POLITICA- Pagina 26

San Luigi Orbassano, Valle (Pd): “adeguare retribuzioni personale”

“Se lavori al San Luigi ti pagano meno che in qualsiasi altra Azienda sanitaria in Piemonte” denuncia il Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle.

“Oggi sono stato all’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano per conoscere le sue attuali criticità. Si tratta di una struttura di eccellenza e sede universitaria di livello.  A renderla meno attrattiva però – spiega Valle – sono le retribuzioni, che sono tra le più basse della Regione Piemonte, sia per il personale del comparto sanitario che per la dirigenza. Differenze importanti, anche nell’ordine di alcune centinaia di euro al mese”.

“Questo, insieme al fatto che ormai vengono stipulati solo più contratti a tempo determinato per pochi mesi, fa sì che il personale spesso preferisca trasferirsi in altre aziende sanitarie con condizioni economiche più favorevoli, rendendone, così, difficoltosa la stabilizzazione” denuncia il vicepresidente della Commissione sanità.

“Il livello dei fondi contrattuali è dovuto al fatto che il presidio di Orbassano nasce come centro pneumologico, al quale vengono destinati i fondi come sanatorio, e la situazione non è cambiata quando è diventata azienda ospedaliero-universitaria” prosegue l’esponente dem.

“L’organizzazione sindacale CISL FP AMTC aveva organizzato una raccolta firme, ottenendone quasi 500, e scritto una lettera all’allora Assessore alla sanità Luigi Icardi per chiedere la revisione dei fondi contrattuali dell’A.O.U. San Luigi Gonzaga e il suo adeguamento a quelli dell’Asl TO3” aggiunge Daniele Valle.

“I posti letto Arcuri per la terapia intensiva, previsti per affrontare l’emergenza pandemica, sono ancora in via di realizzazione, come nella metà dei casi piemontesi. In tutto il Piemonte i lavori sono indietro, nonostante siano partiti nel 2020” conclude Valle.

Lista Cirio a sostegno dei 5 punti proposti dal Forum Famiglie

Magliano: “rimodulazione Irpef, osservatorio sul fattore famiglia, trasporti per studenti, libertà di educazione, sanità a misura di famiglia”

Il Presidente del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale: “Lavorerò insieme alla Giunta regionale, che già molto ha fatto in tema di natalità e famiglia, perché siano attuate le cinque proposte del Forum delle Associazioni famigliari in Piemonte”

Questa mattina al Tour della Natalità che si è tenuto a Palazzo Madama, il Presidente del Forum delle Associazioni Famigliari del Piemonte, Roberto Gontero, ha lanciato una piattaforma per le famiglie articolata su cinque proposte concrete:

  • Rimodulazione addizionale Irpef per le famiglie con tre o più figli;
  • istituzione dell’Osservatorio sull’attuazione della legge sul fattore famiglia, approvata dalla Regione Piemonte su proposta del Forum durante la presidenza Chiamparino: è necessario fare il punto sull’attuazione e su come i costi dei vari servizi possano essere modulati per favorire la natalità e le famiglie con figli;
  • agevolazioni sul trasporto pubblico per tutti gli studenti;
  • potenziamento del diritto allo studio e della libertà di educazione come misura contro l’abbandono scolastico, poiché alla povertà educativa è associata quasi sempre la povertà economica;
  • sanità e Sistema Piemonte: un sistema sanitario efficiente e con cui è agevole interagire per prenotazioni, visite e per eventuali percorsi di presa in carico e cura è indispensabile per le famiglie come per altre categorie di cittadini più esposti, come gli anziani o i fragili.

“Condivido la piattaforma presentata dal Forum delle Associazioni Famigliari – commenta Silvio Magliano, Presidente del Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale -; sono tutti temi sui quali mi sono sempre impegnato nella mia attività istituzionale e, ancora una volta, prendo spunto dalle proposte delle Associazioni e dei Volontari per costruire un percorso operativo che condividerò con la Giunta e la Maggioranza”.

“Molto è stato fatto dalla Giunta per la natalità e le famiglie – prosegue Magliano -, ritengo, comunque, che le proposte del Forum Famiglie siano un ottimo punto di partenza su cui lavorare e pongano l’accento su alcuni obiettivi ulteriori da perseguire: la piena attuazione e, se possibile, il potenziamento del Fattore Famiglia, e includo in questo anche la tassazione, è uno degli argomenti che ritengo fondamentali e sul quale mi sono sempre impegnato; il trasporto pubblico e la sanità sono temi ampi su cui, lo sappiamo bene, il Presidente Cirio e gli Assessori competenti stanno lavorando e hanno già preso pubblicamente alcuni apprezzabili impegni”.

