Mino GIACHINO e i sostenitori SITAV SILAVORO hanno chiuso l’anno discutendo, nella sede regionale di FDI, sul 2024 trascorso e sul 2025 che arriva.
Un altro anno difficile per Torino che non ha chiuso nessuno dei suoi problemi economici e sociali. Le persone e le aziende in difficoltà sono aumentate e meno male che ci sono tante mense dei poveri che ogni giorno grazie alle donazioni di tanti torinesi generosi forniscono pasti gratis nelle tante mense dei poveri. Vedere la gioia con la quale questi volontari accolgono chi porta borse di generi alimentari, apre il cuore. Torino chiude l’anno come Capitale dei cassa integrati e al 58* posto tra le 100 Città capoluogo come benessere(Sole 24 ore). Dati di cui non vantarsene anche se in Comune alzano le spalle. La decisione europea di puntare solo sull’auto elettrica ha bloccato di fatto le vendite di auto con pesanti ricadute sul lavoro delle case produttrici e delle aziende dell’indotto. Tavares ha portato la trattativa col governo per le lunghe e ha dovuto andarsene alla faccia di chi si era fidato di lui. Il Governo italiano che ha tenuto duro nel confronto si aspetta ora di portare a casa qualche risultato importante. Vedremo quanto dirà Elkann in Parlamento nell’anno nuovo. Entro giugno dovrà essere installata la Fresa che scaverà la TAV dal lato Italia. Ci aspettiamo a breve sostegno del Governo per le aziende dell’indotto, Torino non può perdere un patrimonio industriale così importante.
Chi finisce male come l’aveva iniziato sono le periferie, da Aurora a Barriera di Milano , dove il degrado e lo spaccio la fanno da padrone. Nulla è cambiato dalle denunce fatte dai Parroci della Madonna della Pace, Don Stefano Votta e Don Luca Ramello. La conferma arriva stamane dal Prefetto Donato Cafagna molto più attento del suo predecessore. La criminalità organizzata e la mafia calabrese imperversano. Continua la fuga all’estero di ragazzi neolaureati alla Università o al Politecnico.
I ritardi nella apertura del vecchio traforo ferroviario del Frejus, causa la frana in Francia, oltre a danneggiare le aziende che trasportano verso la Francia hanno bloccato la assunzione di ragazzi valsusini che , senza dirlo ai Notav, dopo aver fatto il corso da macchinisti o aiuto macchinisti hanno visto sospendere l’assunzione da parte delle aziende private di trasporto merci ferroviario.
Ora la Torino responsabile fa il tifo affinché la Meloni riesca a far cambiare la decisione europea sull’auto e Urso riesca a quagliare un piano concreto sugli investimenti di Stellantis. A Torino irrisolto rimane il nodo dei grandi patrimoni non investiti sulle aziende torinesi,
Noi di SiTAV SILAVORO proseguiremo la nostra battaglia per la TAV e per il settore auto, che rappresenterà per Torino il vero e forte rilancio del lavoro e del benessere.
MINO GIACHINO
Il presidente della V Commissione: “Regione impegnata per tutelare ambiente e attività economiche”
“Il tema del cambiamento climatico, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e tutti i rischi correlati al clima vedono la Regione impegnata da tempo. La nascita dell’Osservatorio regionale sui cambiamenti climatici è pertanto una buona notizia su questo fronte complesso che rappresenta una delle priorità da affrontare per il Piemonte”.
E’ il commento di Sergio Bartoli, Presidente della Commissione Ambiente della Regione Piemonte, all’annuncio dato dalla Giunta regionale sulla nascita del nuovo Osservatorio che si dedicherà all’approfondimento degli scenari legati al clima, con l’ausilio di Arpa Piemonte e altri soggetti istituzionali.
“Le città, l’agricoltura, così come il turismo, gli approvvigionamenti idrici e l’economia – aggiunge Bartoli – richiedono che tutti i fenomeni climatici siano monitorati con grande attenzione per prevedere impatti futuri. La Commissione Ambiente sarà certamente attenta agli sviluppi dell’Osservatorio, fornendo un adeguato supporto attraverso la propria attività”.
Tornano i cattolici professionisti?
