LIFESTYLE- Pagina 463

Creaturamia…il dramma di madre e figlio

teatro cubo

È una storia di forza e di tenacia, di dolore ma pure di ottimismo

 

Lo spettacolo Creaturamia… andrà in scena al Cuboteatro di Torino il 10 e l’11 gennaio prossimo: un monologo a tinte forti, che parla del dramma di una madre il cui figlio, dopo la morte del padre, diventa tossicodipendente. Liberamente tratto dal romanzo Caracreatura di Pino Roveredo (edito da Bompiani), Creaturamia… non è semplicemente una storia di dipendenza dalla droga e di legami familiari che vanno in frantumi. È, infatti, anche una storia di forza e di tenacia, di dolore ma pure di ottimismo, la storia di una madre che combatte per quello a cui tiene di più: suo figlio. Creaturamia… è scritto, diretto e interpretato dall’attrice-regista Marianna Esposito.

Fondi europei per giovani e donne

parlamento europeo

Riapprovato il 29 dicembre dalla Giunta regionale il programma operativo 2014-2020 cofinanziato dal Fondo sociale europeo

 

Il documento, che contiene modifiche basate sulle osservazioni pervenute dall’Unione Europea e proposte dall’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero, riassume le linee di intervento prioritarie e prevede azioni per un totale di 872.290.000 euro. Le principali variazioni riguardano gli investimenti per la disoccupazione giovanile e la promozione di occupazione femminile, in un quadro generale volto a rimettere l’impresa al centro delle politiche economiche e dei processi di sviluppo, con azioni di investimento su misure di sostegno che evitino la perdita permanente di capacità produttiva e di posti di lavoro, ma anche su una maggiore intensità e profondità delle innovazioni.

 

Tra i principali cambiamenti effettuati va evidenziato l’inserimento della priorità di investimento dedicata alla lotta alla disoccupazione giovanile, all’interno della più generale priorità a sostegno dell’accesso al lavoro di persone disoccupate e inattive, per cui l’impegno regionale è di circa 224 milioni di euro, pari a un quarto del valore complessivo del programma. Nel dettaglio, si tratta di azioni in favore dei giovani, in particolare verso quelli che non svolgono attività lavorative, non seguono corsi di studio o di formazione, incluso chi è a rischio di esclusione sociale e appartiene a comunità emarginate. “I fondi – precisa Pentenero – sono destinati ad esempio a percorsi di formazioni per giovani assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, alla creazione di punti di contatto per il profiling, l’accompagnamento al lavoro, l’orientamento”.

 

Verrà inoltre incrementato lo stanziamento per le priorità di investimento dedicate alla promozione dell’occupazione femminile (ora di 17 milioni di euro a fronte di un’ipotesi iniziale di circa 12 milioni), volte a favorire la conciliazione tra vita professionale e vita privata con misure come la promozione del “welfare aziendale”. Verrà rafforzata la modernizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro (17 milioni a fronte di un’ipotesi iniziale di 14), come i servizi per l’impiego pubblici e privati di promozione dell’occupazione, grazie a opere che migliorino anche la mobilità professionale transnazionale e la cooperazione tra le istituzioni ed i soggetti interessati.

 

Novità anche il rafforzamento dei meccanismi di coordinamento formale con i programmi del Fondo sociale europeo a titolarità delle amministrazioni centrali come programma nazionale, sistemi e politiche attive per l’occupazione, scuola, inclusione, governance. “In primavera – anticipa Pentenero – saremo pronti a partire con la nuova programmazione. Sarà una sfida importante soprattutto per il cambiamento che ci si prospetta”.

 

(www.regione.piemonte.it)

Polvere di stelle all'Alfateatro

SPETTACOLI

La parte comica è affidata a Marco Grilli, la soubrette è Laura Lafòrge

 

La famiglia Grilli presenta “Polvere di stelle”, rivista comico musicale: la parte comica è affidata a Marco Grilli, la soubrette è Laura Lafòrge, le coreografie sono di Anita Cedroni e la regia è di Augusto Grilli. Il prezzo dei biglietti è di 15 euro, ridotto 10 euro. Info: 0118399929, 3342617947, www.alfateatro.com. L’appuntamento è in Via Casalborgone 16 alle ore 21.

