POLITICA- Pagina 486

“Si è scritta oggi una nuova pagina nell’annosa questione Asti-Cuneo”

Marello: «Le spese per le opere complementari ad oggi non sono coperte: la società Gavio, che di fatto non ha più oneri finanziari per l’autostrada, se ne faccia carico».

19 giugno – Parere positivo del Cipe al piano di finanziamento dell’A33

La giunta regionale si è riunita infatti, in seduta straordinaria, presso il Castello di Grinzane Cavour per incontrare i vertici della società che ha in concessione l’autostrada. La riunione odierna nasce a seguito dell’emissione della delibera 14 maggio 2020 da parte del Cipe, attraverso la quale il Comitato Ministeriale esprime parere favorevole al piano di finanziamento dell’A33. Era, questo, l’ultimo atto necessario ai fini di approvare il “cross-financial” dell’autostrada, ovvero il finanziamento mediante l’incrocio con un’altra concessione (nello specifico l’”incrocio” con la Torino-Milano consentirebbe il prosieguo dei lavori).

Nel corso dell’incontro il presidente della Regione Alberto Cirio, alla presenza dell’assessore ai trasporti Marco Gabusi, del presidente della provincia di Cuneo Federico Borgna e del presidente della provincia di Asti Paolo Lanfranco, ha illustrato alcune novità in merito alla realizzazione del lotto mancante, il 2.6. Tale lotto è suddiviso in due tronconi: il 2.6 A, da Verduno a Cherasco e il 2.6 B, da Roddi a Verduno. Per quanto riguarda il troncone B la novità principale per i cittadini riguarda l’accesso all’ospedale di Verduno: la Regione ha chiesto alla concessionaria che chi esca al casello previsto a Roddi non paghi il pedaggio. Non sarà inoltre realizzata la discarica prevista in tale lotto per gli inerti: non si farà il tunnel sotto la collina ipotizzato in precedenza nel lotto 2.6 A, quindi non sarà più necessario un luogo in cui depositare i rifiuti.

Dal momento della pubblicazione ufficiale della delibera Cipe in Gazzetta la concessionaria ha detto di essere pronta a partire con i lavori del lotto 2.6 B, mentre per quanto riguarda il 2.6 A, dove non si prevede più un tunnel nella collina ma un passaggio in esterno, si è al progetto preliminare, manca il definitivo, l’esecutivo e tutti i pareri necessari per arrivare all’approvazione.

«Grazie all’impegno del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e all’attuale Governo è stato fatto un passo avanti» – ha detto il consigliere Maurizio Marello – «Il finanziamento delle opere complementari (che riguardano principalmente la Strada provinciale 7 tronco Roddi-Pollenzo, il “Terzo ponte” sul Tanaro, la Bretella di scorrimento veloce sud-ovest di Asti e la SP422 di Cuneo) è tuttora da definire» , dichiara l’ex sindaco di Alba al termine dell’incontro a cui ha preso parte in qualità di consigliere regionale, «Il presidente Cirio intende studiare con il Governo una soluzione per rimediare i fondi ma tale lotto era a carico della società concessionaria, così come il tunnel sotto il Tanaro che non verrà invece realizzato. Oggi il Gruppo Gavio di fatto non ha più oneri finanziari per la realizzazione dell’autostrada quindi si faccia carico delle opere complementari».

Tav, Ruffino (Fi): “Governo e M5S rallentano l’opera”

“Alla schizofrenia del governo sulle grandi opere e l’alta velocità in particolare, si aggiunge adesso quella del sindaco Appendino e di tutto il gruppo pentastellato in consiglio regionale del Piemonte.

