ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 740

OpenStreetMap, come ti mappo il Piemonte

piemonte caldoI dati geografici rappresentano un bene comune, accrescere il patrimonio di dati aperti disponibili aiuta lo sviluppo del territorio, migliora la qualità della vita dei luoghi in cui viviamo, è un incentivo per la creazione di nuovi servizi offerti anche da privati

 

Ha preso il via  un concorso aperto a tutti: è il mappathon, la sfida lanciata a comunità di sviluppatori, data analyst, designer, geografi, ricercatori per partecipare alla mappatura del Piemonte con OpenStreetMap su temi di interesse collettivo. OpenStreetMap è un progetto collaborativo di raccolta e condivisione di dati geografici aperti: si basa su una comunità di mappatori volontari, sempre più grande e diffusa in tutto il mondo, che crea mappe libere, condivise e gratuite.

 

Ed è questa la filosofia del concorso: i dati geografici rappresentano un bene comune, accrescere il patrimonio di dati aperti disponibili aiuta lo sviluppo del territorio, migliora la qualità della vita dei luoghi in cui viviamo, è un incentivo per la creazione di nuovi servizi offerti anche da privati.

 

Con mappathon si apre ufficialmente la seconda edizione di Piemonte Visual Contest, l’appuntamento annuale organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte insieme a TOP-IX e CSI Piemonte, in collaborazione con il Tavolo Open Data della Direzione Innovazione della Regione.

 

Come funziona

Al concorso possono partecipare cittadini, associazioni, comunità, scuole e aziende dell’Unione Europea. I partecipanti dovranno realizzare mappe basate su OpenStreetMap che interessino il territorio piemontese e progetti di utilizzo, ad esempio un  servizio web, un’app o un prototipo per la produzione di oggetti a tema geografico.

Le regole della competizione prevedono l’utilizzo di dati pubblici rilasciati da amministrazioni e privati e – conseguentemente – il rilascio in formato libero, aperto e riutilizzabile attraverso OpenStreetMap dei dati raccolti direttamente o attinti da fonti esistenti.

La maggior parte dei dati sono reperibili su dati.piemonte.it, il portale promosso dalla Regione Piemonte, a disposizione di tutta la PA piemontese, per la condivisione dei dati e delle informazioni pubbliche.  

I progetti inviati saranno valutati da una giuria di esperti premierà i primi tre classificati, che riceveranno rispettivamente un premio dell’ammontare lordo di 4.600, 2.500 e 1.400 euro.

 

Deadline

Il termine per l’invio dei progetti è il 9 febbraio 2015 (entro le ore 9.00).

La premiazione dei vincitori si terrà a marzo, in occasione dell’evento #PA140 organizzato dal Consiglio regionale.

 

Da segnare in agenda

Durante tutto il tempo del concorso saranno organizzati momenti di formazione e networking per imparare i tool di mappatura, scambiarsi idee, discutere delle applicazioni possibili con rappresentanti di amministrazioni locali.

 

Sono uno sviluppatore, cerco un mappatore…  

La pagina Facebook di Piemonte Visual Contest è aperta a tutti per rimanere aggiornati, confrontarsi e creare gruppi di lavoro.

 

Partnership

Piemonte Visual Contest si avvale di partnership importanti che raccolgono le migliori professionalità del digitale italiano, come la Fondazione Bruno Kessler di Trento, Wikimedia Italia, CSP Innovazione nell’ICT e Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio di Università e Politecnico di Torino. Ha inoltre sponsor come Talent Garden Torino e Coldiretti Torino e la media partnership di Nova Il Sole 24 Ore.

 

Il regolamento del concorso e tutte le notizie utili nel periodo di elaborazione delle proposte sono disponibili su www.piemontevisualcontest.eu

 

Fonte: cr.piemonte

Ma Franceschini boccia la Venere di Botticelli alla Venaria

turisti 2artista luci 2polo reale cavalloCi sono le beghe comunali sulla chiusura o meno di via Roma e piazza Castello al traffico. Se vogliamo sono particolari di un quadro che, comunque, vede già tracciato il ritratto di una città che potrebbe realmente fare del proprio patrimonio storico e culturale la propria ragione di vita

 

Il summit dei ministri europei della Cultura alla Venaria Reale e quello successivo dei ministri del lavoro al teatro Regio, hanno messo ancora una volta in risalto le potenzialità di Torino nel campo della cultura e del turismo. Solo due giorni fa il sindaco Piero Fassino ha twittato entusiasticamente per ricordare la vasta offerta culturale della città nel weekend appena trascorso, con le Luci d’Artista, le mostre e i musei aperti. E come dargli torto? Non si tratta solo di una soddisfazione per chi – torinese o turista – ama la città, ma di una possibile risposta ai problemi della crisi economica.

