POLITICA- Pagina 486

Venaria e Valenza al Centrodestra. La soddisfazione di Zangrillo

ELEZIONI, ZANGRILLO (FI): STRAPPATE DUE CITTÀ ROSSE ALLE SINISTRE. PREMIATA L’UNITÀ DEL CENTRODESTRA E LA VOGLIA DI CAMBIARE DEGLI ELETTORI

“Esprimo la mia soddisfazione per le due vittorie raccolte a Valenza e Venaria, nel turno di ballottaggio appena concluso. Abbiamo strappato come centrodestra due città al governo delle sinistre. É stata sicuramente premiata l’unità del centrodestra e la voglia di cambiare di sempre più elettori. Ringrazio tutti i candidati, militanti e simpatizzanti di Forza Italia che da mesi hanno lavorato per raggiungere questo risultato. Il nostro partito è stato determinante per questo vittorie e ora dobbiamo impegnarci per portare quel buon governo che abbiamo promesso in campagna elettorale e che già stiamo dimostrando alla guida della Regione Piemonte”. Ad affermarlo in una nota il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, coordinatore regionale degli Azzurri in Piemonte.

Parchi, la linea politica regionale

Oltre alla tutela della biodiversità, i parchi piemontesi devono contribuire allo sviluppo turistico e trasformarsi in vere e proprie aziende sul territorio in grado di aprirsi all’esterno.

Lo ha spiegato l’assessore regionale ai Parchi, che  in Quinta commissione ha illustrato le materie di competenza contenute nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2021-2023.

Centinaia di sentieri, paesaggi sorprendenti, luoghi senza tempo di avventura e di natura. In Piemonte ci sono 95 Aree protette regionali per una superficie complessiva di poco più di 193mila ettari gestiti da 11 enti strumentali e da enti locali. Inoltre, la Regione Piemonte conta due Parchi nazionali: il Gran Paradiso e la Val Grande che interessano complessivamente una superficie di 48.500 ettari. L’assessore ha ricordato come il comparto sia gestito dalla Legge regionale n. 19 del 2009 e ha spiegato che nell’ultimo anno si è provveduto al rinnovo dei vari presidenti ad accezione di quello del Parco del Po, che costituisce il tratto protetto più lungo dell’intero Piemonte, dal Torinese sino al confine con la Lombardia.

Tra gli altri obiettivi che si è prefissata la Giunta, c’è poi quello di ottimizzare la convivenza tra i parchi e la popolazione residente. Si proseguirà ancora con i progetti transfrontalieri come Alcotra (il cui acronimo si riferisce a Alpi latine cooperazione transfrontaliera), anche per l’utilizzo dei Fondi europei, limitatamente alle aree delle Province di Torino e Cuneo, mentre verrà sempre più incentivato e favorito il dialogo tra tutti i presidenti dei Parchi, con l’istituzione di un tavolo di confronto, e si investirà maggiormente nella comunicazione, partendo dal restyling dello specifico sito internet.

L’assessore, infine, si è soffermato sui danni causati dalla fauna selvatica, in particolare sulle presenze dei lupi, argomento sempre più al centro del dibattito per via delle problematiche legate alle predazioni. Si proseguirà con il progetto europeo Life Wolfalps, che mira a realizzare azioni coordinate per migliorare la coesistenza fra questo grande carnivoro e le attività umane a livello di popolazione alpina. Il Piemonte segue poi attentamente il Piano lupo attualmente al vaglio della Conferenza Stato-Regioni. Per ottenere risarcimenti più rapidi, l’assessore ha poi ribadito la condizione di porre in atto le cosiddette “buone azioni”, una serie di interventi di prevenzione come i recinti elettrificati per i quali sono stati stanziati 100mila euro.

Sono intervenuti per chiarimenti esponenti di M5s, Pd e Lega.

#LauSindaco

#LauSindaco è l’ashtag che mi ha inviato stamattina il mio Avatar, appassionato di politica torinese, che vive su Marte.

Devo dire che mi ha colto di sorpresa riempiendomi di domande. A che servono le primarie? Avete già un ottimo candidato, il senatore Mauro Laus, imprenditore di successo, prestato alla politica con ottimi risultati. Molto attento ai desiderata della gente, attivo sul territorio, battagliero per il recupero delle periferie: perché vi fissate con i “civici”? La risposta al mio Avatar: c’è tanto dibattito democratico all’interno del PD, non è un male! Di rimando il mio avatar: ma così non rischiate di stufare troppo la gente? Il gruppo dirigente PD di Torino è formato da persone qualificate e preparate (segreteria regionale, provinciale, circoli, dirigenti, iscritti e militanti) scelgano loro! Forza PD, cala l’Asso!

Vincenzo Grassano 

Il richiamo di Casellati a tutela della democrazia rappresentativa

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni/ Con una coraggiosa intervista al “Corriere della Sera“ la seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, pur mantenendo la terzieta’ che la contraddistingue affronta i nodi del presente, chiedendo verità e certezze sullo Stato di emergenza

 

“Non si può oscillare tra incertezze e paure “dice Casellati, interpretando i veri sentimenti della stragrande maggioranza degli Italiani.

Aggiunge il presidente:  “Non vorrei che tra proposte di democrazia diretta, appelli al voto a distanza e ricorso continuo ai decreti-legge si finisca di abbattere il Parlamento e quindi la democrazia rappresentativa“.  Sulla pandemia Casellati e’ molto chiara: “L’allarmismo non serve, non aiuta a controllare la pandemia e crea solo sfiducia”. Parole che potrebbero suonare come implicita sfiducia verso i media che ci terrorizzano di nuovo con notizie angosciose, tali da costringerci ad evitare di accendere il televisore. Circa la situazione economica e le iniziative volte a fruire dei fondi europei, Casellati e’ tacitiana: “Tante parole e niente fatti”. Manca una visione politica chiara che consenta di affrontare la difficile realtà in cui ci troviamo. Sono parole molto chiare e molto ferme che fanno onore alla prima donna Presidente del Senato che nel corso dell’ intervista non tralascia di denunciare il disagio e le difficoltà che oggi devono affrontare le donne italiane. Casellati ha fatto suonare un campanello d’allarme che va oltre la propaganda politica, un richiamo a tornare ad essere italiani con veri progetti per il lavoro, il futuro e i giovani. C’è da augurarsi che questo appello così esplicito e fermo del presidente del Senato non cada nel vuoto. Da tempo abbiamo una classe politica inadeguata ad ogni livello; Elisabetta Casellati resta una riserva e una importantissima risorsa per la Repubblica. Forse l’unica rimasta perché la Casellati ha saputo mantenere un rapporto con i cittadini e la realtà, con una indipendenza di giudizio che va al di là e al disopra della mischia.

Incontro sul Piano Regolatore di Torino

A cura della lista civica La Piazza

La Città di Torino ha avviato la revisione generale del Piano Regolatore, attesa da anni, con l’adozione di una proposta di progetto preliminare che sarà approvata nei prossimi mesi.
Quali obiettivi si propone il prossimo Piano Regolatore? Quali criteri per la trasformazione e lo sviluppo del nostro territorio? Quali impatti  e ricadute potrà avere per il territorio della circoscrizione 2? Ne parliamo sulla piattaforma Zoom con l’aiuto dell’Arch. Roberto Fraternali
Mercoledì 7 ottobre ore 21.15
Clicca qui e registrati per partecipare

“Sostenere la canapa in Piemonte”, proposta di legge M5S

Sostenere la coltura della canapa a basso contenuto di Thc e le relative filiere produttive. È quanto si prefigge la proposta di legge presentata dal M5s di cui ieri in terza Commissione a Palazzo Lascaris si sono svolte le prime determinazioni.

Il provvedimento intende rilanciare la tradizione piemontese della produzione canapicola, in particolare della varietà “cannabis sativa L.”, la cui coltivazione – ai sensi della Legge 242/16 – è consentita senza necessità di autorizzazioni poiché il suo contenuto di Thc è inferiore o uguale allo 0,2%.

Nel settore della canapa, ha sottolineato il primo firmatario della legge, Ivano Martinetti “il Piemonte gioca un ruolo centrale, considerando che la maggior parte della produzione italiana proviene – secondo Assocanapa – proprio dalla nostra regione e la richiesta di semi dai Paesi Ue ed extra Ue come Usa e Canada è altissima”.

La proposta di legge intende stanziare un milione di euro (500 mila in parte corrente e 500 mila in conto capitale) per ciascun anno del triennio 2020-2022 per superare le carenze normative per introdurre misure di sostegno concreto alla coltivazione e alla trasformazione della cannabis sativa L. e alla costituzione di filiere produttive in particolare nei settori alimentare, industriale, tessile e ambientale fino alla possibile realizzazione di un distretto della canapa in Piemonte. In totale, quindi, 3 milioni di stanziamento.

