ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 599

Parchi della salute di Torino e Novara, da Roma il via libera ai finanziamenti

Il  nucleo di valutazione del Ministero della Salute ha dato parere favorevole sui dossier relativi al Parco della Salute di Torino e alla Città della Salute di Novara, presentati il 3 maggio a Roma dalla Regione Piemonte e dai vertici delle aziende ospedaliere universitarie.

Il via libera ai rispettivi piani finanziari e all’articolazione degli interventi era condizione necessaria per la concessione dei finanziamenti previsti per la realizzazione delle due strutture.

Prossimamente avverrà la sottoscrizione dell’accordo di programma tra la Regione e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, previsto entro l’anno. Intanto sotto la Mole  potrà già essere avviato il percorso amministrativo per completare la bonifica dell’area Avio-Oval, sulla quale verrà costruito il Parco della Salute. E’ prevista una gara d’appalto specifica, che anticiperà quella per l’individuazione del soggetto privato che si occuperà della costruzione e della gestione della parte non sanitaria del complesso.

 

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Confabitare apre due nuove delegazioni

Confabitare, Associazione dei proprietari immobiliari presente in tutto il territorio nazionale con oltre 80 sedi provinciali, amplia la sua presenza nel territorio torinese.

Oltre alla sede provinciale e regionale  in Corso Cairoli 12 a Torino sono previste per venerdì 5 maggio le aperture di due nuove delegazioni. Alle ore 14:00  l’inaugurazione della delegazione di Beinasco sita all’interno del centro commerciale Le Fornaci (responsabile Ernesto Poletti), seguirà alle ore 18:00 l’inaugurazione della delegazione Torino 2, sita in Torino Corso Sebastopoli 162 (responsabile Luca Mecca). Sarà presente il presidente nazionale di Confabitare Alberto Zanni, il segretario generale nazionale Stefania Benni oltre a dirigenti ed autorità locali. Il Presidente Zanni esprime soddisfazione: “Queste nuove aperture sono l’ennesima testimonianza della vitalità della nostra associazione che ha un’espansione sempre più capillare sul territorio provinciale”.

Viaggio a Trieste per cinquanta studenti piemontesi

Cinquanta ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni, accompagnati da dieci docenti e dalla prof.ssa Elena Mastretta, dell’Istituto storico della Resistenza di Novara, parteciperanno dal 5 al 7 maggio  al viaggio studio di tre giorni sul confine orientale italiano. Il viaggio, fase finale dell’annuale progetto di storia contemporanea, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del consiglio regionale del Piemonte  in collaborazione con l’ Ufficio Scolastico regionale, avrà come mete la città di Trieste, la Risiera di San Sabba, la foiba di Basovizza e il memoriale di Redipuglia, dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale.

Il viaggio nella città stretta tra il Carso e il mare, incrocio di tutte le vicende di quel “secolo breve”  spazzato di continuo dai venti della grande storia, rappresenta il riconoscimento per aver partecipato con notevole impegno all’annuale progetto di storia contemporanea promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese, giunto alla sua 36° edizione. Gli studenti con i rispettivi insegnanti provengono da sei istituti scolastici e da tre enti di formazione professionale delle province di Alessandria,Asti,Torino, Vercelli e  VCO. A Trieste la visita alla Risiera di San Sabba (stabilimento per la pilatura del riso edificato nel 1913, utilizzato dopo l’8 settembre del 1943 dai nazisti come campo di prigionia e di smistamento dei deportati diretti in Germania e Polonia, oltre che unico campo di sterminio nazista in territorio italiano) si accompagnerà alla Foiba di Basovizza , sul confine tra l’Italia e la Slovenia (un pozzo minerario usato, come altre fosse carsiche della zona, dalle truppe jugoslave nel 1943 e nel 1945 per l’uccisione di migliaia di italiani). L’ultima “tappa”, dopo aver lasciato la città di Bruno Vasari, Umberto Saba, Italo Svevo e Claudio Magris, sarà il sacrario di Redipuglia, monumentale cimitero militare situato in provincia di Gorizia, dedicato alla memoria di oltre centomila soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale, fulcro di un parco commemorativo di oltre cento ettari che comprende una parte del Carso Triestino teatro durante la Grande guerra di durissime battaglie.

