ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 601

Exor, due donne nel board con Elkann e Marchionne

Exor, la “cassaforte” del gruppo Agnelli, ha chiuso il 2016 con un utile consolidato di 588,6 milioni rispetto ai 744,5 milioni del 2015, un anno eccezionale in cui erano state realizzate operazioni importanti come la cessione di Cushman & Wakefield. Sulla variazione negativa di 155,9 milioni incidono  le minori plusvalenze sulla cessione di partecipate (566,7 milioni, di cui 521,3 milioni relativi alla cessione di C&W Group). Dividendo invariato:  0,35 euro, per un totale di 8,21 milioni. restano nel nel board John Elkann e Sergio Marchionne, come presidente e ad e vicepresidente, ed entrano due donne: Melissa Bethell, managing director di Bain Capital, e Laurence Debroux, ceo Heineken. Fuori Vittorio Avogadro di Collobiano, Giovanni Chiura, Mina Gerowin e Jae Yong Lee. 

 

 

 

(Foto: il Torinese)

Stazioni sciistiche, 8 milioni dalla Regione

Sono 8 i milioni di euro che la Giunta regionale metterà a disposizione dei gestori delle piccole e grandi stazioni sciistiche piemontesi per l’innevamento programmato, la sicurezza delle piste e le spese di finanziamento delle microstazioni. L’importo stanziato da una delibera è suddiviso a metà, per le stagioni 2014-2015 e 2015-2016, ognuna delle quali a favore delle spese sostenute dalle stazioni nel corso di un anno di attività. I fondi per le due stagioni passate sono ulteriormente divisi su due capitoli: innevamento programmato e sicurezza delle piste (a cui sono destinati il 90%) e spese di funzionamento delle microstazioni. “Grazie a questa delibera recuperiamo due annualità, dando un segnale importante e concreto su quanto questa Giunta sia impegnata a sostegno del comparto neve, che in alcuni territori costituisce un pilastro fondamentale dell’economia e della vita delle comunità locali – dichiara Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte – Sul fronte degli investimenti e dell’innovazione, intanto, stiamo lavorando per riuscire a reperire ulteriori risorse”. Il bando, che fa riferimento alla legge regionale 2/2009 sulle norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi, è stato formulato rispettando le recenti modifiche alla legge, approvate dal Consiglio regionale nel gennaio scorso.

Tra gli interventi per cui gli operatori possono fare richiesta di finanziamento ci sono la manutenzione delle piste per l’eliminazione di ostacoli rimovibili o il ripristino dell’equilibrio idrogeologico e ambientale, la posa di reti fisse, materassi e barriere, i servizi di vigilanza e di primo soccorso, nonché i costi legati all’utilizzo di personale e per l’innevamento programmato.

 

Donatella Actis -www.regione.piemonte.it

Regione: le strategie di inclusione dei nomadi

“La Regione non ha un ruolo di gestione ma di programmazione strategica”. Questa è la risposta dell’assessora regionale ai Diritti civili, Monica Cerutti, alla richiesta di comunicazione sulle politiche della Giunta regionale di gestione ed inclusione delle popolazioni nomadi, svolta nel corso del Consiglio regionale del 5 aprile. La richiesta, ribadita in apertura di seduta, era stata formulata dal capogruppo azzurro, Gilberto Pichetto, in base alle notizie, apparse sui media, sul coinvolgimento di soggetti pubblici e cooperative nella gestione del sistema della solidarietà. In attuazione della Strategia nazionale di inclusione delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti, “nel febbraio del 2014 – ha spiegato l’assessora – è stato istituito il Tavolo regionale composto dai rappresentanti delle amministrazioni periferiche statali, degli uffici regionali, degli Enti locali, delle associazioni e degli organismi della società civile impegnati nella tutela dei nomadi come Aizo Rome e Sinti Onlus, Idea Rom, Opera Nomadi e Romanò Ilo. Il Tavolo si occupa di approfondire i quattro assi individuati – lavoro, salute, casa e istruzione – allo scopo di contribuire al monitoraggio e all’attuazione delle politiche regionali”. L’assessora ha ricostruito l’iter delle riunioni, comprese quelle territoriali che coinvolgevano, via via, i soggetti dei territori coinvolti.

