ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 694

La tutela dei consumatori in Europa

Consumatoriuno“Strumenti alternativi di risoluzione delle controversie transfrontaliere. Italia e Spagna a confronto”

Tutela del consumatore, codice del consumo e mercato europeo: sono questi i temi del corso di perfezionamento organizzato dallo Iuc (International university college of Turin), e dall’Ecu (European consumers union). A Palazzo Lascaris, si è tenuto il convegno che ha messo a confronto le esperienze tra l’Italia e la Spagna.L’evento, intitolato “Strumenti alternativi di risoluzione delle controversie transfrontaliere. Italia e Spagna a confronto”, ha previsto anche un’occasione di offerta formativa con accreditamento presso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino.I lavori hanno evidenziato come il diritto dei consumatori abbia assunto negli ultimi anni una grande centralità nel panorama giuridico nazionale, rappresentando altresì un settore in cui l’armonizzazione comunitaria ha certamente prodotto un buon risultato. Si tratta di una disciplina articolata e complessa, dotata di numerose specificità, le quali richiedono un particolare approfondimento, anche rivolto alle più interessanti decisioni giurisprudenziali.Dopo i saluti  di Bartolomeo Grippo dell’Ordine degli avvocati di Torino, e di Abogado Marìa Jesùs Garcìa de Miguel, console onorario di Spagna a Torino,  le varie  relazioni – tra le quali anche quella del Comitato regionale per le Comunicazioni del Piemonte (Corecom) –  hanno cercato di capire e interpretare al meglio le normative vigenti, rapportandole con i principi generali del nostro ordinamento che certamente non possono essere sacrificati in nome della specializzazione professionale. Oltre ad affrontare i temi classici legati alla tutela dei consumatori è stata fatta una lettura critica dell’impianto normativo esistente, verificando anche quali siano oggi gli strumenti per contribuire all’affermazione di un consumo alternativo in forza del quale l’individuo cessa di agire come strumento di realizzazione del mercato – secondo l’interpretazione dominante in materia – per compiere scelte di consumo non mosse esclusivamente da ragioni economiche ma volte a valorizzare posizioni etiche o politiche. Manuel Feliu Rey e Migle Laukyte, entrambi dell’ Universidad Carlos III de Madrid, hanno spiegato come in Spagna il consumatore non sia inquadrato dal legislatore come soggetto fisico, ma come giuridico. Ciò comporta ad esempio il riconoscimento dell’imprenditore come consumatore, condizione condizione che ad esempio lo relazione in maniera differente con gli istituti bancari rispetto all’Italia.

Il convegno ha poi messo in evidenza come il proliferare di scelte di consumo collettivo (si pensi all’esperienza dei gruppi di acquisto solidale o collettivo), il rifiuto di acquistare merci realizzate da determinati produttori così come una maggiore sensibilità a rifiutare che alcuni beni siano oggetto di processi di commodificazione e rimessi alle logiche del mercato, rappresentino alcune delle tendenze che oggi devono interessare il diritto dei consumatori, ossia quello dell’individuo passivo da proteggere perchè sempre soggetto debole sul mercato.

 

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Studenti e lavoratori? Con l'apprendistato duale il Piemonte è regione laboratorio

OPERAIO LAVOROREGIONE PALAZZO
Consentirà anche gli studenti di licei, accademie di Belle arti, conservatori musicali, oltre che di istituti tecnici e professionali, di essere assunti come apprendisti

Lezioni, esami e soprattutto formazione in azienda,  in ufficio e nei laboratori. E’ il sistema duale in Apprendistato che, nelle intenzioni della Regione,  consentirà anche gli studenti di licei, accademie di Belle arti, conservatori musicali, oltre che di istituti tecnici e professionali, di essere assunti in apprendistato acquisendo il doppio status di “studente” e “lavoratore”.

