ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 410

Arriva Nibol, l’app che trasforma i bar in spazi di lavoro sanificati

Aperte le selezioni per trovare i locali migliori di Torino per i lavoratori agili. AAA La startup dell’ufficio diffuso che consente di prenotare facilmente una postazione di lavoro nelle caffetterie  è alla ricerca di locali di qualità, comodi e accoglienti con wi-fi.

 

 In un periodo in cui smartworking e distanziamento sociale sono quanto mai d’attualità, ci pensa Nibol (www.nibol.co) a semplificare la vita degli smartworker torinesi e, contemporaneamente, a offrire un aiuto ai locali sabaudi per affrontare la fase 3.

 

La startup, infatti, ha sviluppato un’app che mette in rete locali che ospitano postazioni di lavoro sanificate dedicate ai lavoratori agili: da un lato, bar e caffetterie possono riconvertire i loro spazi in postazioni di coworking durante le ore di minor affluenza, dall’altro, l’ormai crescente popolazione di lavoratori agili può assicurarsi scrivanie on-demand sanificate e munite di wifi. A tutti gli effetti, un ufficio diffuso.

 

Se è vero che il 60% dei lavoratori dichiara di voler continuare a lavorare da remoto anche post-pandemia (fonte Indagine Cgil/Fondazione Di Vittorio sullo Smartworking), è altrettanto vero che lavorare da casa non è sempre facile: mancano la comodità della propria postazione, il confronto con i colleghi, il caffè o il pranzo con i clienti o i fornitori. Così come non è facile trovare uno spazio alternativo che sia economico, comodo e, in questo periodo, sanificato.

 

Per rispondere alle esigenze degli smartworker, Nibol permette di prenotare un hot desk in modo davvero facile. Grazie alla geolocalizzazione, l’app mette in evidenza i locali Nibol più vicini all’utente. Sulle pagine dei diversi locali, sono visibili i dettagli delle singole postazioni – dalle prese elettriche all’aria condizionata – e le recensioni lasciate dagli altri clienti su voci quali comodità e tranquillità della location, ma anche qualità del cibo e bevande. Fatta la scelta, non resta altro che prenotare il proprio tavolo tramite l’app, specificando quando e per quanto tempo verrà occupato.

 

Dall’altra parte, anche i gestori dei locali si trovano ad affrontare difficoltà legate a dinamiche quali distanziamento sociale e divieto di assembramenti.

Nibol rappresenta un’opportunità anche per i locali che hanno la possibilità di riconvertirsi in spazi di lavoro sicuri e sanificati: le caffetterie e i bar non hanno costi fissi per entrare nel network di Nibol, potendo così sfruttare anche le ore solitamente meno frequentate.

 

“Il mondo del lavoro è stato stravolto negli ultimi mesi. Un cambiamento repentino che non ha fatto altro che consolidare la pratica dello smartworking, se si pensa che già nel 2019 la crescita degli smartworker è stata del 20% rispetto al 2018 – afferma Riccardo Suardi, fondatore di Nibol – In questo contesto, il nostro obiettivo è semplice: offrire un posto comodo ed economico dove lavorare, avendo anche la possibilità di trovare altre persone che fanno parte della community di Nibol”.

 

Al momento Nibol è attivo con 18 locali a Milano, in continua crescita e ha appena aperto le selezioni a Torino. I proprietari dei locali possono candidare il proprio locale collegandosi al link, mentre gli smartworker possono suggerire un locale direttamente dall’applicazione.

Nasce il sistema integrato delle biblioteche

Su proposta dell’assessora Francesca Paola Leon, il Consiglio comunale ha approvato una deliberazione riguardante la convenzione fra la Città di Torino e i comuni di Beinasco, Chieri, Chivasso, Collegno, Moncalieri e la Fondazione Esperienze di Cultura metropolitana di Settimo Torinese

Obiettivo il coordinamento e l’integrazione dei sistemi bibliotecari SBU (Sistema bibliotecario urbano della Città di Torino) e SBAM (Sistema bibliotecario dell’Area metropolitana torinese) che vengono provvisoriamente denominati Sistema bibliotecario integrato dell’Area metropolitana torinese (SBIAM-TO).

