Riceviamo e pubblichiamo
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Manca una settimana all’apertura dei seggi per le elezioni europee
Care toghe, le leggi potete solo applicarle
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Informazione di parte. E dov’è la notizia?
Francamente c’è da restare basiti. Verrebbe da dire, in altre parole, c’è da stupirsi dello stupore. Fuor di metafora, quale sarebbe la novità nel sottolineare che esiste una informazione nel nostro paese di parte, faziosa e politicamente schierata e quindi non affatto oggettiva, imparziale e neutrale? Lo chiedo, e senza alcuna polemica, perchè dopo l’intervento della Premier Giorgia Meloni rivolta ai “telespettatori de La 7” è partita una offensiva da parte dei soliti e ben noti sacerdoti del “politicamente corretto” che ha meravigliato quasi tutti gli operatori dell’informazione nonchè – almeno credo – ampi settori della pubblica opinione. Ma, di grazia, nel prendere atto che – e del tutto legittimamente – una emittente televisiva declina un prodotto giornalistico politicamente schierato e dichiaratamente contro uno schieramento, cioè quello di centro destra, dove sarebbe la novità rivoluzionaria? E, al contempo, qual è il segreto che si svela se si ricorda che ci sono organi di stampa che appoggiano pubblicamente e quotidianamente la sinistra e i 5 stelle e altri che simpatizzano per la maggioranza di governo e la sua Premier? Dobbiamo ricordarlo citando una ad una le testate come si farebbe alla scuola elementare per prenderne cognizione e fingendo che nessuno lo sappia?
Ora, e al di là della massiccia ipocrisia che circonda questo dibattito, credo si possa dire tranquillamente che, a volte, si creano e si confezionano notizie, e relative polemiche, che di fatto semplicemente non esistono. Perchè sono “non notizie” talmente evidenti e plateali che non meriterebbero neanche uno straccio di commento.
Ma, visto che se n’è parlato abbondantemente, credo che almeno su un punto vale la pena soffermarsi. E cioè, mentre i quotidiani che simpatizzano per il centro destra non si lamentano affatto se qualcuno lo ricorda, i protagonisti e i professionisti de La 7 – per fare l’esempio specifico – si rivoltano, e anche duramente, se si ricorda che sono politicamente schierati. Un elemento, questo, talmente noto ed evidente che farebbe notizia solo se si dicesse il contrario.
Ecco perchè, di conseguenza, mi stupisco dello stupore. Ovvero, e lo ripeto, dov’è la notizia se qualcuno lo ricorda?
Semmai, la vera notizia è un’altra. Ossia, la singolare reazione di alcuni conduttori televisivi e giornalisti quando si ricorda che declinano una informazione, peraltro condita di grande professionalità, smaccatamente di parte e militante. Ma veramente c’è ancora qualcuno in Italia che pensa che esiste sempre e comunque una informazione plurale, imparziale ed oggettiva? Ma davvero c’è ancora qualcuno che pensa che esistono trasmissioni o commenti che raccontano i fatti politici con la lente della non faziosità e del rispetto rigoroso di tutte le opinioni senza esprimere giudizi di parte? Francamente credo che si farebbe anche un torto plateale a questi professionisti se qualcuno ricordasse loro che fanno una informazione plurale e politicamente neutrale. Un torto anche grossolano perchè, e molto semplicemente, tutti sanno che si tratta di una informazione e di una lettura quotidiana dei fatti che capitano condizionati ed interpretati con criteri politici di parte.
Per questi motivi, almeno credo, è ancora necessario, anche se l’operazione è sempre molto difficile, conservare un barlume di pluralismo politico, culturale e sociale nel nostro paese che resta riconducibile alla presenza del servizio pubblico radiotelevisivo, cioè alla Rai. Operazione molto difficile, lo ripeto, per il semplice motivo che anche da quelle parti la faziosità politica attecchisce da sempre ed è arduo correggerla in corso d’opera. Anche perchè la volontà di accondiscendere il potere di turno – o, specularmente, di attaccarlo a prescindere – accompagnano da sempre il percorso e la storia dell’informazione del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia.
Comunque sia, e se si può parlare di una regola deontologica, quello che conta è sapere come stanno realmente le cose senza lamentarsi di fatti e posizioni che sono talmente evidenti e plateali che, appunto, non fanno neanche notizia quando vengono richiamati e sottolineati alla pubblica opinione. Come, nello specifico, ha fatto recentemente la Premier Giorgia Meloni.
Giorgio Merlo
POLITICA
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Finalmente giustizia è fatta
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Ascom incontra i candidati: Gianna Pentenero
Desertificazione commerciale, sicurezza e decoro, concorrenza sleale, costi eccessivi e la mancanza di una politica attenta sono i temi principali affrontati nell’incontro
tra Ascom Confcommercio Torino e provincia con la candidata alle elezioni regionali Gianna Pentenero.
Le richieste di Ascom per la prossima legislatura regionale sono chiare e concrete: fondi europei e una politica commerciale strutturale con la precisa volontà di risollevare le attività e le piccole imprese.