La Regione Piemonte ha  appena siglato  un protocollo d’intesa che regolamenta i contenuti formativi e gli aspetti contrattuali dell’ apprendistato duale. Per la prima volta sindacati, associazioni imprenditoriali, Atenei e Ufficio Scolastico Regionale si sono riuniti attorno a un tavolo. L’accordo consentirà ai giovani tra i 15 e i 29 anni di conseguire, spiegano in Regione ” tutti i titoli di studio previsti dall’ordinamento italiano ed europeo, dalla qualifica professionale al dottorato di ricerca, lavorando, alternando cioè momenti di formazione a scuola e in azienda, attraverso i percorsi previsti dall’Apprendistato di 1° livello e da quello di Alta formazione e ricerca. Dei 72 milioni di euro che la Regione mette a disposizione dell’offerta formativa per tutte le tipologie di apprendistato, circa 26 saranno destinati all’apprendistato duale”.

Novità anche per  le imprese che assumeranno in apprendistato o che ospiteranno studenti in alternanza scuola-lavoro: potranno godere di una serie di benefici fiscali e contributivi grazie ai quali sarà possibile realizzare una riduzione del costo del lavoro e una semplificazione gestionale, come  l’azzeramento dei costi per la formazione svolta a scuola, la diminuzione al 10% di quelli per la formazione interna all’azienda e  la riduzione dal 10 al 5% dell’aliquota di contribuzione per le imprese con più di nove dipendenti.

“L’apprendistato duale – spiega l’assessore all’Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro, Gianna Pentenero – permetterà di collegare in modo più veloce ed efficace l’offerta formativa con la domanda delle imprese e la programmazione didattica con le necessità del sistema produttivo, contrastando così la dispersione scolastica e favorendo l’occupabilità giovanile. Un sistema nel quale formazione e lavoro si raccordano organicamente, grazie all’integrazione di apprendimenti in aula ed in azienda, tra teoria e pratica, che permetteranno di rafforzare il legame tra gli indirizzi di studio scelti dai nostri ragazzi e i fabbisogni di competenze delle imprese”.

Al momento dell’accordo c’era anche il sottosegretario al Lavoro, Luigi Bobba: “le imprese – ha sottolineato – non avranno alcun obbligo di assumere l’apprendista e il nuovo contratto costerà il 60-65% in meno del precedente perché si pagheranno solo le ore di lavoro e non quelle di formazione esterna, mentre la formazione interna sarà pagata al 10%. Così facendo si mira a rendere più stringente il collegamento fra mondo dello studio e realtà del lavoro”.

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Sondaggio web: quali problemi gli aspiranti sindaci di Torino dovrebbero affrontare?

comune palazzo civicomole vittorioVi proponiamo una selezione dei commenti pubblicati su Fb

Le elezioni comunali si stanno avvicinando. Il “Torinese” ha proposto un sondaggio sulla propria pagina Facebook per conoscere le opinioni dei lettori: quali sono i problemi della città che gli aspiranti alla carica di sindaco delle varie forze politiche dovrebbero prendere maggiormente a cuore? Sicurezza, lavoro, degrado delle periferie? Questi tre temi, in effetti, sono stati i più citati. ma anche l’immigrazione incontrollata, le magagne delle scuole, l’inquinamento e altri aspetti sono stati citati dai lettori, Ecco una selezione dei commenti pubblicati su Fb.

(Foto: il Torinese)

Charlie Gambino Troppi immigrati La città e pulita solo nelle zone dove risiedono persone ricche le periferie sono uno schifo e più case popolari agli italiani hanno prima diritto loro Torino e di sinistra e favorisce molto gli stranieri e uno schifo caro Fassino speriamo tu sparisca sei una vergogna di sindaco

Mario Fracchia Sicurezza e periferie abbandonate, con la sicurezza formazione giovani come tutori dell’ordine quanti vigili nuovi ci sono in 365 giorni a Torino, qualcuno me lo sa dire? Se i concorsi sono 1 ogni morte di papa la sicurezza sarà sempre una chimera.

