Esiste un sottile fil rouge tra I temi trattati in questa settimana dai ministri del Lavoro del G 7, in corso alla Reggia di Venaria, vale a dire l’innovazione e il lavoro, e la tradizione per cui Torino è nota in questo campo, dalla rivoluzione industriale ottocentesca ai più recenti sviluppi nell’innovazione di tipo aerospaziale e ingegneristico, come nel settore di eccellenza del Politecnico

L’Ucid ha organizzato lunedì 25 ottobre scorso un incontro al Collegio degli Artigianelli, in concomitanza con la settimana del G 7 e in vista della 48esima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che si riunirà a Cagliari a fine ottobre per discutere sul tema ” Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo, solidale”. Tema dell’incontro promosso dall’Ucid è stato quello sull’attualità dei Santi sociali torinesi, possibile e auspicabile modello per i ministri del G7 riuniti alla Venaria Reale. Sono intervenuti don Danilo Magni, direttore dell’ Opera Torinese del Murialdo, che ha sede nel Collegio degli Artigianelli, don Andrea Bonsignori, direttore delle Scuole del Cottolengo, e don Stefano Mondin, delegato per la Pastorale giovanile dei Salesiani del Piemonte e Valle d’Aosta. Moderatore il presidente dell’Ucid, ingegner Alberto Carpinetti. “L’intuizione geniale
dei Santi sociali torinesi – ha affermato don Andrea Bonsignori – è stata quella di individuare i soggetti sociali fragili e di fare delle loro fragilità dei punti di forza. La scuola presente all’interno del Cottolengo è aperta alla multiculturalita’ e sviluppa le potenzialità e specificità delle persone con disabilità, valorizzandone la loro unicità. Purtroppo nella nostra società violenza e discriminazione vanno di pari passo. Il grande gesto innovativo che ha compiuto il beato Cottolengo è stato anche quello di raccogliere per strada le ragazze disabili e quelle che avevano subito violenza, raggruppandole in un ordine di suore. Al contempo non si fece mai intimidire dalla corruzione presente anche alla sua epoca tra le classi agite e la combatte’ fortemente”. “Il Murialdo – ha affermato Danilo Magni – è stato un altro Santo sociale torinese molto attento a salvare i ragazzi di strada, promuovendo con il Collegio degli Artigianelli la fondazione di una scuola che potesse affiancare a un’educazione religiosa quella pratica di
apprendimento di un mestiere. Oggi sarebbe auspicabile rivedere, prima ancora dei modelli lavorativi, quelli educativi e puntare sulla formazione, per arginare il dilagare dei cosiddetti “neet”, le persone di età compresa tra i 20 e i 30 anni, assolutamente demotivati nei confronti dello studio, ma anche di una scelta lavorativa”. Esiste poi anche una precisa responsabilità da parte delle realtà imprenditoriali. Secondo Don Bosco, per esempio, i talenti, dono di Dio, debbono essere posti al servizio della comunità e del bene comune, come ha dimostrato un lavoro comune di collaborazione attuato di recente tra diversi professionisti e il collegio degli Artigianelli, coadiuvato dalla Fondazione Agnelli.