 

Anche se il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha messo ufficialmente il veto sull’idea, ipotizzata qualche tempo fa, di portare alla Venaria la Venere di Botticelli: “Il principio generale dell’Expo è portare i visitatori dalle opere e non le opere dai visitatori. Per andare da Milano a Firenze c’è mezz’ora in treno in più che tra Milano e Torino. E’ evidente che la Venere resta agli Uffizi”. Peccato, poteva essere una buona opportunità per la città della Mole.

 

L’industria dell’auto ha preso il volo con Sergio Marchionne verso lidi esteri? Ebbene, Torino può (certamente tra mille difficoltà) rilanciare occupazione e fatturati grazie al proprio patrimonio artistico, museale e culturale in genere. I segnali positivi non mancano. La Reggia di Venaria ha registrato il tutto esaurito nel weekend di Ognissanti: quasi 9 mila le persone che, tra sabato e domenica hanno visitato la residenza sabauda, grazie anche al bel tempo. Un riconoscimento al nuovo percorso di visita – Teatro di Storia e Magnificenza – e alla ricca offerta espositiva di quattro mostre allestite contemporaneamente.

 

E che dire della mostra su Leonardo e i Tesori del Re, che espone la celeberrima Sanguigna, l’autoritratto più noto di Leonardo? Ha detto bene, sempre il sindaco: se ne potrebbe fare un’icona di Torino, un simbolo riconoscibile della nostra città in tutto il mondo, così come lo è la Mole antonelliana. Siamo poi alla vigilia di Artissima al Lingotto, mentre sono già state accese le 19 Luci d’Artista con abbinata la maratona che ha visto partecipare un mare di persone. Tra poco partiranno Paratissima, sul tema della creatività giovanile e The Others, nelle ex carceri delle Nuove.

 

ll programma ricchissimo di questo periodo  – reso possibile dalla compartecipazione tra Città di Torino, Regione Piemonte e Fondazione per l’Arte Crt e il contributo di tutti gli enti e istituzioni operanti nel settore dell’arte contemporanea a Torino e in Piemonte – è indubbiamente prestigioso: l’8 novembre ci sarà la Notte delle Arti contemporanee, con tutti i musei e gallerie cittadine aperti, una vera festa della cultura tra mondano, didattico e commerciale. Tra i progetti di Contemporary, da sottolineare anche gli appuntamenti legati al gemellaggio “Torino incontra Berlino” tra cui, il 9 novembre al Teatro Regio la serata musicale “Nove novembre -1989 Berlino: il suono dei muri che cadono”.

 

Innumerevoli le mostre nei tanti musei di Torino e cintura. Oltre, a quella pensata da Maurizio Cattelan per Artissima, “One Torino” a Palazzo Cavour, “Shite and Die”, una riflessione su arte, vita e senso della morte. Alla Gam vi sono le esposizioni di Roy Lichtenstein e Cecily Brown, il Castello di Rivoli fino al 15 febbraio ppropone “2015 Sophie Calle.MadRe” e “Intenzione Manifesta. Il Disegno in tutte le sue forme”. E ancora: la Pinacoteca Agnelli fino al 22 febbraio psèiya “Martino Gamper. design is a state of mind”, Palazzo Madama la mostra fotografica di National Geographic “Women of Vision”, Palazzo Chiablese la mostra sull’Avanguardia russa.

 

Certo, sono molte anche le criticità. Ad incominciare dal fatto che – secondo gli ultimi dati dell’Ascom, i torinesi consumano sempre meno nell’ambito del tempo libero e spendono (di più rispetto a prima, a dire il vero) per l’essenziale, come casa e cibo. C’è da sperare che siano i turisti a portare ossigeno alle casse di negozi, bar e ristoranti. Caselle è stato penalizzato dall’abbandono di Alitalia e manca un coordinamento concreto tra le proposte turistiche delle montagne e dei territori circostanti , come Langhe e Monferrato, che andrebbero abbinate a Torino. E poi ci sono le beghe comunali sulla chiusura o meno di via Roma e piazza Castello al traffico. Se vogliamo sono particolari di un quadro che, comunque, vede già tracciato il ritratto di una città che potrebbe realmente fare del proprio patrimonio storico e culturale la propria ragione di vita.

 

 (Foto: il Torinese)

 

   

“Agricoltura e Innovazione Sociale”

coldirettiIn un interessante convegno al Circolo dei Lettori  il confronto tra Regione e Coldiretti

 

La Legge di Orientamento del 2001 ha cambiato , modernizzandola, la figura dell’imprenditore e dell’impresa agricola,  c’è ancora molto da fare per raccordare il mondo agricolo con le realtà e le problematiche di una società, quella italiana, che cambia profondamente e velocemente. Venerdì il Circolo dei Lettori di Torino ha ospitato il Convegno Agricoltura e Innovazione Sociale con gli interventi del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo (con i suoi 33 anni il più giovane presidente di organizzazione professionale di categoria italiano), del direttore regionale Antonio De Concilio e della giunta regionale rappresentata dai titolari delle deleghe all’agricoltura,  Giorgio Ferrero, alle politiche sociali , Augusto Ferrari e all’istruzione, Gianna Pentenero.

