ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 704

FELICITA' E INTEGRAZIONE ALLA 2^ MARATONINA DEL PARCO COLLETTA

PRO.CIVI.CO.S. onlus che l’ha organizzata, devolverà il ricavato all’acquisto di un furgone per le attività di protezione civile che l’associazione svolge sul territorio dal 2002, mentre sono già iniziati i preparativi per l’edizione 2016

 

MARATONINA36 km totali di percorso (km 21, 10 e 5), circa 300 partecipanti, un centinaio di persone impegnate in diverse forme di volontariato, quattro pattuglie della Polizia Municipale, una dozzina di sponsor sostenitori, podisti giunti dalle Marche, dalla Toscana, dalla Lombardia, dalla Svizzera, dalla Liguria e da svariate provincie piemontesi, oltre 10.000 copie della guida al buon senso di L. Ron Hubbard “La Via della Felicità” in fase di distribuzione, tanta, tantissima amicizia e divertimento. 

 

Sono queste le cifre della 2^ Maratonina della Felicità – Memorial Valter Caporaso che si è corsa domenica 29 novembre 2015, manifestazione podistica ludico-motoria a scopo benefico inserita nel calendario ufficiale di Torino 2015 Capitale Europea dello Sport e affiliata alla Federazione Italiana Amatori Sport Per tutti (FIASP) con il patrocinio della Città di Torino e della Circoscrizione 7.

 

Madrina della manifestazione è stata la pallanuotista di Serie A ed ex campionessa europea Giulia Bartolini in forza al Mediostar Prato Waterpolo che assieme all’ultra maratoneta Simone Leo hanno dato il via a quello che vuole diventare un appuntamento fisso nel panorama dello sport popolare torinese. 

 

Nessun premio a Morignouma Kamara velocissimo atleta di punta dell’associazione podistica Novara che Corre che per la seconda volta consecutiva ha tagliato per primo il traguardo della 21 km nella bellissima cornice del Parco Colletta.

 

 <<Perché la Maratonina della Felicità – spiegano gli organizzatori – è autenticamente non competitiva e chi partecipa lo sa. L’unica piccola coppa l’ha ricevuta un podista che al traguardo ha colto il senso dell’evento in una frase: “Questa è una maratonina della felicità e dell’integrazione, perché lungo il percorso ho scoperto cose della mia città che mi hanno fatto riflettere.”>>

 

In una mattinata fredda, ma soleggiata, alla partenza e all’arrivo si sono visti mamme con bimbi in passeggino, podisti giovanissimi e meno giovani, tra i quali una pimpante signora di 82 anni, runner esperti e camminatori, famiglie e single e questo vuole essere lo spirito di una manifestazione simile a molte altre, ma allo stesso tempo decisamente diversa.

 

PRO.CIVI.CO.S. onlus che l’ha organizzata, devolverà il ricavato all’acquisto di un furgone per le attività di protezione civile che l’associazione svolge sul territorio dal 2002, mentre sono già iniziati i preparativi per l’edizione 2016.

+ bio – CO2

IL MONDO DEL BIO / di Ignazio Garau *

bio ambienteIl mondo del bio, in contemporanea con l’apertura della Conferenza sul Clima di Parigi, evidenzia l’impatto positivo sul clima, e non solo, dell’agricoltura biologica e chiede maggiore supporto istituzionale per una crescita del settore a livello nazionale e internazionale

 

Se tutte le superfici agricole fossero coltivate con metodi biologici, le emissioni di CO2 causate dall’agricoltura potrebbero ridursi del 23% in Europa e del 36% negli Usa. Lo dice uno studio, pubblicato nel 2013 e diretto da Andreas Gattinger (del FiBL, l’Istituto di ricerca per l’agricoltura biologica con sedi in Svizzera, Germania e Austria), con la collaborazione di un gruppo di ricercatori internazionali. La ricerca ha esaminato i risultati di 74 studi internazionali che hanno paragonato gli effetti sul terreno delle coltivazioni biologiche e di quelle convenzionali e dimostra come l’agricoltura biologica permetta di fissare nel terreno quantità di carbonio significativamente superiori, garantendo un importante contributo per frenare il riscaldamento globale. Gli autori hanno inoltre calcolato che ciò corrisponderebbe a circa il 13% della riduzione complessiva necessaria per raggiungere gli obiettivi climatici fissati per il 2030.