Obiettivo principale della convenzione, che avrà durata triennale con scadenza 31 dicembre 2022, è quello di realizzare un sistema bibliotecario integrato: un’unica grande biblioteca a disposizione dei cittadini, grazie al rafforzamento dei servizi al pubblico e la collaborazione tra le biblioteche. Collaborazione che il modello SBIAM-TO dovrà realizzare in regime di reciprocità fra le diverse realtà, attraverso due fasi operative: una prima di analisi e studio e una seconda di coordinamento e integrazione delle attività e per la gestione di servizi condivisi.

La partecipazione degli enti convenzionati si realizzerà mediante il “Comitato di Indirizzo” composto dai legali rappresentanti degli enti aderenti o dai loro delegati e da un Comitato tecnico con funzione consultiva e senza diritto di voto. Al Comitato di indirizzo spetterà il compito di definire le linee d’indirizzo del sistema bibliotecario, di condividere obiettivi di sviluppo e forme di cooperazione con altri enti e istituzioni di ambito regionale, nazionale o internazionale, definire quali attività siano da considerarsi di rilevanza comune per tutte le biblioteche del sistema SBIAM-TO.

Un grande investimento per i boschi di Pragelato

Ci scrivono Paola Borra e Valter Blanc, Consiglieri Comunali Pragelato

“Il finanziamento di 249 mila euro da parte della Regione Piemonte attraverso il PSR progettato dall’Ufficio forestale delle valli Chisone e Germanasca per la ‘prevenzione dei danni alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici’ rappresenta una notizia indubbiamente importante per l’intero territorio di Pragelato. Le località interessate, secondo il progetto approvato e finanziato, sono molte e la finalità principale del progetto è quella di aumentare la funzione protettiva del bosco nei confronti di valanghe e lave torrentizie. Gli interventi sono localizzati in boschi di larice derivanti da vecchi rimboschimenti che, a causa del ritardo o carenza nelle cure colturali si presentano piuttosto fragili, tanto che in questi ultimi anni sono stati pesantemente colpiti da schianti a seguito di neve e vento. In particolare si provvederà alla rimozione del legname schiantato e di cui, per le difficili condizioni di accessibilità, non si è potuti intervenire con vendite o assegnazioni di fuocatico. L’intervento di rimozione sarà particolarmente concentrato ed accurato lungo le combe e gli impluvi. Al contempo, si procederà al diradamento dei tratti di lariceto più fitti al fine di favorire la crescita in diametro delle piante da rilasciare e quindi accrescere la stabilità sia dei singoli soggetti che del futuro popolamento.

Il progetto definitivo dovrà essere consegnato in Regione entro fine ottobre e si prevede quindi che, ottenute le prescritte autorizzazioni regionali, i lavori possano essere affidati nella primavera 2021, ed essere eseguiti entro l’autunno 2021”.

Ringraziamo l’Ufficio Forestale delle valli Chisone e Germanasca, con il coordinatore Paolo Maria Terzolo e tutto il team, che hanno lavorato per raggiungere questo prezioso ed efficace obiettivo.

Politiche attive, la ricetta giusta per l’occupazione

L’assessore Chiorino sui dati diffusi da Ires, relativi all’efficacia della misura, sostenuta dal Fse: «Si tratta della dimostrazione definitiva, della prova del nove, che una delle principali strategie per sostenere l’occupazione è puntare su formazione, orientamento e accompagnamento attivo all’inserimento lavorativo, evitando misure di stampo prettamente assistenzialistico, come il reddito di cittadinanza, che ha fallito nel suo fine ultimo: offrire davvero un impiego ai beneficiari e non soltanto un mero sussidio, peraltro, ovviamente, limitato nel tempo».

«I risultati del “Buono per servizi al Lavoro” sono l’ennesima conferma che un fondamentale e insostituibile strumento per favorire davvero l’occupazione è l’investimento sulle politiche attive. Quelli diffusi dall’Istituto di ricerche economiche e sociali del Piemonte, infatti, sono numeri molto significativi, che si contrappongono nettamente al fallimento, ormai conclamato, del reddito di cittadinanza». Così l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, commentando il bilancio, redatto da Ires Piemonte, relativo al periodo 2017-2020 del «Buono servizi per al lavoro».

