ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 416

Le ragioni del Kurdistan

Alla conferenza stampa tenutasi venerdì 3 luglio alle h 11.30 presso il Polo del 900 sono intervenuti, come relatori: Firat AK in rappresentanza di Rete Kurdistan Italia, Giampiero Leo portavoce del Movimento interconfessionale “Noi siamo con voi”, Paolo Candelari rappresentante del coordinamento contro le atomiche, tutte le guerre e il terrorismo. Il dibattito è stato condotto dalla giornalista e saggista Laura Schrader.

Firat Ak ha enumerato le numerosissime violazioni dei diritti umani e della legalità compiute in Turchia, dove un governo, eletto una prima volta democraticamente, si è trasformato in un regime. Un regime intollerante all’interno verso le minoranze, nonché spregiudicato, imperialista, aggressivo all’esterno, in quanto Erdogan ha la mentalità e una politica da “Califfo neo ottomano”. La repressione e l’aggressione condotta contro le varie minoranze e in particolare quella Kurda – sia presente in Turchia che allocata fuori dai confini nazionali – rappresentano un elemento destabilizzante per tutto il Medio Oriente, nonché una vergogna per l’Occidente, la NATO e le organizzazioni internazionali che gli permettono di agire in questo modo. Noi chiediamo appoggio a tutte le forze politiche e a tutte le Istituzioni perché venga costituita una commissione, o un osservatorio internazionale, sui crimini compiuti dal governo e dalle forze armate turche, tanto in patria quanto nei territori esterni aggrediti. Le osservazioni e le richieste di Firat Ak sono state sustanziate da una puntuale e documentata “cronaca” della giornalista Laura Schrader.

Paolo Candelari e Giampiero Leo hanno illustrato i motivi dell’appoggio incondizionato alla causa Kurda da parte dei movimenti da loro rappresentati. Leo in particolare, ha affermato che “la c.d. real politik non salva i popoli ma li uccide”. l’indifferenza e l’inazione dei nostri governi e dell’Unione Europea verso clamorose violazioni dei diritti umani, quali quelle compiute dal governo turco verso i Kurdi e le altre minoranze accolte generosamente in quei territori, è ingiustificabile. Così come è ingiustificabile la sostanziale acquiescenza verso il governo cinese, per il trattamento che sta riservando alla popolazione di Hong Kong. Oggi noi tutti siamo convintamente a fianco del movimento antirazzista sviluppatosi negli USA e troviamo sacrosanta l’affermazione che “la vita di un nero vale. Nel contempo siamo sconvolti dal fatto che per le nostre autorità, l’opinione pubblica occidentale, e anche gran parte dell’informazione, sembra invece non valere nulla la vita di tanti altri esseri umani, a partire da bambini, donne e uomini Kurdi, Armeni, Yazidi, Cristiani ecc., che ogni giorno cadono vittime dei bombardamenti o delle feroci milizia jadiste riorganizzate dalla Turchia!”

Osserva ancora Leo: “Per questo, anche se siamo pochi e poco ascoltati, dobbiamo mobilitarci per sviluppare un forte movimento di solidarietà a favore di quella parte dell’umanità, a partire da quella succitata, che subisce ogni forma di violenza e sopraffazione. Se non ci riusciremo, avremo tradito loro, ma anche, egualmente, noi stessi e la nostra dignità di esseri umani”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato oltre ai 4 relatori – 22/23 ospiti (di più non era permesso a causa delle norme covid) – fra i quali la segretaria dei Radicali Italiani Patrizia De Grazia, il sen. Gian Giacomo Migone, ed altri esponenti e leaders di movimenti e associazioni pro diritti umani. Una adesione ufficiale ed un saluto sono giunti dal Presidente della Regione Alberto Cirio, dal ex Presidente del Consiglio Mauro Laus, dall’assessore regionale Maurizio Marrone, dai consiglieri regionali Silvio Magliano e Daniele Valle, dal segretario provinciale del PD Mimmo Carretta.

 

Niente bagaglio a mano in aereo? Una idiozia assoluta

Di Augusto Grandi / Ryanair non si è mai contraddistinta per una particolare attenzione nei confronti dei passeggeri dei suoi voli low-cost.