Marco Travaglini

ECONOMIA DELL’ARTE: ARIA…”FRIEZEANTE” A NEW YORK!

Si consolida la globalizzazione delle grandi Fiere artistiche. A New York( subito prima delle grandi Aste di Stagione, quelle che “daranno il tono” al Mercato) ritorna per il sesto anno Frieze, il noto brand londinese del settore, secondo solo a Tefaf-Maastricht ( che, pure, a New York ha fissato un’importante testa di ponte) e all’attuale numero uno Art Basel( capace già negli anni passati di realizzare approdi stabili a Miami e Hong Kong), che ha già da tempo concepito queste manifestazioni anche come fenomeni di contaminazione fra i vari settori culturali, dall’Antiquariato all’Arte Contemporanea, passando, come peraltro già in tempi precedenti fatto da Art Basel, attraverso tutte le espressività, prima fra tutte quella del Design.

 

Nonostante il calendario abbreviato, la sesta edizione di Frieze New York promette dinamismo e grandi numeri.

La parola ai ricercatori

77 candidature da ricercatori under 35 di tutta Italia: 6a edizione Premio GiovedìScienza. In gara 10 finalisti da Torino, Bologna e Roma

Piemonte, Lazio, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Campania, Toscana, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Trentino Alto-Adige: c’è tutta la ricchezza del patrimonio della ricerca italiana nelle 77 candidature ricevute dal Premio GiovedìScienza, il riconoscimento per la comunicazione scientifica – giunto alla sesta edizione – che premia i ricercatori under 35. Il Premio, che per il primo anno guarda a tutto il paese, ha ricevuto un ottimo riscontro, a conferma di quanto i giovani ricercatori credano nell’importanza di saper raccontare i risultati del loro lavoro di ricerca. Un comitato di 110 referee ha selezionato in base al merito scientifico la rosa dei dieci finalisti che accedono alla fase conclusiva del Premio, la competizione, che si è svolta venerdì 28 aprile, presso l’MBC – Molecular Biotechnology Center dell’Università degli Studi di Torino. Sul palco dieci giovani e talentuosi ricercatori si sono sfidati a colpi di immagini e parole. L’obiettivo è spiegare con efficacia e semplicità temi di ricerca che semplici non sono: Fisica, Biotecnologie molecolari, Neuroscienze, e poi Chimica, Chirurgia ricostruttiva e Fonetica sperimentale.I finalisti hanno a disposizione 6 minuti e 40 secondi per esporre il loro progetto di ricerca e conquistare due severissime Giurie: quella Tecnica, composta da esperti del panorama scientifico-divulgativo, e quella Popolare, composta da 5 classi delle scuole superiori. Il vincitore – che sarà annunciato giovedì 11 maggio – riceve un premio di 5mila euro e viene inserito nella programmazione della prossima edizione di GiovedìScienza, con una conferenza dedicata.

 

IL PREMIO MI PIACE

Il primo vincitore della sesta edizione del Premio GiovedìScienza è Francesco Segreto del Centro di Ricerca Chirurgia Ricostruttiva dell’Università Campus Bio-Medico di Roma: con la sua esposizione sull’uso di “INNESTI STEM” nella medicina rigenerativa per guarire le ferite croniche ha conquistato la giuria Popolare – composta da 100 studenti delle scuole medie superiori – aggiudicandosi il Premio Mi Piace.