Luci d’artista? Le ammiro dal bus

artista luci 2Una “gita” per le vie del centro a bordo del CitySightseeing

 

Il clima di Natale già si respira. E cosa c’è di meglio per calarsi nell’atmosfera – di una “gita” per le vie del centro a bordo del CitySightseeing, per ammirare le Luci d’Artista?. E’ possibile fare un tour delle installazioni luminose  ogni sabato  e domenica fino al 4 gennaio alle 17.30. Il percorso si chiama ‘Lights on the Bus!’ e viene proposto dalla Città a turisti e cittadini, Le opere saranno illustrate a bordo da una guida turistica.
   

 

(Foto: il Torinese)

Chiamparino: “il 2015 e il 2016 saranno gli anni più duri per il Piemonte”

Ha strizzato anche l’occhio alla minoranza quando ha dichiarato di “registrare il positivo atteggiamento dei consiglieri, compreso quello delle opposizioni, Forza Italia guidata da Gilberto Pichetto ed il Movimento 5 Stelle, che si è rivelato interlocutore non soltanto capace di protestare”

 

chiampa gofalone“Per la Regione Piemonte il 2015 ed il 2016 saranno gli anni più difficili. Quello che viene sarà molto complicato: bisognerà rimettere la macchina regionale in condizione di procedere sulle sue ruote. Così come l’abbiamo presa in mano, e come è ancora in larga parte, l’ente Regione non è in grado di creare crescita e coesione sociale”. Parola di governatore. Così Sergio Chiamparino alla sua prima conferenza stampa di fine anno, dialogando con i giornalisti. Il presidente della Regione parla di ulteriori tagli alle spese:

 

“Nella migliore delle ipotesi la Regione dovrà tagliare nel 2015 un terzo della spesa non vincolata, quindi circa 150 milioni. Bisogna fare uno sforzo, rivedere radicalmente, in alcuni casi, la logica della politica di spesa. Per questo l’8 gennaio è convocata una riunione di Giunta per impostare gli obiettivi politici. Quello che ci aspetta – ha spiegato – non sono solo tagli e riorganizzazione. Bisogna anche cambiare verso alle politiche: la sfida a cui siamo chiamati è saper creare quel giusto mix tra continuità e competitività tra istituzioni basato sulla qualità e il cofinanziamento dei progetti. Occorre quindi rifare leggi regionali per ridefinire criteri e parametri di spesa”.  Ha strizzato anche l’occhio alla minoranza quando ha dichiarato di “registrare il positivo atteggiamento dei consiglieri, compreso quello delle opposizioni, Forza Italia guidata da Gilberto Pichetto ed il Movimento 5 Stelle, che si è rivelato interlocutore non soltanto capace di protestare”.chiampa manifesto

 

 Chiamparino ha rivendicato tra i suoi provvedimenti di governo il piano di riqualificazione strutturale della spesa, il riordino della rete ospedaliera, i disegni di legge sulla semplificazione e sulle funzioni di Province e Città metropolitana, ed ha garantito che gli aumenti della tassazione chiesti alla parte di piemontesi con un reddito superiore ai 28.000 euro annui “sono il primo e ultimo sforzo, necessario per fronteggiare in parte il disavanzo della Regione. Per quanto mi riguarda non si intende andare oltre, e lo dico senza se e senza ma”.