Eppure è difficile dare torto ad Eddie Wilson, l’amministratore delegato della compagnia aerea, quando critica il colpo di genio delle autorità italiane che hanno vietato l’utilizzo delle cappelliere, dove sistemare il bagaglio a mano, sui voli italiani. Un branco di incompetenti, è il giudizio di Wilson…

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Niente bagaglio a mano in aereo? Una idiozia assoluta, secondo Ryanair (ed il buon senso)

#stopusura #insiemecontrolusura

Questo applicando le leggi statali 108 del 7 marzo 1996 e 3 del 27 gennaio 2012 e la legge regionale 8 del 19 giugno 2017. Spiegano l’iniziativa,  Giorgio Bertola e Gianluca Gavazza, componenti dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale delegati alla presidenza dell’Osservatorio.“L’allarme usura preoccupa le istituzioni e le associazioni che si occupano di questo fenomeno – afferma Bertola -. Approfittando della crisi economica e sociale in corso a causa della pandemia da Covid-19, le organizzazioni criminali si stanno dando un gran da fare per estendere il giro dei loro affari illegali, compreso quello legato all’usura. Si presentano da commercianti e imprenditori, stremati dalla situazione di blocco delle attività e dal calo di degli incassi, ma non delle spese e dei costi per il mantenimento della stessa impresa lavorativa, per proporre il loro pericoloso aiuto. Il modus operandi è sempre lo stesso, dapprima lo strozzino conquista la fiducia della vittima disperata, ma quella che inizialmente può sembrare la mano tesa di un amico, si trasforma presto nella presa soffocante dell’usuraio, da cui diventa difficile uscire. È bene sapere in queste circostanze che non si è soli. Sin dai primi contatti con persone sospette che offrono soccorso insperato, come l’acquisto di una attività in crisi per pochi soldi o il prestito di denaro con tassi elevatissimi, bisogna far riferimento alle forze dell’ordine e denunciare l’accaduto. Per le situazioni critiche esistono sul territorio piemontese diverse associazioni come La Scialuppa e le Fondazioni Operti e San Matteo in grado di fornire consulenza professionale ai soggetti oltre che modalità concrete sia per uscire dalla crisi emergenziale sia dal racket dell’usura. Altre associazioni come Libera o istituti come l’Ires Piemonte e istituzioni come lo stesso Consiglio regionale con l’Osservatorio si occupano di fornire preziose informazioni per tutta la cittadinanza oltre che a sensibilizzare e a far conoscere le insidie che si nascondono dietro usura e sovraindebitamento. Oggi più che mai è fondamentale la sinergia che viene messa in campo tra questi enti perché l’ombra ‘dello strozzinaggio’ si allunga su difficoltà e disperazione dilaganti a causa dell’emergenza del momento.”

Secondo Gavazza, “il pericolo di ‘avvicinamenti’ e di ‘pressioni’ da parte della criminalità nei confronti di semplici cittadini, ma soprattutto di imprenditori che si trovano in difficoltà è molto elevato, specie in questo momento di emergenza socio-economica post pandemia. Lo conferma anche l’indagine condotta da Ascom Confcommercio dalla quale si evince una forte dose di rassegnazione e sfiducia sulle 800 aziende intervistate. La crisi economica ha già rilevato una vasta zona d’ombra, dove rischia di insediarsi e rafforzarsi la criminalità attraverso l’usura, le estorsioni o le acquisizioni illecite in danno di aziende in difficoltà. Riponiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e delle Forze dell’ordine, che dimostrano concreta vicinanza con il quotidiano impegno nella repressione dei fenomeni criminali. Mai come ora, l’Osservatorio regionale continuerà a favorire lo sviluppo di attività educative responsabili, ispirate alla conoscenza e al rispetto della legalità, pianificando proprio ‘percorsi di legalità’, ovvero di educazione economica, finanziaria e di cultura d’impresa, rivolta anche e soprattutto ai giovani con il sostegno delle Forze dell’ordine, psicologi e criminologi per condividere un percorso di conoscenza didattica. Sono convinto che, mai come in questo momento, vadano individuate ulteriori attività formative rivolte agli studenti delle scuole a tutti i livelli, iniziando da quelle più vicine alle famiglie, per generare consapevolezza economica su temi quali il denaro, la finanza, il sovra-indebitamento, l’usura e la cultura d’impresa, ricorrendo anche a dei format specifici affiancati a seminari formativi con visite presso le terre confiscate alla mafia. Per quanto riguarda il sistema di supporto alle vittime di estorsione e di usura – reso possibile grazie alle associazioni che fanno parte dell’Osservatorio – deve continuare ad essere in grado di fornire una risposta tempestiva, che possa tradursi anche nell’incoraggiamento a percorrere fino in fondo la strada della legalità, nella consapevolezza che ‘chi conosce denuncia e sceglie di vivere’”.

