ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 719

Il paesaggio, luogo di incontro fra culture

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Erano presenti 24 studenti dell’Università di Teheran e 4 funzionari del Ministero della Cultura iraniano

 

Vignale Monferrato è stato scelto dal Centro Studi CSS-Ebla di Torino quale sede di incontro per parlare di paesaggio nell’ambito del IV Workshop internazionale “Urbanization and Cultural Landscape” (Urbanizzazione e paesaggio culturale).Il workshop, organizzato e curato da II.TED (International Institute on Territorial and Environmental Dynamics) vede la partecipazione di studenti, professionisti e funzionari internazionali ed è svolto in partnership dal CSS-Ebla con le Università di Firenze, Lisbona e Tehran. Fanno parte della faculty docenti, esperti e professionisti internazionali, tra cui: Gabriele Corsani, Roberto Gambino, Jukka Jokilehto, Hassan Laghai, Siavash Laghai, Alessio Re, Paola Ricco, Gianluca Simonetta, George Tatge, Angioletta Voghera.

I lavori e le lezioni si sono svolte dal 20 al 26 luglio a Firenze (Università di Firenze, DIDA e Communication Strategies Lab), Venezia (UNESCO Bureau for Science and Culture in Europe; IED Venice) e Torino (Castello del Valentino, Campus Luigi Einaudi e IAAD). A seguire è stato organizzato un Laboratorio di 2 giorni (27-28 luglio) interamente dedicato alla gestione dei paesaggi culturali UNESCO, con un focus sulla regione del Monferrato.Nel corso del laboratorio sono state organizzate visite e incontri in alcune realtà dell’astigiano (Castelnuovo don Bosco, Abbazia di Vezzolano), oltre che a Vignale Monferrato, per poi chiudere i lavori presso la sede del Polo Universitario di Asti .

Mercoledì 28 giugno 2015 nella suggestiva sede di Palazzo Callori a Vignale, si è tenuto l’incontro dedicato al paesaggio monferrino, organizzato dall’Ammistrazione Comunale di Vignale in collaborazione con il Consorzio MON.D.O, l’EcoMuseo di CellaMonte e il Club Unesco Vignale. Erano presenti 24 studenti dell’Università di Teheran e 4 funzionari del Ministero della Cultura iraniano, oltre ai responsabili del CSS (Alessio Re e Aldo Buzio) e a Massimo Carcione. Obiettivo dell’incontro era far conoscere come una piccola realtà locale, a un anno di distanza dal riconoscimento UNESCO, si sia organizzata per promuovere e valorizzare il proprio territorio.

Massimo Iaretti

Bollettino alla guida delle "Terre del Chiusella"

Sul suo nominativo c’è stato il consenso unanime di tutte le componenti del consiglio

 

PARELLAMarco Bollettino come Roberto Comitini. Il giovane sindaco – professore di Parella, è da mercoledì 29 luglio, il nuovo presidente dell’Unione delle Terre del Chiusella, nata dall’incontro tra i quattro centri della storica Pedanea., Parella, appunto, Colleretto Giacosa, Quagliuzzo e Strambinello. Sul suo nominativo c’è stato il consenso unanime di tutte le componenti del consiglio che, secondo le innovazioni statutarie da poco introdotte, prevede nella sua composizione il sindaco, un consigliere espresso dalla maggioranza ed uno dalla minoranza consiliare di ogni comune. Marco Bollettino, che è “figlio d’arte” (il padre Silvano è stato sino al maggio scorso vice sindaco ed assessore al bilancio, molto apprezzato anche dalle minoranze, a Parella) segue le orme del suo predecessore Roberto Comitini, che, da sindaco di Parella è stato anche il primo presidente dell’Unione.

 

Massimo Iaretti

Moda islamica, un settore in crescita

Dopo il Turin Islamic Economic Forum 2014, la Città di Torino ha accolto la proposta di Thomas Reuters e Dubal Chamber di organizzare una tavola rotonda sulla moda islamica e gli investimenti in un settore in crescita

islam moda2Si è svolta il 28 luglio a Palazzo Civico , alla presenza del Sindaco Piero Fassino,la tavola rotonda dal titolo “ TURIN MODEST FASHION ROUNDTABLE”.

