.
E’ eletto Presidente della Giunta regionale il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti validi in ambito regionale. 40 seggi sono assegnati nelle circoscrizioni provinciali col sistema elettorale proporzionale (quozienti interi e resti più alti). 10 seggi, corrispondenti ai candidati della lista regionale del Presidente regionale eletto, (listino regionale) sono assegnati col sistema maggioritarioTale assegnazione maggioritaria si dimezza a 5 seggi (e cioè i primi 5 candidati del listino) nel caso in cui le liste provinciali collegate al Presidente eletto abbiano già ottenuto 25 dei 40 seggi proporzionali.
 

Dettaglio dei seggi assegnati con il sistema proporzionale
CIRCOSCRIZIONI
Popolazione  censimento generale

del 21 ottobre 2001

Seggi spettanti ad ogni circoscrizione

Alessandria

427229

4

Asti

217573

2

Biella

182192

2

Cuneo

586378

5

Novara

365559

3

Torino

2247780

21

Verbano-Cusio-Ossola

160264

1

Vercelli

176941

2

TOT.

4363916

40

 
L’assegnazione dei 40 seggi proporzionali è effettuata secondo le seguenti modalità:
– i voti di ciascuna lista circoscrizionale vengono divisi per un quoziente (totale dei voti di tutte le liste della circoscrizione diviso il numero dei seggi della circoscrizione aumentato di una unità). Il numero intero di tale divisione corrisponde ai seggi assegnati a quoziente intero alla lista.
– i seggi rimanenti vengono assegnati in un collegio unico regionale ai gruppi di liste, ovvero all’insieme delle liste provinciali presentate in tutte le circoscrizioni, con il sistema proporzionale dei quozienti interi e dei resti più alti sulla base dei voti residui di ciascun gruppo di liste, che corrispondono a quelli che non sono stati sufficienti per ottenere nelle circoscrizioni un seggio a quoziente intero o che eccedono quelli necessari alla sua conquista.
– sulla base di una graduatoria decrescente ottenuta dividendo i resti di ciascuna lista circoscrizione per il relativo quoziente circoscrizionale si procede all’assegnazione nelle circoscrizionI dei seggi ottenuti da ciascun gruppo di liste nel collegio unico regionale.
 
È prevista una soglia di sbarramento del 3% dei voti validi per il gruppo di liste provinciali, a meno che tale gruppo sia collegato a una lista regionale che ha superato la percentuale del 5%.
 
È anche eletto consigliere anche il candidato alla carica di Presidente della Giunta regionale che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore a quello del candidato proclamato eletto Presidente. A tal fine viene riservato l’ultimo seggio assegnato alle liste circoscrizionali collegate al Presidente secondo classificato.
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DATI DEMOGRAFICI
POPOLAZIONE AL 01/01/2018 (dati fonte ISTAT)
 
Maschi            2.123.610
Femmine         2.252.255
Totale             4.375.865
 
POPOLAZIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI REGIONALI, SUDDIVISA PER GENERE,  AL 1° GENNAIO 2018

Circoscrizioni

Maschi

Femmine

Totale

 Torino

1 096 998

1 172 122

2 269 120

 Vercelli

83 449

88 858

172 307

 Novara

179 715

189 880

369 595

 Cuneo

290 059

298 500

588 559

 Asti

105 529

110 355

215 884

 Alessandria

205 726

218 448

424 174

 Biella

84 921

92 146

177 067

 Verbano-Cusio-Ossola

77 213

81 946

159 159

Totale

2.123.610

2.252.255

4.375.865

 
CORPO ELETTORALE (al 45° giorno antecedente quello delle elezioni – dati fonte Ministero Interni)
 
Maschi            1.752.600
Femmine         1.869.196
Totale             3.621.796
 
DICIOTTENNI PARTECIPANTI AL VOTO SUDDIVISI PER GENERE (dato aggiornato al 31/12/2018 – dati fonte Ministero Interni)
 
Maschi      9540
Femmine  9215
 

DATI SULLA PARTECIPAZIONE AL VOTO

ELEZIONI REGIONALI IN PIEMONTE

 

