ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 591

Zero Robotics Competition in finale a Torino

La competizione tra Scuole superiori di tutto il mondo porterà in città 150 studenti di tutta Europa 

GLI STUDENTI SI SFIDANO A COLPI DI PROGRAMMAZIONE

Aula Magna “G.Agnelli”, Politecnico di Torino, Corso Duca degli Abruzzi 24

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Un torneo tra studenti delle scuole superiori di tutto il mondo che si sfidano nella programmazione degli Spheres, piccoli satelliti sferici ospitati all’interno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La Zero Robotics Competition (http://zerorobotics.mit.edu/), organizzata per l’Europa da Politecnico di Torino, ASI, Università degli studi di Padova, Ufficio scolastico regionale del Piemonte e Rete Robotica a scuola, si concluderà quest’anno proprio al Politecnico, che ospiterà 150 dei ragazzi arrivati in finale, tra i quali anche gli alunni di tre scuole piemontesi. Gli studenti assisteranno in diretta all’ultimo torneo della competizione, che si svolgerà a bordo della Stazione Spaziale Internazionale e in collegamento con il MIT di Boston e con l’Università di Sidney, dove si troveranno per assistere alla finale gli studenti provenienti da Stati Uniti e Australia. La finale torinese è organizzata da Politecnico di Torino insieme ad AMMA, Camera di commercio di Torino, ITS Mobilità sostenibile Aerospazio Meccatronica, Unione Industriale di Torino, Turismo Torino e provincia.

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11 gennaio 2018, ore 13.15 – Il programma:

12.00
Arrivo degli studenti finalisti al Politecnico e visita all’esposizione dei lavori di gruppi di ricerca e team studenteschi in ambito aerospazio (Sala Consiglio di Facoltà)

13.15
Competizione (Aula Magna)
– Saluti istituzionali

– Presentazione degli astronauti della ISS e della missione

– Torneo finale della Zero Robotics Competition

– Premiazione

Arsenale della Pace, il Sermig punta sull’ accoglienza delle donne in difficoltà

di Paolo Pietro Biancone *

 

Si chiama Nuova Accoglienza il primo impegno del 2018 del Sermig –Arsenale per la Pace, Servizio Missionario Giovani, nato a Torino nel 1964 da un’intuizione di Ernesto Olivero, insieme a sua moglie e a un gruppo di amici e che porta soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali e ha realizzato oltre 77 missioni di pace in Paesi in guerra quali Libano, Rwanda, Somalia, Iraq, ex Jugoslavia ecc. Sarà Matteo Baronetto, chef stellato del Ristorante Il Cambio, a sostenere il progetto, preparando una cena per 200 invitati presso il Sermig – Arsenale della Pace, mettendo la sua preziosa competenza a servizio della solidarietà. L’intero incasso sarà utilizzato per portare a termine la nuova struttura recettiva per l’accoglienza di donne in difficoltà che bussano alla porta dell’Arsenale della Pace. Al termine della cena – in programma il 9 febbraio prossimo – si terrà un’Asta solidale con maglie di Juventus, Torino, Inter, Milan. L’accoglienza femminile del Sermig, che nel tempo ha realizzato oltre 3mila interventi di sviluppo nei 5 continenti e vive di giorno in giorno grazie al contributo di migliaia di volontari, è stata aperta nell’ottobre del 1998, registrando oltre 13mila passaggi. Di fronte al crescente numero di donne sole immigrate senza casa e in cerca di un lavoro e italiane in situazioni di precarietà economica, nasce l’esigenza di aprire un’accoglienza notturna femminile che offrisse al maggior numero possibile di donne un’accoglienza in un luogo sicuro, in locali puliti, affinché chi si trova senza casa possa consumare almeno un pasto caldo al giorno, la colazione, usufruire della doccia, della lavanderia e di un posto letto per la notte. “Nel tempo – dicono dal Sermig – il confronto con l’aumento di richieste di accoglienza da parte di donne italiane e immigrate con bisogni complessi, quindi più fragili (incinta, malate, dimesse dai reparti psichiatrici, maltrattate, sfruttate, con bambini) e il desiderio di offrire risposte adeguate e flessibili consone ai reali bisogni delle persone ci ha più volte portato a cambiare i criteri e le modalità di accoglienza. La nostra attenzione si è concentrata in modo particolare su tutte quelle situazioni che, per motivi diversi, non rientrano nei percorsi di tutela dei servizi sociali territoriali”. Attualmente il Sermig è, in grado, di offrire quotidianamente ospitalità a 55 donne sole e/o con bambini negli spazi dell’Arsenale e negli alloggi e strutture esterne. A ciò si aggiungono 24 posti per donne sole o con bambini nella struttura sita all’interno dell’Arsenale della Pace di Torino. Spazi insufficienti, che hanno stimolato nuove ambizioni: il progetto è destinare la ristrutturazione dell’ultimo padiglione dell’ex Arsenale militare assegnatoci a locali per l’accoglienza di donne sole e con bambini in situazione di maggior fragilità, prevedendo di poter offrire ospitalità complessivamente a 37 persone.