Roberto Castelli E’ veramente squallido vedere come una via di prestigio come Corso Giulio Cesare sia scaduta in un modo vergognoso. Solo ignobili attività commerciali arabe, cinesi ed africane. Gente inquietante. Palazzi sudici e fortissimo senso di insicurezza soprattutto nelle ore serali. Non si tollera più questa invasione di extracomunitari che hanno fortemente degradato tutta la zona di Barriera facendo crollare anche il valore degli immobili e chiudere tutti gli eleganti negozi italiani. Sono troppo arroganti e “TROPPI”.

Maria Gariglio Le periferie sono abbandonate a se stesse, c’è mal costume e dico “MAL COSTUME ” in ogni angolo, chi ha il dovere di controllare ? perchè non si fa niente, o siamo noi che ormai ci siamo abituati a tutto questo, poi ci fanno vedere il salotto buono di Torino, ma non le schifezze che ci sono intorno………………….

Marco Arianna Montoro Interessamento alle materne o scuole della infanzia il passaggio da comunali a statali che avvera a breve….attenzione massima quindi ai bambini e alle scuole punto di formazione basilare per poter crescere ottimi cittadini….grazie….

Donato Palmieri 1 Lavoro, bisogna incentivare gli investimenti in città con detassazioni,2,eccesso di immigrazione, che crea competizione sul lavoro con le fascie sociali più deboli e meno specializzate e per il welfare di uni e altri che aumenta il fabbisogno

Carmela Cocozza Che tutti gli abitanti della città RISPETTINO le leggi le regole e le abitudini .. Senza se e senza ma….RISPETTO!!!!

Giuseppe Marsiglia il sistema delle cooperative edilizie rosse che sfruttano i soci e arricchiscono i soliti dirigenti é amici…

Tatiana Yael S sporcizia, automobilisti che guidano “allegramente” tanto da rendere la vita dei pedoni pericolosa, inquinamento dell’aria e acustico, mancanza di lavoro, incapacità da parte di molti cittadini di seguire le elementari regole del vivere civile

Giovanna Mare Più controlli più pattuglie ma forse gli agenti a piedi é meglio vedi piu cose di quelle che vedi in macchina più sicurezza in strada anche di sera

Silvy Degola Pulizia, sicurezza, microcriminalità, nomadi, droga e spaccio, prostituzione, disoccupazione. .. serve altro?trasporto pubblico, sanità…e scuola. Pacchetto completo.

Futuro Nuovo L’immigrazione selvaggia, senza un progetto d’ accoglienza e un crimine e dovrebbe essere punito penalmente.Vittime in primis sono gli emigrati illusi da un eldorado inesistente,dai trasformisti della politica al governo, per finanziare cooperative e ecc. con la scusa dell’assistenza , realizzano un commercio a scapito di disperati con profitti da milioni di euro. Le altre vittime siamo noi obbligati a convivere con chi ha culture totalmente differenti dalle nostre ,con l’imbarazzo da parte nostra di come dialogare con loro , perche’ ben poco sanno in realta’ la maggioranza dei torinesi del mondo mussulmano. Arriviamo a velare le opere d’arte del museo Capitolino di Roma per non ferire altre culture (iniziativa di oggi del nostro governo nei confronti del presidente iraniano ). La nostra citta’ ha cambiato totalmente il suo volto e non per investimenti futuristici .Sono d’accordo che l’incontro fra culture fa crescere, ma mi pare che al momento sia il contrario.

Giuliana Joy Per tutti quelli che hanno cinquant’anni e più……..
NON C’E PIÙ POSSIBILITA’ DI LAVORO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Giuliana Joy LAVORO ” ANCHE ” per le persone di cinquant’anni e più!

Angelo Mingione Sicurezza e lavoro!

Fabrizio Atenssia LAVORO—LAVORO…LAVORO….

APE APRIPISTA PER AGEVOLAZIONI IMU

E’ stata discussa in Comune nella I Commissione Consiliare, la petizione proposta da Ape Confedilizia di Torino, che ha raccolto 371 firme, per richiedere la riduzione dell’aliquota dell’Imu proporzionalmente alla diminuzione del canone di affitto

casa

La proposta illustrata dall’Avvocato Anna Rosa Penna, Responsabile del Coordinamento dei legali Ape Torino, è stata accompagnata da una tabella che ha fornito esempi concreti, presentata dal Dottor Lorenzo Berta, Consulente tributario dell’Associazione.