Mara Martellotta
l 99° compleanno di Bruno Segre, decano degli avvocati torinesi e protagonista delle più importanti battaglie per i diritti civili, è stato festeggiato con un bel libro a lui dedicato: “Libero pensare, una giornata nello studio dell’avvocato Bruno Segre”. Un omaggio, a cura di Marisa Quirico, composto da 18 scatti in bianco e nero del fotografo Renzo Carboni
professioni che l’hanno visto per decenni sulla ribalta della vita torinese e italiana: l’avvocatura e il giornalismo. Infatti, oltre ad indossare la toga per settant’anni – con memorabili e appassionate arringhe – dopo aver collaborato a numerose, prestigiose testate ha fondato “L’Incontro” nel 1949. Un mensile indipendente, con un programma politico culturale “ ispirato alla pace, alla difesa dei diritti civili, al laicismo, all’opposizione a razzismo e antisemitismo”. Quattro grandi pagine con un formato su nove colonne e la testata in rosso che, ininterrottamente, da 68 anni da voce a quest’uomo straordinario, mai rassegnato e sempre pronto – con un’invidiabile lucidità e un’arguta dialettica – a dar battaglia per i suoi ideali libertari e socialisti, per la laicità delle istituzioni e per i diritti umani. Bruno Segre é tutto questo e molto altro, così come tanti sono gli impegni e gli interessi che lo vedono ancora protagonista attivo e presente alla soglia dei cent’anni. Le foto di Carboni, scattate nello studio dell’avvocato, al n.11 di via della Consolata, offrono un’immagine di questawunderkammer tra imponenti schedari e tanti libri. E’ lì, al secondo piano di un antico palazzo del settecento, che – entrando nello studio di Segre – il fotografo ha avuto l’impressione di “attraversare lo specchio di Alice”. E’ lì che si respira l’aria di una storia che ha visto e vede protagonista un uomo che, parlando di se stesso e parafrasando il titolo di una suo libro-intervista, non ha timore a dire “non mi sono mai arreso”.
“Il
arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale attraverso programmi di studio di qualità. Gli studenti e le studentesse saranno insigniti e insignite del titolo di ambasciatori e ambasciatrici del Consiglio regionale. Spetterà infatti a loro, in una seconda fase del percorso di alternanza, far conoscere ai ragazzi più piccoli delle suole elementari e medie, attraverso il metodo di ‘educazione tra pari’, i progetti da loro proposti nei diversi ambiti del Consiglio e le attività svolte dalle Consulte, i Comitati e i diversi settori dell’Assemblea regionale”.
Piemonte che in questi anni ha contribuito in modo sostanziale e sinergico alla diffusione nelle Istituzioni scolastiche dell’educazione civica e della cittadinanza attiva, dei diritti umani, della lotta contro le discriminazioni, della cultura della legalità. Esprimendo l’apprezzamento per l’opportunità offerta dal Consiglio regionale alle scuole del nostro territorio, ritengo importantissima la promozione di percorsi che forniscano opportunità di crescita personale e professionale alle studentesse e agli studenti, favorendo altresì lo sviluppo di una cittadinanza attiva e consapevole fondata su diritti e valori condivisi”.
È stato approvato dalla Giunta regionale del Piemonte il sostegno al progetto “Connettiti con l’italiano” presentato dalla Rete dei Centri provinciali per l’Istruzione degli adulti. La deliberazione è in linea con il lavoro svolto fino a oggi dalla Regione Piemonte in ambito delle politiche per l’accoglienza dei migranti sul territorio piemontese
adulti che ha presentato il progetto sperimentale “Connettiti con l’italiano” che potenzia l’attività normalmente svolta nei confronti dei richiedenti asilo» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte.
Dal 28 al 30 settembre 2017 la città di Torino sarà al centro delle riflessioni sul lavoro e il futuro del Paese in occasione della VIII edizione del Festival del Lavoro, la manifestazione organizzata dai Consulenti del Lavoro divenuta ormai centrale nel dibattito nazionale sui temi economici, lavoristici, fiscali e sociali.
economico alla Presidenza del Consiglio, Marco Leonardi, il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Paolo Pennesi, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, il presidente INAPP, Stefano Sacchi e tanti altri. I temi affrontati durante la tre giorni così come tutte le informazioni sul Festival sono disponibili sul sito www.festivaldellavoro.it e su “Festival del Lavoro”: l’App ufficiale della kermesse scaricabile da App Store e Play Store. La conferenza stampa di presentazione dell’evento si terrà il 27 settembre alle ore 11.00 presso la Sala delle Colonne del Comune di Torino in Piazza Palazzo di Città n.1 alla presenza del Sindaco di Torino, Chiara Appendino, del Presidente della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, della Presidente del Consiglio provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino, Luisella Fassino e dell’Assessore al Lavoro del Comune di Torino, Alberto Sacco.