 

Roberto Moncalvo ha ribadito la ferma volontà di Coldiretti di giungere ad una legge nazionale che definisca e coordini l’attività agricola rispetto alle problematiche di natura sociale e lavorativa che oggi affliggono la società italiana. In Piemonte come in Veneto vi sono esempi concreti di quanto sia importante il ruolo delle imprese agricole siano esse singole che cooperative, sia nel settore dei bambini e degli anziani che degli inserimenti lavorativi.  Antonio De Concilio ha evidenziato la concretezza con la quale si è agito in Piemonte anche in forte sinergia con gli assessorati regionali che a vario titolo si interconnettono con la progettualità di Coldiretti. In particolare ha evidenziato il ruolo della Regione Piemonte nella gestione del Fondo Sociale Europeo (FSE) che destina il 20% delle risorse disponibili alle problematiche sociali. De Concilio ha anche evidenziato l’insostituibile ruolo di Coldiretti dovuto alla capillarità dell’Organizzazione attraverso i propri punti di presidio distribuiti sul territorio regionale.La presenza di Lorella Ansaloni responsabile nazionale Donne Impresa Coldiretti ha evidenziato come per l’impresa agricola la progettualità nel sociale abbia trovato terreno fertile grazie alla sensibilità delle imprenditrici dove, in Italia un’impresa agricola su tre, è condotta da donne. Francesco Di Iacovo, professore associato di Economia e Politica agraria all’Università di Pisa ha evidenziato la capacità di proposta di Coldiretti che sta seguendo a livello nazionale sia la nuova legge sulle aree interne che quella sull’agricoltura sociale. Le prime soffrono di invecchiamento e della mancanza dei servizi.

 

Di qui la necessità della collaborazione tra pubblico e privato con criteri di sussidiarietà che Coldiretti ha svolto gratuitamente nella fase sperimentale, ma che occorre normare sia per garantire la professionalità di quanti erogano il servizio e i costi sostenuti dagli imprenditori agricoli. Gli Assessori regionali Ferrero, Ferrari e Pentenero hanno manifestato la più totale disponibilità della Regione nel mettere a disposizione sia le professionalità necessarie. sia le risorse che con l’FSE si rendono disponibili per tali percorsi. Non è immaginabile affrontare le nuove necessità del mondo del lavoro e le nuove emergenze sociali senza fotografare il contesto attuale ed attuare politiche di accompagnamento rispetto alle necessità reali. Vi è l’urgenza di un quadro normativo nazionale e regionale in grado di rispondere alle nuove esigenze anche con politiche famigliari in grado di prevenire il disagio minorile e quello dei disoccupati nonché dei nuovi poveri. Infatti è in atto un processo di impoverimento delle famiglie con redditi precari dove l’azione dei servizi sociali con la scarsità di risorse degli Enti pubblici, deve continuare nell’erogazione dei servizi in un ottica di sinergia tra pubblico e privato.

 

Massimo Iaretti

 

 

 

Enjoy the difference: quando la diversità è di casa

Nato del 2011 dalla collaborazione di Associazioni studentesche, Università di Torino, Comune di Torino ed alcune associazioni come ad esempio “Senza Muri”, questo progetto nasce con l’intento primario di coniugare l’esigenza degli studenti di trovare una casa ad un prezzo ragionevole e l’esigenza di promuovere la vita indipendente di ragazzi con disabilità

 

senza muri 2

“Ci sono cose che senza che tu te ne accorga ti cambiano radicalmente la vita. Enjoy the Difference più che la mia vita, ha trasformato radicalmente il mio modo di vivere e di rapportarmi con gli altri e soprattutto con me stessa!”.

 

Daiana ha 22 anni, sta per prendere la laurea triennale in Psicologia e durante la specialistica vorrebbe poter fare un’esperienza Erasmus. Ci siamo incontrate in un bar vicino all’università e dopo esserci accomodate, abbiamo cominciato a parlare di come, nell’ultimo periodo, la sua vita abbia preso per così dire una piega un po’ diversa.

 

Nell’ultimo anno infatti, Daiana ha imparato a provvedere quasi esclusivamente da sola alle sue esigenze, ha imparato il vero significato del termine autonomia e soprattutto ha acquisito una maggior sicurezza nel risolvere ed affrontare i problemi che la vita le ha presentato. Daiana, come altri ragazzi, ha partecipato al progetto Enjoy the Difference.

