ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 496

Spazi pubblici più belli e più vivi con il progetto Co-City

Nei giorni scorsi la Giunta comunale, su proposta dell’Assessore alle Periferie, Marco Giusta, ha approvato una serie di prese d’atto dei patti di collaborazione approvati dei Consigli di Circoscrizione per la cura, l’animazione e la gestione di alcuni spazi pubblici cittadini previsti dal progetto CO-CITY.

“Sono molto orgoglioso della stipula di questi nuovi patti che consentono sempre di più di colorare il territorio cittadino di esperienze positive di collaborazione tra l’Amministrazione e il tessuto sociale. Ringrazio gli uffici per il lavoro svolto e i soggetti civici che si sono fatti avanti per proporre i loro progetti”. Sottolinea l’Assessore Marco Giusta.

In collaborazione con l’Associazione donne per la difesa della società civile, “Mais” e il Movimento per l’autosviluppo, l’interscambio e la solidarietà e amici di “Mais” il giardino interno dell’ ex sede della Circoscrizione 8 in via Campana 32 vedrà la nascita di laboratori in giardino, letture en plain air; iniziative di agricoltura sociale per coinvolgere soggetti deboli e svantaggiati segnalati dai servizi sociali territoriali, laboratori di agricoltura urbana per le bambine, i bambini, le ragazze, i ragazzi e i genitori; nonché attività di floricoltura e orticoltura aperte ai residenti della circoscrizione.

Sempre nella Circoscrizione 8, dell’area verde del “Giardino Cristino” in via Madama Cristina 138/A si prenderanno cura le cooperative sociali “Crescere insieme” e “Il sogno di una cosa Onlus” ed anche un gruppo informale di cittadini. Il patto di collaborazione prevede in questo caso la cura del verde, la piccola manutenzione, attività di orto/giardinaggio, didattiche/formative e la realizzazione di piccoli manufatti in collaborazione con il laboratorio R.A.F diurna.

Nel giardino “Lucento” in via Oglianico (Circoscrizione 5) verranno piantumate nuove piante e fiori colorati. Un gruppo di residenti effettuerà una più attenta cura del verde pubblico, grazie alle varie attività di pulizia del giardino e ad azioni di piccola manutenzione.

Il circolo “DaGiau” e l’Associazione “1+nel mondo” invece si prenderanno cura del tratto di pista ciclabile Colonnetti Vallere compreso tra via Artom e il confine con il Comune di Moncalieri (Circoscrizione 2). Lì le azioni che verranno messe in pratica saranno la cura e la piccola manutenzione della pista ciclabile, la gestione dell’area verde di sosta, nonché un attento monitoraggio e la conseguente segnalazione di eventuali danneggiamenti, atti di vandalismo, le eventuali criticità e l’uso improprio dell’area.

Lo spazio pubblico compreso tra l’area commerciale coperta di via Plava, i portici e la piastra sportiva di tra via Negarville e le rispettive aree verdi adiacenti tra cui il giardino pubblico “Emilio Pugno” (Circoscrizione 2) verrà presa in carico dalle associazioni AICS e ARIS. Le azioni e gli interventi prevedono: l’animazione sociale in quegli spazi, la cura e la piccola manutenzione dell’area verde adiacente i portici di via Negarville 8/48bis, infine la valorizzazione degli interventi appena cobnclusi effettuati dalla Città grazie al progetto AxTO.

Cos’è Co-City

E’ lo strumento grazie al quale s’intende governare la co-progettazione e la gestione condivisa delle attività, la nascita di nuove imprese di comunità e la riqualificazione di edifici e spazi pubblici. I patti di collaborazione sono previsti dal Regolamento Beni Comuni della Città di Torino.

Tre gli ambiti in cui si sviluppano i patti di CO-CITY:

A. Edifici in disuso, messi a disposizione dalla Città, per interventi di riqualificazione e per la realizzazione di nuovi servizi e attività;
B. luoghi di presidio pubblico (scuole, servizi socio-assistenziali, spazi culturali, etc.) che presentano un potenziale di utilizzo superiore rispetto a quello attuale;
C. cura e uso condiviso di spazi pubblici, aree verdi, strutture sottoutilizzate, anche su proposta dei cittadini.

