Si svolge dal 26 agosto al 4 settembre 2016 “Peperò, la 67^ Sagra del Peperone di Carmagnola”. Riconosciuta da sei anni come Manifestazione Fieristica di Livello Nazionale, Peperò è a tutti gli effetti un Festival che nell’ultima edizione ha accolto oltre 250.000 visitatori e che propone 10 giorni di eventi gastronomici, culturali, artistici ed esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età. La manifestazione è organizzata da Comune di Carmagnola in collaborazione con pro loco, Ascom, Coldiretti e diverse realtà locali.
Il programma della kermesse è come sempre molto ampio, anche perché coinvolge numerosissime realtà associative e commerciali del territorio, e nonostante le adesioni già pervenute, il Comune di Carmagnola è alla ricerca di nuovi volontari che vogliano dare il loro prezioso contributo alla buona riuscita dell’evento. Le mansioni da coprire sono molte, dalle operazioni meramente manuali a quelle di segreteria per i punti info, dagli aiuti per la gestione tecnica dei palchi alla collaborazione nella gestione degli accessi alle cene e agli eventi in genere.
Ogni persona può mettere a disposizione le proprie competenze e il proprio tempo libero, svolgendo un servizio utile e importante per tutta la comunità.
COME FARE DOMANDA
A partire dall’anno 2012, l’Amministrazione Comunale ha istituito un Registro del Servizio Civico Volontario, ispirato ai principi di sussidiarietà e di partecipazione attiva dei cittadini allo svolgimento di compiti di utilità civica. Il servizio viene svolto in forma volontaria e gratuita, in relazione a diverse attività di interesse pubblico con finalità di carattere sociale, civile e culturale.
Tutte le persone interessate possono comunicare la propria disponibilità presentando la richiesta, su apposito modulo disponibile presso l’Ufficio Manifestazioni e Turismo (tel. 011.9724238- musei@comune.carmagnola.to.it ) o sul sito web istituzionale del Comune di Carmagnola www.comune.carmagnola.to.it cliccando sull’apposito banner con titolo “A.A.A. Cercasi Volontari” presente nell’home page.
PEPERò 2016
Nella Città del peperone, dal 26 agosto al 4 settembre i visitatori troveranno la Piazza dei Sapori ed altre aree in cui ristorarsi, la Piazza Peperò con cookingshow, cene e talk show con il noto giornalista Paolo Massobrio, street food, la rassegna commerciale con oltre 200 espositori, spettacoli di teatro e di cabaret con comici noti al grande pubblico e proposti in collaborazione con il CAB41, tanti concerti con principale ospite Irene Fornaciari che sarà protagonista della serata inaugurale, serate danzanti, esibizioni sportive, raduno di trattori ed auto d’epoca, primo concorso d’Eleganza riservato a motocicli Vespa, Ape e Vespa 400, la Festa di Re Peperone e la Bela Povronera con sfilata di centinaia di personaggi in costume, mostre, convegni, un grande spazio per i bambini con attività e spettacoli a loro dedicati, Street Festival e Baby Street Festival OrtoQui, ecc…
Le ultime due edizioni sono stata oggetto di qualificate ricerche universitarie sugli effetti economico-sociologico-turistici legati alla valorizzazione del territorio. L’ultima ricerca ha evidenziato diversi importanti dati quali un incremento dei visitatori provenienti da altre regioni e dall’estero, un’elevata percentuale – ben il 34% degli intervistati non residenti a Carmagnola e il 73% dei turisti stranieri – che ha dichiarato di aver partecipato per la prima volta ed altri dati che evidenziano un’alta attrattività della manifestazione e la percezione di essa quale evento di elevata qualità artistica. Risultati eccellenti, che rappresentano una spinta propulsiva per la Città. Fare il volontario per la Sagra del Peperone significa anche contribuire a mantenere, e possibilmente aumentare, queste peculiarità.
Massimo Iaretti
Si amplia la partnership tra Lavazza e Eataly. Già due le caffetterie aperte negli store Eataly a New York (Flatiron) e Chicago, e ora l’azienda dell’espresso made in Italy inaugura un altro punto vendita nel terzo Eataly a stelle e strisce
Il “Macallè”, cioè Vanni Tagliaboschi, ha ereditato da suo padre – il “Negus” – una carbonaia in una valletta laterale della Vidabbia, poco sotto la vetta del Mottarone.
