POLITICA- Pagina 12

La lettera dei parroci di Torino Barriera e Aurora: Giachino risponde

 Dopo gli episodi di criminalità: “Gente spaventata, ma non ci sono solo problemi” 

Carissimo Don Andrea,
Grazie della Vostra bellissima lettera, grazie del Vostro  impegno.. Grazie del racconto sui  segnali di luce e di speranza.
Come dite anche Voi la situazione in Barriera è peggiorata negli ultimi tempi ,in un Quartiere che trent’anni fa era tutta un’altra cosa.
Le cose sono ancora peggiorate in questi anni nonostante il grande impegno della Parrocchia della Pace prima con Don Stefano Votta e Don Luca Ramello e ora con Voi.
La Parrocchia è stata ed è sicuramente una grande oasi  di pace e Speranza ma da sola non ce la può fare.
All’inizio c’è stata una sottovalutazione come aveva constatato Don Stefano Votta nell’ incontro in Prefettura chiesto dal carissimo Monsignor Cesare Nosiglia all’inizio di gennaio del 2022.
Il segnale dato togliendo il punto di sicurezza di Largo Giulio Cesare sicuramente è stato molto  negativo. Ma sono convinto che Barriera non è solo un problema di degrado e di mancanza di sicurezza. Servono anche politiche sociali come ha detto recentemente il Prefetto Cafagna. Nell’incontro  organizzato tempo fa dal Direttore de La Stampa avevo lanciato la proposta di spostare in Barriera nuove iniziative economiche che portano con sé occasioni di lavoro. Da anni il Comune destina ogni nuova attività in centro, al Lingotto o alle OGR così la distanza tra il Centro e la periferia non fa che aumentare.
In questi anni di bassa crescita economica a Torino sono aumentate le diseguaglianze tra chi sta bene e chi sta male ma anche tra il Centro della Città e gran parte dei Quartieri svantaggiati . Il grave ritardo a definire il progetto della Linea 2 della Metro ha penalizzato ulteriormente la situazione. Certo non basta tinteggiare di nuovo i muri o piantare 400 alberi. Ecco perché insisto a spostare in Barriera il Centro per la Intelligenza Artificiale con i relativi posti di lavoro. Che grande segnale di speranza sarebbe per i giovani di Barriera. Avere il Centro più innovativo della Città in Barriera sarebbe un grande segnale di rinascita che coinvolgerebbe tutti. Pensa se in Largo Giulio Cesare o in una delle piazze di Barriera si riservasse uno stabile al Centro per la IA. I ragazzi dei quattro Licei potrebbero essere coinvolti in pomeriggi di grande formazione e preparazione al nuovo. Le imprese e i ricercatori che arriveranno ogni giorno  a Torino al Centro della IA verrebbero in Barriera , si rinnoverebbero tutte le attività e forse , grazie anche al Vostro impegno pastorale , le cose buone scaccerebbero finalmente quelle negative.
Una Petizione che ho lanciato tempo fa sta raggiungendo mille firme certificate.
E’ ora di alzare il confronto con la Amministrazione Comunale.
Rilanciare Barriera di Milano come Aurora e gli altri Quartieri svantaggiati aiuterebbe Torino a uscire dal declino economico e sociale degli ultimi vent’anni.
Ti ringrazio della attenzione e ci vediamo domenica mattina a Messa.,

Mino GIACHINO

Marascio (FdI): “Il PD fa propaganda sulla pelle dei cittadini”

“Noi dalla parte della sicurezza e contro il degrado”

«Leggiamo con stupore e amarezza le dichiarazioni del Partito Democratico, che arriva a definire “vergognosi e ipocriti” i manifesti di Gioventù Nazionale comparsi in città negli ultimi giorni. La verità è che il PD, ancora una volta, preferisce minimizzare i problemi reali dei nostri quartieri per nascondere le proprie responsabilità» – dichiara Raffaele Marascio, consigliere di Fratelli d’Italia.