 

I risultati di un altro studio «Enviromental Impact of different agricultural management practices: conventional versus organic agriculture», apparso sulla rivista «Critical reviews in plant sciences», realizzato dai ricercatori guidati da Maurizio Paoletti del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova in collaborazione con l’Università di Cornell (Usa) evidenzia: “I terreni gestiti con il metodo bio hanno una maggiore capacità di sequestrare CO2 e di trattenere acqua, con conseguente miglior rendimento in condizioni climatiche di scarsità di precipitazioni”.

 

In concomitanza con l’inizio della conferenza COP21 di Parigi, Federbio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, e le associazioni del biologico evidenziano il forte impatto ambientale che l’agricoltura intensiva ha giocato nei decenni passati, sottolineando la necessità di promuovere e adottare sempre più un metodo di produzione innovativo e al tempo stesso rispettoso dell’ambiente, in tutte le sue declinazioni.

 

“Come abbiamo dimostrato con la Carta del Bio in EXPO, il modello agricolo e alimentare biologico è la risposta più efficace alle sfide del futuro in quanto capace di conciliare la tutela dell’ambiente, la salute e la nutrizione adeguata della popolazione con un’economia rurale equa e migliore. – sottolinea Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – Questo anche perché le tecniche di agricoltura e allevamento biologico possono concretamente contribuire alla lotta al cambiamento climatico e, comunque, assicurano migliore resilienza all’agricoltura, soprattutto se si utilizza la biodiversità locale. L’Italia è già un Paese leader per il biologico, deve quindi avere il coraggio di fare del biologico il proprio modello agricolo e alimentare e proporlo quale strategia globale anzitutto in occasione della conferenza di Parigi.”

 

“I terreni biodinamici sequestrano almeno il 15% in più di carbonio organico rispetto a quelli coltivati con l’agricoltura convenzionale. Si tratta di un vero e proprio servizio che viene fornito al contrasto dei cambiamenti climatici”, continua Carlo Triarico, Presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica. “Oltre a questa capacità maggiore di riassorbimento dei gas che provocano l’effetto serra, i terreni coltivai in modo ecologico reagiscono meglio agli eventi estremi, sono più stabili rispetto al dissesto idrogeologico provocato anche dalle mutate condizioni climatiche. L’agricoltura biologica e biodinamica sono quindi tra le possibili medicine alla febbre del pianeta: il governo italiano è quello che maggiormente può far sentire a Parigi il peso e l’importanza di questa realtà, e a maggior ragione potrà farlo se continuerà a dare forza allo sviluppo dell’agricoltura ecologica che nel nostro Paese è una realtà in continua espansione”.

 

L’agricoltura biologica è, dunque, fondamentale nella sfida, definita la più grande del nostro tempo, per arginare il riscaldamento globale che minaccia il nostro Pianeta grazie alla sua capacità di favorire naturalmente lo stoccaggio nel terreno di grandi quantità di gas serra, come la CO2.

Ciascuno di noi può contribuire al raggiungimento del risultato con le sue scelte quotidiane: scegliere di mangiare bio è un gesto di responsabilità verso se stessi e verso l’ambiente in cui viviamo!

 

 

* Presidente Italiabio

 

ciao@italiabio.net

 

Torna per il terzo anno il Piemonte Visual Contest

visual contestOggi il Piemonte sta vivendo importanti trasformazioni. Da territorio fortemente improntato all’industria e alla produzione, negli ultimi decenni sta accogliendo la sfida del cambiamento in ambito urbanistico, architettonico e paesaggistico fino a quello sociale, economico e culturale

 

Torna per il terzo anno il Piemonte Visual Contest, concorso su digitale, dati, mappe e creatività organizzato da Consiglio regionale, Consorzio Top-Ix e Csi Piemonte. #piemonteviz nelle prime due edizioni ha sperimentato modalità innovative del racconto del territorio, esplorando le possibilità che arrivano dalle esperienze collaborative all’interno delle comunità legate agli open data, alle mappe open, al design e alla data visualization. In questi anni ha aggregato reti di innovatori che l’hanno reso un’esperienza di rilievo nazionale, un’iniziativa pioneristica che unisce tecnologie, storytelling, nuove forme di cultura digitale.