I cantieri della Torino-Lione sono ancora fermi, sia per il braccio di ferro interno al Movimento 5 Stelle che perché si è ancora in attesa di un’autorizzazione del ministero dell’Ambiente che, accidentalmente, continua a non arrivare. Nel frattempo, nonostante i sindacati e gli operai chiedano di sbloccare la situazione e Confindustria sottolinei i rischi di questa ennesima impasse per le aziende coinvolte, si accumulano ritardi su ritardi, anche per il tentativo del governo di sfruttare addirittura l’eccessiva burocrazia pur di togliere ossigeno all’opera, nonostante un programma di forte semplificazione dovrebbe essere tra le priorità dell’esecutivo. Insomma, governo e Movimento 5 Stelle, in maniera del tutto irresponsabile, giocano sulla pelle di lavoratori e imprese in nome di una posizione preconcetta e ideologizzata sull’opera, contribuendo in tal modo ad aumentare il gap che ci divide del resto d’Europa”. Così, in una nota, la deputata di Forza Italia Daniela Ruffino.

Bravi (PdF): “rilanciare l’economia con le slot è un azzardo rovina – famiglie”

A margine del ritiro dell’emendamento alla legge regionale sul contrasto al gioco d’azzardo in Piemonte.

Il Popolo della Famiglia Piemonte plaude al ritiro dell’emendamento (che avrebbe favorito il gioco d’azzardo) alla legge regionale n. 9/2016 sul contrasto al gioco d’azzardo, e si opporrà alla eventuale riproposizione dello stesso emendamento in futuro.

“Il Popolo della Famiglia del Piemonte apprezza il ritiro dell’emendamento alla Legge Regionale 9/2016 per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico – ha dichiarato Carlo Bravi, presidente del circolo ‘Torino 1 andare oltre’ – emendamento che avrebbe seriamente limitato l’efficacia di una legge che ha collocato il Piemonte come regione più virtuosa in Italia rispetto alla piaga del gioco d’azzardo, privandola di alcuni tra gli aspetti più incisivi tra i quali l’imposizione di una distanza significativa delle slot machines dai luoghi sensibili come scuole, ospedali, centri anziani, ecc.”

“Non è così – ha proseguito Bravi – che si fa il vero bene del Piemonte: il lodevole desiderio della giunta Cirio di far ripartire al più presto le attività produttive per risollevare l’economia della nostra regione non può in alcun modo andare a discapito dei cittadini – e quindi delle relative famiglie – più deboli e vulnerabili: si tratta proprio di quelle categorie che durante la pandemia da coronavirus abbiamo faticosamente imparato a proteggere e preservare maggiormente”.

“Poiché però – ha concluso Bravi – apprendiamo dalla stampa che il ritiro di tale emendamento sarebbe solo temporaneo, e che la giunta di centrodestra avrebbe in progetto di ripresentarlo comunque entro l’estate, preannunciamo che il Popolo della Famiglia del Piemonte continuerà ad opporsi a tale modifica alla valida legge n. 9/2016, che a suo tempo fu approvata all’unanimità; modifica che dietro l’illusoria sensazione di contribuire a ‘far girare’ l’economia regionale azzoppata dalla crisi seguita al coronavirus concorrerebbe invece alla rovina delle famiglie piemontesi più fragili, con costi sociali ed anche economici alla fine ben superiori ai benefici ipotizzati dalla maggioranza di centrodestra”.

Carlo Bravi    PdF-Torino1 “andare oltre”

 

Il senso dell’umorismo di Chiara Appendino

FRECCIATE   “Abbiamo avuto delle difficoltà, è innegabile, ma sono anche molto soddisfatta di alcuni risultati che abbiamo raggiunto”, sottolinea in una intervista all’ANSA la prima cittadina del Movimento 5 Stelle.

L’arciere

“Pensioni di invalidità sotto la soglia di sussistenza: la politica intervenga”

“Il ricorso per incostituzionalità da parte di un coraggioso giudice di Torino riporta la questione agli onori della cronaca. Porterò il tema in Consiglio Regionale: parta dalla nostra Regione un forte segnale” 

La Consulta si pronuncerà, la prossima settimana, sull’adeguatezza o meno dell’importo e sui requisiti anagrafici per la concessione delle pensioni per l’invalidità totale.