Anno     Elettori Votanti Percentuale
2014 3.620.349      2.405.228  66,44%
2010 3.635.069 2.338.487     64,33%
2005 3.651.878 2.606.687 71,38%
2000 3.671.146 2.641.647   71,96%

 
 
ELEZIONI REGIONALI SVOLTE NEL 2019 (REGIONI A STATUTO ORDINARIO)
Regione Abruzzo     Elettori 1.211.204  Votanti 643.87     pari al 53,11%
Regione Basilicata   Elettori 573.970     Votanti 307.188   pari al 53,52%
 
NUMERO LISTE E CANDIDATI ALLE  ELEZIONI REGIONALI
2019
Liste circoscrizionali 14 
Candidati circoscrizionali  537
Candidati presidente e relative liste regionali  4
Candidati liste regionali (listino) 40
 

www.cr.piemonte.it

(foto: il Torinese)

TAVOLO ANIMALI & AMBIENTE: INCONTRI CON I CANDIDATI

Il Tavolo Animali & Ambiente, costituito dalle associazioni ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE L’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA e SOS Gaia, ha incontrato i candidati alla Presidenza della Regione Piemonte e i singoli candidati al Consiglio regionale per confrontarsi sui temi del documento programmatico “Il Piemonte che sogniamo” già presentato a tutte le forze politiche. Ecco i risultati.
Il Tavolo si è incontrato con i 4 candidati alla presidenza: Sergio Chiamparino, Alberto Cirio, Giorgio Bertola, Valter Boero.
Sergio Chiamparino (Coalizione Centrosinistra) ha accolto a parole solo alcuni temi marginali della proposta delle associazioni. Nel programma regionale del PD, se si eccettuano alcuni richiami all’acqua pubblica e alla riduzione di consumo di suolo, non compaiono altri temi proposti dal   Tavolo. La parola animali in tutto il programma non compare e non è stato inviato nessun riscontro sul recepimento del programma.
Alberto Cirio  (Coalizione Centrodestra) ha dimostrato una personale attenzione verso diverse tematiche del documento “Il Piemonte che sogniamo” e sensibilità verso il benessere degli animali, tuttavia non c’è stata intesa sul tema dei metodi alternativi all’abbattimento dei   cinghiali e dei caprioli. Non è stato inviato un riscontro sul recepimento del programma.
Al di là della sensibilità personale, è da segnalare che Cirio è sostenuto da liste manifestamente schierate a favore dell’attività venatoria.
Valter Boero  (Partito della Famiglia) ha dichiarato fin dall’inizio dell’incontro, e in un documento successivo, la visione antropocentrica, sia personale sia del suo partito. Concezione secondo cui tutto ciò che è nell’universo è stato creato per l’uomo e per i suoi bisogni. Una visione pertanto molto lontana dallo spirito e dalle tematiche del Tavolo.
Giorgio Bertola (Movimento 5 Stelle) è stato il primo candidato presidente a incontrare il Tavolo. Ha dimostrato sensibilità per tutti i temi proposti che trovano spazio nel programma elettorale per le elezioni regionali del Movimento 5 Stelle. Nel suo programma si evidenziano le scelte energetiche, la tutela dei beni comuni a partire dall’acqua pubblica.
E’ l’unico candidato presidente che presenta un programma avanzato in difesa degli animali a partire da quelli negli allevamenti, passando per i laboratori di sperimentazione e per la drastica riduzione della caccia.
All’incontro era presente anche Francesca Frediani, candidata al Consiglio regionale, che ha sottoscritto tutti i punti del documento.
Segnialiamo inoltre che gli unici ad aver sottoscritto il punto sull’abbandono del progetto TAV Torino-Lione, questione centrale per le associazioni ambientaliste, sono stati i candidati 5 Stelle Bertola, Frediani e Disabato.
 
