LIFESTYLE- Pagina 462

L’evoluzione del ruolo della donna con Rita El Khayat a Torino e Rivoli

Una delle più note intellettuali del Marocco e del Maghreb, scrittrice, etno-psichiatra, psicanalista e antropologa, sarà protagonista di un doppio appuntamento, promosso dalla Consulta delle Elette del Consiglio regionale del Piemonte

 

elRita El Khayat, una delle più note intellettuali del Marocco e del Maghreb, scrittrice, etno-psichiatra, psicanalista e antropologa, sarà protagonista di un doppio appuntamento, promosso prima a Torino e poi a Rivoli, dalla Consulta delle Elette del Consiglio regionale del Piemonte. Dialogherà con l’ospite Stefanella Campana, responsabile della versione italiana del sito delle Culture del Mediterraneo Babelmed e giornalista de “La Stampa”.

 

Primo appuntamento venerdì 6 novembre, alle ore 16, nell’aula consiliare di Palazzo Lascaris – via Alfieri, 15 – Torino, occasione in cui Rita El Khayat traccerà un ritratto “a tutto tondo” di sé e delle proprie esperienze. Il secondo incontro, dal titolo:“L’evoluzione del ruolo della donna  in campo artistico e culturale  nello scenario degli ultimi 40 anni” si terrà, invece, sabato 7 novembre,  alle 16 presso la sala conferenze della Casa del Conte Verde, in Via Fratelli Piol, 8 a Rivoli.

“La presenza di Rita El Khayat – sottolinea il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus – testimonia l’attenzione e l’impegno costanti dell’Assemblea piemontese nei confronti delle tematiche femminili e sulla tutela diritti, attraverso l’operato del Comitato per i Diritti umani e degli organismi consultivi regionali”.

 

All’incontro di Torino, con il presidente Laus interverranno la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino, delegata alla Consulta delle Elette del Piemonte e la presidente della Consulta delle Elette, Stefania Batzella che, il giorno successivo, coordinerà i lavori dell’appuntamento di Rivoli.

 

“La presenza di una figura così significativa nel campo della lotta per l’affermazione dei diritti e del ruolo della donna – commenta Ruffino  – contribuirà a stimolare il dibattito su tematiche di attualità sociale sulle quali il Consiglio regionale è da sempre sensibile”.

 

“Sono certa che attraverso la preziosa testimonianza di Rita El Khayat – dice Batzella – la Consulta delle Elette fornirà all’opinione pubblica l’occasione di riflettere sull’importanza dell’impegno “al femminile” in campo culturale e sociale”

 

Rita El Khayat ha scritto una quarantina di opere sulla psichiatria e sulla condizione esistenziale delle donne nel mondo arabo. Candidata per ben due volte al Premio Nobel per la Pace detiene molti primati nel suo Paese: prima donna psichiatra, prima donna medico del lavoro, prima voce femminile e produttore presso l’emittente televisiva marocchina ed il centro cinematografico marocchino. Le è stata conferita nel 2006 la cittadinanza onoraria italiana.

Chiampa fuori dal buco: Palazzo Chigi lancia il decreto salvagente per il rosso da 6 miliardi

chiampa BICI

“Una Regione con un bilancio in questa situazione – dice Chiamparino – non può fare da guida a tutte le Regioni. Mi devo dedicare di più al lavoro nella Regione Piemonte”

 

La buona notizia potrebbe arrivare  lunedì, quando il Consiglio dei ministri, varando il decreto ‘salva-regioni’, potrebbe dare una boccata di ossigeno ai conti in rosso della Regione Piemonte.  Sergio Chiamparino, in polemica non apertamente dichiarata con il premier Matteo Renzi, aveva presentato il 22 ottobre le proprie dimissioni da presidente della Conferenza delle Regioni, irrevocabili ma congelate fino a quando non sarà concluso l’esame della legge di stabilità.

 

Le motivazioni della decisione, aveva detto il governatore,  sono legate al giudizio della Corte dei Conti sul bilancio 2014 del Piemonte, che aveva certificato un buco di quasi 6 miliardi di euro. “Una Regione con un bilancio in questa situazione – ha sostenuto Chiamparino – non può fare da guida a tutte le Regioni. Mi devo dedicare di più al lavoro nella Regione Piemonte. La questione delle anticipazioni ai fornitori legata al dl 35 non riguarda solo il Piemonte, che è stata solo la prima Regione a incappare nel procedimento. Il decreto che avevamo concordato non prevede spalmature del debito, ma modalità di contabilizzazione di quel disavanzo che non deve essere restituito due volte dalle Regioni, che già lo stanno restituendo attraverso i rispettivi stati patrimoniali”.