“Dopo un primo giro di incontri, su ciascuna tematica, attualmente è in fase di approfondimento il tema dell’abitare”. È stato Maurizio Marrone ad aprire il dibattito lamentando la mancanza delle risorse necessarie alla realizzazione di politiche risolutive oltre al coinvolgimento, nella gestione del problema, di cooperative da tempo indagate dalla magistratura. Concluso l’intervento del capogruppo di Fratelli d’Italia, il proseguimento del dibattito è stato rinviato alla prossima seduta. Sono già iscritti a parlare Gian Luca Vignale (Misto-Mns), Nadia Conticelli (Pd) e Claudia Porchietto (FI).

Ab – www.cr.piemonte.it

Giovanni Sartori fuori dagli schemi

di Pier Franco Quaglieni *

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La morte di Giovanni Sartori priva la cultura politica italiana di uno dei suoi maestri più autorevoli, uno dei più lucidi studiosi della democrazia liberale o,meglio, della liberaldemocrazia.

Era il maggior scienziato italiano della politica della seconda metà del Novecento,come Pareto e Mosca lo furono nella prima metà del ‘900. Tra i suoi allievi Giuliano Urbani, Domenico Fisichella, Stefano Passigli, tre studiosi molto diversi tra loro. Questa eterogeneità dimostra che Sartori era davvero un maestro e che non intendeva creare una sua scuola,commentano di fare sicuramente i cattivi o i mediocri professori. Sui temi sui cui Sartori si è cimentato ,raggiungendo livelli davvero internazionali, c’era stata una prevalenza in Italia, per lunghi decenni , degli ideologi rispetto agli studiosi. Egli superò questo divario che ha pesato in modo enorme sulle arretratezze del dibattito politico in Italia. Molti hanno un’idea di lui molto limitata,magari ricordandolo ospite brillante di molte trasmissioni televisive in cui prevaleva inevitabilmente il battutista rispetto allo studioso.

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Si potrebbe banalizzare Sartori ,definendolo in termini giornalistici come l’inventore del Mattarellum e del Porcellum,di cui vide acutamente i limiti. Si potrebbe parlare di lui come di uno dei primi antiberlusconiani e, successivamente, come di uno dei critici più corrosivi di Renzi e del renzismo. Sono famose le sue battute al vetriolo e la sua sincerità volte disarmante. esiste una vulgata sartoria che va tenuta distinta e distante dallo studioso di razza.Ma anche il batterista non fu mai a senso unico . Prese posizione a favore di Oriana Fallaci e si dichiarò ostile alla demagogia filantropica di Gino Strada, definì “cieco” un certo pacifismo che sventolava la bandiere arcobaleno,parlò di un paese “conformista che si è ormai seduto sulle poltrone”,con un definizione che faceva pensare a Ennio Flaiano.Rifiutò “l’equilibrismo che non è nella mia natura,”dicendo chiaro e tondo:”Io mi comprometto”. Aderì a “Libertà e Giustizia”, un covo di giacobini irrecuperabili e molto settari,ma successivamente ne prese le distanze perché il suo liberalismo non gli consentiva di stare insieme a certi compagni di strada.

 

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Sarebbe però ingiusto ricordare degli aspetti contingenti, e quindi effimeri, nei confronti di uno studioso che è stato ,insieme a Nicola Matteucci ,il più originale e insieme il più classico studioso di quella che Bobbio ha definito la “Democrazia realistica”. Sartori va oltre l’antitesi liberalismo /democrazia e va anche oltre Guido De Ruggiero, che nella sua storia del liberalismo aveva intravisto la necessità di superare quell’antitesi. Secondo Sartori <<nella seconda metà del XIX secolo l’ideale liberale e quello democratico sono confluiti l’uno nell’altro ma, fondendosi, si sono confusi>>.