Nell’ambito dello “Sportello Animali & Ambiente” il Tavolo ha incontrato alcuni singoli candidati al Consiglio regionale che hanno richiesto di confrontarsi con le associazioni.
Stefano Chiariglione (Moderati per Chiamparino) ha dichiarato di condividere lo spirito e le idee del documento programmatico e se sarà eletto si impegnerà per portare avanti tutte le proposte delle associazioni, in particolare in tema di agricoltura e foreste, alimentazione, benessere animale, energia, fauna selvatica, parchi e aree protette, rifiuti, urbanistica e territorio.
Riccardo Gorrieri (Moderati per Chiamparino) ha inserito nel suo programma le proposte delle associazioni in tema di benessere animale, alimentazione e fauna selvatica.
Monica Cerutti (Italia in Comune)  ha dimostrato sensibilità personale sui temi del documento, tuttavia nei 10 punti programmatici di Italia in Comune nessuno dei temi del Tavolo viene preso in considerazione.
Sarah Disabato (M5S)  ha dimostrato  grande sensibilità e disponibilità e ha sottoscritto interamente il documento programmatico, così come il movimento di cui fa parte.   
Giuseppe Sammatrice (Liberi Uguali Verdi)  ha dimostrato sensibilità personale e ha accolto nel suo programma molti temi del documento programmatico delle associazioni, relativi al benessere animale, all’ambiente, all’alimentazione, all’energia e alla fauna selvatica.
 
Per quanto riguarda il programma dei singoli candidati ci sembra opportuno precisare che sarà in ogni caso il candidato presidente a determinare il programma della coalizione e le politiche che verranno attuate dal vincitore.
 
Come già annunciato nella conferenza stampa della presentazione del documento programmatico “Il Piemonte che sogniamo”, dopo le elezioni il Tavolo Animali & Ambiente, nel corso della legislatura, monitorerà le adesioni di candidati e partiti alle proposte delle associazioni, in modo da avere un quadro di rispondenza dei comportamenti alle promesse e agli impegni. Allo stesso modo, verranno anche monitorate l’attività della Giunta, degli Assessori e dei Consiglieri regionali.
 
 

Per il Tavolo Animali & Ambiente:

Rosalba Nattero

Presidente SOS Gaia

 
 
 

Ultima corsa dei candidati a poche ore dal voto di domenica

CENTROSINISTRA SERGIO CHIAMPARINO REPLICA A BERLUSCONI SULLA TAV

“Silvio Berlusconi mi confonde con qualcun altro. Io ho sempre sostenuto la necessità della Torino-Lione, lavorato per la costituzione dell’Osservatorio e della revisione del primo progetto, rivendicato i 2,4 miliardi che hanno permesso l’avvio dei cantieri che stanno per concludersi per il blocco della TAV. Se sulla Torino-Lione vuole prendersela con qualcuno, Berlusconi se la prenda con la Lega, azionista di maggioranza della coalizione che sostiene Alberto Cirio e protagonista, insieme ai 5Stelle, del blocco della TAV che sta mettendo in un angolo il Piemonte. Sui fondi europei, poi, noi ne abbiamo spesi più di altre regioni italiane e poco meno della Baviera, non c’è alcun rischio di doverli restituire. Anche per questo domenica è necessario dare il voto a chi è sempre stato per la Tav e per l’Europa”.

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CENTRODESTRA FDI:  “FONDAMENTALE RECUPERO DELLE COMPETENZE PER IL RILANCIO DEL SISTEMA ITALIA”

Lo afferma Maurizio Scandurra, giornalista cattolico e imprenditore, da sempre vicino alla destra cristiana e liberale, intervenuto a un convegno promosso da Fratelli d’Italia, nella coalizione di Centrodestra che presenta Alberto Cirio candidato presidente . “Dopo un anno di governo promiscuo, sospeso sul filo di una bilancia pericolosissima che non concede sconti né tantomeno elargisce benefici e prospettive alla Penisola, assistiamo tristamente al declino dei settori-chiave come l’economia, la società, le prospettive di crescita e sviluppo, che appaiono per lo più appiattite, senonchè azzerate”, spiega Scandurra, che aggiunge: “Solo il risveglio delle professionalità, la ripresa di forza dei ruoli affidati in mano a gente che ne detiene tutte le abilitazioni per poterli ricoprire, potrà ridare alla povera Italietta dei litigi, delle turbolenze e delle incertezze la possibilità di risorgere a nuova vita. Basta incapaci e fancazzisti che non hanno mai eccelso né tantomeno lavorato, raccolti dalle strade al grido di ‘Cambiamo l’Italia’. E’ per colpa di questo insieme di inconcludenti che oggi il debito pubblico è letteralmente esploso. E le industrie, anziché triplicare i fatturati,