 

Dopo il Turin Islamic Economic Forum 2014, la Città di Torino ha accolto la proposta di Thomas Reuters e Dubal Chamber di organizzare una tavola rotonda sulla moda islamica e gli investimenti in un settore in crescita. Sostenuto dal Dubai Islamic Economy Development Centre (DIEDC), l’evento ha avuto lo scopo di far emergere opportunità di crescita nell’ambito della moda che le autorità di Dubai considerano un asset strategico.islam moda

 

Per l’occasione hanno potuto incontrarsi attori di altissimo livello della moda italiana con operatori internazionali della moda islamica, imprenditori, produttori, organizzatori di eventi,fashion media e rappresentanti delle istituzioni provenienti dai cinque continenti che hanno potuto per un’intera giornata confrontare le proprie strategie e acquisire conoscenza delle caratteristiche del settore in altri paesi del mondo.

 

Il format della tavola rotonda permetterà ai protagonisti del fashion di concretizzare buone pratiche e soluzioni organizzative che verranno raccolte in un documento ufficiale che Thomas Reuters condividerà con la sua rete mondiale. Durante la tavola rotonda la Città di Torino nella persona del Sindaco ha annunciato che la islam moda2seconda edizione del Turin Islamic Economic Forum si svolgerà a Torino il 19 e 20 ottobre 2015 e si svilupperà su tre principali tematiche: Finanza-Cibo-Moda.

Helen Alterio

Vincent Van Gogh: 125 anni fa prendeva la morte per andare in una stella

 Una vita per l’arte e l’arte come unica ragione di vita: in questa frase si può condensare il senso dell’opera di questo genio, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di più grande, con lo sguardo proiettato lontano, troppo lontano su altri mondi dove le stelle sono vortici e controvortici, dove i colori sono tanto intensi da diventare abbacinanti, da fare male agli occhi, dove tutto si deforma e gli oggetti diventano vivi

 

VAN GOGHIl 29 luglio 1890 moriva l’artista che più di tutti stravolse l’arte, riuscendo, in pochi anni, a passare dalle cupe atmosfere fiamminghe dei “Mangiatori di patate” ai gialli intensi che fendono cieli blu scuro, dai paesaggi dalla chiara influenza impressionista ai rami di mandorlo in fiore dell’arte giapponese fino all’ultimo quadro, il lascito testamentario di un uomo che, nella vita e nella pittura tutto sperimentò: “Campo di grano con volo di corvi”, dipinto poco prima di spararsi nei campi di grano sferzati dal vento di Auver sur Oise.

 

Personalità complessa quella di Vincent Willelm Van Gogh, nato a Zundert Groot in Olanda il 30 marzo 1854, per uno strano scherzo del destino esattamente un anno dopo un fratellino nato morto che portava lo stesso nome, fatto che influirà molto su di lui, facendolo sentire un usurpatore della vita di un altro e portandolo, spesso, a cercare nel sacrificio di se stesso a favore dei più umili e dei diseredati, come la prostituta Sien, come i minatori del Borinage, una sorta di riparazione ad una colpa ancestrale, ad un peccato originale che, suo malgrado, pesava sulla sua anima come un macigno.

 

Dopo un’esperienza fallimentare come commesso nella galleria d’arte degli zii e, successivamente, un breve e sfortunato periodo di studio presso la scuola di teologia per diventare pastore calvinista come il padre, Vincent trova la sua vera strada, il percorso da seguire: la pittura e, sostenuto economicamente dall’amato fratello Theo, inizia il suo cammino in questo difficile mondo, stroncato dai maestri di disegno, marchiato come un imbrattatele, allontanato dalle accademie incapaci di comprendere le grandi trasformazioni artistiche del XIX secolo e legate a modelli classicistici, apprezzato soltanto dai tanti suoi compagni di pittura: Touluouse Lautrec, Pissarro, Gauguin. Proprio Pissarro, anni dopo la morte di quel ragazzone olandese dalla barba e dai capelli rossi, che era capitato a Parigi per scoprire i segreti della pittura avrebbe scritto: “Quando lo incontrai la prima volta mi dissi o che sarebbe impazzito o che ci avrebbe superati tutti. Non avrei mai creduto che avrebbe fatto entrambe le cose”.