Più precisamente:

-ospitalità serale- notturna (16-8.00) a 17 donne sole in stanze da 2, 3, 4, 6 persone, ognuna con servizi;

-ospitalità residenziale a 20 donne sole o con bambini in stanze doppie o al massimo triple dotate di servizi.

Per entrambe le accoglienze sono previsti spazi comuni come la lavanderia, la sala mensa e la sala tv, il soggiorno, una sala giochi per i bambini e un angolo cucina. Lo scopo del servizio di accoglienza che viene offerto tra le mura dell’Arsenale della pace è affiancarsi alla persona che sta vivendo un momento particolarmente delicato e difficile proponendo un intervento costruttivo affinché la precarietà non diventi la normalità di vita.

 

 

*Professore ordinario di economia aziendale e coordinatore del corso di dottorato in Business e Management dell’Università di Torino

 

Basterà un “vaffa” a cambiare la politica?

LA VERSIONE DI GIUSI  di Giusi La Ganga

In questi giorni di avvio della campagna elettorale emerge la difficoltà delle forze politiche, per così dire, istituzionali nel contrastare la propaganda del Movimento 5 Stelle.   Ma emerge ancor di più un’impostazione della polemica, che a me pare sbagliata, inefficace e talora controproducente. Il voto ai 5 Stelle non è, almeno per la maggioranza degli elettori, un voto per un programma di governo o per una classe dirigente qualificata. Può darsi lo possa diventare in futuro, ma, al momento, è essenzialmente un “vaffa” espresso con la scheda elettorale. E il “vaffa” deriva da una sensazione di inadeguatezza della politica tradizionale nel fronteggiare i problemi generati dalle trasformazioni del mondo. Questo si manifesta nell’espressione di tesi aberranti sulla rappresentanza diretta, nella prospettazione di miracolistiche soluzioni, nella promozione di un ceto politico ancor più raccogliticcio e dequalificato di quello della seconda repubblica, nello sbandierare una diversa moralità (questa l’abbiamo già vista), e, infine – ma è la cosa più importante – dando voce alla generazione sotto i 35 anni, a cui si offre, con il reddito di cittadinanza e con una generica prospettiva di rottamazione delle classi dirigenti, la speranza di un futuro migliore. E’ una campagna insidiosa, che si fonda su una miscela di verità e di menzogne, che sfrutta il sentimento diffuso di ostilità alla politica, come se anche la loro non fosse politica. Il centrodestra è più attrezzato a reagire e a contrapporsi, perché è portatore di una pluralità di disegni, anzi di sogni, che possono competere sullo stesso terreno.

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Per una forza di governo di centrosinistra è tutto più difficile, soprattutto quando non sfrutti i tuoi punti di forza e accetti lo stesso terreno di gioco dell’avversario. Ma qui il centrosinistra, e soprattutto il PD, scontano errori antichi. Pensiamo allo slogan “onesti contro disonesti”, che affonda le sue radici nella propaganda comunista dell’altro secolo. Per una nemesi della storia oggi è usato contro coloro che lo usarono a piene mani, contribuendo a distruggere partiti e storie politiche. Oggi quasi mi intenerisco quando ascolto persone perbene (e sono quasi tutte) del PD, sorprendersi per l’uso spregiudicato di intercettazioni telefoniche, di inchieste giudiziarie, di vicende amministrative spesso controverse e di difficile interpretazione. “C’è sempre qualcuno più puro di te, che ti epura”, diceva Pietro Nenni. Pensiamo alla campagna antipolitica. Il confronto con i grillini è del tutto impari. Se tu non ti dai una linea, coerente con i tuoi principi, e la difendi con durezza, l’alternativa è inseguire la demagogia, senza raggiungere mai l’avversario, che è imbattibile. E’ stato così con il finanziamento pubblico dei partiti e dei gruppi parlamentari. Le vergognose degenerazioni hanno fatto diventare il finanziamento pubblico una sorta di male assoluto, portandoci alla situazione di oggi, in cui la politica sembra diventare terreno solo per ricchi, per servi di qualche lobby, o per persone dabbene inconsapevoli di essere espressione di interessi governati altrove. Naturalmente sono le degenerazioni che favoriscono questa ondata. L’idea del mandato parlamentare vincolato e imperativo (tipico dei regimi autoritari) viene riproposto come antidoto al trasformismo senza decenza. E non si ha più il coraggio di difendere principi che sono il fondamento della democrazia liberale.

