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Torino Wine Week, il salone del vino per tutti

Dal 18 al 25 Aprile 2022 Torino è capitale del vino, luogo d’incontro ideale per scoprire il panorama vitivinicolo del Piemonte. 

 

PER CHI IL VINO LO FA E LO FA BERE

PER CHI IL VINO LO CONOSCE

PER CHI IL VINO LO AMA

DALLA VIGNA AL BICCHIERE

 

 

Rivolta al più grande pubblico di appassionati e amanti del vino, novità di quest’anno sono le conferenze e gli incontri di approfondimento per esperti del settore, professionisti e operatori del comparto enogastronomico

                                                                                                                                                                                 

Al via la settimana diffusa del vino a Torino: il miglior modo di celebrare l’arrivo della primavera è gustarne il sapore e poterlo esaltare anche a tavola. Torino Wine Week 2022 torna, per la sua edizione di primavera con una settimana diffusa di eventi da martedì 19 a lunedì 25 aprile, nel segno dell’eccellenza del food & wineUn salone del vino per tutti, che punta a rendere Torino Wine Week, dalla settimana diffusa fino al Salone del vino, il festival di tutti, che parla di tutto il Piemonte.

 

Al centro le eccellenze dell’intero territorio Piemontese che in questi anni hanno saputo rinnovarsi, crescere, dare largo spazio ai giovani, riscoprire vitigni autoctoni e valorizzare il terroir. Dall’Alto Piemonte alle Langhe, passando per l’Astigiano e il Roero, senza dimenticare il Torinese, il Saluzzese, e l’Alta langa, Torino Wine Week ed il suo Salone del Vino diventano la vetrina ideale per raccontare una meravigliosa regione.

Un luogo d’incontro, rivolto a tutti gli amanti del vino e i curiosi che il vino lo sanno bere e vogliono imparare a conoscerlo con maggior consapevolezza, dando ampio spazio ai produttori che il vino lo producono tutto l’anno, ai ristoratori e i distributori che lo esaltano ogni giorno, ai sommelier e gli addetti del settore che il vino lo promuovono e lo diffondono.

Ospiti d’eccezione saranno alcune cantine di altissima qualità dalla Toscana e dal Veneto e una selezione internazionale di 8 aziende in collaborazione con Elemento Ingideno, provenienti da Cile, Georgia, Sud Africa, Libano, Nuova Zelanda, Austria, Portogallo, Repubblica Ceca.

 

Oltre 70 i produttori del Piemonte e da tutta Italia attesi nella settimana diffusa del vino con degustazioni, cene a tema in ristoranti, enoteche, trattorie ed osterie, protagonisti anche del Salone del Vino attraverso masterclass, degustazioni e conferences, immersi nell’arte delle splendide  sale del Museo del Risorgimento di Palazzo di Carignano.

 

La settimana diffusa del vino a Torino, dal 19 al 22 aprile a Torino, coinvolge ristoranti, enoteche, osterie e trattorie: quattro giorni per portare il rapporto tra il cibo e il vino al centro della tavola in tutta la città. Fil rouge della settimana diffusa è infatti l’incontro fra i ristoratori della città di Torino, con le nuove proposte vitivinicole del territorio.

Martedì 19 e Mercoledì 20 aprile enoteche e vinerie aprono le loro porte a degustazioni ad hoc con approfondimenti e momenti di condivisione. Tra le enoteche, i wine bar che proporranno anche degustazioni sono: Lumeria, Retrobottega, Porto Ribeca, Barbiturici, Botz, Lanificio San Salvatore, Barotto, Gesty,  Mercato Centrale e molti altri.

Giovedì 21 e Venerdì 22 aprile ristoratori e produttori creano insieme le proposte nuove e gli abbinamenti speciali – legati sia ai singoli piatti che a menù ad hoc – per valorizzare i prodotti e le etichette presenti al Salone del Vino. Tra i ristoranti che hanno aderito alla manifestazione proponendo cene e/o degustazioni troviamo: Ristorante del Cambio, La Limonaia, Oinos, Al Gufo Bianco, Osteria Rabezzana, Scalo+, Distilleria Quaglia,  Trattoria Amicizia, Eataly Lingotto e molti altri
(calendario in aggiornamento sul sito della manifestazione)

 

A dare il via al cuore della settimana diffusa del vino un’intera giornata all’aria aperta nel giorno di Pasquetta, lunedì 18 aprile, immersi tra Food e Freisa, lungo i filari della cantina Miglioretti di Pino Torinese.

A chiudere in bellezza la manifestazione, lunedì 25 aprile, una speciale cena negli spazi dell’Enoteca di Eataly, la più grande della città, con ospiti tre produttori “eroici” che racconteranno e faranno degustare i loro vini, in abbinamento alle tapas dell’Executive Chef Patrik Lisa.

 

Nel week-end del 23 e 24 aprile al Museo del Risorgimento torna il Salone del Vino che punta ad essere per l’edizione 2022 il Salone per tutti grazie all’incontro di tante tipologie di pubblico – e differenti formule d’ingresso* – per mettere al centro della manifestazione il rapporto del vino con le persone, la vigna e  la terra.

 

Una nuova sezione “conferences”, a seguito delle masterclass e le degustazioni di sabato 23 aprile, inaugura inoltre domenica 24 aprile, con tre incontri speciali dedicati alla “vita del vino” fuori dalla vigna, seguite da degustazione (accesso a conferenze e degustazioni a ingresso libero, fino a esaurimento posti).