Sul territorio regionale operano diversi enti che si occupano di aiutare chi vuole sfuggire alla morsa dell’usura sotto ogni punto di vista. Viene dato supporto psicologicogiudiziario e finanziarioanche a soggetti che non sono nelle normali condizioni di poter ottenere dei prestiti in banca.

In particolare, assicurando la tutela della privacy, si possono aiutare:

  • le vittime del reato di usura e di estorsione,
  • i soggetti a rischio di usura o di sovra indebitamento,
  • i soggetti in stato di sovra indebitamento.

Questo l’elenco degli enti ai quali rivolgersi.

Fondazione Don Mario Operti Onlus

Via S. Giuseppe Benedetto Cottolengo, 22, 10152 Torino TO

Telefono: 011 563 6910

Email: segreteria@fondazioneoperti.it

La Scialuppa CRT onlus – Fondazione Anti USURA

via Nizza, 150, 10126 Torino

Telefono 011.19410104, Fax 011.0208903

Email lascialuppacrtonlus@unicredit.eu

(sedi anche ad Alessandria, Aosta, Asti, Biella, Cuneo, Ivrea, Novara, Verbania e Vercelli)

Fondazione San Matteo – Insieme contro l’usura ONLUS

Via delle Rosine, 11 – 10123 Torino

Tel. 011.8390846 – 011.8390820 Fax: 011/812.94.71

email: segreteria@fondazionesanmatteo.it

Fondazione San Martino Antiusura

Via Lorenzo Preosi, 3 – Tortona (Al)

Tel. 0131 867350 Fax 0131 822963

sanmartinoantiusura@gmail.com

Fondazione San Gaudenzio Onlus

presso Caritas Diocesana – Via San Gaudenzio, 11 Novara

Tel. 0321 661685 Cell. 346 5213344

info@fondazionesangaudenzio.org

Cambio ai vertici del Leo Club Torino Host

In seguito alle elezioni per il rinnovo del direttivo

Nella giornata del primo luglio presso il ristorante Piazza dei Mestieri a Torino vi è stata la consueta cerimonia del passaggio di consegne e della campana tra il presidente uscente e presidente eletto dell’associazione di volontariato e beneficenza attiva sul territorio Torinese

Alberto Sangalli andrà a guidare il club con un ottica di un grande rinnovamento sia dal punto di vista dei soci, grazie all’ingresso di nuove capaci leve, che nella continua ricerca di service al servizio della comunità. 


Nel corso della serata inoltre, alla presenza del presidente del Distretto Lions 108 IA 1 Giancarlo Somà e la Presidente del Distretto Leo 108 IA1 Giulia Marengo, ha visto un cambio ai vertici anche del club padrino, Lions Club Torino Host Regio, infatti il nuovo presidente per l’anno sociale 2020/21 sarà Massimiliano Molino oltre che all’ingresso di 2 nuovi soci Leo e Lions

Il nuovo presidente del Leo Club Torino Host, Alberto Sangalli, ha scelto il nuovo direttivo così composto: vice presidente Matteo Martelli; segretario Ferdinando Cimato; tesoriere Francesco Rizzuto; cerimoniere Marco Sessa

Immediate da parte dei Leo le felicitazioni al nuovo presidente Lions ed al suo direttivo con l’augurio di confermare sempre la preziosa e proficua collaborazione sul solco degli scorsi anni sociali.

La crisi non ferma Ream sgr

La società torinese di investimenti immobiliari insieme al gruppo Lendlease

Nuova operazione a Milano

Continua e si afforza la collaborazione fra la società torinese di gestione del risparmio, Ream sgr e il gruppo internazionale attivo nel settore immobiliare, Lendlease leader nel real estate, infrastrutture e asset management. Dalla collaborazione tra questo gruppo internazionale e REAM SGR è stato avviato il nuovo Fondo Lendlease MSG 1 (Italy) , al centro di un importate investimento immobiliare a Milano, nel quartiere business district a Sud di Milano Santa Giulia quartiere in piena fase di recupero e sviluppo immobiliare dove sorgerà ,fra l’altro, il PalaItalia, struttura chiave delle olimpiadi Milano-Cortina 2026. Dalla società InTown, del gruppo lendlease , sono stati conferiti Il 30 giugno scorso al nuovo Fondo Lendlease MSG 1 (Italy) gli edifici in fase di sviluppo denominati Spark 1 e Spark 2.