 

I PREMI SPECIALI

Nel corso della cerimonia di Premiazione (giovedì 11 maggio) si scopriranno anche i vincitori dei Premi speciali, entrambi selezionati da una giuria tecnica: il Premio Futuro, per i ricercatori che presentano – oltre al progetto scientifico – uno studio di fattibilità, e il “Premio Speciale Elena Beneduce”, dedicato alla psicologa torinese a un anno dalla sua scomparsa, e riservato a lavori di ricerca nell’ambito delle Scienze della vita che si distinguano per la particolare attenzione alla persona e alla qualità della vita.

Anna e Piera creano bigiotteria artistica per impreziosire il look

QUINTA PUNTATA – Viaggio nel vasto mondo degli hobbysti, tra chi per sopravvivere alla crisi sta cercando di trasformare in mestiere una passione

Hanno incominciato per caso, per reagire alla noia e passare il tempo, dopo gli anni trascorsi ad accudire i figli, ormai cresciuti, e curare la casa. Stessa età, vicine di casa, amiche da sempre, identica passione per il fai da te ed entrambe dotate di grande fantasia e manualità creativa, nonostante caratteri profondamente diversi, Anna e Piera hanno iniziato a realizzare artigianalmente, per loro stesse, bigiotteria e accessori moda.

Ad ispirare le loro creazioni, in un primo tempo, sfere e spirali. Frequentato qualche corso, dalla teoria passano rapidamente alla pratica trasformando in laboratorio la cucina di casa. Tagliere, mattarello, macchina per la pasta, cutter, paste polimeriche e il forno sempre in temperatura, e incominciano a plasmare bracciali, collane e orecchini, indossando le proprie creazioni. Amiche e conoscenti apprezzano da subito la particolarità e l’originalità di quei pezzi unici, introvabili in commercio.

La crisi, intanto, che prima era dietro l’angolo, ora l’angolo lo ha svoltato e Anna e Piera devono correre ai ripari. I tempi sono cambiati, non possono più permettersi di giocare a fare le casalinghe. Ma per il mondo del lavoro sono ormai troppo avanti con l’età. Non resta che metterci le faccia e partire per una nuova avventura, lanciando il guanto della sfida alla timidezza e alla riservatezza che da sempre le caratterizza.

E’ così che sono approdate nei mercatini domenicali degli hobbisti. Dal debutto sono passati tre anni, e da allora molte cose sono cambiate. Oggi il loro banco è un trionfo di luci e colori, dove spiccano opere d’arte da collezionare, indossare e regalare. Il modello da cui hanno tratto ispirazione c’è sempre, ma si è evoluto. E oltre alle paste polimeriche hanno imparato a lavorare con estrema maestria l’alluminio, un materiale leggero, luminoso, anallergico e che rimane inalterato nel tempo. Realizzano collane, anelli, bracciali, orecchini, sciarpe, borse, portafogli, cappelli, guanti, foulard, impreziositi da elementi che contraddistinguono l’intera collezione. Ogni pezzo è unico ed esemplare, la lavorazione artigianale contribuisce a rendere ancora più originali ed esclusivi oggetti che consentono di valorizzare il decolté, impreziosire e rendere eleganti gli abiti più semplici, esaltare il look.

Di strada, in questi tre anni, Anna e Piera ne hanno fatta tantissima. Sembra ieri quando, con ombrellone da spiaggia e tavolino da pic-nic, hanno fatto il loro ingresso tra gli “Operatori del proprio ingegno”. Un esordio alla Fantozzi: una raffica di vento spazza via l’ombrellone, il telo che copre il tavolo prende il volo come un aquilone spargendo sulla piazza i loro piccoli capolavori. Un disastro. Ma ci riprovano. Di domenica in domenica la timidezza che le contraddistingue si attenua, acquisiscono esperienza, imparano a far fronte alle perturbazioni che incrociano lungo il percorso: dalle intemperie meteorologiche agli inconvenienti di una vita sulla strada. Ne hanno passate tante, ma la passione e la gioia di riuscire a realizzare con le proprie mani un’idea e dare forma alla loro fantasia le ha aiutate a resistere, le ha insegnato a sorridere anche di fronte alle avversità.