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
È un vecchio vizio che era addirittura già presente nella lunga e feconda esperienza della
Democrazia Cristiana. Parliamo, cioè, dei cosiddetti cattolici professionisti o, come li chiamava
con una punta di sarcasmo l’indimenticabile Carlo Donat-Cattin, “ i cattolici doc”. Si tratta, cioè,
di quei cattolici impegnati in politica che semplicemente si ritengono più cattolici degli altri in virtù
di una coerenza, di una dirittura morale e di una lungimiranza politica e culturale che erano e
restano tutte da dimostrare. Perchè, com’è evidente, in politica tutto è opinabile anche se non
tutto è lecito e permesso.
Ma, per entrare nel merito di questa categoria, si tratta appunto di una deriva, e di una
degenerazione, che non si è affatto esaurita anche nella stagione contemporanea. Neanche con
l’avvento della cosiddetta seconda repubblica. Anzi, si è ulteriormente accentuata. Ora, con la Dc
era francamente difficile sottolineare le ragioni di questa diversità, anche se gli esempi sono
talmente evidenti che non si possono nascondere. Basti pensare allo stile e al comportamento
concreti di Oscar Luigi Scalfaro e di altri cattolici, come gli intellettuali che parteciparono alla
famosa ‘Assemblea degli esterni’ della Dc nel 1981 che aveva come obiettivo prioritario ed
esclusivo quello di rinnovare e di rifondare la Dc stessa, per rendersene contro. Ma si tratta di una
deriva che si è affinata e perfezionata proprio in questi ultimi anni. E l’ultimo esempio, per
concentrarsi sull’attualità, riguarda proprio la “non discesa in campo” – almeno così pare di capire
ma è sempre comunque molto difficile decifrare il comportamento di alcuni cattolici – dell’ex
Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.
È bastato, cioè, che un personaggio del genere con un curriculum noto e collaudato e benedetto
da esponenti autorevoli come il sempreverde Romano Prodi e da altri segmenti dell’universo
cattolico italiano, per arrivare alla conclusione che Ruffini è ufficialmente il vero cattolico che
scende in campo e che, di conseguenza, può essere il punto di riferimento dell’area cattolica
italiana. A prescindere, come ovvio e scontato, dai consensi reali che, secondo costoro, è una
variabile del tutto indipendente rispetto alla cosiddetta e presunta autorevolezza del nuovo
protagonista.
Ora, senza nulla togliere – come ovvio – al profilo e alla personalità politica e culturale di Ruffini,
quello che non si può non rilevare è che, purtroppo, persiste questa vulgata secondo la quale ci
sono dei cattolici più cattolici degli altri. In virtù di misteriose motivazioni che non sono mai
trasparenti ed oggettive ma che sono il frutto di considerazioni che la cultura del “politicamente
corretto” legittima e certifica. Pertanto, sin quando i Ruffini di turno non scenderanno in campo
dovremmo di nuovo prendere amaramente atto che i cattolici nella politica o sono irrilevanti o
sono ininfluenti o, peggio ancora, non sono affatto credibili e nè, tantomeno, capaci di incidere
attraverso la loro azione concreta nella cittadella politica italiana.
Ecco perchè, alla luce di questa strana e singolare anomalia che resiste malgrado la Dc abbia
chiuso i battenti da oltre 30 anni, forse è anche arrivato il momento per affermare con umiltà ma
con forza che non esistono “cattolici di serie A e cattolici di serie B” e che, soprattutto, va
archiviata definitivamente ed irreversibilmente la curiosa tesi che solo alcuni sono più degni e più
titolati di altri a rappresentare ciò che resta dell’area cattolica nella politica italiana. E lo dico per
rispetto dei cattolici, di tutti i cattolici che hanno una spiccata vocazione alla politica e all’impegno
pubblico. E com’è altrettanto ovvio, nel pieno rispetto del pluralismo delle scelte politiche ed
elettorali dei cattolici italiani. Ma il tutto, comunque sia, deve avvenire senza ridicole primogeniture
e grottesche auto investiture politico, culturali ed etiche.
POLITICA
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FdI saluta il nuovo anno
Si chiude un 2024 complicato con luci e ombre e ci si prospetta dicono gli esperti un 2025 di transizione. Malgrado i grandi eventi che sono molto più semplici da organizzare rispetto alle grandi realizzazioni ma che danno meno ricadute economiche, a causa della crisi del settore auto penalizzato dalla decisione europea voluta da PD e appoggiata da Lo Russo, l’economia torinese continua a crescere meno della media nazionale, Torino scende al 58* posto della qualità della vita.