 

Ora il tanto auspicato decreto, ideato su misura per il Piemonte ma che darà sollievo anche ad altre Regioni, per sanare a contabilizzazione delle anticipazioni dello Stato per pagare i debiti della pubblica amministrazione, dopo l’intervento della Consulta

Divorzio Agnelli – Winter: a rischio il tesoro di famiglia?

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Pare che John Elkann abbia appreso con sconcerto la notizia della bravata di Andrea

 

Andrea Agnelli, dopo la sua scappatella con Deniz Akalin, ex modella turca moglie di Francesco Calvo, il direttore commerciale della Juventus, divorzia da Emma Winter che non lo ha voluto perdonare. Calvo ha interrotto la sua relazione con la società bianconera con una buonuscita milionaria ed ora è direttore commerciale al Barcellona. Agnelli vive solo in una casa aTorino, mentre Emma si è trasferita a Londra con i due figli. Pare che John Elkann abbia appreso con sconcerto la notizia della bravata di Andrea, uno shock legato anche ai danni economici che potrebbero colpire la Famiglia per  il contenzioso giudiziario che potrebbe essere avviato dalla  Winter: Agnelli e l’ex moglie erano infatti sposati in comunione dei beni . E’ a rischio il tesoro di famiglia ?

Concordia al via con la stagione teatrale

concordia teatro

concordia papaleoAnche quest’anno, alcuni grandi protagonisti calcheranno le scene del Teatro, catturando ed appassionando il pubblico con spettacoli di prosa, cabaret, lirica, danza, circo contemporaneo, teatro ragazzi e grandi concerti

 

Si è svolta nei giorni scorsi la conferenza stampa che ha visto la presentazione della nuova stagione teatrale 2015/2016 del Teatro della Concordia di Venaria Reale. Le caratteristiche particolari del Concordia, all’insegna della modernità e della flessibilità di utilizzo, hanno permesso di mantenere anche per quest’anno le peculiari caratteristiche di eterogeneità culturale della programmazione; caratteristiche che hanno reso questo Teatro uno dei punti di riferimento metropolitani per lo spettacolo dal vivo.

 

Il Teatro Concordia ha messo a punto per questo cartellone 2015/2016 una stagione eclettica e significativa, grazie anche alla sinergia e al contributo di tutti i suoi collaboratori. Con la Fondazione Piemonte dal Vivo ad esempio – ricordiamo che la Fondazione ha ottenuto nel 2015 il riconoscimento ministeriale di Circuito Regionale Multidisciplinare – la collaborazione è diventata sempre più significativa e fondamentale, evidenziando così il forte radicamento del Concordia nel tessuto teatrale dell’area metropolitana e del territorio regionale.

 

Anche quest’anno, alcuni grandi protagonisti calcheranno le scene del Teatro, catturando ed appassionando il pubblico con spettacoli di prosa, cabaret, lirica, danza, circo contemporaneo, teatro ragazzi ed infine grandi concerti. Insomma un fil rouge che parte dall’opera, coinvolge il mondo della scuola con spettacoli realizzati a stretto contatto con gli istituti scolastici, e arriva ad esempio fino all’appuntamento con il Mentalismo di Marco Bellantuono, la grande novità di questo cartellone.

 

Quest’anno più che mai, il Concordia vive e pulsa negli occhi degli spettatori e nel duro lavoro dei collaboratori, dimostrando che questo Teatro “è di tutti e soprattutto rivolto a tutti”.Non resta che aspettare con curiosità ed un pizzico di impazienza il mese di Novembre, affinché “il buon spettacolo” abbia inizio.

 

Simona Pili Stella

 

Tra gli spettacoli: Rocco Papaleo, con “Una piccola impresa meridionale” (13 gennaio), Paolo Rossi, con  “Molière: la recita di Versailles” (4 marzo), e Juri Ferrini:  “Cyrano de Berge­rac” (4 febbraio). Poi la lirica con il “Barbiere di Siviglia” il 5 dicembre e la “Boheme” il 16 febbraio 2016.