 

(rag)- www.comune.torino.it

Come fare un lascito testamentario

13 settembre 2019 Giornata Internazionale del Lascito Solidale
CONSIGLIO NOTARILE DI TORINO, INCONTRO PUBBLICO
PER SPIEGARE COME FARE UN LASCITO TESTAMENTARIO
Torino, Via Bertola 40 – dalle ore 16 alle ore 19

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Non occorre essere personaggi famosi o milionari per dare il proprio sostegno
alle buone cause. È sempre più frequente che le persone “comuni” con un piccolo gesto decidano di lasciare
un segno anche quando non ci saranno più. Come farlo senza intaccare i diritti dei propri familiari all’eredità?
Per diffondere la cultura del lascito solidale, il Consiglio Nazionale del Notariato e il Comitato Testamento
Solidale, promuovono il 13 settembre 2019, in occasione della Giornata Internazionale dei Lasciti
Solidali, incontri informativi in tutta Italia sui lasciti testamentari e sui lasciti solidali.
A TORINO l’incontro organizzato dal Consiglio Notarile, in collaborazione con i rappresentati delle
Associazioni non profit si terrà presso la sede del Consiglio Notarile, Via Bertola n. 40 – dalle ore 16:00
alle 19:00 con la partecipazione di notai.
Secondo lo studio GFK Italia per il Comitato Testamento Solidale 4 italiani su 10 dichiarano di sapere cos’è il
testamento solidale, ma rispetto agli altri Paesi europei – dove il lascito è più diffuso – c’è ancora un gap
culturale da colmare. Oggi sono oltre 1 milione gli over 50 che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un
“lascito solidale”. Una platea che sembra destinata ad estendersi – coinvolgendo anche i giovani sempre più
attenti alle tematiche del sociale – a oltre i 3 milioni registrando una crescita del 15% di questa forma di
beneficenza.
Ed è proprio con l’obiettivo di sviluppare anche in Italia – così come accade già da diversi anni nei Paesi
anglosassoni – la cultura del lascito solidale, che dal 2012 Il Consiglio Nazionale del Notariato ha offerto il
proprio contributo tecnico e patrocinio alle iniziative promosse dal Comitato “Testamento Solidale”.
E’ importante pianificare la propria successione per disporre dei propri beni in sicurezza e lo si può fare
anche per aiutare gli altri anche quando non ci saremo più. “Fare un lascito, infatti, non significa ledere i
diritti intangibili dei propri eredi. Chi intende compiere un gesto di altissimo valore umano può scegliere di
destinare anche solo una minima parte della quota disponibile del proprio patrimonio in favore di enti no
profit o, in ogni caso, con fini di solidarietà senza ledere la quota di legittima che la legge italiana prevede
per i familiari più stretti. Il notaio rappresenta un punto di riferimento, per saperne di più e affinché vengano
rispettate le volontà del testatore.