 

Tre professioniste del vino, dalla comunicazione al marketing online passando per la tutela legale, incontreranno produttori, operatori e pubblico per divulgare tutto ciò che ruota intorno al mondo del vino. (Accesso a conferenze e degustazioni fino a esaurimento posti, per chi ha il biglietto del Salone del Vino)

L’Avv.ssa Francesca Bassa, consulente esperta di digital privacy nel food & wine, Group DPO Fontanafredda, inaugura le conferenze con un primo incontro, dalle 12.30 alle 13.30, e sottolinea l’importanza di proteggere la propria reputazione online, spiegando il valore dei dati e il loro utilizzo per le attività di marketing online, a disposizione per domande e approfondimenti.

Dalle 14.30 alle 15.30 Marianna Natale, socia fondatrice dell’agenzia iShock, specializzata nel settore dell’enogastronomia, porta l’attenzione sull’importanza della strategia di comunicazione.Saper raccontare la storia, i vini, i prodotti della propria terra è fondamentale per raggiungere e conquistare il pubblico giusto.

Infine, dalle 17.00 alle 18.00 Monica Pianosi, fondatrice di Le strade, blog e canale di marketing digitale per le piccola attività creative e indipendenti delle città italiane, porta al centro l’importanza dell’utilizzo delle nuove piattaforme digitali per raccontarsi online come produttori e produttrici e impresa.

 

Novità di questa edizione di Torino Wine Week è anche la possibilità per gli operatori del settore enogastronomico di accreditarsi nelle giornate del 23 aprile e del 24 aprile, direttamente su www.torinowineweek.it (priorità d’iscrizione e disponibilità limitata, per entrambe le giornate).

 

In occasione del Salone del Vino, un passaggio anche nella regione Val d’Aosta, con le prelibatezze dei formaggi d’Alta langa e gli affettati  di Barotto Taglieria e Bottega di montagna a Torino.

 

Torino Wine Week diventa un grande contenitore di eventi legati al vino, che si sviluppa nel corso di tutto l’anno. Strumento utile per essere sempre aggiornati su tutte le iniziative è il Wine Pass. Acquistabile online, al costo di 5 euro, permette  di accedere a scontistiche, partecipare ad appuntamenti esclusivi ed avere anticipazioni sugli eventi nel corso dell’anno.

 

Per la Torino Wine Week di Aprile 2022 il Wine Pass permette uno sconto durante gli appuntamenti di degustazioni e cene organizzati nella settimana diffusa.

 

La manifestazione è organizzata da associazioni KLUG APS, Bonobo Events e Orticola Piemonte. L’evento è realizzato con il supporto di Camera di commercio di Torino e con il patrocinio della Città di Torino. Partner di Torino Wine Week sono la Città del Gusto Torino – Gambero Rosso, Go Wine, Fisar Torino, Eataly Torino, Torino DOC,  e Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.

 

Tutti gli eventi e gli appuntamenti si svolgeranno nel pieno rispetto delle norme di distanziamento sociale e sanificazione previste dalle disposizioni per la prevenzione del Covid-19.

 

*

€ 10 – ingresso al Salone del Vino + 2 token degustazione

€ 15 – ingresso al Salone del Vino + 8 token degustazione

€ 30 – ingresso al Salone del Vino + 20 token degustazione + Wine Pass

I professionisti del settore enogastronomico (produttori, distributori, ristoratori, sommelier etc…) potranno accedere al Salone del Vino accreditandosi OBBLIGATORIAMENTE sul sito della manifestazione. La disponibilità è limitata su entrambe le giornate.

 

 

 

www.torinowineweek.it

 

Ufficio stampa Torino Wine Week

Veronica Sisinni – 347 068 1604  – veronica.sisinni@gmail.com

 

TORINO WINE WEEK

PROGRAMMA DELLA SETTIMANA DEL VINO

Calendario in aggiornamento su https://eventi.torinowineweek.it/ LA LUMERIA

LA LUMERIA

Cajanto incontra La Lumeria Martedì 19 aprile 2022 Degustazione

Cascina Lana incontra La Lumeria Mercoledì 20 aprile 2022 Degustazione

TAVOLO DELLA CANTINA DEL CAMBIO

Poderi e Cantine Oddero al Tavolo della Cantina di Del Cambio Giovedì 21 aprile 2022
Cena

OINOS

Azienda Dellavalle incontra Oinos Martedì 19 aprile 2022 Degustazione

AL GUFO BIANCO

Pico Maccario a tavola al Gufo Bianco Venerdì 22 aprile 2022
Cena

LA LIMONAIA

La Limonaia + Urban Plattner, Weingut In der Eben (Valle Isarco, Alto Adige)

Giovedì 21 aprile 2022 Cena

BIRICHIN

Banfi a tavola al Birichin Giovedì 21 aprile 2022 Cena

OSTERIA RABEZZANA

Osteria Rabezzana racconta i Vini Rabezzana

Mercoledì 20 aprile 2022 Degustazione

Giovedì 21 aprile 2022 Cena

PORTO RIBECA

Azienda Agricola GENERAJ in degustazione al Porto Ribeca Mercoledì 20 aprile 2022
Degustazione

RETRÒ BOTTEGA

Renato Ratti incontra Retrò Bottega Mercoledì 20 aprile 2022 Degustazione

TRATTORIA AMICIZIA

L’autin a tavola alla Trattoria dell’Amicizia Venerdì 22 aprile 2022
Cena

NELIDA BISTROT

L’Autin racconta i suoi vini al Nelida Bistrò Venerdì 22 aprile
Degustazione

MERCATO CENTRALE

Cantina social incontra i vini della Tenuta Fertuna Martedì 19 aprile 2022
Degustazione

GESTY

Azienda Agricola Barberis in degustazione da Gesty Mercoledì 20 aprile
Degustazione

SCALO +

Azienda Agricola Nenci Franco a tavola allo Scalo+ Venerdì 22 aprile 2022
Cena

DISTILLERIA QUAGLIA

Azienda Agricola Quila a tavola con Distilleria Quaglia

Giovedì 21 aprile 2022 Cena

RISTORANTE GIOVANNI

Azienda Agricola Caruso e Minini incontrato Ristorante da Giovanni Giovedì 21 aprile 2022
Cena