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Non so se siamo ancora in tempo per organizzare una controffensiva adeguata. Per farlo occorrono persone dotate di credibilità e di autorevolezza, che abbiano uno stile diverso da quello sguaiato che ci aggredisce. Io penso che in politica l’offerta condizioni e dia forma alla domanda. Se offriamo versioni bonsai delle ricette populiste altrui, saremo sempre perdenti. La nostra offerta politica deve valorizzare Gentiloni, Padoan, Calenda, Minniti. So che anche a loro vengono rivolte critiche. E’ normale ed accettabile. Ma sono comunque un modello di azione di governo seria, che rispetta compatibilità e non illude nessuno. Ma il problema del come contrapporsi ai 5 Stelle non riguarda solo il PD, ma anche il neonato movimento dei Liberi ed Uguali.   E qui cadono le braccia. Nell’attuale crisi sociale italiana è legittimo e in teoria sarebbe utile un soggetto politico che provi a modernizzare e a rafforzare la rappresentanza del mondo del lavoro, che ha subito non pochi torti nell’ultimo decennio. Ma questo implica un preciso e radicale distinguo rispetto al populismo. La sinistra storica, di origine marxista, ma non solo, nasce, si sviluppa e diventa egemone proprio contrapponendosi ai movimenti demagogici. Pensare che dopo le elezioni politiche LeU possano porre sullo stesso piano il centrosinistra e i 5 Stelle è assolutamente sconcertante. E’ purtroppo l’ennesimo sintomo di uno sbandamento culturale delle classi dirigenti. Si dice che sia l’elettorato a spingere in quella direzione. Ma si dimentica una lezione fondamentale: i partiti nascono per orientare e formare l’opinione pubblica, non per subirla. E si dimentica altresì che se non poni vincoli e barriere che ti distinguano nettamente, ammetti implicitamente l’utilità di un voto populista. E lì andranno gli elettori.

Boom di presenze sulle montagne piemontesi

Sono numeri importanti quelli registrati tra Natale e l’Epifania nelle località sciistiche piemontesi: i dati raccolti dalla Regione dimostrano che, nonostante gli ultimi giorni caratterizzati in alcune zone dal maltempo, il tasso di occupazione registrato dagli albergatori è stato sempre alto, con picchi di tutto esaurito soprattutto in corrispondenza del week end di Capodanno

In provincia di Torino il tasso di occupazione delle camere alberghiere in particolare in alta Valsusa e in val Chisone è stato per tutto il periodo tra il 95 e il 100% a Capodanno, grazie anche alle manifestazioni organizzate: spettacoli pirotecnici sulle piste di Sestriere, mentre a Bardonecchia la Wave Experience ha organizzato nel villaggio olimpico feste, attività e aperitivi sulle piste. Nell’area del Gran Paradiso, invece, i risultati migliori si sono registrati nel week end di Capodanno, con un’occupazione media dell’81%.

Molto positivo anche il bilancio delle valli del Cuneese: l’afflusso di turisti e sciatori è stato molto positivo, con un tasso di occupazione quasi sempre intorno al 90%, grazie anche all’apertura anticipata di alcuni impianti sciistici. Per la notte di San Silvestro diverse località hanno registrato il tutto esaurito, grazie anche agli eventi realizzati, come il il Capodanno di Prato Nevoso nel Mondolè Ski, con lo spettacolo pirotecnico “Light on snow” e dj set, e quello in piazza a Limone Piemonte, con musica e animazione nel centro storico. In crescita le presenze sulle piste: +16,5% per il comprensorio Riserva Bianca a Limone Piemonte e + 30% ad Artesina (dati aggiornati al 2 gennaio).

In provincia di Biella, l’Oasi Zegna ha visto un significativo aumento degli skipass venduti: 4000 dal 23 dicembre al 5 gennaio, con una crescita quasi del 50% rispetto al 2016. Un dato estremamente positivo reso possibile dal maggior numero di piste aperte. Buono il numero di presenze anche a Oropa, in particolare per il veglione di Capodanno.

Segnali di crescita nel territorio del Distretto dei laghi e della Val d’Ossola: +10% di presenze sugli impianti di San Domenico, positivi e in linea con la stagione 2016-17, invece, quelle di Macucgnaga, Domobianca e San Domenico di Varzo. Nelle ultime due stazioni, boom di sciatori per le aperture delle piste da sci in notturna.

Risultati favorevoli pure in Valsesia: ad Alagna tutti gli albergatori hanno registrato ottime presenze per l’intero periodo natalizio, anche fino al 100%; stazionari i passaggi sugli impianti di Monterosa Ski. A Scopello e Alpe di Mera presenze in aumento dopo Capodanno e una media di 1200 passaggi al giorno sulle piste, in aumento rispetto al 2016.

Ecco allora che l’analisi di questi dati consente ad Antonella Parigi, assessora alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, di commentare che “la montagna invernale si conferma ancora una volta un fattore fondamentale di attrazione per il nostro turismo. E’ un settore per il quale abbiamo messo in campo numerose azioni, dalla modifica della legge regionale 2/2009 ai fondi per la sicurezza e l’innevamento, nonché diversi investimenti, a partire dai 24,5 milioni di euro per gli impianti. Un impegno straordinario che dimostra quanto la Regione consideri la montagna invernale strategica per lo sviluppo del Piemonte”.

 

GG – www.regione.piemonte.it

Per l’influenza 330 posti letto in più negli ospedali

Sono stati attivati negli ospedali di Torino e dell’area metropolitana torinese nuovi 330 posti letto per contrastare il picco influenzale. Al momento nei pronto soccorso la situazione  è sotto controllo, ma non manca qualche criticità. Le aziende sanitarie hanno avviato i propri piani tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, mettendo a disposizione i posti letto supplementari, tenendo conto dei posti recuperati dai reparti meno utilizzati nel periodo, e di quelli attivati in strutture di lungodegenza e Rsa.