mano, eccetto quelle rare volte che s’incontrano al circolo, la domenica pomeriggio, a farsi una briscola ed un “mezzino”. Ci danno l’anima, nel lavoro, nonostante la menomazione di Pietro che fatica di brutto a “caricare” il braccio destro dal giorno in cui gli è rovinata addosso la catasta della legna. Il fatto risale, più o meno, ad un paio d’anni fa e la colpa era tutta da addebitare al “Morello”, il mulo di Giacinto Guerla. Nell’ampia aia del suo cascinale, in Tranquilla, all’estremo nord di Oltrefiume, dove il “Macallè” accatastava i tronchi tagliati nei boschi che scendevano dalla Vidabbia all’alpe Scerèa e da lì fino alla vecchia casa del Salvatore, erano appena state scaricare alcune centinaia di quintali di rovere. La “pigna” era provvisoria, in attesa che – da lì a poco – i due cugini prelevassero un tronco alla volta per tagliarlo a pezzi con la sega circolare. L’attrezzo, rigorosamente fatto in casa, utilizzando un motore di una vecchia “Vespa” Piaggio 150 che forniva la forza motrice alla lama della sega, andava usato con grande cautela. L’Angelino “due dita“, che aveva lavorato per una decina d’anni con il padre di Vanni, ne sapeva qualcosa, essendosi “affettato” ben tre dita a causa della distrazione di un attimo. Il Guerla, che faceva l’allevatore in una cascina poco distante, era venuto lì per comprare un po’ di legna. Il suo “Morello”, pur essendo un mulo e come tale destinato a portar pesi, non era dell’idea di caricarsi quella legna sul basto. Si mise a tirar calci all’impazzata. Nonostante i tentativi di imbrigliarla , la bestia menava zoccolate a destra e manca. Fu così che la catasta, colpita dal mulo, rotolò addosso al povero Pietro che si fratturò una spalla oltre a “gibollarsi” tutto. A dispetto dell’essere un “santo” e del suo carattere si sfogò a male parola, chiamando in causa con l’ira di una furia tutti gli abitanti del paradiso. Comunque, incidenti a parte, quell’attività il Vanni ed i due cugini la mandavano avanti e non avevano nessuna intenzione di smettere. Ho notato, però, che con il passare del tempo, mi parla della vita dei boscaioli con un velo di tristezza. Come se, invecchiando, i ricordi – anche quelli più duri e aspri – s’addolcissero. Lasciando nelle parole una traccia di nostalgia. “
gente a cui il lavoro non ha mai fatto schifo e la fatica non ci spaventa. Polenta e latte al mattino, minestra e una trincata dal fiasco di rosso alla sera. La “benzina” per i muscoli stava tutta lì, in quegli anni di fame e miseria. Ai tempi dei grandi tagli s’andava per squadre di una ventina di boscaioli ed un paio di “bocia”, cioè i ragazzini chedovevano svolgere lavoretti e piccole commissioni, come fare la spesa o portare gli attrezzi più leggeri. Ad ognuno di noi , se il taglio era a contratto, toccava tagliare più o meno un centinaio di metri quadri di bosco e ci davano un tanto per ogni metro quadrato tagliato. Pensa che i più bravi, in una stagione, riuscivano a lavorare fino a 1.000 quintalidi legname“. Dopo essersi bagnato la gola con un fiato di Sizzano, il “rosso” che preferiva, mi fa vedere gli attrezzi che tiene nel capanno. L’accetta e la scure, la roncola, la sega
Nel nostro concitato mondo moderno può anche accadere che un sindaco rieletto più volte e saldamente alla testa della propria comunità, per una sera, dismetta i panni del primo cittadino e diventi vigile
Per diversi medici chirurghi la chirurgia estetica moderna va esercitata con esperienza e professionalità. Questo è il caso del dottor Yuri Macrino, chirurgo plastico con studio a Roma, ma attivo anche a Milano e Torino, da anni distintosi nel campo della chirurgia estetica e ricostruttiva


Cinque donne, cinque chef “stellate”, ritratte da Laura Travaini, scrittrice e appassionata animatrice culturale e fondatrice dell’associazione “Scrittori e Sapori”: questo e molto altro è “Curve di cioccolato”.
“made in Italy”. Nelle interviste emerge il profilo femminile di queste artiste della gastronomia, con il tratto deciso di personalità che sanno farsi valere in un settore in cui spopolano molti nomi maschili. Una raccolta davvero gustosa, con tanto di golose ricette, da leccarsi i baffi. Laura Travaini, originaria di Fontaneto d’Agogna, vive a Orta San Giulio e nel 2011 ha fondato – insieme a importanti scrittori ( come Margherita Oggero e Bruno Gambarotta) a chef stellati e al gruppo dei Volontari della Letteratura e del Gusto, l’associazione Scrittori e Sapori. Dopo aver curato l’antologia “Il Gusto del Piemonte”, una guida turistica non consueta che percorre il Piemonte toccando borghi e paesi alla ricerca delle lingue minoritarie (piemontese, francoprovenzale, occitano, walser) , riportando le ricette di piatti tipici rielaborati, si popone di diffondere la cultura del buon cibo, legando ambiti quali la letteratura, l’enogastronomia, la cucina, i prodotti tipici territoriali.
Sono percorsi turistici a piedi, alla scoperta di vigne e boschi tra quindici delle più note cantine piemontesi, tutte gestite da donne