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Lo studioso fiorentino aveva colto la confusione,denunciando anche l’opportunità di eliminarla . Molto opportunamente egli amava citare Tocqueville: <<Ciò che è il massimo di confusione nello spirito è l’uso che si fa delle parole democrazia e spirito democratico>>. La sua cultura lo portava a riprendere la lettura dei Classici,per dirla con Bobbio, <<senza il piacere di apparire un novatore(…),come se fossero arrivati i barbari a bruciare la biblioteca di Alessandria>>. Ancora Bobbio affermava che <<le biblioteche in genere non bruciano più ,ma si sono talmente ingrandite da assomigliare sempre più alla Biblioteca di Babele>>.Oggi la situazione è forse ancora peggiorata perché le biblioteche non sono più frequentate adeguatamente perché internet ha sostituito la carta stampata,una scorciatoia troppo facile e pressapochista verso un sapere superficiale e quindi assai vicino al non sapere. Giovanni non si è mai lasciato sedurre dalla demagogia che ha pervaso il confronto politico italiano e ha sempre ritenuto che la democrazia non sia un governo senza élites,ma il governo delle élites in concorrenza tra di loro. La democrazia per lui è infatti <<un sistema etico-politico nel quale l’influenza della maggioranza è affidata al potere di minoranze concorrenti>>.

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Quella di Sartori è una concezione politica coraggiosamente individualistica in un contesto in cui le masse sembrano essere diventate le protagoniste della storia,magari a loro insaputa e a posteriori. Uno spunto attualissimo della sua lezione è il ripudio di Rousseau e di una democrazia diretta che, riducendo i problemi a scelte radicali e contrapposte,impedisce la discussione,la sola che chiarisce le idee e consente di elaborare le soluzioni più idonee. La democrazia attraverso la rete è solo finzione,come dimostra anche la cronaca recente. Mi diceva una volta Spadolini,suo collega e amico a Firenze, che aver letto o non aver letto Croce faceva la differenza. Io ho vissuto di persona questa verità scomoda, fino a pochi decenni fa, totalmente controcorrente. Credo che aver letto o non aver letto Sartori o averlo liquidato come un rompiscatole incontentabile,ci consenta o non ci consenta di capire la profonda crisi in cui si dibatte la democrazia italiana. Lo stesso dibattito referendario dell’autunno 2016 ci ha rivelato l’arretratezza di classi politiche che non si sono anche formate sui libri,confondo gli slogan con la politica. Certo i libri non bastano,ma un politico non attrezzato culturalmente si rivela anche inadeguato a contribuire ad orientare l’opinione pubblica,specie nei momenti storici cruciali. Per Sartori i problemi della democrazia passavano anche attraverso la selezione ,oltre che la elezione,per consentire quella che Bobbio ha definito <<l’elezione del migliore>>.

 

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Il mio ricordo di Sartori passa inevitabilmente anche attraverso il magistero di Bobbio che fu “un liberale a tre quarti”,per dirla con Dino Cofrancesco. Bobbio vedeva dei limiti nella democrazia liberale perché il sistema economico liberista è amorale in quanto fondato esclusivamente sulla legge della domanda e dell’offerta,anche se Luigi Einaudi aveva affermato il primato della morale rispetto all’economia, senza ambiguità. Sartori fu anche un uomo divertente,con la battuta sferzante che non gli derivava solo dall’essere toscano. Amava la convivialità e le belle donne. Ho di lui ricordi molto piacevoli ed averlo frequentato a Firenze fu un’occasione per vivere qualche ora di puro diletto intellettuale e umano. Ricordo che una volta vicino a noi si sedette Fanfani in compagnia della moglie,a piazzale Michelangelo,nel giardino del ristorante “ Alla loggia”. Ebbi modo di conoscere attraverso il dialogo che nacque con Sartori, un Fanfani piacevolissimo,anche lui con la battuta mordace,un vero “maledetto toscano”,ma anche molto simpatico. Ascoltandolo nelle sue reprimende antidivorziste,non lo avrei mai immaginato così come mi apparve in un’estate della fine degli anni ’70.

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Ma di Sartori, oggi,nel momento della sua morte, prevale ,su tutto, il ricordo dello studioso di razza che ha onorato la cultura italiana nel mondo. Se l’Italia l’avesse ascoltato di più, se alcuni avessero letto qualche suo libro,non saremmo nella palude,forse non vivremmo in un momento cruciale in cui i populismi rischiano di soppiantare l’esile pianta della democrazia e di uccidere l’ancora più esile pianticella della libertà.Spero di essere troppo pessimista, ma i segni di una probabile catastrofe sono evidenti, quasi come nel primo dopoguerra italiano. Sartori anche oggi ci indica la strada maestra per vivere una nuova primavera italiana:la difesa della democrazia rappresentativa,la sola che possa consentirci di pensare all’Europa a cui guardarono Luigi Einaudi, Ernesto Rossi e Gaetano Martino; la difesa della politica intesa come passione civile e impegno etico, oltre le miopie settarie e le semplificazioni manichee, al servizio del Paese. In una parola, l’Italia civile contro l’Italia barbara a cui troppi italiani stanno guardando con simpatia.