IL TESTAMENTO SOLIDALE IN PILLOLE
Cos’è il Testamento Solidale?
Fare “testamento solidale”, significa ricordare nel proprio testamento, in qualità di erede (eredità) o di
legatario (legato), una o più associazioni, organizzazioni, enti. È un gesto semplice e non vincolante, che
può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento, senza che vengano in alcun modo lesi i diritti
successori dei propri cari e familiari che sono tutelati dalla legge italiana con il riconoscimento della quota di
legittima, ovvero la parte di eredità di cui si può disporre liberamente individuando come beneficiari soggetti
diversi dai legittimari, come le onlus. Non sono necessari ingenti patrimoni, perché per sostenere il lavoro
quotidiano di associazioni impegnate nelle più importanti cause umanitarie e scientifiche, anche un piccolo
contributo può fare la differenza.
Chi usufruisce di un Testamento Solidale?
Per avere valore, il testatore deve esplicitare il nome della persona fisica o giuridica, incluse le
organizzazioni non profit, che beneficeranno del lascito.
Cosa si può lasciare?
Il testatore può decidere di devolvere una parte del proprio patrimonio sotto forma di denaro, azioni, titoli
d’investimento; un bene immobile (casa, appartamento, terreni); un bene mobile (macchina, arredi, gioielli,
opere d’arte).
Affinché il lascito sia valido, è necessario indicare chiaramente l’organizzazione beneficiaria nel proprio
testamento.
Perché è importante rivolgersi al Notaio?
La figura del notaio è un punto di riferimento irrinunciabile per chiunque voglia approfondire la propria
conoscenza sul testamento solidale e sul come procedere nel modo corretto a garanzia della puntuale
attuazione delle proprie disposizioni testamentarie, comprese quelle ispirate da sentimenti di solidarietà
sociale.
Fare testamento, con l’aiuto del notaio, vuol dire avere la certezza che sia rispettata la propria volontà,
permettendo di disporre, secondo legge, dei propri beni o di parte di essi in maniera chiara e inequivocabile.
Cos’è il Comitato Testamento Solidale?
Il Comitato “Testamento Solidale” (www.testamentosolidale.org) è il primo Comitato italiano che promuove
una campagna di informazione congiunta sui lasciti solidali, a cui hanno aderito 22 tra le più importanti
organizzazioni non profit: ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the
Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Greenpeace, Intersos,
Istituto Pasteur Italia Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon,
Fondazione Umberto Veronesi, Progetto Arca, Telefono Azzurro, Unicef, Università Campus Bio-Medico di
Roma, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Vida.
Il Notariato fa parte di “Testamento Solidale” dal 2012, con l’obiettivo di sviluppare per la prima volta in Italia
– così come accade già da diversi anni nei Paesi anglosassoni – la cultura del lascito solidale.

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Per saperne di più:
www.notariato.it
www.testamentosolidale.org

Scuola in ospedale e istruzione domiciliare

Le nuove Linee di indirizzo nazionali del Miur per la formazione e l’istruzione dei giovani pazienti con gravi problemi di salute

 

Ogni scuola sarà tenuta a realizzare una didattica inclusiva per gli alunni ricoverati ed a garantire l’insegnamento domiciliare ai propri alunni malati, quando le assenze superano i trenta giorni per motivi di salute. Una vera e propria rivoluzione per la scuola italiana, delineata nelle nuove Linee di indirizzo nazionali del Miur per la scuola in ospedale e l’istruzione a domicilio, firmate dall’ex Ministro Bussetti in accordo con il Ministero della Salute.

In Piemonte, grazie ad un Piano di formazione organico, ideato dalla Direzione Generale per lo Studente del Miur e sostenuto dalla Rete nazionale delle scuole polo regionali e dagli Uffici scolastici regionali, si promuove la formazione degli insegnanti ospedalieri e domiciliari. Anche la Regione mira a garantire interventi di istruzione ai piccoli e giovani pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere piemontesi, oltre che presso l’ospedale Regina Margherita di Torino, finora capofila ed esempio di eccellenza in tale campo.

 

Queste sono le novità che verranno presentate in anteprima venerdì 6 settembre dalle 10,30 alle ore 20, presso l’Istituto “Amedeo Peyron” di Torino (via Ventimiglia 128), dove si svolgerà il primo Convegno nazionale sulla scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare dal titolo “I nuovi luoghi delle cure: scuola in ospedale e istruzione domiciliare”, organizzato dalla Scuola Polo “Amedeo Peyron” di Torino, capofila della Rete nazionale per la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare, con il Miur, l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte e l’Università di Torino, la Città della Salute e della Scienza di Torino e la Regione Piemonte.

 

Al Convegno, durante il quale verranno presentate le nuove Linee di indirizzo nazionali per la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare (con importanti novità e responsabilità per le scuole e per la tutela dei minori), si sono iscritti oltre 300 dirigenti e docenti da tutt’Italia.