decuplicano le chiusure e le persone lasciate a casa. Motivo per cui, contro l’armata rosso-populista degna dei migliori film fantozziani – che, almeno, facevano ridere, mentre questi, invece, ahinoi, continuano a far spargere lacrime amare qua e là per il Paese – in Piemonte c’è bisogno di dare centralità a figure di comprovata esperienza come Roberto Rosso di Fratelli D’Italia alla Regione, e giovani professionisti già stimatissimi come Maria Araceli Meluzzi, anche lei in corsa per il partito di Giorgia Meloni nelle file che sostengono Claudio Campagnolo, persona perbene e professionista di successo, Candidato per il centrodestra a Sindaco per Chieri”.

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MOVIMENTO 5 STELLE GIORGIO BERTOLA A MONCALIERI

Il candidato presidente pentastellato scrive su Facebook: Per l’ultimo passaggio nei mercati di questa lunga campagna elettorale ho scelto #Moncalieri, la città in cui sono nato ed in cui vivo. Tra i banchi del mercato ho trovato mio padre ad aspettarmi. Voglio dedicare questo momento ai miei genitori . Non li ringrazierò mai abbastanza per ciò che hanno fatto per me e per ciò che mi hanno insegnato. Onestà, rispetto per tutti, impegno e spirito di sacrificio. Valori che porto con me e che cerco di mettere in pratica anche nella mia attività politica al servizio dei cittadini.

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POPOLO DELLA FAMIGLIA VALTER BOERO AL MERCATO DI PORTA PALAZZO

Commenta Boero: “Ecco la chiusura della mia campagna elettorale, a porta palazzo, il mercato all’aperto più grande d’Europa…quale posto migliore?  W la FAMIGLIA che lavora, che fa la spesa, che educa i propri figli, che prega, si occupa dei genitori anziani, che aiuta il prossimo e che fa rinascere il Piemonte!!Tutto questo H24, perché non sostenerla in REGIONE e in EUROPA?” 

Berlusconi: "Sul contratto di governo Salvini fa chiacchiere"

“Salvini dice: io sono un uomo di parola, mantengo la parola, andremo avanti con il contratto. Secondo me sono solo atttiche e chiacchiere elettorali”. Così Silvio Berlusconi, oggi a Torino per sostenere la candidatura di Alberto Cirio, il candidato di centrodestra alla presidenza della Regione Piemonte.
(foto: Vito Gioia – Che cosa succede)