Con questa iniziativa presentata da Ape Confedilizia, Torino diventa l’apripista di recepimento del D.L. 133/2014 (il cosiddetto Sblocca Italia), che nel “pacchetto casa” dava facoltà ai Comuni di applicare agevolazioni fiscali nel caso di affitti a canoni concordati sia ad uso abitativo, che per immobili non abitativi.

Un passo importante che aprirà una breccia e faciliterà i contratti ad uso commerciale, per una fascia di mercato bloccata dalla Legge 392 del 1978.

La richiesta è stata accolta favorevolmente e trasversalmente da tutte le forze politiche e dall’Assessore Gianguido Passoni, che ha preso atto dell’istanza e ha chiesto un aggiornamento della Commissione tra tre settimane, per approfondire e valutare in che modo l’Amministrazione potrà intervenire.

“Sono particolarmente soddisfatto – ha concluso il Presidente Ape Confedilizia, Erasmo Besostri – perchè la nostra proposta è perfettamente in linea e condivisa dall’Amministrazione, un ulteriore sforzo per dare fiato alla crisi del mercato immobiliare”

(foto: il Torinese)

"Vita affettiva e sessuale nei paraplegici", un libro che apre nuovi orizzonti

La sessuologa e psicologa torinese Monica Cappello indaga i bisogni affettivi e sessuali nei soggetti portatori di handicap
cappello monica

Su disabilità e tematiche concernenti il lavoro, la famiglia, la scuola e le barriere architettoniche si è scritto e si scrive molto. Non così su tematiche delicate, ma altrettanto importanti, quali l’affettività e sessualità dei soggetti disabili, aspetti riguardo ai quali emergono ancora molti pregiudizi e atteggiamenti di rifiuto, uniti alla tendenza a ignorare spesso del tutto l’argomento. A far luce su questi temi dal punto di vista psicologico è una nuova opera dal titolo ” Vita affettiva e sessuale nei paraplegici”, scritta dalla psicologa e sessuologa torinese Monica Cappello, consulente di importanti riviste e siti web di salute.

“La persona portatrice di handicap – spiega la dottoressa Cappello – si vede per lo più negato il diritto di vivere la propria vita affettiva e sessuale. In questo libro ho fatto riferimento, in particolare, a una sessualità capace di prendere in considerazione tutto l’essere umano nella sua globalità e interazione delle varie componenti della personalità, vale a dire quelle cognitiva, morale, sociale e emotiva. La genitalità in senso stretto deve essere integrata in un progetto di più ampio respiro, avendo chiaro un modello di sessualità più ampio in cui possano trovare posto l’esperienza del piacere sessuale, ma anche lo sviluppo relazionale della personalità, nella sua capacità di confrontarsi con uomini e donne”.Disabili cuore

“Troppo spesso – aggiunge la dottoressa Cappello – il portatore di handicap e i soggetti paraplegici sono identificati con il loro handicap. Bisogna, invece, capire che queste persone hanno, come tutti gli esseri umani, un desiderio di affetto costante, anche se incontrano, più degli altri, difficoltà nell’esprimere in modo soddisfacente il loro desiderio sessuale. Nel libro ho preso in considerazione il caso in cui l’handicap nasca al momento della nascita e il caso in cui sorga in una fase successiva, adolescenziale. Nel primo caso, il disabile dalla nascita reca in sé ferite profonde riguardanti il suo Io e il suo sé. La profonda ferita narcisistica subita dalla madre porta a una drastica riduzione di contatto corporeo con il figlio disabile, che viene in famiglia sempre considerato alla stregua di un bambino, innocente e privo di esigenze affettive adulte e sessuali. Nel caso in cui l’handicap motorio sopraggiunga nell’adolescenza, ciò provoca una ferita a tutti i bisogni fondamentali del sé psichico, cioè attaccamento, autonomia, identità sessuale e autostima. L’adolescente disabile avverte un crescente bisogno di intimità, ma al tempo stesso, all’insorgere dell’handicap, vengono a incrinarsi la propria autostima e quella che era la propria identità sessuale acquisita. Nel caso in cui, invece, l’handicap insorga in uno dei due componenti di una coppia, allora un rapporto d’amore stabile e motivato rende possibile affrontare le varie dinamiche di coppia, alla ricerca di un nuovo equilibrio”.