 

Nella città in cui tre anni fa è nato il primo Master nazionale universitario per la preparazione dei docenti ospedalieri e domiciliari, diretto dal professor Stefano Geuna, nuovo Rettore dal 1° ottobre, il Convegno rappresenterà non solo un’occasione formativa, incentrata sulle migliori prassi didattiche ed educative, utili ad aggiornare gli interventi della didattica ospedaliera e ad innovare gli ambienti di apprendimento ‘ibridi’, traghettando l’esperienza delle “extended classroom” alle classi tradizionali, ancorate a vecchi schemi d’insegnamento – apprendimento. Sarà anche l’occasione per affrontare finalmente tematiche urgenti: il reclutamento e la formazione specialistica degli insegnanti ospedalieri e domiciliari, poiché sono appena mille in Italia a prendersi in carico di circa 75 mila studenti ricoverati ogni anno: un forte disequilibrio, ancor più pesante in rapporto alla preparazione non specifica dei docenti ospedalieri, impegnati in un compito educativo di altissimo livello quanto arduo dal punto di vista umano e didattico, in un contesto a fortissima densità relazionale e comunicativa (in Piemonte, 60 docenti fanno lezione a circa 3 mila ragazzi ricoverati ogni anno nei presìdi pediatrici più grandi, quali l’ospedale Regina Margherita di Torino). Ed ancora, si approfondiranno aspetti legati al fabbisogno formativo dei bambini malati, al ruolo delle scuole polo regionali ed alle strategie delle reti territoriali. Come dovrebbe cambiare il Servizio e mutare l’intervento del docente ospedaliero, oltre che la presa in carico realizzata dalla sezione ospedaliera? La scuola ospedaliera, che ha raggiunto livelli di eccellenza, ‘fuori dalla scuola’ (perché costretta in contesti di cura, ospedalieri o domiciliari) dovrebbe imparare a realizzare azioni ancor più inclusive, integrate col territorio, a sostegno delle altre scuole, costruendo alleanze reali tra docenti ospedalieri e docenti delle classi di appartenenza, per contesti educativi allargati e molteplici, diversificati, contesti di cura educativa.

Infine i relatori discuteranno di quali interventi sia necessario avviare relativamente alla programmazione ed alla gestione del servizio, viste le emergenze educative dei territori. I docenti chiederanno anche un miglior coinvolgimento della Scuola in ospedale nella progettazione degli spazi riservati alle aule didattiche interne ai Presìdi ospedalieri e di lavorare ad una forte qualità degli ambienti di apprendimento, fondamentali per la riuscita degli interventi didattici, poiché anche gli ambienti ospedalieri dovrebbero essere spazi “pedagogicamente ben fatti”.

 

Con il grattacielo la Regione risparmierà

A Palazzo Lascaris in prima Commissione, l’assessore al patrimonio Andrea Tronzano ha riferito che “Il rapporto costi-benefici del Palazzo unico della Regione è positivo”. Secondo i calcoli degli uffici regionali, la differenza tra i costi complessivi del nuovo edificio e i risparmi provenienti dai canoni di locazione e di gestione degli edifici in affitto, insieme ai proventi delle alienazioni degli edifici di proprietà liberati, porta a un risultato positivo di 113,5 milioni di euro sui 20 anni, 5,67 milioni se si considera il dato annuale. “Era l’obbiettivo per cui si sta costruendo il Palazzo”, ha precisato Tronzano.

Secondo l’assessore il piano bonifiche nell’area della nuova costruzione – partito da uno “scenario catastrofico” – si sta attuando con ottimi risultati: i limiti degli inquinanti sono già sotto la soglia fissata dalla legge, tanto da aver richiesto un aggiornamento dello stesso piano. Finora per le bonifiche sono stati spesi 16 milioni di euro, 4 in più di quanto messo a bilancio.

Per il consigliere Giorgio Bertola (M5S) i costi del Palazzo unico non possono essere ancora definiti con precisione, tenendo conto anche delle pesanti riserve presentate dalle ditte che lo costruiscono.

Maurizio Marello (PD) ha sostenuto che indubbiamente la situazione è complessa, ma è in movimento e si intravede il completamento di un’opera che porterà con sé dei benefici.

Il consigliere Alberto Preioni (Lega) ha ribadito il sostegno del suo partito all’operato dell’assessore Tronzano, auspicando che si giunga finalmente alla fine di una  vicenda che va avanti da troppi anni.

Sul piano delle alienazioni, l’assessore Tronzano ha confermato che l’edificio di piazza Castello è ancora nel piano, anche se sulla sua vendita è in corso una riflessione.

