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A San Salvario la movida finisce prima. Buonanotte

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movida 2Sabato notte riprenderà  la “ronda” interforze che dalla mezzanotte all’alba percorrerà le vie Saluzzo, San Pio V, Baretti, Berthollet e i portici di via Nizza

 

La movida chiude prima. La decisione è stata annunciata dal sindaco Piero Fassino al termine della riunione del comitato per la sicurezza. Dopo l’introduzione del “pattuglione” il sabato notte a San Salvario, il giro di vite sulle notti torinesi continua.

 

Pare ormai assodato, infatti, che la movida non dissuada la microcriminalità. Anzi. Così i locali dei nottambuli chiuderanno all’una dal lunedì al mercoledì, e alle due dal giovedì alla domenica. 

 

La riunione con il prefetto Paola Basilone, il questore Antonino Cufalo e i rappresentanti delle forze di polizia è servita a fare il punto della situazione. Sabato notte riprenderà  la “ronda” interforze che dalla mezzanotte all’alba percorrerà le vie Saluzzo, San Pio V, Baretti, Berthollet e i portici di via Nizza.

 

Sabato scorso i primi risulati si sono visti. Sono stati richiamati ragazzi che avevano alzato un po’ troppo il gomito e di conseguenza anche i decibel delle loro ugole e sono stati fermati giovani che giravano ubriachi con bottiglie di vetro potenzialmente pericolose. Ma lo scopo è soprattutto quello di ridurre la presenza di spacciatori.

 

Al centro dell’attenzione anche un’altra location della movida torinese, i Murazzi. Ma in questo caso per l’avvio tanto travagliato, dopo mille polemiche, della rassegna estiva. Questa, però, si svolgerà fino a settembre in orario pomeridiano.

 

Prenderà finalmente il via “Estate ai Murazzi”,  fatta di appuntamenti di spettacolo e mostre d’arte, voluta espressamente dal primo cittadino per dare un senso ai mesi più caldi dei torinesi che non lasceranno la città per andare in vacanza.

 

 

La memoria storica in fotografia

Memorandum presenta, come fulcro del percorso, il progetto fotografico-scientifico di Fabiano Ventura, fotografo e alpinista che ha documentato gli effetti dei cambiamenti climatici negli ultimi 100 anni in Alaska, Caucaso e Karakorum

 

stellaL’Associazione culturale Stilelibero ed il Museo Regionale di Scienze Naturali a Torino, hanno curato la tappa torinese di Memorandum, Festival di fotografia-storica. Fino al 20 luglio il Palazzo della Regione Piemonte (in Piazza Castello), ospiterà la IV edizione della rassegna dedicata alla fotografia storica ed agli archivi, diventando teatro di un grande percorso espositivo di altissimo livello.

 

Quattordici mostre, quattordici archivi fotografici e molte immagini esposte anche per la prima volta, per rendere visibile l’eredità iconografica che testimonia le trasformazioni sociologiche, urbane, culturali e politiche del nostro tempo.Dall’ Australia degli Aborigeni all’Alaska dei ghiacciai o di ciò che ne resta, passando per una Mantova sommersa dopo l’alluvione del 1917 ed i birrifici del Biellese, per poi immergersi nelle acque dei fiumi del Congo.memorandum1

 

Nel programma di questa sua quarta edizione, Memorandum presenta, come fulcro del percorso, il progetto fotografico-scientifico di Fabiano Ventura, fotografo e alpinista che ha documentato gli effetti dei cambiamenti climatici negli ultimi 100 anni in Alaska, Caucaso e Karakorum. Partendo dagli scatti di Vittorio Sella, Ardito Desio, Massimo Terzano, Mor Von Dechy e William Osgood Field, Ventura ha ripreso, ghiacciaio dopo ghiacciaio, le stesse identiche inquadrature.

 

Quello che ne scaturisce è un confronto storico e contemporaneo che lascia gli spettatori stupefatti e senza parole di fronte non solo alla bellezza di tali immagini ma anche di fronte al mutamento profondo del pianeta che esse rivelano. Una mostra, questa, sicuramente imperdibile per rendere omaggio a “ciò che deve essere ricordato”, attraverso immagini di grande valore storico-culturale e di forte impatto emotivo che rappresentano la storia ed il susseguirsi dei cambiamenti del nostro Paese.

 

Simona Pili Stella

 

Impresa e territorio, c’è Profumo di rilancio

Fondata nel 1819, come la più antica business school del mondo, ESCP Europe è pioniere nella formazione manageriale “europea”. Il nuovo presidente è Francesco Profumo

 

profumoFrancesco Profumo, (nella foto) già Rettore del Politecnico di Torino, ex Ministro dell’Istruzione e attuale Presidente Iren, è il nuovo Presidente della sede italiana di ESCP Europe, business school internazionale di alto livello con sede a Parigi, Londra, Berlino, Madrid e Torino.

 

Profumo succede a Daniele Ciravegna, principale artefice dell’insediamento di ESCP Europe a Torino nel 2004 e da allora presidente del board. Il Consiglio di Amministrazione di ESCP Europe Torino campus ha ufficializzato il cambio al vertice e con esso il rinnovo della squadra, che sarà composta da Licia Mattioli, Presidente dell’Unione industriale di Torino, Giacomo Büchi, Consigliere di Amministrazione dell’Università di Torino, Alessandro Sembenelli, Membro del Senato Accademico dell’Università di Torino, Patrick Gounelle, Presidente del Consiglio Direttivo della ESCP Europe, Jean-Paul Vermes, Vice-Presidente della Camera di Commercio Regionale di Parigi Ile-de-France, Francois-Xavier Cornu, Direttore Esecutivo della Formazione, Ricerca e Training della Camera di Commercio Regionale di Parigi Ile-de-France, Pierre Koch, Direttore Generale ad-interim ESCP Europe.

 

“Ringrazio molto la Camera di Commercio di Parigi per avermi indicato nel CdA del campus di Torino dell’ESCP Europe e i Consiglieri per avermi eletto Presidente – dichiara Francesco Profumo –. Il mio obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente la Business School con una maggiore capacità di attrazione di studenti di qualità da ogni parte del mondo e con una interazione sempre più strutturata con tutte quelle aziende che saranno disponibili. Sono certo che formeremo ottimi manager, ma anche un numero sempre crescente di potenziali giovani imprenditori”.

 

Il rinnovo dei vertici assume un particolare significato in questo momento, a 10 anni dall’apertura del campus italiano, a Torino. Una squadra di alto profilo che, da un lato, conferma la consistente crescita della scuola e, dall’altro, sostiene il contributo che ESCP Europe sta dando alla crescita imprenditoriale del territorio. L’orientamento all’impresa, accanto alla dimensione internazionale, sono gli obiettivi dichiarati e sanciti del recente accordo tra Camera di Commercio di Parigi, Camera di Commercio di Torino, Politecnico di Torino e Università degli Studi di Torino, in cui le parti si impegnano a sostenere lo sviluppo della ESCP Europe in Italia nel prossimo decennio.

 

In questi primi dieci anni di attività in Italia la Business School è cresciuta, oltre che nel numero di studenti dei propri master – che è quasi quintuplicato in 10 anni, con una crescita media costante negli anni del 19%soprattutto sul fronte del rapporto con le imprese – sottolinea Francesco Rattalino, direttore generale di ESCP Europe Torino campus. Le imprese sono il nostro primo cliente ed allo stesso tempo il naturale sbocco lavorativo di tutti i nostri studenti“. Sono infatti circa 250 le aziende in contatto con il career office della scuola: nel 2014 le offerte di stage e lavoro veicolate dalla ESCP Europe sono cresciute del 19% rispetto il 2013. Tutto questo a fronte di un placement che è sempre stato pari al 100%. La scuola è 1° posto in Italia e al 2° al mondo, nella classifica dei migliori Master in Management (Financial Times – 16/09/2013) ed è al 1° posto in Italia, al 14° in Europa e 25° al mondo nel Ranking dei migliori Executive MBA al mondo (Financial Times – 21/10/2013).

 

Fondata nel 1819, come la più antica business school del mondo, ESCP Europe è pioniere nella formazione manageriale “europea” con il modello “multicampus” presente da oltre 40 anni. Famosa per aver formato intere generazioni di leader e pensatori d’avanguardia in ambito economico e manageriale a livello europeo, durante i primi dieci anni di attività in Italia, la business school ha formato oltre 1.500 studenti e diverse centinaia di manager, che oggi ricoprono posizioni importanti nelle più grandi banche internazionali, società di consulenza, ed in generale aziende incluse nel Fortune 500.

 

Gli studenti applicanti del campus di Torino sono circa 800 all’anno, di cui 180 circa – provenienti da 12 nazioni – sono ammessi ai programmi Master, che permettono di ottenere 8 titoli internazionalmente riconosciuti: Master in Management, Diplôme Grande Ecole, UK European MSc in Management, German MSc in Management, Master en Administración y Dirección de Empresas, Laurea in Economia, Master in European Business, Executive MBA. Il corpo docente internazionale è formato da 120 professori full faculty ESCP Europe e diverse centinaia di visiting professor accademici ed aziendali.

 

Date chiave ESCP Europe:

1819 – Nascita della Business School in Francia. Un gruppo di uomini d’affari e studiosi dell’economia fonda la ESCP di Parigi. E’ la più antica scuola di business in tutto il mondo. Già allora il 30% degli studenti della Scuola proveniva dal di fuori della Francia.
1973 – Inaugurazione del campus tedesco della business school, a Düsseldorf (spostato poi a Berlino nel 1985) e del campus nel Regno Unito a Oxford (spostato poi  Londra nel 2005). E’ la nascita del concetto multi-campus nella formazione manageriale, a livello mondiale.
1988 – Viene aperto il quarto campus, a Madrid
2004 – Viene aperto il quinto campus, a Torino
2009 – Cambio del nome: da ESCP-EAP a ESCP Europe
2013 – 40 anni di formazione transnazionale in Europa: “Building Europe for 40 years”
2014 – Decimo anno della sede di Torino

 

Nata a Parigi nel 1819 come più antica Grande École francese, la ESCP Europe (École Supérieure de Commerce de Paris), la più antica Business School al mondo, è attualmente fra le più rinomate a livello internazionale. Con cinque sedi in Europa – a Parigi, Londra, Madrid, Berlino e Torino – è oggi custode di un modello educativo unico al mondo per preparare ad una carriera internazionale nel management. Nei ranking del Financial Times, graduatorie principali di riferimento per la classificazione delle Business School internazionali, si posiziona al 2° posto al mondo per il Master in Management (prima in Italia), prima in Italia per Executive MBA, fra le prime al mondo per gli executive programmes.

A livello europeo, accoglie ogni anno circa 4.000 studenti e 5.000 manager, provenienti da 90 diversi Paesi, per un portafoglio completo di programmi in General Management e Master specialistici. La rete degli ex allievi annovera 40.000 membri di 200 diverse nazionalità ed è attiva in 150 Paesi.

Dal 2004 è presente a Torino, grazie al supporto della Chambre de Commerce et d’Industrie de Paris, la Camera di Commercio di Torino, l’Università degli Studi di Torino. Ad oggi sono aziende associate al campus di Torino, che eroga per loro particolari servizi, non solo formativi: Accenture, Avio, BNL Gruppo BNP Paribas, Eaton, E.ON, Eurocons, Eurofidi, Ferrero, Lavazza, Reply, Vodafone. L’offerta formativa – accreditata EQUIS, AACSB ed AMBA – comprende: master pre-esperienza lavorativa MiM e MEB, programmi executive per le aziende (open enrolment e custom), MBA e Ph.D.

 

Torino e il cinema, amore a prima vista

Per  Torino l’incontro con il cinema non sarà un episodio isolato, ma negli anni successivi la città  si trasformerà in un centro nevralgico tra i primi Italia per la produzione cinematografica. In particolare, due case di produzione emergono a partire dai primi anni del Ventesimo secolo: Ambrosio e Itala

 

museocinema2Inauguriamo oggi la rubrica di cinema del giornale che porterà il nome via Po 33, il motivo della scelta di questo titolo va ricercato nella prima proiezione pubblica per un pubblico scelto, organizzata a Torino il 7 novembre 1896 da Vittorio Calcina (fotografo ufficiale di casa Savoia) in una sala dell’Ex Ospizio di Carità.

 

Il programma della serata prevedeva una ventina di filmati del repertorio Lumière. Si trattava di una serata dimostrativa in cui Calcina offrì una dimostrazione riguardo alla nuova forma di intrattenimento che in quei mesi aveva interessato diverse città europee. Gli spettacoli ebbero seguito anche nei mesi successivi per concludersi nella primavera 1897, quando si trasferì in via Garibaldi 10 presso i locali della birreria Sala per interrompersi solo per la pausa estiva. Se all’inizio si trattava principalmente di filmati provenienti dal catalogo Lumière, in seguito, Calcina propose i propri filmati; tra le opere di Calcina si annoverano sia film dal vero commissionati dagli stessi F.lli Lumière, oltre che film realizzati per volontà dello stesso; tra i documentari spiccano quelli che avevano per oggetto la casa reale.

 

Per  Torino l’incontro con il cinema non sarà un episodio isolato, ma negli anni successivi la città  si trasformerà in un centro nevralgico tra i primi Italia per la produzione cinematografica. In particolare, due case di produzione emergono a partire dai primi anni del Ventesimo secolo: Ambrosio e Itala. Si tratta di due esempi di industria cinematografica italiana, il cui successo proveniva dall’abilità di Ambrosio, nel primo caso, e Giovanni Pastrone nel secondo, di avere sotto controllo le varie fasi di produzione, compreso l’arrivo in sala del film (disponendo di un certo numero di sale di modo che al film fosse assicurata la distribuzione). Ancora oggi una sala della città di Torino porta il nome di Ambrosio.

 

Se l’Ambrosio spicca al Festival di cinema organizzato in occasione dell’esposizione internazionale del 1911 a Torino, vincendo il premio per il film Nozze d’oro di Luigi Maggi (su soggetto di Arrigo Frusta) e La Vita delle Farfalle di Roberto Omegna con la collaborazione del poeta Guido Gozzano, rispettivamente per la categoria artistica e scientifica, la Itala non tarderà a conseguire il successo. Il 18 aprile 1914 si tiene, infatti, presso il Teatro Vittoria di Torino, in contemporanea con il Teatro Lirico di Milano,  la prima di Cabiria, secondo kolossal della storia del cinema (il primo è Quo Vadis di Guazzoni, 1913) che portava la firma di Gabriele D’annunzio, ma che fu in realtà diretto da Piero Fosco (soprannome dell’astuto Giovanni Pastrone). Di questa interessante vicenda e della lavorazione di un film che ha fatto la storia del cinema mondiale e che quest’anno festeggia i cento anni, parleremo ampiamente nel prossimo articolo della rubrica di cinema oggi inaugurata.

 

Cristina Colet

 

La prova Pretty Woman: come riconoscere un diamante allo stato grezzo

PRETTYPRETTY2PRETTY3“Dimmi solo un nome di una a cui è andata bene”: “Quella gran culo di Cenerentola!”

 

Pretty Woman, l’incontro tra una bellissima prostituta e un elegante uomo d’affari, film che tutti noi abbiamo guardato almeno una volta, ed emblema universale dell’ammmore che tutto può.

 

Lei, priva di classe e stile; lui fascinoso e benestante, fondamentalmente deluso dall’amore, fondamentalmente solo, al punto da proporle una settimana assieme, in cui la pagherà per trascorrere il proprio tempo con lui.

 

Perchè Vivian non dovrebbe accettare? Un albergo di lusso è sempre meglio della strada, e lui non è un vecchio bavoso, è anzi molto bello ed elegante, come gli attori o gli industriali rampanti sbirciati sul New York Times.

 

Quello che Vivian non sa è che sbircerà da una porta semi aperta un altro mondo, un modo di vivere assolutamente diverso dal proprio, e soprattutto un’inedita se stessa, una versione di sè che neppure sognava immaginare.

 

Cosa ha trovato in lei l’uomo d’affari ? Perchè tra le donne fascinose che lo circondano ha scelto quella che all’apparenza sembra la meno adatta, vestita in maniera improbabile e con un’accento fuori luogo?

Edward l’ha portata a teatro a vedere la Traviata di Verdi. Inutile ricordare che lei non è mai stata a teatro, non ha mai ascoltato della musica classica..Eppure si è profondamente emozionata di fronte alla Bellezza di un’opera senza tempo, e ha pianto.

 

 Vivian ha un’anima, una sensibilità e un’intelligenza che appena spolverate hanno mostrato la propria luce: un diamante allo stato grezzo ha in sè milioni di promesse. Un chilo di cultura tronfia non fanno un grammo di curiosità per il mondo. Ed è questo il sintomo principale di una vera intelligenza.
 

Questa favola finisce con Vivian che decide di riprendere gli studi ed Edward che impara ad andare oltre i propri limiti.

 

Per arrivare fino alla finestra di Vivian e chiederle la mano sale su una scala altissima con dei fiori in mano , incurante della sua più grande paura: la vertigine.
L’amore non è forse questo? Andare oltre se stessi, accordare la propria musica con quella dell’altro, sbilanciarsi per creare una sinfonia unica e umanamente  imperfetta?

 

“Morale della favola : se vuoi scoprire in fretta se una persona vale la pena di essere vissuta falle la prova. Pretty Woman, coinvolgila in attività di vario genere.. e osservala.
Se sbadiglia indifferentemente di fronte a una mostra, un film o un paesaggio di montagna sai cosa devi fare.

 

Federica Billone

www.tuttigliuominidilola.it

 

Alla scoperta di nuove pagine di storia dell’Egizio

Una prestigiosa conferenza, aperta al pubblico, della professoressa Marilina Betrò dell’Università di Pisa sulla Spedizione in Egitto diretta da Jean-François Champollion e dal professor Ippolito Rosellini

 

EGIZIO3La Spedizione franco-toscana in Egitto (1828-29), diretta da Jean-François Champollion e dal giovane professore dell’Università di Pisa Ippolito Rosellini, ebbe il compito di documentare i monumenti dell’antico Egitto, dal Delta alla Nubia, e di portare ai rispettivi governi antichità per le nascenti collezioni egizie, raccolte attraverso acquisti e scavi.

 

La conferenza a ingresso libero, in programma il prossimo 14 luglio alle ore 18.30 presso il Museo Egizio di Torino, sarà tenuta da Marilina Betrò, professore ordinario di Egittologia presso l’Università di Pisa, che illustrerà al pubblico i risultati delle ricerche condotte su questa famosa spedizione e sui numerosi oggetti che dall’Egitto arrivarono in Toscana e in Francia.

 

L’intervento della Prof.ssa Betrò sarà dedicato alle indagini sistematiche condotte negli ultimi anni sulla documentazione inedita di Ippolito Rosellini, incrociate allo studio congiunto degli oggetti portati dalla Spedizione in Toscana e in Francia, all’indagine archeologica nella necropoli tebana e infine alla storia archeologica di questo sito permettono oggi di gettare nuova luce sulle modalità di quegli scavi, di ricostruire alcuni dei contesti intatti rinvenuti e dei corredi funerari che vi furono scoperti, con novità spesso sorprendenti

 

Accordone o accordino? Sì dei sindacati ai 260 euro di Fiat

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FIAT FACCIATAI sindacati si sono trovati di fronte al classico dilemma di “prendere o lasciare”. Fiat, del resto, aveva già fatto sapere che, data la situazione di crisi generalizzata, non avrebbe potuto tirar fuori somme elevate

 

Habemus papam. Tra sindacati e Grande Fabbrica, la Fiat, è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto specifico di primo livello. L’intesa è stata siglata da Fim, Ugl, Fismic, Uilm e associazione Quadri. L’ una tantum sarà di 260 euro. Un compromesso tra i 300 chiesti dai sindacati e i 200 proposti dall’azienda.  Sono 86 mila I lavoratori italiani coinvolti nell’accordo per il 2014, compresi i 30mila in cassa intergrazione. Fiat e sindacati definiranno, inoltre,  un accordo di rinnovo triennale.

 

Come ha dichiarato all’Ansa il segretario Fil Ferdinando Uliano, si è trattato di una “Trattativa difficile e sofferta”.  “L’erogazione dell’una tantum anche ai cassintegrati è un’ importante conquista di solidarietà”, dice Giovanni Serra, segretario dell’Associazione Quadri Fiat. Un’intesa che  “getta le basi per un accordo su base pluriennale. Ed è importante che ci sia stato un accordo unitario”. Così Antonio Spera, segretario metalmeccanici dell’Ugl. Un accordo che riguarda anche i cassintegrati: “E’ l’unica fabbrica al mondo dove avviene e la Fismic è pienamente soddisfatta di questo importante elemento di solidarietà”. Annuncia il segretario generale della Fismic, Roberto Di Maulo.

 

I sindacati si sono trovati di fronte al classico dilemma di “prendere o lasciare”. Fiat, del resto, aveva già fatto sapere che, data la situazione di crisi generalizzata, non avrebbe potuto tirar fuori somme elevate. Con l’accordo che si dovrebbe raggiungere oggi, tutto sommato, l’esborso dalle casse aziendali sarà limitato.

 

Nel frattempo il Lingotto ha annunciato l’emissione di un bond della durata di 8 anni per il valore di 850 milioni di euro, mentre procede a ritmi serrati il percorso per la quotazione di Fca ala Borsa di New York.  E il primo di agosto nascerà ufficialmente Fiat Chrysler Automobiles. Muore Fiat, viva FCA.