Si tratta di una misura finanziata con risorse provenienti dal Fondo Sociale Europeo che permette ai destinatari di usufruire gratuitamente di servizi specialistici per l’inserimento lavorativo erogati dai Centri per l’Impiego e da altri soggetti accreditati pubblici e privati. Il «Buono» si rivolge a quattro diverse categorie di destinatari: disoccupati di breve periodo (da meno di sei mesi); disoccupati di lungo periodo (da almeno sei mesi); disoccupati con disabilità e disoccupati con particolari condizioni di svantaggio sociale.
Le risorse stanziate ammontano a 13 milioni di euro e le persone coinvolte sono state 33mila. La quota maggiore di destinatari è composta dai disoccupati da almeno sei mesi, circa 20mila persone.

I servizi erogati sono di cinque tipi: i laboratori di politica attiva, che divulgano informazioni utili sul mercato del lavoro; l’orientamento specialistico, per mettere a fuoco gli obiettivi professionali e identificare un concreto percorso di reinserimento; le attività di sostegno alla ricerca attiva del lavoro, sia attraverso i canali tradizionali sia con i canali online; l’accompagnamento all’inserimento lavorativo con contratto di tirocinio, che affianca lavoro e formazione; l’accompagnamento all’inserimento lavorativo con contratto di lavoro, di durata breve (da 3 a 6 mesi) o lunga (6 mesi o superiori). I laboratori di politica attiva sono stati riservati ai disoccupati di breve durata e sono attualmente conclusi. Le altre categorie di destinatari, in base ai loro bisogni, ricevono uno o più servizi tra l’orientamento, il sostegno alla ricerca attiva del lavoro e gli inserimenti lavorativi (tirocinio o contratto di lavoro).

La spesa media per ciascun destinatario è stata di 398 euro e 303 sono le sedi di soggetti accreditati (agenzie di somministrazione, cooperative sociali, agenzie formative, altri soggetti pubblici e privati) in cui è stato possibile usufruire del Buono. Ogni disoccupato che accede alla misura stipula con il soggetto attuatore dei servizi un Piano di Azione Individuale per il suo reinserimento nel mondo del lavoro. Il soggetto attuatore riceve una remunerazione dalla Regione legata ai servizi erogati e agli esiti lavorativi conseguiti.

Molto significativi i risultati ottenuti: i dati rilevano che gli avviati al lavoro sono stati 20.467. Non solo: i calcoli di Ires (che per comprendere l’efficacia della misura ha effettuato una rilevazione statistica, confrontando un campione di 8125 beneficiari, con altrettante persone in situazioni analoghe che non hanno usufruito dell’agevolazione) confermano che l’effetto medio del Buono sul tasso di occupazione nel caso dei disoccupati da almeno sei mesi si è tradotto in un incremento dell’11 per cento degli occupati. In pratica dopo 16 mesi dalla presa in carico delle persone. Ancora più positivi i numeri se si considerano soltanto i disoccupati da almeno sei mesi inseriti in tirocinio grazie al Buono, che ammontano a + 26,1 per cento.
P

ercentuale che si impenna al +31,1 per cento se si considerano solo i disoccupati da almeno sei mesi inseriti con contratto di lavoro.
«Questi dati incoraggianti – conclude Chiorino – confermano che è davvero possibile favorire l’occupazione, a patto che le risorse vengano impiegate nella maniera corretta, evitando interventi di natura esclusivamente assistenzialista, che rischiano di creare l’effetto paradosso di sfavorire la creazione di nuovi posti di lavoro, inducendo i beneficiari a non attivarsi in quanto già soddisfatti dal percepimento del sussidio. Senza considerare che, una volta esaurito, il rischio più che mai concreto è quello di trovarsi fuori dal mercato del lavoro e privi delle competenze necessarie per essere attrattivi, riducendo al lumicino le possibilità di reinserimento».