In attesa del voto mentre Laus il lucano studia da sindaco di Torino

Per il Presidente del Consiglio Conte è tutto sotto controllo.  Qualche stropicciamento con il suo sottosegretario Giorgetti che non si presenta al Consiglio dei Ministri, ma tutto rimane nell’ ambito della normalità. Rinviano tutto dopo alcune ore a notte fonda, mi sembra la prima volta nella storia della nostra Repubblica. Ma c’è sempre una prima volta. Ed impassibile rincara la dose: dureremo altri 4 anni. Eppure aveva detto: se non hanno fiducia nel sottoscritto lo dicano.  Detto, fatto. Giorgetti non presentandosi glielo ha detto. Probabilmente non gli basta e desidera una mail sulla sua posta certificata. Matteo Salvini è pronto, dopo le elezioni, se per caso lui e la Meloni raggiungono o lambiscono il 40%. Elezioni anticipate colpa della irresponsabilità dei grillini.  Con Grillo silente che ammette: stavolta l’ho proprio combinata grossa. Il nostro novello Woody Allen. Prendi i soldi e scappa, lasciando il cerino in mano a Giggino che stupito dice: perché Matteo non mi parla più? Rambo (Salvini) è fuori dai fogli. Prima con i magistrati che con una furbata gli fanno sbarcare l’ ennesima barca di migranti. Pure il Papa ci si mette nel dirgli che non ci si comporta cosi.  E adesso Giggino è incontenibile con i suoi no. Comunque è in difficoltà giacché anche lui deve aggiungere che andranno avanti ancora 4 anni. Unica certezza è che se parli con i militanti pentastellati dicono mai più con i Leghisti e se parli con i Leghisti, mai più con i pentastellati.
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La stabilità e’ un’ altra cosa. Ma questo Pd non riesce ad inserirsi.  In verità Zingaretti ce  la mette tutta, e anche il Chiampa.  Parola d’ ordine: voto disgiunto. Il Sergio piemontese gira anche in bici da solo a Torino.   Matteo Salvini indirettamente lo vuole aiutare, con il voto leghista che  ha bloccato la Tav.  Ma è uno specchietto per le allodole.  Si può dire tutto ma non che il Matteo sia succube dei pentastellati.  In questi casi si ricorda che lui è milanese e ai Piemontesi gliela fa sudare.  Il Chiampa-Tom Cruise della politica – Missione impossibile non molla. Il Chiampa è empatico. Poi tutto ma proprio tutto il centro sinistra ha un solo grido rivolto agli altri: voto disgiunto, voto disgiunto. Sembra che stia facendo breccia persino nei pentastellati. Noi siamo tagliati fuori, dicono. Meglio  il piemontese che il Matteo rambo lombardo. E sono scatenati i candidati del PD: Salizzoni e Valle si contendono il primo posto. Il secondo, consigliere uscente, voleva essere il candidato del rinnovamento e  ha incassato l’ appoggio di Mauro Laus, uscito malconcio dal congresso ma sempre in pista. Astro nascente a Roma non dimentico delle sue origini lucane e delle sue fortune professionali in Piemonte grazie alla coop Rear, invisa a molta sinistra per i suoi metodi lavorativi. Roma vuol anche dire Lotti e Lotti vuol dire il Toscanaccio Matteo Renzi. Ma sì,  proprio lui che non molla e non mollerà mai. Con buona pace di Zingaretti il Toscanaccio continua nel controllare il gruppo PD alla Camera e al Senato. Nella vita come in politica non si fa nulla per nulla.  E la cambiale che vuole incassare Laus è presto detta: candidatura a Sindaco di Torino. Il giovane emigrato si prende la sua rivincita morale ed anche un po’  politica.  Torino non è più quella di una volta. Nobile decaduta ma pur sempre di nobili origini. Mancherebbero due anni alle amministrative.  Ma Appendino non ce  la fa più.
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Dopo le elezioni, secondo i risultati , l’ effetto domino è assicurato. E per ora i pizzicati in mezzo continuano ad essere i pentastellati. Anche se, diciamocela tutta, per Matteo Salvini non è bastata la scomunica del Papa.  Il decreto sicurezza non è passato. E Luigi di Maio sorridente scuote la testa: scusami Matteo, mi manda Mattarella.  Al Presidente della Repubblica è impossibile dire di no.  Anzi è proprio controproducente. Puoi anche innalzare le icone di tutti ma il decreto non va così come é stato congegnato. Conte sale al Colle . Caro Mattarella, che si fa con Rambo? Con la sua proverbiale calma l’ avrà rincuorato. “Quello che dovevo e soprattutto potevo fare l’ho fatto. Per il resto tocca a voi”. E’ nello stile di Mattarella puntualizzare i rispettivi ruoli. Non si scappa. Sarà banale ma questa si chiama democrazia e la maggioranza si fa con il 51 %. E poi, diciamocelo, Salvini non è l’unico nel centrodestra.  Sono scatenati anche i Fratelli d Italia.  Fatta la campagna acquisti a man bassa in Forza Italia avranno probabilmente Roberto Rosso consigliere e perché no assessore.  Lui limiti non se ne pone. Dare Forza Italia fuori dai giochi è sbagliato.  Andrea Tronzano c’era e ci sarà. Grande lavoratore sempre sul pezzo. Dunque non bisogna dare tutto per scontato anche in casa del centro destra. Sicuramente il voto sarà oggetto di analisi in particolare per chi studia flussi elettorali. Ma si divertiranno i politologi  a sbizzarrirsi in analisi e controanalisi. Con l’effetto domino ne vedremo delle belle in tutti gli schieramenti politici.
Patrizio Tosetto