 

Info: www.teatrodellaconcordia.it

 

Gli scambi: Il mercato globale sottopone le aziende a sfide critiche

imprese

E’ necessario promuovere una Compliance specializzata per l’export che possa essere strumento adottabile ed adattabile in modo proporzionato alla complessità dimensionale e operativa delle aziende coinvolte. Si tratta di uno strumento di tutela specifica per le aziende e il loro management che operano nell’ambito dell’import/export, che richiede professionalità ad hoc che padroneggino le normative internazionali

 

di Paolo Pietro Biancone *

 

Il mercato globale sottopone le aziende a sfide critiche legate alle attività di importazione ed esportazione. Il rischio di sanzioni legali e pecuniarie per la mancata applicazione delle norme internazionali è alto e ha conseguenze rilevanti per la continuità di impresa. Le aziende devono quindi fare i conti con nuovi aspetti professionali legati all’export compliance. Si tratta di un nuovo strumento per ridurre i rischi legati alle importazioni ed esportazioni, che fornisce sostegno fondamentale alle Organizzazioni di qualsiasi dimensione nella gestione del Compliance Risk, ossia il rischio di sanzioni legali o amministrative, perdite finanziarie o deterioramento della reputazione per il mancato rispetto di leggi, regolamenti e legislazione, codici di condotta e best practices (Dual Use, Sanzioni, Dlgs 231 ecc.), per tutte le attività d’importazione ed esportazione. L’Export Compliance nasce dall’esigenza di rispondere a normative a livello internazionale e nazionale sempre più complesse, che richiedono metodi e standard di Governance e di conformità (Compliance) adeguati per tutelarsi dalle pesanti sanzioni legali.

 

Il metodo chiave di Management dei rischi derivanti da una mancata od erronea conformità alle norme, individuato e sviluppato internazionalmente da Università, operatori economici, organizzazioni di standard e certificazione, autorità regolatrici è la Compliance normativa: in un mondo globalmente integrato, la cooperazione a livello europeo ed internazionale è possibile solo con strumenti specializzati ed efficienti conformi alle leggi. Da qui l’esigenza di professionalità che siano in grado di comprendere le diverse normative vigenti nei vari Paesi e siano in grado di formalizzare strumenti di management a tutela del rischio derivante dall’Export Compliance. Il tutto a tutela della governance aziendale che si assume in proprio il rischio di eventuali sanzioni e penalità dovute al mancato rispetto delle norme internazionali in tema di export.

 

In particolare, vi è la necessità di promuovere una Compliance specializzata per l’export (Export Compliance) che possa essere strumento adottabile ed adattabile in modo proporzionato alla complessità dimensionale e operativa delle aziende coinvolte. Si tratta di uno strumento di tutela specifica per le aziende e il loro management che operano nell’ambito dell’import/export, che richiede professionalità ad hoc che padroneggino le normative internazionali e comprendano le peculiarità di ogni singola azienda, al fine di ridurre con strumenti ad hoc il rischio. Per rispondere a questa necessità la risposta strategica individuata e sviluppata in modo collaborativo sia negli USA (BIS) che nella UE è un Framework multidisciplinare (ECF) implementato da EIFEC (l’organizzazione europea che promuove e mantiene il Framework per l’Export Compliance) (www.eifec.eu).

 

Nell’ambito del Framework EU di Export Compliance (ECF) è stato attivato l’EU Universities Network for Export Compliance (EUNIFEC) coordinato dall’Università di Torino e il Politecnico di Torino. Si tratta di un’alleanza strategica tra le principali università tecnologiche e di management europee con obiettivi principali: in primo luogo, integrare a livello nazionale, i principi, gli standards, le best practices, le procedure operative, per permettere un metodo comune a tutti i paesi EU per il controllo delle esportazioni quali strumenti adottabili ed adattabili in modo proporzionato alla complessità dimensionale e/o operativa degli operatori. Importante è essere un supporto tecnico per le decisioni dei Governi ed Autorità nazionali e dei responsabili politici, quali custodi del più alto livello di conoscenza. Così come è opportuno stabilire e mantenere un sistema esperto per assistere le Autorità Nazionali e gli esportatori a valutare e determinare / classificare se un prodotto (per il suo contenuto tecnico) è conforme ai sensi dei Regolamenti ( Dual Use, Sanzioni ecc.). Infine, saranno promossi corsi accademici e master, con oggetto la formazione di qualificati professionisti con capacità di Export Compliance.