BARBITURICI

La Toscana incontra i Barbiturici con Provinciale Bolgherese Mercoledì 20 aprile 2022
Degustazione

OSTERIA BACALHAU

Cinque Quinti in degustazione all’Osteria Bacalhau Mercoledì 20 aprile 2022
Degustazione

Il bacalhau portoghese incontra la bollicina italiana Giovedì 21 aprile 2022
Cena

CIVICO 1

Tenuta Montemagno al Civico 1 Giovedì 21 aprile e Venerdì 22 aprile Cena

BAROTTO (Via Baretti)

A cena con il produttore Adriano Marco e Vittorio Martedì 19 aprile 2022
Cena

A cena con il produttore Paolo Angelini Mercoledi 20 aprile 2022
Cena

BAROTTO (Via San Massimo)

A cena con il produttore L’Autin Giovedì 21 aprile 2022
Cena

A cena con il produttore Cantina366, VALCHYara e Alberand Venerdì 22 aprile 2022
Cena

OFF TOPIC

Cantina 366, Marco Porello, Cantina Massara, Tojo Vini, Belcolle incontrano la cucina di Off Topic
Martedì 19 aprile 2022
Cena

SAN GIORS

Azienda Agricola Edoardo Sobrino Venerdì 22 aprile 2022
Cena

ENOTECA DI EATALY

Una speciale cena negli spazi dell’Enoteca di Eataly lingotto, la più grande della città: ospiti tre produttori “eroici” che racconteranno e faranno degustare i loro vini, in abbinamento alle tapas dell’Executive Chef Patrik Lisa.
Iuli, Trebotti, Pavis

Lunedì 25 aprile 2022 Cena

PROGRAMMA DEL SALONE DEL VINO DELLA TORINO WINE WEEK Calendario in aggiornamento su https://eventi.torinowineweek.it/

23 aprile 2022

Masterclass e Degustazioni

> Inaugurazione della due giorni del salone del vino della Torino Wine Week seguirà degustazione

> Presentazione del progetto Torino DOC attraverso la degustazione di alcuni dei vini premiati in collaborazione con l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino

24 aprile 2022

Conferences “La vita del vino fuori dalla vigna”

ore 12.30

Come proteggere la propria reputazione online e valorizzare i dati

L’Avv.ssa Francesca Bassa, consulente esperta di digital privacy nel food & wine, Group DPO Fontanafredda, sottolinea l’importanza di proteggere la propria reputazione online, spiegando il valore dei dati e il loro utilizzo per le attività di marketing online, a disposizione per domande e approfondimenti.

segue degustazione

ore 14.30

Una strategia di comunicazione per raccontare la storia, i vini e i prodotti della propria terra

Marianna Natale, socia fondatrice dell’agenzia iShock, specializzata nel settore dell’enogastronomia, porta l’attenzione sull’importanza della strategia di comunicazione.Saper raccontare la storia, i vini, i prodotti della propria terra è fondamentale per raggiungere e conquistare il pubblico giusto.

segue degustazione

ore 17.00

Le piattaforme digitali per essere presenti online con i propri vini

Monica Pianosi, fondatrice di Le strade, blog e canale di marketing digitale per le piccola attività creative e indipendenti delle città italiane, porta al centro l’importanza dell’utilizzo delle nuove piattaforme digitali per raccontarsi online come produttori e produttrici e impresa.
segue degustazione

www.torinowineweek.it 

E dopo Pasqua arrivano gli “Gnocchi di barbabietola, fonduta Blu del Monviso e spugnole”

Dici Pasqua e pensi a un considerevole numero di ricette che scandiscono la storia gastronomica di ogni regione, raccontando al palato una tradizione che non ha pari.

Dal cosciotto d’agnello alla pasta fatta in casa, dalla torta Pasqualina al brasato al Barolo, dal casatiello napoletano alle pardulas sarde la celebrazione della resurrezione di Cristo è un osanna di sapori e di gusti che imbandiscono le tavole italiane invitando alla condivisione. Accanto a piatti evergreen, la Pasqua 2022 dà il benvenuto anche a nuove proposte che promettono di stuzzicare il palato nei giorni di festa…

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E dopo Pasqua arrivano gli “Gnocchi di barbabietola, fonduta Blu del Monviso e spugnole”

“Torino Wine Week” Dalla vigna al bicchiere: un “Salone del Vino” per tutti

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Dal 18 al 25 aprile

Avrà il sapore piacevole della primavera, l’edizione 2022 di “Torino Wine Week”, in programma – con versione diffusa su tutto il territorio fino al “Salone del Vino” che si terrà al “Museo del Risorgimento” – da lunedì 18 a lunedì 25 aprile, nel segno dell’eccellenza del “food & wine”. E con in testa l’obiettivo ben preciso “di essere – dicono gli organizzatori di KLUG APSBonobo Events e Orticola Piemonte – un festival per tutti e che parla di tutto il Piemonte”. Dunque, vetrina  ideale per raccontare tutte le eccellenze del territorio piemontese, che negli ultimi anni hanno saputo rinnovarsi, crescere, dare ampio spazio ai giovani, riscoprire vitigni autoctoni e valorizzare il terroirOspiti d’eccezione saranno alcune cantine di altissima qualità, dalla Toscana e dal Veneto, e una selezione internazionale di 8 aziende in collaborazione con “Elemento Ingideno”, provenienti da Cile, Georgia, Sud Africa, Libano, Nuova Zelanda, Austria, Portogallo e Repubblica Ceca.