«La sicurezza non è uno slogan, ma un diritto che deve essere garantito a tutti i cittadini. In molte zone di Torino, i problemi legati a degrado, microcriminalità e spaccio sono sotto gli occhi di tutti. Parlare di “inclusione” senza affrontare seriamente questi fenomeni significa voltarsi dall’altra parte e lasciare soli residenti, famiglie e commercianti» aggiunge Marascio.

«Non accettiamo lezioni da chi ha governato questa città per decenni lasciandola in condizioni di abbandono. Il Pd e i Giovani Democratici parlano di “case, istruzione e lavoro”, ma dimenticano che proprio le loro politiche fallimentari hanno creato emergenza abitativa, precarietà e quartieri dimenticati. Oggi cercano di nascondere il proprio fallimento accusando Fratelli d’Italia di alimentare odio. Nulla di più falso». – prosegue.

Marascio prosegue: «Non c’è nulla di “divisivo” nel denunciare una sottocultura, quella cosiddetta ‘maranza’, che si traduce troppo spesso in violenza, intimidazione e insicurezza. Difendere il diritto dei cittadini a vivere in quartieri sicuri e decorosi non è odio, ma responsabilità politica. Se il PD pensa che tutto ciò sia un’invenzione propagandistica, venga a parlare con le famiglie che ogni giorno subiscono degrado e paura sotto casa».

Infine, sottolinea: «Invece di fare retorica, il PD spieghi ai cittadini come intende risolvere i problemi concreti, perché per ora si è limitato a pontificare contro chi ha il coraggio di dire la verità. Noi continueremo a difendere le nostre comunità, senza paura e senza ipocrisie».

Raffaele Marascio
Fratelli d’Italia

Pompeo – Di Salvo (PD): “Algo chiude a Orbassano, 26 licenziamenti”

“La Regione non può restare a guardare. Il Pd al fianco dei lavoratori”

10 settembre 2025 – “La decisione di Algo Group, azienda attiva nella componentistica auto aftermarket, di cessare l’attività nel sito di Orbassano, prevedendo il licenziamento di 26 lavoratori, oltre la metà della forza lavoro, rappresenta l’ennesima crisi industriale che colpisce un territorio che continua a pagare il prezzo della crisi dell’automotive. Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata per chiedere all’Assessore al Lavoro quali azioni intenda intraprendere per tutelare l’occupazione e per aprire un confronto immediato con l’azienda e le parti sociali” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“Il fondo Illimity SGR, che aveva rilevato Algo nel 2024 con l’obiettivo di rilanciarla, ha scelto di chiudere il sito torinese senza alcuna garanzia di reindustrializzazione. È una scelta grave, che dimostra ancora una volta quanto sia fragile la filiera produttiva nel nostro territorio e quanto sia urgente un piano regionale per la transizione industriale. Serve una regia pubblica, serve una visione. Non possiamo continuare a rincorrere le crisi aziendali senza strumenti e senza strategie. La Regione deve attivarsi subito per evitare che Orbassano diventi un deserto industriale” aggiunge la Consigliera regionale Pd.

Luca Di Salvo, capogruppo in Consiglio Comunale del Partito Democratico di Orbassano, ha affermato: “Il territorio di Orbassano in questi anni è stato ripetutamente colpito da chiusure e delocalizzazioni, tra queste voglio ricordare il caso della Afs Service, azienda della logistica che lavorava con una commessa unica per Amazon, che due anni fa ha licenziato 137 dipendenti, crisi sulla quale Comune, Regione e Governo sono intervenute tardi e infruttuosamente. Anche la storica azienda Av-El è stata recentemente oggetto di chiusura, togliendo lavoro a 60 famiglie. Orbassano merita una politica che sappia attrarre investimenti, non abbandoni”.