Paola Zanolli

Scattano le nuove tariffe per la sosta dei residenti nelle strisce blu

Il 1 maggio scattano le tariffe dei permessi di sosta per i residenti nei quartieri con strisce blu. I nuovi importi  sono stati decisi dal Comune in base all’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) del richiedente e vanno dai 10 ai 180 euro annui. Da zero a 20 mila euro il costo del permesso rimarrà invariato :45 euro. Sono  ridotti a 10 per chi ha una vettura con potenza inferiore ai 100 kw e un Isee sotto i 12 mila euro. Tra 20 e 50 mila euro di Isee il costo del permesso sale a 90 euro, mentre schizza a 180 euro per gli Isee sopra 50 mila euro.

 

(foto: il Torinese)

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Terrorismo. Un’accusa forse esagerata, ma certo esistono, documentate da filmati, le prodezze non proprio gandhiane  dei No Tav. Anche la violenza verbale e i danni arrecati alle cose sono fatti incontestabili. Gli stessi blocchi dell’autostrada sono stati atti di illegalità per troppo tempo tollerati

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L’eroismo stoico di Chicco
 La scrittrice Elisabetta Chicco,appena uscita dal pronto soccorso,molto provata e visibilmente  sofferente, ha affrontato la presentazione del suo nuovo libro “Nietzsche. Psicologia di un enigma”.Ha fatto un lucido intervento  di un quarto d’ora,dimostrando un vero e proprio eroismo stoico. Il folto pubblico l’ha applaudita a lungo.E ovviamente ha ascoltato la presentatrice,la brillante  docente di filosofia   Carla Barbero , ed ha discusso con lei . Si è anche intrattenuta con i lettori ,firmando molte copie del libro. Alla fine è uscita a fatica dalla sala sorretta dal marito.Mi è capitato di dover supplire all’ improvvisa assenza di relatori che, per una minima indisposizione, danno forfait.  Addirittura ho conosciuto relatori che ambivano quasi esclusivamente  ad  ottenere il loro nome nel panel , vere prime donne viziate e poco serie. Potrei citare ,ad esempio, il compianto Nico Orengo che si faceva notare per le sue assenze neppure anticipate da una telefonata  e per la sua smemoratezza indisponente.
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Il Guazzaloca torinese che non ci fu 
E’ morto Giorgio Guazzaloca,il macellaio colto di Bologna che nel 1999 riuscì a farsi eleggere sindaco di Bologna che sembrava una roccaforte comunista inespugnabile. Fu un segnale importante. Non saprei dire se fu un buon sindaco.  Un Gazzaloca torinese non ci fu. Costa andò  molto vicino a superare nel ballottaggio  Castellani ,Rosso riuscì a portare Chiamparino,subentrato a Carpanini morto all’inizio della campagna elettorale,al ballottaggio. A riuscire vincitore nella contesta poteva solo Enzo Ghigo, presidente della Regione Piemonte  per dieci anni,uomo capace,con i piedi per terra, radicato e stimato a Torino e in Piemonte per il suo buongoverno.  Il centro-destra con Rocco Buttiglione candidato sindaco scelse il suicidio e fece trionfare Chiamparino al primo turno. E’ strano che il centro-destra non sia riuscito a trovare un candidato torinese credibile,se se si eccettua la candidatura di testimonianza dell’assessore regionale Michele Coppola. Nell’ultima tornata elettorale si è addirittura diviso con tre candidati diversi in corsa. Il risultato non poteva che essere pessimo. Eppure c’erano professionisti e professori che avrebbero potuto essere alternativi al centro- sinistra. Alcuni non ebbero il coraggio di accettare,altri non furono mai interpellati. Un ricambio democratico al “sistema Torino” avrebbe evitato il successo grillino, come è accaduto a Milano l’anno scorso nello scontro tra Sala e Parisi .Ma, in effetti, il sistema Appendino è in linea di continuità con il sistema Chiamparino ed a molti questa continuità fa molto comodo.Fassino resta un’altra cosa,anche se fu imprigionato dal sistema consolidato nei decenni  e dai debiti contratti dal suo predecessore. Anche solo l’idea   di candidare il prof. Buttiglione, che a Torino fece un anno di liceo al “d’Azeglio” quando il padre era questore, fa accapponare la pelle:sarebbe bastato un macellaio come Guazzaloca, senza andare a cercare il candidato a Gallipoli.
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Vanna Chirone Wick        
 Venerdì gli amici hanno accompagnato al cimitero Vanna Chirone Wick,mancata a 92 anni dopo lunga malattia. Era la vedova del prof. Giancarlo Wick, scienziato di fama internazionale,figlio di Barbara Allason, liberale torinese antifascista,amica di Benedetto Croce .Giancarlo era stato uno stretto collaboratore di Enrico Fermi. Una volta venne al “Pannunzio” a parlare dei “ragazzi di via Panisperna” e del suo  maestro. Ho a lungo frequentato Vanna e Giancarlo Wick che abitavano al 35 di Via Maria Vittoria. Una coincidenza che mi ha offerto l’opportunità di conoscere un uomo che superava anche il celebrato Tullio Regge che fu deputato al Parlamento Europeo. Wick amava la riservatezza di una vita appartata. Vanna gli è sopravvissuta per un quadro di secolo. Parlava poco con le persone ,ma più volte mi ha raccontato la sua vita. Wick e mio padre erano ricoverati in due stanze vicine nello stesso  repartino delle Molinette. Avemmo tante volte occasione di parlare in momenti difficili per ambedue nell’anno horribilis 1992. Era ricoverato anche il prefetto Carlo Lessona.  Non voglio scrivere dei nostri dialoghi  che continuarono negli anni ,perché forse  Vanna non gradirebbe .Voglio però ricordarla come una grande donna colta e raffinata che viveva con la stessa dignità della grande suocera scrittrice e germanista  che nella villa di Pecetto dava ospitalità alle riunioni clandestine degli antifascisti.  Era gente fuori ordinanza con una signorilità innata. A Torino simile a lei ho conosciuto solo Edoarda Fusi e l’avvocato Maria Adelaide  Zammitti Dal Piaz . Che differenza con le donne torinesi più in vista che Montanelli chiamava “madamazze”  e sono poco di più che delle “madamine”, che Gozzano descrive da Baratti a mangiare pasticcini.
 