Oltre 70 saranno invece i produttori del Piemonte e da tutta Italia attesi nella “settimana diffusa” che, dal 19 al 22 aprile, coinvolgerà ristoranti, enoteche, osterie e trattorie: quattro giorni per portare il rapporto tra il cibo e il vino al centro della tavola in tutta la città. In particolare martedì 19 e mercoledì 20 aprile enoteche e vinerie apriranno le porte a degustazioni varie con approfondimenti e momenti di condivisione, mentre giovedì 21 e venerdì 22 aprile ristoratori e produttori creeranno insieme le proposte nuove e gli abbinamenti speciali – legati sia ai singoli piatti che a menù ad hoc – per valorizzare i prodotti e le etichette presenti al “Salone del Vino”.

A dare il via al cuore della “settimana diffusa”, un’intera giornata all’aria aperta nel giorno di Pasquetta, lunedì 18 aprile, immersi tra Food e Freisa, lungo i filari della cantina “Miglioretti” di Pino Torinese.

A chiudere in bellezza la manifestazione, lunedì 25 aprile, sarà la sorpresona di una speciale cena negli spazi dell’“Enoteca di Eataly”, la più grande della città, con ospiti tre produttori “eroici” che racconteranno e faranno degustare i loro vini, in abbinamento alle tapas dell’Executive Chef  Patrik Lisa.

Momento clou, nel week-end del 23 e 24 aprile al “Museo del Risorgimento”, in piazza Carlo Alberto, torna lo storico “Salone del Vino” che punta ad essere per l’edizione 2022 il “Salone per tutti” grazie all’incontro di tante tipologie di pubblico- e differenti formule d’ingresso- per mettere al centro della manifestazione il rapporto del vino con le persone, la vigna e  la terra. Da segnalare anche, in quest’ambito, la nuova sezione  “Conferences”, che, a seguito delle masterclass e delle degustazioni di sabato 23 aprile, inaugura domenica 24 aprile, con tre incontri speciali dedicati alla “vita del vino” fuori dalla vigna e tenuti da  tre “professioniste” del settore (Francesca BassaMarianna Natale e Monica Pianosi) che, dalla comunicazione al marketing online passando per la tutela legale, incontreranno produttori, operatori e pubblico per divulgare tutto ciò che ruota intorno al mondo vitivinicolo.

L’intera manifestazione è realizzata  con il supporto di Camera di commercio di Torino e con il patrocinio della Città di Torino. Partner di “Torino Wine Week” sono la “Città del Gusto Torino – Gambero Rosso”, “Go Wine”, “Fisar Torino”, “Eataly Torino”, “Torino DOC”  e “Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino”.

Per info, calendari, acquisto biglietti e programmi completi: www.torinowineweek.it

g.m.

Nelle foto di Alberto Chiarigli

–       “Salone del Vino” al “Museo del Risorgimento”

–       Momenti di degustazione 

Messer Tulipano, pic nic nei prati a Pasqua e Pasquetta

La Pasqua porta grandi novità a Messer Tulipano, la manifestazione nel parco del castello di Pralormo, che annuncia da 22 anni la primavera con la straordinaria fioritura di oltre 100.000 tulipani e narcisi.

Per la prima volta I visitatori potranno ammirare a fondo parco i tulipani spontanei, fioriti nella collina dell’Azienda Agricola, che circonda il Castello. In quest’area, i visitatori possono fare picnic sui prati.

“Vogliamo offrire ai visitatori la possibilità di immergersi nei fiori e nella natura e di conoscerla meglio e più da vicino – dice Consolata Pralormo – Per questa ragione, abbiamo invitato a Messer Tulipano il prof. Professor Gianfranco Curletti, “Indiana Jones” degli entomologi, che racconterà le sue avventure nelle foreste africane, australiane e centro-sudamericane. Le sue spedizioni hanno portato alla scoperta di oltre 600 specie di coleotteri”.

Il piantamento nel parco e nel giardino è sempre rinnovato nelle varietà e nel progetto-colore, ed ospita tra le tante varietà curiose, una collezione di tulipani neri e un percorso nel sottobosco dedicato ai tulipani pappagallo, ai viridiflora, ai tulipani fior di giglio ed ai frills dalle punte sfrangiate.

Nella serra antica francese, appositamente per la Pasqua, viene presentato per la prima volta il ”geranio tulipano”, una varietà particolare di geranio che a differenza dei fiori che vediamo abitualmente fiorisce a mazzetti di piccoli tulipani.

Il primo pelargonio di questo tipo, ‘Patricia Andrea’, venne brevettato da Frank Andrea negli Stati Uniti nel 1966 ed era probabilmente una mutazione spontanea di una pianta appartenente alla serie francese, di grandi dimensioni, conosciuta come Fiat. Era diversa da ogni altra cultivar vista fino a quel momento. I petali dei fiori semi doppi infatti, non si aprivano mai del tutto e davano alle infiorescenze l’aspetto di tanti mazzetti di piccoli tulipani di colore rosso chiaro. Nel corso dei decenni successivi, il signor Andrea, incrociandola con altre varietà, ottenne un rosso più deciso con Red Pandora e il rosa/salmone con Pink Pandora. I ‘Tulip-flowered pelargoniums’ si diffusero molto negli Stati Uniti e nel 1985 giunsero in Europa dove trovarono molti estimatori affascinati dal loro aspetto insolito e dalle abbondantissime fioriture. Ormai ne esistono una quindicina di varietà. Gli ibridatori sono riusciti ad allargare la gamma dei colori disponibili e a creare alcune forme dal portamento più contenuto, rispetto a quelle standard.