“La risposta dell’Assessore Chiorino ha, purtroppo, confermato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo dei 26 lavoratori del reparto di Produzione e Logistica di Algo. Ci saremmo aspettati, come richiesto, il dettaglio delle azioni concrete previste, ma l’Assessore si è limitata a dire che la Regione farà “tutto ciò che è nelle sue possibilità per salvaguardare i livelli occupazionali e tutelare i lavoratori coinvolti”. Monitoreremo con attenzione la situazione e saremo al fianco dei lavoratori e delle loro famiglie nella battaglia per preservare i posti di lavoro” concludono Pompeo e Di Salvo.

cs

(AVS): “Saluggia non può diventare il cimitero nucleare d’Italia”

«Il sito Avogadro di Saluggia è fragile, vetusto e a rischio ambientali e idrogeologico. Eppure, SOGIN, vuole acquistarlo a titolo definitivo per 15 milioni di euro. Un’operazione che sancirebbe la trasformazione di un deposito temporaneo in un punto di raccolta permanente per le scorie nucleari italiane, comprese quelle in arrivo dall’estero dopo il riprocessamento. È inaccettabile».
Lo dichiarano Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, e Alice Ravinale, Capogruppo AVS in Consiglio regionale del Piemonte, annunciando un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’ambiente e in Regione Piemonte.
«A 700 metri dal fiume Dora Baltea e a 1400 dai pozzi dell’acquedotto del Monferrato, il sito Avogadro è una bomba ambientale. Non lo dicono pericolosi ecoterroristi, ma l’ARPA, l’ISIN, e il Piano Regolatore del Comune di Saluggia, che chiede la completa denuclearizzazione dell’area. Eppure il Governo tace e SOGIN rilancia: nel bilancio 2024 appena pubblicato si dice chiaramente che sono in corso trattative per l’acquisto del sito da parte dell’attuale proprietario, il Gruppo Stellantis, che in questo modo peraltro si libererebbe, dopo aver incassato canoni per anni e con una lauta liquidazione, da un investimento senza dubbio pericoloso. Il Ministro è a conoscenza di ciò? Non dovrebbe invece escludere l’utilizzo del sito per lo stoccaggio di nuove scorie e avviare finalmente la bonifica e la riconversione dell’area? E la Regione Piemonte, resta a guardare? Saluggia è da sempre un’area a rischio, non può diventare il cimitero nucleare d’Italia. Il Governo chiarisca subito. La salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente non sono negoziabili».

Merlo: Centro, ci sono solo Forza Italia e Azione. Va trovata un’intesa

“In Italia, come recitava la miglior tradizione democratico cristiana, ‘si vince al centro’ ma,
soprattutto, ‘si governa dal centro’. Una riflessione che valeva ieri e che vale anche e soprattutto
oggi. Ma il Centro non è dappertutto. Come noto, nella coalizione della sinistra radicale, populista,
estremista ed ideologica il Centro semplicemente non esiste. E oggi il Centro è rappresentato da
due soli partiti: Azione di Carlo Calenda da un lato e Forza Italia di Antonio Tajani dall’altro. Ed è
per questa ragione, semplice ma oggettiva, che questi due partiti centristi non possono non avere
punti di convergenza politica, culturale e programmatica. Sono gli unici due partiti centristi,
riformisti, europeisti e di governo del nostro paese. Una ragione in più per trovare punti di intesa e
di accordo in vista delle prossime competizioni elettorali”.

On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’

La colpa di Meloni? Far bene la madre e il premier

Di Monica Macchioni

Una opposizione cosi, se non ci fosse, il governo dovrebbe inventarsela.

Ma dubito che saprebbe fare di meglio di quanto gli ha fornito su un piatto d’argento la sorte.