Ecco la copertura della più ampia rotonda sotterranea d’Italia

La prima per dimensioni: 52 metri di diametro e una copertura in acciaio del peso di 700 tonnellate

Settimana importante per il complesso della sede unica della regione Piemonte, martedì scorso è stato effettuato un sopralluogo da parte dell’Assessore al patrimonio Andrea Tronzano per la verifica dello stato dell’arte dei lavori per il complesso della nuova sede unica della regione che prevede: Torre per uffici, Centro servizi e 38 mila metri quadri di parcheggi. Nella nuova sede saranno trasferiti tutti gli Uffici della Regione attualmente distribuiti in 10 sedi operative sul territorio cittadino con oltre duemila dipendenti.

Nell’area è previsto un parcheggio interrato di complessivi 38 mila metri quadrati, realizzato su tre livelli, con una capienza complessiva di 1138 posti auto. Il parcheggio è suddiviso in una zona aperta al pubblico disposta su due livelli per un totale di 1000 posti auto ed una zona disposta sul terzo livello interrato, che sarà adibita a parcheggio auto di servizio regionali con 138 posti auto. Gli accessi al parcheggio saranno due, uno su via Farigliano, l’altro attraverso la nuova viabilità interrata che dal sottopasso del Lingotto si svilupperà in direzione nord-sud parallelamente all’Oval.

Proseguono i lavori di realizzazione della viabilità interrata che sono a servizio anche della futura sede unica della Regione Il 16 maggio scorso è stato chiuso il sottopasso del Lingotto, per permettere la fine dei lavori connessi alla realizzazione della rotonda sotterranea La rotonda è percorribile sia a livello interrato (piano stradale del Sottopasso Giambone) sia a livello superficiale (livello Oval-polo Fieristico Lingotto). Ha un diametro di 52 metri e una copertura in acciaio protetto dal fuoco del peso di circa 700 tonnellate. Si tratta di un’opera, per dimensione, unica in Italia. I lavori per la rotonda, copertura compresa, hanno avuto un costo di 4,4 milioni di euro Il cantiere ha lavorato in sicurezza e nei tempi previsti per consegnare un’opera che regolarizzerà la viabilità della zona mettendo in relazione diretta il sottopasso di corso Giambone con le vie Nizza e Passo Buole e consentirà un accesso diretto ai parcheggi del grattacielo Regione Piemonte e del futuro Parco della Salute. “Sono soddisfatto della prosecuzione dei lavori che serviranno per riqualificare e rendere funzionale l’intera area – commenta così l’assessore al Bilancio e al patrimonio Andrea Tronzano. Un passo alla volta stiamo realizzando il programma previsto e anche quest’opera, che garantirà una viabilità di accesso alla futura area regionale, si inserisce in un quadro di valorizzazione del nostro patrimonio” Il sottopasso riaprirà il prossimo 18 settembre.

Giuseppe Rasolo

La Regione: “Veicoli con oltre 40 anni liberi senza move – in”

Il Piemonte è pronto a sostenere il mondo delle auto storiche: i veicoli con oltre 40 anni potranno circolare liberamente anche senza il sistema Move-in. Ad annunciarlo è l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Matteo Marnati, in risposta ad alcune polemiche innescate dai rappresentanti del mondo delle auto storiche in merito alle decisioni della Giunta su traffico veicolare e inquinamento atmosferico.

«La delibera sul Move-in – ha spiegato Marnati – non è stata ancora approvata in quanto la Giunta è stata posticipata alla settimana prossima. Move-in è la soluzione per tutte le auto che saranno oggetto della limitazione, in quanto prevede un chilometraggio annuale specifico, calcolato solo nei tragitti del Piemonte. Senza di esso migliaia di auto non potranno più circolare. In Lombardia più di 13.000 lo anno già adottato l’anno scorso»L’assessore regionale all’Ambiente si è detto anche «concorde che vadano tutelati quei modelli di grande valore storico, portando a breve in Giunta una proposta che permetterà alle auto con oltre 40 anni, che sono un numero davvero esiguo, di poter circolare più liberamente anche senza move-in, per cui si stanno definendo solo gli ultimi aspetti tecnici».