Oltre ai consiglieri del M5s, sono intervenuti nel dibattito esponenti di Pd e Lega, che ha sottolineato la necessità di coinvolgere l’Assessorato all’Agricoltura. Nei prossimi giorni si determinerà il calendario delle consultazioni mentre in Aula saranno relatori di maggioranza del provvedimento la Lega e di minoranza il M5s e il Pd.

 

Ruffino (Fi): “Mascherine obbligatorie all’aperto? Sì, ma dappertutto”

L’on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia interviene sul tema delle mascherine di protezione contro il covid

”Indossare la mascherina sul lungomare di Chiaia, a Napoli, e poi toglierla se due ore dopo si sta a Matera o a Firenze è onestamente qualcosa senza senso. Non sto criticando il presidente De Luca, il quale ha fatto benissimo a rendere obbligatorio l’uso della mascherina all’aperto. Mi limito solo a osservare che una tale misura per essere davvero efficace deve essere uniforme sul territorio nazionale. Il presidente del Consiglio ha, fra gli altri, il compito di coordinare le decisioni delle Regioni.

     Per farlo, e farlo con autorevolezza, convochi la conferenza Stato-Regioni, sicuramente una sede adeguata ed eviti imposizioni di qualsiasi genere. Non è il momento dei conflitti istituzionali, ma non è nemmeno più il tempo del Dpcm: c’è il Parlamento e le sedi istituzionali idonee per affrontare la questione“.

“Giardinetto di via Giulio di nuovo chiuso ai bambini”

“Disagio e rabbia per gli abitanti del quartiere”

 

Mamme arrabbiate che scrivono mail al Comune,  perché hanno trovato il cancello chiuso, senza ottenere risposta, signore che telefonano ai vigili urbani per un intervento di riapertura del giardinetto, residenti e suore insonni per la musica serale e notturna che si organizzano per vedere le autorizzazioni del Comune, questa la situazione a settembre presso il giardinetto di via Giulio davanti all’Anagrafe Centrale.

 

Il Comune infatti ha concesso per il mese di settembre che un’associazione culturale privata della zona organizzasse eventi musicali e teatrali all’aperto per fruire dei maggiori spazi per il distanziamento per il coronavirus. Non un Punto Verde, allestito a spese della Città, ma uno spazio pubblico concesso provvisoriamente, ma per un intero mese, a privati e con deroga al superamento dei limiti di decibell previsti per questa zona acustica comunale. I giardinetti infatti erano permanentemente chiusi il lunedi e il martedi, avrebbero dovuto essere aperti dal mercoledi dalle 10, ma spesso, racconta una mamma, il cancello, che l’associazione si è impegnata meritoriamente e gratuitamente ad aprire e chiudere tutti i giorni dell’anno,  al mattino era chiuso. Il giardinetto si può idealmente dividere in quattro parti, una alla sinistra del cancello di via Giulio, lasciata interamente libera ma con pochissimi giochi, un’altra in posizione simmetrica a destra del cancello occupata dal bancone della biglietteria e per il tecnico del suono, con alcuni gazebo per la somministrazione serale di birra, panini e carne arrostita. Quindi in questa seconda area i giochi non erano più facilmente fruibili, nemmeno di giorno, perché vi erano installati dei tavolini con spigoli pericolosi per i bimbi e con le sedie appoggiate diagonalmente ai tavoli.In questa zona sono stati allestiti delle specie di tavolate da picnic, fruibili per lo studio agli studenti universitari, a causa della chiusura delle aule di studio e delle biblioteche. La terza zona è quella davanti all’entrata dell’Anagrafe Centrale in via della Consolata, occupata dalle sedie e dal palco, situato a ridosso della via a ca 15 metri da due comunità religiose, le Suore di S. Anna, che gestiscono una scuola paritaria per bambini e le suore salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice, che ospitano studentesse universitarie fuori sede nel pensionato “Casa della Giovane”. Infine la quarta zona è l’area verde prospicente c.so Regina Margherita, dove non ci sono giochi né panchine e che non è fruibile mai da nessuno.