Quando il talento si veste grazie ai sogni…

di Monica Chiusano

Lo streetwear della generazione Z

Letto così potrebbe quasi apparire come il titolo di un film formato cinemascope a tutto schermo, elaborato da una produzione americana cinematografica che enuncia lo spettacolare artifizio  di una notizia bomba capace di stupire con effetti speciali la sfera magica di un mondo metropolitano giovane, attivo  e creativo, ormai assuefatto e anche violentato dagli  innumerevoli articoli di massa di un abbigliamento scontato e impersonale, rappresentato solo dalle sagome esasperate di cloni ormai fuori moda. 

Si, perché lo streetwear, il più contemporaneo, potrebbe essere meglio  definito come una forma darte, alle volte persino la più estrema e accattivante.I design impazzano perché la loro creatività accoglie in questo esatto stile di vestire storie di vita, di gioventù rubate o addirittura di violenze subite.E’ una concezione questa che arriva persino al cuore, perché prima ancora di diventare unestetica hit per le masse, anche delle più elette, nasce dallanima dei giovani, alle volte persino i più acculturati. In fondo, lo streetwear è una forma di espressione  o lapplicazione di una abilità creativa che fiorisce dallimmaginazione umana. Si, lo streetwear” si potrebbe benissimo definire arte visiva.

La ricerca del suo stile esplora il contesto più ampio di come questa nuova generazione stia immaginando nuovamente il consumo di una moda alla luce della sua già citata empatia non binaria, consapevolezza, auto-espressione e scambio.In poche parole, la generazione Z costituirebbe la prossima ondata di consumatori di lusso. Questa è poi una generazione fluida che desidera la flessibilità oltre che uno stile ricercato che diverrà  sempre più cool. Molto spesso le mode partono dalle bizzarre passerelle eclettiche di grandi design di grido, in questo caso specifico  è  soprattutto un giovane, anzi, un giovanissimo studente a dettare legge su un marchio  di tendenza : il suo!

Nasce a Torino 011-EXPRESS di Ludovico LiprandiGiovane e visionario imprenditore torinese che a soli 16 anni, allinizio della scuola superiore, decise  di  creare il suo progetto imprenditoriale Un ragazzo come tanti, curioso e entusiasta ma dalla mente già pensante, al punto da trasformare le sue passioni in un vero e proprio business a tutto tondo. Appassionato di  fashion design, inizia ad approfondire e a mirare la sua predilezione  per le sneakers e la moda, in particolare quella legata allo streetwear.

Allinizio, per la sua giovane età, non ci fu ovviamente tutto il tempo per dedicarsi esclusivamente a questa sua lungimirante idea; gli studi da concludere, un nuovo lavoro da affinare, unesperienza  ancora vergine tutta da considerare e approfondire. Lui al tempo ancora un puro neofita, ma con una mente capace di partorire una speranza davvero velleitaria, prosegue costantemente e con tenacia alla costruzione del suo progetto.

Affina sempre di più i suoi studi, si rende dotto dinnanzi alla materia  di approfondimento più mirata al business che intende intraprendere con così tanta esaltazione.

Si alza al mattino, fa colazione, esce, studia, si circonda di amici carissimi che credono in lui e lo aiutano : il suo amico Alessio che lo sostiene, allinizio della costituzione del progetto 011-EXPRESS, per ottimizzare tutta la direzione artistica e grafica. Alessandro, una spalla fondamentale che lo affianca nei momenti più difficili. E ancora altri amici che lo supportano e che magari nel tempo sono spariti dando comunque ancheessi il loro valido contributo.

Insomma, un vero e proprio simposio deccellenza quello di Ludovico, che raduna la bellezza di unAmicizia spensierata,  alla competenza, alla  volontà , al sacrificio e soprattutto alla voglia di fare oltre la misura del tempo. Possiamo chiamarlo gioco ? Forse a soli 16 anni potremmo immaginarlo tale, ma non è questo il caso di Ludovico. Lui, a soli 16 anni è un imprenditore a tutti gli effetti.

Il tempo corre più veloce della luce, nascono le prime soddisfazioni ed ecco che improvvisamente, tra entusiasmo, ricerca, sacrificio, preparazione e altissima dignità imprenditoriale, si accorge di essersi inverosimilmente vestito, non solo della sua linea di abiti davvero sorprendenti e originali nel suo genere, ma di cominciare a famigliarizzare con un pubblico giovane a livello nazionale. In pochissimo tempo il suo successo impazza a macchia dolio, moltissimi  i giovani  che indossano i suoi capi e ne parlano con  grande passione.

Scoppia la moda dello streetwear doc! Linee assai innovative dal sapore giovane ma che emanano la qualità degli intenti oltre che dello stile che piano piano diventa delite.Basti pensare che oggi 011-EXPRESS vanta di vestire svariati artisti nel panorama del rap italiano : Sfera Ebbasta e la Dark Polo Gang. Successivamente anche Rkomi, Guè Pequeno, Sick Luke e molti altri. Tutti artisti che si sono avvicinati alla moda di Ludovico Liprandi non certo per far business ma unicamente per il piacere di indossare i suoi abiti, testimonianza forse autentica che rappresenta una storia, unemozione e una filosofia che viene innanzitutto dallanima e non certo dalla futile apparenza di volteggiarsi  su strada e palchi solo per per il gusto di  farsi riconoscere ulteriormente.

Senza parlare delle migliaia di fans e clienti affezionati ormai sparsi in tutta italia, Regno Unito e USA.Inoltre, i capi di questo piccolo impero sono  apparsi  piuttosto frequentemente in TV nella trasmissione televisiva Sky X-Factor, grazie allamabile approvazione dei suoi collaboratori più eccellenti quale fra questi, il più importante : Charlie Charles.

Nella gallery del suo sito (www.011express.it – https://instagram.com/011express?  utm medium=copy link) le idee shopping fanno il botto! Sono cool come i ragazzi che le seguono, persino i più chiacchierati e amati del momento.