raggi UV e dalle onde. Una volta assunta questa forma non dovrebbe stupire che la plastica arrivi in ogni dove fermandosi per centinaia di anni per essere totalmente decomposta. La mostra Ocean Plastics Lab è promossa dal Ministero Federale dell’Educazione e della Ricerca della Germania, in collaborazione con il Consorzio Tedesco per la Ricerca Marina (Konsortium Deutsche Meeresforschung, KDM) e con il supporto della Commissione Europea con l’obiettivo ino solo di sensibilizzare la popolazione sugli effetti dell’inquinamento provocato dalla plastica dispersa nei mari ma anche con la volontà di creare un dialogo tra scienza e società. L’esibizione è itinerante: Torino è la prima tappa, a seguire, tra le varie città: Parigi, Bruxelles, Washington D.C. e Berlino. L’interattività della mostra permette di raggiungere un vasto pubblico di grandi, piccini e in particolare le scuole per cui sono state organizzate visite guidate gratuite al fine di sensibilizzare e far riflettere chi ha davvero l’opportunità di poter cambiare le cose e crescere in un mondo migliore.
contestatori, mettendoli in condizioni di non nuocere alla Città . Bisogna riaffermare con forza il primato della Legge . Non ci sono mezze misure che tengano. Pensare ai feriti e’ indice grave di incapacità ad affrontare con fermezza l’eversione. O di non volontà nel perseguirla .Forse troppi grillini sono contigui ai centri sociali. Ospitare in piazza Carlina gli ospiti stranieri e’ un segno di vera e propria insipienza perché rende inagibile parte del cuore stesso della Città . E’ mai possibile che non ci sia nessuno in grado di usare la ragionevolezza in un evento che rischia di diventare per Torino solo una spesa inutile e una negatività quasi assoluta? 
Sabato 30 settembre, alle 17,30, nella Sala esposizioni Panizza di Ghiffa (Vb) l’Officina di incisione e stampa Il Brunitoio organizza un importante incontro culturale con il giornalista e photoreporter torinese Paolo Siccard
anni, giornalista e photoreporter free-lance, cofondatore del collettivo fotografico Walkabout-Ph, ha iniziato il percorso professionale negli anni ’80 documentando le lotte operaie e i primi processi per terrorismo a Torino. Tra i suoi lavori più significativi, quello sul conflitto in Afghanistan iniziato durante l’occupazione sovietica. Nel 1987 seguì i rivoluzionari sandinisti al confine con
l’Honduras. Era in Giordania il giorno in cui scoppiò la prima Guerra del Golfo. Per dieci anni ha documentato i conflitti in Jugoslavia e i cambiamenti geo-politici dell’area balcanica (pubblicando il libro “Una guerra alla finestra” e il catalogo intitolato “Balcani oltre il confine”).Poi è stata la volta del Medio Oriente, la Siria e l’Alto Golan al confine con Israele. In Bielorussia ha realizzato alcuni reportage sulla condizione infantile e sul disastro nucleare di Chernobyl. Ha raccontato i conflitti e le emergenze umanitarie in Senegal, Costa d’Avorio, Benin, Togo e Sud Sudan. Nel 2012 è stato in Siria durante l’assedio di Aleppo. Due anni fa ha iniziato a documentare il dramma dei profughi in fuga verso l’Europa attraverso la Western Balkan Route. Dal 2015 segue il conflitto ucraino del Donbass: le immagini più significative sono state selezionate per il Fujifilm X-Vision Tour 2017. I suoi reportage –
prevalentemente a carattere sociale- sono stati pubblicati dalle più importanti testate giornalistiche: il Venerdì di Repubblica, Time International, Der Spiegel, Geo Japan, The Guardian, Courrier International. Ha vinto il premio giornalistico “Reportages di guerra 2002” della Fondazione Antonio Russo e dell’Ordine dei Giornalisti dell’Abruzzo. Autore di libri e mostre, Paolo Siccardi dal 2000 fotografa per il settimanale Famiglia Cristiana. Collabora inoltre con Fujifilm Italia. Com’è facilmente intuibile, l’occasione di incontrarlo e sentir raccontare dalla sua viva voce il lavoro e le esperienze di un fotografo dotato di coraggio e grande sensibilità, è di quelle che vanno colte al volo.