L’agenda di Cascina Roccafranca

Ecco il programma delle manifestazioni e dei prossimi appuntamenti che si terranno presso il centro culturale  

Le iniziative, le attività e i progetti che si realizzano nel centro culturale e sociale Cascina Roccafranca sono realizzate in collaborazione con il Comune di Torino e con il sostegno della Compagnia di San Paolo.

 

Il programma:

Martedì 9 gennaio ore 14.30 – incubatore
Socrem. 
Sportello di consulenza gratuito sulla cremazione. A cura della Società per la Cremazione di Torino

Martedì 9 gennaio ore 18 – incubatore
Sportello gratuito sui problemi di relazione cane-padrone 
dove incontrare esperti educatori dell’APNEC (Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili). Su prenotazione 011 01136250. A cura del gruppo Animalincittà

Venerdì 12 gennaio ore 17 – laboratorio
Piddy. 
Sportello di consulenza gratuito sui DSA – disturbi specifici dell’apprendimento. A cura dell’AID (Associazione Italiana Dislessia)

Sabato 13 gennaio dalle ore 10 /16 – salone
Seminario “Uomo <-> Donna: si nasce e si diventa.” Seminario sul’identità di genere e la sessualità con particolare riguardo al tema della transessualità. A cura del gruppo Aequalis

Dal 18 gennaio al 6 febbraio – galleria
Giornata della Memoria 2018: Ravensbrück tra scrittura e fotografia.
Dalle memorie di Lidia Beccaria Rolfi alle immagini di oggi. Mostra fotografica sulla deportazione femminile con immagini di Renzo Carboni, in collaborazione con l’A.N.E.D. di Torino (Associazione Nazionale Ex Deportati)

Giovedì 18 gennaio ore 20.45 – galleria
Giornata della Memoria 2018: Inaugurazione della mostra fotografica “Ravensbrück tra scrittura e fotografia” di Renzo Carboni. Presentazione degli elaborati degli studenti dell’I.I.S. Majorana di Torino, classi VB e VC, che hanno lavorato al Progetto Ravensbrück. Intervengono Aldo Rolfi, Lucio Monaco e l’autore della mostra Renzo Carboni

Venerdi 19 gennaio ore 18.30 – galleria
Per il progetto Leggermente Roberto Casati presenta il libro “La lezione del freddo” ed. Einaudi in collaborazione con Ester Armanino. A cura del gruppo di lettura Sportidea Caleidos

Venerdì 19 gennaio ore 21 – salone
Lettura scenica “La dama sciocca” di Lope De Vega. A cura di L.Bocchio e della Compagnia Helios

Sabato 20 gennaio ore 10 – galleria
Conferenza “Mirafiori e Mirafieri. Chi eravamo e chi siamo”. A cura di CAUS – Centro Arti umoristiche e Satiriche

 

Sabato 20 gennaio ore 10 – ludoteca
Corso di manovre di disostruzione adulta e pediatrica.
Gratuito per genitori, parenti, operatori scolastici e socio-sanitari. Necessaria l’iscrizione tramite il sito www.russograziablsd.altervista.org

Sabato 20 gennaio ore 15 – bottega consumo
Laboratorio delle emozioni: la tristezza. 
Laboratorio per bimbi 6-12 anni. La tristezza è come un fiore che appassisce: lascia sempre il germoglio per qualcosa di nuovo e grande. Le emozioni aiutano a trovare la bellezza, anche dove nessun altro le vede, anche quando c’è Tristezza! A cura dell’associazione EssereUmani. Necessaria iscrizione: 01101136250, inforoccafranca@comune.torino.it

Domenica 21 gennaio ore 10 – ludoteca
Per la rassegna Leggermente in famiglia, laboratorio di lettura gratuito per bambini da 2 a 5 anni e, per chi lo desidera, a seguire brunch. Per informazioni e prenotazione (necessaria per laboratorio e brunch): 01101136250, inforoccafranca@comune.torino.it

Domenica 21 gennaio ore 21 – galleria
Giornata della Memoria 2018: Proiezione del film KAPÒ”. Straordinario capolavoro di Gillo Pontecorvo. A cura del Gruppo Roccafranca Film

Giovedì 25 gennaio ore 18 – salone delle feste
Per il progetto Leggermente Angelo Ferracuti presenta il libro “Andare, camminare, lavorare” ed. Feltrinelli. A cura del gruppo di lettura dell’Ecomuseo.

Giovedì 25 gennaio ore 21 – galleria
Giornata della Memoria 2018: “Restare Umani”. Spettacolo/Reading
Storie di persone che vivendo nell’inferno della guerra e dei campi di sterminio non hanno dimenticato la propria umanità e il diritto di tutti alla vita e alla dignità. A cura del gruppo Dizione e Teatro di Spazio Donne Cascina Roccafranca, coordinato da Anna Abate, in collaborazione con Paolo Forsennati

Venerdì 26 gennaio ore 20.45 – galleria
Viaggiatori in poltrona. 
“West Canada: un universo verde/blu”. A cura di Mauro Avidano. Sportidea Caleidos

Sabato 27 gennaio ore 10 – incubatore
Sportello gratuito sui problemi di relazione cane-padrone 
dove incontrare esperti educatori dell’APNEC (Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili). Su prenotazione 011 01136250. A cura del gruppo Animalincittà