 

Nato del 2011 dalla collaborazione di Associazioni studentesche, Università di Torino, Comune di Torino ed alcune associazioni come ad esempio “Senza Muri”, questo progetto nasce con l’intento primario di coniugare l’esigenza degli studenti di trovare una casa ad un prezzo ragionevole e l’esigenza di promuovere la vita indipendente di ragazzi con disabilità, attraverso soluzioni abitative e l’arricchimento della rete sociale. Viene rivolto agli studenti dell’Università di Torino e ai giovani con disabilità e prevede, appunto, nuclei di coabitazione formati da gruppi misti.

 

Enjoy the Diference (ETD) si è sviluppato negli anni come un progetto di promozione culturale: le coabitazioni, oltre ad essere gli appartamenti che ospitano i ragazzi per la durata di un anno , diventano luoghi dove si promuove la prospettiva della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità per la quale “le persone con disabilità devono avere la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri,il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione”.

 

Un progetto nuovo, un’idea di cambiamento in cui le vite di ragazzi disabili si intrecciano con quelle di alcuni studenti, creando così uno scambio di esperienze, di frammenti della propria vita, progetti per il futuro, ma soprattutto la capacità e la voglia di reinventarsi e mettersi in gioco. Andare oltre gli stereotipi sui giovani, dimostrare che invece di soggetti passivi ed inattivi come spesso vengono descritti, questi ragazzi (disabili e non), sono in realtà il motore del cambiamento soprattutto da un punto di vista culturale.

 

Molto spesso l’idea della convivenza con un giovane disabile porta con sé la convinzione che si tratti di un’esperienza legata solo ed esclusivamente al “volontariato” e di conseguenza all’assistenza. La sfida di Enjoy the Difference risiede proprio nel proporre un’immagine della disabilità che vada oltre l’idea di impossibilità e soprattutto oltre l’idea di compassione affinché la diversità diventi per tutti, invece che un punto di rottura e distacco, un punto di partenza ed un luogo fertile dove poter accrescere le proprie ricchezze personali.

 

Un altro punto forte di ETD è stata ed è tutt’ora la co-progettazione. L’idea iniziale del progetto ha visto come protagonista la docente universitaria Prof.ssa Cecilia Marchisio che, prendendo spunto da un progetto similare con cui aveva avuto modo di interfacciarsi in Spagna, l’ha riproposto alle organizzazioni studentesche (attraverso il Senato Studenti) ed alle istituzioni (Comune di Torino). Enjoy the Difference nasce proprio da questo gruppo di progetto composto da quattro studenti (di cui uno rappresentate il gruppo “Studenti Indipendenti”), la docente ideatrice, una dottoranda, una rappresentante del Comune, ed una rappresentate dell’associazione “La Virgola”, che collabora con il Comune nei servizi per la disabilità.

 

Un variegato gruppo che riunito in un tavolo alla pari ha dato vita ad un progetto che ha visto il contrasto alla “diversità” come primo obiettivo e come primo motore di ricerca per un percorso costruttivo di partecipazione.

 

Il primo appartamento di ETD è partito a ottobre 2011 e questo ottobre del 2014 vede iniziare il quarto anno di convivenza dove studenti disabili e studenti non disabili convivranno per il prossimo anno accademico. Come è stato per i precedenti tre anni questi ragazzi svolgeranno la loro vita da ragazzi e studenti di sempre; c’è chi imparerà a prendere il pullman da solo senza l’ausilio di qualcuno e chi invece imparerà che una sedia messa nel posto sbagliato può prendere la forma di una terribile barriera architettonica. Ognuno di questi ragazzi imparerà qualcosa di diverso ma tutti, durante la durata di questa (mi permetto di dire) straordinaria esperienza, impareranno che la “diversità” può anche essere una semplice occasione per cominciare un percorso “alla pari”.

 

Vorrei concludere riportando uno degli ultimi aneddoti che Daiana durante il nostro incontro mi ha raccontato: “ C’è probabilmente un episodio che porterò sempre con me perché molto probabilmente riassume tutta l’importanza del progetto. È stato quando uno dei miei coinquilini durante una conversazione ha affermato che, una volta imparato da parte mia a conoscere la casa, la differenza non si sentiva più; anche perché a quel punto, per lui, non c’era più nessuna differenza!”.

 

In effetti mi sono dimenticata di dirvi che Daiana oltre ad essere un’ottima studentessa ed una splendida e normalissima ragazza di 22 anni, è anche una non vedente.