 

* Director of the European Research Center for Islamic Finance

Editor in Chief European Journal of Islamic Finance

Department of Management

University of Turin

 

Pericolo carni rosse? A Torino consumi già in calo ma si eviti l'allarmismo assurdo

“Basta con queste banalizzazioni aberranti. I produttori piemontesi non usano ormoni e processi di allevamento industriali, e questo fa la differenza”

 

mucca rossaLa vendita di carne a Torino e in Piemonte, a un giorno dall’allarme dell’Oms sulla pericolosità delle carni rosse, è in netto in calo. la Regione interviene con fermezza: “Basta con queste banalizzazioni aberranti – afferma l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero – I produttori piemontesi non usano ormoni e processi di allevamento industriali, e questo fa la differenza. E’ allucinante parlare di carne in modo generico. Basta anche con questa mentalità fordista, come se la carne fosse tutta uguale. Non è così, le caratteristiche dipendono dall’alimentazione degli animali e dalle modalità di allevamento. Noi in Piemonte non ci confrontiamo con un mondo che usa ormoni e processi industriali”.

 

Carne-rossaL’ Assomacellai-Confesercenti, attraverso il presidente Luigi Frascà, annuncia  sul sito Ansa l’impegno per “una campagna di corretta informazione”. Anche nei ristoranti il consumo di carne è diminuito. 

 

“La disinformazione – aggiunge invece  l’assessore Ferrero- è totale, ma noi siamo pronti alla sfida. Se la comunicazione non è superficiale e chiarisce che all’origine dei pericoli per la salute non è la carne in sé ma quella frutto di un certo tipo di allevamento, i produttori piemontesi hanno solo da guadagnarci”. Ferrero conclude sostenendo che “saremo felici se anziché alimentare un’inutile psicosi si andrà ad approfondire quali sono le cause reali della mortalità per cancro. Perché con una produzione di qualità come la nostra, sappiamo di non rientrare in quella categoria”.

 

Il Consiglio regionale aderisce a "Nastro Rosa"

 

Su invito del presidente Mauro Laus il Consiglio regionale aderisce alla campagna “Nastro Rosa”, della Lega italiana per la lotta contro i tumori, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella. In apertura della seduta del 27 ottobre tutti consiglieri hanno simbolicamente indossato il nastrino di colore rosato.In Italia si stima che ogni anno vengano scoperti 48mila nuovi casi di tumore al seno, patologia che presenta una percentuale di guarigione del 78% anche grazie alle campagne di prevenzione.

 

Nella seduta del 20 ottobre l’Assemblea aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno sull’argomento, presentato dalla prima firmataria Valentina Caputo (Pd).Il documento impegna la Giunta regionale “a intensificare la collaborazione con le associazioni presenti sul territorio prevedendo la realizzazione di campagne di divulgazione e informazione per aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei cittadini piemontesi in merito alla prevenzione dei tumori e a individuare modalità atte a consentire l’adesione della Regione alla campagna di sensibilizzazione ‘Nastro rosa’ sensibilizzando altresì i rappresentanti delle istituzioni e i cittadini a indossare il nastro rosa per il mese di ottobre come simbolo della battaglia contro il tumore, che può essere vinta anche grazie alla sinergia tra le realtà presenti sul territorio, per contribuire a salvare più donne”.

 

dbarattin – www.cr.piemonte.it

PRIMA NAZIONALE: Next to Normal al Teatro Superga

superga teatro

La forza dirompente di “Next to Normal”, moderna e innovativa è subito chiara quando – dopo ben 11 nomination – vince 3 premi ai Tony AwardsTM 2009. Nel 2010 vince anche il Premio Pulitzer, diventando così l’ottavo spettacolo musicale della storia a ricevere un premio tanto prestigioso

 

 La nuova direzione artistica del Teatro Superga di Nichelino, Alessio e Fabio Boasi per Reverse e Claudia Spoto, direzione del Teatro Colosseo, per inaugurare la stagione teatrale 2015/’16 ha fortemente voluto il musical “Next to Normal” in scena il 30 e il 31 ottobre, emblema del cambiamento di rotta della direzione artistica verso linguaggi teatrali innovativi. Le tre repliche di “Next to Normal” a Nichelino rappresentano il debutto del tour nazionale del musical, prodotto dalla Scuola di Teatro Musicale di Novara in collaborazione con la Compagnia della Rancia, uniche date nel 2015 dello spettacolo, nato in Piemonte, che, dopo un’anteprima a marzo per gli addetti ai lavori al Teatro Coccia di Novara, sceglie il Teatro Superga per un debutto che lo vedrà nel 2016 in sole altre tre grandi città italiane. Un Musical rivoluzionario nel panorama del Teatro Musicale italiano, in quanto presenta diverse peculiarità nelle tematiche affrontate, un punto di rottura che rende “Next to Normal” un prodotto teatrale innovativo, con caratteristiche distanti dalla tradizione italiana del genere.