Sabato 27 gennaio ore 15 – bottega consumo
Luci e lucine del nuovo anno
. Laboratorio per bimbi 6-12 anni. Un laboratorio di storie e luci: una storia raccontata e la creazione di una piccola lanterna da appendere a casa, piena di storie. A cura dell’associazione Pentesilea. Necessaria iscrizione: 01101136250, inforoccafranca@comune.torino.it

Giovedì 01 febbraio ore 21 – galleria
India – Altopiano del Deccan
. Con Marco Ortalda. A cura dell’Angolo dell’Avventura di Torino

Domenica 04 febbraio ore 9.30 /16.30 – galleria
Una Babele di Semi. Sesta edizione della giornata di scambio di semi autoprodotti, marze, bulbi, paste madri e saperi. A cura di Asci Piemonte. Per info e prenotazioni ascipiemonte@gmail.com

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Tutte le iniziative sono ad ingresso libero,salvo dove indicato, fino ad esaurimento posti

INFO: Cascina Roccafranca – via Rubino 45 – Torino – tel. 011.01136250
inforoccafranca@comune.torino.itwww.cascinaroccafranca.it

Al voto, al voto!

La legislatura si è appena conclusa, ma non ha convinto nessuno e il 4 marzo si andrà alle nuove elezioni con una legge elettorale né avvincente e né convincente. La campagna elettorale non è ancora iniziata, ma già si registrano, da tutte le parti, episodi tesi allo sfascio e non a ricostruire un Paese vecchio, sfiduciato e destinato all’estinzione se non ci si dedicherà maggiormente alle cose serie e non soltanto all’apparire, alla polemica e al gioco di tutti contro tutto/i. In questa scia si inserisce la “vicenda” del direttore del “Fatto quotidiano”, Marco Travaglio, che scrive su Twitter: “la legislatura che sta per essere sciolta (si spera nell’acido) è stata una delle peggiori della storia repubblicana“. La parola “acido” a Lucia Annibali fa ancora ribollire il sangue nelle vene. Purtroppo la donna con l’acido è stata sfregiata dal suo ex e risponde così a Travaglio: “chi, come me, per sua sfortuna, ha conosciuto gli effetti dell’acido, si augura invece che questo non debba mai accadere a nessuno, nemmeno per scherzo“. La parola alquanto “colorita” ovviamente è scappata di mano e, si sa, i twitt sono un “cinguettio” (è la traduzione della parola dall’inglese) più veloce della luce e il danno è stato fatto, anche se inconsapevolmente.

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Ma anche chi vi scrive ritiene che la legislatura passata sia stata pessima, ma pure le precedenti hanno lasciato molto a desiderare; rimane il fatto che l’uso di tale parola era fuori luogo. La Annibali (collaboratrice del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi in progetti contro la violenza sulle donne) ha ricevuto anche il sostegno del segretario del Pd Matteo Renzi che ha scritto, sempre su Twitter, il suo messaggio: “un abbraccio affettuoso a Lucia Annibali, donna coraggiosa e libera”. Noi pensiamo che il dolore nel corpo e nell’anima di Lucia rimarranno indelebili per sempre, ma siamo anche convinti che il messaggio di solidarietà Matteo Renzi glielo poteva mandare in privato, senza diffonderlo sulla rete, così aumentando la polemica sulla frase. Siamo all’inizio dell’anno e vediamo che cosa ci ha regalato la fine di quello appena passato. Oltre agli aumenti di luce e gas, multe volute dai comuni e autostrade che significa che, a cascata, ci saranno anche quelle dei prezzi, visto che le nostre merci viaggiano, per la maggior parte, su gomma. Chissà perché autostrade ci fa venire in mente ponti e tanto per citarne qualcuno, quello di Fossano, che dopo essere stato riparato, a seguito di un parziale crollo, è chiuso al traffico da otto mesi; sempre in provincia di Cuneo, quello di Pollenzo (Bra) che collega il Roero alle Langhe e viene “monitorato” dalla Provincia perché ha qualche problemino strutturale, così come quello di Campetto nel territorio di 4 comuni ( Bosia-Borgomale-Castino -Rocchetta Belbo) che fa registrare un notevole traffico di Tir che vanno anche in Liguria. Detto questo, basterebbe? ebbene no, c’è un medico campano che esercita nelle Langhe come medico della “Mutua”, ma fa il part-time, suddividendo il suo tempo tra Langhe e Campania. Volendo sorvolare, non citiamo la scuola che non sta meglio.