 

www.senzamuri.org

 

 

Simona Pili Stella

Ognissanti e defunti, tutti i servizi nei “giorni della memoria”

I cimiteri cittadini sono aperti fino a domenica 2 novembre con orario 8.30 – 17.30. Chiusi lunedì 3 

 

CIMITERO

In occasione della Festa di Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti, i cimiteri cittadini sono aperti fino a domenica 2 novembre con orario 8.30 – 17.30. Lunedì 3 novembre i cimiteri sono chiusi. Servizio navetta GTT interno ai cimiteri Parco e Monumentale sospeso fino a domenica 2 novembre compresa. Vietato l’accesso alle auto private autorizzate (ultrasettantenni e persone con difficoltà a deambulare) da martedì 28 ottobre a domenica 2 novembre compresa. In questo periodo possono entrare solamente i possessori del permesso H. I mezzi pubblici in direzione dei cimiteri Monumentale e Parco sono potenziati fino al 2 novembre. E’ possibile rintracciare il luogo di sepoltura di un defunto utilizzando la Banca Dati Cimiteriale. Disponile l’elenco delle cerimonie istituzionali nei cimiteri cittadini: www.comune.torino.it

 

GTT INFORMA: Da sabato 25 ottobre a domenica 2 novembre, in occasione della ricorrenza della Commemorazione dei Defunti, saranno potenziate le linee autobus dirette al Cimitero Monumentale e al Cimitero Parco di Torino.

 

CIMITERO MONUMENTALE

Per il Cimitero Monumentale le linee interessate dal potenziamento sono tre.

    Linea 19: intensificazione del servizio dal 25 ottobre al 2 novembre.
    Linea speciale 68b: appositamente istituita, sarà in servizio il 25 e 26 ottobre e il 1° e 2 novembre. Segue lo stesso percorso del bus 68 dal capolinea di via Frejus a via Catania, quindi percorre il perimetro del cimitero facendo fermate presso tutti gli ingressi e capolinea in via Ravina. In direzione via Frejus transita in via Varano, corso Novara, via Catania proseguendo poi sul normale percorso della linea 68.
    Linea speciale 75b: appositamente istituita, sarà attiva nei pomeriggi del 25 e 26 ottobre e il 1° e 2 novembre. Il percorso è lo stesso della linea 75 nel tratto che collega Le Vallette con il Cimitero Monumentale. Da corso Novara svolta in corso Regio Parco, percorre via Zanella e via Varano ed effettua capolinea in via Ravina.

 

CIMITERO PARCO

Il potenziamento del servizio per il Cimitero Parco (Torino Sud) riguarderà  le linee 5b e 74.

    Linea 5b: normalmente in funzione solo nei giorni feriali, viaggerà anche sabato 1° e domenica 2 novembre, nelle ore di apertura del cimitero.
    Linea 74: sarà potenziata nei giorni 25 e 26 ottobre e il 1° e 2 novembre sul normale percorso da via Ventimiglia a via Gorini con transito per il Cimitero Parco.

Inoltre, dal 25 ottobre al 2 novembre, a causa del forte afflusso di visitatori previsto, non potrà circolare la linea 102 con percorso all’interno del Cimitero Parco.

 

ALTRI SERVIZI STRAORDINARI PER I CIMITERI

    Linea 47 navetta: appositamente istituita per collegare sabato 1° e domenica 2 novembre piazza Freguglia e il cimitero della frazione Cavoretto. Il  percorso: dal capolinea di piazza Freguglia (collocato tra strada dei Ronchi e viale XXV Aprile) prosegue per via Nuova, via San Rocco, strada Santa Lucia, strada Comunale Cimitero di Cavoretto, piazzale Cimitero di Cavoretto, inversione di marcia, strada Comunale Cimitero di Cavoretto, strada Santa Lucia, via alla Parrochia, piazza Freguglia (capolinea).
    Linea 1 urbana di Nichelino: gestione straordinaria e gratuita dal 1° al 4 novembre

Luci, Artissima e Paratissima, a novembre Torino è capitale dell’arte

artista luci 2E l’8 novembre ci sarà la Notte delle Arti, con tutti i musei e gallerie cittadine aperti, una vera festa della cultura tra mondano, didattico e commerciale

 artista luci1

In occasione dell’inaugurazione di Luci d’ Artista 2014-2015, la Città di Torino, in collaborazione con Turin Marathon, IREN s.p.a. e Fondazione Teatro Regio, ha organizzato “La Maratona accende le Luci d’Artista”, una corsa a piedi non agonistica di circa 7 km. L’appuntamento era fissato ieri intorno alle 17e30. Partenza da piazza Carlo Felice alle 18.00, dove la prima luce ad essere accesa è stata quella montata sul fronte della stazione di Porta Nuova, “Vento Solare” di Luigi Nervo.

 

Il percorso ha visto il passaggio dei partecipanti nelle vie e nelle piazze dove sono allestite le opere di luce, come ad esempio via Roma, piazza Carignano, via Lagrange, via Verdi, via Montebello, piazza Carignano, via Garibaldi e molte altre, fino al raggiungimento del traguardo, fissato in Piazza Castello alle 19e15. Al passaggio dei “maratoneti” l’illuminazione è stata spenta e le Luci d’Artista si sono accese gradualmente una ad una ed in contemporanea con il sopraggiungere dei partecipanti, creando così un’atmosfera suggestiva ed uno spettacolo unico da vedere.