Rispondendo infine a una sollecitazione del presidente della prima Commissione Carlo Riva Vercellotti, l’assessore ha comunicato che sono stati finora impegnati 64 milioni dei 65,7 messi a disposizione per il 2019 dal governo attraverso la legge di stabilità, in investimenti in diversi settori tra cui il dissesto idrogeologico, la sanità, i trasporti, il sostegno alle imprese, la ricerca e l’innovazione.

Ercole Zuccaro è il nuovo direttore di Confagricoltura Piemonte

Confagricoltura Piemonte, presieduta da Enrico Allasia, d’intesa con Confagricoltura nazionale, ha nominato Ercole Zuccaro direttore regionale dell’organizzazione

Confagricoltura Piemonte rappresenta complessivamente oltre 12.000 imprese agricole attive e un numero di addetti che supera ampiamente le 20.000 unità, su un totale regionale di circa 53.000 imprese e 59.000 addetti.

Agrotecnico, 57 anni, Ercole Zuccaro mantiene gli incarichi di direttore di Confagricoltura Torino, dell’Union Regionale des Agricolteurs Valdotains – Confagricoltura Valle d’Aosta e di presidente dell’Ente Bilaterale Agricolo della Provincia di Torino.

Giornalista professionista, scrive per riviste del settore agroalimentare e ambientale; è socio corrispondente dell’Accademia di Agricoltura di Torino. Collaboratore di Ismea, è consigliere di amministrazione del CAAF Confagricoltura Pensionati Srl e di Mutua Fima.

Ercole Zuccaro è anche vice presidente della Banca di Asti SpA.

Confagricoltura Alessandria, nelle persone del presidente, Luca Brondelli di Brondello, e del direttore provinciale, Cristina Bagnasco, augura buon lavoro a Ercole Zuccaro e saluta il direttore uscente Valter Parodi, già direttore di Confagricoltura Alessandria.

 

 

Scuola plastic-free in Monferrato

Dal Piemonte

Il Comune di Mombello Monferrato è tra i primi a rispondere “presente” all’appello di eliminare la plastica monouso dalle scuole.

Come già per la mensa scolastica nella quale non si usano stoviglie monouso, anche la scuola primaria del capoluogo mombellese è diventata così la prima plastic-free in Valcerrina. Una scelta educativa importante sia per le nuove generazioni, sia per genitori e parenti che verranno invitati dai ragazzi a preferire materiali sostenibili  piuttosto che la plastica.

Il Sindaco di Mombello, Augusto Cavallo, commenta:

Abbiamo voluto fare un ulteriore investimento nelle nostre scuole per dare il nostro contributo,in quanto il dovere di ognuno di noi è di salvaguardare il pianeta.  Come amministrazione abbiamo deciso di installare presso i locali della Scuola Primaria di Mombello Monferrato un impianto di depurazione filtrazione dell’acqua,inoltre abbiamo pensato di fornire gratuitamente a tutti gli studenti ed agli insegnanti delle borracce in alluminio personalizzate con il logo del nostro comune.Manderemo una circolare alle famiglie al fine di informarle dell’iniziativa e invitandole a non usare bottigliette di plastica.  È nelle scuole che si formano i protagonisti del nostro futuri, bastano piccoli cambiamenti per liberare il pianeta dalla plastica.

Facendo un rapido calcolo si potrebbero risparmiare centinaia di bottigliette d’acqua ogni anno scolastico e se altri istituti di medie dimensioni decidessero di adottare la stessa politica della scuola di Mombello il risultato sarebbe amplificato notevolmente.

L’iniziativa è in linea con la nuova direttiva europea che impone il bando della plastica monouso, che rappresenta il 70% dell’inquinamento di spiagge e mari, entro il 2021.

Mensa dei poveri, don Adriano Gennari ringrazia i benefattori

Lo storico ‘Pastificio Virgilio’ ha offerto e preparato gratuitamente pasta artigianale per gli indigenti torinesi da Pasqua sino ad agosto.

Da Pasqua ad Agosto un’onda di fresca e genuina generosità ha letteralmente travolto il palato degli oltre 600 indigenti che ogni domenica mattina affollano speranzosi la ‘Mensa dei Poveri’ in Via Belfiore 12, nel cuore di una Torino difficile, inaugurata nel lontano 2008 da Don Adriano Gennari, fondatore dell’Associazione cattolica di Volontariato ONLUS torinese ‘Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione’ per raccogliere un invito alla solidarietà verso gli ultimi lanciato dall’Arcivescovo Cesare Nosiglia.