 

La forza dirompente di “Next to Normal”, moderna e innovativa è subito chiara quando – dopo ben 11 nomination – vince 3 premi ai Tony AwardsTM 2009. Nel 2010 vince anche il Premio Pulitzer, diventando così l’ottavo spettacolo musicale della storia a ricevere un premio tanto prestigioso. “Next to Normal” nasce nel 1998 come un workshop di 10 minuti dal titolo Feeling Electric; dieci anni dopo, il passo tra la prima rappresentazione Off e la consacrazione a Broadway è breve: lo spettacolo debutta al Booth Theatre nella primavera del 2009. “Next to Normal” accompagna gli spettatori nei meandri della mente umana: una tipica famiglia americana, in cui, a guardar bene, non c’è proprio nulla di normale. Tra un filo sottile di ironia e imprevedibili colpi di scena si fanno largo, con spiazzante modernità, temi che non ci aspetteremmo di trovare in uno spettacolo musicale “tradizionale”: disturbo bipolare, allucinazioni, elettroshock, psicofarmaci, lutti, suicidi – i cui effetti ricadono sulla vita quotidiana di genitori e figli – e il tentativo disperato di vivere una vita “quasi normale”, nonostante tutto. I personaggi di “Next to Normal” – la famiglia Goodman, composta da una madre, un padre, due figli adolescenti, più gli psichiatri e il giovane Henry – si cimentano con la potente teatralità di una partitura musicale pluripremiata, esprimendo un’infinita gamma di sfumature emotive.

 

“Next to Normal” non è tratto da alcun libro o film di successo: è una drammaturgia pensata e scritta per il teatro.

 

 

 

venerdì ore 21:00 – sabato doppia replica ore 16:30 e ore 21:00

 

musica Tom Kitt – liriche e libretto Brian Yorkey

liriche italiane Andrea Ascari

adattamento e regia Marco Iacomelli – supervisione artistica Saverio Marconi

produzione STM in collaborazione con Compagnia della Rancia

interpreti: Francesca Taverni (Diana), Antonello Angiolillo (Dan), Luca Giacomelli Ferrarini (Gabe), Laura Adriani (Natalie), Renato Crudo (Henry), Brian Boccuni (Dr. Madden)

 

Informazioni e prevendite biglietti: Teatro Superga, Via Superga 44 – Nichelino (To)

Nuovo orario di biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 15 alle ore19 biglietteria@teatrosuperga.it | 011.6279789

Acquisto online su www.teatrosuperga.it e prevendite abituali del Circuito Ticketone

 

Diritto di critica e di buon senso: il suk a Barriera proprio non mi piace

 

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tosettoSTORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Il non volere il suk è una questione di buon senso. Volere vigili urbani in strada, una questione di servizio e di buon senso. Volere che i dipendenti lavorino è questione di diritto del cittadino contribuente e di buon senso

 

C’è un limite alla tolleranza?  Personalmente sono stufo d’essere criticato per cose non dette e non sostenute. Chiarisco : al mio diritto alla critica equivale l’altrui diritto a criticare. Si è sempre detto che la critica è il sale della democrazia. Faccio alcuni esempi. Sono contrario all’aver messo a Barriera di Milano il Suk.  Alcuni  ( in verità pochi ) mi hanno accusato di razzismo. Obbietto : le mie critiche erano rivolte a chi ha amministrato. Se viceversa siete convinti che tutto ha funzionato benissimo, non siamo d’ accordo.  Il razzismo non c’entra nulla.  Poca presenza dei Vigili Urbani sul territorio. Perché ce l’hai con i vigili? Li vuoi licenziare? No! Ma se percepisco una indennità per la rivoltella vuol dire che svolgo attività di controllo e repressione del crimine sul territorio.  Non mi risulta che gli uffici siano territorio e penso che le varie notifiche possano essere fatte da ” civili “. Se volete possiamo fare  un giro per  i vari uffici dei diversi assessorati in Municipio, ex  Provincia e Regione. Osserverete poco lavoro burocratico. Accidenti, vuoi che lavorino? Mica è colpa loro! ! Mica li vuoi licenziare? No! È una colpa volerli vedere lavorare? 