 

Una band musicale sopra un furgoncino aperto in movimento, ha animato il percorso dei podisti mentre una guida turistica Federagit-Confesercenti, presente sempre sul furgone, ha presentatoogni luce al passaggio dei corridori.All’arrivo in piazza Castello tutti i partecipanti ed il pubblico sono stati accolti da alcuni rappresentanti della Città e a tutti quanti è stato offerto, come ristoro, un piccolo aperitivo.

 

Non servivano requisiti particolari per partecipare alla “mini-maratona”, infatti le iscrizioni sono state aperte a persone di qualsiasi età residenti a Torino e non. L’unico accessorio obbligatorio  avere con sé, durante la corsa, una fonte luminosa che può andare dalla torcia alla candela, passando anche per il caschetto da minatore.

 

Simona Pili Stella

 

IL MESE DI CONTEMPORARYART SPECIALE AUTUNNO

 

Questo è il  mese più ricco per Torino capitale  del contemporaneo: Contemporaryart Speciale Autunno 2014 è il pacchetto contenente i tanti appuntamenti a tema che culmineranno nei primi giorni del mese quando al Lingotto aprirà Artissima, verranno accese le 19 Luci d’Artista e partiranno Paratissima, sulla creatività giovanile e The Others, nelle ex carceri Le Nuove.

 

ll programma – reso possibile dalla compartecipazione tra Città di Torino, Regione Piemonte e Fondazione per l’Arte Crt e il contributo di tutti gli enti e istituzioni operanti nel settore dell’arte contemporanea a Torino e in Piemonte – è indubbiamente ricco: l’8 novembre ci sarà la Notte delle Arti contemporanee, con tutti i musei e gallerie cittadine aperti, una vera festa della cultura tra mondano, didattico e commerciale. Tra i progetti di Contemporary, da sottolineare anche gli appuntamenti legati al gemellaggio “Torino incontra Berlino” tra cui, il 9 novembre al Teatro Regio la serata musicale “Nove novembre -1989 Berlino: il suono dei muri che cadono”.

 

Innumerevoli le mostre nei tanti musei di Torino e cintura. Oltre, a quella pensata da Maurizio Cattelan per Artissima, “One Torino” a Palazzo Cavour, “Shite and Die”, una riflessione su arte, vita e senso della morte. Alla Gam vi sono le esposizioni di Roy Lichtenstein e Cecily Brown, il Castello di Rivoli fino al 15 febbraio ppropone “2015 Sophie Calle.MadRe” e “Intenzione Manifesta. Il Disegno in tutte le sue forme”. E ancora: la Pinacoteca Agnelli fino al 22 febbraio psèiya “Martino Gamper. design is a state of mind”, Palazzo Madama la mostra fotografica di National Geographic “Women of Vision”, Palazzo Chiablese la mostra sull’Avanguardia russa.

 

 

(Fonte: www.regione.piemonte.it – Foto: il Torinese)

 

 

 

Apidge per le materie giuridiche ed economiche nella scuola

Classe studentiUna particolare convergenza di intenti si è avuta relativamente al nuovo Liceo Economico – Sociale, ritenuto un eccezionale veicolo per la diffusione dello studio delle materie giuridiche ed economiche, particolarmente adatto a costruire competenze specifiche importanti per tutto il “Sistema Paese”

 

 

Vogliamo promuovere il riconoscimento della specificità delle discipline giuridiche ed economiche nella scuola italiana, attraverso la formazione e l’aggiornamento dei docenti, dando piena dignità ad insegnamenti sinora ritenuti trasversali quali Cittadinanza e Costituzione e le Scienze Finanziarie”. Così Ezio Sina, Presidente di Apidge– Associazione professionale insegnanti discipline giuridiche ed economiche (www.apidge.altervista.org) illustra quanto ha esposto al Sottosegretario all’Istruzione Angela DOnghia in un incontro avuto in Senato, nel Corridoio dei Busti.

 

Il colloquio, molto costruttivo, si è incentrato sulla presentazione degli obiettivi che l’Associazione nata a Roma nel giugno 2014 e articolata su tutto il territorio nazionale, si prefigge in un momento particolarmente delicato e significativo per la Scuola. Una particolare convergenza di intenti si è avuta relativamente al nuovo Liceo Economico – Sociale, ritenuto un eccezionale veicolo per la diffusione dello studio delle materie giuridiche ed economiche, particolarmente adatto a costruire competenze specifiche importanti per tutto il “Sistema Paese”. Su questo argomento il Miur si appresta ad organizzare un importante convegno a Roma nella giornata del 13 novembre prossimo.