* Direttore del Centro Pannunzio

Walter Rolfo testimonial del “Lions day”

Nel 2017 ricorre il centenario della fondazione del Lions Club International, la più grande associazione di servizio del mondo, che conta circa 1.400.000 soci organizzati in oltre 46.000 club di 210 Paesi. Per dare all’evento l’importanza che merita, il 9 aprile i Lions di tutto il mondo saranno nelle piazze delle loro città per celebrare l’anniversario insieme alla popolazione e per far conoscere a cittadini e turisti le iniziative e i progetti realizzati a favore del prossimo.

A Torino, il fulcro delle iniziative del Lions-Day sarà nella centralissima Piazza Bodoni, che per l’occasione verrà trasformata in un villaggio. Nel “Villaggio Lions” saranno allestiti gazebo che rappresentano le quattro aree di intervento individuate a livello internazionale per il centenario: i “Giovani”, la “Vista”, la “Lotta alla fame” e “Ambiente”.

Nello spazio riservato ai ”Giovani” sarà dato ampio risalto al service creato per supportarli nell’ingresso nel mondo del lavoro e all’iniziativa “Guidiamo sobri, guidiamo sicuri”. Per l’area rivolta alla “Vista”, settore storico d’intervento dei Lions, noti in tutto il mondo come “I cavalieri della luce per i non vedenti”, saranno presenti come testimonial due cani guida donati dall’associazione a persone non vedenti. Inoltre ci sarà un’unità mobile che effettuerà screening gratuiti per la maculopatia negli adulti e l’ambliopia per i bambini. Sempre in questa sezione ci saranno i “donatori di voce”, pronti a fornire informazioni sul progetto “Libro parlato” e a simulare letture, mentre altri volontari raccoglieranno occhiali usati da donare a chi ne ha bisogno, ma non se li può permettere. I service “Bambini nel bisogno” e “Colazioni solidali” saranno i protagonisti dello stand riservato alla Lotta alla fame. I progetti “Verde pubblico”, “Missione agenti pulenti, puliamo i monumenti” e “Mani in alto, educhiamo i piccoli all’igiene delle mani”, animeranno invece il padiglione “Ambiente”.

All’interno del villaggio torinese ci sarà anche una quinta area dedicata alla Salute delle donne. “Un modo per festeggiare, oltre al centesimo compleanno dell’associazione, anche i trent’anni dall’ingresso delle donne nel Lions Club International”, spiega Gabriella Gastaldi, Governatore del Distretto 108 Ia1, che comprende i 73 Club del Piemonte Occidentale e della Valle d’Aosta, per un totale di circa 2.400 soci. In quest’area sarà allestito un ambulatorio che offrirà la possibilità di sottoporsi gratuitamente ad elettrocardiogramma e visita cardiologica. Verrà inoltre distribuito un questionario che consentirà di partecipare ad un’indagine epidemiologica, primo tassello del più ampio progetto denominato “Il cuore delle donne”.

Durante la giornata la cittadinanza sarà accompagnata dai volontari Lions lungo un viaggio tra le iniziative più importanti realizzate a favore della comunità. Un percorso che si concluderà alle 18,00 al Conservatorio Giuseppe Verdi, con lo spettacolo di Walter Rolfo, autore e conduttore televisivo, docente universitario ma soprattutto illusionista di fama internazionale: “L’arte di realizzare l’impossibile: 100 anni di successi Lions”, sotto la regia di Alessandro Marrazzo. “Uno spettacolo – precisa il Governatore – che ben rappresenta la storia del Lions Club International. Realizzare l’impossibile è stata la grande sfida vinta dai Lions in questi primi 100 anni, e altrettanto possibili diventeranno le sfide per i prossimi 100 anni”. “I soldi raccolti con lo spettacolo conclude Gabriella Gastaldi saranno utilizzati per lacquisto di un Autorefrattometro, strumento di diagnostica indispensabile per la diagnosi di problematiche visive”.