 

Sulle proteste in atto in alcuni territori sulla nuova rete ospedaliera, il presidente è stato netto: “c’è spazio per aggiustamenti, da effettuare a parità di risorse, tempi e qualità del servizio. Ma una pubblica amministrazione in lite non fa accordi: chi vorrà ricorrere al Tar è legittimato a farlo, ma poi bisognerà aspettare di vedere cosa dicono i giudici. C’è un rapporto inversamente proporzionale tra le probabilità di aggiustamento e la modalità dei ricorsi. Noi siamo abituati a ragionare con le amministrazioni locali dal punto di vista politico. Altrimenti a la guerre comme a la guerre”.

 

giunta regionale chiampaIl governatore non poteva non parlare anche dei costi della politica ed è intervenuto sulla riduzione delle indennità dei consiglieri regionali (“Il Consiglio è sovrano e vorrei evitare gesti che suonino come prevaricatori o provocatori. In primavera dovremo discutere importanti leggi finanziarie, e credo che in quel contesto si debba trovare il modo di ridurrle)” e si è augurato che “nel 2015 il rapporto con il Governo sia improntato a un forte spirito di riforma dell’istituto della Regione. Dovrebbe essere approvata la riforma del Senato, che vedrà la seconda Camera imperniata sul ruolo delle autonomie locali. Se si perde l’occasione per un forte check-up delle Regioni, non solo delle loro dimensioni, rischiamo di vedere passare un tram che poi non ci sarà più”.

 

Non è mancata la risposta al sito del Governo soldipubblici.gov.it, che ha messo il Piemonte al primo posto tra le Regioni sulla spesa per le consulenze: “E’ un sito importantissimo, fondamentale per la trasparenza sulle spese, ma è indispensabile omogeneizzare i criteri attraverso i quali le Regioni catalogano le spese, altrimenti si rischia di avere confronti non pertinenti. Sulle consulenze non siamo affatto i più spendaccioni, ed in ogni caso si tratta di spese abbondantemente indietro nel tempo”.

 

Stangatina natalizia, aumentano Irpef e bollo auto ma non l’Irap

REGIONE PALAZZO

Il vicepresidente della Regione: “abbiamo dovuto incrementare la pressione fiscale perché l’aiuto del Governo è necessario per portare la Regione fuori dalla sua gravissima crisi finanziaria. Senza non ce la faremmo”

 

La Giunta regionale lo dice apertamente: “è una manovra dolorosa” ma necessaria per dare un futuro alla Regione. E’ in sintesi il pensiero del vicepresidente del Piemonte  Aldo Reschigna dopo che il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sulle disposizioni urgenti in materia fiscale e tributaria. In sostanza più tasse che garantiranno entrate per 110 milioni di euro.

 

“Abbiamo cercato di farlo salvaguardando le fasce più basse, non toccate dagli aumenti, e mantenendo l’impegno del presidente Chiamparino a non aumentare l’Irap, che invece si è verificato in altre Regioni in condizioni simili alla nostra. Lo abbiamo fatto per non colpire l’economia piemontese, che non avrebbe retto un simile aumento, ma abbiamo dovuto incrementare la pressione fiscale perché l’aiuto del Governo è necessario per portare la Regione fuori dalla sua gravissima crisi finanziaria. Senza non ce la faremmo”.

 

Il disegno di legge stabilisce l’aumento dell’aliquota dell’addizionale regionale Irpef per 624mila contribuenti, meno di un quarto del totale: i 496mila che sono posizionati nello scaglione tra i 28mila ed i 55mila euro avranno un incremento dello 0,44%; l’aumento più forte, un punto percentuale, coinvolgerà i 127mila appartenenti ai due ultimi scaglioni, quelli oltre i 55mila ed i 75mila euro. Invece, i quasi 2 milioni di piemontesi che rientrano negli scaglioni di imposta fino a 15mila euro e fino a 28mila euro non subiranno alcun aumento (guarda la tabella). È prevista per il 2015 una detrazione di 100 euro per ciascun figlio, per tutte le famiglie con più di tre figli a carico e un’agevolazione di 250 euro per le famiglie con figli disabili.