Il ricorso per incostituzionalità della cifra della pensione di invalidità, presentato da un giudice di Torino il cui coraggio ci commuove e ci conforta, fa emergere nella loro gravità due questioni. La prima è una questione assoluta: la soglia di sussistenza è indicata dall’Istat in almeno 560 euro mensili ed è dunque assurdo ipotizzare che una persona maggiorenne con inabilità assoluta al lavoro possa sopravvivere con la metà della somma. La seconda è una questione relativa: al compimento del 67esimo anno di età da parte del titolare della pensione, quest’ultima è convertita in assegno sociale, pari a 460 euro per 13 mensilità; una disparità priva di senso e di logica (vista la sostanziale e riconosciuta assimilabilità dei due benefici), che penalizza arbitrariamente chi non ha ancora raggiunto tale soglia anagrafica. Auspico che la politica non debba più attendere una sentenza della Corte Costituzionale per farsi carico di queste iniquità e di queste discriminazioni. Porterò la questione in Consiglio Regionale: dalla nostra Regione parta un segnale forte. Mi farò portavoce perché la Regione Piemonte chieda al Governo una riforma di questo Istituto, che non è più né equo né umano.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

“Disseppellire” lo striscione di Regeni

Necessità ed urgenza che lo striscione per Giulio Regeni sia disseppellito ed esposto nuovamente al balcone del Municipio. Anche per Patrick Zaki. Anche per Sarah Hegazi.

La settimana scorsa i mezzi d’informazione hanno dedicato grande spazio alla questione della vendita dell’Italia all’Egitto di navi da guerra e di come tale operazione avrebbe influito sul “caso Regeni”. Non intendiamo entrare nella polemica, ma solamente partire da quella per porvi una semplice domanda: concretamente, ogni giorno, la Città di Torino come ricorda che il “caso Regeni” non è chiuso e che è aperto anche il caso di Patrick Zaki? La risposta dalla domanda è rappresentata da uno striminzito striscione sepolto sotto altri striscioni al balcone dell’ex Tribunale di Via Corte d’Appello n. 16, peraltro sede dell’Assessorato ai Diritti del Comune di Torino. Cio’ è vergognoso. Non si può discettare di grandi principi, di grandi ideali, di verità e giustizia, non si può alzare il dito contro Al Sisi, se poi non si è conseguenti anche nelle piccole cose concrete, che testimoniano, però, in modo inequivocabile se quelle dissertazioni hanno radici solide o si reggono sul nulla.

La nostra richiesta è molto semplice: la Città di Torino deve disseppellire lo striscione per Giulio Regeni e appenderlo nuovamente dove era stato collocato all’inizio, al balcone del Municipio. E deve farlo in modo pubblico, con un evento aperto alla cittadinanza, per porre pubblicamente anche il problema di Patrick Zaki, dal 7 febbraio scorso in stato di “detenzione preventiva” in Egitto. E magari per ricordare anche Sarah Hegazi, l’attivista egiziana Lgbt suicida in Canada, arrestata tre anni fa al Cairo per avere semplicemente sventolato la bandiera arcobaleno Lgbt, poi torturata e violentata in carcere.

Mercoledì 24 giugno la Città di Torino festeggia il suo patrono. Sarebbe bello se i cittadini di Torino potessero scendere in strada, venire sotto il Municipio, per celebrare quella festa anche in modo laico, ricordando quanto sono e siamo fortunati a vivere nell’Europa dei diritti e delle libertà civili, ricordando Giulio Regeni, Patrick Zaki, Sarah Hegazi e i tanti a cui è negato, in Egitto ma non solo, il diritto di scendere in piazza, di sventolare una bandiera, di disporre liberamente del proprio corpo. Ci sono ancora i tempi per organizzare quell’evento. Basta volerlo.