Rulli di tamburi, giocolieri e artisti di strada il giorno precedente improvviseranno spettacoli lungo le vie del centro, distribuendo inviti al Lions-Day e illustrando il programma di una giornata destinata ad entrare nella storia. 

Scienza ed etica alle prese con le grandi sfide

World 4.0: Scienza ed etica alle prese con le grandi sfide della nuova cultura tecnologica Giovedì 6 aprile 2017, ore 17,30 Salone d’onore, Castello del Valentino, Viale Mattioli 39  

Per il nono anno consecutivo si apre la nuova serie di appuntamenti con le Lectures della Fondazione Caligara per l’Alta Formazione Interdisciplinare con quattro interessanti appuntamenti. Il primo del 2017 è programmato per giovedì 6 aprile alle ore 17,30 nel Salone d’onore del Castello del Valentino (Viale Mattioli, 39 Torino) e sarà tenuto dal Prof. Mario Rasetti – presidente di Isi Foundation (Istituto per l’interscambio scientifico), professore di fisica teorica al Politecnico di Torino e soprattutto tra i massimi esperti mondiali di big data – che illustrerà come i nuovi modelli tecnologici stiano imprimendo una svolta cruciale alla società influenzando gli ambiti della scienza e dell’etica. Secondo il professore “sta prendendo forma quella che sarà la Quinta rivoluzione tecnologica”. I prossimi appuntamenti vedranno protagonisti Aimaro Isola (18 maggio) con una accompagnerà il pubblico in una “passeggiata” metaforica tra le differenti forme di Architettura e Claudio Marazzini – Presidente dell’Accademia della Crusca (29 settembre) – che guiderà i partecipanti in un confronto tra le differenti forme e terminologie della lingua italiana tra passato e presente.

Al Sant’Anna ecco Giulia, il “Ventilatore gentile” per prematuri

All’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino arriva GIULIA, l’innovativo e rivoluzionario “ventilatore gentile” per neonati, soprattutto prematuri. GIULIA è l’ultima nata tra gli strumenti per aiutare la respirazione dei neonati: i suoi sofisticati sistemi riconoscono e rispettano i minimi segnali provenienti dai polmoni di questi fragili bimbi, evitando di ricorrere a mezzi invasivi, quali l’intubazione tracheale. Questa nuova tecnologia non invasiva, che modula autonomamente la respirazione del singolo neonato a seconda della sua respirazione e delle sue necessità, ha come scopo quello di diminuire la gravità delle loro patologie respiratorie e di migliorare il decorso durante il ricovero, con grandi benefici anche sulla loro qualità di vita futura. In questo caso la tecnologia più avanzata è in armonia con la filosofia di assistenza a questi neonati, basata oggi sulla cura dell’ambiente, sulla riduzione dello stress, con un progressivo coinvolgimento attivo della famiglia nelle cure e nell’osservazione del neonato.

Alla Città della Salute di Torino, la Terapia Intensiva neonatale universitaria, diretta dal professor Enrico Bertino, ha adottato GIULIA, promuovendo uno studio multicentrico, primo in Italia, coordinato dai dottori Cresi, Borgione e Coscia, insieme all’inventore, il professor Corrado Moretti dell’Università di Roma. Il miglioramento nella sopravvivenza e nella qualità di vita in adolescenza ed in età adulta dei gravi prematuri che si è verificato negli ultimi decenni è stato determinato dalla straordinaria evoluzione delle tecnologie e dell’organizzazione della loro assistenza, ma anche dalla progressiva diffusione, nell’assistenza di questi neonati, della cosiddetta “medicina personalizzata”, come in questo caso. Questo tipo di approccio è basato sul riconoscimento che questi fragili bambini sono persone con esigenze speciali e differenti. Così come avvenuto nella nutrizione, anche nel campo della ventilazione va “personalizzato” al massimo il sostegno respiratorio dei fragili polmoni di questi bambini. Non si tratta di piccoli numeri: i neonati sotto le 32 settimane di età gestazionale o sotto i 1500 grammi di peso sono circa 6000 all’anno in Italia, 350 in Piemonte e di questi oltre il 70% soffre di problemi respiratori alla nascita. Non solo, oltre il 10% di questi bambini soffre di problemi respiratori dopo la dimissione che possono richiedere ossigenoterapia domiciliare.