Un’opposizione composta dalla Schlein, più efficace di Licio Gelli nel distruggere gli ultimi Comunisti rimasti, e da Italia Viva, che campa col sogno della caduta del governo Meloni per poi risvegliarsi con l’incubo di trovare Giorgia ancora seduta sul suo scranno…

 

Leggi l’articolo sul Graffio.net:

La colpa di Meloni? Far bene la madre e il premier

Bartoli: “Proposta distanza minima dai cimiteri per edilizia, tema importante per tanti Comuni”

 

“I Sindaci da tempo aspettano risposte definitive”

Il Consiglio regionale ha approvato questa mattina una Proposta di Legge al Parlamento per rendere più facili ai Comuni le deroghe alla distanza minima di rispetto dai cimiteri prevista dal Testo unico sulle norme sanitarie del 2002, in particolare per esigenze di interesse pubblico o per pratiche già in essere prima dell’entrata in vigore della norma.

“Può sembrare un tema squisitamente tecnico – spiega Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Ambiente e Consigliere del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente PML -; in realtà numerosi Sindaci mi hanno interpellato per sottolineare l’importanza di porre mano a una normativa, di competenza statale, che di fatto blocca pratiche edilizie da anni e mette paletti molto stringenti a iniziative urbanistiche rilevanti per piccoli comuni o comuni montani. In molte situazioni la fascia di rispetto di 200metri dal cimitero è difficile da mantenere, sia per l’orografia del terreno, sia perché magari il cimitero è già diviso dall’abitato da rilievi, torrenti, o magari dalla viabilità. Sono molte le iniziative, pubbliche e anche private, che attendono risposte e con questo atto il Consiglio regionale inizia, come già accaduto in Veneto, un percorso che speriamo porti il Parlamento a legiferare al più presto in merito”.

“Questa proposta al Parlamento – commenta Bartoli -, viene incontro alle esigenze di tanti comuni del nostro Piemonte, prevedendo un’applicazione più elastica delle deroghe fino a 100 o anche 50 metri dai cimiteri, per specifici interventi edilizi o per quelli già in essere prima dell’entrata in vigore della Legge e da questa bloccati. E’ una risposta rapida, a poco più di un anno dall’insediamento di questa Maggioranza, nel venire incontro alle esigenze del territorio: l’impegno nel confronto e nell’ascolto degli Enti Locali è una delle cifre del nostro modo di affrontare e risolvere le problematiche che giungono dagli Amministratori locali”.

Grimaldi (Avs): “Da FdI insulti e foto offensive”

Politica svuotata e ridotta a provocazioni da bar. Altro che confronto politico
A Torino, un consigliere di FdI Stefano Bolognesi, si è fatto fotografare davanti alla Festa dell’Unità scrivendo “Porto Zeus in area cani”. Un gesto che, più che provocatorio, è rivelatore: quando non si hanno argomenti, si ricorre all’umorismo da sottoscala e agli insulti travestiti da battute.
Lo afferma Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra.
Mi rivolgo – prosegue il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi – agli esponenti di Fratelli d’Italia, partito attualmente al governo del Paese: è questa la vostra idea di confronto politico? O pensate che basti un cane e una didascalia per marcare il territorio?
Mi rivolgo al coordinatore nazionale di FdI Donzelli, davvero trova normale che un suo rappresentante riduca la politica a una foto da social, degna di una provocazione da bar? Lunedì prossimo ci sarò anch’io alla Festa dell’Unità di Torino. Se volete passare, vi prometto che non serve il guinzaglio. Basta – conclude Grimaldi – un po’ di rispetto.

Pompeo (PD): “Lear: l’investimento FIPA è una svolta positiva”

Ora la Regione vigili per garantire occupazione e futuro industriale

Torino, 9 settembre 2025 – “L’annuncio dell’investimento da parte di FIPA – Fabbrica Italiana Produzione Autoveicoli – per il rilancio del sito Lear di Grugliasco è una notizia che accogliamo con favore. Dopo mesi di angoscia e incertezza per i 376 lavoratori coinvolti, si apre finalmente uno spiraglio concreto verso una reindustrializzazione del sito. Ma ora serve un impegno attento e costante da parte di tutti per trasformare questa opportunità in una vera rinascita industriale” afferma la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo, commentando l’esito del tavolo ministeriale tenutosi oggi al MIMIT, in cui è stato ufficializzato l’ingresso di FIPA – una newco con soci italiani e cinesi – con un investimento tra gli 80 e i 100 milioni di euro per assemblare e commercializzare quadricicli elettrici Desner destinati al mercato europeo.