Laura Pompeo, Consigliera regionale del Partito Democratico, esprime forte preoccupazione per la recente notizia della chiusura dello stabilimento OMI Group di Moncalieri, un evento che avrà ripercussioni significative non solo sugli 11 lavoratori direttamente colpiti, ma anche sull’indotto e sull’intero tessuto economico e sociale del territorio.
“L’OMI Group, specializzato nella produzione di componenti meccanici di precisione per il settore automobilistico, si trova al centro della crisi globale dell’auto, causata anche dalla transizione verso la mobilità elettrica, che ha già ridotto la competitività di un’industria storicamente vitale per la nostra Regione. La chiusura dello stabilimento non rappresenta solo una perdita di posti di lavoro, ma anche una minaccia per la stabilità economica delle famiglie coinvolte e per la coesione sociale della comunità di Moncalieri. È fondamentale che la Regione Piemonte intervenga tempestivamente per affrontare questa emergenza e per evitare la dispersione delle competenze professionali, come richiesto anche dalle organizzazioni sindacali che hanno sollecitato l’apertura di un tavolo di crisi regionale. Per fare chiarezza su quali impegni la Giunta intenda prendere ho presentato un’interrogazione all’Assessore Chiorino” afferma Laura Pompeo.
“La crisi del settore automobilistico richiede una risposta coordinata e tempestiva, con l’attivazione di politiche di riconversione industriale che promuovano innovazione e sostenibilità. Voglio sapere dalla Regione se fosse a conoscenza della situazione dello stabilimento OMI Group prima dell’annuncio di chiusura e, in caso di risposta affermativa, quali azioni siano state intraprese per prevenirla, se sia stato attivato un tavolo di crisi regionale e quali interlocuzioni siano state avviate con l’azienda, i sindacati e gli enti locali, quali strumenti di sostegno, come incentivi per la riconversione, siano stati messi in campo per garantire la continuità produttiva o la reindustrializzazione del sito. Inoltre, chiedo all’Assessore se siano previste azioni concrete per la ricollocazione dei lavoratori licenziati, attraverso politiche attive del lavoro e percorsi di riqualificazione professionale e quali interventi strategici la Regione intende adottare per affrontare la crisi strutturale del settore automobilistico, promuovendo innovazione e sostenendo le imprese della filiera” precisa la Consigliera regionale Pd.
“Non possiamo permettere che la chiusura di OMI Group segni un ulteriore passo verso la deindustrializzazione della nostra regione. È tempo di agire con determinazione e responsabilità per garantire un futuro sostenibile e competitivo all’industria piemontese” conclude Laura Pompeo.
cs
Credo che si tratti di una proposta ragionevole, flessibile e agevolmente rispettabile da tutti quegli esercenti che somministrano o vendono bevande alcoliche in quartieri attenzionati per disordini o alta frequenza di piccola criminalità e spacciatori. Prima di arrivare al modello Caivano o di mandare in strada l’esercito, trovo che sia ragionevole approcciare la questione con gli strumenti ordinari, ampliando le competenze del sindaco”.
Natale 2024
Caro direttore,
in qualità di Consigliere Regionale del Piemonte e Presidente della Commissione Ambiente, desidero rivolgere a tutti i cittadini piemontesi i miei più sinceri auguri di un sereno Natale e di un felice Anno Nuovo.
Le festività natalizie sono un momento di riflessione e di vicinanza, in cui è importante ricordare chi vive situazioni di difficoltà. Un pensiero particolare va alle persone più fragili, a chi è solo o sta affrontando momenti di sofferenza, affinché non si senta abbandonato e possa contare sul sostegno della comunità e delle istituzioni.
Voglio esprimere profonda gratitudine alle forze dell’ordine, ai volontari, ai lavoratori della sanità, agli insegnanti e a tutti coloro che, con il loro impegno quotidiano, garantiscono sicurezza, aiuto e opportunità di crescita alla nostra Regione. La loro dedizione è un esempio prezioso per tutti noi.
Nel 2024 abbiamo fatto passi avanti per tutelare il nostro territorio e migliorare la qualità della vita, e nel 2025 ci impegneremo a portare avanti con determinazione questo percorso, puntando sempre al benessere collettivo e alla salvaguardia del nostro Piemonte.
Che queste feste possano portare pace e serenità nelle case di ciascuno, e che il nuovo anno sia un’occasione per costruire insieme un futuro migliore.
Sergio Bartoli
Presidente Commissione Ambiente
Consigliere regionale del Piemonte