“Rilanciare l’ economia piemontese per la crescita del lavoro e per ridurre le diseguaglianze”.
“Il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà ha avviato verifiche sul caso del detenuto di 73 anni, letteralmente murato vivo nel carcere di Torino Lorusso e Cotugno. È un primo risultato della nostra denuncia: senza la pressione radicale, questa vicenda sarebbe rimasta sepolta sotto anni di silenzi. In uno Stato di diritto, invece, simili condizioni non dovrebbero neppure esistere”. Così in una nota Filippo Blengino, Segretario di Radicali Italiani.
“Il 18 agosto – ricorda Blengino – al braccio C abbiamo incontrato un uomo di 73 anni che ha ricoperto ogni centimetro delle mura e delle finestre con carta stagnola, sigillando la cella con colla. Non esce mai, se non in occasione di TSO. Vive in condizioni igienico-sanitarie inaccettabili, senza controlli medici nonostante evidenti problemi psichiatrici. Il suo unico spiraglio di luce è una fessura nel blindo. Dopo la nostra visita abbiamo scritto alle istituzioni competenti per chiedere un intervento urgente. Nessuno ha risposto. Oggi, finalmente, qualcosa si muove. Ma la verità è una: quando lo Stato rinchiude e abbandona un uomo in queste condizioni, diventa esso stesso carnefice. Questa barbarie deve finire, e deve finire ora” – conclude Blengino.
Ruffino (Az): “Su automotive Urso imbarazzante”
Importante che non si minimizzi, è necessario cambio culturale
Grazie della Vostra bellissima lettera, grazie del Vostro impegno.. Grazie del racconto sui segnali di luce e di speranza.
Come dite anche Voi la situazione in Barriera è peggiorata negli ultimi tempi ,in un Quartiere che trent’anni fa era tutta un’altra cosa.
Le cose sono ancora peggiorate in questi anni nonostante il grande impegno della Parrocchia della Pace prima con Don Stefano Votta e Don Luca Ramello e ora con Voi.
La Parrocchia è stata ed è sicuramente una grande oasi di pace e Speranza ma da sola non ce la può fare.
All’inizio c’è stata una sottovalutazione come aveva constatato Don Stefano Votta nell’ incontro in Prefettura chiesto dal carissimo Monsignor Cesare Nosiglia all’inizio di gennaio del 2022.
Il segnale dato togliendo il punto di sicurezza di Largo Giulio Cesare sicuramente è stato molto negativo. Ma sono convinto che Barriera non è solo un problema di degrado e di mancanza di sicurezza. Servono anche politiche sociali come ha detto recentemente il Prefetto Cafagna. Nell’incontro organizzato tempo fa dal Direttore de La Stampa avevo lanciato la proposta di spostare in Barriera nuove iniziative economiche che portano con sé occasioni di lavoro. Da anni il Comune destina ogni nuova attività in centro, al Lingotto o alle OGR così la distanza tra il Centro e la periferia non fa che aumentare.
In questi anni di bassa crescita economica a Torino sono aumentate le diseguaglianze tra chi sta bene e chi sta male ma anche tra il Centro della Città e gran parte dei Quartieri svantaggiati . Il grave ritardo a definire il progetto della Linea 2 della Metro ha penalizzato ulteriormente la situazione. Certo non basta tinteggiare di nuovo i muri o piantare 400 alberi. Ecco perché insisto a spostare in Barriera il Centro per la Intelligenza Artificiale con i relativi posti di lavoro. Che grande segnale di speranza sarebbe per i giovani di Barriera. Avere il Centro più innovativo della Città in Barriera sarebbe un grande segnale di rinascita che coinvolgerebbe tutti. Pensa se in Largo Giulio Cesare o in una delle piazze di Barriera si riservasse uno stabile al Centro per la IA. I ragazzi dei quattro Licei potrebbero essere coinvolti in pomeriggi di grande formazione e preparazione al nuovo. Le imprese e i ricercatori che arriveranno ogni giorno a Torino al Centro della IA verrebbero in Barriera , si rinnoverebbero tutte le attività e forse , grazie anche al Vostro impegno pastorale , le cose buone scaccerebbero finalmente quelle negative.
Una Petizione che ho lanciato tempo fa sta raggiungendo mille firme certificate.
E’ ora di alzare il confronto con la Amministrazione Comunale.
Rilanciare Barriera di Milano come Aurora e gli altri Quartieri svantaggiati aiuterebbe Torino a uscire dal declino economico e sociale degli ultimi vent’anni.
Ti ringrazio della attenzione e ci vediamo domenica mattina a Messa.,
Mino GIACHINO

“Noi dalla parte della sicurezza e contro il degrado”
«Leggiamo con stupore e amarezza le dichiarazioni del Partito Democratico, che arriva a definire “vergognosi e ipocriti” i manifesti di Gioventù Nazionale comparsi in città negli ultimi giorni. La verità è che il PD, ancora una volta, preferisce minimizzare i problemi reali dei nostri quartieri per nascondere le proprie responsabilità» – dichiara Raffaele Marascio, consigliere di Fratelli d’Italia.