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Tempo di asparagi
Gli asparagi di Santena,ma anche quelli di Poirino,sono tornati sulle nostre mense e nei menu dei ristoranti. L’”asparagiata”  tradizionale è però un retaggio del passato. Ai giovani non piace.
Io ricordo quando a Santena c’era “Pinin” quasi di fronte al castello dove riposa Cavour.
Faceva il rappresentante di tessuti e nei fine settimana si occupava del suo ristorante, celebre perché sembra frequentato dallo statista. Si metteva sulla strada con un tovagliolo bianco ad attirare l’attenzione di chi passava in macchina. C’erano contadini che vendevano asparagi appena colti.Festeggia i 70 anni di vita la Proloco di Santena ,che  ha avuto un ruolo importante nel difendere il prodotto tipico locale ,con la ripubblicazione  in anastatica  di una storia di Santena scritta nel 1961 dal parroco e dall’arciprete di Revigliasco.  Adesso tuttavia  è tutto diventato più difficile.  Forse si salva ancora la semplicissima trattoria della” Pace” a Santena. Anche il bel ristorante “Cacciatori” di Cambiano ha chiuso da tempo. La verità è che a Santena i terreni agricoli coltivati ad asparagi sono diventati edificabili e invece degli asparagi sono cresciuti i casermoni. Ci sono anche ,e sono sempre più rari,gli asparagi violetti di Albenga,una prelibatezza servita al Quirinale e alla Corte inglese. Slow Food ha creato i  suoi presidi quando gli asparagi quasi non c’erano più. Anche ad Albenga sui terreni migliori per la coltivazione degli asparagi direttamente sul  mare, hanno edificato palazzi già trent’anni fa. Bisogna stare attenti perché molti asparagi arrivano da altre zone: Sardegna,Campania ed altre regioni. L’obbligo di indicare la località di provenienza dei prodotti è diventato un optional. Ma non riguarda certo solo gli asparagi. 