“L’obiettivo di produrre 20.000 veicoli all’anno e di assorbire tra i 200 e i 250 dipendenti è un primo passo importante, ma non sufficiente. Bisogna garantire che il piano industriale sia solido, sostenibile e capace di valorizzare le competenze presenti nel sito. I lavoratori Lear hanno dimostrato una dignità e una determinazione straordinarie: meritano risposte certe, non soluzioni a metà” aggiunge la Consigliera regionale Pd.

“Credo che saranno importanti i due tavoli, industriale e sociale, che verranno avviati e invito la Regione a svolgere un ruolo attivo e di garanzia. Il primo incontro è fissato per il 9 ottobre, ma il tempo stringe. È fondamentale, quindi, che la Regione accompagni questo percorso con strumenti di politica attiva, formazione e monitoraggio, affinché l’accordo quadro previsto per novembre sia davvero vincolante e tuteli l’intera comunità lavorativa. Il Partito Democratico, in un’ottica di collaborazione, continuerà a seguire da vicino ogni passaggio, con l’obiettivo di garantire occupazione, sviluppo e dignità per Grugliasco e per tutto il comparto automotive piemontese” conclude Laura Pompeo

cs

Trafori alpini: Giachino risponde a Gribaudo

L’onorevole Chiara Gribaudo fa bene a porre il problema creato dalla chiusura per manutenzione straordinaria del Monte Bianco che crea problemi ai trasporti di un Paese come l’Italia che di trasporti ha più bisogno di tutti gli altri. In questo caso però il Ministro Salvini non ha alcuna responsabilità . Responsabilità ne hanno invece coloro che nel 2015, a  cinquant’anni dalla inaugurazione del Traforo autostradale, non pensarono  alle alternative. Non solo non si pose allora il tema del raddoppio ma neanche si accelero ‘ la costruzione della TAV, la grande e più alternativa perche’ oltre a ridurre il congestiona mento del traffico , diminuirà in modo strutturale l’inquinamento . Invece la TAV va avanti a rilento e venne fermata dai due governi Conte con cui oggi il PD vuole sciaguratamente costruire il campo largo. La chiusura obbligata del Traforo fa venire a galla tutte le conseguenze negative dei blocchi causati dai NOTAV e dai  NOTangenziale di Torino .
Il tema da porre invece è quello relativo ai tempi di costruzione delle opere italiane. Il tempo perso nella realizzazione della TAV li paga la economia che cresce di meno da anni, li paga il lavoro, li paga il PIL che cresce poco e non riduce il Debito pubblico e il suo costo. Il tavolo è da fare con i Sindaci e i Parroci della Val di Susa che sono contrari alla TAV e in tanti modi la rallentano autorizzando il Festival della Felicità e i Campeggi dei NoTav che si concludono sempre con l’assalto violento del  cantiere a Chiomonte. Il risultato di chi ha rallentato la TAV sarà quello di far  raddoppiare due trafori autostradali alpini prima il Frejus e domani il Bianco.
Gli unici che non hanno responsabilità e che hanno la coscienza a posto siamo noi  SITAV  che riempimmo piazza Castello il 10 Novembre del 2018.  Grazie a quella Piazza e grazie al voto  del Senato del 7 agosto 2019 , che salvo’ l’opera,  L’Europa ha deciso di cofinanziare non solo il tratto internazionale della TAV ma anche la tratta da Susa a Torino. Le reti ferroviarie sono e saranno sempre più strategiche al punto che ogni anno dalla Cina arrivano in Europa ventimila treni merci. Senza scambi commerciali il nostro Paese crescerebbe ancora di meno e il costo lo pagherebbero sempre i più deboli e i senza lavoro.
Mino Giachino 
SITAV SILAVORO