 

Il bollo auto subirà un incremento progressivo per gli autoveicoli di potenza superiore ai 53 kw: 6% fino a 100kw, 8% per quelli di potenza superiore a 100kw e fino a 130kw, 10% per quelli di potenza superiore a 130kw.

 

Il dibattito ha introdotto l’esenzione del pagamento dell’Irap per le start up innovative dal 1° gennaio 2015 per quattro anni e, per venire incontro ai Comuni colpiti dagli eventi alluvionali di ottobre e novembre, e la rinuncia delle amministrazioni regionale e provinciali ai tributi per lo smaltimento in discarica dei rifiuti di origine alluvionale nel corso del quarto trimestre 2014.

 

Il testo prevede poi che nella determinazione dei canoni per l’uso delle acque pubbliche ci si attenga ai principi stabiliti a livello comunitario per incentivare un uso razionale della risorsa idrica e per conseguire un adeguato contributo al recupero dei costi, in applicazione del principio “chi inquina paga”. È infine definito l’incremento della misura del canone per l’uso energetico dell’acqua pubblica, con una progressività che tutela maggiormente le piccole utenze rispetto alle grandi.

 

E’ stato inoltre dato parere  alla sospensione per 24 mesi dell’obbligo per i commercianti operanti su area pubblica di richiedere al Comune il documento “attestante la verifica di regolarità contributiva e fiscale dell’impresa, ad aumentare le tariffe del diritto di escavazione tenendo in considerazione il costo ambientale calcolato sulla base della geomorfologia del territorio, della vocazione dei terreni e del paesaggio.

 

(Foto: il Torinese)

Una panchina rossa in undici giardini

donne mostra

La prima panchina è stata inaugurata in via San Gaetano da Thiene

 

Undici panchine rosse per ricordare le donne che non ci sono più, uccise dalla violenza feroce di compagni, mariti, amici, parenti, conoscenti, a volte sconosciuti.  L’iniziativa viene realizzata dalla Circoscrizione 6 con l’Associazione Acmos in altrettanti giardini di Barriera di Milano, Falchera, Barca, Regio Parco. Un’iniziativa di sensibilizzazione  per celebrare la Giornata internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne.  

 

La prima panchina è stata inaugurata in via San Gaetano da Thiene, un luogo significativo compreso tra il primo Centro Interculturale delle donne Alma Mater, la sede della Circoscrizione e l’Ecomuseo6. “Una donna che viene uccisa lascia un vuoto non solo nella sua cerchia di relazioni personale, ma nella società e nella comunità del suo territorio – spiegano Nadia Conticelli, Presidente della Circoscrizione, e Daniela Todarello, coordinatrice alla Cultura – di genere si muore, e a Torino più che nel resto d’Italia,  tutti dobbiamo sentirci chiamati in causa”. 

 

“Si tratta di un progetto di arte muraria. – spiega Marco Stranisci di Acmos –  Il writer, Karim Cherif, che realizzerà i murales sarà supportato operativamente da un gruppo di studenti delle scuole superiori presenti nella Circoscrizione 6”. 

 

Questo l’elenco dei giardini dove saranno dislocate le panchine rosse:

 

1.      via alla Chiesa – via San Gaetano da Thiene (fronte Ecomuseo);
2.      giardino Giuseppe Saragat  (ex Ceat);
3.      giardino Peppino Impastato;
4.      strada san Mauro tra i civici 34 e 42;
5.      via delle Betulle;
6.      via degli Ulivi;
7.      piazza Sofia;
8.      via Scotellaro (area gioco)
9.      piazza Rostagni
10.      piazza Bottesini
11.      via san Benigno 22 (fronte Circoscrizione)

 

(www.comune.torino.it)

Capodanno da ballare in piazza San Carlo

piazza s carlo chiese notte

Un appassionante viaggio nella storia della musica dance degli ultimi 85 anni, dallo swing americano all’elettronica berlinese

 