Sono state prese in considerazione le due principali cause di paraplegia: la lesione midollare e la sclerosi multipla, analizzandone la funzione sessuale sia dal punto di vista psicologico che fisiopatologico. Infine, nel libro vengono affrontati anche temi come il matrimonio tra i disabili e l’importanza della prevenzione degli handicap in seno alla famiglia, oltre a una particolare attenzione rivolta al sostegno familiare, in quanto proprio la famiglia deve essere il basilare modello di integrazione per il soggetto portatore di handicap.

 Mara Martellotta

Il libro è disponibile su Feltrinelli.it e su ilmiolibro.it

http://www.lafeltrinelli.it/libri/cappello-monica/vita-affettiva-e-sessuale-nei/9788892308527

http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/214737/vita-affettiva-e-sessuale-nei-paraplegici-4/

Per informazioni:

http://cappellomonica.xoom.it/

FUNZIONANO I BRACCIALETTI ANTI-ALLONTANAMENTO

molinette2Nessun paziente con disturbi cognitivi si è più allontanato in modo inappropriato

La Geriatria dell’ospedale Molinette di Torino ha sperimentato con successo per sette mesi braccialetti a radiofrequenza per i pazienti a rischio di allontanamento inconsapevole. Nessun paziente si è più allontanato in modo inappropriato. Gli undici pazienti con il braccialetto hanno rischiato il ‘wandering’, l’allontanamento inconsapevole a causa delle compromesse condizioni cognitive. Il segnale di allarme è scattato per 76 volte. Ne consegue che con un’apposita strumentazione, e senza  limitazioni al movimento del paziente nel reparto, è possibile prevenire improvvidi tentativi di allontanamento.

(Foto: il Torinese)

Le attività 2016 di Infine Onlus

L’associazione propone progetti di condivisione e supporto alle persone in lutto, ai familiari di malati di Alzheimer e altre forme di demenza senile, a chi fatica ad accettare di invecchiare, a chi ha paura di morire, a chi convive con malattie croniche e degenerative

anziani2

 

Nata nel 2014 dalla ventennale esperienza di tanatologa di Marina Sozzi, Infine Onlus è un’associazione che offre sostegno alle persone nelle fasi critiche dell’esistenza, e in particolare nel periodo della terza e quarta età, nell’esperienza della malattia, della morte e del lutto. Propone progetti di condivisione e supporto alle persone in lutto, ai familiari di malati di Alzheimer e altre forme di demenza senile, a chi fatica ad accettare di invecchiare, a chi ha paura di morire, a chi convive con malattie croniche e degenerative.Infine Onlus si propone di utilizzare strumenti innovativi per affrontare le sue tematiche rivolgendosi a un pubblico vasto.Nell’ambito della bioetica Infine Onlus resta aderente alla clinica e all’analisi di casi concreti;Per l’elaborazione del lutto applica la metodologia dei Gruppi di Auto Mutuo Aiuto (A.M.A.), affiancati da supervisione psicologica e da periodiche proposte culturali ai partecipanti.La divulgazione dei temi del morire, del lutto e della vecchiaia avviene in prevalenza mediante le tecniche della democrazia partecipata, e usufruendo delle modalità tipiche delle arti performative.

LE ATTIVITA’ IN PROGRAMMA

Palestra per la mente: invecchiare in salute. Incontri di stimolazione cognitiva per gli anziani.Un laboratorio in cui si allenano le funzioni cognitive con particolare riferimento all’attenzione, alla memoria e al linguaggio attraverso esercizi semplici e divertenti svolti in gruppo.presso la Circoscrizione 7, in corso Belgio 38 tutti i giovedì a partire dal 25 febbraio.Prendi l’Alzheimer per mano. Gruppi di sostegno per familiari di pazienti con Alzheimer e demenze Infine Onlus offre ai familiari dei pazienti con demenze o malattia d’Alzheimer gruppi condotti da un neuropsicologo. Il congiunto malato che nello stesso orario e luogo può usufruire di gruppi di stimolazione cognitiva condotti da una neuropsicologa. Presso la sede di Infine Onlus ogni sabatoGruppi di Auto Mutuo Aiuto per il lutto Attività di supporto e condivisione rivolte a chi vive un lutto. Ogni lunedì presso la sede Infine via Santa Giulia, 76

Convivere con la malattia Infine Onlus propone un gruppo di sostegno e condivisione alle persone che devono affrontare le difficoltà della vita con una patologia cronica. Da martedì 23 febbraio con cadenza quindicinale presso la sede Infine via Santa Giulia, 76 Possiamo invecchiare con serenità?  Un gruppo di Auto Mutuo Aiuto (AMA) che offre un antidoto al sentimento di paura o di tristezza che spesso accompagna l’invecchiare. Dal 24 febbraio e si svolge presso la sede Infine via Santa Giulia, 76 Affrontare la separazione. Un gruppo di sostegno e condivisione a chi ha affrontato o sta affrontando una separazione. Da martedì 23 febbraio con cadenza quindicinale presso la sede Infine via Santa Giulia, 76

Per informazioni e iscrizioni chiamare il numero 334.17.40.362 o scrivere all’indirizzo sostegno@infine.it.

Il BIO conviene

GARAU2IL MONDO DEL BIO / di Ignazio Garau*
Aumenta ancora la crescita dell’agricoltura biologica, cresce il mercato americano e il giro d’affari è arrivato a 80 miliardi di dollari all’anno (60 miliardi di euro)

Nei giorni dal 10 al 13 febbraio appena trascorsi, il Centro Espositivo di Norimberga si è focalizzato di nuovo interamente sul biologico, con l’annuale appuntamento del Biofach (Salone Leader Mondiale degli Alimenti Biologici) e del VIVANESS (Salone Internazionale della Cosmesi Naturale), registrando un totale di 2.544 espositori in rappresentanza di 77 paesi, con un 8% in più di aziende presenti rispetto all’anno precedente e ben 48.000 visitatori professionali (2015: 44.624) provenienti da 132 paesi. L’ottimismo è prevalente tra gli addetti e si prevedono aumenti di fatturato in tutti i canali di vendita. In particolar modo è attesa una crescita nel dettaglio specializzato, nei negozi di cosmesi naturale e anche nell’attività di vendita online.

bio norimberga

Nel 2015, le famiglie tedesche hanno speso circa l’11% in più sul cibo e sulle bevande biologiche rispetto all’anno precedente, con un fatturato pari a oltre 8 miliardi di euro secondo il Bund Ökologische Lebensmittelwirtschaft BÖLW (National Supporting Organisation), ma in tutto il pianeta continua a crescere senza sosta la domanda di cibi biologici. Nel 2014 il giro d’affari del settore ha superato globalmente i 60 miliardi di euro e l’Europa ha ottenuto una crescita dei consumi del 7,6%, raggiungendo un volume di vendite di 26 miliardi, vicino ai 27 miliardi che si registrano negli Stati Uniti, primo mercato mondiale. La Germania rappresenta un mercato di 8 miliardi di euro, la Francia di 4,8 miliardi di euro e la Cina di 3,7 miliardi di euro. Nel 2014, il mercato bio svedese ha registrato una crescita senza precedenti, aumentando di oltre il 40 per cento le vendite, una percentuale notevole per un mercato già ben consolidato.