 

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Ma se volete un’altra cattiva notizia, di cui quasi nessuno parla, il “Fiscal compact” ( vuol dire semplicemente obbligo di pareggio di bilancio, Ndr). Le parole inglesi, fanno meno paura, ma rinnovarne una sintesi sul suo significato giova: Il fiscal compact è voluto dal Trattato sull’Unione economica e riguarda le nuove regole comunitarie sulla disciplina di bilancio per gli Stati membri dell’Eurozona. A dire il vero, non un vero Trattato, ma un Regolamento voluto dalla Germania che modifica una norma di carattere superiore che quindi sarebbe illegittima. L’obiettivo   era quello di tendere al risanamento dei debiti degli Stati e mantenere sostenibili, nel medio e nel lungo periodo, le finanze pubbliche. Che cosa sia significato pareggio di bilancio in questo periodo di crisi è sotto gli occhi di tutti. Le sanzioni quasi automatiche da parte del Consiglio europeo, la riduzione del debito pubblico sotto il 60% del Pil e nuovi poteri della Corte di giustizia dell’Unione europea hanno fatto il resto con risultati contrari ed opposti al voluto. Il nuovo anno ci porterà anche la discussione, in ambito europeo,   della Direttiva Junker che bisognerebbe andare a discutere per evitare effetti perniciosi come lo sono stati altri   provvedimenti dell’Unione Europea. L’altra parola inglese per capire la nuova direttiva è il termine “Governance”; sarà un nuovo accordo per governare in “condivisione” l’Unione Europea con nuova cessione di sovranità da parte di Roma che andrà agli incontri nel modo peggiore, quello in cui sarà più in crisi, perché in campagna elettorale. Mentre Francia e Germania, che non sono senza problemi, li affronteranno, al solito, meglio di noi. Infatti i titoli spazzatura cosiddetti “Level 3”, cioè i derivati senza valore   sono soprattutto nei bilanci delle grandi banche tedesche e francesi. Le soluzioni per la nuova Governance, per rilanciare l’Unione, spaziano dalla Web Tax da far pagare ai colossi a quella della Carbon o Energy Tax. Noi ci permettiamo di aggiungere un sogno: far pagare le stesse tasse nei vari Paesi, senza privilegiare Irlanda e via di seguito, perché i Paradisi fiscali non sono solo nei Caraibi.

 

Tommaso Lo Russo

 

Giornata della Memoria, le iniziative del Comitato Resistenza e Costituzione

IL PROGRAMMA

Giovedì , 11 gennaio 2018

Orario: 12.00 | Sala delle Bandiere di Palazzo Lascaris (via Alfieri,15 – Torino)

Conferenza Stampa per presentazione del programma di pose delle Pietre d’Inciampo  2018.

Le pietre di inciampo (Stolpersteine) sono un monumento diffuso e partecipato ideato e realizzato dall’artista tedesco Gunter Demnig per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista. L’artista produce piccole targhe di ottone poste su cubetti della dimensione dei porfidi delle pavimentazioni stradali, che sono poi incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima. Le incisioni delle pietre riportano il nome della persona deportata, l’anno di nascita, la data e il luogo dell’arresto, della deportazione e della morte. Fino ad oggi sono state installate più di 50.000 pietre in tutta Europa. Dal 2015, anche Torino ha accolto gli Stolpersteine di Gunter Demnig. Giunto alla quarta edizione, il progetto Pietre d’inciampo (che solo a Torino, fino allo scorso anno, ha visto la collocazione di 85 installazioni sul territorio cittadino) si allargherà a tutto il Piemonte. Alla Conferenza stampa, con il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti, delegato al Comitato Resistenza e Costituzione, e il  Direttore del Museo Diffuso della Resistenza di Torino,Guido Vaglio, parteciperanno il presidente della Comunità Ebraica di Torino Dario Disegni, il Presidente della Fondazione “Polo del ‘900” Sergio Soave, la direttrice del Goethe-Institut Turin Roberta Canu, la Presidente dell’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) di Torino Susanna Maruffi. Saranno presenti gli amministratori dei comuni che ospiteranno, nelle varie province piemontesi, la posa delle pietre d’inciampo.

 

Giovedì, 18 gennaio 2018

orario: 09.00/11.30| differenti luoghi di Torino

Pietre d’Inciampo Torino

Per il quarto anno consecutivo, l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Torino per installare otto “Pietre d’inciampo”, dedicate ad altrettante persone deportate dalla nostra città, che si aggiungeranno altre oltre ottanta già presenti in tutte le circoscrizioni cittadine. Anche quest’anno, dieci scuole torinesi partecipano a un percorso didattico collegato alle Pietre di Inciampo i cui esiti saranno presentati al Polo del ‘900 nel febbraio 2018. A cura di: Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà; Comunità Ebraica di Torino; ANED-Associazione ex Deportati; Goethe-Institut Turin. Con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione e della Fondazione CRT.

 

Giovedì, 18 gennaio 2018

ore 17.00| Polo del ‘900, Sala conferenze, Palazzo San Celso, Corso Valdocco 4/A

In occasione della posa della pietra d’inciampo al Generale Balbo Bertone di Breme, prima a Torino dedicata ad un internato militare ( in collaborazione con l’Anei, l’Istoreto, Ancr, Aned) le vicende degli IMI saranno ricordate attraverso la presentazione del volume di Antonella Bartolo Colaleo,“Matite sbriciolate”, (Gaidano&Matta edizioni). Ne discute con l’autrice Cristian Pecchenino. Coordina il Generale Franco Cravarezza. Seguirà la proiezione del documentario “Ritorno a casa. Pescantina 1945, dalla deportazione all’accoglienza” di Dario Dalla Mura e Elena Peloso, 2016, 44’; il film sarà presentato dagli autori. A cura di: Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, Associazione nazionale ex internati (Anei), Consiglio Regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione, Associazione nazionale ex deportati politici (Aned), Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”.Ingresso libero