I media si interessano a questo progetto pazzesco nato da un cervello giovane di un ragazzo fantastico. Le radio, le riviste più al top del settore, i social, ma soprattutto loro, i TOP degli artisti della  nostra nicchia Trap rimangono davvero estasiati dalle sue linee. Grande orgoglio questo per 011-EXPRESS (diventato ormai oggi un marchio  registrato e consolidato), perché fu proprio quello il loro target di partenza. Nasce  così la collezione di lancio Time Is Money” che riscontra un successo davvero incredibile, sopratutto nella considerazione dello stato di fatto di unazienda che per quanto stesse virando verso un successo alle  stelle, si limitava ancora a concedersi solo grazie a  spazi ridotti per la sua logistica e la sua gestione.

La collezione viene così riassortita ben 5 volte nel corso di tre anni, un successo davvero inatteso, unico.Successivamente il marchio 011-EXPRESS prende sempre più piede, ottimizzando e sviluppando collezioni molto articolate ma con una netta personalizzazione dedicata alla maglieria. Un cavallo di battaglia questo sempre più richiesto dal loro pubblico.

Ormai la grande macchina dellestro, dellabilità e del business del fashion Made in Italy marchiato 011-EXPRESS, comincia a innovarsi e a perfezionarsi sempre di più costruendo un vero e proprio laboratorio delleccellenza.Nascono altre linee, dagli accessori, come gli occhiali interamente disegnatI da loro, alla linea di articoli per la casa, davvero divertente.Un risultato sorprendente e contemporaneo il loro, versatile, grintoso, originale e persino artistico.

Ma non basta, la sperimentazione e il successo continuano con laggiunta anche del Denim che decidono, alla fine del 2021,  di proporre  come nuova categoria merceologica. Ed ecco che dai sorprendenti 16 anni di  ieri Ludovico oggi compie i suoi 22. 

Inutile rendersi indifferenti dinnanzi a questo progresso davvero incredibile e in un tempo estremamente breve. Un vero e proprio talento il suo, levoluzione di una passione che si è resa minuziosamente dedicata allo studio e al lavoro, al fine di soddisfare non solo il gusto essenziale di una moda dai sapori oltre, ma la qualità di una persona dal mindset imprenditoriale davvero unico, che con le sue idee ha dato vita a unazienda capace di rispondere ai bisogni del mercato, dei giovani e di una moda non scontata e indifferente, capace soprattutto di essere interpretata da tutti, donando la possibilità di  essere vissuta nella sua più autentica filosofia che oggi sussurra la passione volta alla sostanza più concreta e significativa, tale da divenire  iper-riconoscibile.

Un vero status.

I locali più familiari d’Italia

 In un periodo in cui il veloce cambiamento delle tendenze e dei bisogni o il necessario adattamento ai nuovi modelli economici spinge gli esercizi commerciali all’adeguamento e alla rielaborazione costante e assidua delle strategie di mercato

il fenomeno concreto delle aziende familiari, spesso sottovalutato e considerato obsoleto per la sua natura a volte preclusiva e poco incline alle novità, offre, in contrasto con questo orientamento contemporaneo dedito all’affannoso e spasmodico rinnovamento, un modello tramandato, popolare e alternativamente tradizionalista: il family business. Questo modello sta dimostrando di essere, considerati gli ottimi risultati, un management assolutamente di successo. Di fatto la conduzione familiare, di un ristorante, di un hotel o di qualsiasi altro locale, garantisce passione, attaccamento e abnegazione, conferisce all’attività un valore autentico legato alla memoria e al passato facendola riconoscere come un disegno storico curato e amato per generazioni. Certamente anche questi locali, il cui apprezzamento è dovuto al loro folclore e alla propria coerenza di stile e di contenuti, sono, seppur in misura diversa, soggetti alle leggi del mercato e talvolta indotti quindi a superare la soglia della familiarità affidandosi, per esempio, a collaboratori ed esperti esterni, ma a parte questa tenue necessità di conformarsi ai nuovi modelli, il family business può, o forse deve, rimanere virtuoso e continuare sulla sua strada fatta di tradizioni e rassicuranti consuetudini. Secondo la guida Locali Storici D’Italia, dei 215 esercizi commerciali storici circa   la metà sono a conduzione familiare con lunghissime discendenze che arrivano a perpetuarsi per più di 10 generazioni. Il primato del locale con la più longeva gestione familiare tramandata, ben 12 generazioni, è orgogliosamente piemontese, il Ristorante Corona di San Sebastiano Curone ad Alessandria. Questo antico locale,  che vanta tra i suoi frequentatori  D’Annunzio, il Generale Cadorna, l’Editore Ricordi e il Ciclista Fausto Coppi, nel 2011 è stato premiato dalla Regione con il  titolo di “attività commerciale più antica del Piemonte”. Con 11generazioni segue l’Hotel Cavallino Bianco a San Candido, in provincia di Bolzano, un meraviglioso albergo nel centro storico. Una volta semplice osteria, oggi è un romantico e moderno hotel, ornato da mura pittoresche ed ambienti eleganti e pieni di luce. Abbiamo poi La celebre Grapperia Ponte – Bassano del Grappa (Vicenza), la Confetteria della famiglia Romanengo di Genova, il Ristorante Erasmo di Ponte a Moriano in provincia di Lucca, il caffè dell’Ussero in quel di Pisa, tutti con un glorioso passato di 7 generazioni di conduzione familiare. Nella guida troviamo ancora altri storici locali con 5 e 6 progenie di family business. Le aziende a conduzione familiare in Italia vengono rappresentate dall’Aidaf – Associazione Italiana Aziende Familiari fondata da Alberto Falck nel 1997. I dati comunicati dall’associazione sono davvero significativi: 784.000 aziende, pari all’85% delle presenti in Italia che coprono il 70% dell’occupazione che tra il 2010 e il 2014 è cresciuta del 5,3%. Tra le 100 aziende a conduzione familiari nel mondo 15 tra le più antiche sono italiane.In questi luoghi antichi l’impegno e gli sforzi profusi nel tempo dalle famiglie per amministrare e provvedere alla loro gestione è tangibile, la fatica e l’amore impiegati per custodirli possiamo trovarli in ogni cosa, nel cibo, nelle mura, negli odori. Le promesse fatte in passato, lo sp

irito del “capitalismo familiare” messo in atto per garantire ai discendenti prosperità economica attraverso un progetto a lungo termine ha dato i suoi frutti, le aziende a conduzione familiare sono, in contrasto con una modernità a volte opprimente, un posto accogliente dove sentirsi al sicuro e un punto di riferimento indiscusso dell’economia italiana.