L’operazione consolida la partnership tra REAM SGR e Lendlease, dopo l’acquisizione – nell’ottobre del 2019 – degli edifici sede del quartier generale di SKY da parte del Fondo Lendlease Global Commercial Italy Fund, gestito da REAM SGR e interamente posseduto dal REIT Lendlease Global Commercial quotato alla Borsa di Singapore.

“Siamo molto felici che dall’avvio della collaborazione con Lendlease, in poco meno di un anno, e nonostante l’emergenza sanitaria, abbiano preso avvio due nuovi fondi.” sottolinea il prof. Giovanni Quaglia. Il Presidente di REAM SGR ha aggiunto “Confido che la partnership con Lendlease prosegua su altri progetti, anche in ambito di impact investing”, cioè con positivo impatto sociale o ambientale oltre al rendimento finanziario“.

REAM SGR ( società torinese di gestione del risparmio con un azionariato espressione al 100% di Fondazioni di origine bancaria) nonostante l’emergenza sanitaria si dimostra ancora una volta una realtà economica dinamica in un quadro cittadino di crisi . In questi mesi difficili , oltre all’operazione milanese, ha ceduto il portafoglio immobiliare del Fondo Core Multiutilities ad IREN, ha venduto degli appartamenti ed un’importante immobile storico a Genova del Fondo Core Nord Ovest, ha sottoscritto preliminari di acquisto per altri immobili.

Un webinar dedicato a S.A.P.A. per far ripartire l’Italia

Promosso dallo Studio Legale dell’Avv. Patrizia Polliotto, da Lettera 150, dal quotidiano ‘CronacaQui’. Ne discute una prestigiosa rappresentanza del mondo accademico ed imprenditoriale piemontese.

 L’Italia post pandemia si rimbocca le maniche e cerca nuove strade per il rilancio dell’economia. 

Lunedì 6 luglio 2020 alle ore 11.000 avrà luogo un inedito webinar organizzato da Studio Legale Polliotto, Lettera 150 e quotidiano ‘CronacaQui’, in cui verrà affrontato il tema attuale e complesso legato alla ripartenza dell’economia nazionale, focalizzando l’attenzione sulle imprese e il loro rilancio: criticità ed azioni da intraprendere.
Interverranno il Prof. Giuseppe Valditara, senatore e professore ordinario di diritto pubblico romano dell’Università di Torino il quale esporrà che cos’è e quali obiettivi si prefigge ‘lettera 150’ sottoscritta da altrettante illustri personalità italiane ed ampiamente ripresa dai media durante il lockdown.

Con lui l’Avvocato Patrizia Polliotto, legale civilista specializzato in diritto societario, che illustrerà i vantaggi di costituire una società nella forma giuridica della S.A.P.A. avente come socio accomandatario una società di capitali ed il Dott. Giuseppe Gherzi, direttore dell’Unione Industriale di Torino per fare il punto sul mondo delle imprese post pandemia.
A seguire l’Avvocato Luigi Murciano, colui che per primo lancia ed attua l’idea di utilizzare questo strumento per promuovere il rientro dall’estero di molte realtà industriali, professionista specializzato in diritto tributario che esaminerà i vantaggi fiscali dell’operazione.

Si unisce alla discussione la Dottoressa Serena Lancione, Direttore generale della società Bus Company s.r.l., in qualità di imprenditrice di un primario player del trasporto persone, settore particolarmente colpito dalla pandemia, chiamata ad esprimere il proprio parere sulla soluzione proposta.
Ed ancora il Prof. Dario Peirone, professore di Economia e Gestione delle imprese dell’Università di Torino, che analizzerà l’impatto economico che avrebbe – e speriamo avrà – il rientro delle sedi delle società in Italia. Modera l’incontro Beppe Fossati, fondatore e direttore del quotidiano ‘CronacaQui’.

“Mai come in questo momento complesso abbiamo bisogno di idee nuove, trovandole possibilmente in leggi che già esistono, senza crearne di nuove, abbiamo bisogno di energia, di sintesi tra tecnologia, competenza, esperienza. Quando siamo messi alla prova dalle difficoltà, nascono sodalizi destinati a fare la differenza e a durare nel tempo come in Lettera 150. Ritengo che la sintesi sinergica fra professionalità e creatività diverse possa costituire, mai come ora, la base comune su cui impostare una nuova narrazione dello sviluppo collegato al rilancio del nostro Paese”, dichiara Patrizia Polliotto, sottoscrittrice di Lettera 150, nonché affermato legale d’impresa e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

L’evento è gratuito e per chi fosse interessato potrà parteciparvi accedendo al link:  https://us02web.zoom.us/j/87156072505?pwd=MWZvZGNQc1gvKzUrTWlZYVFPTEpudz09 inserendo nello spazio nome utente il proprio nome e cognome e se richieste, le seguenti credenziali ID Meeting: 871 5607 2505 – Password: SAPA20.

L’evento è accreditato all’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino. E’ stato inoltre richiesto l’accreditamento all’Ordine degli Avvocati di Torino, in fase di valutazione.

Per procedere con l’accreditamento è necessario inviare una mail dopo l’incontro a info@studiopolliotto.it con oggetto il titolo del Webinar ed indicando il proprio nome e cognome, professione, codice fiscale, ordine di appartenenza specificando il luogo e numero di matricola.

Turchia, libertà per i prigionieri politici

Conferenza Stampa / Libertà per i prigionieri politici in Turchia. Venerdì 3 Luglio,  ore 11,30.  Presso il Polo del 900  Via del Carmine, 14 Torino

Organizzano

RETEKURDISTAN ITALIA
COORDINAMENTO INTERCONFESSIONALE NOI SIAMO CON VOI
COORDINAMENTO CONTRO LE ATOMICHE, TUTTE LE GUERRE E IL TERRORISMO

Intervengono

Firat Ak rappresentante della Comunità kurda in Piemonte
Giampiero Leo vicepresidente del Comitato per i diritti umani Regione Piemonte
Paolo Candelari rappresentante del Coordinamento contro le atomiche, contro tutte le guerre, contro il terrorismo

coordina

Laura Schrader giornalista, saggista

A causa della pandemia, la Turchia ha liberato 90 mila detenuti, alcuni per reati gravissimi. Lascia in carcere 50 mila prigionieri di opinione: parlamentari e giornalisti, accademici e studenti, sindaci e artisti ignorando ogni norma di prevenzione e perfino di igiene: appare chiaro l’intento di decimarli.

Intanto continuano i bombardamenti aerei e la penetrazione di truppe nel Nord Irak, che colpiscono aeree popolate in prevalenza da Cristiani e Yazidi, già devastate dall’Isis: il cardinale cristiano caldeo Sako ha recentemente denunciato i raid sui villaggi, le vittimi civili, perfino il bombardamento di un cimitero caldeo.

E prosegue l’operazione di pulizia etnica e di genocidio sulle aree kurde del Nord della Siria, che erano state oasi di convivenza pacifica tra etnie e religioni diverse, e cuore della resistenza e della vittoria contro l’Isis, occupate da Ankara e lasciate in balìa delle atrocità dei suoi miliziani jihadisti.

 

Giornata internazionale per la liberazione dei prigionieri politici in Turchia

In Turchia sono oltre 50 mila le persone incarcerate per motivi di opinione con accuse inconsistenti e pretestuose, allo scopo di vietare la libertà di pensiero e di espressione. Deputati e sindaci democraticamente eletti, attivisti per i diritti umani, giornalisti, sindacalisti e intellettuali, artisti e accademici, studenti, musicisti.
In considerazione della pandemia, sono stati liberati 90 mila detenuti per reati comuni, in alcuni casi per reati gravissimi e di forte pericolosità sociale.
Rimangono in carcere i detenuti per motivi di opinione, compresi quelli in attesa di giudizio. L’amministrazione turca ignora i principi stabiliti dallOms e nelle carceri non soltanto omette ogni misura di prevenzione e contenimento del contagio, ma trascura perfino le normali norme igieniche. E’ chiaro l’intento di decimare quanti tentano di affermare in Turchia i valori democratici, il rispetto dei diritti umani, la libertà di espressione.

RETEKURDISTAN PIEMONTE
COMITATO INTERCONFESSIONALE NOI SIAMO CON VOI
COORDINAMENTO CONTRO LE ATOMICHE, LE GUERRE E IL TORRORISMO

Chiedono la liberazione dei prigionieri politici inTurchia, il rispetto della libertà di opinione e il rispetto della libera espressione della volontà popolare per quanto riguarda i parlamentari del Partito Democratico Popolare Hdp e dei sindaci eletti in Kurdistan

Chiedono alla comunità internazionale di fermare i bombardamenti e la penetrazione militare turca nel Nord Irak, che colpisce villaggi, campi profughi e siti religiosi di Cristiani e Yazidi, già devastati dalla barbarie dell’Isis

Chiedono alla comunità internazionale di condannare e contrastare l’invasione turca della Siria del Nord. L’occupazione – che ha lo scopo, pubblicamente dichiarato dal presidente Erdogan – della sostituzione etnica, ha causato l’esodo oltre il confine iracheno di 250 mila Kurdi, Cristiani, Yazidi e appartenenti ad altre minoranze che convivevano pacificamente e sottopone la popolazione rimasta alla brutalità dei miliziani jihadisti, alleati di Ankara e da Ankara destinati a ripopolare la regione.

La contromemoria decolonizzata

“L’abbattimento delle statue e dei simboli coloniali sono atti di profonda, radicale trasformazione, dopo i quali nulla sarà più pensabile e dicibile come prima, a cominciare dall’ipocrisia di una storia che dice solo una parte di se stessa e lo fa nella lingua dei dominanti”. Roberto Beneduce, nato a Napoli 62 anni fa, insegna antropologia culturale all’Università di Torino. 

Sempre nel capoluogo piemontese, oltre 20 anni fa, ha fondato insieme ad altri colleghi il Centro Frantz Fanon, che si occupa di servizi di counseling, psicoterapia e supporto psicosociale per migranti, rifugiati e vittime di tortura. L’intervista con l’agenzia Dire si svolge nel pieno di una mobilitazione che, nata negli Stati Uniti per protestare contro razzismo e violenza della polizia, si è estesa nel mondo mettendo in discussione i simboli della discriminazione razziale e del passato coloniale. Statue, monumenti, ma anche nomi di strade e memoriali sono diventati oggetto di proteste e di rifiuto.
“Le statue sono soltanto una delle tante espressioni di un razzismo sistemico – dice Beneduce – penetrato nelle istituzioni, anche di quelle di Paesi che si riempiono la bocca con la retorica dei diritti umani”. La mobilitazione si è diffusa con forza nelle antiche potenze
coloniali e in Occidente: da Washington dove, ricorda Beneduce, è in corso un dibattito sull’abbattimento di una statua di Franklin Roosvelt a cavallo, un nero da un lato e un nativo dall’altro, alla Francia, dove in citta’ come Bordeaux “sono nati itinerari di memoria critica per ricordare come ogni singola pietra della città sia incisa con la fatica e la violenza di secoli di schiavismo”. Per l’antropologo è arrivato il momento per discutere della nozione di “patrimonio culturale”, che spesso “nasconde una tragica violenza rimossa”.
Anche nei Paesi che un tempo erano colonie, in modo particolare in Africa, questa fase storica sta dando impulso a un ripensamento del passato e del concetto stesso di storia. “Le statue – sottolinea Beneduce – sono in questi paesi come i gendarmi di un passato che governa la memoria alienata degli oppressi, di un potere che schiaccia e non lascia respirare”.
L’antropologo cita le parole del filosofo camerunense Achille Mbembe, voce autorevole degli studi post-coloniali, che parla di “diritto universale a respirare”. Un concetto che ha una “singolare risonanza con il nostro presente” nota il docente. Le parole “I can’t Breathe” – non posso respirare – pronunciate da George Floyd prima di morire, fanno eco a una pandemia provocata da una malattia respiratoria che, evidenzia Beneduce, “e’ anche momento rivelatore di violenze razziali e disuguaglianze economiche”, e stanno dando alla voce degli oppressi una forza “smisurata einattesa”. Forza anche al centro di polemiche, laddove la violenza di alcuni proteste è contestata. Per Beneduce è d’altronde “illusorio immaginare processi così profondi e dolorosi come ordinari, banali”, che non conoscano cioè “anche momenti di violenza”. L’antropologo sottolinea che chi si appella alla violenza e al “rischio di perdere pezzi importanti di storia” per criticare la mobilitazione contro le statue del passato non è consapevole di cosa sia veramente in gioco. La trasformazione riguarderebbe infatti il concetto stesso di storia. “Per gli oppressi la storia è spesso umiliazione, silenzi – spiega Beneduce – e la sua sola evocazione è dolore. Popoli colonizzati, i cui saperi sono stati zittiti: loro non la considerano storia, ma perdita”. Per questo il momento è importante, secondo Beneduce: “Si sta sviluppando una contromemoria, una controstoria che non accetta più un solo regime di narrazione e sta innescando un mutamento dei rapporti di forza”.
(Agenzia Dire)

FlixBus riattiva le tratte internazionali con Torino

Ma le prospettive restano incerte. Da Torino riattivate, per ora, corse per 80 mete in Italia e all’estero

Incondi: «È l’ora delle risposte: il Governo stanzi risorse per la lunga percorrenza»

 FlixBus riattiva nuovi collegamenti con Torino, portando a 80 il numero delle destinazioni nuovamente raggiungibili dal capoluogo in Italia e all’estero.

In particolare, tornano attivi i collegamenti con 13 cittàestere, con cui FlixBus torna a garantire ai passeggeri torinesiun’alternativa di mobilità efficiente e per tutte le tasche anche sulle rotte internazionali, sebbene l’esclusione, da parte del Governo, del settore dei bus dalla propria strategia di rilancio per i trasporti implichi inevitabilmente una ripartenza a ranghi ridotti.

Incondi: «Senza aiuti dal Governo, ora a rischio concorrenza e diritto alla mobilità»

Tanto a livello nazionale quanto internazionale, FlixBus mira ad aumentare progressivamente la capillarità del network, perseguendo, come sempre, il duplice obiettivo di offrire un’alternativa di mobilità per tutte le tasche sulle principali direttrici e garantire, al contempo, un servizio efficiente a chi risiede in aree penalizzate da una scarsa penetrazione ferroviaria. Ma le prospettive sono incerte: nonostante il ruolo sociale svolto in tal senso da FlixBus e dalle altre imprese della lunga percorrenza, ad oggi il settore rimane escluso dalla strategia di rilancio per i trasporti delineata dal Governo nell’ambito del DL Rilancio.

«In questi giorni stiamo ricevendo diverse richieste da parte di moltissimi comuni, oltre che da parte dei cittadini, per riprendere, aumentare o attivare ex novo collegamenti e tratte, soprattutto da quelle regioni dove gli altri mezzi di trasporto non arrivano. Vorremmo rispondere positivamente a tutti, ma seguendo quotidianamente le attività, senza una reale possibilità di pianificazione non possiamo nasconderci che la ripresa dei servizi sarà lenta e incerta. Abbiamo obblighi per il distanziamento a bordo e nessun aiuto economico, di fatto ci stanno chiedendo di operare in perdita. Ma per quanto può durare?» afferma Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia.

«Servono risorse adeguate e non iniziative simboliche per non far morire centinaia di aziende che svolgono a proprie spese un servizio pubblico per il Paese. E per alcuni è già tardi. Se non si interviene è a rischio l’effettivo diritto alla mobilità delle persone e vengono messe in discussione le normali regole in materia di concorrenza, italiane ed europee, che garantiscono parità di trattamento a tutti gli operatori. Per questo, ancora una volta, chiediamo al Governo, e in particolare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Ministra Paola De Micheli, di rendere possibili interventi a supporto anche del settore delle linee di autobus di lunga percorrenza: non tutti i cittadini possono permettersi i treni ad alta velocità, ben finanziati nel Decreto Rilancio».

«Ogni investimento avrà delle ricadute positive sul fronte dei trasporti nel suo complesso – poiché gli autobus sono un mezzo fondamentale in un’ottica di spostamenti intermodali, soprattutto per raggiungere i centri minori – e sul rilancio del turismo nel nostro Paese. In questa estate che tutti auspichiamo all’insegna della riscoperta della natura, del patrimonio, della ricchezza delle migliaia di piccoli comuni italiani, rischiare di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle aziende del trasporto di bus di linea sulla lunga percorrenza, che sarebbero proprio quelle in grado di garantire migliaia di collegamenti ogni giorno tra centinaia di realtà del Bel Paese, sarebbe un vero azzardo per la ripresa economica», conclude Incondi.

Da Torino riattivate tratte per 80 mete (prima della pandemia erano oltre 200)

Snodo nevralgico della rete FlixBus in Piemonte, la città sabauda è sempre stata anche un hub privilegiato di interconnessione per gran parte delle linee internazionaliin transito dall’Italia in virtù della sua fortunata posizione geografica: un ruolo di crocevia per l’estero che, negli anni, ha portato all’isitituzione di collegamenti con un numero sempre maggiore di città all’estero.

Proprio in linea con l’importanza strategica di nodo internazionale a Torino, FlixBus riattiverà da domani, giovedì 2 luglio, le rotte per 13 città estere: in Francia si potrà tornare a raggiungere Parigi, Marsiglia, Lione, Nizza, Grenoble, Chambéry, Clermont-Ferrand, Montpellier e Perpignan, a cui si affiancano Barcellona in Spagna, Lubiana e Maribor in Slovenia e Budapest in Ungheria.

È una ripartenza a ranghi ridotti, che patisce l’esclusione,da parte del Governo, del settore degli autobus dalla propria strategia per i trasporti e che si riflette anche a livello nazionale, con una forte riduzione delle rotte fra il capoluogo e le altre regioni, dove per il momento tornano a essere collegate solo 67 città.

Tra queste si annoverano molti fra i maggiori centri italiani,come Roma, Milano, Napoli, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Venezia, e importanti mete al nord Italia, come Verona, Trieste, Udine, Parma, Reggio Emilia e Modena, al centro, come Siena e Lucca, e al sud, come Salerno, Lecce, Taranto, Cosenza, Catania e Messina.

Inoltre, anche in linea con l’importanza accordata al turismo quale risorsa strategica per il rilancio dell’economia nazionale, FlixBus torna a garantire ai turisti in partenza da Torinola possibilità di spostarsi verso mete cruciali per la stagione estiva: tra queste, località balneari come Rimini, Cervia, Milano Marittima e Cesenatico in Romagna, Sanremo e Ventimiglia in Liguria, Polignano a Mare e Monopoli in Puglia e Cirò Marina in Calabria, ma anche destinazioni di richiamo per il turismo culturale, come Agrigento in Sicilia.

Ecco l’osservatorio per la comunicazione d’impresa

Nasce l’Osservatorio per la Comunicazione d’Impresa – Piemonte (OCIP), associazione senza scopo di lucro in collegamento con le Associazioni di Confindustria del Piemonte, costituita in seguito alla trasformazione del Club della Comunicazione d’Impresa dell’Unione Industriale di Torino, con una nuova denominazione e un raggio di azione che da torinese diventa regionale e un maggiore focus sull’attività di studio e ricerca nell’ambito della comunicazione.

Consapevole dell’importanza e del valore etico della comunicazione d’impresa, l’OCIP si propone infatti di diventare centro di informazione, formazione e orientamento per la realtà socioeconomica e industriale del territorio piemontese, attraverso l’organizzazione di attività e iniziative di formazione, dibattiti, incontri, studi e ricerche e approfondire temi legati alla comunicazione, coinvolgendo anche opinion leader, organizzazioni culturali, enti privati e pubblici nazionali e internazionali, grazie alle capacità e alle esperienze lavorative dei propri Soci, professionisti impegnati nell’ambito della comunicazione per aziende, enti ed organizzazioni operanti in Piemonte.

Durante la prima assemblea ordinaria è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo dell’OCIP, che a sua
volta ha eletto il nuovo Presidente dell’Osservatorio per la Comunicazione d’Impresa – Piemonte,
Raoul Romoli Venturi.

“Lo sviluppo di una realtà nata all’interno della nostra comunità associativa in un Osservatorio a
dimensione regionale, dimostra ancora una volta la capacità dell’Unione Industriale di Torino di
rispondere alle esigenze del territorio e delle aziende che rappresenta”, ha commentato Dario Gallina,
Presidente dell’Unione Industriale di Torino. “La comunicazione, oggi più che mai, svolge un ruolo
strategico nei percorsi di crescita delle aziende, come moltiplicatore di valore. L’augurio è, dunque,
che attraverso l’Osservatorio si possa consolidare questa rete di professionisti che contribuiscono allo
sviluppo del nostro sistema industriale”.

Alessandro Legovich, Presidente uscente del Club della Comunicazione d’Impresa, ha dichiarato: “È
con grande soddisfazione che il Consiglio e io teniamo a battesimo, dopo 34 anni dalla sua nascita, la
trasformazione del Club della Comunicazione in Osservatorio. Sono fiero di lasciare al nuovo Consiglio
e al suo Presidente l’eredità prestigiosa costruita dai molti personaggi ed eventi che hanno segnato
l’evoluzione dei tanti mestieri che compongono il nostro ambito professionale”.

Raoul Romoli Venturi, nuovo Presidente dell’Osservatorio per la Comunicazione d’Impresa –
Piemonte, ha affermato: “Il momento di trasformazione da Club ad Osservatorio ci fornisce una
grande opportunità di allargamento dei confini della nostra azione sia in termini di contenuto che in
termini geografici. Il modello che abbiamo varato speriamo sia ripreso da altre Confindustrie regionali
per una definizione migliore della professione del comunicatore d’impresa, che oggi tutti dicono che
sia fondamentale, ma che in azienda ha collocazioni molto variegate negli organigrammi aziendali.
La comunicazione d’impresa oggi si trova nella posizione nella quale era il marketing ai primi anni
Ottanta nella definizione della propria attività. Un’azione coordinata all’interno del mondo
confindustriale in collegamento con il mondo accademico potrà sicuramente aiutare a superare le
ambiguità che si riscontrano spesso nell’operatività di tutti i giorni”.

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