 

Queste mamme arrabbiate vanno capite, spiegando un breve antefatto. I giardinetti sono stati chiusi per molti mesi dal 14 maggio 2019 a giugno 2020! per i lavori di risistemazione dei tappeti antitrauma sotto i giochi, ormai ammalorati o in procinto a breve di essere sostituiti e per l’aggiunta di nuovi giochi. Il Comune non ha pensato di lasciare aperta alternativamente la zona destra o sinistra in attesa della fine dei lavori nell’altra, come abitualmente si fa nelle strade a due corsie; inoltre, secondo fonte sicura, nel caso di un nuovo scivolo a due corsie, i calcoli sono stati fatti male, teorici, senza visione preventiva dello stato dei luoghi per la carenza di personale, cioè non tenendo conto della presenza degli alberi, utilizzando delle carte vecchie di decenni. Così la ditta ha dovuto sospendere i lavori, far presente l’inconveniente e riprenderli poco dopo. La lunga chiusura è stata determinata ovviamente anche dal freddo invernale, che sotto i 14° C non consente i lavori edili, poi dalla clausura ordinata dal Governo Conte per tutte le imprese, finché poco prima del principio dell’estate il giardinetto è stato finalmente accessibile.

 

Adesso il nuovo problema: chiusura parziale del giardinetto e disturbo al riposo e alle occupazioni per gli spettacoli che cominciavano alle 22 e terminavano alle 24, da mercoledi a domenica.

Sembra proprio che l’autorizzazione acustica sia stata concessa dal dirigente comunale senza prima effettuare un sopralluogo, senza neanche inviare un fattorino a controllare e non solo senza coinvolgere nella decisione le persone giuridiche, facilmente individuabili. Infatti non ci sono sole le suore di S. Anna e salesiane davanti al palco, ma altre due comunità religiose: i preti del Santuario della Consolata a 50 metri e le suore del Cottolengo a 150 m. La zona inoltre è densamente abitata perché gli uffici presenti nelle vie limitrofe sono davvero pochissimi. Allora perché i residenti devono adeguarsi alle abitudini dei soci privati, gli spettacoli cominciavano alle 22,  e non piuttosto i musicisti alle necessità delle persone che si alzano alle sei?  Perché tutti questi giorni feriali? Non si poteva concedere un’area all’interno di un parco molto grande, sì da rivitalizzarlo e prevenire spaccio e abbandono, come ad es. al Valentino? Perché l’associazione non ha organizzato qualcosa anche per mamme e bimbi?

 

I residenti e i bambini temono che la concessione per il Covid, fatta all’associazione culturale, possa diventare definitiva o perlomeno rinnovarsi la prossima estate e si stanno organizzando per tutelare le proprie ragioni. Riusciranno a far sentire la propria voce con l’aiuto del movimento politico “Il Popolo della Famiglia”, che ha preso a cuore la situazione, o il personale professionale dell’associazione, che fa parte di una rete, da decenni abituato a rapportarsi alle amministrazioni comunali anteriori all’attuale agonizzante, la spunterà un’altra volta?

 

   Marcello Protto (Il Popolo della Famiglia-Torino)

Costanzo (M5S) interviene sulla “plastificazione” della stazione Chivasso-Asti

La proposta di plastificazione della stazione ferroviaria Chivasso-Asti, da utilizzare temporaneamente come pista ciclabile, è stata avanzata dall’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi insieme ad alcuni sindaci della collina chivassese negli ultimi giorni.

Sul tema verrà sottoposto un ordine del giorno ai consigli comunali coinvolti dalla proposta e si è aperto un dibattito che al momento vede contrario il sindaco di Chivasso e favorevoli altri sindaci della collina. 
Sull’idea è intervenuta la deputata Jessica Costanzo (M5S).
“La ferrovia Chivasso-Asti è in preda al degrado, la sua sede e i binari sono invasi da erbacce e arbusti. Una soluzione va trovata, questo è innegabile – afferma Costanzo – ma non sono convinta che sia opportuno far stendere un manto di plastica sui cinquanta chilometri di binario da Chivasso ad Asti. Credo che invece si dovrebbe ragionare su altre soluzioni: penso ad esempio alla possibilità di far curare la pulizia e la manutenzione del verde dei binari e delle aree circostanti ai percettori del reddito di cittadinanza delle zone coinvolte. Proprio in questi giorni – continua Costanzo – si discute molto del reddito di cittadinanza e di come migliorare la sua applicazione, specie in riferimento alle carenze emerse nella cosiddetta “fase 2”, in cui i PUC, progetti utili alla collettività, non sono partiti o vanno a rilento.
Mi farò promotrice di contattare RFI, a cui parte spetta la manutenzione del tratto ferroviario, le istituzioni locali e regionali coinvolte per arrivare ad un protocollo di intesa che possa dare il via a questo progetto. Coinvolgere i percettori del reddito per la manutenzione della linea ferroviaria darebbe un segnale importante e dimostrerebbe come il reddito di cittadinanza possa essere davvero un’occasione di concreta utilità per la collettività, aderendo alle esigenze dei territori in maniera flessibile ed efficiente” conclude Costanzo.