Savio, continua la crisi

Dopo gli ottanta licenziamenti degli operai e gli undici della cooperativa FLS che si occupavano dell’imballaggio e spedizione del prodotto finito fatti nel 2017, l’azienda ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento per 33 lavoratrici e lavoratori occupati negli stabilimenti di Chiusa San Michele e Sant’Antonino
Continua la crisi occupazionale della Savio Spa, leader nel settore degli accessori per serramenti in alluminio; dopo gli ottanta licenziamenti degli operai e gli undici della cooperativa FLS che si occupavano dell’imballaggio e spedizione del prodotto finito fatti nel 2017, l’azienda ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento per 33 lavoratrici e lavoratori occupati negli stabilimenti di Chiusa San Michele e Sant’Antonino, dopo il processo di fusione con Thesan. Oggi davanti allo stabilimento di Chiusa di San Michele hanno partecipato allo sciopero, indetto nei giorni scorsi dalla FIOM-CGL di Torino, lavoratrici e lavoratori dell’azienda e amministratori locali.“La Savio deve mantenere la produzione e i posti di lavoro a Chiusa di San Michele e Sant’Antonino. Non possiamo permettere che il territorio continui a subire una crisi occupazionale così dura. I comuni, con i suoi amministratori, devono fare da cassa di risonanza per far si che la Regione ma soprattutto lo Stato Italiano intervengano per mantenere il lavoro in Italia e permettano alle aziende di essere competitive con il mercato europeo ed internazionale riducendo la tassazione e il costo del lavoro. Siamo stati vicini nel 2017 ai lavoratori e continueremo ad esserlo oggi e domani per difendere e tutelare il lavoro nel nostro territorio” ha dichiarato Riccardo Cantore, capogruppo di minoranza e candidato Sindaco per la lista “Chiusa Avanti” di Chiusa di San Michele. Per Enrico Giorio, Avvocato di Susa, candidato al Consiglio Regionale del Piemonte con la lista UDC “La Valle di Susa insieme a tutto il torinese deve fare quadrato e difendere i propri lavoratori. La crisi della Savio è solo una delle tante crisi che stanno colpendo le aziende del nostro territorio. La Regione deve rivedere il suo piano industriale partendo dalla tutela e valorizzazione delle piccole e medie imprese. Dobbiamo riportare le nostre imprese ad essere protagoniste nel mercato Italiano, Europeo e Internazionale utilizzando il nostro made in Piemonte sinonimo di alta qualità produttiva ma soprattutto di forza lavoro.”
 

Quattro proposte per il Piemonte: confronto all'americana

In vista del voto di domenica, con il quale si eleggerà anche il Presidente della Regione, La Stampa ha organizzato un confronto fra i quattro candidati
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di Romana Allegra Monti