Dal 5 (ore 13) al 7 aprile (ore 8,30), presso l’Università del Gusto di Pollenzo (Bra), sede di Slow Food, si svolgerà un Convegno internazionale, organizzato dall’Associazione “Piccoli Passi”, di cui è Presidente il professor Claudio Fabris, che vedrà coinvolti neonatologi, ostetrici, infermieri e genitori. Durante il Convegno l’inventore di GIULIA ed altri grandi esperti nel campo dell’assistenza respiratoria del prematuro si confronteranno su queste nuove sfide nell’assistenzae presenteranno questa innovativa e rivoluzionaria apparecchiatura, premessa per un migliore stato di salute a breve e lungo termine di questi futuri adulti.

 

 

 

 

 

Rifiuti, il porta a porta si estende a nuovi quartieri

Riparte lo sviluppo della raccolta differenziata porta a porta per estendere il servizio ad altri 68mila cittadini. Lo prevede il Piano di lavoro annuale 2017 tra Città di Torino e Amiat spa, approvato dalla Giunta comunale su proposta dell’assessora Stefania Giannuzzi. Il servizio permette di raccogliere separatamente cinque diversi materiali: carta, vetro, plastica, organico e indifferenziato.


A partire dall’autunno prossimo i tre quartieri progressivamente interessati saranno:

San Salvario, tra corso Vittorio Emanuele II, il Po, corso Bramante, il tracciato di ferrovia tra le Circoscrizioni 1 e 8, corso Marconi e corso Massimo d’Azeglio, con circa 26mila nuovi utenti su una superficie di 2,14 kmq.

Vanchiglietta-Borgo Rossini, tra corso Regina Margherita, il Po e corso Regio Parco, circa 3,53 kmq e 24mila abitanti.

– Nello stesso periodo il porta a porta interesserà anche Santa Rita, tra corso Cosenza, corso Siracusa, via Tirreno e via Gorizia, circa 0,9 kmq e 18mila abitanti.

Con questa estensione, la modalità di raccolta porta a porta sarà estesa al 55 per cento dei cittadini torinesi.Il Piano di lavoro 2017 pone dunque al centro dell’attività l’estensione e la promozione della raccolta differenziata. Si prevede, infatti, di attivare azioni di comunicazione per intercettare e implementare il quantitativo di rifiuto da avviare a recupero/riciclo sottraendolo dalla quota di smaltimento, con particolare attenzione al miglioramento dei parametri qualitativi. L’obiettivo principale è superare il 65% di RD in tutti i quartieri entro il 2020, come richiesto dall’Unione europea.

Il piano prevede anche di rimodulare il sistema di raccolta nei mercati rionali con l’obiettivo di ridurre i rifiuti prodotti e massimizzare le raccolte differenziate; un abbattimento della frazione indifferenziata comporterebbe un taglio dei costi di gestione dei rifiuti raccolti. Il progetto sperimentale lanciato su «Porta Palazzo» nel mese di novembre 2016 sta confermando l’intuizione che i mercati sono un ambito pregiato di intervento.Nei mercati è infatti possibile migliorare le raccolte differenziate e attivare politiche di riduzione dei rifiuti; inoltre, sono realtà strategiche per la comunicazione di buone pratiche e di comportamenti virtuosi a tutta la cittadinanza. Complessivamente, i contenuti del Piano mantengono costante il livello di servizio pur operando una riorganizzazione volta alla riduzione dei costi. Gli investimenti in nuovi servizi saranno assorbiti da Amiat, con una parte coperta da contributi già concessi dalla Città Metropolitana.

 

(foto: il Torinese)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nasce l’Accademia dell’Iniziativa Sociale

Il Centro Servizi Vol.To e la SAA – School of Management dell’Università di Torino presenta oggi  alle 11 in conferenza stampa in via Giolitti 21  l’ Accademia dell’Iniziativa Sociale.  