 

 

Nelle righe seguenti, il responsabile della comunicazione dell’associazione, il giornalista piemontese Massimo Iaretti, illustra che cos’è Apidge

 

L’APIDGE  si propone come interlocutore critico e propositivo delle istituzioni per tutti gli aspetti che riguardano la professione docente, partendo dal presupposto che nessun sistema scolastico può raggiungere le sue finalità formative  se gli insegnanti, individuati come professionisti responsabili e non come meri esecutori, non sono messi nelle migliori condizioni per svolgere la loro attività di estrema rilevanza sociale.

 

L’APIDGE  intende evidenziare, promuovere e sviluppare, in primo luogo tra i docenti, una cultura e una coscienza professionale contro i pericoli di impiegatizzazione e di riduzione al fatto burocratico dell’attività di insegnamento. Strumento fondamentale per raggiungere pienamente tale scopo è la costituzione di un ORDINE PROFESSIONALE degli insegnanti che divenga parte essenziale dei processi di reclutamento dei docenti e della loro formazione iniziale ed in servizio, che promuova un rigoroso Codice Deontologico-Professionale e che partecipi a pieno titolo nelle varie fasi di valutazione di sistema.

 

L’APIDGE si propone perciò come interprete e portavoce di quel disagio che abbia ragioni coerentemente professionali e come interlocutore con le Istituzioni per tutte le questioni afferenti la FUNZIONE DOCENTE attraverso attività di formazione, di informazione e di confronto attraverso pubblicazioni, eventi, convegni, momenti di dibattito sulle questioni didattico-disciplinari e professionali con tutte le componenti della società e in stretto collegamento con analoghe esperienze a livello europeo.

 

L’APIDGE, in pieno rispetto al sistema dell’autonomia scolastica, ritiene necessario che funzioni e retribuzioni in ambito scolastico siano diversificate contro ogni forma di egualitarismo e appiattimento economico e professionale.

 

Torino “s’illumina” correndo

luciIn occasione dell’inaugurazione di Luci d’ Artista la Città di Torino, in collaborazione con Turin Marathon, IREN s.p.a. Fondazione Teatro Regio, organizza “La Maratona accende le Luci d’Artista”, una corsa a piedi non agonistica di circa 7 km.

 

Se il grande poeta Ungaretti recitava : “M’illumino d’immenso”, pare che, questa settimana, la città di Torino l’abbia quasi preso in parola.

 

In occasione dell’inaugurazione di Luci d’ Artista 2014-2015, la Città di Torino, in collaborazione con Turin Marathon, IREN s.p.a. Fondazione Teatro Regio, organizza “La Maratona accende le Luci d’Artista”, una corsa a piedi non agonistica di circa 7 km. L’appuntamento è fissato per sabato 1° novembre intorno alle 17e30.

 

Si partirà da piazza Carlo Felice intorno alle 18.00, dove la prima luce ad essere accesa sarà quella montata sul fronte della stazione di Porta Nuova, “Vento Solare” di Luigi Nervo.

 

Il percorso prevede il passaggio dei partecipanti nelle vie e nelle piazze dove sono allestite le opere di luce, come ad esempio via Roma, piazza Carignano, via Lagrange, via Verdi, via Montebello, piazza Carignano, via Garibaldi e molte altre, fino al raggiungimento del traguardo che sarà fissato in Piazza Castello intorno alle 19e15.

 

Al passaggio dei “maratoneti” l’illuminazione sarà spenta e le Luci d’Artista si accenderanno gradualmente una ad una ed in contemporanea con il sopraggiungere dei partecipanti, creando così un’atmosfera suggestiva ed uno spettacolo unico da vedere.

 

Una band musicale sopra un furgoncino aperto in movimento, animerà il percorso dei podisti mentre una guida turistica Federagit-Confesercenti, presente sempre sul furgone, presenterà ogni luce al passaggio dei corridori.

 

All’arrivo in piazza Castello tutti i partecipanti ed il pubblico verranno accolti da alcuni rappresentanti della Città e a tutti quanti verrà offerto, come ristoro, un piccolo aperitivo.

 

Non servono requisiti particolari per partecipare alla “mini-maratona”, infatti le iscrizioni sono aperte a persone di qualsiasi età residenti a Torino e non. L’unico accessorio obbligatorio è avere con se, durante la corsa, una fonte luminosa che può andare dalla torcia alla candela, passando anche per il caschetto da minatore.

 

Per partecipare bisogna iscriversi al sito http://www. mysdam. net/store/data-entry_30515.do oppure registrarsi il pomeriggio stesso direttamente in piazza Carlo Felice.

 

Uniniziativa allegra ed originale che permetterà ai torinesi di amalgamarsi con l’arte della propria città in modo divertente ed innovativo. Quindi non ci rimane altro che “illuminarci ed illuminare” la nostra città.