Lo stimato e seguito sacerdote cottolenghino torinese, noto anche per le preghiere di intercessione in favore di malati e sofferenti che normalmente seguono le sue affollatissime celebrazioni eucaristiche in grado di richiamare migliaia di fedeli da tutta Italia e anche dall’estero, ha parole piene di autentica riconoscenza e viva tenerezza cristiana per i generosi benefattori che, con tanto amore, per più domeniche sino allo scorso agosto hanno offerto e preparato ingenti quantitativi di pasta fresca artigianale di prima qualità, con tanto di succulenti sughi prelibati di ogni genere e gusto.

Un grazie di cuore allo storico ‘Pastificio Virgilio’ di Torino per l’attenzione viva e operosa mostrata nei confronti dei nostri poveri”, esordisce don Adriano.

Che prosegue: “Per la prima volta nella sua lunga storia, la ‘Mensa dei Poveri’ della domenica ha potuto offrire, oltre ai tradizionali e abbondanti sacchetti-pasto, anche primi piatti altrettanto generosi nella quantità e nella qualità. Lodevole e amorevole l’impegno dei cari fratelli Davide Benedetto e Anna Upinot, titolari del pastificio, e di tutti i loro valenti dipendenti che, con altrettanto entusiasmo e spirito di servizio, si sono alternati per una lunga serie di domeniche nel preparare e servire in loco la pasta artigianale gratuitamente offerta. Un esempio concreto di carità cristiana e cultura d’impresa, che testimonia la sensibilità umana e professionale di imprenditori e maestranze capaci di riconoscere entrambi in pieno accordo e operosa sintonia il Signore Gesù nei poveri, e di servirLo in essi. Vi benedico e ricordo tutti in preghiera”, conclude soddisfatto Don Adriano Gennari.

 

 

Miele, cala la produzione

UNCEM CON ASPROMIELE, PREOCCUPATI PER LA PRODUZIONE IN CALO E PER LA MORIA DI API. DA RAFFORZARE IL PIANO D’AZIONE REGIONALE 

Riceviamo e pubblichiamo

Uncem si unisce alle forti preoccupazioni espresse nei giorni scorsi da Aspromiele in merito alla continua moria di api e alla forte riduzione di produzione di miele nell’annata in corso.  Il gran caldo delle ultime settimane di luglio si somma al danno delle gelate primaverili che hanno azzerato la produzione di acacia. Aspromiele ha inviato una nota ai funzionari regionali per chiedere misure a sostegno del settore, mentre ancora si attendono gli esiti delle domande sulla calamità per gelata dell’acacia nel 2017. Uncem ritiene necessario un piano straordinario di sostegno agli apicoltori che disponga di più risorse rispetto a quello varato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale del Piemonte. A disposizione, per il triennio 2019-2021, ci sarebbero solo 1,4 milioni di euro. Una cifra troppo bassa, tantopiù visti i calcoli di Aspromiele che stimano in 27 milioni di euro la perdita relativa al miele di acacia. “Nel 2019 il miele di acacia in Piemonte, che rappresenta lo zoccolo duro della produzione, non è stato prodotto, il caldo eccessivo ha compromesso le successive fioriture, penalizzate nella misura del 30-40% anche in montagna”, evidenzia Alberto Fino, produttore a Ostana.

Assistiamo a fenomeni paradossali: api che non volano a causa del caldo, morie, ma anche episodi di “saccheggio” tra famiglie di api. ” Gli apicoltori professionali italiani – evidenzia Fino – sono penalizzati da un lato dalla massiccia importazione di miele dall’est Europa, dall’altro dal dilagante fenomeno dell’abusivismo di chi, dichiarando alveari per autoconsumo, produce e vende senza le dovute autorizzazioni. Sono necessari m aggiori controlli per evitare le produzioni ‘gonfiate’ da nutrizioni stimolanti e tutelare la qualità finale del prodotto”.