«Il mondo del commercio è preoccupato – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa –. Viviamo una situazione globale di insicurezza, che va a sommarsi ad una crisi interna e difficoltà specifica dei settori, verso cui chiediamo una maggiore attenzione da parte della politica. Dopo decenni di favoritismi verso la grande distribuzione e le piattaforme di e-commerce, che hanno letteralmente devastato molte categorie del commercio, è ora che la politica torni a guardare all’economia reale. Il ruolo sociale delle attività commerciali è ormai riconosciuto da tutti, mentre è ancora poco considerato il peso economico. E stiamo parlando di posti di lavoro che, a differenza di Amazon, non sono mero sfruttamento, ma, al contrario, consentono crescite personali importanti e carriere essenziali per lo sviluppo dell’economia del territorio. Vediamo intercettare fondi europei per tante categorie, ma al commercio stanno arrivando solo pochissime briciole: chi governerà la Regione avrà la possibilità di attirare fondi anche per noi, per i commercianti; chiediamo un impegno specifico su questo punto.
E chiediamo che i partiti prendano una posizione chiara sui colossi dell’e-commerce. Così come reclamiamo un focus politico specifico sul commercio e un ascolto maggiore su problematiche che sono sotto gli occhi di tutti, ma che non hanno ancora trovato un effettivo riscontro nelle politiche.
Noi continueremo a lottare per un maggiore riconoscimento e sostegno delle piccole imprese, fondamentali per l’economia e il tessuto sociale dei territori. Auspichiamo che la politica ci sostenga».
OPI di Torino promuove “Vota un infermiere”
Un voto per gli animali
Il “Tavolo Animali e Ambiente” ha incontrato i candidati che hanno sottoscritto impegni precisi per la difesa degli animali e dell’ambiente naturale
Ieri, presso la sede di piazza Statuto 15, si è tenuta una conferenza stampa da parte del “Tavolo Animali e Ambiente”, che raggruppa le più importanti Associazioni ambientaliste e animaliste della nostra Regione. Lo scopo era quello di segnalare i candidati alle prossime elezioni regionali che hanno sottoscritto un decalogo per la difesa degli animali, garantendo in questo modo il proprio impegno per la tutela degli animali e dell’ambiente.
“Il decalogo – ha affermato Rosalba Nattero, portavoce del Tavolo – riguarda un po’ tutte le minacce che gravano sugli animali: si va dall’abolizione della catena per i cani alla lotta contro il randagismo, dall’abolizione della caccia al divieto di uso di animali in sagre e fiere, dal divieto di fuochi artificiali rumorosi alla promozione di diete vegetali in mense scolastiche”.
Roberto Piana, sempre del “Tavolo Animali e Ambiente”, ha osservato come nessun candidato del centro-destra abbia aderito al decalogo, probabilmente per non scontentare i cacciatori, che rappresentano una tradizionale base elettorali per i partiti della coalizione che oggi governa il Piemonte. In realtà il Presidente uscente della Regione, Alberto Cirio, ha inviato, tramite il suo collaboratore Davide Balena, un messaggio, nel quale ha rivendicato alcune iniziative a favore degli animali approvate nel quinquennio che sta per concludersi. “Tuttavia – hanno risposto gli esponenti del Tavolo – si tratta di episodi sporadici e che non hanno mai rivestito questioni di interesse rilevante.”
Hanno poi preso la parola i candidati presenti: Giorgio Bertola, Armando Monticone e Sabrina Mossetto (Piemonte ambientalista e solidale), Juri Bossutto, Alberto Unia, Margherita Settimo, Maria Grazia Malorzo (Movimento 5 Stelle), Nadia Conticelli (PD), Luisa Mondo e Alice Ravinale (Alleanza Verdi Sinistra). Va detto che altri candidati, non presenti alla conferenza stampa, hanno manifestato il loro appoggio alle posizioni animaliste: Marco Allegretti (Movimento 5 Stelle), Giuseppe Sammatrice (Piemonte ambientalista e solidale), Ivana Borsotto (PD).
Tutti questi candidati, sia pure con sfumature diverse, hanno garantito il loro appoggio alle battaglie animaliste che verranno condotte nei prossimi anni: in particolare è stato posto l’accento sulla necessità di coalizzare tutte le forze contrarie alle politiche filovenatorie palesemente manifestate dalla Regione Piemonte in questi ultimi 5 anni,. Grande importanza è stata riconosciuta alla necessità di far progredire una nuova cultura, che non veda più l’uomo come assoluto dominatore del pianeta, ma come una delle tante specie viventi (e senzienti, con buona pace del Ministro Lollobrigida…) in grado di coesistere con tutte le altre. Una nuova cultura che veda anche modificare le proprie abitudini alimentari, progredendo verso forme di nutrizione meno impattanti dal punto di vista ambientale e in grado di arrecare minori sofferenze agli animali da allevamento.
Tavolo Animali e Ambiente
POLITICA
Leggi l’articolo di Angelo Vitale su “L’identità”: