LIFESTYLE- Pagina 437

Tempi di attesa, il direttore Asl To4 scrive ai sindaci

LETTO OSPEDALE

A partire dal 2012, per affrontare questa problematica non indifferente, sono stati costituiti tavoli di lavoro ospedale – territorio e tavoli di lavoro interaziendali per la verifica di appropriatezza di richieste interne di tipologie di esami

 

I tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali dell’Asl TO4 (che ha competenza sul territorio canavesano tra Chivasso, Ivrea e Rivarolo) sono al centro di una lunga lettera che il direttore generale Flavio Boraso ha inviato ai sindaci dei comuni interessati dall’Azienda sanitaria. Il problema era emerso nel corso dell’ultima Conferenza dei sindaci ed il direttore generale nella sua missiva precisa che la direzione è impegnata costantemente nel trovare soluzioni ad una tematica che, di per sè, “non è facilmente risolvibile”. Boraso, come concause, punta il dito su numerose variabili che non sarebbero tutte modificabili: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie cronico – degenerative, l’esistenza della cosiddetta “domanda impropria”, ovvero la richiesta di prestazioni che non hanno effettiva utilità clinica, carenza di medici specialistici in alcuni settori (ad esempio oculistica ed allergologia) e la disponibilità di risorse limitate che impone delle priorità.

 

Il direttore generale ricorda poi che, a partire dal 2012, per affrontare questa problematica non indifferente, sono stati costituiti tavoli di lavoro ospedale – territorio e tavoli di lavoro interaziendali per la verifica di appropriatezza di richieste interne di tipologie di esami. Inoltre è stato attivato il regime di recall, modalità operativa che contatta il paziente chiedendone la conferma o la disdetta  per l’esecuzione della prestazione rendendo disponibile, dove ciò avvenga, il posto per un altro paziente in attesa. E per il prossimo futuro sono previste azioni che dovranno formare una cultura diversa del medico proscrittore ed una diversa sensibilità del cittadino. Boraso poi sottolinea che “al di là del percepito, l’analisi dei tempi di attesa, confrontando quelli del maggio 2012 con quelli del novembre 2014, evidenziano dati sostanzialmente simili, con criticità costanti per alcune discipline, oggi come allora”. Il che vale a dire che, pur con tutto l’impegno, quanto meno la situazione non è peggiorata,  in un quadro generale, però, che negli ultimi due anni è diventato via via più difficile.

 

Massimo Iaretti

 

 

Eraldo Monzeglio, calciatore in camicia nera

monzeglio

Due volte campione del mondo. Poi a fine carriera allenatore e direttore tecnico sino agli anni Settanta quando chiuse la sua carriera oltre confine, a Chiasso in Svizzera, fu anche sulla panchina della Juventus, subentrando nella stagione 1963/64 a Paulo Amaral. E amico vero della famiglia Mussolini. Casale gli dedica una via

 

La giunta di Casale Monferrato, recentemente super – impegnata nella lotta all’amianto, ha trovato il tempo di intitolare alcune nuove vie della città. E una di queste è legata ad un personaggio di primo piano nella vita sportiva del Paese,  Eraldo Monzeglio. Calciatore di fama internazionale, nato nel 1906 a Vignale Monferrato (all’epoca non era ancora il “Paese della danza”) fu campione d’Italia con il Bologna negli anni Venti, poi due volte campione del mondo, come difensore della Nazionale di Vittorio Pozzo a Roma nel 1934 e a Parigi nel 1938. Poi a fine carriera allenatore e direttore tecnico sino agli anni Settanta quando chiuse la sua carriera oltre confine, a Chiasso in Svizzera, passando anche per Torino dove fu sulla panchina della Juventus, subentrando nella stagione 1963/64 a Paulo Amaral. Morì  a Torino il 3 novembre 1981.

 

Ma Eraldo Monzeglio fu anche fascista, ed intimo di Benito Mussolini e della sua famiglia, in particolare anche i figli.  Con il duce giocava anche a tennis, altro sport di cui era diventato istruttore. E come tale lo seguì anche a Salò, come recita questo brano estrapolato da un articolo pubblicato sul Corriere della Sera alla metà degli anni Novanta: “Eraldo Monzeglio, rimasto dai Mussolini fino all’ ultimo giorno. Monzeglio viveva a Villa Feltrinelli, mangiava a tavola con Rachele (Mussolini non veniva per pranzo, prendeva qualcosa sulla scrivania del suo ufficio alla Villa Orsoline, duecento metri piu’ in la’ ). Rachele lo mandava a Verona a procurare l’ olio e il burro fuoritessera, il famoso terzino era diventato l’ uomo tuttofare della famiglia”

 

Fin qui nulla di male, avere delle idee non è peccato. Ma è davvero singolare che l’amministrazione comunale di Casale, guidata da Titti Palazzetti, sindaco sostenuto dal centro – sinistra, abbia assegnato a ricordo di Monzeglio una vita, con una delibera  dell’11dicembre scorso, accogliendo il parere positivo espresso dalla commissione toponomastica. Eppure due anni orsono quando l’amministrazione di centro – destra, guidata da Giorgio Demezzi,  dopo un altrettanto parere favorevole della commissione toponomastica, aveva deciso di intitolare una via (poi vennero scelti i giardini davanti all’ospedale Santo Spirito) a Ugo Cavallero, maresciallo d’Italia, estensore dei piani di VittorioVeneto nella prima guerra mondiale, ma fortemente compromesso con il regime, tanto da essere stato capo di stato maggiore per un periodo della seconda guerra mondiale, nella “Guerra fascista”. Il caso scoppiò alla vigilia della cerimonia di intitolazione, improvvidamente fissata il 29 ottobre (proprio quasi in concomitanza con l’anniversario della marcia su Roma, evento che, al di là della sua effettiva portata reale storica è ancora ben radicato nella coscienza collettiva degli italiani) ci furono petizioni, proteste,  filmati e quant’altro messi in campo soprattutto dalla sinistra e dalle associazioni partigiane.  Che Casale abbia una vocazione particolare ad intitolare a personaggi di un passato ormai remoto vie, strade o piazze ? Chissà che in un futuro non lontano non ne arrivi una terza …

 

Intanto c’è da chiedersi se anche ora ci saranno cortei e richieste di revoca dell’intitolazione al calciatore – fascista, come è avvenuto con Cavallero, oppure se calerà il silenzio. Una cosa però è certa, i due personaggi erano diversissimi, ma entrambi erano fascisti. E questo è un dato di fatto incontrovertibile.

 

Massimo Iaretti

 

Tre esperti per le aziende sanitarie

MEDICO

La Commissione si insedierà il prossimo 8 gennaio 2015

 

Sono stati individuati i tre componenti della Commissione che, fin dall’inizio del mese di gennaio, sarà al lavoro per selezionare le candidature giunte all’assessorato alla sanità della Regione Piemonte in risposta all’avviso pubblico per i direttori generali delle aziende sanitarie.

 

La Commissione, che si insedierà il prossimo 8 gennaio 2015, è composta dal prof. Roberto Vaccani, docente di organizzazione e personale alla SDA Bocconi school of management (si tratta dell’esperto indicato dall’Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, cui la Regione Piemonte si era rivolta chiedendo uno dei nominativi per comporre la terna); dal dott. Lino Cinquini, professore ordinario di economia aziendale alla Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento S. Anna di Pisa e dal dott. Massimo Fabi, attuale direttore generale dell’AUSL di Parma.

 

“La Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento S. Anna di Pisa è una qualificata istituzione scientifica indipendente alla quale l’assessorato ha richiesto, proprio come ad Agenas, di indicare un esperto” spiega il Direttore regionale della sanità Fulvio Moirano, che ricorda come “la Commissione opererà senza oneri a carico della finanza pubblica”.

 

Al bando della Regione per nominare i nuovi futuri direttori delle aziende sanitarie, in scadenza nel mese di aprile, hanno presentato domanda 240 candidati, di cui 51 sono donne.La Commissione dovrà esaminare l’osservanza dei requisiti richiesti, la coerenza dei curricula presentati e le esperienze professionali dichiarate rispetto alle funzioni da esercitare; seguiranno poi, per la valutazione, “test attitudinali e colloqui individuali per esaminare le specifiche competenze dei candidati ed individuare profili caratterizzati da capacità sistemiche e negoziali, con un orientamento prevalente verso lo sviluppo delle attività connesse al ruolo in coerenza con i vincoli economico finanziari”. Il superamento delle selezioni determinerà l’inserimento dei nominativi in un elenco regionale di idonei.

 

(www.regione.piemonte.it)

Il vescovo: “Non si pensi solo ad accumulare ma si investa in lavoro e imprese”

nosiglia e giovani

Un segnale lanciato non solo al mondo degli imprenditori ma anche alla politica. La crisi è difficile ma si intravede qualche segnale di ripresa, pure nei consumi

 

Di primo acchito il messaggio lanciato dall’arcivescovo di Torino in occasione dell’incontro con la stampa torinese potrebbe apparire di stampo pauperistico: chi ha (troppi) risparmi in banca non fa gli interessi della collettività. Dalla crisi, ha infatti detto mons. Cesare Nosiglia “c’è una parte di Torino che ha tratto anche qualche vantaggio, se è vero che in città in questi ultimi anni sono aumentati i depositi bancari”.

 

Poi il capo della Chiesa subalpina, si spiega meglio: “i soldi si fanno con i soldi e dunque con l’accumulo ed il possesso: un principio che mantiene la sua innata forza di convincimento a scapito di investimenti produttivi, ma anche più rischiosi, sul lavoro e le imprese”. Ecco dunque il vero monito: il denaro non è lo sterco del diavolo ma lo si investa in occupazione e in nuove attività produttive. Un segnale lanciato non solo al mondo degli imprenditori ma anche alla politica. La crisi è difficile ma si intravede qualche segnale di ripresa, pure nei consumi. Un sondaggio di Confesercenti stima che i torinesi quest’anno spenderanno un po’ di più per i regali natalizi.

 

E ci sono dati stupefacenti almeno per quanto riguarda il comparto agricolo, che segna in Piemonte un 4% in più di occupati. Si è in attesa di un segnale anche dall’Europa, che ad inizio 2015 dovrebbe dare risposte sui fondi per il Piemonte. C’è da augurarsi che Comune e regione sappiano far valere le regioni territoriali anche nei rapporti con il governo.

Flauto magico moderno al Carignano

teatro

La  colonna sonora dello spettacolo parte da Mozart e giunge ai ritmi  reggae, jazz ed etnici

 

Si svolge in una società multirazziale, ai giorni nostri. La  colonna sonora dello spettacolo parte da Mozart e giunge ai ritmi  reggae, jazz ed etnici. Si tratta del ‘Flauto magico. Secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio’ che va in scena al Teatro Carignano (nella foto)  dal 27 al 31 dicembre. Seppur in chiave moderna la bella favola che appartiene alla storia della musica ha inizio nel bosco in cui il giovane principe Tamino scappa da una serpe. Numerose le metafore e le allegorie sulla politica e la società.

Miradolo, il Martirio di San Sebastiano da Debussy a D’Annunzio

miradolo

Un grande evento a Natale e Santo Stefano al Castello

 

Il Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo offre per la sera di Natale e di Santo Stefano un doppio appuntamento con la cultura. Nell’occasione sarà presentata, entrambe le sere dalle ore 21.15,  una partitura al tempo stesso rarissime e sofisticata, intensa e drammatica, “Le Martyre de Saint Sebastien” nata tra il 1910 ed il 1911 da un testo di Gabriele D’Annunzio sulle note di Claude Debussy.

 

Il Concerto di Natale si tiene in occasione della grande mostra che la Fondazionededica a San Sebastiano, con capolavori provenienti da importanti musei nazionali e collezioni private italiane ed estere ed è, a cura del progetto “Avant-dernière pensée“. La rilettura che il progetto presenta, a cura di Roberto Galimberti, è un’inedita versione da camera, che si plasma lungo le sedici sale espositive e la Cappella del Castello, recentemente restaurata, in un cammino drammaturgico, narrativo e reale che accompagna lo spettatore lungo immagini e simboli di un evento unico.

 

I precedenti di questa partitura sono illustri: l’Opéra di Parigi, la Scala, nel 1926, con Toscanini direttore d’orchestra e, nuovamente alla Scala, nel 1986, con la regia di Béjart; nel 1988, Bob Wilson, la Fenice di Venezia, nel 1995, firmata da Pier Luigi Pizzi, tra i collezionisti presenti in mostra, nel 1996, Giorgio Albertazzi e, un anno dopo, all’Opera di Roma, La Fura dels Baus. L’esecuzione vedrà i musicisti dislocati nelle sale espositive, in un dialogo ideale con le opere, alcune delle quali hanno ispirato D’Annunzio nella stesura del testo, e con le grandi scenografie video, in cui l’attrice Silvia Calderoni, vincitrice nel 2009 del Premio Ubu, considerato il più importante riconoscimento del Teatro in Italia, e impegnata in una eclettica e sperimentale ricerca espressiva, interpreterà il protagonista del dramma.

 

Esotismo e sospensione del tragico, religiosità e paganesimo, trovano un simbolico incontro nella figura del Santo che si sviluppa tra retaggi medioevali e allusioni al mito di Adone.

 

Massimo Iaretti

Roberto Galimberti, violino e direzione
Francesca Lanza, soprano
Sabrina Pecchenino, contralto
Laura Vattano, armonium
Marco Pennacchio, violoncello
Marco Ventriglia, regia audio e supervisione tecnica
Giulio Pignatta, progettazione intermediale

Prenotazione obbligatoria. Ingresso consentito fino a esaurimento posti.

Torino quanto sei bella nella Cenerentola

VERDONE

L’opera di Verdone in 200 sale cinematografiche di tutta Italia

 

Il 23 dicembre in 200 sale italiane vedremo Torino protagonista nella rinnovata “Cenerentola” firmata Carlo Verdone,apparsa per la prima volta in Tv in mondovisione nel 2012. Il regista ha rimontato le riprese di allora e le ha arricchite di animazioni. Rivedremo per l’occasione le preziose location che fanno da sfondo alla vicenda, la Reggia di Venaria, La Mandria,la Palazzina di caccia di Stupinigi, Palazzo Reale. Solo per un giorno, il 23 dicembre appunto, la celeberrima fiaba in musica di Gioacchino Rossini, ideata e prodotta da Andrea Andermann,con protagonista Lena Belkina,tornerà ad incantare i bambini, ma, come dice il regista Verdone,”gli adulti di tutte le età”. “L’idea di cercare una fusione tra animazione e interpretazione – aggiunge Verdone – ha immerso in  un clima di poesia fiabesca l’opera rossiniana, rendendola cinematografica”.
                                                                         

Mauro Reverberi 

I saldi ci regalano un weekend e a Natale si spende di più

SALDI

La decisione è stata presa dalla Conferenza delle Regioni. Indagine di Confesercenti incoraggiante sugli acquisti natalizi

 

I commercianti, anche a Torino, guadagnano un salutare weekend in più dedicato ai saldi. La Conferenza delle Regioni e Province autonome ha infetti deliberato l’anticipazione dei  saldi invernali al 3 gennaio 2015 rispetto al 5 gennaio. Lo ha comunicato il vicepresidente della Regione Marche, Antonio Canzian, coordinatore delle Regioni in materia di commercio.

 

“Chiaramente la richiesta, effettuata dalle associazioni nazionali di categoria, è stata condivisa da tutte le Regioni italiane, al fine di evitare difformità tra le stesse e concorrenza sleale tra quelle limitrofe. Ancora una volta il sistema delle Regioni è stato compatto e sinergico nel condividere la richiesta del mondo associativo che, in una situazione di crisi così prolungata, ritengono che anticipare al sabato 3 possa stimolare i consumatori a procedere agli acquisti”.

 

E secondo un’indagine di Confesercenti, quest’anno il 23,9% dei torinesi spenderà di più per i regali di Natale. In crescita anche la cifra che si pensa di spendere: il 36,4% spenderà tra i 100 e i 250 euro, l’anno prima la percentuale era ferma al 30. Nonostante questo piccolo segnale incoraggiante, lamentano una crisi difficilissima le agenzie di viaggio e i negozi di abbigliamento.

Laboratorio creativo al Castello di Miradolo

miradolo

Per sperimentare un’attività creativa che propone ai partecipanti la creazione di un porta – candela

 

Domenica 21, dalle ore 15.30 alle 17.30, in occasione dell’avvicinarsi del Natale, la Fondazione Cosso organizza al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo un laboratorio dedicato a famiglie con bambini dai 5 ai 12 anni per sperimentare un’attività creativa che propone ai partecipanti la creazione di un porta – candela.Utilizzando materiali naturali provenienti dal Parco del Castello si potrà realizzare un grazioso oggetto per abbellire le tavole, e non solo, in attesa dei momenti conviviali natalizi. Si potranno poi preparare simpatici bigliettini di auguri da personalizzare a seconda del proprio estro e creatività. Il laboratorio sarà occasione di stimolare nei partecipanti creatività e manualità, avvicinandoli alla natura, in attesa del Natale.I genitori che accompagnano i bambini avranno la possibilità di visitare la mostra “San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra ‘400 e ‘600” con ingresso ridotto a 8 euro.

Massimo Iaretti

 

Informazioniorari e costi dell’attività

Orari

Domenica 21 dicembre: dalle 15,30 alle 17,30

Costi

9 euro a partecipante.

Prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente chiamando lo 0121/502761.

 

Biglietto di ingresso alla mostra

Intero: 10 euro

Ridotto: 8 euro (gruppi, convenzionati, studenti fino a 26 anni di età, over 65, militari)

Ridotto dai 6 ai 14 anni: 3 euro

Gratuito: bambini fino a 6 anni di età, Abbonati Musei

Per maggiori informazioni su visite guidate per gruppi, momenti di approfondimento e concerti consultare il sito o telefonare al numero 0121/502761.

 

Il Passante che trasforma Torino sarà coperto nel 2016

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Il tracciato, da corso Vittorio arriva all’imbocco della Torino-Caselle, su corso Grosseto, una volta ultimato darà un nuovo volto alla città

 

Con l’approvazione del decreto attuativo finisce la lunga attesa per la copertura del passante ferroviario. Finalmente saranno disponibili i 25 milioni di euro del finanziamento deciso con il decreto Fare del 2013.

 

A inizio 2015 verranno bandite le gare e in primavera si avrà l’inizio dei lavori che dovrebbero terminare in un anno. E’ quanto ha annunciato il sindaco Piero Fassino. I lavori si svolgeranno da corso Inghilterra e piazza Baldissera, su 2.580 metri, divisi in 4 lotti che partiranno in contemporanea.

 

Il tracciato, da corso Vittorio arriva all’imbocco della Torino-Caselle, su corso Grosseto, una volta ultimato darà un nuovo volto alla città. Le quattro gare sono state pubblicate il 5 dicembre e scadono tra gennaio e febbraio 2015. Tra queste anche quella per la realizzazione  del nuovo ponte sulla Dora. Al momento si lavorerà per la sistemazione del tratto tra corso Vittorio e piazza Baldissera, ma a Palazzo Civico calcolano che i risparmi saranno sufficienti a coprire anche gli interventi fino a corso Grosseto.

 

 (Foto: www.urbancenter.to.it)