 

Simona Pili Stella

E’ pronto il censimento amianto

Non bisogna abbassare la guardia su un tema così delicato per i cittadini 

 

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Il censimento delle aree con presenza di amianto, predisposto da Arpa Piemonte, è già pronto e sarà presentato a breve. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia, nel corso dell’assemblea “Piemonte oltre l’amianto”, organizzata da Cgil, Cisl e Uil nell’aula magna del campus Luigi Einaudi di Torino.

 

“Una volta ottenuto il quadro della situazione – ha spiegato Valmaggia – potremo proseguire in modo più puntuale con gli interventi di bonifica. Il motore di tutto è il Comitato strategico sull’amianto riunitosi lo scorso 10 ottobre. Siamo ripartiti insieme al Comune di Casale, all’assessorato regionale alla Sanità, all’Arpa e alle organizzazioni sindacali, ma non bisogna abbassare la guardia su un tema così delicato per i cittadini piemontesi”.

 

Tuttavia, per intervenire servono fondi, e il grande paradosso è che il Comune di Casale, pur potendo contare sui trasferimenti di Stato e Regione, non può disporne a causa dello sforamento del Patto di stabilità: “Abbiamo chiesto in tutte le sedi che i finanziamenti per le bonifiche siano stralciati dal Patto, ma l’amianto è un problema diffuso in tutte le città, non solo nei siti di interesse nazionale come Casale Monferrato e la cava di Balangero. Recentemente abbiamo avuto un primo segnale di apertura dal ministro dell’Ambiente con l’approvazione di un apposito emendamento al decreto Sblocca Italia in merito alla possibilità per il Comune di Casale impiegare risorse al di fuori del patto di stabilità. Al momento, tuttavia, nulla è ancora stato approvato in via definitiva.

Social Media, il Piemonte a Milano

con reg lascarisL’assemblea “nell’ultimo anno si sta interrogando sull’etica dell’informazione e sta studiando l’adozione di piattaforme “civiche” per favorire la partecipazione dei cittadini” ha spiegato il direttore della Comunicazione istituzionale, Domenico Tomatis

 

“Sta finendo l’epoca dell’informazione e del giornalismo come l’abbiamo sempre conosciuta. Oggi siamo di fronte alla comunicazione senza mediazione”. Così il presidente dell’agenzia Ansa, Giulio Anselmi, ha aperto il corso di formazione per giornalisti “La comunicazione e i social media: esperienze a confronto”, organizzato il 27 ottobre dal Consiglio regionale della Lombardia con l’Ordine dei giornalisti lombardo. L’appuntamento ha visto un confronto ad ampio raggio su molteplici aspetti della comunicazione, dalla trasformazione dei giornali fino all’uso del digitale nelle Pa, aspetto sul quale il Consiglio regionale del Piemonte ha portato la propria esperienza.

 

“Non dobbiamo aspettarci dei giornalisti-ingegneri – ha aggiunto Anselmi – ma dei professionisti che abbiano dimestichezza con i nuovi mezzi tecnologici perché le competenze cambiano velocemente. Pubblicità, informazioni e servizi sono tutt’uno e servono per coinvolgere le persone, stiamo passando da newspaper a newsbrand”. I social media attualizzano problematiche tradizionali, come ad esempio la diffamazione a mezzo stampa, ha spiegato l’avvocato Carlo Melzi d’Eril: “Internet non è prateria senza regole, ma si applicano vecchie prassi a nuovi comportamenti. La professione giornalistica deve tenere conto di questo, spesso anche un retweet o la semplice riproposizione di un contenuto possono generare dei comportamenti sanzionabili”.

 

Il problema dell’“etica dell’algoritrmo” è emersa forte durante la tavola rotonda tra professionisti di testate che da tempo coniugano le diverse forme di comunicazione: Paolo Liguori (direttore TgCom24 Mediaset), Michele Mezza (giornalista Rai), Francesco del Vigo (responsabile Giornale.it). “Le piattaforme social sono programmate per assecondare determinate finalità e condizionano il modo in cui le persone si informano. È imprescindibile il rapporto tra media tradizionali e social network, i giornalisti certificano le notizie attraverso le fonti e la capacità di distinguere le notizie. Nell’epoca della dittatura dell’algoritmo il giornalista è la figura sociale per riorganizzare l’automazione della comunicazione”.

 

Una prima risposta è arrivata dalle amministrazioni pubbliche come il Consiglio regionale del Piemonte, che “nell’ultimo anno si sta interrogando sull’etica dell’informazione e sta studiando l’adozione di piattaforme “civiche” per favorire la partecipazione dei cittadini” ha spiegato il direttore della Comunicazione istituzionale, Domenico Tomatis. “L’Assemblea piemontese – ha proseguito – è stata pioniera nell’utilizzo dei social, in particolare Twitter, per raccontare le sedute di Consiglio e coinvolgere in un confronto disintermediato politica, mondo dell’informazione, cittadini”.

 

(www.cr.piemonte.it – Foto: il Torinese)