 

Oggi il Piemonte sta vivendo importanti trasformazioni. Da territorio fortemente improntato all’industria e alla produzione, negli ultimi decenni sta accogliendo la sfida del cambiamento in ambito urbanistico, architettonico e paesaggistico fino a quello sociale, economico e culturale.Il turismo enogastronomico, il fenomeno migratorio, le nuove forme di economia, la fabbrica del futuro, la crisi che ha colpito imprese e famiglie, aprono nuove possibilità nell’utilizzo delle tecnologie digitali e della cultura open per raccontare la realtà che cambia. La terza edizione del Contest si pone l’obiettivo di coinvolgere la comunità di creativi, mappatori, sviluppatori, storyteller, data scientist, designer nella realizzazione di progetti che illustrino queste trasformazioni, oppure evidenzino un confronto con altri territori che hanno proposto soluzioni diverse alle medesime questioni. Dopo aver posto al centro, nelle edizioni precedenti, i temi dei dati aperti (Open Data) e delle mappe partecipate (OpenStreetMap), oggi proponiamo un’analisi accurata degli aspetti che maggiormente hanno apportato cambiamenti nel territorio e nella società piemontese o che potenzialmente potrebbero trasformarlo in futuro, perseguendo così l’intento di “raccontare il territorio piemontese” attraverso la partecipazione dei cittadini.

 

Tre le categorie previste. Infografiche/ Data Visualization (visualizzazione statica e/o interattiva di informazioni e dati), Mappe digitali (progetti basati sull’implementazione di cartografie digitali), Storytelling e data journalism (racconti, inchieste, ricerche e/o documentazioni che sfruttino i dati digitali e le potenzialità della comunicazione digitale e del web per raccontare il Piemonte che cambia) Saranno premiati i primi classificati di ogni categoria, eventuali premi speciali saranno finanziati e assegnati direttamente da sponsor e partner del contest. Come negli anni passati, #piemonteviz è anche un’occasione di formazione: verranno organizzati alcuni momenti, frontali o tramite webinar, per l’illustrazione dei principali strumenti e tool per la realizzazione dei progetti. Chi può partecipare? Il concorso è rivolto a tutti i cittadini, associazioni, comunità di sviluppatori, creativi, geografi, analisti dei dati, giornalisti, comunicatori e designer (Graphic e/o Web), scuole e aziende dell’Unione Europea.

 

La scadenza per la presentazione dei lavori è l’8 febbraio 2016, informazioni e programma su www.piemontevisualcontest.eu

 

fmalagnino – www.cr.piemonte.it

I padri Camilliani per Haiti

IRAQ ESODO 2Al Circolo dei Lettori asta benefica con due battitori d’eccezione, Guido Curto e Luca Beatrice. Il ricavato è a favore della costruzione dell’ospedale per la cura delle lesioni cutanee gravi dei padri Camilliani a Haiti

 

Ritorna sabato 28 novembre, alle 18.30, al Circolo dei Lettori di via Bogino 9, la settima e ultima edizione dell’asta di beneficenza per Haiti, organizzata dai padri Camilliani per sostenere la costruzione da loro promossa dell’ospedale per la cura delle lesioni cutanee  Saint Camille de Jeremie, a Haiti. Battitori d’eccezione saranno i critici d’arte Guido Curto e Luca Beatrice.

 

L’edizione di quest’anno risulta particolarmente importante perché è l’ultima e sigla la conclusione di un percorso ricco di emozioni, di arte, ma anche e soprattutto di cuore e di solidarietà,  avviato sette anni fa a sostegno delle missioni dei padri Camilliani a Haiti, Paese duramente colpito dal terremoto del 2010, e che continua a vivere in una condizione di profonda povertà. Haiti è, infatti, il Paese più povero e più densamente popolato del continente americano e dell’emisfero occidentale, al 168esimo posto su 187 Stati, nella graduatoria dello sviluppo umano della UNDP, Human Development Index. L’aspettativa di vita alla nascita è pari a soli 62 anni e il tasso di mortalità entro il primo anno di vita è pari al 52%.

 

L’intero ricavato dell’asta, che ha il patrocinio del Comune di Torino, sarà destinato ai Padri Camilliani che già gestiscono il Foyer di Saint Camille a Port au Prince e che hanno progettato, con l’ausilio del politecnico di Torino, un ospedale che possa rispondere alle esigenze di una vasta popolazione come quella della grande Ansa nel Sud Ovest del Paese, oggi pari a più di 900 mila abitanti.

 

Un’altra iniziativa di solidarietà sempre a favore della costruzione del Centro Ospedaliero per la cura delle lesioni cutanee gravi dei padri Camilliani a Jeremie è il concerto Sunshine Gospel Choir,  in programma giovedì 3 dicembre alle 21, al teatro Nuovo di Torino. Prenotazioni dei biglietti: tel 3273987768  o direttamente presso la farmacia Pensa, via Cernaia 14, o presso il negozio di arredamento Chave, in via Pietro Micca 15.