 

VAN GOGH GIRASOLIUna vita per l’arte e l’arte come unica ragione di vita: in questa frase si può condensare il senso dell’opera di questo genio, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di più grande, con lo sguardo proiettato lontano, troppo lontano su altri mondi dove le stelle sono vortici e controvortici, dove i colori sono tanto intensi da diventare abbacinanti, da fare male agli occhi, dove tutto si deforma e gli oggetti diventano vivi, come se il Pigmalione Vincent vi avesse trasfuso la sua stessa essenza e la sua stessa ragione, dove le sedie vuote diventano persone e le persone simboli di qualcosa di più alto, della disperazione, della malinconia, del dolore, un mondo che soltanto lui poteva vedere, che soltanto le sue tele potevano rappresentare con una forza devastante.

 

 “Per il mio lavoro, io rischio la vita, e la ragione vi è quasi naufragata a metà“scriveva Vincent in una lettera a Theo, frase che meglio di tutte può esprimere il prezzo che questo uomo stava pagando ad un’arte che, mese dopo mese, diventava sempre più esigente, portandosi via il suo equilibrio, la sua forza, fino alla richiesta dell’estremo sacrificio: quello della vita.

 

Nel 1889 Van Gogh si chiedeva “Perché i punti luminosi del firmamento ci dovrebbero essere meno accessibili delle città e dei villaggi, dei punti neri sulla carta di Francia? Se prendiamo il treno per andare a Tarascon oppure a Rouen, possiamo prendere la morte per andare in una stella”, un presagio di quello che sarebbe accaduto forse o, semplicemente, la lucida consapevolezza che soltanto la morte avrebbe potuto restituire la pace al suo corpo stanco e alla sua anima tormentata.Tante ipotesi sono state avanzate sul suicidio di questo artista, non ultima quella di una follia degenerata a tal punto da spingerlo a rivolgere la rivoltella contro di sé.

 

E’ bello pensare, invece, che non gli bastasse più che le stelle, tante volte dipinte, restassero lontane da lui e, consapevole di avere dato a quell’umanità la parte migliore di sé, abbia semplicemente deciso che era venuto il momento di raggiungerle per sempre e di farlo in mezzo alle spighe di grano che hanno la loro stessa luce, che hanno il loro stesso colore, solo, sotto l’immensità del cielo. I critici, il pubblico, il mondo interno, in questi 125 anni hanno celebrato l’artista, il genio, tributando alla sua grandezza tutti gli onori che si devono a chi ha scritto il suo nome nella storia dell’arte e della cultura. Credo che a Vincent, schivo e sensibile, malinconico ed introverso, tutto questo sarebbe pesato.

 

VAN GOGH2Mi piace, quindi, ricordarlo, in questo anniversario, con un’immagine carica di significati: due tombe, sgretolate dalle intemperie, due lapidi di pietra grezza in un piccolo camposanto di campagna, senza fiori, ma coperte da un manto di edera. Su una è scritto: “Ici repose Vincent Van Gogh, 1854–1890”, sull’altra “Ici repose Theodore Van Gogh – 1857-1891”. Sono le tombe di Vincent e Theo che, vicini nella morte come lo sono stati nella vita, dormono il loro ultimo sonno, in un silenzio quasi irreale, visitati dai corvi e da qualche raro passante, distanti dalle luci e dai rumori della città, in un angolo remoto dove forse hanno raggiunto la pace ricercata e mai trovata nelle loro brevi esistenze.