«Avremmo voluto occuparcene prima – ha proseguito Marnati – ma la pandemia ha occupato gran parte delle attività degli ultimi mesi. Fra qualche giorno ci incontreremo con i partner dell’accordo del bacino padano, i colleghi di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, per decidere di posticipare a gennaio l’introduzione della limitazione anche per l’euro 4, come previsto dal piano della qualità dell’aria. Secondo il piano, infatti, già dal primo ottobre gli euro 4 non potrebbero più circolare. Questa decisione è stata proposta alla luce del lungo lockdown nei mesi primaverili, che ha fortemente danneggiato il tessuto economico italiano».

L’assessore ha poi ricordato che l’anno scorso la Giunta ha deciso l’introduzione della possibilità concessa agli ultrasettantenni di circolare con qualsiasi automobile, anche storica.«Resto dell’idea – ha concluso Marnati – che per rilasciare il certificato di rilevanza storica per gli autoveicoli ci sia bisogno di un ente pubblico e non privato, che possa garantire la terzietà della decisione».

“Bloccati i progetti di riciclo rifiuti”

“Diversi progetti di riciclo di rifiuti risultano bloccati in Piemonte, in assenza d’una normativa regionale sulla Cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waster). La legge nazionale prescrive che siano le Regioni a legiferare, altrimenti le singole Province non sono in grado di autorizzare i vari progetti”.

Questa la posizione del presidente del Coordinamento ambientalista rifiuti Piemonte (Carp), Fabio Tomei, nel corso dell’audizione in Quinta commissione in Regione a Palazzo Lascaris. Il presidente della stessa commissione ha garantito la massima attenzione sul tema da parte del Consiglio regionale.

La legge 128 del 2019 infatti, indica negli enti come Regioni e Province i soggetti per il rilascio delle autorizzazioni agli impianti di recupero rifiuti sulla base di propri procedimenti di autorizzazione.

Tra i progetti fermi in diversi passaggi autorizzativi in Piemonte ci sono quelli per la produzione di biometano da rifiuti a Vercelli, Castelletto Cervo, Cavaglià, Salussola e Orfengo e quello per la produzione di combustibile solido secondario (Css) di Silvano d’Orba.

“Il blocco di questi progetti e di altri analoghi nel prossimo futuro, costituisce un grave ritardo nell’avvio dell’Economia circolare, perché riguarda gli investimenti nel settore del riciclo dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi con gravi conseguenze economiche e sanitarie” ha concluso Tomei.

Barbara Squillace (Rondissone), Alba Riva (Vercelli), Oscar Brumasso (Torino) e Isabella Silva (Silvano d’Orba) hanno portato la testimonianza dell’attività svolta dai loro Comitati e Associazioni su rispettivi territori, chiedendo alla Regione di legiferare sull’Eow, in particolare sui rifiuti organici speciali, in primo luogo sui fanghi da depurazione, definendo gli standard tecnici  di pre-trattamento di tali rifiuti.

Nel corso dell’audizione sono poi giunte le richieste di programmare le necessità del Piemonte riguardo gli impianti di riciclo dei rifiuti organici, sia urbani che speciali, stabilendo norme per scongiurare i pericoli  di esplosione e incendi degli impianti per biometano, disturbi da odori molesti, inquinamento delle acque potabili e il rischio di diffusione sul territorio piemontese di rifiuti nocivi non-pre trattati, soprattutto nei terreni agricoli e nei sottofondi stradali.

Nell’attesa di definire le linee guida, secondo Carp è necessaria una moratoria per autorizzare i nuovi progetti per biometano.

Sono poi intervenuti diversi consiglieri, dei Gruppi M5s, Lega e Fi per approfondimenti.

Cirio, l’erogazione dei bonus continua: “Il Governo non ferma il ‘riparti Piemonte'”

“La legge RipartiPiemonte non si ferma; degli 87 articoli che la compongono, sono soltanto 5 quelli su cui il Governo ha richiesto alla Regione dei chiarimenti.