Maria La Barbera

 

 

Dove si possono gustare i migliori gelati a Torino Mirafiori

Con l’arrivo della primavera giunge anche la voglia di stare più all’aria aperta, e tra gli immancabili appuntamenti della bella stagione non può mancare quello con il gelato.

C’è chi lo sceglie solo quando le temperature si assestano oltre i 20° avviando con “il primo gelato della stagione” una lunga serie di appuntamenti con creme, cialde coni e coppette variegate e chi, indifferentemente dalla temperatura, dal clima e dal fatto che si indossino già le magliette a maniche corte invece lo degusta in tutti i mesi dell’anno.

In città vi sono diverse e rinomate botteghe dove poter degustare gelati artigianali. E anche nel quartiere di Mirafiori si possono trovare alcune delle migliori bar gelaterie di Torino.

Gelato Dok Dell’Agnese – Corso Unione Sovietica 417

Uno dei migliori gelati artigianali di Torino si nasconde nel quartiere di Mirafiori, lontanissimo dal centro. Se la maggior parte dei maestri gelatieri scelgono per le proprie creazioni il cuore storico del capoluogo piemontese la Pasticceria dell’Agnese (anch’essa storica quasi come il centro torinese) invece non si è mai mossa dalla sua zona a sud del capoluogo sabaudo e nel suo laboratorio di gelateria con passione ha creato una “Carta” dei gelati di estrema bontà e qualità, con ingredienti che rispettano sempre la propria stagionalità.

Tra i vari gusti da provare assolutamente in coppetta o cono gelato vi sono la Meringata Dell’Agnese (fior di latte con meringa friabile ricetta Dell’Agnese), il Gianduiotto, il gusto Meliga e Cioccolato e la Nocciola.

Gelati Torino – Via Monastir 34

Tutta l’arte e la passione per il gelato si possono assaporare nelle gustosissime creazioni gastronomiche di questa piccola gelateria del quartiere di Mirafiori di Torino. Da alcuni questo avamposto del buon gelato è considerato una delle migliori gelaterie di Torino. I motivi sono molteplici. Innanzitutto la qualità del gelato artigianale realizzato e poi il fatto che vi è una vasta gamma di gusti da cui poter scegliere: oltre a quelli più tradizionali ve ne sono di molto particolari e anche molte opzioni senza latte e uova adatte quindi a chi ha scelto una dieta vegana.
Infine un fattore non meno importante per scegliere questa gelateria a Torino sud è la gentilezza ed il buonumore, a quanto pare sempre presente, dei proprietari.

Tra i gusti più consigliati vi sono il cremino, il fondente di modica e l’arachide tostata ma molto apprezzate sono anche le gustosissime torte gelate.

Dolce Mania dei Fratelli Lepori – Via Guido Reni 205
Una storica gelateria artigianale e di alta qualità racchiusa nel quartiere Mirafiori di Torino che proprio da poco ha festeggiato i suoi primi 30 anni di attività. Dal marzo del 1992 infatti i maestri gelatieri Raffaele e Marco Lepori hanno dato vita ad un piccolo angolo di eccellenza e di gusto nella zona sud di Torino.

Il loro rinomato gelato è senza lattosio ed è sempre realizzato con materie prime selezionate e certificate biologiche. Inoltre i fratelli Lepori da sempre sviluppano una ricerca continua ed uno studio sull’arte del gelato tanto che la Camera di Commercio di Torino gli ha conferito il premio di “Maestri del gusto”, un riconoscimento che viene assegnato proprio alle attività alimentari capaci di primeggiare nel loro settore.

Tra le ricette uniche ed esclusive che si possono degustare nella loro bottega la crema al Mascarpone e Caffè Illy con granella di amaretto croccante, il gusto Panettone che fa capolino durante le festività natalizie e l’Irish coffee, una crema di panna e mascarpone al whisky irlandese.

La Coppa D’oro Torino – Corso Unione Sovietica, 527

Lucio e Stefania, i proprietari di questa stuzzicante gelateria nel quartiere di Mirafiori hanno aperto nel lontano 2003 il loro laboratorio artigianale con l’idea di porre sempre l’accento sulla qualità: oltre ad uno studio continuo sulla tradizione gelatiera italiana i due chef gelatieri torinesi hanno voluto sviluppare innovazione e sperimentazione, sia delle materie prime che della produzione. Ed nel loro “Gelato Fatto Bene” tutto questo si può assaporare alla prima leccata.

Oltre alla qualità nel loro laboratorio artigianale non manca la quantità perché si può scegliere tra 32 gusti di gelato differenti e 60 ricette totali che ruotano in base ai periodi dell’anno.

I gusti assolutamente da non perdersi in questa gelateria nel cuore di Mirafiori sono il Gran Torino, l’Amarena Meringa, il gustosissimo Bonet e lo sfizioso croccantino al rhum.

Gelaterie Conte Cavour – Corso Traiano 27
“Le cose buone che ti viziano”. Con questo leit motiv esordisce questo locale situato nel cuore di Mirafiori Nord a Torino e che oltre ad essere una gelateria di qualità è anche un locale aperto per le prime colazioni, per i pranzi e gli aperitivi.