 

Barbara Castellaro

Regione Piemonte, ecco il nuovo sito web

BANDIERE REGIONE

Migliora la fruizione dai dispositivi mobili: utilizzando smartphone e tablet la visualizzazione del sito si adatta in modo automatico a diversi livelli di risoluzioni

 

E’ on line la nuova versione del sito istituzionale della Regione Piemonte, caratterizzata da una home page rinnovata nella grafica, nuove pagine indice e un nuovo layout per le sezioni tematiche.

 

Migliora la fruizione dai dispositivi mobili: utilizzando smartphone e tablet la visualizzazione del sito si adatta in modo automatico a diversi livelli di risoluzioni. Il passaggio di tutte le pagine del sito alla nuova veste grafica avviene in modo progressivo e terminerà a fine 2015.Nel nuovo portale colori e titoli ad alto impatto guidano l’utente in modo veloce e diretto ai contenuti anche in base al profilo di appartenenza. Tre le categorie individuate: cittadini, pubblica amministrazione, imprese.

 

In home page le notizie e le attività più importanti intraprese dall’ente sono in continuo aggiornamento: da Piemonte Informa si accede alle principali attività della Giunta regionale; in Piemonte Newsletter si trovano gli eventi e le manifestazioni del territorio nelle diverse aree provinciali; attraverso i social network, Facebook e i due canali Twitter @regionepiemonte e @PiemonteInforma viene garantita una comunicazione costante con gli utenti; sui canali Youtube e Flickr ci sono i video e le immagini di conferenze stampa ed eventi curati dalla Regione. Il nuovo sito è stato realizzato dal Settore Stampa e Nuovi Media della Regione Piemonte e dal CSI-Piemonte.

 

Gianni Gennarowww.regione.piemonte.it

Extraterrestri in arrivo? Hanno bisogno di un'ambasciata in Italia

Il dossier completo relativo alla richiesta ufficiale per la costruzione della sede diplomatica degli Elohim è stato inoltrato allo Stato Italiano presso la sede del Ministero degli Esteri – Ufficio del Cerimoniale Diplomatico. Di qui la richiesta ai parlamentari di sostenere il progetto e venga concesso il terreno per la costruzione della futura ambasciata con tanto i extraterritorialità per il terreno e di garanzia della neutralità dello spazio aereo

 

raelC’è un collegamento tra l’annuncio dato dalla Nasa della scoperta di un pianeta gemello della Terra (già battezzato Terra bis ma per il mondo scientifico è Kepler 452B) e la richiesta fatta dall’assistente di Rael per il progetto di costruzione dell’Ambasciata degli Elohim ? Non è fantascienza, ma sono soltanto due fatti slegati che il caso mette uno accanto all’altro. Il 13 luglio scorso tal assistente di Rael  per i progetto di costruzione dell’Ambasciata degli Elohim ha inviato una lettera a tutti i gruppi parlamentari per un progetto che, si cita letteralmente “Consiste nella costruzione di una Ambasciata senza precedenti, che servirà ad accogliere i massimi rappresentanti di una civiltà extraterrestre. Si tratta degli stessi scienziati ed artisti che, migliaia di anni fa, crearono ogni forma di vita sulla Terra e la cui opera è descritta in tutti gli antichi testi religiosi. In particolare nella Genesi biblica sono descritti con l’antica parola ebraica Elohim, un plurale che significa “coloro che sono venuti dal cielo”.

 

Fin qui parrebbe uno scherzo, conseguenza di un colpo di caldo (e date le temperature elevate in tutta Italia di questi giorni si potrebbe pensarlo) ma la missiva informa che sin dal 1 aprile scorso il dossier completo relativo alla richiesta ufficiale per la costruzione dell’Ambasciata degli Elohim è stato inoltrato allo Stato Italiano presso la sede del Ministero degli Esteri – Ufficio del Cerimoniale Diplomatico. Di qui la richiesta ai parlamentari di sostenere il progetto e che venga concesso il terreno per la costruzione della futura ambasciata con tanto di extraterritorialità per il terreno e di garanzia della neutralità dello spazio aereo ! A prescindere da ogni considerazione nel merito (non è né nostra intenzione, né nostra competenza) ecco chi sono gli estensori della missiva e quale linea di pensiero si richiamano:

 

Il Movimento raeliano viene fondato da Claude Vorilhon, rinominatosi Raël nel 1973. Secondo il suo stesso racconto, Vorilhon sarebbe stato contattato da un rappresentante di una civiltà extraterrestre, gli elohim, il 13 dicembre 1973, nel cratere di un vulcano spento vicino a Clermont-Ferrand, nella Francia centrale. Seguendo quelle che lui afferma essere istruzioni rivelate ha fondato il Movimento raeliano, che dichiara di possedere circa novantamila membri sparsi in almeno ottantaquattro diversi stati. Il numero maggiore di affiliati si riscontra in Francia, Giappone, Canada (specialmente Quebec) e Stati Uniti (specialmente Florida). Il Movimento diffonde il suo messaggio attraverso i libri di Rael, le assemblee raeliane, e il suo sito internet.

 

Massimo Iaretti

"Fare sport" a Torino, una vita per la Uisp

alfano uisp gruppoalfano patrizia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Ideare e progettare. Torino è città dalle mille contraddizioni e dalle mille opportunità”

 

40 anni in direzione, nulla le è stato regalato.  Quasi 60 anni, meravigliosamente freschi. Con tanta voglia di dire sempre la sua. Patrizia Alfano dal 1990 è presidente provinciale della Uisp, storica organizzazione dello sport nata “a sinistra” nel secondo dopoguerra. All’anagrafe Maria Teresa. Dico il tutto con il vezzo di chi la conosce da decenni. “Nuotatrice” in direzione uguale e contraria. Io non sono assolutamente obbiettivo con lei. Il nostro conversare si mischia con gli inevitabili ricordi. Già, 40 anni non sono noccioline.

 

Come sei arrivata alla Uisp? 

“Nel luglio del ’76 ho cominciato come animatrice”.

 

E come sei diventata Presidente?

“Non c’era nessuno che si sentiva di svolgere questo ruolo. Dopo l’elezione abbiamo appurato che il debito era pari alla metà del fatturato. Erano, soprattutto per allora, cifre importanti. Visto che la prima operazione è stata ridurre i costi mi sono fatta molti nemici. La contrarietà alla mia gestione si era palesata in direttivo. dopo alcune volte che le proposte che avanzava sono state rinviate e non decise.Ho capito che per “salvare la baracca” non mi dovevo far logorare. Ho voluto ed ottenuto un congresso straordinario. Sono stata ieletta per quattro  anni con pieni poteri nell’operare. Da allora sono sempre stata riconfermata. Ho avuto anche incarichi nazionali che mi hanno portato settimanalmente a Roma e a Firenze. Piacevole ma ti assicuro stancante”.

 

Dopo?

“Ideare e progettare. Torino è città dalle mille contraddizioni e dalle mille opportunità. Ho anche contribuito alla riorganizzazione del Nazionale”.

 

Girano molti soldi?

“Abbastanza. Sopratutto piccoli incassi come quote sociali e d’iscrizione degli atleti. Gestiamo poi direttamente impianti sportivi a Torino, ad esempio due piscine. Bisogna sicuramente stare attenti”.

 

Come fai?

“Ho creato un sistema di controlli incrociati. Io controllo ma al tempo stesso sono controllata”.

 

Il maggiore appagamento? (Anticipandola: Quando Il Presidente Napolitano ti ha premiato…)

“No Patrizio, ti sbagli. Sicuramente ero emozionata. Ma ho provato maggiore appagamento quando realizzando Isola Felice ho visto genitori e ragazzi giocare in aree pedonali appositamente  predisposte intorno alle scuole.

 

Qualche delusione?

“Nessuna, sul lavoro. Forse delle persone non sono state all’altezza. Ma fa parte del gioco. Forse rimpianti. Mai rimorsi”.

 

Come sempre coriacea e decisa.

 

Continuerai?