In Europa le superfici coltivate con il metodo dell’agricoltura biologica rappresentano il 6% del totale, con l’Italia che arriva a toccare l’11% dell superficie agricola, seconda dopo la Spagna che ha convertito al biologico 1,7 milioni di ettari (contro 1,4 milioni di ha dell’Italia). L’Italia primeggia nella coltivazione dell’ulivo e della vite, oltre che nei cereali, risultando tra i maggiori produttori al mondo. Numeri, e risultati, che dimostrano come l’agricoltura biologica sia in grado di garantire la conservazione dell’ambiente e il benessere delle comunità, raggiungendo livelli di efficienza e di convenienza economica che smentiscono le affermazioni di chi, invece, la dipingeva come un comparto inefficiente, incapace di garantire il soddisfacimento della domanda di alimenti da parte di una popolazione mondiale in crescita. Gli studi fatti dimostrano ampiamente che l’agricoltura biologica favorisce i migliori risultati in condizioni di criticità (ad es. siccità), sempre più frequenti in conseguenza dei cambiamenti climatici, considerando che è proprio il bio la miglior ricetta per contenere le emissioni di gas serra (principale causa dei cambiamenti climatici).

Anche nell’export il bio è una risorsa per l’Italia. Tra le produzioni agroalimentari Made in Italy particolarmente apprezzate all’estero, quelle biologiche sono cresciute in maniera significativa, raggiungendo nel 2014 un fatturato di 1,4 miliardi di euro. Secondo i dati forniti da Nomisma, nel segmento bio i prodotti di maggior successo all’estero sono stati l’ortofrutta (20% del fatturato in export), sostituti del latte (16%), pasta e affini (12%), carni fresche e trasformate (7%) e vino (7%). Eurispes nel suo Rapporto Italia 2016 evidenzia che è il mercato interno europeo il principale sbocco della nostra produzione bio (82% dell’export bio). Germania (24%) e Francia (20%) sono i mercati più dinamici. Ma anche l’area del Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo occupa una parte consistente dell’export (9%). Fuori dall’Europa, le quote maggiori di fatturato si registrano negli Stati Uniti (4%), Giappone (3%) e Canada (2%).

Una situazione che meriterebbe un’adeguata attenzione da parte delle istituzioni nazionali, che dovrebbero investire in maniera importante per ottenere ulteriori migliori risultati, che, come abbiamo visto, non sono solo esclusivamente economici. Eppure non è proprio così!

Le somme stanziate dalle regioni italiane per lo sviluppo del biologico variano significativamente, ma oltre all’ammontare degli stanziamenti occorre considerare la facilità di accesso agli stessi, visto che le complicazioni procedurali per il loro ottenimento sono complessivamente aumentate, comportando residui e somme non spese, che devono essere restituite all’UE.

Teatro Naturale, sito di informazione su agricoltura, alimentazione e ambiente, ha redatto una classifica della situazione della spesa preventivata dalle Regioni per l’agricoltura biologica e ha evidenziato la seguente graduatoria:

“E’ in particolare il Nord Est, insieme con la Val d’Aosta, a investire poche risorse nel biologico, misura 11, destinata al sostegno all’introduzione e al mantenimento del metodo biologico in agricoltura, all’interno dei Piani di sviluppo rurale 2014-2020.

Le risorse complessivamente stanziate da Trentino Alto Adige, Provincia di Bolzano, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sfiorano i 21 milioni di euro, un quarto di quanto destinato dalle sole Emilia Romagna, Lazio e Toscana singolarmente.

Poche anche le risorse destinate al biologico in Veneto (21 milioni), Piemonte (25 milioni) e Lombardia (38 milioni), Liguria (12 milioni). Tutte insieme non raggiungono neanche la metà di quanto stanziato dalla Calabria (239 milioni) e superano di poco quello messo a disposizione dalle Marche (80 milioni) e dalla Basilicata (87 milioni). In proporzione il piccolo Molise, con i suoi 18 milioni, fa molto meglio del Veneto.

Maglia nera al Sud la Campania che ha destinato al biologico solo 35 milioni di euro, meno di un decimo di quanto previsto dalla Regione che investirà di più nel settore, la Sicilia con 417 milioni di euro.”