 

(Foto: il Torinese)

 

   

Egizio aperto per ferie

Le iniziative sono in programma alle ore 10:30 al prezzo di 4,50 euro

 

EGIZIO22Le attività del Museo Egizio per il mese di luglio proseguono sabato 12 con la visita speciale Animali o dei?,Si tratta di una passeggiata nelle sale del Museo che rivelerà ai ragazzi e ai loro genitori  le caratteristiche di ogni divinità dell’antico Egitto.

 

Domenica 13  si prosegue con Una fame da oltretomba. Menù per il corpo e per lo spirito, un viaggio alla scoperta delle abitudini alimentari degli egizi per conoscere gli ingredienti presenti sulla “tavola” dei faraoni attraverso l’osservazione di oggetti, dei resti di alimenti conservati oppure semplicemente raffigurati sui reperti.

 

Entrambe le iniziative sono in programma alle ore 10:30 al prezzo di 4,50 €.

 

La Salute si impara ai Giardini reali

Kermesse di spettacoli e appuntamenti culturali nel mese di luglio al Polo cittadino di corso San Maurizio

 

salute Oggi più che in passato, per le condizioni ambientali e sociali cambiate, la Salute è quanto mai legata alla vita e al mondo che ci circonda. Stili di vita, alimentazione, inquinamento e tanti altri fattori determinano la salute di ciascuno di noi.

 

Per sensibilizzare i cittadini e i giovani in particolare, torna quest’anno  “La Salute in Comune”, la rassegna estiva promossa dal Polo cittadino della Salute (Corso San Maurizio,4 -Giardini Reali), Associazione Tedacà e Associazione Volonwrite, con il contributo di Farmacie Comunali Torino. 

 

Laboratori pomeridiani per ragazzi e adulti, apericena letterari, spettacoli teatrali, contest musicali…  tutto a ingresso libero, nel pieno centro torinese.

 

  Il 15 luglio 2014 serata finale con premiazione del vincitore.

 

 

La violenza sulle donne lascia il segno sulle strade di Torino

Gessetti colorati e scritte contro la violenza per lasciare, sull’asfalto, un chiaro e diretto messaggio a chi molesta e a chi maltratta le donne. In piazza Castello, piazza San Carlo e soprattutto sulle strade del parco del Valentino

 

MURALES DONNEElie Wiesel, Premio Nobel per la pace nel 1986, una volta scrisse:” Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione, in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuto il carnefice, mai il torturato”.

 

E forse è proprio contro il silenzio e l’indifferenza di cui parla Wiesel che lo scorso weekend Hollaback, il movimento internazionale che si occupa di mettere fine alle molestie in strada, è sceso nelle piazze di Torino e, grazie all’aiuto delle ragazze del collettivo Altereva, ha “lasciato il segno” per le vie della città.

 

Gessetti colorati e scritte contro la violenza per lasciare, sull’asfalto, un chiaro e diretto messaggio a chi molesta e a chi maltratta le donne. In piazza Castello, piazza San Carlo e soprattutto sulle strade del parco del Valentino, sono comparse frasi come “camminare da sola non è un invito a molestarmi” oppure “il palpeggiamento sui mezzi pubblici è una molestia” e ancora “violenza è portare a credere che la molestia sia causata dal mio abbigliamento”.

 

Lo scopo di questa manifestazione che viaggia tra web e realtà (su twitter l’hashtag è #chalkwalk) , è quello di rivendicare la libertà delle donne di potersi muovere liberamente da sole in ogni parte della città, senza aver paura di poter subire violenza.

 

Una campagna all’apparenza silenziosa ma che racchiude in sé tutte le urla di protesta per un fenomeno, come quello della violenza di genere, che persino in un epoca che si professa avanzata e civilizzata come la nostra, sta raggiungendo dimensioni a dir poco barbariche.

 

La violenza contro il genere femminile è una piaga sociale che purtroppo non risparmia alcuna nazione. Ecco perché è di fondamentale importanza mantenere viva la memoria del problema istituendo eventi come questo di Hollaback che, ci auguriamo sia riuscito con la sua semplicità e delicatezza, a lasciare il segno oltre che sulle strade di Torino anche nelle coscienze dei cittadini.

 

Simona Pili Stella