“Le associazioni famigliari – conclude Magliano -, pongono l’accento sulla necessità di fare sempre di più e meglio e in questo senso accolgo volentieri le loro proposte su cui mi impegno a lavorare, come sempre nel corso della mia attività istituzionale”.

Askatasuna, Ricca (Lega): “Luci accese in tv in una struttura dichiarata inagibile”

“ma per il sindaco è tutto normale”

Torino, 4 Feb – “Ormai su Askatasuna siamo arrivati al ridicolo, con la messa in onda delle luci accese in una struttura già dichiarata inagibile dalle autorità e un sindaco che, in diretta tv nazionale, anziché assumersi un qualche tipo di responsabilità, fa spallucce e butta la palla in tribuna sciorinando l’elenco dei nomi di chi si è alternato al governo negli ultimi 30 anni senza aver preso posizione sul centro sociale. Falso. Come Lega lo diciamo da sempre e continuiamo a ripeterlo: Askatasuna non è quel ‘bene comune’ che Lo Russo vorrebbe restituire al quartiere, e gli occupanti dello stabile non sono persone comuni ma soggetti che in molti casi hanno subito delle condanne. Quelle luci accese rafforzano le nostre convinzioni ma soprattutto smascherano le reali intenzioni della sinistra che ancora, negli scontri di piazza che si sono succeduti a Torino nei mesi scorsi, aveva deciso di non prendere posizioni chiare contro i violenti di corso Regina 47”. Così Fabrizio Ricca, capogruppo Lega in Piemonte.

Ravinale – Cera (AVS): “Parco Salute, Giunta gioca a Risiko?”

Nella commissione sanità abbiamo finalmente potuto ottenere l’informativa urgente richiesta in aula due settimane fa sullo scorporo del Sant’Anna da Città della Salute e l’accorpamento con il Regina Margherita, e sull’ubicazione dei due ospedali nel Parco della Salute.
Ne emerge un quadro inquietante, con decisioni che appaiono del tutto irrazionali: il Regina Margherita doveva originariamente essere trasferito nel Parco della Salute; a seguito dello scorporo voluto nel primo mandato di Cirio, allo scopo ormai chiaro di consentire al Regina Margherita di tentare il percorso per diventare IRCCS, è stato escluso che il Regina Margherita venisse fisicamente spostato nella nuova struttura; ora, ci vengono a dire che invece è necessario trasferirlo, costruendo ex novo un’altra struttura, che l’assessore Riboldi ha definito kafkianamente “non-torre”, in un’area non meglio identificata vicino a quella ex Avio in cui dovrebbe sorgere il Parco della Salute, perchè c’è un problema di inadeguatezza al rischio sismico della struttura in cui si trova oggi l’ospedale infantile (rischio noto almeno dal 2016 e per il quale, a quanto pare, non è stato fatto nulla).
In tutto questo, soltanto ad ottobre 2024 era stato escluso dal direttore La Valle lo scorporo del Sant’Anna da Città della Salute, mentre oggi l’assessore Riboldi conferma che si sta procedendo in quella direzione. Ma con almeno due interrogativi che restano senza risposta. Il primo è che senso abbia accorpare il Sant’Anna, che verrà trasferito all’interno del Parco della Salute, al Regina Margherita, che sarà comunque in un altro edificio. Il secondo e più grave ancora è come sia possibile ragionare di questo accorpamento visto che per lo scorporo del Regina Margherita non sono ancora stanziate le risorse necessarie e dunque stiamo parlando di pie illusioni.
E’ uno scherzo? Come è possibile avere le idee così confuse su opere che costano centinaia di milioni di Euro e da cui dipende il diritto alla salute, in particolare per donne e bambini? Davvero la sanità piemontese può permettersi di raddoppiare i costi amministrativi e di gestione per sdoppiare aziende sanitarie che sono destinate ad operare nello stesso posto, rendendo meno accessibili e integrati i servizi per le pazienti?
La salute delle donne quindi sarebbe dentro il Parco della Salute a livello immobiliare, fuori da Città della Salute a livello di servizi e cure, escludendo la necessaria integrazione con altre specialità: il problema di questo scorporo resta infatti quello di non avere idea di cosa sia la medicina di genere e i bisogni complessi di salute femminile.
Alice Ravinale capogruppo AVS Regione Piemonte
Valentina Cera consigliera AVS Regione Piemonte