La qualità del gelato – ma anche degli altri dolci presenti in questo laboratorio di pasticceria è sicuramente uno dei fattori che rendono la gelateria una delle migliori della zona se non di tutta Torino ma vi sono anche altri elementi che giocano a suo favore: un buon rapporto qualità -prezzo dei prodotti venduti ed il fatto che all’interno del locale vi è una zona attrezzata per l’area gioco bimbi, indispensabile benefit per alcune tipologie di clienti come le famiglie.
Tra la vasta gamma di gusti tra cui scegliere i più consigliati sono nocciola, crema sabauda, gianduiotto Cavour e arachidi salate.

Rossella Carluccio

 

Gusti e sapori del Piemonte all’aeroporto

PRESENTATO IL NUOVO ASSORTIMENTO REGIONALE NEL DUTY FREE HEINEMANN ALL’AEROPORTO DI TORINO

Si è svolta  presso il Duty Free shop Heinemann di Torino Airport, la presentazione del nuovo assortimento merceologico che arricchisce l’offerta di prodotti regionali all’interno dell’Aeroporto. La nuova offerta, che si estende su circa 200 mq e comprende 23 fornitori con oltre 300 nuovi prodotti selezionati, intende rappresentare al meglio le eccellenze enogastronomiche del Piemonte. Gebr. Heinemann, gruppo attivo a livello mondiale nel settore del Travel Retail, gestisce dal 2015 con la sussidiaria Heinemann Italia circa 1000 mq di spazio commerciale “walk-through” situati nell’area partenze dell’Aeroporto di Torino, subito dopo i controlli di sicurezza, e rafforza così la partnership con Torino Airport e con il territorio.

 

“All’interno degli aeroporti l’esperienza, il ruolo e la responsabilità degli operatori commerciali internazionali come Heinemann – dichiara Fulvio Fassone Amministratore Delegato di Heinemann Italia – deve essere anche quello di supportare la diffusione del Made in Italy nel mondo e in particolare di agire da motore di export delle produzioni di qualità del territorio di appartenenza. Per questo negli ultimi mesi, per dare ancora più spinta al rilancio economico anche dei piccoli produttori regionali piemontesi, Heinemann Italia in partnership con SAGAT, società di gestione dello scalo torinese, si è attivata per selezionare e inserire nel suo assortimento alcune tra le eccellenze del territorio nella produzione vinicola, gastronomica e dolciaria che rispecchino la tradizione e che diano nel contempo la possibilità anche a piccole aziende di essere presenti su un palcoscenico internazionale come solo un aeroporto può essere. L’obiettivo è quello di creare una “passenger experience” di alto livello che permetta ai viaggiatori di conoscere anche realtà non sempre presenti nel panorama internazionale e di portare a casa con sé un piccolo ma gustoso assaggio del Piemonte”.

 

“Siamo felici di poter offrire ai nostri passeggeri un ventaglio di proposte enogastronomiche del Piemonte anche presso il Duty Free shop Heinemann dell’Aeroporto – commenta Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport -. Siamo convinti che il nuovo assortimento di eccellenze regionali porti un valore aggiunto alla nostra ampia offerta commerciale legata al territorio: sempre più in coerenza con un ruolo dell’aeroporto quale ‘biglietto da visita’ del proprio territorio, in vista dei crescenti flussi di turisti internazionali che ci attendiamo nei prossimi mesi e che contraddistingueranno questa nuova fase dello scalo, ci rende davvero orgogliosi poter offrire a molte eccellenze regionali la possibilità di essere conosciute all’estero”.

 

L’evento è poi proseguito nella Sala VIP Piemonte Lounge dell’Aeroporto dove gli ospiti intervenuti hanno potuto degustare i prodotti in una cornice suggestiva che si affaccia sulla pista con le Alpi a fare da sfondo.

 

Alla guida di Miss Italia nel Nord Ovest sarà Mirella Rocca

Titolare della Real Academy

Sarà Mirella Rocca alla guida di Miss Italia nel Nord Ovest e sarà esclusivista per l’organizzazione di eventi
in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.
Titolare dell’agenzia torinese Real Academy, da venticinque anni è impegnata nel settore eventi, moda e
pubbliche relazioni e ora anche nelle produzioni cinematografiche.
Nel novembre 2021 ha organizzato, insieme al compagno Domenico Barbano, a Torino una manifestazione
di alta moda, riunendo stilisti importanti del Made in Italy e lanciando del brand dell’Esercito Italiano. Ha
gestito per dieci anni un concorso per la Regione Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, seguendo tantissime
ragazze talentuose, con impegno e professionalità, fino a permettere loro la realizzazione del sogno di
diventare attrici.
“Dopo tanti anni di lavoro – esordisce Mirella Rocca – finalmente approdo a Miss Italia e si realizza, così, un
sogno che da tempo custodivo nel cassetto”. Mirella Rocca Borrelli, la signora torinese di origini calabresi,
ha lavorato a lungo nel campo della bellezza, sempre con impegno, serietà e professionalità.
“Ho un’Accademia di Moda e Cinema – spiega Mirella Rocca – che dirigo con molta diligenza. Si tratta del
CDH Cinema District Hub e sono ora orgogliosa di lavorare con Miss Italia. Ne sono veramente felice perché
ho sempre seguito, sin da piccola, questo importante evento che, per me, rappresenta un’istituzione
storica, alla quale tutti noi italiani siamo molto legati”.
Il ringraziamento di Mirella Rocca va a Patrizia Mirigliani per essere stata scelta per questo incarico che
rappresenta per lei un grande onore e la possibilità di mettere in campo il suo costante e rinnovato
impegno.
Mara Martellotta