Patrizia De Grazia e Daniele Degiorgis (coordinatori Associazione radicale Adelaide Aglietta)

Valle (Pd): “Al più presto i protocolli per le attività musicali”

“Ho interrogato l’Assessora alla Cultura Poggio per sapere quando la Regione Piemonte intenda consentire la ripresa delle attività musicali, coristiche e bandistiche, approvando i relativi protocolli di sicurezza per la ripartenza del settore” dichiara il Vicepresidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale Daniele Valle (Pd).

“In Piemonte – spiega Daniele Valle – l’associazionismo musicale è molto diffuso e conta un numero rilevante di associati che, a causa della pandemia del Covid-19, hanno dovuto sospendere l’attività e riorganizzarsi attraverso modalità didattiche e esercitazioni a distanza che, tuttavia, rappresentano soltanto un’alternativa parziale e temporanea all’attività in presenza. E’ fondamentale, quindi, programmare, tempestivamente una ripartenza delle attività musicali, coristiche e bandistiche, prevedere idonee misure di sicurezza e mettere le Associazioni nelle condizioni di poterle attuare. Si deve, quindi, agire tempestivamente perché soltanto scrivendo fin da subito regole chiare si potrà consentire a questo settore di ripartire intorno al mese di settembre”.

“L’Assessora Poggio, nella sua risposta, ha affermato che le linee guida per le attività musicali riguarderanno la distanza interpersonale di 1,5 m, dispositivi per una corretta igiene degli strumenti, specifiche disposizioni per salire e scendere dal palco e un controllo delle distanze con il pubblico. E’, inoltre, stato specificato che le prove sono ammesse, rispettando le distanze interpersonali. Vigilerò affinché i protocolli vengano applicati al più presto e le associazioni possano prepararsi ad affrontare la prossima stagione” conclude Valle.

Gioca e… vinci una vacanza a Torino?

FRECCIATE  Paolo Tiramani, il creativo parlamentare leghista, è l’ideatore del progetto «Gioca e… vinci una vacanza in Valsesia»  e prevede un montepremi di oltre 50 mila euro, suddiviso in buoni da 500 euro. Il concorso sarà patrocinato da Vittorio Sgarbi. Chissà se anche Chiara Appendino avrà le stesse fantasie ludiche per Torino?

L’arciere

 

Poltrone e guai

FRECCIATE  Anagrafe di Torino ” inchiavardata”. Funzionamento del sistema informatico pari a zero. Lo stallo informatico è palese  tanto quello dei pentastellati.  Casaleggio Junior non vuole candidare più Chiaretta: bye bye Chiara Appendino? La sindaca potrebbe entrare nel direttorio nazionale grillino o diventare ministro. Nel mentre si disquisisce sui presunti fondi venezuelani.  I cinquestelle  – non fosse per la loro inesperienza e insipienza totale – si riscoprono uguali agli altri partiti, alle prese con poltrone e guai.

L’arciere

“Carcere per chi maltratta gli animali”

Il Partito Animalista Italiano ha presentato  in Corte di Cassazione una legge che garantirebbe il carcere per chi maltratta e uccide gli animali, modificando gli articoli 544 bis, 544 ter, 544 quater, 544 quinqies e 727 del codice penale con innalzamento delle pene edittali per chi maltratta, uccide o abbandona animali.

Introducendo inoltre sanzioni amministrative accessorie per chi maltratta o uccide animali. La legge ha il nome di “Angelo”, in ricordo del cane torturato e ucciso a Cosenza nel 2016.

“La proposta di legge di iniziativa popolare è figlia delle grandi richieste di gran parte degli italiani – dice Cristiano Ceriello, segretario del Partito – siamo stanchi di non avere giustizia. Chi si macchia di questi crimini è un pericolo per gli animali e la società tutta”

La proposta di legge è stata presentata ieri in cassazione.