“Non posso. Ora in Uisp esiste la clausola dei due mandati. Otto anni finiranno il prossimo anno. Ma non dispero di rimanere nell’ambiente.

 

Il tempo è proprio volato. Cara Patrizia, in bocca al lupo per il tuo futuro che, forse è anche il nostro.

 

Patrizio Tosetto

A Torino si presenta la moda islamica

Vi prenderanno parte imprenditori, produttori e promotori di eventi di tutto il mondo

 

islamSi prevedono opportunità di crescita a Torino e in Piemonte nell’ambito della moda islamica. Il prossimo 28 luglio si svolgerà una tavola rotonda, a Palazzo Civico, promossa da Thomson Reuters e Dubai Chamber con il Dubai Islamic Economy Development Centre. Vi prenderanno parte imprenditori, produttori e promotori di eventi di tutto il mondo, che si confronteranno  con operatori della moda islamica. L’evento si svolge con il sostegno del Comune di Torino, della Fondazione Crt, di Tecno Holding e Turkish Airlines.

 

(Foto: il Torinese)

Processo Eternit, il 24 luglio si decide

ETERNIT FABBRICA

Entro quella data il giudice dell’udienza preliminare Federica Bompieri dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura di Torino,  formulata dai pubblici ministeri Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace di rinvio a giudizio per omicidio volontario di Stephan Schmidheiny, ultimo proprietario della multinazionale

 

Si avvicina venerdì 24 luglio. Entro quella data il giudice dell’udienza preliminare Federica Bompieri dovrà decidere se accogliere la richiesta della Procura di Torino,  formulata dai pubblici ministeri Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace di rinvio a giudizio per omicidio volontario di Stephan Schmidheiny, ultimo proprietario della multinazionale Eternit.  Afeva di Cavagnolo e Casale, l’Associazione familiari vittime amianto, in un comunicato spiega di essere fiduciosa “che tale richiesta sia accolta, infatti la Corte di Cassazione, con la sentenza del 19 novembre 2014 non ha assolto l’imputato, ma ha dichiarato prescritto il reato di disastro ambientale doloso”.

 

Massimo Iaretti

Modì, addio: hai conquistato Torino

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Esposta alla Gam di Torino dal 14 marzo al 19 luglio 2015 la mostra, prodotta da Mondo Mostre Skira, in collaborazione con il Musée National d’Art Moderne – Centre Pompidou di Parigi, ha raccolto e messo insieme circa 90 opere

 

Si è conclusa domenica, con l’ultima visita delle 19e30, la mostra “Modigliani e la Bohéme di Parigi” che è stata esposta alla Gam di Torino dal 14 marzo al 19 luglio 2015. La mostra, prodotta da Mondo Mostre Skira, in collaborazione con il Musée National d’Art Moderne – Centre Pompidou di Parigi, ha raccolto e messo insieme circa 90 opere che hanno raccontato e analizzato la meravigliosa vitalità parigina del dopo guerra. Intorno alla figura centrale di Modigliani la mostra ha presentato la straordinaria atmosfera culturale creata dalla cosiddetta “École de Paris”, la corrente che ebbe come protagonisti alcuni nomi eccezionali quali Picasso, Brancusi, Soutine, Utrillo, Chagall, Gris, Marcoussis e Survage, artisti uniti dal desiderio di vivere totalmente il clima artistico di Parigi e di creare una completa simbiosi tra vita e arte.

 

Suddivisa in 5 sezioni, con uno sguardo non solo alla pittura ma anche al disegno e alla scultura, l’esposizione ha voluto raccontare Amedeo Modigliani come il principale testimone della Bohème parigina. Nonostante fosse limitato il numero delle opere presenti dell’artista maledetto del XX secolo, l’esposizione presente alla Gam è riuscita a mostrare la totale indipendenza di “Modì” dai movimenti ufficiali delle avanguardie artistiche, accentuando comunque la giusta attenzione sulla sua esistenzadisordinata che lo portò a morte prematura. Un’ interessantissima mostra che ha attirato e deliziato tantissimi torinesi e molti turisti.

 

Simona Pili Stella