Quando la felicità sta nello smartphone

L’indagine di Axess Public Relations: così si evitano anche stress e traumi da rientro

 

SMART SUMMER 2019 : Tra ombrelloni e Wi-Fi per 2 italiani su 3 la felicità sta tutta in uno smartphone

 

Ecco il decalogo per un uso intelligente del telefonino

 

Addio allo stress da vacanza e ai traumi causati dal rientro al lavoro per 2 italiani su 3 il Ferragosto è stato connesso e senza dubbio “Smart”.

 

È “Smart” infatti la parola d’ordine di questa strana estate italiana, sdoganato lo Smart Working che consente di non rinunciare ai primi week end lunghi di vacanze in famiglia – per 2 italiani su 3 è meglio portarsi il lavoro in vacanza piuttosto che rinunciare alle ferie o doverle ridurre ad una sola settimana. È ciò che emerge da un’indagine svolta su un campione di 500 connazionali da Axess Public Relations, una delle prime agenzie di pubbliche relazioni italiane specializzata in ambito Healthcare, Assicurazioni, Non profit.

 

“La cultura del lavoro – commenta Dario Francolino, Presidente di Axess Pulic Relations –, per alcune professioni si è completamente trasformata come osserviamo ormai quotidianamente grazie o per colpa dello Smart Working. Guardiamo il lato positivo, così si evitano anche stress e traumi da rientro”.

 

“Lo smartworking è un vero toccasana per alcune professioni più creative, che non necessitano di lavorare per forza dall’ufficio – commenta Dario Francolino, presidente e General Manager di Axess PR –. È così che si riescono a conciliare le diverse esigenze dei dipendenti tra cui per esempio la possibilità di avere più supporto nella cura dei figli o dei genitori da parte di parenti e amici”.

Se la modalità vacanza al 50% per venire incontro alle esigenze del menage familiare fa bene al dipendente e all’azienda, dall’Istituto Superiore di Sanità (Rapporto Istisan “Esposizione a radiofrequenze e tumori: sintesi delle evidenze scientifiche”) arrivano notizie confortanti circa l’utilizzo prolungato del cellulare, che se usato per oltre dieci anni, non farebbe incrementare il rischio di neoplasie maligne (glioma) o benigne (meningiomi, neuromi acustici, tumori dell’ipofisi o delle ghiandole salivari).

 

In Axess PR il lavoro agile è stato introdotto lo scorso anno ed è stato un percorso naturale proposto a Elena Pescucci, Head of Media Relations.

 

Un tempo solo i liberi professionisti si avvalevano dello Smart Working, mentre da quando le dinamiche del “work life balance” sono entrate a far parte della filosofia aziendale, in molti hanno iniziato ad adottare contratti di lavoro agile e sembra funzionare sia per i lavoratori che per i dirigenti.

 

Il segreto perché funzioni? Adottare sistemi per lavorare da remoto, rispettando il tempo libero dei dipendenti che non devono lavorare h24.

 

“La fiducia e la responsabilizzazione dei dipendenti sono il presupposto fondamentale per l’adozione di questi modelli contrattuali – afferma Francolino – : ognuno ha degli obiettivi, per me non ha importanza dove e come lo fanno, guardo al risultato”.

 

E Pescucci racconta che:”Da quasi un anno lavoro con un contratto di Smart Working e devo dire che la qualità della mia vita è migliorata tantissimo. Sono una persona molto responsabile e scrupolosa, che rispetta le scadenze e sa come raggiungere il risultato prefissato. È vero anche che bisogna creare un rapporto di fiducia tra il dipendente e il datore di lavoro, senza quello non si riesce a lavorare con serenità e in modo profittevole”.