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Vittimismo No TAV

Sabato scorso ,andando a comprare le famose fragoline di Nemi (quelle di San Mauro non si trovano più)al mercato di piazza Madama Cristina, un’attivista No Tav ,una bella ed esile ragazza, anche un po’  impacciata e timida,mi ha dato con gentilezza un volantino che vi invita ad una proiezione sulle presunte violenze da parte della Polizia nei confronti di manifestanti no Tav in Valle di Susa “nelle operazioni di ordine pubblico”. Il volantino non fa cenno alle illegalità commesse dai manifestanti,alle violenze in cui sono distinti  che hanno portato , in alcuni casi, all’accusa di terrorismo. Un’accusa forse esagerata,ma certo esistono,documentate da altri filmati,le prodezze non proprio gandhiane  dei No Tav. Anche la violenza verbale e i danni arrecati alle cose sono fatti incontestabili. Gli stessi blocchi dell’autostrada sono stati atti di illegalità per troppo tempo tollerati. Di questi aspetti gravissimi si tace. Dopo aver letto il volantino con attenzione,avrei voluto dirlo alla ragazza,ma non sono più riuscito a rintracciarla nella bolgia dei banchi in cui operano indisturbati borsaioli e ladri di ogni tipo e colore. Le fragoline potrebbe subire,ad esempio, il sovrapprezzo del costo di un cellulare. Ma di  questo i vigili in servizio pare non si accorgano.
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LETTERE (scrivere a quaglieni@gmail.com)

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Nella sua rubrica  ha citato Saverio Vertone, considerandolo “un po’ volubile” Non è stato troppo generoso? 

                                      Gianni Cusano 

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Ho conosciuto Vertone quand’era comunista duro e puro,l’ho frequentato quando si staccò dal Pci e scriveva sul “Corriere della Sera” ed anche quando fu deputato di FI.Quando passò con Dini e poi con la Margherita,tornando addirittura con i comunisti italiani,rallentai i nostri rapporti. Era un uomo complicato,colto,contraddittorio,aspro. Era anche di rara intelligenza. I suoi articoli ed i molti suoi saggi appaiono pregevoli. Ha creduto nel Pci,in Craxi, in Berlusconi  e poi lentamente è tornato alle origini.E’ passato troppo poco tempo dalla sua morte per dare giudizi.Figlio di un colonnello dell’Esercito caduto in Russia,era stato anche nella Repubblica sociale italiana. Definirlo volubile mi è sembrato inevitabile. Seppe andare controcorrente. Aveva l’ambiguità del laico che aveva abiurato le certezze del marxismo.Su di lui invoco una sospensione di giudizio che mi pare doverosa. C’è una parte dei suoi saggi destinati ad andare oltre le sue (discutibili) scelte politiche. Lo chiamavano professore,ma non era neppure laureato. E’ stato uno dei pochi intellettuali che Torino abbia avuto.E l’intellettuale ha il diritto- dovere di contraddirsi. Il politico molto meno.