 

Mara Martellotta

Controllo di vicinato, per la sicurezza un modello che funziona

Negli ultimi giorni due appuntamenti a San Mauro Torinese e ad Asti ne hanno dimostrato la vitalità 

 vicinato iar

vicinato fotoCresce il modello del Controllo del Vicinato in Piemonte. Negli ultimi giorni due appuntamenti a San Mauro Torinese e ad Asti ne hanno dimostrato la vitalità ed il sempre maggiore interesse da parte dei cittadini e delle amministrazioni comunali, come deterrente passivo per la microcriminalità e mezzo di coesione sociale. A San Mauro Torinese, venerdì, una settantina di persone hanno preso parte all’incontro organizzato in collaborazione con la pro loco e alla presenza del sindaco Ugo Dallolio. Il centro della collina è stato il primo nella Città Metropolitana ad adottarlo, sin dall’inizio dell’anno, con una mozione approvata all’unanimità, presentata dal consigliere Ferdinando Raffero, che è anche referente per l’Associazione Controllo del Vicinato per la Città Metropolitana di Torino. Alla serata hanno preso parte anche il referente regionale dell’Associazione Massimo Iaretti, i componenti il primo gruppo di Controllo del Vicinato e i rappresentanti della polizia locale e dell’Arma dei Carabinieri. Nel corso dell’incontro, dopo la presentazione del sistema ed il punto sulla sua attuazione in Piemonte, ci sono stati diversi interventi costruttivi da parte dei cittadini che hanno dimostrato interesse a prendere parte a questo modello di sicurezza partecipata. Lunedì sera, invece, ad Asti, città che è stata ripetutamente ferita nel corso del 2015 da episodi, anche gravissimi, di criminalità, c’erano un centinaio di persone al Bar Vittoria per parlare delle iniziative di prevenzione e di deterrenza messe in campo dal sindaco Fabrizio Brugnolo e dalla sua giunta che vanno da un potenziamento della videosorveglianza, alla app, “Apriamo gli occhi” applicazione per smartphone attraverso la quale gli astigiani potranno segnalare ai loro concittadini situazioni sospette per la sicurezza e comportamenti scorretti di danneggiamento al decoro urbano, al sistema del Controllo del Vicinato. Iaretti e Raffero, intervenuti anche a questa serata (il Comune ha deciso di adottare il sistema con una propria delibera di giunta recentemente) hanno illustrato il Controllo del Vicinato spiegando anche che le migliori telecamere sono gli occhi di tutti i cittadini astigiani e che il metodo, in fondo, nella sua accezione più semplice, altro non è che ripristinare quel mutuo aiuto che c’era una volta soprattutto nelle comunità rurali. Per questo, d’intesa con il sindaco ed il consigliere Neri Baglione, verranno prossimamente organizzati altri incontri nelle diverse realtà astigiane per consolidare il sistema adottato come primo capoluogo di provincia in Piemonte. Ma non sono mancate anche dimostrazioni di interesse provenienti da altri centri, come quella data da due cittadini di Pianezza.

 

Pier Giorgio Minazzi

 (foto: il Torinese)

 

 

Via i tralicci della Pellerina, ora una linea interrata

TRALICCIOTerna ha predisposto interventi per 1,2 miliardi di euro, che frutteranno circa 250 milioni di euro ogni anno a favore di cittadini e imprese

 

La società  Terna si propone di ambiare il volto della rete elettrica urbana e di restituire alla città la sua più grande area verde: la Pellerina. Sono infatti iniziate le attività di demolizione di tre vecchie linee elettriche degli Anni 50 che si trovano nel parco. Alla partenza dei lavori, il 24 novembre, erano presenti il sindaco Fassino, l’amministratore delegato di Terna, Del Fante, e il vicepresidente nazionale di Legambiente, Zanchini. Quando i tralicci verranno smantellati si darà il via a una linea completamente interrata. Per ammodernare la rete elettrica piemontese, Terna ha predisposto interventi per 1,2 miliardi di euro, che frutteranno circa 250 milioni di euro ogni anno a favore di cittadini e imprese.

"Agente Lisa" sui social per consigliare i cittadini

venaria

E’ una poliziotta virtuale che dà il nome all’iniziativa della Polizia di Stato

 

Il suo nome è Lisa, agente Lisa. E’ una poliziotta virtuale che dà il nome all’iniziativa della Polizia di Stato, illustrata al ‘Digital Day alla Reggia di Venaria che ha visto la presenza dei premier Matteo Renzi. Attraverso Facebok e Twitter vengono forniti  consigli ed informazioni ai cittadini  per metterli in guardia dai pericoli quotidiani. Sono già oltre 270 mila i ‘mi piace’ e 10mila i contatti al mese.