 

Venerdì,19 gennaio 2018 – ore 21.00 – Sabato, 20 gennaio 2018 – ore 10.00

 Polo del ‘900, Sala ‘900, Palazzo San Daniele, Via del Carmine 14. Spettacolo teatrale “Io non mi chiamo Miriam”. A cura della Fondazione Polo del ‘900 in collaborazione con Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, l’Associazione Liberi pensatori Paul Valery  e Piemonte dal Vivo. Tratto dall’omonimo libro di Majgull Axelsson ( Iperborea,2016). Malika, il vero nome della protagonista, svela alla propria famiglia di non essere ebrea, ma di essere stata internata prima ad Auschwitz e poi a Ravensbrück come rom. Aveva sottratto i vestiti a Miriam, una ragazza ebrea morta durante il viaggio verso Auschwitz. Una volta riacquistata la libertà, Malika trova rifugio in Svezia dove scopre con dolore che i rom non sono ben accetti e sceglie di essere per tutti e per sempre Miriam. A rivestire i panni di Miriam sarà una delle grandi Signore del teatro italiano, Annamaria Guarnieri, insieme a Stefania Rosso e Daniela Vassallo. Lo spettacolo avrà l’accompagnamento musicale di due strumentisti cui spetterà il compito, sotto la guida di Matteo Castellan, di eseguire dal vivo le note del celebre “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messianen. Al termine dello spettacolo, seguirà in entrambe le date un incontro con le attrici e l’autrice del libro, la svedese Majguill Axelsson. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Info: reception@polodel900.it La replica dello spettacolo di sabato 20 gennaio, alle ore 10.oo, sempre al Polo del ‘900 – Sala ‘900, Palazzo San Daniele – è riservata alle scuole, con prenotazione obbligatoria:didattica@polodel900.it.

 

mercoledì , 24 gennaio 2018

ore 09.30/13.00 | Aula Magna Cavallerizza Reale – via Giuseppe Verdi 9 – Torino.

Convegno, ”Lo sterminio dimenticato”. A cura del Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte, Università degli Studi di Torino, Servizio LGBT della Città di Torino. Ingresso libero. Il convegno, condotto da Silvano Bertalot, ha come scopo quello di approfondire, attraverso gli esperti (Lorenzo Benadusi, Melania De Leo, Giovanni Dall’Orto, Claudio Vercelli), la dimensione storiografica della persecuzione e deportazione degli omosessuali nell’Europa del fascismo e del nazismo, con attenzione al caso italiano. Di rilievo sarà la partecipazione (in collegamento video) dell’ultima sopravvissuta italiana: Lucy, Luciano, classe 1924, dapprima bambino inquieto della provincia piemontese, poi adolescente “diverso” nella Bologna fascista e infine deportato a Dachau. 175” è il numero del paragrafo per cui migliaia e migliaia di persone omosessuali nella Germania nazista subirono arresti, punizioni, deportazioni nei campi di concentramento. Il paragrafo 175 era un articolo del codice penale tedesco risalente al 1871 che recitava “La fornicazione contro natura, cioè tra persone di sesso maschile ovvero tra esseri umani ed animali, è punita con la reclusione; può essere emessa anche una sentenza di interdizione dai diritti civili.” Nel 1935, con l’ascesa al potere dei nazisti, venne inasprito, prevedendo una punizione per qualsiasi “atto osceno” tra due uomini, incluse anche le “fantasie omosessuali”. Le pene vennero inoltre raddoppiate, passando da 5 a 10 annidi carcere. Dopo la sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale, il paragrafo non venne abrogato. Ritornato alla vecchia versione nella Germania Est di influenza sovietica, per poi essere ulteriormente ridimensionato nel 1968 e abolito nel 1988, rimarrà in vigore nella Germania Ovest fino al 1994, per scomparire definitivamente con la riunificazione delle due Germanie. Nel 2000 il governo tedesco chiese pubblicamente scusaagli omosessuali per quanto subito a causa del paragrafo 175. Già dal 1933 iniziarono le prime deportazioni di persone omosessuali nei campi di concentramento dove portavano sulla divisa un triangolo rosa. Venne istituito un vero e proprio reparto per combattere l’omosessualità. Una volta raccolte le “liste rosa“,le persone venivano identificate e punite. 100 mila è il numero di persone arrestateper violazione del paragrafo 175 in Germania dal 1933 al 1945. Un numero di persone ‐ stimabile fra 10 mila 15 mila ‐ fu internato nei campi di concentramento. Morironotra le 6.000 e le 9.000 persone. “90”è il numero intorno a cui si aggirano le condanne al confino per omosessualità tra il 1936 e il1939 nell’Italia fascista. Seppur l’omosessualità non fosse esplicitamente punita dal codice penale italiano, diverse decine di omosessuali vennero allontanate dalla vita comune e inviate sulleisole Tremiti o a Ustica. Per molti altri gay invece vennero adottate punizioni corporali,ammonizioni e/o licenziamenti dai pubblici uffici.