Torino dedica il Capodanno a un appassionante viaggio nella storia della musica dance degli ultimi 85 anni, dallo swing americano all’elettronica berlinese; una notte tutta da ballare, condotta dal Maestro Matteo Negrin. Si parte dagli anni Trenta con il Lindy Hop, il ballo swing che è stato negli Stati Uniti un vero fenomeno di massa negli anni della Grande Depressione e che oggi a Torino è tornato di gran moda tra i giovani. Ci accompagna la Gatsby Orchestra: dieci musicisti con un programma interamente dedicato alla grande era delle dancing ballroom, da Duke Ellington a Count Basie, da Jimmie Lunceford a Andy Kirck. Lo spettacolo continua con la GianPaolo Petrini Big Band. Special guest Matteo Brancaleoni, uno dei nuovi talenti della scena internazionale, con uno stile sempre più personale e definito. Ad accompagnarci nel countdown verso il 2015, Paolo Belli & la Big Band di Ballando con le stelle, con una performance che dallo swing arriva ai giorni nostri. Ma Capodanno è anche l’occasione per raccontare i grandi appuntamenti del 2015, da Torino Capitale Europea dello Sport alle principali proposte culturali di Torino per Expo. La notte si conclude con un omaggio a Torino incontra Berlino e, per suggellare il connubio delle due città, i padrini dell’Electro Swing italiano The Sweet Life Society affiancano sul palco Louie Prima, pioniere del genere in terra tedesca.

Tempi di attesa, il direttore Asl To4 scrive ai sindaci

LETTO OSPEDALE

A partire dal 2012, per affrontare questa problematica non indifferente, sono stati costituiti tavoli di lavoro ospedale – territorio e tavoli di lavoro interaziendali per la verifica di appropriatezza di richieste interne di tipologie di esami

 

I tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali dell’Asl TO4 (che ha competenza sul territorio canavesano tra Chivasso, Ivrea e Rivarolo) sono al centro di una lunga lettera che il direttore generale Flavio Boraso ha inviato ai sindaci dei comuni interessati dall’Azienda sanitaria. Il problema era emerso nel corso dell’ultima Conferenza dei sindaci ed il direttore generale nella sua missiva precisa che la direzione è impegnata costantemente nel trovare soluzioni ad una tematica che, di per sè, “non è facilmente risolvibile”. Boraso, come concause, punta il dito su numerose variabili che non sarebbero tutte modificabili: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie cronico – degenerative, l’esistenza della cosiddetta “domanda impropria”, ovvero la richiesta di prestazioni che non hanno effettiva utilità clinica, carenza di medici specialistici in alcuni settori (ad esempio oculistica ed allergologia) e la disponibilità di risorse limitate che impone delle priorità.

 

Il direttore generale ricorda poi che, a partire dal 2012, per affrontare questa problematica non indifferente, sono stati costituiti tavoli di lavoro ospedale – territorio e tavoli di lavoro interaziendali per la verifica di appropriatezza di richieste interne di tipologie di esami. Inoltre è stato attivato il regime di recall, modalità operativa che contatta il paziente chiedendone la conferma o la disdetta  per l’esecuzione della prestazione rendendo disponibile, dove ciò avvenga, il posto per un altro paziente in attesa. E per il prossimo futuro sono previste azioni che dovranno formare una cultura diversa del medico proscrittore ed una diversa sensibilità del cittadino. Boraso poi sottolinea che “al di là del percepito, l’analisi dei tempi di attesa, confrontando quelli del maggio 2012 con quelli del novembre 2014, evidenziano dati sostanzialmente simili, con criticità costanti per alcune discipline, oggi come allora”. Il che vale a dire che, pur con tutto l’impegno, quanto meno la situazione non è peggiorata,  in un quadro generale, però, che negli ultimi due anni è diventato via via più difficile.