*Presidente ItaliaBio

ciao@italiabio.net

Parole in Movimento Onlus festeggia 10 anni di aiuto alle persone in crisi

Giovedì 25 febbraio in Piazza dei Mestieri l’evento per celebrare il decennale dell’Associazione

PAROLE IN MOVIMENTO

Parole in Movimento Onlus festeggia 10 anni di attività. L’Associazione torinese, nata nel 2006, realizza spazi di ascolto e progetti di partecipazione sociale di alta qualità, gratuiti o a costi ridotti, per le persone che attraversano momenti di crisi. In Parole in Movimento Onlus psicologi, psicoterapeuti e altri professionisti, insieme a volontari e sostenitori, operano per la promozione della salute e per la prevenzione del disagio psicosociale nelle scuole, nel quartiere e all’interno di istituzioni di carattere ricreativo, aggregativo e socio-sanitario.

In occasione del decimo compleanno, dunque, Parole in Movimento ha deciso di festeggiare insieme a tutti i suoi sostenitori, che in questi anni hanno reso possibile il cammino di aiuto e assistenza dell’Associazione.

L’appuntamento è giovedì 25 febbraio, a partire dalle 19.30 in Piazza dei Mestieri per una serata di festa con cena a buffet, durante la quale saranno presentati i risultati del primo decennio di attività e i progetti futuri dell’associazione. Alla festa parteciperà anche la compagnia di musica-teatro Accademia dei Folli, che ha deciso di sostenere l’iniziativa.

L’ingresso alla cena costa 25€: parte del ricavato sarà destinata al sostegno delle attività dell’Associazione.

Sondaggio web: multe e rimborsi sul tram. Che ne pensano i torinesi?

tram coloriAbbiamo chiesto le opinioni dei lettori attraverso la nostra pagina Facebook

Il nuovo decreto allo studio del governo sui mezzi pubblici prevede multe fino a 200 euro per chi non paga il biglietto. Previsto anche, se il ritardo del mezzo pubblico supera i 30 minuti, il rimborso del biglietto. Che cosa ne pensano i torinesi? Abbiamo chiesto le loro opinioni attraverso la nostra pagina Facebook. Eccone alcune.

D'Elia Antonia
D’Elia Antonia La gente che non pagano il biglietto è gente che non ha nemmeno gli x piangere voglio vedere se pagano le multe! Forse è meglio rimettere il bigliettaio
Enrico Greco
Enrico Greco Sarebbe cosa buona e giusta abbassare “leggermente” il costo del biglietto e degli abbonamenti.

Pippo Pallino
Pippo Pallino …visto che non si può fare pagare le multe alle nuove” risorse” che non hanno neanche gli occhi x piangere giusto aumentare le multe x fare cassa con i soliti italioti

Clara Roccati
Clara Roccati La cosa durerà una settimana come i poliziotti di quartiere i vigili che multano i padroni dei cani o quelli che inzozzano le strade con le cicche

Carla De Mattei
Carla De Mattei E voglio proprio vedere che fanno le multe a tutti ” nuovi cittadini ” che non pagano un bel niente

Franca Arrobbio
Franca Arrobbio Tanto pagheranno sempre gli stessi gli onesti. …gli altri continueranno come prima a fare i.portoghesi tanto non hanno niente da dare e vivono nella clandestinità. …

Lina Lippolis
Lina Lippolis che paghino anche i clandestini altrimenti vi tacciamo di razzismo contro gli italiani

Clara Roccati
Clara Roccati E noi continueremo a pagare il biglietto e altri no come sempre

Matteo Teppa
Matteo Teppa Era ora! Che paghino TUTTI però. Italiani e non!!!!!!

Alberto SanGalli
Alberto SanGalli Entra nei mezzi solo chi paga il biglietto

 
Carlo Quaranta
Carlo Quaranta Credo non funzioni,vorrei sapere come faranno pagare gli zingari,non ci riescono ancor oggi.

Giuliano Maghini
Giuliano Maghini soldi al posto dei servizi….

Anna Ferrara
Anna Ferrara infatti biglietto abbassato

Maria Luisa Mura Martire
Maria Luisa Mura Martire L’orario dove lo si attesta?