 

Mercoledì, 24 gennaio 2018

ore 10.00 | Sala Proiezioni del Polo del ‘900 – Palazzo San Celso – Corso Valdocco 4 –

Torino. Inizio della rassegna per le scuole “Cineteca della Deportazione”, con la presentazione e proiezione film: “Jona che visse nella balena” di Roberto Faenza,1993, 90’. Presenta il film Matteo Pollone (Università di Torino). Le altre proiezioni avverranno – alla stessa ora, nella medesima sala – i seguenti giorni: Giovedì 25 gennaio , “Il diario di Anna Frank”, di George Stevens, 1959,154′. Presenta il film Elena Ottolenghi, costretta, da adolescente, a nascondersi per sfuggire alla cattura e alla deportazione come ebrea; Martedì 30 gennaio, “Monsieur Batignole”, di Gérard Jugnot, 2002, 100’. Presenta il film Bruno Maida , storico, dell’Università di Torino; Mercoledì 31 gennaio“Ogni cosa è illuminata”, di Liev Schreiber, 2005, 105’.Presenta il film Matteo Pollone, dell’Università di Torino.

La rassegna cinematografica è a cura dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese.

Ingresso libero su prenotazione. Info: ancr.didattica@gmail.com – tel. 011 4380111 – 011 4338697

 

Sabato, 27 gennaio 2018

 

ore 21.00 | Salone Concerti Conservatorio G. Verdi – piazza Bodoni 6 – Torino

Concerto-spettacolo nell’ambito delle Serate Musicali del Conservatorio: “La Musica dei

Giusti”. Rappresentazione musicale e drammaturgia di dieci figure di Giusti fra le Nazioni: Perrone, Hosenfeld, Perlasca, i coniugi Petrauskas, Schindler, Angela, Bartali, Von Einem e Wallenberg.

A cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino in collaborazione con il Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato Resistenza e Costituzione, la Comunità Ebraica di Torino,l’Istoreto e il Centro Internazionale di Studi Primo Levi. Le figure dei Giusti tra le Nazioni sono uomini e donne non ebrei che hanno contribuito a salvare vite di donne, bambini e uomini ebrei. In Israele, dal 1963, lo, Yad Vashem esamina i documenti relativi a questi personaggi e li dichiara Giusti tra le Nazioni piantando un albero sulla collina dello Yad Vashem per ricordarli. Ingresso libero. Info: www.conservatoriotorino.gov.it – claudio.voghera@conservatoriotorino.eu

 

 

domenica , 28 gennaio 2018

 

ore 11.00 | Fondazione Merz – via Limone 24 – Torino

Concerto, ”Lo sterminio dimenticato – Matinée Musicale”. A cura del Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte e Fondazione Merz.

Verrà proposta l’esecuzione integrale del “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messiaen”, la struggente composizione concepita dal musicista francese durante la permanenza nel campo di concentramento Stalag VIII-A di Görlitz, al confine Sud-Ovest della Polonia. La matinée musicale presso la Fondazione Merz, sarà un momento di grande emozione, considerato che Il Quatuor pour la fin du Temps (o, in italiano, Quartetto per la fine del Tempo) è considerato uno dei più alti esempi di musica cameristica del ventesimo secolo, eseguita per la prima volta in prigionia nel campo di concentramento di Görlitz e, quindi, fortemente simbolica. Ingresso libero con prenotazione gradita

info: segreteria@torinopride.it

Ennova cerca 500 tecnici specializzati

Ennova, presente sulla piattaforma Elite, cerca 500 tecnici specializzati sul territorio nazionale. Il piano di assunzioni dell’azienda nata nel 2011 nell’incubatore I3 del Politecnico di Torino, con un fatturato di oltre 30 milioni di euro, fa parte dell’ innovativo progetto di assistenza per le imprese che vogliono affrontare la Digital Transformation. Avvalendosi di una piattaforma tecnologica declinata su una macchina operativa di natura industriale  con oltre 4 milioni di interventi all’anno, i tecnici di Ennova sono in grado di intervenire sulla rete e su tutti i dispositivi digitali del cliente. Il  piano di sviluppo  prevede l’inserimento nei prossimi mesi di 500 tecnici per completare l’organico. Si cercano candidati per le attività legate agli impianti di telecomunicazione dei clienti consumer e business, dall’installazione alla configurazione delle reti, all’assistenza tecnica dei dispositivi digitali.

Metro Cascine Vica, Appendino: “Arrivano i fondi”

“Il 2018 inizia con una buona notizia per la Città di Torino“. Così la sindaca Chiara Appendino annuncia su Facebook che  “Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha stanziato nuove risorse per le linee metropolitane. Di queste, 223 milioni sono destinati a Torino per il completamento della linea 1 e la sua estensione fino a Cascine Vica”. “Gli stessi fondi permetteranno inoltre l’acquisto di nuovi tram per 75 milioni, – aggiunge la prima cittadina – che andranno a rinnovare il parco mezzi attualmente circolante. Si tratta di un’iniziativa di cui il nostro sistema di trasporto pubblico aveva bisogno, come molti di voi sanno. Non possiamo che dirci soddisfatti di questo risultato. Ci tengo a ringraziare il Ministro Graziano Delrio, gli uffici del Ministero, l’Assessora ai trasporti della Città di Torino, Maria Lapietra e quanti vi hanno contribuito”.