 

In & out per un uso civile dello smartphone, in vacanza, secondo il campione interpellato
  No IN
1 A colazione, pranzo o cena Si, in modalità silenziosa
2 Mai con vivavoce o con suoneria alta Si sulla propria sdraio in modo riservato
3 Mai sotto l’ombrellone o in baita disturbando i vicini Si alternato alla lettura di un buon libro – sembrerete meno social addicted o workaholic
4 Mai durante le passeggiate in montagna o nei centri relax Si per ascoltare musica
5 Mai mentre si sostiene una conversazione con amici, parenti o conoscenti Si per fare poche e discrete foto o video
6 Mai come “diversivo” per calmare i bambini Si per postare sui social le “migliori” foto della vostra vacanza
7 Mai durante spettacoli specie musicali o teatrali, anche se noiosi … Si per stare in contatto con i vostri figli o genitori se lontani – evitate i parenti oltre il limite 1° grado
8 Evitarne maldestri usi subacquei Si per controllare la posta aziendale se siete in modalità Smart Working
9 Mai da documentarista fotografico Si come navigatore su auto
10 No al ristorante Si per creare chat di gruppo tema vacanze con i vostri amici
*Indagine Axess Public Relations

Continua la crescita delle srl

I Dati emersi dall’ “Osservatorio sui bilanci delle SRL” del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Dottori Commercialisti che analizza il trend 2015-2017

ECONOMIA, CONTINUA LA CRESCITA IN ITALIA : IN PIEMONTE GLI ADDETTI AUMENTANO DEL +3,5% E IL FATTURATO SALE DEL +5,5%

Dall’analisi geografica emerge un aumento degli addetti in Molise (+8,4%), mentre per quanto riguarda il fatturato i migliori risultati in Friuli Venezia Giulia (+9,1%), Emilia Romagna (+9%) e Trentino Alto Adige (+8,6%)

 

 

Le SRL italiane sono in salute: crescono gli addetti (+4,3%), il fatturato (+6,9%) e il valore aggiunto (+6,5%). In Piemonte in particolare, gli addetti aumentano del +3,5%  e il fatturato sale del +5,5%.

I dati emergono dall’ “Osservatorio sui bilanci delle SRL” per il Triennio 2015-2017 realizzato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Lo studio, che ha riguardato 620.155 Srl, propone un’elaborazione dei principali indicatori economici per provincia, ed ha confermato il trend emerso nell’autunno scorso (erano 413 mila le srl monitorate a fine ottobre 2018). Tra i settori, ottime performance dei trasporti (+8,3%) e del commercio (+8,1% per il 2017), seguiti dal comparto dei servizi professionali, finanziari e assicurativi (+6,7%).

Nel dettaglio, la quota di Srl che chiudono il bilancio in utile passa dal 69,1% del 2016 al 70,3% del 2017 (+1,2 punti percentuali), un po’ meno rispetto a quanto rilevato ad ottobre 2018 (+72,8%).Il ROE (Return on Equity), ovvero l’indice di redditività del capitale proprio, sale dall’8,5% del 2016 al 10,1% del 2017 (+1,6 punti percentuali), in linea con quanto rilevato ad ottobre 2018, mentre il ROI (Return on Investment), ovvero l’indice di redditività del capitale investito, passa dal 9,1% del 2016 al 12,0% del 2017 (+2,9 punti percentuali), manifestando una tendenza migliore rispetto a quella rilevata in autunno.

Soprattutto in relazione al valore aggiunto, sono le medie e grandi imprese a trainare la crescita (+5,9% e +9,9% rispettivamente l’incremento nel 2017), mentre le piccole crescono di meno (+3,1%) e le micro sono in calo (-0,9%). Una dinamica simile si riscontra per ciò che concerne le variazioni di fatturato, valore della produzione e numero di addetti. Dall’analisi geografica emerge una crescita particolarmente sostenuta degli addetti in Molise (+8,4%) ed Emilia-Romagna (+6,3%), con particolare attenzione alla provincia di Modena (+10,8%) Per quanto riguarda il fatturato, invece, è il Nord-Est a far registrare i migliori risultati: in particolare, il Friuli Venezia Giulia (+9,1%), l’Emilia Romagna (+9%) e il Trentino Alto Adige (+8,6%) presentano tassi di crescita più significativi. Infine, in termini di valore aggiunto, le dinamiche più elevate si registrano in Trentino (+9,4%) Emilia Romagna (8,4%), Lazio (8,4%), Umbria (+8,4%), Veneto (+7,2%) e Lombardia (+7%). Al sud le regioni più dinamiche sono l’Abruzzo (+6,4%)e la Campania (+6,1%).

L’Osservatorio completo è disponibile online sul sito della Fondazione Nazionale dei Commercialisti (www.fondazionenazionalecommercialisti.it).