 

Massimo Iaretti

 

 

Eraldo Monzeglio, calciatore in camicia nera

monzeglio

Due volte campione del mondo. Poi a fine carriera allenatore e direttore tecnico sino agli anni Settanta quando chiuse la sua carriera oltre confine, a Chiasso in Svizzera, fu anche sulla panchina della Juventus, subentrando nella stagione 1963/64 a Paulo Amaral. E amico vero della famiglia Mussolini. Casale gli dedica una via

 

La giunta di Casale Monferrato, recentemente super – impegnata nella lotta all’amianto, ha trovato il tempo di intitolare alcune nuove vie della città. E una di queste è legata ad un personaggio di primo piano nella vita sportiva del Paese,  Eraldo Monzeglio. Calciatore di fama internazionale, nato nel 1906 a Vignale Monferrato (all’epoca non era ancora il “Paese della danza”) fu campione d’Italia con il Bologna negli anni Venti, poi due volte campione del mondo, come difensore della Nazionale di Vittorio Pozzo a Roma nel 1934 e a Parigi nel 1938. Poi a fine carriera allenatore e direttore tecnico sino agli anni Settanta quando chiuse la sua carriera oltre confine, a Chiasso in Svizzera, passando anche per Torino dove fu sulla panchina della Juventus, subentrando nella stagione 1963/64 a Paulo Amaral. Morì  a Torino il 3 novembre 1981.

 

Ma Eraldo Monzeglio fu anche fascista, ed intimo di Benito Mussolini e della sua famiglia, in particolare anche i figli.  Con il duce giocava anche a tennis, altro sport di cui era diventato istruttore. E come tale lo seguì anche a Salò, come recita questo brano estrapolato da un articolo pubblicato sul Corriere della Sera alla metà degli anni Novanta: “Eraldo Monzeglio, rimasto dai Mussolini fino all’ ultimo giorno. Monzeglio viveva a Villa Feltrinelli, mangiava a tavola con Rachele (Mussolini non veniva per pranzo, prendeva qualcosa sulla scrivania del suo ufficio alla Villa Orsoline, duecento metri piu’ in la’ ). Rachele lo mandava a Verona a procurare l’ olio e il burro fuoritessera, il famoso terzino era diventato l’ uomo tuttofare della famiglia”

 

Fin qui nulla di male, avere delle idee non è peccato. Ma è davvero singolare che l’amministrazione comunale di Casale, guidata da Titti Palazzetti, sindaco sostenuto dal centro – sinistra, abbia assegnato a ricordo di Monzeglio una vita, con una delibera  dell’11dicembre scorso, accogliendo il parere positivo espresso dalla commissione toponomastica. Eppure due anni orsono quando l’amministrazione di centro – destra, guidata da Giorgio Demezzi,  dopo un altrettanto parere favorevole della commissione toponomastica, aveva deciso di intitolare una via (poi vennero scelti i giardini davanti all’ospedale Santo Spirito) a Ugo Cavallero, maresciallo d’Italia, estensore dei piani di VittorioVeneto nella prima guerra mondiale, ma fortemente compromesso con il regime, tanto da essere stato capo di stato maggiore per un periodo della seconda guerra mondiale, nella “Guerra fascista”. Il caso scoppiò alla vigilia della cerimonia di intitolazione, improvvidamente fissata il 29 ottobre (proprio quasi in concomitanza con l’anniversario della marcia su Roma, evento che, al di là della sua effettiva portata reale storica è ancora ben radicato nella coscienza collettiva degli italiani) ci furono petizioni, proteste,  filmati e quant’altro messi in campo soprattutto dalla sinistra e dalle associazioni partigiane.  Che Casale abbia una vocazione particolare ad intitolare a personaggi di un passato ormai remoto vie, strade o piazze ? Chissà che in un futuro non lontano non ne arrivi una terza …

 

Intanto c’è da chiedersi se anche ora ci saranno cortei e richieste di revoca dell’intitolazione al calciatore – fascista, come è avvenuto con Cavallero, oppure se calerà il silenzio. Una cosa però è certa, i due personaggi erano diversissimi, ma entrambi erano fascisti. E questo è un dato di fatto incontrovertibile.

 

Massimo Iaretti