Turchia, libertà per i prigionieri politici

Conferenza Stampa / Libertà per i prigionieri politici in Turchia. Venerdì 3 Luglio,  ore 11,30.  Presso il Polo del 900  Via del Carmine, 14 Torino

Organizzano

RETEKURDISTAN ITALIA
COORDINAMENTO INTERCONFESSIONALE NOI SIAMO CON VOI
COORDINAMENTO CONTRO LE ATOMICHE, TUTTE LE GUERRE E IL TERRORISMO

Intervengono

Firat Ak rappresentante della Comunità kurda in Piemonte
Giampiero Leo vicepresidente del Comitato per i diritti umani Regione Piemonte
Paolo Candelari rappresentante del Coordinamento contro le atomiche, contro tutte le guerre, contro il terrorismo

coordina

Laura Schrader giornalista, saggista

A causa della pandemia, la Turchia ha liberato 90 mila detenuti, alcuni per reati gravissimi. Lascia in carcere 50 mila prigionieri di opinione: parlamentari e giornalisti, accademici e studenti, sindaci e artisti ignorando ogni norma di prevenzione e perfino di igiene: appare chiaro l’intento di decimarli.

Intanto continuano i bombardamenti aerei e la penetrazione di truppe nel Nord Irak, che colpiscono aeree popolate in prevalenza da Cristiani e Yazidi, già devastate dall’Isis: il cardinale cristiano caldeo Sako ha recentemente denunciato i raid sui villaggi, le vittimi civili, perfino il bombardamento di un cimitero caldeo.

E prosegue l’operazione di pulizia etnica e di genocidio sulle aree kurde del Nord della Siria, che erano state oasi di convivenza pacifica tra etnie e religioni diverse, e cuore della resistenza e della vittoria contro l’Isis, occupate da Ankara e lasciate in balìa delle atrocità dei suoi miliziani jihadisti.

 

Giornata internazionale per la liberazione dei prigionieri politici in Turchia

In Turchia sono oltre 50 mila le persone incarcerate per motivi di opinione con accuse inconsistenti e pretestuose, allo scopo di vietare la libertà di pensiero e di espressione. Deputati e sindaci democraticamente eletti, attivisti per i diritti umani, giornalisti, sindacalisti e intellettuali, artisti e accademici, studenti, musicisti.
In considerazione della pandemia, sono stati liberati 90 mila detenuti per reati comuni, in alcuni casi per reati gravissimi e di forte pericolosità sociale.
Rimangono in carcere i detenuti per motivi di opinione, compresi quelli in attesa di giudizio. L’amministrazione turca ignora i principi stabiliti dallOms e nelle carceri non soltanto omette ogni misura di prevenzione e contenimento del contagio, ma trascura perfino le normali norme igieniche. E’ chiaro l’intento di decimare quanti tentano di affermare in Turchia i valori democratici, il rispetto dei diritti umani, la libertà di espressione.

RETEKURDISTAN PIEMONTE
COMITATO INTERCONFESSIONALE NOI SIAMO CON VOI
COORDINAMENTO CONTRO LE ATOMICHE, LE GUERRE E IL TORRORISMO

Chiedono la liberazione dei prigionieri politici inTurchia, il rispetto della libertà di opinione e il rispetto della libera espressione della volontà popolare per quanto riguarda i parlamentari del Partito Democratico Popolare Hdp e dei sindaci eletti in Kurdistan

Chiedono alla comunità internazionale di fermare i bombardamenti e la penetrazione militare turca nel Nord Irak, che colpisce villaggi, campi profughi e siti religiosi di Cristiani e Yazidi, già devastati dalla barbarie dell’Isis

Chiedono alla comunità internazionale di condannare e contrastare l’invasione turca della Siria del Nord. L’occupazione – che ha lo scopo, pubblicamente dichiarato dal presidente Erdogan – della sostituzione etnica, ha causato l’esodo oltre il confine iracheno di 250 mila Kurdi, Cristiani, Yazidi e appartenenti ad altre minoranze che convivevano pacificamente e sottopone la popolazione rimasta alla brutalità dei miliziani jihadisti, alleati di Ankara e da Ankara destinati a ripopolare la regione.

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