Deve essere quindi chiaro che il Bonus Piemonte, il Bonus Turismo, il Voucher Vacanze e tutte le altre misure a favore delle imprese e delle famiglie non hanno subito alcun rilievo del Governo, a dimostrazione della validità dell’impianto complessivo”: è perentorio il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, nel commentare con il vicepresidente Fabio Carosso e gli assessori Vittoria Poggio e Maurizio Marrone, la decisione di impugnare alcune norme della legge assunta dal Consiglio dei ministri.

Gli articoli oggetto di verifica da parte del Governo riguardano infatti soltanto: il contributo straordinario alle ATL per il riavvio economico del comparto turistico; la sospensione fino al 31 gennaio 2021 della presentazione delle domande per il rilascio di autorizzazioni per nuova apertura di centri commerciali; alcune norme di semplificazione in campo urbanistico.

“Daremo battaglia fino all’ultimo – garantiscono Cirio, Carosso, Poggio e Marrone – perché spiace che si vogliano bloccare risorse necessarie per la ripartenza del turismo, norme per la tutela dei piccoli commercianti di fronte all’espansione della grande distribuzione e altri provvedimenti per la lotta alla burocrazia, specialmente in campo urbanistico, che sono per noi principi irrinunciabili. E spiace anche constatare che appena una Regione dimostra il coraggio di fare la differenza e anticipare lo Stato nel contrasto alla burocrazia, il Governo centrale si ribelli a questa sfida innovativa per imporre il mantenimento della palude attuale”.

Al via la selezione di start up Techstars Smart Mobility Accelerator

Techstars, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo Innovation Center lanciano dal  20 luglio, la nuova edizione del Techstars Smart Mobility Accelerator, il primo programma di accelerazione di start up in Europa dedicato alla smart mobility. Il programma si svolgerà alle OGR Tech, l’hub internazionale dell’innovazione delle Officine Grandi Riparazioni di Torino riqualificate da Fondazione CRT, dove le start up beneficeranno anche del supporto strategico di mentor e manager con significative esperienze nel settore.

Il focus sarà la smart mobility, in particolare le tecnologie volte a migliorare la circolazione di merci, persone e servizi, le tecnologie relative alle Smart Cities, alle Smart Infrastructures e agli Smart Environments, inclusi settori quali Intelligenza Artificiale, Big Data, IoT, Blockchain, VR/AR, robotica e Circular Economy.

“Alle OGR Tech guardiamo al futuro investendo sulla smart mobility, settore sempre più strategico per il Paese e a livello globale, in particolare ora a seguito della pandemia di Covid-19 che ha imposto un rapido ripensamento e una trasformazione efficiente, sostenibile e responsabile della filiera della mobilità di persone, merci, servizi e dati – dichiara Massimo Lapucci, Direttore Generale di OGR e Segretario Generale di Fondazione CRT –. Far crescere alle OGR Tech 12 nuove start up tra le migliori al mondo, in aggiunta alle 11 già accelerate da Techstars nel primo anno del programma, ci permetterà di realizzare progetti destinati a migliorare la vita delle persone, anticipando il cambiamento e rafforzando il ruolo di Torino nella mappa internazionale dell’innovazione”.

“Anche per la seconda classe del programma di accelerazione Techstars Smart Mobility prosegue l’impegno di Intesa Sanpaolo Innovation Center quale attore primario dell’ecosistema innovativo locale. Il coinvolgimento della clientela del Gruppo Intesa Sanpaolo e le relazioni istituzionali con i player innovativi del territorio, che hanno permesso alla classe 2020 di sviluppare prototipi con la Municipalità di Torino, rappresentano elementi di ulteriore prestigio e attrattività per il programma stesso. L’ambizione rimane quella di favorire il radicamento sul territorio di tali realtà innovative creando al contempo nuovi posti di lavoro” – dichiara Maurizio Montagnese, Presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center.