“Dalla parte degli animali”, interrogazione di Pompeo (Pd)

“Abbiamo appreso da un’inchiesta della trasmissione “Report”, andata in onda il 2.2.2025 su Rai 3, che la Regione Piemonte finanzierebbe il programma tv “Dalla parte degli animali” condotta da Michela Vittoria Brambilla su Rete 4, con uno stanziamento di circa 60 mila euro destinato ad avere, durante il programma, spazi sui luoghi pet friendly del Piemonte. Ho presentato un’interrogazione per fare chiarezza su questa decisione, dal momento che non capisco l’effettiva ricaduta in termini di interesse pubblico” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“La tutela degli animali è un tema molto importante, ma è doveroso verificare come vengono impiegati i soldi pubblici. Chiedo alla Giunta di chiarire quali siano le motivazioni e i criteri adottati per il finanziamento di questo programma e se siano stati rispettati i principi di trasparenza e correttezza nella gestione delle risorse regionali” prosegue la Consigliera regionale Pd.

“Voglio capire – precisa Laura Pompeo – quanto la Regione abbia effettivamente stanziato, con quali modalità siano stati assegnati i fondi e quale sia il ritorno effettivo per il Piemonte in termini di promozione territoriale o di altre finalità di pubblico interesse. Non vorremmo trovarci di fronte all’ennesimo caso di utilizzo disinvolto delle risorse pubbliche per finalità poco chiare. I cittadini piemontesi meritano trasparenza e rispetto e occorre capire come vengono spesi i loro soldi”.

Parco della Salute di Torino, Pd: “tanti interrogativi aperti”

Si è tenuta oggi, in IV Commissione, un’informativa dell’Assessore alla Sanità sul Parco della Salute di Torino. Per il Gruppo del Partito Democratico sono intervenuti la Presidente del Gruppo Pd Gianna Pentenero, il Vicepresidente della Commissione Sanità Daniele Valle e le Consigliere regionali Pd Monica Canalis e Nadia Conticelli che stanno portando avanti un lavoro di squadra di analisi sui singoli aspetti del progetto del Parco della Salute.

“Molte sono le questioni che restano aperte sul Parco della Salute e insieme ai colleghi del Partito Democratico abbiamo voluto evidenziare come la strada riguardante progettazione e organizzazione sia sempre più in salita.  Ci sembra che l’Assessore Riboldi, ogni volta, si limiti a annunciare la realizzazione di nuovi edifici all’interno del Parco, ma non parli di una loro gestione e soprattutto non ci presenti un’analisi globale, un progetto di insieme. Continuano a essere evocati investimenti INAIL, ma siamo sicuri che possano coprire ogni cosa? Siamo di fronte a una progettualità caratterizzata da uno spezzettamento nella gestione e questa è una direzione completamente sbagliata” dichiara la Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Gianna Pentenero.

“Inail pare essere diventata la bacchetta magica che finanzia tutti i sogni della Regione, ma dopo 7 anni di Cirio non si è ancora visto un mattone targato Inail (in Piemonte come nel resto d’Italia, salvo un solo caso). L’aumento nel 2024 del finanziamento Inail serviva per sostenere l’aumento dei costi e il dietrofront sui partenariati di Cuneo e Alessandria: dovrà dunque aumentare ancora? E come lo restituiremo?” interviene il Vicepresidente della Commissione Sanità Daniele Valle.

“Lo slittamento a fine 2025 del termine della bonifica smentisce le precedenti previsioni e condiziona la realizzazione dell’opera. A forza di spostare in avanti le scadenze il progetto rimarrà sulla carta” afferma Monica Canalis che ha chiesto spiegazioni sulle tempistiche di bonifica dei lotti di Città della Salute.

“Accorpare le aziende ospedaliere Sant’Anna e Regina Margherita significa disinvestire sulla salute della donna, sulla prevenzione e sulla cura ginecologica, ma anche sulla neonatologia. L’assessore Riboldi oggi in commissione ha confermato la volontà di unire i due ospedali in un’unica azienda, separandola da Città della Salute, e riportando indietro al materno infantile queste aziende, rispetto agli importanti progressi per la prevenzione e il trattamento di malattie ginecologiche, come i tumori dell’utero, delle ovaie e della mammella. In questo modo si indebolirà anche il settore dell’ostetricia, ma poiché invece oggi si va sempre di più verso gravidanze ad alta complessità, con l’aumento dell’età delle partorienti, oltre al progresso della medicina che consente di affrontare la gravidanza anche a donne con patologie” conclude Nadia Conticelli.