Intervengono Silvio Magliano, presidente del Centro Servizi Vol.To, Davide Caregnato, direttore SAA e Carlo Maiorino, consigliere e ad SAA. “Si tratta – spiegano i promotori – di un esempio di innovazione sociale e tecnologica, che rende il mondo del Terzo Settore un’infrastruttura a servizio del Paese per la costruzione di un modello di sviluppo socio economico che sia sempre più inclusivo, equo, sostenibile. E’  una scuola di alta formazione in cui l’innovazione e la ricerca sono al servizio del Terzo Settore, di conseguenza anche del Volontariato, attraverso una gamma di corsi altamente qualificanti. L’Accademia dell’Iniziativa sociale è frutto della sinergia che da tempo lega il Centro Servizi con la SAA, la scuola di amministrazione aziendale. “Rappresenta una sfida vinta, ovvero la sfida di mettere in stretta sinergia il mondo del profit con quello del non profit. Questo rapporto di confronto e reciproca contaminazione rappresenta una delle sfide più affascinanti (e necessarie) che legano i mondi del profit e le realtà del Terzo Settore”, concludono i promotori.

 

Prima di rottamare, controlliamo se il debito Equitalia è prescritto

Con il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 e successive modificazioni  è ora possibile regolarizzare le pendenze esattoriali, relative a imposte dirette (IRPEF, IRES, IRAP e ADDIZIONALI); IVA (non doganale) e Registro; contributi e premi (INPS, INAIL); multe stradali ( e non derivanti da procedimenti penali) e dove oggetto di specifica adesione anche ai tributi locali. I soggetti beneficiari della rottamazione delle cartelle Equitalia con sconti sanzioni e interessi sono: debitori i cui ruoli sono stati iscritti nel periodo compreso tra il 3 gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2016; debitori che abbiano chiesto una dilazione di pagamento a condizione che abbiano versato le rate dovute dal 1°ottobre 2016 al 31 dicembre 2016; debitori decaduti dalla rateazione prima del 1°ottobre 2016.

La norma prevede il pagamento integrale della parte capitale ( imposta, contributo,premio ecc.) e il discarico di sanzioni, interessi di mora e somme aggiuntive relative alla riscossione (aggi e spese di notifica).  Per le violazioni al codice della strada la rottamazione riguarda i soli interessi. Il contribuente dovrà però avere cura di aderire alla
procedura entro il 21 aprile 2017 salvo ulteriori proroghe. Sarà possibile pagare ratealmente secondo precise modalità:

  • dal 7 novembre 2016 è possibile fare domanda utilizzando l’apposito modulo DA1;
  • entro il 21 aprile 2017 il contribuente potrà presentare la domanda di accesso agli sconti su sanzioni e interessi;
  • entro venerdì 15 dicembre 2017 dovrà essere versato almeno il 70% del debito e pagata la terza rata;
  • entro settembre 2018 dovrà essere concluso il pagamento rateale. La decadenza dalla dilazione si verificherà con l’inadempimento anche solo di una singola rata. La facoltà di definizione può essere esercitata anche dai debitori che hanno già pagato parzialmente le somme dovute, anche a seguito di provvedimenti di dilazione emessi dall’agente della riscossione, purché, rispetto ai piani rateali in essere risultino adempiuti tutti i versamenti con scadenza dal l° ottobre al 31 dicembre 2016. La norma prevede che, ai fini del conteggi, vadano imputati a capitale, oltre alle imposte, anche aggi e interessi (non le sanzioni) già pagati; pertanto potrebbe anche sussistere il caso che il contribuente abbia già corrisposto tutto quanto dovuto pur ancora pendente una rateazione; dovrà però avere cura di attivare la nuova procedura per ottenere l’estinzione. E’ chiaro che coloro che affidano le proprie sorti alla contestazione della prescrizione delle pretese esattoriali non troveranno convenienza nella procedura descritta. Sul punto si deve evidenziare che, con sentenza di Cassazione a Sezioni Unite n. 2339/16 dell’ottobre scorso, la prescrizione di contributi previdenziali ed indirettamente anche di numerose altre pretese quali, ad esempio, le multe stradali viene definitivamente prevista in cinque anni. Una bella notizia tanto attesa, che ci dà un maggiore ambito di respiro nei contenziosi, al fine di far annullare quelle pretese di EQUITALIA più vecchie di 5 anni. Tutto ciò premesso il nostro sommesso consiglio, prima di rottamare, è far controllare l’estratto di ruolo di EQUITALIA al fine di verificare se tutto o parte del debito sia prescritto e, quindi, annullabile.

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Avv. Giuseppe Sbriglio

Adusbef

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011306444

g.sbriglio@gmail.com