UNITRE TORINO METROPOLIS, UN PROGETTO PER TUTTI

unitre metropolis

Una sessantina di corsi che spaziano dalle arti alle scienze, dalla cultura linguistica al diritto, dalla storia ai temi di attualità

 

E’ nata la nuova UNITRE TORINO METROPOLIS: a Torino l’Università della Terza Età è Università delle Tre Età, un progetto sociale e culturale rivolto a tutti, senza alcun limite di età e specifico titolo di studio. UNITRE TORINO METROPOLIS propone una sessantina di corsi che spaziano dalle arti alle scienze, dalla cultura linguistica al diritto, dalla storia ai temi di attualità. Un totale di 1600 ore ad un costo di iscrizione pari a 50 euro. 

 

Tutti i corsi si svolgono presso l’Istituto Commerciale Sommeiller (C.so Duca degli Abruzzi 20) dal Lunedì al Venerdì, dalle 15,30 alle 17,30 ed avranno inizio a Novembre. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.unitretorinometropolis.it ed al numero telefonico 333 415 19 45. 

 

Le iscrizioni sono già aperte presso Via Dego 6 (Circoscrizione 1) il Martedì, Mercoledì e Giovedì dalle 10 alle 12 e il Venerdì dalle 15 alle 17 e presso Via Brunetta 11/H il Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle 10 alle 12. E’ possibile, anche, iscriversi online sul sito www.unitretorinometropolis.it

Parla il pubblico di Madonna: emozioni, critiche e paure scritte sul web dopo lo show

madonna 2Considerazioni sullo spettacolo, sugli 800 spettatori che non si sono presentati, sulla diva che ha deciso di tenere i concerti per sconfiggere la paura, sulla “psicosi terrorismo”

 

I nostri lettori, molti dei quali hanno assistito allo show di Madonna al PalaAlpitour, hanno espresso le loro opinioni sulla pagina Facebook del “Torinese”. Considerazioni sullo spettacolo, sugli 800 spettatori che non si sono presentati, sulla diva che ha deciso di tenere i concerti per sconfiggere la paura, sulla “psicosi terrorismo”. Ecco alcuni dei post che ci hanno inviato.

 

Danila Anna Cortese Mi sa che la maggioranza delle persone usa fb solo per criticare: io c’ero , lo spettacolo è iniziato in ritardo ma hanno dovuto fare doppi controlli, Madonna ha fatto un ottimo spettacolo, cantato bene e tenuto il palco ancor meglio . Forse in pensione dovete andare voi che parlate parlate, sovente solo per invidia!

Jessica Mak Da ballerina posso dire che avrei pagato il biglietto già solo per i ballerini.. lei pareva spenta ma comprensibile dato il momento che stiamo vivendo e ragazzi… anche l età!!! Che nonostante tutto… tanta roba! Per quanto riguarda i controlli “accurati” non diciamo stronzate sono entrata senza essere stata controllata potevo essere una kamikaze anzi potevamo essere un gruppo quindi il ritardo é dovuto ad altro non ai controlli!

Alberto Naviglio Perche’ Madonna Ciccone non si diverte a dissacrare l’Islam andando a fare i suoi spettacoli a Riad? Avrebbe di che divertirsi, da noi non fa piu’ effetto

Darko Stjepanović Ma perché blaterate inutilmente?! Che ne sapete che quelle 800 persone hanno rinunciato a causa degli attenti?! Siete solo patetici. Siete voi la vera macchina della paura.
Gianni Montalenti Aver visto Madonna sul palco è stato come vedere la Bellucci in Spectre…anziani alla riscossa
GiuseppeFabio Pasquariello Perché scrivete cazzate? Lo show non ha tardato 1 ora e mezza ma circa 40 minuti. La dj che apriva il concerto ha finito alle 21 e 30 quindi non sarebbe comunque potuto iniziare a quell’ora.

Alessandra Ale ma io dico ma non poteva andarsene da un altra città a fare sto concerto??
Bogo Loredana penso che se e’ arrivata la tua ora ,arriva anche chiuso in casa, perche’ rinunciare alla vita, alla quotidianita’?

Alberto Naviglio Ma ci sono molte Chiese dove poter incontrare la Madonna, quella vera

Jessica Mak Aggiungo pessima organizzazione per le code all ingresso

Rammboni Lindemann La Gudy Stendiamo un velo pietoso…..musica 0 voce -0 show sorpassato….nn scandalizza piu’ nessuno… vada in pensione lei che puo’…