Sotto le righe. Questo il primo commento che sorge spontaneo al termine del confronto tra candidati presidente organizzato da La Stampa e svoltosi ieri nel tardo pomeriggio al Piccolo Regio. Alberto Cirio (coalizione centro-destra), Sergio Chiamparino (coalizione centro-sinistra), Valter Boero (Popolo della Famiglia) e Giorgio Bertola (Movimento 5 Stelle) in un confronto all’americana, come quello che si fece al teatro Carignano nelle amministrative 2016. Domande differenti per i quattro candidati, senza possibilità di replica: accanto a loro un grande orologio sul palco a dettare il tempo, uguale per ciascun esponente, nel quale rispondere ai quesiti posti dal moderatore, il direttore Molinari. Vietati commenti e applausi da parte del pubblico. La prima tornata di domande elaborate dai lettori per i singoli candidati, vertevano su lavoro giovanile e investimenti, liste d’attesa in sanità, Tav; la seconda, invece, predisposta dalla redazione, con quesiti anche di carattere nazionale.Boero che dà del nonno a Chiamparino e quest’ultimo che risponde a Cirio con una stoccata:” avere un piede in un governo che tiene bloccata la Tav per ragioni che ben si sono viste in questo dibattito tra Bertola e Cirio, per equilibrismi di potere, serve esattamente a zero”. E mentre Boero si dice aperto a collaborare con un eventuale Presidente che si faccia carico del reddito di maternità, le frecciatine continuano a esser di poco conto: “farei fatica a dare fiducia a un Presidente che prima dice che non si sarebbe ricandidato e il giorno dopo si ricandida – asserisce secco Bertola – volevo proprio precisarlo”. Questa forse la più pungente, tanto per rendere l’idea. Un Bertola più vigoroso del solito, un Boero più ironico e un Chiamparino prudente, che punta tutto sulla sua autonomia decisionale presente e passata. A nostro avviso, chi esce rafforzato da questo confronto, è Alberto Cirio. Dal punto di vista della comunicazione politica la sua immagine performativa nel complesso risulta convincente, anche se a tratti si è avvicinata allo stucchevole, egli sceglie la strategia opposta a Bertola: non attacca mai i suoi avversari o i “governi precedenti”, insomma si allontana dal modello Salvini, anche dichiarando apertamente il suo essere “geneticamente antifascista”.Alla domanda “come sono stati i candidati a confronto?” si può tranquillamente rispondere che sono stati composti e fin troppo cauti nelle risposte, ma anche nelle boutades: forse un bene per i gusti di una sabauda platea dall’età anagrafica piuttosto elevata.
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Leggi le nostre interviste ai candidati:
GIORGIO BERTOLA http://www.iltorinese.it/bertola-cosi-il-piemonte-cambia-passo/
ALBERTO CIRIO http://www.iltorinese.it/intervista-cirio-le-mie-proposte-per-un-nuovo-piemonte/
VALTER BOERO http://www.iltorinese.it/boero-lunica-scommessa-in-cui-si-e-sicuri-di-vincere-e-quella-della-famiglia/
SERGIO CHIAMPARINO http://www.iltorinese.it/chiamparino-abbiamo-credibilita-per-le-sfide-che-il-piemonte-ha-davanti/
 

Busta con proiettile, Lega: "gesto violento ma imbarazza tanto silenzio"

“Proiettile indirizzato al ministro Salvini. Siamo all’ennesimo gesto intimidatorio e di odio: ma quello che impressiona è il silenzio dei tanti che si proclamano democratici. Sono questi gli avversari della Lega? Quelli che invece delle parole vogliono usare proiettili per ammazzare? Questi sono coloro che non vogliono che la Lega continui a lavorare per il bene del Paese. Non vorremmo che dietro questi episodi si nasconda un rigurgito pericoloso di quegli estremismi che con le loro violenze e odio hanno segnato il Paese con anni bui e pieni di sangue”.   Lo dichiarano i presidenti dei gruppi leghisti di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo 

Verso il voto: le proposte del Popolo della Famiglia – Alternativa popolare

Paolo Alli è in campo per  le elezioni europee, capolista al Nord-Ovest della lista del Popolo della Famiglia – Alternativa Popolare, con Marco Ghirardello candidato torinese 

Commenta  Alli:  «Lo scenario attuale della politica italiana, caratterizzato da un Pd spostato sempre più a sinistra, da un M5S in calo, da un centrodestra polarizzato sulle posizioni estreme di Lega e FdI e dal tramonto triste e inesorabile di Forza Italia non offre una reale possibilità di scelta ai moltissimi elettori che credono nel popolarismo di Sturzo e De Gasperi, rappresentato oggi nella piattaforma programmatica del Ppe. Su questi valori, invece, Alternativa Popolare, partito che presiedo, e il Popolo della Famiglia si sono ritrovati e hanno condiviso l’idea di offrire ai moderati italiani una opportunità nuova. Sono i valori della centralità della persona, della famiglia, dell’impresa, dell’ambiente e di una vera economia sociale di mercato, che rappresentano per l’intera Europa, e non solo per l’Italia, una colossale sfida».
 