“Nel suo ruolo di ‘ecosystem developer’, la Compagnia di San Paolo considera le startup come ‘moltiplicatori’, nel perseguimento delle sue strategie di sviluppo territoriale in chiave di SDG.” – ha dichiarato Francesco Profumo, Presidente della Fondazione torinese – “L’integrazione delle startup Techstars all’interno del tessuto industriale locale costituisce quindi un tassello importante di una più ampia azione di semina nell’ecosistema dell’innovazione a Torino. L’aggregazione di una pluralità di attori tra loro complementari, tra cui founder, investitori, grandi aziende, istituzioni, atenei ed incubatori è il modello vincente per un territorio che sta trovando un nuovo modello di sviluppo. A guidare questo sforzo” – continua il Presidente Profumo – “è il desiderio di rafforzare il posizionamento strategico di Torino come hub internazionale degli innovatori in grado di esercitare una forza centripeta per l’attrazione di capitale umano eccellente.”

La prima edizione del programma triennale ha accelerato 11 startup in 13 settimane, coinvolgendo oltre 120 mentori ed è stata divisa in tre fasi: mentoring, growth e investments, dedicate al confronto, all’ascolto, allo sviluppo, allo studio di modelli di business e marketing. Le 11 migliori startup, selezionate a livello internazionale tra centinaia provenienti da 55 Paesi del mondo – dall’Italia agli Stati Uniti, dal Canada agli Emirati Arabi, dal Regno Unito a Israele, da Singapore all’India, dalla Germania alla Russia – hanno presentato una vasta gamma di progettualità: dai sistemi condivisi di micromobilità per le aziende sperimentati con successo già durante l’emergenza sanitaria internazionale, alle reti di ricarica per veicoli elettrici di nuova generazione, dalle tecnologie integrate nelle auto per automatizzare l’intera esperienza di guida, inclusi parcheggio, pedaggi e assicurazione, fino ai sensori per la sicurezza degli sciatori contro le valanghe, ampliando i settori e le industrie interessate.

Il programma è stato attivato nell’ambito della partnership avviata un anno fa tra Techstars, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo Innovation Center per favorire lo sviluppo della città di Torino come ecosistema internazionale per l’innovazione e la sua affermazione come modello di successo in Italia e in Europa.

Responsabile del progetto sarà Martin Olczyk, Managing Director di precedenti programmi di accelerazione Techstars, esperto nel mondo dell’innovazione e delle startup con particolare riferimento agli investimenti tecnologici early stage, affiancato da Antonio M. Pisante, Program Manager, esperto di esperto di Business Growth & Development.

Fondazione Compagnia di Sanpaolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo Innovation Center supporteranno l’iniziativa attraverso il proprio network di risorse e competenze per creare opportunità di sviluppo economico e crescita per l’ecosistema innovativo locale e nazionale.

Le candidature saranno aperte da lunedì 20 luglio, all’11 ottobre 2020; il programma si terrà dal 25 gennaio al 22 aprile 2021, e si concluderà con il Demo Day, un evento per presentare i risultati ottenuti a una platea di venture capitalist, business angel, investitori, imprenditori e istituzioni, e raccogliere i finanziamenti necessari a far decollare le loro idee.

Le startup interessate possono approfondire tutte le informazioni al seguente link:

https://www.techstars.com/programs/smart-mobility-program

Embraco, il sindaco di Chieri: “Giorno drammatico”

Il primo cittadino ha inviato al Presidente Cirio una lettera sollecitando l’avvio del tavolo operativo

«La dichiarazione di fallimento della Ventures è una tragedia annunciata, che mette fine alla lunga agonia della ex Embraco. Un giorno drammatico per la comunità chierese, e per i tanti lavoratori che da oggi si ritrovano in una situazione di ancor maggiore incertezza, venendo meno anche la cassa integrazione. Alla luce della decisione del Tribunale, diventa ancora più urgente istituire un tavolo operativo a sostegno di possibili progetti imprenditoriali che possano coinvolgere quote dei lavoratori ex Embraco. Ma è fondamentale il ruolo della Regione Piemonte, insieme al coinvolgimento delle associazioni di categoria, dei sindaci del territorio e dei sindacati. Proprio in mattinata ho inviato al Presidente Cirio una lettera aperta con la richiesta di attivarsi immediatamente in tal senso».