«Non accettiamo lezioni da chi ha governato questa città per decenni lasciandola in condizioni di abbandono. Il Pd e i Giovani Democratici parlano di “case, istruzione e lavoro”, ma dimenticano che proprio le loro politiche fallimentari hanno creato emergenza abitativa, precarietà e quartieri dimenticati. Oggi cercano di nascondere il proprio fallimento accusando Fratelli d’Italia di alimentare odio. Nulla di più falso». – prosegue.
Marascio prosegue: «Non c’è nulla di “divisivo” nel denunciare una sottocultura, quella cosiddetta ‘maranza’, che si traduce troppo spesso in violenza, intimidazione e insicurezza. Difendere il diritto dei cittadini a vivere in quartieri sicuri e decorosi non è odio, ma responsabilità politica. Se il PD pensa che tutto ciò sia un’invenzione propagandistica, venga a parlare con le famiglie che ogni giorno subiscono degrado e paura sotto casa».
Infine, sottolinea: «Invece di fare retorica, il PD spieghi ai cittadini come intende risolvere i problemi concreti, perché per ora si è limitato a pontificare contro chi ha il coraggio di dire la verità. Noi continueremo a difendere le nostre comunità, senza paura e senza ipocrisie».
“La Regione non può restare a guardare. Il Pd al fianco dei lavoratori”
10 settembre 2025 – “La decisione di Algo Group, azienda attiva nella componentistica auto aftermarket, di cessare l’attività nel sito di Orbassano, prevedendo il licenziamento di 26 lavoratori, oltre la metà della forza lavoro, rappresenta l’ennesima crisi industriale che colpisce un territorio che continua a pagare il prezzo della crisi dell’automotive. Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata per chiedere all’Assessore al Lavoro quali azioni intenda intraprendere per tutelare l’occupazione e per aprire un confronto immediato con l’azienda e le parti sociali” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.
“Il fondo Illimity SGR, che aveva rilevato Algo nel 2024 con l’obiettivo di rilanciarla, ha scelto di chiudere il sito torinese senza alcuna garanzia di reindustrializzazione. È una scelta grave, che dimostra ancora una volta quanto sia fragile la filiera produttiva nel nostro territorio e quanto sia urgente un piano regionale per la transizione industriale. Serve una regia pubblica, serve una visione. Non possiamo continuare a rincorrere le crisi aziendali senza strumenti e senza strategie. La Regione deve attivarsi subito per evitare che Orbassano diventi un deserto industriale” aggiunge la Consigliera regionale Pd.
Luca Di Salvo, capogruppo in Consiglio Comunale del Partito Democratico di Orbassano, ha affermato: “Il territorio di Orbassano in questi anni è stato ripetutamente colpito da chiusure e delocalizzazioni, tra queste voglio ricordare il caso della Afs Service, azienda della logistica che lavorava con una commessa unica per Amazon, che due anni fa ha licenziato 137 dipendenti, crisi sulla quale Comune, Regione e Governo sono intervenute tardi e infruttuosamente. Anche la storica azienda Av-El è stata recentemente oggetto di chiusura, togliendo lavoro a 60 famiglie. Orbassano merita una politica che sappia attrarre investimenti, non abbandoni”.
“La risposta dell’Assessore Chiorino ha, purtroppo, confermato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo dei 26 lavoratori del reparto di Produzione e Logistica di Algo. Ci saremmo aspettati, come richiesto, il dettaglio delle azioni concrete previste, ma l’Assessore si è limitata a dire che la Regione farà “tutto ciò che è nelle sue possibilità per salvaguardare i livelli occupazionali e tutelare i lavoratori coinvolti”. Monitoreremo con attenzione la situazione e saremo al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie nella battaglia per preservare i posti di lavoro” concludono Pompeo e Di Salvo.
cs
“In Italia, come recitava la miglior tradizione democratico cristiana, ‘si vince al centro’ ma,
soprattutto, ‘si governa dal centro’. Una riflessione che valeva ieri e che vale anche e soprattutto
oggi. Ma il Centro non è dappertutto. Come noto, nella coalizione della sinistra radicale, populista,
estremista ed ideologica il Centro semplicemente non esiste. E oggi il Centro è rappresentato da
due soli partiti: Azione di Carlo Calenda da un lato e Forza Italia di Antonio Tajani dall’altro. Ed è
per questa ragione, semplice ma oggettiva, che questi due partiti centristi non possono non avere
punti di convergenza politica, culturale e programmatica. Sono gli unici due partiti centristi,
riformisti, europeisti e di governo del nostro paese. Una ragione in più per trovare punti di intesa e
di accordo in vista delle prossime competizioni elettorali”.
On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’
La colpa di Meloni? Far bene la madre e il premier
Di Monica Macchioni
Una opposizione cosi, se non ci fosse, il governo dovrebbe inventarsela.
Ma dubito che saprebbe fare di meglio di quanto gli ha fornito su un piatto d’argento la sorte.
Un’opposizione composta dalla Schlein, più efficace di Licio Gelli nel distruggere gli ultimi Comunisti rimasti, e da Italia Viva, che campa col sogno della caduta del governo Meloni per poi risvegliarsi con l’incubo di trovare Giorgia ancora seduta sul suo scranno…
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