 

Eclatante ciò che è successo a San Remo. Sbaglierò ma non si va a lavorare timbrando in mutande e poi ritornando a dormire.  Ecco, sei il solito “fai di tutta un erba un fascio!” Sembra che  nella città rivierasca fossero il 75 % Tecnicamente si dice maggioranza qualificata .  Conseguentemente ci si pone queste domande : perché chi è serio e vuole lavorare non li ha denunciati? Da quando tempo sussistono simili comportamenti? Chi doveva controllare l’ha fatto?  Mi sembra chiaro che in questo caso io ce  l’abbia con chi ha truffato e con chi non ha controllato. Non poco di meno con chi non ha denunciato!  C’è un limite alla tolleranza.  E non abbiamo più voglia di tollerare e civilmente non vogliamo più sopportare.  Quando ho avuto diversi rimproveri in strada perché richiedevo un comportamento civile nelle regole,  molti mi chiedevano “ma chi ti credi di essere?”.   Solo un cittadino italiano. Rispetto e  voglio essere rispettato. 

 

Voglio è imperativo categorico. Il non volere il suk è una questione di buon senso. Volere vigili urbani in strada, una questione di servizio e di buon senso. Volere che i dipendenti lavorino è questione di diritto del cittadino contribuente e di buon senso. Cerco di essere una persona (contribuente) di buon senso. Tutto qui. Con una richiesta : si parli di ciò che ho detto e scritto,  non quello che sarei.

Sbarca a Torino "Oculus", elettronica in ambito medico per la formazione a distanza

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Lo introduce un team di medici flebologi che opera in ambito pubblico mutualistico seguendo tecniche innovative non invasive

 

Oggi un nuovo strumento innovativo, Oculus, consente di sfruttare la realtà virtuale immersiva per simulare esperienze specifiche, risultando prezioso anche in campo medico per l’aggiornamento tecnico. Questo dispositivo elettronico è stato presentato a Torino il 28 ottobre da Jean Daniel Rostan,  medico chirurgo che fa parte di VeinCareTeam, un team di medici che opera in ambito flebologico, e da un regista, David Arnaud.

 

Oculus è un rivoluzionario sensore per la realtà virtuale che consente di proiettare chi lo indossa in mondi esplorabili a 360 gradi. Nato su Kickstarter e comprato all’inizio del 2014 da Facebook,  Oculus è stato disponibile a partire dal 2015. Utilizzato in vari campi, quali quello del trekking virtuale, è stato già impiegato in Francia come simulatore in campo medico. Nel Dipartimento di Chirurgia dell’Ospedale Europeo Georges Pompidou di Parigi è stato filmato, infatti, l’inserimento di una protesi all’anca e il video è stato poi trasformato in una esperienza virtuale, la prima di questo genere.  Secondo i più recenti studi  la diffusione di questa apparecchiatura è in crescendo, anche grazie a marchi come Samsung, e risulta ipotizzabile un incremento della sua diffusione anche negli anni a venire.

 

Il progetto del primo video per Oculus in ambito medico in Italia verte sull’incontro tra due universi tecnologicamente all’avanguardia, per renderli reciprocamente funzionali. Da una parte figurano i più moderni strumenti di intervento chirurgico, affiancati da trattamenti non invasivi, per esempio in campo flebologico, dall’altra l’esigenza sempre crescente di divulgazione in campo medico.  A livello di didattica, infatti,  la formazione medica specialistica sta richiedendo un’attenzione sempre più crescente rivolta a modelli di intervento meno impattanti sul paziente e sulla sua qualità di vita. Formazione significa, quindi, anche rendere più comprensibili al medico generico i percorsi che il suo paziente dovrà affrontare, una volta che venga indirizzato verso un determinato specialista.

 

Oculus, quindi, diventa un prezioso strumento di supporto per VeinCareTeam, un gruppo di medici formato dai chirurghi Giorgio Ovidio Bitossi,  Daniele Maggio e Jean Daniel Rostan, nati tutti a Torino e laureatisi presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia del capoluogo subalipino, e dal 2012 membri dell’American College of Phlebology. Questo team applica le più moderne tecniche e metodologie, già in uso a livello internazionale, per rendere quelli che un tempo erano veri e propri ricoveri delle procedure ambulatoriali, occupandosi anche di formazione nel settore medico. Opera a livello mutualistico a Torino presso il gruppo Humanitas all’ospedale Gradenigo e alla clinica Cellini e presso lo stesso gruppo anche in Lombardia. Uno strumento come Oculus,  grazie all’apporto del regista David Arnaud, da sempre specializzato nella ripresa di sport estremi, si sta rivelando preziosissimo per la formazione a distanza di personale medico,  con un’attenzione particolare al paziente,  alle sue esigenze e patologie connesse.

Mara Martellotta