PFQ

Il 7 maggio torna la “Run for Parkinson”

L’A.I.P. Associazione Italiana Parkinsoniani Sez. Cavallari di Torino, domenica 7 Maggio correrà la sua sesta edizione della “Run for Parkinson” allo stadio Primo Nebiolo

La corsa che è mondiale, in quanto nello stesso periodo gareggeranno tante città italiane ed estere, ha lo scopo di rendere sempre più nota la malattia (che conta circa 6000 malati in Torino e Provincia e circa 20000 in Piemonte) e sensibilizzare persone e istituzioni al sostegno del parkinsoniano e la sua famiglia; nonché dare visibilità all’Associazione che ai soci è vicina da 23 anni con varie attività finalizzate a rendere meno impervio il cammino della malattia.

La corsa non è competitiva, ma saranno raccolti i chilometri di ogni partecipante, che andranno a sommarsi con quelli di tutte le altre città italiane ed estere aderenti alla mondiale “Run for Parkinson”, nell’intento di correre, come recita lo slogan della Manifestazione, “La distanza che separa la terra dalla Luna”.

I podisti correranno dentro lo Stadio e nel Parco Ruffini. All’interno del Nebiolo (sui suoi 400 metri di pista) come consuetudine si camminerà o passeggerà, a seconda delle possibilità individuali e si vedranno deambulatori, carrozzelle, carrozzine con bebè e bambini correre a rendere ancor più gioiosa la giornata.

L’appuntamento allo Stadio Primo Nebiolo é alle ore 8,45 per le iscrizioni e consegna pettorale.La corsa prenderà il via alle ore 9,45 e terminerà alle ore 11,45.

Stilata la classifica si passerà alle premiazioni. Poi la “Festa” continuerà con un pic-nic … cantando con le “Vos grise an libertà”. Allo Stadio Primo Nebiolo sono disponibili docce, spogliatoi e armadietti (occorre il lucchetto). Al momento dell’iscrizione alla gara sarà richiesta un’offerta minima di 5 euro. A fine gara è contemplata una borsa con uno spuntino ed un omaggio per i partecipanti, nonché l’omaggio di una pianticella floreale.

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A.I.P. – Associazione Italiana Parkinsoniani G. Cavallari Torino

Tel./Fax 011 3119392 – N. Verde 800 884422

e-mail: info@parkinsoninpiemonte.it – Sito Web: www.parkinsoninpiemonte.it

 

 

La morosità soffoca il condominio

La morosità soffoca il condominio, anche in conseguenza della crisi economica. Sempre più spesso sia i condomini proprietari, che gli inquilini versano in ritardo, o non versano proprio le loro quote di spese condominiali. Come recuperare i crediti, che creano un contenzioso pesante e costoso per tutti?

Il Convegno promosso da Confedilizia in collaborazione con Confedilizia Regionale Piemonte e Valle d’Aosta e con Ape Torino Confedilizia dal titolo “Morosità nel condominio: debiti e recupero crediti, aspetti giuridici e fiscali”, che si terrà giovedì 4 maggio dalle 9,30 alle 13,30 nella Sala Convegni ATC di corso Dante 14, cercherà tramite la presenza e la partecipazione di professionisti del settore di spiegare gli aspetti giuridici e fiscali della morosità in ambito condominiale.

I saluti dei Presidenti: ATC Torino, Marcello Mazzù, Ape Confedilizia Torino, Erasmo Besostri, AGIAI, Tommaso Mongiovì,Collegio Geometri Torino, Ilario Tesio, Confedilizia Nazionale, Giorgio Spaziani Testa, apriranno i lavori. Interverranno alla Tavola Rotonda: Pier Paolo Bosso, presidente Confedilizia Piemonte e Valle d’Aosta, Annarosa Penna,responsabile legali Ape Torino Confedilizia, Carlo Besostri, consulente legale Ape Torino Confedilizia e Giorgio Cesare Amerio, consulente legale Ape Torino Confedilizia, Eugenio Mario Braja, professore dell’Università degli studi del Piemonte orientale,Giancarlo Carasso del Collegio Geometri di Torino e  Domenico Italia di AGIAI.

Modera Saverio Fossati, giornalista Il Sole 24 Ore.