 
 
Aggiunge Ghirardello: «la centralità geopolitica dell’Europa e la necessità che essa trovi finalmente un vero protagonismo globale, impongono l’accelerazione del processo di unione politica. Solo difendendo comuni confini possiamo arrivare a considerare che quello che sta dentro quei confini sono gli Stati Uniti d’Europa. E’ un compito non più rinviabile, collaborando con l’altro grande organismo multilaterale che, insieme all’Unione Europea ci ha garantito 70 anni di pace: la Nato».

UNCEM LANCIA IL MANIFESTO PER LA MONTAGNA VERSO LE ELEZIONI REGIONALI IN PIEMONTE

DAL 27 MAGGIO LA MONTAGNA SIA AL CENTRO DELLE ATTENZIONI DI CONSIGLIO E GIUNTA 

Le Alpi e gli Appennini non sono il margine del Piemonte, bensì il cuore di un nuovo sviluppo sociale ed economico della Regione. Biodiversità e capitale ambientale devono essere coniugati con vivibilità, benessere e opportunità di fare impresa, defiscalizzazione e sburocratizzazione. I Partiti, i Movimenti, i gruppi, i singoli Candidati alla carica di Presidente e Consigliere devono impegnarsi per dire NO all’abbandono e alla eliminazione dei servizi e SI a una presenza di bambini, giovani, famiglie che tengono in vita pezzi di territorio montano.  Si apre così il Manifesto che la Delegazione piemontese dell’Uncem ha diffuso nelle scorse ore tra Canditati e Partiti in vista delle elezioni regionali di domenicaTesto completo allegato.
Agricoltura, foreste, turismo, servizi, innovazione, ruolo delle imprese, fiscalità, cultura, paesaggio, fondi europei alcuni dei temi presi in esame nel Manifesto Uncem, con istanze e analisi. “La città deve riconoscere un nuovo ruolo alla montagna e la Regione deve garantire servizi e opportunità di sviluppo ai territori, aperti all’Europa – spiega Lido Riba, Presidente Uncem Piemonte – La Regione dia forza e funzioni alle Unioni montane di Comuni, a tutti i Comuni montani, garantendo loro risorse e sostegno nell’impegno istituzionale dei Sindaci e degli Amministratori. Dignità e autonomia per poter essere protagonisti con le loro comunità, in un quadro Europeo nel quale le Alpi sono cerniera e non barriera. La campagna elettorale, i programmi dei Candidati siano ispirati a questi obiettivi e impegni che Uncem – l’Unione dei Comuni e degli Enti montani condivide affinché siano strumenti e proposte utili nel dibattito verso le elezioni del 26 maggio 2019, trovino posto nei documenti programmatici, impegnino il lavoro del Consiglio e della Giunta regionale sin dalle prime azioni nell’estate e nell’autunno 2019, con Assessorati alla Montagna, agli Enti locali, all’Agricoltura, alla Pianificazione, allo Sviluppo economico, al Turismo, forti e determinati nel guidare processi di crescita e coesione dei territori. Montagna ed Enti locali sono trasversali all’intero impegno della Giunta e del Consiglio. “Le molteplici sfide non siano messe in secondo piano – aggiunge la Vicepresidente Uncem Piemonte, Paola Vercellotti – bensì al centro di forte dinamismo, strategie, destinazione di risorse, in una determinante sussidiarietà con la rete di Enti locali montani, dando continuità amministrativa a quanto fatto negli ultimi due decenni, in particolare con la ‘Legge montagna’ varata a marzo 2019 a Palazzo Lascaris”.